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Avant le 2017-6-9

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Lady May

Lady May
To the tune of a famous Elizabethan song from 1966
the authors of which are supposed to be Sir Michael Jagger and Sir Keith Richards, kindly assisted by Sir Brian Jones with his properly attuned dulcimer.


The Original. Ed Sullivan Show, 1966.
My sweet lady May,
(continuer)
9/6/2017 - 20:34
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I Play the Kora

I Play the Kora
2017
République Amazone

Purtroppo non è reperibile il testo originale, ma solo la sua traduzione in inglese e francese.

Mariam Koné, Nneka, Mouneissa Tandina, Rokia Koné, Mariam Doumbia, Pamela Badjogo, Kandia Kouyaté, Mamani Keita, Massan Coulibaly, Angélique Kidjo, sono Les Amazones d’Afrique, una formazione tutta al femminile di musiciste dell’Africa occidentale impegnate a favore dell’eguaglianza di genere, che di questo obiettivo hanno fatto la loro bandiera nel CD “Republique Amazone”. Il progetto è nato nel 2014 grazie a tre artiste maliane: Mamani Keita, Mariam Doumbia e Oumou Sangaré (la diva del Wassoulou, poi, non ha proseguito) che, insieme a Valerie Malot dell’agenzia musicale francese 3dFamily, coordinatrice, hanno deciso di aggregarsi in quanto musiciste, per espremersi contro l’oppressione femminile nel continente africano e nel mondo, rigettando ciò che tocca ogni donna... (continuer)
I'm your mother - love me
(continuer)
envoyé par dq82 9/6/2017 - 15:21
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Nostra Signora delle Coperte Isotermiche

Nostra Signora delle Coperte Isotermiche
[febbraio 2016]
Poesia di Giacomo Sferlazzo
Interpretazione / recitazione / salmodia:
Gruppo estemporaneo sul palco
a "Fino al Cuore della Rivolta"
25 aprile 2017 - Fosdinovo (MS)

La Nostra Signora delle Coperte Isotermiche è una statuina di legno, ritrovata in uno dei tanti barconi di migranti a Lampedusa. L'hanno raccolta, e avvolta in una coperta isotermica, una di quelle che servono a chi è ancora vivo, per essere riscaldato, e a chi è morto per essere coperto. Attualmente, Nostra Signora delle Coperte Isotermiche è conservata e esposta a “PortoM”, lo spazio espositivo e politico del collettivo Askavusa.

Giacomo Sferlazzo è di Lampedusa, anche se è nato a Anzio, la città di Angelita. Il collettivo e associazione culturale Askavusa l'ha fondata lui stesso, assieme a altri giovani lampedusani. Ha scritto questa cosa che segue, che è propriamente una poesia. Lo scorso 25 aprile, a... (continuer)
Nostra Signora delle Coperte Isotermiche
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 9/6/2017 - 11:24
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Die Hungerkünstlerin

Die Hungerkünstlerin
[anni 20]
Parole e musica in dialetto berlinese di Friedrich Hollaender
Nel ciclo di canzoni per il cabaret intitolato “Lieder eines armen Mädchens”, scritto perchè fossero interpretate dall'amata moglie Blandine Ebinger (1899-1993).

Una canzone ispirata al racconto di Franza Kafka “Ein Hungerkünstler” (“Un artista della fame”, o “Un digiunatore”), pubblicato nel 1922, dove un sedicente artista – sorta di “Bartleby lo scrivano” calato in una specie di circo - attua un digiuno ad oltranza espondendosi al pubblico in una scatola di vetro: morirà nell'indifferenza generale e verrà sostituito da una famelica pantera.

Nell'adattamento di Hollaender la vicenda diventa una critica alle classe dominante dell'epoca, quella guglielmina, indifferente alla povertà e alla fame delle masse che essa stessa ha provocato sprofondando la Germania e l'Europa nel macello della Grande Guerra.
Weil ick zu Hause viel jehungert habe,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/6/2017 - 10:52
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#Afroitaliano

#Afroitaliano
[2017]
Testo e musica di Tommy Kuti
feat Fabri Fibra
Esulto quando segna Super Mario
(continuer)
envoyé par daniela -k.d.- 8/6/2017 - 23:31
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Den lille fyr med den store næse

anonyme
Den lille fyr med den store næse
[1801]
Un testo trovato nella poderosa raccolta di canzoni pacifiste e antimilitariste danesi intitolata “Skjalden sang fredssangen og slaget stoppede... Bemærkninger til dansk fredsmusiks historie” curata da Holger Terp della Danske Fredsakademi / The Danish Peace Academy.
Mi pare di capire che il testo, pubblicato a Copenhagen nel 1801, sia di autore anonimo, da cantare sull'aria di una canzone patriottica dell'epoca.
Si trova in alcune raccolte di canzoni per bambini, come “En elefant kom marcherende” della Lars Stryg Band.

Hanno spedito in guerra il bel ragazzone dal grande naso (!) che se la spassava tra alcol, gioco e donne. Dalla guerra è tornato ma tutto massacrato, senza più il suo bel naso, senza denti, senza dita e con un moncherino al posto delle gambe...
Ragazze, state alla larga dai soldati! C'è il rischio di ritrovarsi con un quarto di uomo anziché tutto intero!
Den lille fyr med den store næse,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/6/2017 - 11:20
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El origen de la violencia

El origen de la violencia
[1998]
Nell'album “Miserables”, meglio conosciuto come “Disco Negro”, realizzato nel Paesi Baschi con Marino Goñi, produttore de La Polla Records.
No se si llegué del cielo o de abajo de la tierra
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/6/2017 - 23:17
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¡Hey usted!

¡Hey usted!
[1991]
In “¿Democracia?”, disco d'esordio di questa punk band cilena
¡Hey usted! Maldito burgués
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/6/2017 - 23:03
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Toronto 1988

Toronto 1988
[1988]
Negli album “El Aire Volverá” del 1989 e “Adiós Carnaval, adiós General” dell'anno seguente.
Por las calles de Toronto
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/6/2017 - 15:05
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Memoria del fuego

Memoria del fuego
[1997]
Nell'album significativamente intitolato “Cambian los payasos... pero el circo sigue”

Una canzone che è un sintetico e feroce excursus sulla storia del 900 in Cile ed America Latina, e che è chiaramente ispirata all'omonima trilogia del grande scrittore huruguayo Eduardo Galeano.
Octubre del 17!!!
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/6/2017 - 13:22
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Sent on po' Gioan, te se ricordet

Sent on po' Gioan, te se ricordet
[1966]
Parole e musica di Ivan Della Mea
Nel disco “Io so che un giorno”, con Paolo Ciarchi (chitarra, basso ed effetti vocali), Gaspare de Lama (chitarra), Mario de Sanctis (organo hammond), Bruno Pianta (chitarra trattata), elementi sonori ideati da Paolo Ciarchi.

La prima di una serie di ballate in dialetto milanese scritte da Ivan Della Mea, e dedicate a Gianni Bosio (1923-1971), storico, animatore culturale, fondatore e direttore della rivista "Mondo operaio", fondatore e direttore delle edizioni "Avanti" poi del "Gallo", dei "Dischi del sole" e dell'Istituto Ernesto De Martino.

Questa prima rievoca le speranze del 1948, la prova elettorale, la sconfitta bruciante. (da Il Deposito)
Sent on po' Gioan, te se ricordet
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/6/2017 - 09:00
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Jenin

Jenin
[2014]
Album "Diecimila lire"
Sette di mattina, la luce cristallina
(continuer)
envoyé par Dq82 7/6/2017 - 06:04
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Algo está pasando

Algo está pasando
[1988]
Scritta da José Luis Araya e Pedro Foncea
Nell'audiocassetta eponima d'esordio di questa band cilena che fondeva le sonorità latine con quelle afroamericane del soul, hip-hop, funk e reggae.

Un testo molto esplicito contro Pinochet e i suoi sgherri torturatori ed assassini, all'epoca del plebiscito pro o contro la dittatura. La larga vittoria del NO! aprì la strada al ritorno della democrazia... Ma più di 3 milioni di cileni su oltre 7 milioni di votanti si espressero comunque per il vecchio verdugo...
Se te nota un bulto bajo, bajo, bajo la chaqueta,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/6/2017 - 22:21
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El baile de los que sobran

El baile de los que sobran
[1986]
Scritta da Jorge González, leader della band cilena.
Nell'album “Pateando piedras”

Una delle canzoni più famose de Los Prisioneros...
L'espressione “pateando piedras”, letteralmente “prendere a calci i sassi”, significa non fare nulla, il destino di buona parte della gioventù proletaria cilena negli anni 80, schiacciata tra dittatura, crisi economica e diseguaglianza sociale.

“Escrita por Jorge González (vocalista y líder de la banda), esta canción marcó a toda una generación chilena, que por causas de la dictadura militar imperante, sufría con la crisis económica que azotaba el país llegando a marcar notablemente la desigualdad social, donde “esa cosa llamada educación” fue un agente de discriminación, ya que los “ricos” tenían acceso a colegios de calidad y los pobres junto a la clase media se tenían que conformar con la educación municipal que por ese entonces pasaba por una... (continuer)
Es otra noche más
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/6/2017 - 21:39
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Tom Moore’s Farm

Tom Moore’s Farm
[anni 30]
Scritta da due mezzadri (sharecroppers) neri in Texas, Yank Thornton e Mance Lipscomb (1895-1976), il secondo un chitarrista blues che ebbe qualche notorietà quando, ormai vecchio, venne riscoperto da Robert "Mack" McCormick (1930-2015), importante etnomusicologo bianco.
Il brano venne poi ripreso negli anni 40 da un altro bluesman riscoperto da McCormick, e ben più celebre di Mance Lipscomb, quel Samuel John Hopkins che è passato alla storia come Lightnin’ Hopkins.
Testo trovato in parte su “Strange Fruit: An Experience”, una ricerca di Héctor Martínez su musica nera e segregazionismo, e in parte in un articolo di tal Jeff Titon intitolato “Downhome Blues Lyrics Since The Second World War: A Selection” pubblicato nel 1976 sul vol. 2, num. 1 della rivista “Alcheringa: Ethnopoetics, A First Magazine of the World's Tribal Poetries”

Mack McCormick registrò entrambe le versioni... (continuer)
Yeah, you know it ain't but the one thing
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/6/2017 - 18:41
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Superhéroes

Superhéroes
[1982]
Parole e musica di Charly García
Nell’album intitolato “Yendo de la cama al living”, accompagnato da Nito Mestre

1982. La feroce dittatura argentina si stava sgretolando, anche in seguito alla disfatta militare alle Falklands/Malvinas, ridotta ormai a “una banda militar desafinando el tiempo y el compás”. Una nuova alba si profilava all'orizzonte, nonostante “un horrible monstruo con peluca” sembrasse ancora spadroneggiare per il paese (l'incubo non era ancora dissolto), ma era comunque il momento di rivedersi, di reincontrarsi, di non restare chiusi in casa, di ritrovarsi finalmente nelle strade per ballare via la lunga notte...
Estás buscando direcciones en libros para cocinar
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/6/2017 - 15:05
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A volte sono i nomi (dedicata a Peppino Impastato)

A volte sono i nomi (dedicata a Peppino Impastato)
2009
Delitti e canzoni

Testo di Fabrizio Canciani
Musica di Stefano Covri

Delitti e canzoni, canzoni e delitti. A volte i delitti sono reali e le canzoni servono a conservarne la memoria. E la cronaca diventa storia. La notte del 9 maggio 1978 il macchinista del treno Trapani-Palermo, Caetano Sdegno, transitando in località “Feudo". nel territorio di Cinisi, sente uno scossone. ferma la locomotiva e nota che il binario è tranciato. Chiama i carabinieri che. Accorsi sul posto trovano i binari divelti e dei resti umani. Appartengono a un ragazzo di Cinisi che negli ultimi anni si è dato da fare contro la mafia. Attraverso la sua attività politica e una radio libera. l resti del ragazzo sono raccolti frettolosamente e il tratto di binario viene subito riparato. Si cancellano così importantissime prove.
È lo stesso giorno del 1978 in cui - a Roma - viene ritrovato il cadavere di Aldo Moro... (continuer)
A volte sono i nomi a rivelar segreti
(continuer)
envoyé par dq82 6/6/2017 - 12:40
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Blue Spirit Blues

Blue Spirit Blues
[1929]
Parole e musica di Bessie Smith
In molte raccolte, a partire da “The Bessie Smith Story - Volume 4”, 1955
Testo trovato in “Strange Fruit: An Experience”, una ricerca di Héctor Martínez su musica nera e segregazionismo.

Héctor Martínez ricorda come nel 1927 la risoluta Bessie Smith affrontò coraggiosamente e con successo un gruppetto di incappucciati del KKK che erano intervenuti ad un raduno dove lei si esibiva, con l'intenzione di fare casino.
I demoni con gli occhi iniettati di sangue che tormentano la povera Bessie in sogno non sono altro che lo spettro, l'incubo dei suprematisti del Klan, sempre intenti ad angariare e linciare negri.
Héctor Martínez contribuisce poi l'immagine che segue, una foto di un linciaggio avvenuto in Texas nel 1908 e di cui venne fatta una cartolina, corredata di una minacciosa “poesia”, che venne poi distribuita agli abitanti neri di Center, Shelby County, Texas.
Had a dream last night
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/6/2017 - 12:22
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The First Time I Met You

The First Time I Met You
[1936]
Parole e musica di Eurreal Wilford "Little Brother" Montgomery (1906-1985), afroamericano, cantante e pianista blues, jazz e boogie-woogie.
In molte raccolte, per esempio “Little Brother Montgomery - Complete Recorded Works In Chronological Order 1930-1936” pubblicata dalla Document nel 1992

Riproposta dala grande Buddy Guy nel 1965 e poi inclusa nel suo disco del 1970 intitolato “I Was Walking Through The Woods” (da un verso della canzone), con l'amico Little Brother Montgomery al pianoforte.

Testo trovato in “Strange Fruit: An Experience”, una ricerca di Héctor Martínez su musica nera e segregazionismo.

In questa canzone il blues dell'autore afroamericano è una torma di bianchi intenti alla caccia al negro. Il protagonista fugge per i boschi mentre la mob dà fuoco alla sua casa e lo cerca per linciarlo. Il motivo di tanta violenza non è esplicitato, probabilmente non c'è e non... (continuer)
The first time I met the blues
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/6/2017 - 11:48
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Signor studente

Signor studente
1971
LP Zeitgenossen, Plane Verlag, Berlino Ovest


Testo ripreso da ildeposito.org
Signor studente se nella tua vita
(continuer)
envoyé par dq82 6/6/2017 - 11:45
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Questo è il nostro Vietnam

Questo è il nostro Vietnam
1971
LP Zeitgenossen, Plane Verlag, Berlino Ovest


Testo ripreso da ildeposito.org
Che il mio padrone
(continuer)
envoyé par dq82 6/6/2017 - 11:43

Terra di Grecia

Terra di Grecia
1974
LP Canto ai Popoli, Milano


Lyrics By – Alberto Meschiari
Music By – Willer Varini

Testo ripreso da ildeposito.org
Terra di Grecia
(continuer)
envoyé par dq82 6/6/2017 - 11:27
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Ten Little Indians

Michael Friedman
Ten little Indians standing in a line
(continuer)
6/6/2017 - 04:06
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Is This the Life We Really Want?

Is This the Life We Really Want?
(2017)

dal nuovo album 'Is This the Life We Really Want?'

La paura come strumento di controllo da parte dei potenti e come benzina elettorale per politici senza scrupoli, è davvero questa la vita che vogliamo?

(continuer)
5/6/2017 - 23:49
Parcours: Donald Trump
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Part of Me Died

Part of Me Died
(2017)

dal nuovo album 'Is This the Life We Really Want?'

Nella canzone che chiude l'album, Waters confessa, quasi come in una seduta di psicoanalisi, le sue paure e le sue inquietudini che lo hanno portato alla depressione e a una visione pessimista della vita. E molte delle ragioni elencate sono le molteplici cause della sofferenza umana in questa guerra dei centomila anni, come direbbe il nostro Marco Valdo M.I., che non accenna a finire.

The part that is envious
(continuer)
5/6/2017 - 23:31
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Picture That

Picture That
(2017)

dal nuovo album 'Is This the Life We Really Want?'

Come tutti gli album di Roger Waters, sia quelli concepiti principalmente da lui per i Pink Floyd (The Wall, The Final Cut) sia quelli solisti, anche questo nuovo album è a suo modo un concept album. Non è sempre lineare, né sempre esplicito ma l'idea chiave dell'album è questa: i leader politici sono sconsiderati, pericolosi, stronzi. E anche se non fa nessun nome, più di un indizio fa pensare a Donald Trump.

Questa Picture That, il cui testo sembra costruito attorno a Lucy in The Sky With Diamonds è la più esplicita a proposito, con la sua invettiva contro i leader senza un cazzo di cervello pronti a distruggere il mondo per la loro avidità (ed è una citazione quasi letterale di un discorso di Trump che ha recentemente dichiarato I want to be greedy for the United States)

Picture yourself as you lean on the port rail
(continuer)
5/6/2017 - 22:58
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Saint Martha Blues

Saint Martha Blues
[2001]
Parole e musica di Otis Taylor
Nel suo album del 2001 intitolato “White African”
Testo trovato in parte su “Strange Fruit: An Experience”, una ricerca di Héctor Martínez su musica nera e segregazionismo, in parte su “Seems Like Murder Here: Southern Violence and the Blues Tradition”, un saggio di Adam Gussow pubblicato dalla Chicago University nel 2010.

Il bisnonno di Otis Taylor fu linciato in Lousiana. Taylor compose questa canzone in onore suo e della bisnonna Martha, costretta con le sue sole forze a tirare giù dall'albero dove i bianchi l'avevano impiccato il corpo del marito e a dargli sepoltura...
My great grandfather
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 5/6/2017 - 21:03
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Unfuck the World

Unfuck the World
(2017)

Il supergruppo Prophets of Rage, formato da componenti dei Rage Against The Machine, Public Enemy e Cypress Hill, ha pubblicato il primo singolo che anticipa l'album di debutto in uscita a settembre.

Il video, girato da Michael Moore, alterna immagini di Trump, tra cui quella famosa in cui insieme al re saudita poggia le mani sulla misteriosa sfera luminosa, a immagini di protesta contro il presidente e della band che suona.
No Hatred
(continuer)
5/6/2017 - 15:51
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The Loving Kind

The Loving Kind
Ovviamente se qualcuno volesse metterci mano è benvenuto
LA RAZZA AMOREVOLE*
(continuer)
envoyé par dq82 4/6/2017 - 12:11
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Morsi cu morsi

Morsi cu morsi
Nel sito diretto da Nicolò La Perna, "Cultura Siciliana", viene riferito che "Morsi cu Morsi" è canto del carcere tradizionale e non opera di Ganduscio! Chi ha ragione? Ganduscio può esserne stato solo il raccoglitore?
Pirandello 2/6/2017 - 18:33
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Modlitwa o wschodzie słońca

Modlitwa o wschodzie słońca
2 giugno 2017
18.00
PREGHIERA AL SORGERE DEL SOLE
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 2/6/2017 - 18:10
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Fuochi di parole

Fuochi di parole
LA MADONNA DEGLI ANARCHICI E LA COMUNITA' APOSTOLICA DOLCINIANA
La Madonna degli Anarchici di Via Gadames scandalizza i milanesi
dal sito di Radio Popolare
Articolo di Alessandro Principe, 14 maggio 2017

A Milano, sul balcone di uno stabile occupato, è stata posizionata la statua di una Madonna. Appeso sotto uno striscione. E’ scoppiato il caso, con l’accusa di sacrilegio e blasfemia e le richieste al Comune di intervenire e sgomberare il palazzo (sfitto) di proprietà dei Padri Passionisti. E’ intervenuta anche la Curia di Milano. Siamo andati a vedere. Via Gadames è una lunga strada industriale in zona Certosa, a pochi metri dagli imbocchi dell’autostrada.

La statua è ancora lì, in via Gadames 94. Ma non è imbavagliata, né bendata, come si è detto.

Ha invece un fazzoletto nero sulla bocca e sul naso, a mo’ di protezione. In mano tiene la riproduzione di una bottiglia molotov. Sotto... (continuer)
Riccardo Venturi & daniela -k.d.- 1/6/2017 - 21:29
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Fusilamiento

Fusilamiento
FUCILAZIONE 
(continuer)
envoyé par Dq82 31/5/2017 - 22:23




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