Caro Dead End la canzone è effettivamente stata nel repertorio di Marc Robine, la trovi nel meraviglioso disco "Le Temps des Cerises", mentre non lo era in quello dei Malicorne, ma si può facilmente spiegare l'affermazione perchè quando Marc incise questo canto dei coscritti originario de l'Anjou, Gabriel Yacoub partecipò alle armonie vocali.
All'inizio però la canzone proveniente dalla Haute-Bretagne, si chiamava "La lettre de Pelot de Betton " (vedi "l'anthologie de la chanson française" di Marc Robine) e le parole erano tradizionali, mentre la musica fu composta da Simone Morand nel 1930. I Tri Yann hanno accellerato il ritmo e l'hanno riveduta anche nel testo. Questo era comunque quello originale:
Chanson allemande (berlinois) – Die Hungerkünstlerin – Friedrich Hollaender – Années 1920 (après 1922 et avant 29)
Paroles et musique de Friedrich Hollaender
Dans le cycle de chansons pour cabaret intitulé « Lieder eines armen Mädchens », écrit pour sa (première) femme Blandine Ebinger (1899-1993).
Une chanson inspirée du récit de Franz Kafka « Ein Hungerkünstler » (« Un artiste de la faim », ou « Un Jeûneur »), publié en 1922, où un soi-disant artiste réalise un jeûne à outrance en s’exposant au public dans une boîte de verre. Il meurt dans l’indifférence générale et sera remplacé par une panthère famélique .
Dialogue maïeutique
Cette fois, Lucien l’âne mon ami, je t’apporte la version française d’une chanson berlinoise, écrite à Berlin, pour Berlin, en berlinois et comment dire, dans l’esprit berlinois, du moins celui qui inspirait Kurt Tucholsky, Erich Kästner, Walter Mehring, Robert... (continuer)
Beneath the shell of... "sotto la parvenza di..."; a mere shell of religion "una pura parvenza di religione" ecc. Può darsi anche che ci sia una sorta di riferimento, o citazione, dal famoso film "Bathing beauties" ("Bellezze al bagno") con Esther Williams, in cui le bellezze uscivan fuori anche da conchiglie; o, chissà, mi è venuta a mente pure la Venere botticelliana (che ora verrebbe senz'altro presa per una profuga). Peraltro, Roger Waters usa qui un termine come "belles", che è parecchio arcaico, fuori dal comune. Ci sarebbe anche da dire che le "parvenze" mi sono sembrate un po' confermate dal "beneath", che per "sotto" si usa oramai soltanto in senso figurato, non propriamente locale (a nessuno verrebbe mai in mente di dire There's an apple beneath the table). Ad ogni modo, lungi da me dall'imporre o "suggerire caldamente" alcunché; ognuno può etichettare come gli pare quello che... (continuer)
Riccardo Venturi 12/6/2017 - 12:03
che siano conchiglie, parvenze o pallottole, il significato mi sembra chiarissimo: le bellezze al bagno sono il simbolo del mondo occidentale che di fronte alla tragedia dell'immigrazione continua a fregarsene e spippolare sul telefonino. Come quella foto terribile della spiaggia in Spagna con il cadavere di un poveraccio ripescato dal mare e la gente intorno che continua a prendere il sole e a chiacchierare sotto l'ombrellone...