I Karadell nel finale usano un commando in polacco: "Wstawać!" (anche se lo pronunciano male), che vuol dire: "Alzarsi!" o "Alzatevi!" o "Sveglia!". Vorrei precisare che, come spiega lo stesso Levi nel filmato qui sotto, gli aguzzini al campo di sterminio erano spesso polacchi – EBREI E CRISTIANI – e lui non riusciva a capirli, perché a parte il loro linguaggio rozzo e pieno di bestemie, parlavano yiddish o polacco.
In questo sito, col passare del tempo, sono un po' cambiati i criteri di attribuzione dei brani: le poesie musicate vanno al poeta. Ringraziamo pertanto Joe Natta, che ha contribuito e musicato il brano, ma la riattribuiamo a Primo Levi. Della poesia esistevano su questo sito già numerose traduzioni sulla canzone Se questo è un uomo dei Karadell, che oltre ad un intro recitato della poesia ha un suo testo autonomo. Per completezza, ripostiamo qui le traduzioni
Il 25 aprile avevo 20 anni. Senza niente di eroico ero in contatto con i partigiani della 53 Garibaldi. Tra le canzoni che ho imparato allora La Guardia Rossa, che spesso inavvertitamente mi torna in testa a ricordarmi quei giorni e che, tra l'altro, non mi pare sia così popolare nel dopoguerra. La 53 Garibaldi agiva in Valcamonica, terra di montanari e, nei miei giorni felici alla fine della guerra, non c'è per esempio Bella Ciao oggi tanto citata, evidentemente nata nelle risaie padane.
Un piccolo pensiero a più di 70 da quel tempo inebriante.
A MIO FRATELLO, TENENTE GIORGIO PANAGULIS (continuer)
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 5/5/2017 - 12:49
Inviterei particolarmente, a parte naturalmente la poesia, a leggere la lunga nota apposta da Alessandro Panagoulis stesso e che racconta la storia di suo fratello. E' una storia di cinquant'anni fa, ma credo che abbia tuttora molto da dire al "presente"; anche per questo, la presente pagina viene ascritta anche al percorso sui Disertori. La storia di Giorgio Panagoulis non ha avuto nessun lieto fine, come quella di suo fratello. Non è stato mai più ritrovato. In compenso, la Grecia ha allacciato "relazioni diplomatiche" con Israele, che consegnò Giorgio Panagoulis ai fascisti greci.
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 5/5/2017 - 13:12
E’ una storia che ha conosciuto una grande fortuna nell’Europa medievale in particolare la ritroviamo in una tra le più note ballate italiane “Cecilia” riportata da Costantino Nigra al numero 3 (vedi)
Così la ballata popolare ungherese “Feher Anna” narra la storia di un uomo condannato a morte per aver rubato un cavallo. La sorella nel tentativo di salvarlo passa la notte a letto con il giudice ma al mattino scopre che il fratello è stato ugualmente impiccato.
“The subject, is probably Italian in origin, and passed on into French and English collections of tales through Latin transmission. This ballad probably came to Hungary from the Italians, perhaps through Dalmatian transmission, after the middle of the 16th century” (tratto da Ballads of Wandering and Captivity)
Le versioni che la fanno circolare nei circuiti folk degli anni 60 portano il titolo di “Anathea” e di “Seven Courses”.... (continuer)
Così l'intellettuale veneto Egidio Meneghetti, deportato a Bolzano, ricordava in una celebre poesia in dialetto le sadiche gesta di Michael "Misha" Seifert e di Otto Sein, di due terribili "Ucraini" che terrorizzavano il campo. La poesia, Bortolo e l’ebreeta, fu pubblicata inizialmente con lo pseudonimo di Antenore Foresta, e raccolta poi nel volume "Cante in piassa", stampato a Venezia nel ’55.
Egidio Meneghetti (Verona, 1892 – Padova 1961) fu farmacologo di fama. Antifascista, aderì al movimento Giustizia e Libertà di cui divenne uno dei massimi esponenti nel Veneto. Fondatore del CLN regionale, membro di spicco dell’esecutivo dell’esecutivo militare regionale, nel gennaio ’45 fu arrestato dalla banda Carità, pesantemente interrogato e quindi consegnato alle SS che lo portarono a Bolzano per poi avviarlo ai Lager della Germania. L’interruzione della linea del Brennero impedì il compimento... (continuer)
E sempre, note e giorno, (continuer)
envoyé par dq82 5/5/2017 - 10:17
L’11 novembre di ogni anno, in Canada, è il Remembrance day, il giorno in cui il paese si ferma – alle 11 di mattina – in ricordo dei caduti canadesi in tutte le guerre. È una data molto sentita, tanto nel 2001, a due mesi esatti dall’attacco terroristico a New York e a Washington.
Rick Ouston, il giornalista canadese che ha seguito di persona tutto il processo di primo grado a Verona, sollevando nella sua città lo scandalo della presenza a Vancouver di un criminale di guerra, ha pensato che bisognasse fare qualcosa per ricordare questo scandalo nel giorno in cui si commemorano le vittime delle guerre. Rick ha scritto al nostro sito, e in pochi giorni abbiamo trovato la soluzione. Mary Rizzo, italo-americana che collaborava con noi come traduttrice, si è messa prontamente a disposizione. Insieme abbiamo riletto "Bortolo e l’ebreeta", di Egidio Meneghetti; Mary ha tradotto in inglese il testo;... (continuer)