The Promise
If I had nothing to my name
(continuer)
(continuer)
envoyé par Lorenzo 19/5/2017 - 22:34
Parcours:
Le génocide arménien
Beajet ’m eus
[2015]
Dal cd: An Enchanting Garden - Ul liorzh vurzhudus
Coop Breizh
Dopo tanto silenzio discografico, disperavo in sincerità che Denez Prigent registrasse un altro cd...vorrei sbagliarmi ma credo che nella sua vita ci sia stata purtroppo una grave perdita.... parecchie di queste canzoni sono presenti in scena già da qualche anno, anche in compagnia di Mari Boine, dell'altrettanto meravigliosa interprete ungherese Szilvia Bognár o del coro gallese Flint Male Voice Choir. Tutte composizioni originali per un bel cambio totale di sonorità e addirittura un brano composto e cantato in inglese, segnalo inoltre in apertura Krediñ 'raen, che dovrebbe far piacere al nostro eroe "Riccardo il greco"
Dal cd: An Enchanting Garden - Ul liorzh vurzhudus
Coop Breizh
Dopo tanto silenzio discografico, disperavo in sincerità che Denez Prigent registrasse un altro cd...vorrei sbagliarmi ma credo che nella sua vita ci sia stata purtroppo una grave perdita.... parecchie di queste canzoni sono presenti in scena già da qualche anno, anche in compagnia di Mari Boine, dell'altrettanto meravigliosa interprete ungherese Szilvia Bognár o del coro gallese Flint Male Voice Choir. Tutte composizioni originali per un bel cambio totale di sonorità e addirittura un brano composto e cantato in inglese, segnalo inoltre in apertura Krediñ 'raen, che dovrebbe far piacere al nostro eroe "Riccardo il greco"
Beajet ’m eus tro-dro d’ar bed
(continuer)
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 19/5/2017 - 19:51
One Small Voice
1982
Re-released in 2017
I wrote the words and music for the song “One Small Voice” in 1982. More than two decades later I re-recorded it because I wanted a version without synthesizers. I had forgotten about the second recording until January 20, 2017.
On January 21, 2017 men, women, and children of all ages with a variety of political views marched peacefully in “Women’s Marches” on seven continents around the world. I marched in a snowstorm in Stanley, Idaho (pop. 63) with 29 other people comprising half the town. I carried a handmade sign that said “One Small Voice” because I’ve never stopped believing that one small voice plus millions of other small voices is exactly how we change the world.
I’m making the updated recording of “One Small Voice” available to everyone because it will take the strength and persistence of many small voices to overcome the lies of the loudest voice with our message of truth, dignity, and decency.
huffington post
Re-released in 2017
I wrote the words and music for the song “One Small Voice” in 1982. More than two decades later I re-recorded it because I wanted a version without synthesizers. I had forgotten about the second recording until January 20, 2017.
On January 21, 2017 men, women, and children of all ages with a variety of political views marched peacefully in “Women’s Marches” on seven continents around the world. I marched in a snowstorm in Stanley, Idaho (pop. 63) with 29 other people comprising half the town. I carried a handmade sign that said “One Small Voice” because I’ve never stopped believing that one small voice plus millions of other small voices is exactly how we change the world.
I’m making the updated recording of “One Small Voice” available to everyone because it will take the strength and persistence of many small voices to overcome the lies of the loudest voice with our message of truth, dignity, and decency.
huffington post
The Emperor’s got no clothes on
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 19/5/2017 - 17:37
Parcours:
Donald Trump
Ground Zero
Album: "Scream" (2009)
(Chris Cornell)
"To me, it's sort of about the lingering aspect of [9/11] that is used to kind of create support for things that haven't been very good for our country or the citizens of our country. I've felt like, with the Bush administration, whenever they're in crisis, they'll suddenly pull out a terror alert - a code orange scenario, which I run into constantly, because I'm in airports so often. They don't ever have to say why, just that it's a matter of national security. And with the conservative right, part of the platform right now in the election is 'Be afraid of terror, be afraid of terrorists. Look at 9/11 - we need an administration and a president who knows how to go out, kick ass, take names and keep us safe.' That's what got us into Iraq in the first place. [That tactic] certainly helped, and I think [9/11 was] a key factor in Bush winning a second term. To me, the song is about how awful 9/11 was, but stresses that we've got to let go of that to move on peacefully."
(Chris Cornell)
The speaker on?
(continuer)
(continuer)
19/5/2017 - 00:01
Parcours:
11 septembre: terrorisme à New York
Hunger Strike
in memoria di Chris Cornell (1964-2017)
SCIOPERO DELLA FAME
(continuer)
(continuer)
envoyé par Lorenzo 18/5/2017 - 23:43
Répression
Caro Bernart Bartleby, fra le tante sue meraviglie (anche in questo disco tipo "Camarade-Curé"), non è questo uno dei miei brani preferiti della grande Colette Magny, comunque ecco la parte inspiegabilmente mancante, in tre brani di quel coraggioso e lontano(anzi, antico, come dicono i giovani d'oggi) LP suonava anche il mio caro amico François Tusques con cui ancora sono in contatto:
Douce majorité silencieuse, pas d'opinion, pas de délit d'opinion,
pas de répression, pas de répression
A votre avis, pourquoi on met pas Jean-Paul Sartre en prison?
pas de répression
C'est pas un homme convenable, a refusé le prix Nobel, respecte pas les institu-tu-tions et qu'est-ce qu'il fout sur un tonneau chez Renault?
Chacun à son poste: nous, c'est les trottoirs
Je m'ennuie
Répression, répression, répression
P.S. così ad orecchio direi che anche la riga: "Les trottoirs c'est pour nous, la rue elle est à vous" contiene una inesattezza infatti lei canta: "Les trottoirs c'est pour nous, la rue elle est à nous"
Douce majorité silencieuse, pas d'opinion, pas de délit d'opinion,
pas de répression, pas de répression
A votre avis, pourquoi on met pas Jean-Paul Sartre en prison?
pas de répression
C'est pas un homme convenable, a refusé le prix Nobel, respecte pas les institu-tu-tions et qu'est-ce qu'il fout sur un tonneau chez Renault?
Chacun à son poste: nous, c'est les trottoirs
Je m'ennuie
Répression, répression, répression
P.S. così ad orecchio direi che anche la riga: "Les trottoirs c'est pour nous, la rue elle est à vous" contiene una inesattezza infatti lei canta: "Les trottoirs c'est pour nous, la rue elle est à nous"
Flavio Poltronieri 18/5/2017 - 19:12
Tränen des Vaterlandes / Anno 1636
LARMES DE LA PATRIE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/5/2017 - 14:51
Lota
[1995]
Nell'album intitolato “Hueveuz”
Lota è un comune nella provincia di Concepción, Cile.
Sin dalla fine dell'800 nell'area di Lota si sviluppò l'estrazione del carbone. Le condizioni di vita e di lavoro dei minatori sono state sempre terribili. Tra la fine gli anni 80 e l'inizio dei 90, in America come in Europa l'industria del carbone andò in crisi. Anche a Lota vi furono conflitti sociali e scioperi talora violenti, con vittime. Le miniere di carbone di Lota furono chiuse definitivamente nel 1997. A distanza di 20 anni quella di Lota rimane ancora oggi una delle aree più povere del Cile.
Nell'album intitolato “Hueveuz”
Lota è un comune nella provincia di Concepción, Cile.
Sin dalla fine dell'800 nell'area di Lota si sviluppò l'estrazione del carbone. Le condizioni di vita e di lavoro dei minatori sono state sempre terribili. Tra la fine gli anni 80 e l'inizio dei 90, in America come in Europa l'industria del carbone andò in crisi. Anche a Lota vi furono conflitti sociali e scioperi talora violenti, con vittime. Le miniere di carbone di Lota furono chiuse definitivamente nel 1997. A distanza di 20 anni quella di Lota rimane ancora oggi una delle aree più povere del Cile.
No existe melodía que consuele tus viudas
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/5/2017 - 13:50
The Lee Shore
Mi scuso per il ritardo, purtroppo solo ora ho visto i commenti e sono assolutamente d'accordo con voi. In effetti David Crosby è americano e là "I dove" è usato per dire "mi sono tuffato". Il tutto, così, gira effettivamente meglio:
"Quando mi sono svegliato questa mattina,
Mi sono tuffato sotto la mia casa galleggiante,
Giù, lungo il suo lato aggraziato,
Nella corrente che cambiava,
Per guardare il girovagare dei pesci marini".
Sono anche d'accordo sul doppio senso di "turning tide". La "rotazione della marea" è letteralmente il cambiamento della marea da alta a bassa, o viceversa. "Turning of the tide" in effetti si usa per indicare un cambiamento da un corso di eventi precedentemente stabile.
Per quanto riguarda l'ultimo commento di Paolo, è tutto vero quel che dice, ma specificherei che questa resta principalmente una canzone contro la guerra. Non dimenticherei insomma le pressioni... (continuer)
"Quando mi sono svegliato questa mattina,
Mi sono tuffato sotto la mia casa galleggiante,
Giù, lungo il suo lato aggraziato,
Nella corrente che cambiava,
Per guardare il girovagare dei pesci marini".
Sono anche d'accordo sul doppio senso di "turning tide". La "rotazione della marea" è letteralmente il cambiamento della marea da alta a bassa, o viceversa. "Turning of the tide" in effetti si usa per indicare un cambiamento da un corso di eventi precedentemente stabile.
Per quanto riguarda l'ultimo commento di Paolo, è tutto vero quel che dice, ma specificherei che questa resta principalmente una canzone contro la guerra. Non dimenticherei insomma le pressioni... (continuer)
Enrico 18/5/2017 - 13:10
The Times They Are a-Changing Back
2017
Sulla musica di The Times They Are A-Changin'
"I wrote these lyrics within half an hour of seeing Donald Trump's inaugural speech last Friday evening and played it in Salisbury that night. With apologies to Bob Dylan."
Sulla musica di The Times They Are A-Changin'
"I wrote these lyrics within half an hour of seeing Donald Trump's inaugural speech last Friday evening and played it in Salisbury that night. With apologies to Bob Dylan."
Come gather around people wherever you roam
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 18/5/2017 - 12:50
Parcours:
Donald Trump
Finì la guerra
Chanson italienne – Finì la guerra – Dodi Moscati – 1997
C’est l’occasion de rappeler que durant la guerre de 1915-18, les étudiants se proclamèrent interventionnistes.
Dialogue maïeutique
Lucien l’âne mon ami, voici une canzone dont le titre ne demande pas vraiment d’explication et je pense que tu ne m’en demanderas pas. Ce qui nous permettra de commencer notre dialogue maïeutique par une interrogation étonnée à propos du commentaire lapidaire du commentateur italien à mon sens trop général qui désigne les « étudiants » comme « interventionnistes » durant la guerre de 1915-18. D’abord, il convient de préciser ici que s’il s’agit d’étudiants, ce sont les étudiants italiens dont il est question.
En effet, Marco Valdo M.I. mon ami, ça paraît surprenant vu de maintenant – un siècle plus tard et après les grands mouvements étudiants contre la guerre au Vietnam et qui ont marqué l’année 1968,... (continuer)
C’est l’occasion de rappeler que durant la guerre de 1915-18, les étudiants se proclamèrent interventionnistes.
Dialogue maïeutique
Lucien l’âne mon ami, voici une canzone dont le titre ne demande pas vraiment d’explication et je pense que tu ne m’en demanderas pas. Ce qui nous permettra de commencer notre dialogue maïeutique par une interrogation étonnée à propos du commentaire lapidaire du commentateur italien à mon sens trop général qui désigne les « étudiants » comme « interventionnistes » durant la guerre de 1915-18. D’abord, il convient de préciser ici que s’il s’agit d’étudiants, ce sont les étudiants italiens dont il est question.
En effet, Marco Valdo M.I. mon ami, ça paraît surprenant vu de maintenant – un siècle plus tard et après les grands mouvements étudiants contre la guerre au Vietnam et qui ont marqué l’année 1968,... (continuer)
FINI LA GUERRE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 18/5/2017 - 12:45
Moi qui suis une femme
[1979?]
Parole e musica di Annie Nobel
Nel suo disco intitolato “Mon unique planète”
Testotrovato sul sito dell'autrice
Parole e musica di Annie Nobel
Nel suo disco intitolato “Mon unique planète”
Testotrovato sul sito dell'autrice
On n’est pas v’nues au monde
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/5/2017 - 11:51
Canzone della Pace
"Pax"
[1918]
Raccolta da Cesare Bermani
Pubblicata nel saggio Spegni la luce che passa Pippo
Edizioni Odradek, Roma 1996, pp. 37/38
(Sezione “Magia, leggendario e prima guerra mondiale”)
Raccolta da Cesare Bermani
Pubblicata nel saggio Spegni la luce che passa Pippo
Edizioni Odradek, Roma 1996, pp. 37/38
(Sezione “Magia, leggendario e prima guerra mondiale”)
“Il 15 febbraio 1918 Vittorio Emanuele Orlando avrebbe ricevuto il foglio volante La canzone della pace, firmato “Pax”: […] Sul foglio volante era scritto a penna: 'Orlando! Pensa al sangue che fai spargere...il popolo è stanco e sta per rivoluzionare. Per carità risparmia all'Italia la guerra civile, che certamente sarà inevitabile se non darai alle popolazioni nostre dissanguate una pronta pace...pensa alla grande responsabilità davanti a Dio!... Brescia 15-2-18” [*]
[*] Foglio volante a stampa allegato a lettera di [Ubaldo] Comandini a [Vittorio Emanuele] Orlando, Roma 5 luglio 1918, cit. [nota originale di Cesare Bermani. Nel volume è la n° 95]
[*] Foglio volante a stampa allegato a lettera di [Ubaldo] Comandini a [Vittorio Emanuele] Orlando, Roma 5 luglio 1918, cit. [nota originale di Cesare Bermani. Nel volume è la n° 95]
Vidi la pace scender su la terra
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 18/5/2017 - 09:52
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Supplica a Maria Santissima
anonyme
[1917]
Raccolta da Cesare Bermani
Pubblicata nel saggio Spegni la luce che passa Pippo
Edizioni Odradek, Roma 1996, pp. 35/37
(Sezione “Magia, leggendario e prima guerra mondiale”)
Raccolta da Cesare Bermani
Pubblicata nel saggio Spegni la luce che passa Pippo
Edizioni Odradek, Roma 1996, pp. 35/37
(Sezione “Magia, leggendario e prima guerra mondiale”)
“In Italia circolano però anche numerose canzoni religiose che chiedono la pace. In alcuni pellegrinaggi mariani, per esempio quelli dell'8 settembre 1917 da Viareggio alla Madonna del Montenero a Livorno e quello del 17 dicembre 1917 da Lucca alla Madonna di Loreto, si canta questa Supplica a Maria Santissima, di cui verrà nel luglio 1918 vietata la riproduzione a stampa.” [*]
[*]Testo allegato a R[egia] Prefettura di Genova, Divisione Gab., “On.le Ministro dell'Interno. Direzione Generale di P.S. Roma, n. 15.447, oggetto: Stampa religiosa disfattista, Genova 26 luglio 1918”, firmata dal Prefetto”, in ACS, A5G Prima guerra mondiale, busta 3, fascicolo 7, sottofascicolo 23. [nota originale di Cesare Bermani. E', nel volume, la n° 94]
[*]Testo allegato a R[egia] Prefettura di Genova, Divisione Gab., “On.le Ministro dell'Interno. Direzione Generale di P.S. Roma, n. 15.447, oggetto: Stampa religiosa disfattista, Genova 26 luglio 1918”, firmata dal Prefetto”, in ACS, A5G Prima guerra mondiale, busta 3, fascicolo 7, sottofascicolo 23. [nota originale di Cesare Bermani. E', nel volume, la n° 94]
Vergine Santa Immacolata
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 18/5/2017 - 09:23
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Pourquoi ces canons
La Cattiva Erba (Contro la guerra e le armi) è un album del 1970 di Beppe Chierici e Daisy Lumini che raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia. Credo che il titolo piacesse particolarmente a Beppe Chierici, visto che lo ha riutilizzato recentemente per un album su Brassens.
Il tema della guerra, della sua inutilità, del dolore delle madri o delle mogli che attendono il ritorno è ricorrente, essendo alcuni brani molto antichi, non possiamo però attenderci invettive contro la guerra.
Il disco è purtroppo introvabile, se non fosse stato per Flavio Poltronieri che ce ne ha fornito una copia, con tanto di fruscii del vinile inclusi nei brani, perchè in vinile uscì l'LP nel 1970, non saremmo mai riusciti a trovarlo. L'edizione era assai scarna, quindi priva dei... (continuer)
PERCHÈ QUEI CANNONI?
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 18/5/2017 - 08:33
Aurons-nous point la paix ?
Autori: Beppe Chierici, Olivier De Magny, Daisy Lumini
La Cattiva Erba (Contro la guerra e le armi) è un album del 1970 di Beppe Chierici e Daisy Lumini che raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia. Credo che il titolo piacesse particolarmente a Beppe Chierici, visto che lo ha riutilizzato recentemente per un album su Brassens.
Il tema della guerra, della sua inutilità, del dolore delle madri o delle mogli che attendono il ritorno è ricorrente, essendo alcuni brani molto antichi, non possiamo però attenderci invettive contro la guerra.
Il disco è purtroppo introvabile, se non fosse stato per Flavio Poltronieri che ce ne ha fornito una copia, con tanto di fruscii del vinile inclusi nei brani, perchè in vinile uscì l'LP nel 1970, non saremmo mai riusciti... (continuer)
La Cattiva Erba (Contro la guerra e le armi) è un album del 1970 di Beppe Chierici e Daisy Lumini che raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia. Credo che il titolo piacesse particolarmente a Beppe Chierici, visto che lo ha riutilizzato recentemente per un album su Brassens.
Il tema della guerra, della sua inutilità, del dolore delle madri o delle mogli che attendono il ritorno è ricorrente, essendo alcuni brani molto antichi, non possiamo però attenderci invettive contro la guerra.
Il disco è purtroppo introvabile, se non fosse stato per Flavio Poltronieri che ce ne ha fornito una copia, con tanto di fruscii del vinile inclusi nei brani, perchè in vinile uscì l'LP nel 1970, non saremmo mai riusciti... (continuer)
NON AVREMO MAI LA PACE, FRATELLO?
(continuer)
(continuer)
envoyé par B.B. + Dq82 18/5/2017 - 08:17
I nomadi della notte
[1981?]
Parole e musica di Carlo Caddia, in arte Carlo Credi (ma si firmava anche Kredy, quando agiva con il gruppo beat dei Misteriani), cantautore torinese sconosciuto ai più, ricordato ancora oggi da alcuni. Nacque nel 1947 e visse solo fino al 1986, portato via dall'inquietudine e dall'alcol e dalla droga
Realizzò un solo album, intitolato “Chi è Carlo Credi?”, pubblicato nel 1976 dalla Shirak Records del musicista Johnny Betti
Questa canzone però è successiva, risalente forse al 1981, inedita.
Ho provato a trascriverla all'ascolto. Ho solo un dubbio verso la metà del testo, che ho segnalato con un punto interrogativo
Una canzone bella e disperata, piena di vita e di morte, profondamente anarchica.
Pensavo di contribuirla coma Extra ma invece ora la propongo come CCG vera e propria.
Parole e musica di Carlo Caddia, in arte Carlo Credi (ma si firmava anche Kredy, quando agiva con il gruppo beat dei Misteriani), cantautore torinese sconosciuto ai più, ricordato ancora oggi da alcuni. Nacque nel 1947 e visse solo fino al 1986, portato via dall'inquietudine e dall'alcol e dalla droga
Realizzò un solo album, intitolato “Chi è Carlo Credi?”, pubblicato nel 1976 dalla Shirak Records del musicista Johnny Betti
Questa canzone però è successiva, risalente forse al 1981, inedita.
Ho provato a trascriverla all'ascolto. Ho solo un dubbio verso la metà del testo, che ho segnalato con un punto interrogativo
Una canzone bella e disperata, piena di vita e di morte, profondamente anarchica.
Pensavo di contribuirla coma Extra ma invece ora la propongo come CCG vera e propria.
I nomadi della notte vincono i fantasmi del silenzio
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/5/2017 - 23:41
La Regina
[1976]
Parole e musica di Carlo Caddia, in arte Carlo Credi (ma si firmava anche Kredy, quando agiva con il gruppo beat dei Misteriani), cantautore torinese sconosciuto ai più, ricordato ancora oggi da alcuni. Nacque nel 1947 e visse solo fino al 1986, portato via dall'inquietudine e dall'alcol e dalla droga
In “Chi è Carlo Credi?”, il suo unico disco pubblicato nel 1976 dalla Shirak Records del musicista Johnny Betti
Il testo l'ho trovato su Lyrics Wikia, trascritto da qualcuno che ringrazio di cuore. Io mi sono limitato a riascoltarlo e a provare a completare due passaggi incompleti. Spero di averci azzeccato.
Inutile che mi metta a scrivere qui di Carlo Credi, scomparso insieme a tanti altri nella spessa nebbia grigia dell'irrequieta Torino degli anni 70 e 80. Lascio la parola ad altri che l'hanno conosciuto e/o apprezzato. E anche a me alcune sue canzoni, come questa che propongo,... (continuer)
Parole e musica di Carlo Caddia, in arte Carlo Credi (ma si firmava anche Kredy, quando agiva con il gruppo beat dei Misteriani), cantautore torinese sconosciuto ai più, ricordato ancora oggi da alcuni. Nacque nel 1947 e visse solo fino al 1986, portato via dall'inquietudine e dall'alcol e dalla droga
In “Chi è Carlo Credi?”, il suo unico disco pubblicato nel 1976 dalla Shirak Records del musicista Johnny Betti
Il testo l'ho trovato su Lyrics Wikia, trascritto da qualcuno che ringrazio di cuore. Io mi sono limitato a riascoltarlo e a provare a completare due passaggi incompleti. Spero di averci azzeccato.
Inutile che mi metta a scrivere qui di Carlo Credi, scomparso insieme a tanti altri nella spessa nebbia grigia dell'irrequieta Torino degli anni 70 e 80. Lascio la parola ad altri che l'hanno conosciuto e/o apprezzato. E anche a me alcune sue canzoni, come questa che propongo,... (continuer)
“Si tagli:
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/5/2017 - 22:55
Les six couleurs du monde (ou L’Arc-en-ciel de Gwenola)
da « La Belle enchantée »
2016
I Tri Yann hanno da poco realizzato un disco che avevo già segnalato in un mio precedente intervento, in cui mi stupivo della censura da parte di Amazon.com all'immagine di copertina nella quale veniva "vestita" perchè offensiva "La Conception" di Georges Lacombe, dipinto di fine ottocento che si trova al Museo delle Belle Arti di Quimper, città a cui io sono particolarmente affezionato.
Nel libretto allegato al cd questa canzone purtroppo non è completa per un errore di stampa, proprio oggi la Segreteria dei Tri Yann mi ha inviato una mail con il testo integrale che condivido immediatamente con tutti Voi, sperando che oltre a Riccardo, la cosa interessi anche qualcun altro.
Flavio Poltronieri
dialogo filosofico tra un fratello e una sorellina sulle bellezze e sulle schifezze che i colori dell'arcobaleno possono rappresentare e sul posto che essi occupano nella vita terrena
2016
I Tri Yann hanno da poco realizzato un disco che avevo già segnalato in un mio precedente intervento, in cui mi stupivo della censura da parte di Amazon.com all'immagine di copertina nella quale veniva "vestita" perchè offensiva "La Conception" di Georges Lacombe, dipinto di fine ottocento che si trova al Museo delle Belle Arti di Quimper, città a cui io sono particolarmente affezionato.
Nel libretto allegato al cd questa canzone purtroppo non è completa per un errore di stampa, proprio oggi la Segreteria dei Tri Yann mi ha inviato una mail con il testo integrale che condivido immediatamente con tutti Voi, sperando che oltre a Riccardo, la cosa interessi anche qualcun altro.
Flavio Poltronieri
dialogo filosofico tra un fratello e una sorellina sulle bellezze e sulle schifezze che i colori dell'arcobaleno possono rappresentare e sul posto che essi occupano nella vita terrena
Gwenola petite sœur,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 17/5/2017 - 22:22
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dalla colonna sonora del film di Terry George The Promise
Orchestrazione di Paul Buckmaster
L'ultima canzone registrata da Chris Cornell prima della sua morte. Pubblicata come singolo il 10 marzo 2017.
La canzone di chiusura del film The Promise, dedicato al genocidio armeno.
Quando il produttore cinematografico Eric Esrailian contattò il cantante perché scrivesse una canzone per il film, Cornell accettò subito perché l'argomento lo aveva toccato. Inoltre la famiglia della moglie di Cornell, che è di origine greca, era stata vittima delle persecuzioni ottomane, che non avevano toccato solo gli armeni ma anche altre popolazioni non turche.
All'inizio Cornell pensò che Serj Tankian dei System Of A Down (che è di origine armena e che aveva già scritto varie canzoni che parlavano del genocidio) sarebbe stata la persona più adatta a scrivere una canzone per il film. Poi si convinse... (continuer)