Da "La Grande Guerra" di Monicelli (1959!), la scena del monologo di Gassman su Bakunin: "La guerra al privilegio, ecco la guerra giusta! Uè, ma l'avete mai letto Bakunìn?!?..."
Siccome, nonostante la mia riluttanza per ogni tipo di farmaco, ho dovuto prendere degli antidolorifici in questo ultimo periodo, subito pensavo mi avessero somministrato degli allucinogeni, invece era proprio vero quel che vedevano i miei occhi: con quel che c'è in giro qualche potente personaggio digitale si è davvero scandalizzato dell'innocente immagine fine Ottocento de "La Conception" di Georges Lacombe, hanno truccato la copertina dei Tri Yann e l'hanno rivestita! Non ci posso credere...............
Grazie Bernart per aver inserito questa canzone.
Domenica sono tornata da una breve scappata a Madrid con in valigia otto libri, tra cui, indovina un po', i tre volumi de La memoria del fuego di Galeano. Non vedo l'ora di immergermi nella lettura :)
Stanislava 29/3/2017 - 17:27
Ciao Stanislava,
bellissima e dolorosissima la "Memoria del fuoco".
Si legge in un soffio e resta dentro.
Buona lettura!
Carissimi, siccome ho notato che forse questo è il disco di Lolli maggiormente preso in considerazione nel sito(e, per la sua tematica di fondo, ne ha piena facoltà!)e siccome registro pure che i contributi sono di più mani, vorrei segnalare a tutti voi che è appena stato stampato un libro molto interessante edito da Stampa Alternativa per la collana Grande sConcerto: “E’ vero che il giorno sapeva di sporco”. Un saggio che Mario Bonanno ha consacrato a “Discoccupate le strade dai sogni” e quindi agli eventi storici che caratterizzarono il 1977: l’anno dei cortei e dei carri armati nelle strade di Bologna, l'anno di Radio Alice, del Movimento e della rivoluzione mancata. Questo disco-capolavoro ha una dimensione addirittura quasi profetica nel preconizzare la fine di tutto, sotto i colpi della repressione dalla faccia socialdemocratica che ne seguirono, come introduzione agli orrendi anni Ottanta.
Lodo la mela grana spaccata
scrigno e tesoro fuori poroso
scabro, di dentro festa e ricchezza.
La cavolaia umile lodo
di tra il rigagno sporco e l’albergo
degli operai povero; il pane
nero di ieri nella minestra;
la disfogliata cipolla flebile.
22, 24-25 giugno 2011
L.L. 28/3/2017 - 23:00
Come riporta El País del 25 maggio 1984, il figlio di Miguel Hernandez, Manuel Miguel, a cui il poeta dedicò questi versi commoventi è morto a 45 anni nel 1984. Di carattere scontroso e riservato, non ha mai mostrato doti letterarie ed è vissuto sotto il peso della memoria del padre.