Where Did the Peace Go
All my brothers been shipped to the South
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/11/2017 - 23:31
Parcours:
Guerre au Vietnam: vue des USA
Presidente (io non voglio lavorare)
Chanson italienne – Presidente (io non voglio lavorare) – Mercanti di Storie – 2011
Comme tu peux le supposer en lisant le titre et ce qu’il dit entre parenthèses, Lucien l’âne mon ami, c’est la chanson d’un gars qui ne veut plus travailler et qui s’adresse au président pour le lui signifier. C’est une sorte de déserteur, mais du champ de bataille qu’est le travail. Pour ce faire, comme dans la chanson de Vian, le protagoniste écrit une lettre au Président – ici, de l’Italie, mais ce pourrait être de n’importe quel pays et il pourrait s’agir de n’importe quel chef d’État, quel que soit son titre : Président, Roi ou Reine, Empereur ou Impératrice, Rais, Ras, Secrétaire Général, Prince ou Grand-Duc, Duce, Conducator, Caudillo et autres Chefs.
Si je t’entends bien, Marco Valdo M.I. mon ami, il s’agit là d’une chanson inspirée de la chanson Le Déserteur, mais transposée ailleurs et dans... (continuer)
Comme tu peux le supposer en lisant le titre et ce qu’il dit entre parenthèses, Lucien l’âne mon ami, c’est la chanson d’un gars qui ne veut plus travailler et qui s’adresse au président pour le lui signifier. C’est une sorte de déserteur, mais du champ de bataille qu’est le travail. Pour ce faire, comme dans la chanson de Vian, le protagoniste écrit une lettre au Président – ici, de l’Italie, mais ce pourrait être de n’importe quel pays et il pourrait s’agir de n’importe quel chef d’État, quel que soit son titre : Président, Roi ou Reine, Empereur ou Impératrice, Rais, Ras, Secrétaire Général, Prince ou Grand-Duc, Duce, Conducator, Caudillo et autres Chefs.
Si je t’entends bien, Marco Valdo M.I. mon ami, il s’agit là d’une chanson inspirée de la chanson Le Déserteur, mais transposée ailleurs et dans... (continuer)
MONSIEUR LE PRÉSIDENT
(continuer)
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envoyé par Marco Valdo M.I. 21/11/2017 - 19:00
Don't Cry My Love
[1968]
Parole di Oscar Brown Jr.
Musica di Curtis Mayfield
Un singolo del 1968 poi incluso in diversi album successivi, a partire da “Big Sixteen Vol. 2”
Una canzone in cui la condanna dell’ingiusta ed inutile guerra in Vietnam si accompagna parallelamente alla celebrazione della giusta ed importante lotta degli afroamericani per i loro diritti civili.
Mi viene in mente la famosa frase di Mohammad Ali: “No VietCong ever called me nigger”...
Parole di Oscar Brown Jr.
Musica di Curtis Mayfield
Un singolo del 1968 poi incluso in diversi album successivi, a partire da “Big Sixteen Vol. 2”
Una canzone in cui la condanna dell’ingiusta ed inutile guerra in Vietnam si accompagna parallelamente alla celebrazione della giusta ed importante lotta degli afroamericani per i loro diritti civili.
Mi viene in mente la famosa frase di Mohammad Ali: “No VietCong ever called me nigger”...
Don't cry my love, I'll be back
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/11/2017 - 16:45
Parcours:
Guerre au Vietnam: vue des USA
Черные бушлаты
Questa canzone è espressamente dedicata alle truppe da sbarco di Evpatorija e mi ricordo di averla ascoltata dal vivo, purtroppo non dal suo autore, comunque da Moni Ovadia che l'ha riproposta, addirittura in lingua originale, nello spettacolo del 1996 “Ballata di Fine Millenio” (che tra l'altro terminava con “Take this Waltz” di Leonard Cohen tratto dal Piccolo Valzer Viennese di F. G. Lorca). Volodja la compose durante le riprese di “Una cattiva brava persona”. Alcune scene del film erano girate a Saki, in Crimea, dov'è il monumento eretto a memoria dello sbarco del 5 gennaio 1942 e dove questi 700 incursori della Marina Militare Sovietica avevano l'ordine preciso di impegnare il più possibile le truppe nemiche che assediavano Sebastopoli. Durò tre giorni, poi fu la fine. Vysockij, tra l'altro, vinse con questo film anche il premio Cariddi per la migliore interpretazione maschile al 5°... (continuer)
Flavio Poltronieri 21/11/2017 - 16:42
Le prince d'Orange
Caro Riccardo, spesso le parole variano, per esempio Marc Ogeret canta al posto di "aller en France" un testo che recita "aller en Flandres", poi leggi qui.
inoltre in un manoscritto dell'inizio del XVIII secolo conservato alla Bibliothèque Nationale, viene riportata una versione radicalmente differente dello stesso avvenimento che originò la canzone. Mi riservo di trascriverlo appena avrò tempo per farlo, nel frattempo però voglio dirti che il ritornello che tanto amiamo "Que maudit soit la guerre" si trova per la prima volta in una complainte composta l'indomani della morte del Chevalier Bayard, ucciso con un colpo di archibugio alla schiena nel 1524:
C'était par la faveur
de la faulce canaille
d'où lui vint le malheur:
mauldict soit la bataille!
inoltre in un manoscritto dell'inizio del XVIII secolo conservato alla Bibliothèque Nationale, viene riportata una versione radicalmente differente dello stesso avvenimento che originò la canzone. Mi riservo di trascriverlo appena avrò tempo per farlo, nel frattempo però voglio dirti che il ritornello che tanto amiamo "Que maudit soit la guerre" si trova per la prima volta in una complainte composta l'indomani della morte del Chevalier Bayard, ucciso con un colpo di archibugio alla schiena nel 1524:
C'était par la faveur
de la faulce canaille
d'où lui vint le malheur:
mauldict soit la bataille!
Flavio Poltronieri 20/11/2017 - 21:30
Telegram från en bombad by
Par King Dom, traduit du suédois
[TELEGRAMME D'UNE VILLE BOMBARDÉE]
(continuer)
(continuer)
envoyé par King Dom 20/11/2017 - 20:20
Tout ça parce qu'au bois de Chaville
La chanson Tout ça parce qu'au bois de Chaville, composée en 1953 par Pierre Destailles (paroles) et Claude Rolland (musique), eut un grand succès populaire. Elle fut aussi interprétée par, entre autres Odette Laure, Jacques Pills, Henri Decker, Jean Lumière, Caroline Cler, Luc Barney, entre autres, sans oublier l'auteur de la chanson Pierre Destailles.
Ce jour là au bois de Chaville
(continuer)
(continuer)
envoyé par JJ 20/11/2017 - 19:15
Zoot Suit Riot
The Zoot Suit Riots were a series of violent clashes during which mobs of U.S. servicemen, off-duty police officers and civilians brawled with young Latinos and other minorities in Los Angeles. The June 1943 riots took their name from the baggy suits worn by many minority youths during that era, but the violence was more about racial tension than fashion.
http://www.history.com/topics/zoot-sui...
http://www.history.com/topics/zoot-sui...
Who's that whisperin' in the trees?
(continuer)
(continuer)
20/11/2017 - 17:14
Trastevere
2005
Non ha la presunzione di essere un brano musicale, ne un video (e si vede). Mi hanno colpito le voci di questa donne per cui ho deciso di metterci qualche suono intorno, nulla più.
Prendetela come una cosa con qualche nota musicale in croce come ce ne sono tante sul web,
Da una intervista a Radio Città Aperta a due donne occupanti.
Prince Faster - Trastevere
Prince Faster: sinth, batterie, tastiere.
Paolo Bertozzi: Basso e chitarre.
Mario Tagliaferri - Guit
Non ha la presunzione di essere un brano musicale, ne un video (e si vede). Mi hanno colpito le voci di questa donne per cui ho deciso di metterci qualche suono intorno, nulla più.
Prendetela come una cosa con qualche nota musicale in croce come ce ne sono tante sul web,
Da una intervista a Radio Città Aperta a due donne occupanti.
Prince Faster - Trastevere
Prince Faster: sinth, batterie, tastiere.
Paolo Bertozzi: Basso e chitarre.
Mario Tagliaferri - Guit
So' dieci anni che c'ho lo sfratto de casa
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 20/11/2017 - 11:56
On Receiving News of the War
[Cape Town, 1914]
Versi del poeta inglese di origine lettone Isaac Rosenberg (Bristol, 1890 – Fampoux, Nord Passo di Calais, 1918). Nella raccolta “Poems by Isaac Rosenberg”, Heinemann, 1922
Musica per voce e pianoforte di Gary Bachlund, compositore statunitense di natali tedeschi.
Versi del poeta inglese di origine lettone Isaac Rosenberg (Bristol, 1890 – Fampoux, Nord Passo di Calais, 1918). Nella raccolta “Poems by Isaac Rosenberg”, Heinemann, 1922
Musica per voce e pianoforte di Gary Bachlund, compositore statunitense di natali tedeschi.
Snow is a strange word;
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/11/2017 - 08:46
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Les enfants de Pontoise
anonyme
La Complainte era un genere particolare di canzone narrativa, spesso molto lunga e priva di ritornelli. Il suo compito in effetti, con la maggioranza delle genti analfabeta, era quello di fungere da cronaca cantata degli avvenimenti, una vera letteratura orale. Ho approfondito questa degli Studenti di Pontoise e in effetti ci possono essere due interpretazioni degli stessi avvenimenti, perchè ci sono due Coomplaintes radicalmente opposte. La storia non è limpida. Inoltre è evidente la facoltà degli autori di condizionare l'opinione dei loro uditori. Quindi aggiungerei a questa pagina anche "Les écoliers pendus" che li descrive invece come dei violentatori certi di farla franca, grazie alla posizione sociale del fratello "Gran Rettore a Parigi" e in questo senso mi pare va interpretata anche la rapidità con la quale avvennero le esecuzioni, antipando così l'intervento del fratello che nel... (continuer)
Flavio Poltronieri 19/11/2017 - 21:16
Le matin, je m'éveille en chantant
Le matin, je m’éveille en chantant
Chanson française – Le matin, je m’éveille en chantant – Guy Béart – 1960
Comme tu le vois, Lucien l’âne mon ami, c’est une chanson de Guy Béart, qui en a écrit et chanté tellement durant ses 60 ans de chanteur, encore assez loin de Charles Trenet qui en fit 70 ou Charles Aznavour qui pourrait durer plus encore.
Avec Béart,tant c’était l’éternel retour un moment, j’ai cru qu’il resterait sur scène à jamais. Certains ont eu très peur.
D’accord, Lucien l’âne mon ami, cependant, les gens l’aimaient bien, même s’il n’arrivait pas à dételer. Finalement, une défaillance cardiaque l’a emporté. Donc, Guy Béart a eu le temps de faire de bonnes et de moins bonnes chansons. Cette fois, j’ai retrouvé celle-ci qui, à première vue, à voir son titre et son succès de ritournelle, n’aurait jamais de raison de figurer dans les Chansons contre la Guerre et pourtant,... (continuer)
Chanson française – Le matin, je m’éveille en chantant – Guy Béart – 1960
Comme tu le vois, Lucien l’âne mon ami, c’est une chanson de Guy Béart, qui en a écrit et chanté tellement durant ses 60 ans de chanteur, encore assez loin de Charles Trenet qui en fit 70 ou Charles Aznavour qui pourrait durer plus encore.
Avec Béart,tant c’était l’éternel retour un moment, j’ai cru qu’il resterait sur scène à jamais. Certains ont eu très peur.
D’accord, Lucien l’âne mon ami, cependant, les gens l’aimaient bien, même s’il n’arrivait pas à dételer. Finalement, une défaillance cardiaque l’a emporté. Donc, Guy Béart a eu le temps de faire de bonnes et de moins bonnes chansons. Cette fois, j’ai retrouvé celle-ci qui, à première vue, à voir son titre et son succès de ritournelle, n’aurait jamais de raison de figurer dans les Chansons contre la Guerre et pourtant,... (continuer)
Le matin, je m’éveille en chantant
(continuer)
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envoyé par Marco Valdo M.I. 19/11/2017 - 20:51
Dialogue
Album: Le steak - 1973
"Avec ce que j'ai fait pour toi",
(continuer)
(continuer)
envoyé par JJ 19/11/2017 - 17:05
Petit porcher
Musique et interprétation : Gérard Pierron
Il a dans les treize ans ; chez eux,
(continuer)
(continuer)
envoyé par JJ 19/11/2017 - 16:46
Parcours:
Violence sur l'enfance
This Means War
È morto Malcolm Young, co-fondatore degli Ac/Dc
Il chitarrista, fratello maggiore di Angus, aveva 64 anni. Nel 2014 si era ritirato dalle scene
"È con una profonda tristezza nel cuore che annunciamo la morte di Malcolm Young". Così gli Ac/Dc danno sul sito e sui social la notizia della scomparsa del co-fondatore della band, fratello di Angus. "Ha sofferto per anni di demenza e se ne è andato in pace, circondato dalla sua famiglia".
"Con grande dedizione e impegno, è stato la forza trainante del gruppo - si legge in un messaggio del fratello Angus - Come chitarrista, compositore e visionario, è stato un perfezionista e un uomo unico. Ha sempre tenuto duro e ha detto e fatto esattamente quello che voleva. La sua lealtà verso i fan è stata insuperabile. Come fratello, è difficile esprimere a parole quello che ha significato per me, il legame che avevamo era unico e molto speciale. Lascia... (continuer)
Il chitarrista, fratello maggiore di Angus, aveva 64 anni. Nel 2014 si era ritirato dalle scene
"È con una profonda tristezza nel cuore che annunciamo la morte di Malcolm Young". Così gli Ac/Dc danno sul sito e sui social la notizia della scomparsa del co-fondatore della band, fratello di Angus. "Ha sofferto per anni di demenza e se ne è andato in pace, circondato dalla sua famiglia".
"Con grande dedizione e impegno, è stato la forza trainante del gruppo - si legge in un messaggio del fratello Angus - Come chitarrista, compositore e visionario, è stato un perfezionista e un uomo unico. Ha sempre tenuto duro e ha detto e fatto esattamente quello che voleva. La sua lealtà verso i fan è stata insuperabile. Come fratello, è difficile esprimere a parole quello che ha significato per me, il legame che avevamo era unico e molto speciale. Lascia... (continuer)
Dq82 19/11/2017 - 12:01
Chiedo scusa se parlo di Maria
(1973)
di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
nello spettacolo "Far finta di essere sani"
Abbiamo sempre cercato, io e Luporini, di contrapporre e unire questi due piani, il personale e il politico, di individuarli come contrapposti e di risolverli con l'unione nel gesto che diventa personale e politico contemporaneamente ma questa scissione tra personale e politico mi sembra già sbagliata nell'enunciazione. Non puoi parlare di "personale" e di "politico", nel momento in cui tu li distacchi o - cercando di metterli insieme - li consideri separati. "Maria il Vietnam, Maria la libertà, Maria la rivoluzione", sono parole messe insieme che a me danno una emozione proprio perché diventano la stessa cosa: Maria è il Vietnam. Non è che bisogna occuparsi del personale o del politico, sono la stessa cosa. lo non mi sono mai trovato d'accordo su questo tipo di scissione, che poi diventa degli... (continuer)
di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
nello spettacolo "Far finta di essere sani"
Abbiamo sempre cercato, io e Luporini, di contrapporre e unire questi due piani, il personale e il politico, di individuarli come contrapposti e di risolverli con l'unione nel gesto che diventa personale e politico contemporaneamente ma questa scissione tra personale e politico mi sembra già sbagliata nell'enunciazione. Non puoi parlare di "personale" e di "politico", nel momento in cui tu li distacchi o - cercando di metterli insieme - li consideri separati. "Maria il Vietnam, Maria la libertà, Maria la rivoluzione", sono parole messe insieme che a me danno una emozione proprio perché diventano la stessa cosa: Maria è il Vietnam. Non è che bisogna occuparsi del personale o del politico, sono la stessa cosa. lo non mi sono mai trovato d'accordo su questo tipo di scissione, che poi diventa degli... (continuer)
Chiedo scusa se parlo di Maria
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18/11/2017 - 23:19
Ma mère la Suisse
La voce dell'innocenza:
da "Io speriamo che me la cavo" (1992) diretto da Lina Wertmüller e interpretato da Paolo Villaggio. Il film è tratto dall'omonimo libro di Marcello D'Orta.
da "Io speriamo che me la cavo" (1992) diretto da Lina Wertmüller e interpretato da Paolo Villaggio. Il film è tratto dall'omonimo libro di Marcello D'Orta.
18/11/2017 - 22:22
Mill-Doors
[1916]
Versi di Carl Sandburg (1878-1967) poeta, nella sua raccolta intitolata “Chicago Poems” pubblicata nel 1916
Musica per voce e pianoforte scritta nel 1948 da Nicodemo DeGioio, in arte Norman Dello Joio (1913-2008), importante compositore statunitense di origine italiana
Versi di Carl Sandburg (1878-1967) poeta, nella sua raccolta intitolata “Chicago Poems” pubblicata nel 1916
Musica per voce e pianoforte scritta nel 1948 da Nicodemo DeGioio, in arte Norman Dello Joio (1913-2008), importante compositore statunitense di origine italiana
You never come back.
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 18/11/2017 - 21:50
Choose
[1916]
Versi di Carl Sandburg (1878-1967) poeta, nella sua raccolta intitolata “Chicago Poems” pubblicata nel 1916
Musica di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano. Per voce e pianoforte, 2008
Versi di Carl Sandburg (1878-1967) poeta, nella sua raccolta intitolata “Chicago Poems” pubblicata nel 1916
Musica di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano. Per voce e pianoforte, 2008
The single clenched fist lifted and ready,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/11/2017 - 20:19
Preparedness
[1916]
Una poesia canzone che Ralph Chaplin contribuì sulla rivista “Solidarity” il 24 giugno 1916 e poi incluse nella sua raccolta “When the Leaves Come Out” pubblicata l'anno seguente, poco prima di essere arrestato e condannato a 20 anni di carcere per “spionaggio”, “sedizione” ed “attività antiamericane”. Lo stesso destino toccò a quasi tutti i dirigenti e a molti militanti dell'IWW. L'organizzazione venne disarticolata proprio con il pretesto della sua opposizione all'ingresso degli USA nella guerra in Europa. Ralph Chaplin venne liberato solo nel 1923.
Una poesia canzone che Ralph Chaplin contribuì sulla rivista “Solidarity” il 24 giugno 1916 e poi incluse nella sua raccolta “When the Leaves Come Out” pubblicata l'anno seguente, poco prima di essere arrestato e condannato a 20 anni di carcere per “spionaggio”, “sedizione” ed “attività antiamericane”. Lo stesso destino toccò a quasi tutti i dirigenti e a molti militanti dell'IWW. L'organizzazione venne disarticolata proprio con il pretesto della sua opposizione all'ingresso degli USA nella guerra in Europa. Ralph Chaplin venne liberato solo nel 1923.
For freedom die? but we were never free
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/11/2017 - 18:32
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Al ballo mascherato
Non c'entra niente con il testo, comunque nel 1964 anche Vysockij aveva composto una canzone che si intitolava Il Ballo in Maschera dove a lui toccava la maschera dell'alcolista e alla fine riceve pure un premio per avere fatto bene la sua parte.....
Flavio Poltronieri 18/11/2017 - 18:06
November Nineteenth
[1916]
Versi di John E. Nordquist, cantautore e militante dell'IWW (Industrial Workers of the World), di origini svedesi, come lo stesso Joe Hill cui la canzone è dedicata, a pochi mesi dal suo assassinio.
Sull'aria de The Red Flag
Versi di John E. Nordquist, cantautore e militante dell'IWW (Industrial Workers of the World), di origini svedesi, come lo stesso Joe Hill cui la canzone è dedicata, a pochi mesi dal suo assassinio.
Sull'aria de The Red Flag
They've shot Joe Hill, his life has fled
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/11/2017 - 17:08
Meglio un figlio ladro che un figlio frocio
La mamma non ha dubbi
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/11/2017 - 16:04
Mladic
[2012]
Prima traccia di “Allelujah! Don't Bend! Ascend!”, quarto album in studio per i GY!BE, uscito a 10 anni dal precedente “Yanqui U.X.O”
I GY!BE, canadesi apocalittici, fanno musica strumentale, per cui non mi resta che ricordare brevemente a chi è dedicato questo brano dall’incedere marziale...
Ratko Mladić è stato il comandante delle truppe serbo-bosniache durante la guerra in Bosnia (1992-95) ed il responsabile dell'assedio della città di Srebrenica e del successivo massacro di circa 8.000 uomini e ragazzi bosniaci musulmani.
Ricercato fin dal 1995 dalla giustizia internazionale con le pesantissime accuse di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità, Mladić è stato latitante per 16 anni, venendo arrestato solo nel 2011 in un paese non distante da Belgrado dove viveva tranquillamente sotto falso nome.
Da allora Ratko Mladić è sotto processo davanti al tribunale penale... (continuer)
Prima traccia di “Allelujah! Don't Bend! Ascend!”, quarto album in studio per i GY!BE, uscito a 10 anni dal precedente “Yanqui U.X.O”
I GY!BE, canadesi apocalittici, fanno musica strumentale, per cui non mi resta che ricordare brevemente a chi è dedicato questo brano dall’incedere marziale...
Ratko Mladić è stato il comandante delle truppe serbo-bosniache durante la guerra in Bosnia (1992-95) ed il responsabile dell'assedio della città di Srebrenica e del successivo massacro di circa 8.000 uomini e ragazzi bosniaci musulmani.
Ricercato fin dal 1995 dalla giustizia internazionale con le pesantissime accuse di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità, Mladić è stato latitante per 16 anni, venendo arrestato solo nel 2011 in un paese non distante da Belgrado dove viveva tranquillamente sotto falso nome.
Da allora Ratko Mladić è sotto processo davanti al tribunale penale... (continuer)
- With his arms outstretched...
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/11/2017 - 23:32
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
Proletari senza culo
A proposito, se siete soliti fare regalini per Natale, vi consiglio questo splendido peluche, o cuscinetto che sia...
Sarà senz'altro gradito.
Sarà senz'altro gradito.
B.B. 17/11/2017 - 22:12
Luciferian Towers
[2017]
“Luciferian Towers” è il sesto album di questo gruppo canadese dedito alla musica sperimentale (qualcuno dice che facciano Post-rock-experimental-drone-dark-ambient...)
Il lavoro è costituito da 4 tracce, tutte strumentali, la seconda e la quarta articolate in tre movimenti.
Contribuisco in introduzione la chiara recensione dell'album fatta su OndaRock da Valerio D'Onofrio.
Al posto del testo, in corrispondenza di ogni traccia, riporto i rispettivi commenti presenti sul libretto del CD, così come tratti da Genius (e confermati dalla parziale traduzione italiana nella recensione di D'Onofrio)
“This, this long-playing record, a thing we made in the midst of communal mess, raising dogs and children. eyes up and filled with dreadful joy – we aimed for wrong notes that explode, a quiet muttering amplified heavenward. we recorded it all in a burning motorboat” (GY!BE)
I GY!BE indicano... (continuer)
“Luciferian Towers” è il sesto album di questo gruppo canadese dedito alla musica sperimentale (qualcuno dice che facciano Post-rock-experimental-drone-dark-ambient...)
Il lavoro è costituito da 4 tracce, tutte strumentali, la seconda e la quarta articolate in tre movimenti.
Contribuisco in introduzione la chiara recensione dell'album fatta su OndaRock da Valerio D'Onofrio.
Al posto del testo, in corrispondenza di ogni traccia, riporto i rispettivi commenti presenti sul libretto del CD, così come tratti da Genius (e confermati dalla parziale traduzione italiana nella recensione di D'Onofrio)
“This, this long-playing record, a thing we made in the midst of communal mess, raising dogs and children. eyes up and filled with dreadful joy – we aimed for wrong notes that explode, a quiet muttering amplified heavenward. we recorded it all in a burning motorboat” (GY!BE)
I GY!BE indicano... (continuer)
[Instrumental]
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/11/2017 - 22:05
Isabelle
(1991)
"For years people have asked who Isabelle was: 'were you shagging her'? But no. It was the height of the Bosnian war and I remember seeing a TV interview with some kids who were stuck in Sarajevo at the height of the bombing and thinking how utterly removed from that situation we were in New Zealand, thankfully.
"And I wondered what it would be like to sit down at have a chat to those kids: people who looked like us, and should have been having fun and playing music but were running the gauntlet of snipers. So essentially, it's an anti-war song, but I wanted to give it a personal face. That's kind of my schtick when it comes to songwriting: to take bigger pictures and bring them in close. That's the only way you can really understand these things.
Greg Johnson
"For years people have asked who Isabelle was: 'were you shagging her'? But no. It was the height of the Bosnian war and I remember seeing a TV interview with some kids who were stuck in Sarajevo at the height of the bombing and thinking how utterly removed from that situation we were in New Zealand, thankfully.
"And I wondered what it would be like to sit down at have a chat to those kids: people who looked like us, and should have been having fun and playing music but were running the gauntlet of snipers. So essentially, it's an anti-war song, but I wanted to give it a personal face. That's kind of my schtick when it comes to songwriting: to take bigger pictures and bring them in close. That's the only way you can really understand these things.
Greg Johnson
Hey I'm stuck on an island and I couldn't care less
(continuer)
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17/11/2017 - 20:19
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
La vita del militare
anonyme
[1914-18?]
Un canto dalla Grande Guerra raccolto da Cesare Bermani e da lui riferito in un articolo dal titolo “I borghesi cantavano 'il Piave' ma al fronte si cantava 'Gorizia'", pubblicato su Liberazione il 1 novembre 2008
Un canto dalla Grande Guerra raccolto da Cesare Bermani e da lui riferito in un articolo dal titolo “I borghesi cantavano 'il Piave' ma al fronte si cantava 'Gorizia'", pubblicato su Liberazione il 1 novembre 2008
La vita del militare
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/11/2017 - 16:41
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Jacques Brel: Ces Gens-là
Brel è BREL, Brel è sommo, l'interpretazione di Gaber del 1971 è indimenticabile:
però, amici, non dimentichiamoci mai neppure che la straordinaria versione italiana del 1969 era opera di:
però, amici, non dimentichiamoci mai neppure che la straordinaria versione italiana del 1969 era opera di:
Flavio Poltronieri 17/11/2017 - 16:34
La Leggenda della Neva
In un articolo dal titolo “I borghesi cantavano 'il Piave' ma al fronte si cantava 'Gorizia'", pubblicato su Liberazione il 1 novembre 2008, Cesare Bermani riferiva un frammento di una versione satirica della nazionalista di E. A. Mario
LA LEGGENDA DEL PIAVE
Il Piave mormorava
calmo e placido al passaggio
puzzavano li piedi di formaggio.
L’esercito marciava
per raggiunger la frontiera
puzzavano li piedi di gruviera.
Muti restaron
nella notte i fanti.
Puzzavano li piedi a tutti quanti…
Il Piave mormorava
calmo e placido al passaggio
puzzavano li piedi di formaggio.
L’esercito marciava
per raggiunger la frontiera
puzzavano li piedi di gruviera.
Muti restaron
nella notte i fanti.
Puzzavano li piedi a tutti quanti…
B.B. 17/11/2017 - 16:25
Three Chords and the Truth
Andrebbe forse inserita nel percorso sulla guerra del lavoro...
Certamente in quello su Gatti & Gattacci, visto che il protagonista di questo disco di Ry Cooder è Buddy, un gatto rosso e viaggiatore...
Certamente in quello su Gatti & Gattacci, visto che il protagonista di questo disco di Ry Cooder è Buddy, un gatto rosso e viaggiatore...
B.B. 17/11/2017 - 12:55
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Scritta da tal Dickie Diamond (?)
Interpretata da tal Larry Sanders (o Saunders), un cantante nero che si faceva chiamare “The Prophet of Soul”
Una canzone dichiaratamente contro la guerra in Vietnam, interpretata da un artista, oggi misconosciuto, che doveva essere vicino all'ala più radicale del movimento di lotta degli afroamericani. Infatti fu sempre lui nel 1972 ad interpretare “Free Angela!”, una canzone dedicata ad Angela Davis, comunista e black panther allora sotto processo con pesantissime accuse.
Su parecchi siti il brano viene datato al 1968 ma, considerati i dati citati della seconda e terza strofa (una guerra che dura da 10 anni e ha già mietuto 50.000 tra i soldati americani), credo che debba situarsi nei primissimi anni 70. In effetti i morti statunitensi in quel conflitto furono, tra il 1960 ed il 1975, oltre 58.000.