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Das Lied von der Ordnung

Das Lied von der Ordnung
[1932]
Versi di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Pubblicati nel 1932 sul quotidiano socialista austriaco “Arbeiter Zeitung”

Nel 1981 questa e altre canzoni di Jura Soyfer, compreso il suo famoso Dachaulied, composto insieme ad Herbert Zipper nel primo periodo della sua prigionia, sono state riproposte dal gruppo viennese Schmetterlinge nel loro disco intitolato “Verdrängte Jahre”.
Daß wir Hunger haben, ist nicht wichtig,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/9/2016 - 21:18
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Lied des einfachen Menschen

Lied des einfachen Menschen
[1935-38]
Canzone scritta da Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraiana), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.

Quando nel giugno del 1939 questa canzone fu presentata alla serata inaugurale dell'Exilkabarett viennese “Das Laterndl” (“The Lantern”) in quel di Londra, il suo autore, Jura Soyfer, a soli 26 anni, aveva già perso la vita per mano dei nazisti in quel di Buchenwald...

Nel 1981 questa “Canzone della gente comune” e altre canzoni di Jura Soyfer, compreso il suo famoso Dachaulied, composto insieme ad Herbert Zipper nel primo periodo della sua prigionia, sono state riproposte dal gruppo viennese Schmetterlinge nel loro disco intitolato “Verdrängte Jahre”.
Menschen sind wir einst vielleicht gewesen
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/9/2016 - 20:44
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Telegrafen-Chanson

Telegrafen-Chanson
[1936]
Dopo Kometen-song, ecco un'altra canzone (questa occupa tutta la seconda scena) dal dramma “Der Weltuntergang, oder, Die Welt steht auf kein' Fall mehr lang”, esordio letterario di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraiana), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Soyfer si ispirava al teatro comico viennese ottocentesco di Johann Nestroy e Ferdinand Raimund.
Testo trovato su Projekt Gutenberg

“Lo spettacolo, una sorta di cabaret aggressivo e pieno di energia, è una pungente satira nei confronti del genere umano, qui tratteggiato nell’attesa della fine del mondo. Infatti un’assemblea dei pianeti guidati dal sole, decide di liberare il pianeta terra dalla fastidiosa presenza dei suoi abitanti, gli uomini, nota stonata nell’armonia cosmica, inviandole contro una cometa. La reazione degli umani è un compendio di cinismo,... (continuer)
[Die Bühne ist völlig verdunkelt. Man hört das Ticken der Morseapparate.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/9/2016 - 19:13
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Kometen-song

Kometen-song
[1936]
Canzone che chiude il dramma “Der Weltuntergang, oder, Die Welt steht auf kein' Fall mehr lang”, esordio letterario di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraiana), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Ispirata al couplet “Kometenlied” della farsa viennese “Der böse Geist Lumpacivagabundus, oder Das liederliche Kleeblatt”, di Johann Nestroy, 1833

“Per ristabilire l’equilibrio dell’Universo, il Sole e gli altri pianeti decidono di liberare la Terra dai fastidiosi pidocchi che la stanno pian piano uccidendo, gli uomini, e per farlo le lanciano contro una cometa. Come reagiranno gli uomini alla notizia che stanno per essere annientati? Come si prepareranno alla fine del mondo? Jura Soyfer, autore austriaco tra i più rappresentativi della sua generazione, prematuramente scomparso, a ventisei anni, in un campo si sterminio... (continuer)
Denn nahe, viel näher, als ihr es begreift
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/9/2016 - 17:08
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La vien giù da le montagne (La bella partigiana)

anonyme
La vien giù da le montagne (La bella partigiana)
[1944]
Canzone dedicata alle ragazze che facevano le staffette nelle Fiamme Verdi sulle Alpi lombarde
Il testo è di autore ignoto e si ispira a quello dell'omonimo canto popolare (La vien giù da le montagne / l'è vestida a la francese / da un bel giovane cortese / gli fu chiesto far l'amor...)
La melodia si ispira invece al canto intitolato “L'altro giorno andando in Francia”.

Il testo è di carattere marcatamente pastorale, canta il forte legame con i propri monti; la staffetta sembra non aver tempo per le “distrazioni amorose”, lei aspira innanzitutto a liberarsi dell’oppressore e conquistare la libertà [nella versione originale le esplicite avances del giovane incontrato vengono dalla bella fermamente rifiutate, tanto da irritarlo al punto da insultarla, ma lei rivendica con fierezza la sua vita umile e la sua purezza, ndr]

Le Fiamme Verdi si configurarono, nella resistenza italiana,... (continuer)
La vien giù da le montagne
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/9/2016 - 14:53

Canzone della 22a Brigata Garibaldi

anonyme
Largo largo siamo i baldi combattenti Partigiani,
(continuer)
envoyé par adriana 17/9/2016 - 08:16

Lanciotto Ballerini

anonyme
Lanciotto Ballerini
Canzone del gruppo partigiano garibaldino
Ricordata da Enzo Puzzoli (partigiano SAP Campi centro)

Dal sito A.N.P.I. "Lanciotto Ballerini" Campi B.
Siam partigiani del Gruppo Lanciotto
(continuer)
envoyé par adriana 17/9/2016 - 08:06

Die Legende vom namenlosen Soldaten

Die Legende vom namenlosen Soldaten
[193?]
Versi Gerhart Herrmann Mostar (1901-1973), scrittore, poeta e giornalista tedesco.
Musica di Franz Eugen Klein (1912-1944), compositore, pianista e direttore d'orchestra austriaco, ebreo.
Testo trovato qui

Il tedesco Gerhart Herrmann si fece le ossa come giornalista a Bochum, Berlino e Monaco ma soprattutto come inviato nei Balcani, dove aggiunse al suo cognome quello letterario di “Mostar”, in omaggio alla città bosniaca.
Dopo l'avvento di Hitler, Herrmann Mostar riparò a Vienna dove partecipò al kabarett “Der liebe Augustin”, fondato dall'attrice e cantante Stella Kadmon insieme allo scrittore Peter Hammerschlag e al compositore e pianista Fritz Spielmann. Al gruppo si aggiunse anche il musicista viennese Franz Eugen Klein, autore della musica di questa “Leggenda dei soldati senza nome”.

Nel 1938, in seguito all'“Anschluss”, l'annesione dell'Austria alla Germania nazista,... (continuer)
Ich lag nicht unter dem Marmorstein
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/9/2016 - 00:03
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Der kleine Trompeter

anonyme
Der kleine Trompeter
1925

Am 13. März 1925 kam Ernst Thälmann zu einer Wahlkundgebung nach Halle. Ein Polizeikommando hinderte ihn, zu den 8000 Versammelten zu sprechen. Polizisten feuerten in die Menschenmenge. Unter den 9 Toten befand sich der 27jährige Fritz Weineck aus dem Spielmannszug des Roten Frontkämpferbundes. Als die Opfer des Polizieüberfalls zu Grabe getragen wurden, folgten Zehntausende ihren Särgen. Alle grösseren Halleschen Betrieb standen still.
Testo trovato su kommunisten.ch


wikipedia

1966

A cura di Michele Straniero
Von all meinen Kameraden
(continuer)
envoyé par dq82 16/9/2016 - 14:47
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Büxensteinlied (Im Januar um Mitternacht)

anonyme
Büxensteinlied (Im Januar um Mitternacht)
Gennaio 1919
Canzone della lega spartachista
Das “Büxensteinlied” entstand in den Januarkämpfen 1919 im Berliner Zeitungsviertel. Die Arbeiter verteidigten die Druckerei Büxenstein gegen die Truppen des SPD-Wehrministers Gustav Noske. Auf dessen eigenen Worte bei der Niederschlagung der Arbeiter (“Einer muss der Bluthund sein”) spielt die 3. Strophe an. Die Verse stammen vom Schlosser Richard Schulz, später Redakteur der “Roten Fahne”. Nach Weise eines nationalistischen Soldatenlieds von 1915 (“Argonnerwald, um Mitternacht”).
Testo trovato su kommunisten.ch


1966

A cura di Michele Straniero

testo di Schlosser Richard Schulz, poi direttore della "Bandiera Rossa".
Musica da "Argonnerwaldlied" inno nazionalista della I guerra mondiale (1915) poi ripresa anche dal regime nazista
Im Januar um Mitternacht
(continuer)
envoyé par dq82 16/9/2016 - 14:33
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Una guerra senza fine

Una guerra senza fine
2015
L'algebra morente del cielo
Affacciati alle finestre rivolte alla centrale
(continuer)
envoyé par dq82 16/9/2016 - 10:50

Canto dei presentati

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Canto dei presentati
[1944]
Testo pubblicato su “Il Ribelle”, organo di stampa delle Brigate Fiamme Verdi, formazioni partigiane di orientamento cattolico. Brescia, 1 dicembre 1944.
L’anonimo autore si firmava con “Z.” ed era certamente un integrante della formazione partigiana Divisione Fiamme Verdi “Tito Speri” operante nel bresciano e intitolata ad un patriota risorgimentale

Per “presentati” s’intendono i combattenti partigiani che dopo il proclama del 13 novembre 1944, con cui gli Alleati annunciavano l’attestamento sulla Linea Gotica e la sospensione delle operazioni militari per l’arrivo dell’inverno, sfiduciati, stanchi, a corto di viveri e armi, incalzati dai nazi-fascisti, abbandonarono la lotta armata consegnandosi al nemico. Per fortuna il successivo 2 dicembre il comando del Corpo volontari della libertà diramò un comunicato in cui spiegava che l’annuncio alleato non era da interpretarsi come un... (continuer)
Quando noi siamo arrivati
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/9/2016 - 09:41

Die Jugend hat das Wort

Die Jugend hat das Wort
[1946]
Una canzonetta di Erich Kästner, interpretata dalla voce di Petra Unkel (1925-vivente?, cantante ed attrice tedesca di origine ungherese), che nell'immediato secondo dopoguerra la presentava regolarmente al kabarett Schaubude di Monaco di Baviera.

Un veemente attacco di Kästner alla generazione dei padri, responsabile dell'avvento al potere di Hitler...
Ihr seid die Ält'ren. Wir sind jünger.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/9/2016 - 21:56
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Oltre il fiume

Oltre il fiume
2016
DerWald - Volume1

Una fuga dalla guerra. Forse una diserzione?
Comunque ben tornato Gianluca Bernardo
Mano a mano che andiamo a fondo
(continuer)
envoyé par dq82 15/9/2016 - 17:23
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Colore

Colore
2015
Lotux

Brano con cui gli "A tea with Alice" hanno partecipato al concorso "Voci per la libertà 2016"
Sotto me il blu
(continuer)
envoyé par dq82 15/9/2016 - 11:37
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Pindaro

Pindaro
2015
Dante Francani

Dante Francani: voce e pianoforte.
Daniele Mencarelli: contrabbasso.
Daniele Falasca: fisarmonica.
Mauro De Federicis: chitarre.
Son tante quelle notti in cui ripenso
(continuer)
envoyé par dq82 + Lorenzo 15/9/2016 - 10:46

Σκατοπόλεμος 17

Σκατοπόλεμος 17
Skatopólemos 17
[1993]
Στίχοι και μουσική: Απολίτιστοι
Lyrics and music: Apolitistoi
Testo e musica: Apolitistoi
'Αλμπουμ / Album : Στους δρόμους [2001]
("In the streets" / "Nelle strade")
Μέσα στην οθόνη του μυαλού
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 15/9/2016 - 05:01
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Ode all'Anarchia

Ode all'Anarchia
2015
Dante Francani

Dante Francani: voce e pianoforte;
Daniele Mencarelli: contrabbasso;
Daniele Falasca: fisarmonica;
Mauro De Federicis: chitarre.
L'anarchia è un sentimento non certo una filosofia
(continuer)
envoyé par dq82 14/9/2016 - 16:40
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Das Spielzeuglied

Das Spielzeuglied
[1946?]
Versi di Erich Kästner
Musica di Edmund Nick (1891-1974), importante compositore e direttore d’orchestra tedesco.

Erich Kästner ed Edmund Nick si erano conosciuti a Breslavia, Slesia, negli anni 20 e lì collaborarono fino al 1933 nella realizzazione di commedie e drammi radiofonici. Il nazismo e la guerra li allontanarono momentaneamente, ma i due amici si ritrovarono nel 1945 a Monaco di Baviera e insieme fondarono il kabarett “Die Schaubude”, “Il baraccone da fiera”. Lì Kästner propose nuovi testi, come questo, ma anche molti vecchi brani risalenti all’epoca di Weimar, che quasi 30 anni dopo mantenevano purtroppo intatta la loro attualità…
Wer seinem Kind ein Spielzeug schenkt,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/9/2016 - 16:32
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Zangalewa (Zamina mina)

anonyme
Zangalewa (Zamina mina)
Zangalewa è una canzone popolare del Camerun, chiamata a volte anche Zamina mina. È stata resa popolare dal gruppo Golden Sounds nel 1986 che ha avuto un tale successo con questa canzone da cambiare il suo nome in Zangalewa.

La canzone è diventata famosa per la ripresa del ritornello da parte di Shakira che l'ha utilizzata per la sua "Waka Waka (This Time for Africa)", inno dei Mondiali di calcio 2010 in Sud Africa (tra l'altro utilizzare il ritornello di una canzone Camerunense in lingua Fang per i Mondiali SudAfricani è come scegliere una canzone islandese per i mondiali in Grecia).

La canzone è il lamento di un soldato sottoposto ai rigori della vita militare, la canzone divenne famosa durante la seconda guerra mondiale. Questa canzone è interpretata in lingua Fang, diffusa in Gabon, nel sud del Camerun, nella Guinea Equatoriale, e più ad est nell'Africa Centrale. Spesso è cantata senza... (continuer)
Zangalewa (4 times)
(continuer)
envoyé par dq82 14/9/2016 - 15:34
Parcours: Déserteurs
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Tuta blu (o La ballata dell'operaio)

Tuta blu (o La ballata dell'operaio)
2015
Dante Francani

La sua canzone “Tuta blu o la ballata dell'operaio” raggiunge in pochissimi mesi oltre 8.000 visualizzazioni,così da attirare l'attenzione del tg3 regionale che gli dedica,il 24 dicembre 2012,un servizio di circa 5 minuti,così come scrivono articoli sul cantautore-operaio tutti i giornali del territorio(Il Centro, Eidos, Lo Strillone, City Rumors)
La sveglia
(continuer)
envoyé par dq82 14/9/2016 - 12:16
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I piedi più belli del mondo

I piedi più belli del mondo
2016
La macchina del tempo

Una storia d'emigrazione, il dramma dell'emigrazione non è vissuto solo da chi parte, lontano dalla sua famiglia, ma anche da chi rimane, tipicamente le donne.
Una storia di emigrazione dall'Irlanda a Londra, il marito torna solo per Natale, tanto che Mary McNamara ha ben 4 figli, tutti nati a settembre intorno al 24.
Liberamente tratta da un racconto tratto da Diario d'Irlanda di Heinrich Böll.

In "Diario D'Irlanda" di Heinrich Böll c'è questo racconto, "I Piedi più belli del Mondo", che parla di Mary McNamara, la donna della canzone, che vive sola, con quattro figlioli settembrini (perché il marito torna a casa solo a Natale) e che possiede i piedi più belli del mondo. E' un racconto meraviglioso che ho indicato per anni come uno dei più belli che io avessi mai letto senza aver mai pensato di scriverci una canzone malgrado, il racconto stesso dica che i... (continuer)
Al di là di paludi e boschi la scogliera immensa
(continuer)
envoyé par dq82 14/9/2016 - 11:50

Lied des Alldeutschen (Barbarische Melodie)

Lied des Alldeutschen (Barbarische Melodie)
[1918]
Versi del giornalista e scrittore satirico viennese Karl Kraus (1874-1936), “der Meister des giftigen Spotts”, il maestro della satira velenosa…
Originariamente pubblicati nel 1918 sulla rivista “Die Fackel”, fondata dallo stesso Kraus nel 1899.
Poi nel quarto volume della raccolta “Worte in Versen I-IX (1916-1930)”

Dalle pagine della sua “Die Fackel”, Karl Kraus – ebreo che ripudiò la sua fede e fu un acceso antisionista, un laico aristocratico, libertario e libertino – tuonò sempre contro il nazionalismo, il militarismo, la corruzione dello Stato e le politiche economiche liberiste.
Nel 1933 scrisse “Die dritte Walpurgisnacht” ("La terza notte di Valpurga"), un lungo saggio contro la presa di potere di Hitler, che non fu poi pubblicato che nei primi anni 50. Ma ampi stralci di quello scritto vennero inseriti nel 1934 su uno degli ultimi numeri della sua rivista, intitolato... (continuer)
Ob unter See, ob in der Luft,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/9/2016 - 09:02
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Γενοκτονία

Γενοκτονία
Genoktonía
[1995]
Στίχοι / Μουσική: Απολίτιστοι
'Αλμπουμ: Mit mir ist nicht zu rechnen
Testo e musica: Apolitistoi
Album: Mit mir ist nicht zu rechnen

Un breve e chiarissimo riassunto di 500 anni di colonialismo e di sterminio dei nativi americani (intendendo con questo non solo quelli del Nordamerica), senza tanti fronzoli e giri di parole. Gli Apolitistoi lo prepararono nel 1995 per l'album anarco-punk collettivo Mit mir ist nicht zu rechnen (“Su di me non ci contate”), pubblicato indipendentemente in Germania con il contributo di varie band europee ed inteso come benefit per gli obiettori totali al servizio militare (“Ein Benefit für Totalverweigerer”; tra le altre band, i BESMET e gli Active Minds). Brano ripubblicato in Grecia nel 1996 nell'album Η ώρα του κυκλώνα #2 (“L'ora del ciclone #2”).

Ήρθαν στην γη μας με άγριες διαθέσεις
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 13/9/2016 - 00:19
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Das Lied vom Hasse

Das Lied vom Hasse
[1841]
Versi di Georg Herwegh, poeta tedesco, socialista rivoluzionario.
Trovo il brano in “Bauernkrieg 1525 Weberaufstand 1844” di Ernst Busch (1964),

Forse è un po’ troppo proporre sulle Antiwar Songs una “Canzone dell’Odio”, ma l’odio di Herwegh - poeta tedesco, antitautoritario, insubordinato e rivoluzionario per tutta la vita, fin dall’espulsione da tutte le scuole di ogni ordine e grado e dalla diserzione per incompatibilità con la disciplina militare – è qui rivolto contro re, tiranni e potenti della Terra, è un invito a reagire ad ogni sfruttamento e sopruso e a riconquistare la libertà, “con ogni mezzo necessario”
Wohlauf, wohlauf, über Berg und Fluß
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/9/2016 - 16:25
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Aɣrib

Aɣrib
1999
Identitès

La Cabilia è una regione del Nord dell'Algeria, la sua popolazione è non-araba, i cabili hanno avuto un ruolo fondamentale nell'opposizione al colonialismo sin dai tempi dei romani e più recentemente contro i francesi, ma quando l'Algeria è diventata indipendente il cabilo non solo non è stato riconosciuto ma addirittura perseguitato. È diventato lingua ufficiale solo nel 1995 dopo uno sciopero scolastico dell'anno 1994-1995 (tutti gli studenti cabili persero l'anno). Ad oggi la lingua cabila è parlata da circa 5 milioni di persone di cui solo 3 in patria. Questo dimostra come l'esilio/emigrazione per motivi politici siano stati importanti nella storia di questo popolo
Iḥḍered rrwaḥ anruḥ
(continuer)
envoyé par Dq82 12/9/2016 - 09:48
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Hole in the World

Hole in the World
(2003)

Scritta all'indomani dell'11 settembre, il messaggio della canzone (non propriamente originale, ci permettiamo di osservare) è che l'amore è l'unica salvezza in un mondo dominato dall'odio e dall'orrore.

"I sat down at the piano in my home studio and started putting some chords with the phrase 'hole in the world,'" he said. "Months went by, but I didn't show it to anybody. Then, other things started happening that gave additional meanings to 'Hole in the World,' particularly after the [Iraqi] war started. The fighting was supposedly over in May, and yet one or two or three of our boys were - and still are - getting killed every day, which means somebody's daddy is not coming home. So that's another 'hole' -- a huge hole in somebody's life - a child, a wife, a mother, a father, a brother, a sister."

Don Henley
There's a hole in the world tonight.
(continuer)
11/9/2016 - 23:18
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Anniversary

Anniversary
Nell'album "Beauty & Crime" (2007)

Un anno dopo gli attentati dell'undici settembre 2001, la cantautrice Suzanne Vega si ritrova a ripercorrere le strade di New York battute da un vento inquietante, ripensando a chi aveva perso la vita un anno prima, scrive questa toccante canzone.
Fall and all attendant memories
(continuer)
11/9/2016 - 22:59
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Lá vai o comboio, lá vai

anonyme
Lá vai o comboio, lá vai
(tradizionale dell'Alentejo)

Una canzone tradizionale portoghese con l'eterno tema del treno che porta via la persona amata verso la vita militare
Ó sol que tanto brilhas,
(continuer)
envoyé par Marcel Hostettler 11/9/2016 - 22:41
Parcours: Trains
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Ffeɤ ay ajrad tamurt-iw

Ffeɤ ay ajrad tamurt-iw
1954
Canzone scritta nel 1954, "Cavalletta esci dal mio paese", canzone metaforica, ma neanche troppo, che paragona i colonialisti francesi alle cavallette, e per questo la canzone divenne un simbolo e fu anche censurata.

A causa della difficoltà di riprodurre il testo (introvabile in rete se non in questo testo di Brugnatelli sulla canzone cabila) viene intanto inserito in immagine.
envoyé par dq82 11/9/2016 - 16:25
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Monsieur le Président

Monsieur le Président
1984
A tarwa n lḥif

Matoub Lounès (1956 – 1998) è stato il cantore dell’identità e della cultura berbera della regione algerina della Cabilia: una minoranza non araba emarginata all’interno di uno stato arabo a sua volta oppresso dall’imperialismo francese.
È stato un combattente per la democrazia e la laicità dell’Algeria, per i diritti delle donne e degli emarginati, per la difesa della cultura berbera contro la politica di arabizzazione forzata e contro ogni forma di fondamentalismo e terrorismo islamico. Ha partecipato anche in Italia alla marcia del 1966 per l’abolizione della pena di morte e ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti internazionali.
Parlava il francese e la lingua berbera, comprendeva l’arabo ma rifiutava di parlarlo. Si definiva “un algerino autoctono di questo paese”.
Nel 1994 fu rapito dalla GIA (Gruppo Islamico Armato) e poi liberato dopo una grande mobilitazione... (continuer)
Asmi d-luleɣ d ass amcum
(continuer)
envoyé par dq82 11/9/2016 - 15:41
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Damals in der DDR

Damals in der DDR
(2004)
Es war ne lange kalte Zeit
(continuer)
11/9/2016 - 15:39
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Ss'fina (SSa fina or SSfina)

Ss'fina (SSa fina or SSfina)
2009
Akki d'amour

La lingua cabila è una lingua berbera parlata in Algeria, nella regione della Cabilia. Per la scrittura vengono impiegati l'alfabeto arabo, l'alfabeto latino e il tifinagh. L'ortografia e le convenzioni grafiche sono molto variabili, solo dopo l'introduzione del berbero nelle scuole, con un sistema di trascrizione codificato (1995) si è iniziato ad avere una certa unificazione (ma si veda come in rete questa canzone si trovi con 3 titoli diversi)

Il titolo è "La barca", e se uno vive a Sud del Mediterraneo negli anni 2000, barca può voler dire solo emigrazione al Nord del Mediterraneo...
Ger unebdu d nisan
(continuer)
envoyé par dq82 11/9/2016 - 15:18
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No Woman, No Cry

No Woman, No Cry
1981
No woman No cry/Jesus

1983
Weine Nicht, Aber Schrei

Cover della celebre canzone di Bob Marley, diventa un inno contro la violenza di genere: No donna non piangere, urla
Alle deine schönen großen Brüder
(continuer)
envoyé par dq82 11/9/2016 - 14:37
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Manchmal

Manchmal
1998
Wege

L'uomo non è fatto per fare la guerra, è nato nudo senza stivali e speroni, senza armi, non è nato per morire solo ma per fare la pace...
Manchmal sind wir Menschen müde,
(continuer)
envoyé par dq82 11/9/2016 - 14:18
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Scumball Pinochet

Scumball Pinochet
Album: Disestablished 1980
One wrote songs that meant a lot to me
(continuer)
envoyé par adriana 11/9/2016 - 10:53

Wo Gewalt herrscht, wird Widerstand zur Pflicht

Wo Gewalt herrscht, wird Widerstand zur Pflicht
1985
Heimweh nach Heimat

Quando regna la violenza, la resistenza diventa un dovere... forse questa canzone riassume in poche parole il sito delle CCG, è una risposta a tutti quelli che ogni tanto mettono il naso nel sito e poi lo storcono.
Wir haben geschrien und laut protestiert
(continuer)
envoyé par Dq82 10/9/2016 - 21:19
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Il Ponte

Il Ponte
[1980]
Testo e musica di Claudio Lolli
Album: Extranei
Il ponte fu costuito da generosi operai,
(continuer)
envoyé par dq82 10/9/2016 - 16:11
Parcours: Ponts
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Cenkler bize gelmeyiniz

Cenkler bize gelmeyiniz
Diil gece, diil gündüz,
(continuer)
envoyé par Dq82 10/9/2016 - 13:52
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Το φασιστικό γουρούνι

Το φασιστικό γουρούνι
To fasistikó gouroúni
[1993]
'Αλμπουμ / Album: Τα καθάρματα ("Le carogne")

Gli Apolitistoi (in greco: "Asociali", "Incivili") sono una band anarco-punk greca autoprodotta. Non si conoscono i nomi dei membri della band e i brani non sono firmati. Attivi fin dagli anni '90, gli Apolitistoi hanno pubblicato alcuni album; si riprende questo semplice e chiaro brano da Τα καθάρματα del 1993, una sorta di "Q-Disc" contenente 4 brani. [RV]
Αγαπώ τους εβραίους,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ 10/9/2016 - 11:15
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Skeletons of Quinto

Skeletons of Quinto
[2003]
Written by Alan Barrows (Christopher Guest)
Scritta da Alan Barrows (Christopher Guest)
Mockumentary / CD:
A Mighty Wind [original motion picture soundtrack] (DMZ/Columbia/Sony Music Soundtrax 5126562000)
I worked the fields my father worked
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 10/9/2016 - 09:24
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Katarungan

Katarungan
1985
Katarungan

Canzone che parla delle persone ingiustamente incarcerate (Katarungan=Giustizia), durante il regime di Marcos, ben 11 anni di legge marziale, numerosi oppositori, tra cui Benigno Aquino furono arrestati.
Sa isang kulungang bakal ay
(continuer)
envoyé par Dq82 10/9/2016 - 00:37
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Bayan ko

Bayan ko
[1928]
Testo di José Corazón de Jesús
Musica di Constancio de Guzmán

La canzone divenne popolare prima nelle lotte di indipendenza contro gli Usa, poi durante l'occupazione Giapponese durante la seconda guerra mondiale.
Freddie Aguilar la riprese nell'album Anak del 1978. Durante la legge marziale del "presidente" Marcos la canzone venne censurata e divenne un vero inno antiregime.
Aguilar la intonò ai funerali di Benigno Aquino
Ang bayan kong Pilipinas
(continuer)
envoyé par Dq82 10/9/2016 - 00:21
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Mindanao

Mindanao
1983
Magdalena

Mindanao è la principale isola meridionale delle Filippine, storicamente a maggioranza musulmana, prima la colonizzazione spagnola, poi quella americana hanno favorito la cristianizzazione dell'isola (i musulmani passarono dal 98% al 17%).
Sin dagli anni '60 ci sono state rivendicazioni di indipendenza fino alla fondazione nel 1991 del gruppo terroristico islamico Abu Sayyaf.
wikipedia
Mula nang magka-isip ay nagisnan ko ang problema
(continuer)
envoyé par Dq82 9/9/2016 - 23:53

Χελιχελώνη: La Chelichelona, o Gioco della Tartaruga

anonyme
Χελιχελώνη: La Chelichelona, o Gioco della Tartaruga
[ - - - ]
Julii Pollucis Onomasticum in libris X
Liber IX, Cap. VII, Segm. 125

Giulio Polluce (in greco: 'Ιούλιος Πολυδεύκης) fu un grammatico e lessicografo greco alessandrino, nato a Naucrati (circa 80 km a sud di Alessandria d'Egitto). Vissuto nel II secolo d.C. (se ne hanno notizie certe in vita nell'anno 183), fu discepolo del retore Adriano di Tiro presso Atene, che sostituì nella sua cattedra attorno al 192. Giulio Polluce morì durante il regno dell'imperatore Commodo (che era stato suo allievo) all'età di 58 anni; tra i suoi avversari, contrari al suo genere di eloquenza, vi furono Frinico Arabio e, soprattutto, il celebre Luciano di Samosata, l'autore della Storia Vera in cui di vero non c'è assolutamente e volutamente niente, e che è da non pochi considerata la bis-bisavola della fantascienza (con tanto di viaggio sulla Luna).

La produzione di Giulio Polluce ci è giunta perlopiù... (continuer)
ἡ δὲ χελιχελώνη, παρθένων ἐστὶν ἡ παιδιά, παρόμοιόν τι ἔχουσα τῇ χύτρᾳ· ἡ μὲν γὰρ κάθηται καὶ καλεῖται χελώνη, αἱ δὲ περιτρέχουσιν ἀνερωτῶσαι·
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 9/9/2016 - 19:20
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Villa Regina

Villa Regina
[2016]
Canzone al momento inedita che farà parte del prossimo disco di Massimo Priviero, in uscita l'anno prossimo

[2017]
All'Italia

Da questi inizi prende il via il viaggio nella seconda decade degli anni venti.
Dentro questa storia di figli d’Italia che migrano oltreoceano per cercare lavoro e che è già
fenomeno di massa. La forza e la determinazione di questa gente li porterà a trasformare terre
improduttive in piccole città operose circondate da terreni resi fertili da lavoro immane. Piccole
città, tra cui la stessa Villa Regina, ancora oggi testimoni del coraggio di questi uomini.


Massimo Priviero al lavoro su un nuovo album: 'La mia storia d'Italia e delle sue meravigliose minoranze in chiave folk'.

Nonostante il recente tour in supporto al doppio disco dal vivo "Massimo" - "Una quarantina di date in tutta Italia", racconta lui, "Con una partecipazione emotiva da parte del... (continuer)
Il ragazzo ha i piedi sulla riva del mare
(continuer)
envoyé par Dq82 9/9/2016 - 16:41
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Nottamun Town

anonyme
Nottamun Town
[XVI secolo / 16th Century /?/]
English Folskong with Appalachians Offsprings
Canzone popolare inglese con discendenti appalachiani
Tra gli interpreti: Jean Ritchie, Fairport Convention, Bert Jansch, Shirley Collins e Davy Graham

Nottamun Town, o Fair Nottamun Town, venerabile folksong britannica risalente forse al tardo medioevo (che nelle isole Britanniche comprende almeno tutto il XVI secolo), è una di quelle canzoni popolari che devono avere attraversato l'Atlantico già assieme ai Padri Pellegrini. Non si spiegherebbe altrimenti come mai la si sia ritrovata sparsa qua e là tra i Monti Appalachi, probabilmente l'area degli Stati Uniti d'America dove le antiche ballate britanniche d'importazione si sono meglio conservate. Ritrovata in alcune località appalachiane (spesso assai distanti l'una dall'altra) durante le ricerche di Alan Lomax, fu registrata da Jean Ritchie (1922-2015), grande... (continuer)
In fair Nottamun Town, not a soul would look up
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi, da un'idea di Lorenzo Masetti 9/9/2016 - 14:41
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Bush Doctor

Bush Doctor
Da Pietia Sciocco
dall'album Bush Doctor (1978)

Bless!
Warning!
(continuer)
envoyé par Kri Kro 9/9/2016 - 08:30
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G come Giungla

G come Giungla
[2016]
Parole e musica di Luciano Ligabue
Singolo estratto dall'album “Made in Italy” di prossima pubblicazione
G come Giungla
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/9/2016 - 20:38

Hans im Glück

Hans im Glück
[1934]
Versi di Erika e del fratello Klaus Mann
Musica di Magnus Henning (1904-1995), compositore e pianista bavarese
Nello spettacolo di Kabarett intitolato “Die Pfeffermühle”, “Il Macinapepe”, ideato dai due fratelli Mann, con la collaborazione di Walter Mehring e Wolfgang Koeppen, e interpretato dalla stessa Erika, dall’amante di lei Therese Giehse e da altri attori e danzatori (Lotte Goslar, Sybille Schloß, Cilli Wang e Igor Pahlen.)

Per questa canzone del “Macinapepe” Erika Mann prese a prestito il titolo di una fiaba dei fratelli Grimm (da noi “La fortuna di Gianni”, lo stupido che finisce per barattare un’enorme lingotto d’oro con un mucchio di pietre, eppure trova nel non avere più nulla la felicità e la libertà) e ne fece una riflessione sullo sradicamento progressivo e velocissimo che molti artisti, scrittori ed intellettuali tedeschi, ebrei e non, subirono con l’affermarsi... (continuer)
Soll ich was von mir berichten?
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/9/2016 - 16:07
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Straßenschild

Straßenschild
(2015)
Musica e testo / Music and lyrics / Musique et paroles / Musik und Text: Cuppatea (Sigrun Knoche & Joachim Hetscher)

Dieses Lied kam an fünfter Stelle im 2. Deutschen Friedenssong-Wettbewerb, das im Jahre 2015 veranstaltet wurde.
Die Straßen meiner Stadt, die sollt ihr nennen
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 8/9/2016 - 11:59
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Frau X

Frau X
[1933]
Versi di Erika e del fratello Klaus Mann
Musica di Magnus Henning (1904-1995), compositore e pianista bavarese
Nello spettacolo di Kabarett intitolato “Die Pfeffermühle”, “Il Macinapepe”, ideato dai due fratelli Mann, con la collaborazione di Walter Mehring e Wolfgang Koeppen, e interpretato dalla stessa Erika, dall’amante di lei Therese Giehse e da altri attori e danzatori (Lotte Goslar, Sybille Schloß, Cilli Wang e Igor Pahlen.)

Un’altra canzone al vetriolo, con cui la Mann, per bocca di Therese Giehse, puntava il dito contro la borghesia commerciante tedesca, ricca, grassa e contenta, che insieme all’aristocrazia militare fu lo zoccolo duro del consenso al nazismo: “Un gas velenoso stagna nelle nostre belle camere da letto…”
Ich heiße X und habe einen Laden,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/9/2016 - 09:00
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Der Prinz von Lügenland

Der Prinz von Lügenland
[1934]
Versi di Erika e del fratello Klaus Mann
Musica di Magnus Henning (1904-1995), compositore e pianista bavarese
Nello spettacolo di Kabarett intitolato “Die Pfeffermühle”, “Il Macinapepe”, ideato dai due fratelli Mann, con la collaborazione di Walter Mehring e Wolfgang Koeppen, e interpretato dalla stessa Erika, dall’amante di lei Therese Giehse e da altri attori e danzatori (Lotte Goslar, Sybille Schloß, Cilli Wang e Igor Pahlen.)

“Il gran finale [del Macinapepe, nello spettacolo del 1 gennaio 1934 a Zurigo, ndr] è costituito da Erika e dalle sue celebri, taglienti canzoni con versi che colpiscono a raffica la follia nazista. Eccola in scena con elmetto d’argento, pantaloni neri e stivali da cavallerizza. Questa sera è il Lügenprinz, ‘Il Principe del Paese di Bugie’’: “Sono il principe del Paese di Bugie / mento oltre ogni limite e fantasia /Santo Dio, che bravo sono a mentire!... (continuer)
Ich bin der Prinz von Lügenland,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/9/2016 - 08:20

Die Dummheit

Die Dummheit
[1934]
Versi di Erika e del fratello Klaus Mann
Musica di Magnus Henning (1904-1995), compositore e pianista bavarese
Nello spettacolo di Kabarett intitolato “Die Pfeffermühle”, “Il Macinapepe”, ideato dai due fratelli Mann, con la collaborazione di Walter Mehring e Wolfgang Koeppen, e interpretato dalla stessa Erika, dall’amante di lei Therese Giehse e da latri attori e danzatori (Lotte Goslar, Sybille Schloß, Cilli Wang e Igor Pahlen.)

Zurigo, 1 gennaio 1934. E’ il primo anniversario del “Macinapepe”. La famiglia Mann è fuggita l’anno prima dalla Germania ed Erika sta spopolando con il suo Kabarett anti-nazista in tournée in Europa… Si apre il sipario ed è Erika ad introdurre lo spettacolo intonando il canto del Kälte. Poi appare in scena Therese Giehse: sta ritta su un piedistallo, un bracio alzato come certe antiche statue d’epoca romana, una parrucca gialla in testa, un abito rosa... (continuer)
Ich bin die Dummheit, hört mein Lied
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/9/2016 - 16:15

Kälte

Kälte
[1933]
Versi di Erika e del fratello Klaus Mann
Musica di Magnus Henning (1904-1995), compositore e pianista bavarese
Nello spettacolo di Kabarett intitolato “Die Pfeffermühle”, “Il Macinapepe”, ideato dai due fratelli Mann, con la collaborazione di Walter Mehring e Wolfgang Koeppen, e interpretato dalla stessa Erika, dall’amante di lei Therese Giehse e da latri attori e danzatori (Lotte Goslar, Sybille Schloß, Cilli Wang e Igor Pahlen.)

Nel 1933 la gran parte dei cabarettisti tedeschi aveva già abbandonato la Germania. Fu allora che Erika ed il fratello Klaus - in aperta polemica con l’ingombrante figura del padre Thomas Mann, fino a quel momento silenzioso rispetto al nazismo ormai trionfante – decisero di farsi carico di quella scena letteraria e teatrale in via d’estinzione e di proporla in chiave apertamente anti-nazista.
“Die Pfeffermühle”, “Il Macinapepe” – nome suggerito proprio... (continuer)
In Winterkälte ward ein Jahr geboren, –
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/9/2016 - 09:00
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Marcus Garvey

Marcus Garvey
Una canzona su Marcus Garvey

di Lancia Ardente
Marcus Garvey's words come to pass,-
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 7/9/2016 - 03:39
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Kołysanka Rosemary

Kołysanka Rosemary
[1968]
Musica di Krzysztof Komeda
Testo di Wojciech Młynarski

Un film di Roman Polański
Zaśnij maleństwo jak spać się godzi dziecinie.
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 7/9/2016 - 02:42
Parcours: Le Diable
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We've Got the Whole World in Our Hands (Earth Day Anthem)

We've Got the Whole World in Our Hands (Earth Day Anthem)
(Sung To The Tune of: He’s Got The Whole World In His Hands)New lyrics © 1996 D.A. Marmaluk-Hajioannou

This song was inspired by children who wanted to put their ideas of helping the Earth into a song. The songwriter, DARIA, used the tune “He’s Got The Whole World In His Hands” and crafted their ideas into the lyrics. Since that time, the song has been used in almost 2 dozen countries around the world as an Earth Day anthem.

Since folk songs are always growing and changing, feel free to make up your own verses when singing this song. The recorded version of the song can be found on DARIA’s JADDA JADDA JING JING JING CD.
We’ve got the whole world, in our hands
(continuer)
envoyé par Daria 6/9/2016 - 23:20
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Beautiful Rainbow World

Beautiful Rainbow World
This song came from a dream and has resonated in countries all over the world. It has been used in and anti-apartheid curriculum in South Africa, in a “Teaching Tolerance” curriculum in the USA and in a “Respecting Others” pre-school curriculum in Australia. In 2014, a book featuring images of multicultural and mixed race children was published using Beautiful Rainbow World as the text.
This song appears on Beautiful Rainbow World CD.
BEAUTIFUL RAINBOW WORLD
(continuer)
envoyé par Daria 6/9/2016 - 23:09
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For All the World's Children

For All the World's Children
“For All The World’s Children” is a song and a prayer. It’s the wish that each child can grow up in a world that respects them and givens them the opportunity to blossom and grow, no matter where they are born, how they are born or what their life circumstances are.

This song appears on DARIA’s JADDA, JADDA JING JING JING CD released in 2007.
For all the world’s children
(continuer)
envoyé par Daria 6/9/2016 - 22:51
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Vento del sud

Vento del sud
(1981)
Testo e musicsa di Eugenio Bennato e Carlo D'Angiò
dall'album "Festa Festa"

Eugenio Bennato e Carlo D’Angiò (voci e chitarre), Maria Luce Cangiano (voce), Pippo Cerciello (violino), Mauro Di Domenico (chitarre e mandoloncello), Riccardo Romei (basso elettrico), Alfio Antico (tamburello) e John Perilli (fiati).
A storia è cuminciata cu e Savoia e ch'amm'a fa
(continuer)
6/9/2016 - 15:32
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Assaalam Aleykum (Peace Be Upon You)

Assaalam Aleykum (Peace Be Upon You)
From an Interview with DARIA about the song, "Assalam Aleykum"

While teaching in the Middle East, I had a candid discussion with a group of Arabic women who were hosting my visit. In the conversation they shared a variety of very ugly statements made directly to them that showed how extreme prejudice was part of their everyday life. Hearing these statements, crystallized my sense that – as musicians and educators - we must work harder in every culture and every location for children who understand the value and dignity of all peoples. Prejudice and intolerance are not natural but are taught and; as educators, we can expose our children to world cultures in a way that creates little global citizens and a world of greater dignity and peace."
Assalam Aleykum,
(continuer)
envoyé par Daria 6/9/2016 - 01:09
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Große Zeiten

Große Zeiten
[1931]
Versi di Erich Kästner. Ignoro in quale raccolta furono originariamente pubblicati. Gli scritti di Kästner vennero tutti bruciati dai nazisti nel 1933.
Trovo la poesia illustrata da Paul Flora in un volumetto edito nel 1959.

La musica è di Will Elfes (1924-1971), scultore e musicista tedesco. Nel suo album “Will Elfes Singt Kästner” del 1970.

Prima della sua prematura scomparsa Will Elfes ha messo in musica molte poesie di grandi autori, come François Villon, Christian Morgenstern, Bertolt Brecht, Kurt Tucholsky, Erich Kästner, Joachim Ringelnatz, H. C. Artmann.
Come scultore Will Elfes è stato anche autore di importanti opere, come quelle esposte nell’ex campo di sterminio di Dachau:
Die Zeit ist viel zu groß, so groß ist sie.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 5/9/2016 - 09:13
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All the Pretty Little Horses (Hush-a-Bye)

anonyme
All the Pretty Little Horses (Hush-a-Bye)
[XIX secolo, o precedente]

Esistono molte versioni di questa celebre lullaby americana, e moltissimi gli interpreti: da Odetta a Pete Seeger, dai Chieftains a Nick Cave, da Peter, Paul and Mary a Víctor Jara... Quella qui di seguito riportata è contenuta nella raccolta “American Ballads and Folk Songs” (1934) curata da John ed Alan Lomax, padre e figlio, grandi etnomusicologi ai quali si deve in buona parte la salvaguardia del patrimonio musicale folklorico, bianco e nero, del sud degli States.

Lo stesso Alan Lomax interpreta il brano nel suo album “Texas Folk Songs”, dove è accompagnato da Guy Carawan alla chitarra e la banjo e da John Cole all'armonica.

“The slave women who worked in the fields and the house not only had to look after their own children, but those of their white mistresses as well. Thus, many Southerners remember being rocked to sleep by their "black mammies." This song,... (continuer)
Hush-a-bye, don't you cry
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 4/9/2016 - 22:19
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Mais

Mais
[2016]
"8000 Km"

Il mais (Zea mays L., 1753) è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Poaceae, tribù delle Maydeae. È uno dei più importanti cereali, largamente coltivato sia nelle regioni tropicali sia in quelle temperate, in quest'ultimo caso a ciclo primavera-estate. È stato addomesticato dalle popolazioni indigene in Messico centrale in tempi preistorici circa 10.000 anni fa.

Il mais è la base alimentare tradizionale delle popolazioni dell'America Latina e di alcune regioni dell'Europa e del Nordamerica. Nelle regioni temperate è principalmente destinato all'alimentazione degli animali domestici, sotto forma di granella, farine o altri mangimi, oppure come insilato, generalmente raccolto alla maturazione cerosa. È inoltre destinato a trasformazioni industriali per l'estrazione di amido e olio oppure alla fermentazione, allo scopo di produrre per distillazione bevande alcoliche... (continuer)
Mais
(continuer)
envoyé par dq82 4/9/2016 - 18:30
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Basura

Basura
2000
Safari Beach

Una parte del brano è cantata in lingua bassà o basaa, dialetto del Camerun da cui proviene il percussionista dei Mau Mau (nonché uno dei 3 membri stabili della band) Bienvenu Tatè Nsongan. È inoltre la prima canzone tra le CCG in questa lingua (la 124a lingua)
Spussa e fuméria, detersiv
(continuer)
envoyé par dq82 4/9/2016 - 17:44
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Il treno del sole

Il treno del sole
2006
Dea

Il treno come mezzo dell'emigrazione interna, che in Italia è stata ed è importante, si ricordi quando non si volevano affittare le case ai meridionali (e ce ne sono ancora oggi).
Una canzone che richiama Il treno che viene dal sud.
Siamo tanti, nessuno centomila
(continuer)
envoyé par dq82 4/9/2016 - 17:22
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Paseo Colòn

Paseo Colòn
1992
Sauta rabel

L'album è del 1992, il ciquecentenario della "scoperta dell'America" o meglio dell'invasione dell'America da parte degli occidentali. Questa la visione dei Mau Mau
Paseo paseo paseo Colòn
(continuer)
envoyé par dq82 4/9/2016 - 17:10
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Supera i confini

Supera i confini
feat. Kino Ferri degli Arpioni

Nuova canzone rap con citazione nel ritornello dell'omonima canzone degli Arpioni (cantata proprio dal cantante degli Arpioni, Kino Ferri).
(Signor K.)
(continuer)
4/9/2016 - 16:54
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Supera i confini

Supera i confini
(1995)
Album: "Un mondo in levare"
Se cammini per la strada
(continuer)
4/9/2016 - 16:47




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