Vertrauenskundgebung für Herrn Fey
[1931-34]
Versi di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Una poesia dedicata ad Emil Fey (1886-1938), uno dei leader dell'Heimwehr, formazione paramilitare austriaca, nazionalista e fascista, paragonabile ai Freikorps tedeschi (quelli che poi evolsero nelle SA naziste). L'Heimwehr – più tardi “Vaterländische Front” - a partire dalla seconda metà degli anni 20 fu responsabile del radicalizzarsi dello scontro sociale e nel luglio del 1927 diede manforte alla polizia nel reprimere con ferocia (90 e più morti, centinaia di feriti) una violenta rivolta popolare causata dall'assoluzione di alcuni paramilitari per l'omicidio di due manifestanti avvenuto alcuni mesi prima. Nel 1933 i fascisti dell'Heimwehr presero il potere con un golpe, insediando come dittatore Engelbert Dollfuss, che l'anno... (continuer)
Versi di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Una poesia dedicata ad Emil Fey (1886-1938), uno dei leader dell'Heimwehr, formazione paramilitare austriaca, nazionalista e fascista, paragonabile ai Freikorps tedeschi (quelli che poi evolsero nelle SA naziste). L'Heimwehr – più tardi “Vaterländische Front” - a partire dalla seconda metà degli anni 20 fu responsabile del radicalizzarsi dello scontro sociale e nel luglio del 1927 diede manforte alla polizia nel reprimere con ferocia (90 e più morti, centinaia di feriti) una violenta rivolta popolare causata dall'assoluzione di alcuni paramilitari per l'omicidio di due manifestanti avvenuto alcuni mesi prima. Nel 1933 i fascisti dell'Heimwehr presero il potere con un golpe, insediando come dittatore Engelbert Dollfuss, che l'anno... (continuer)
Eiapopeia alala,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/9/2016 - 22:49
Die Mühlen der Gerechtigkeit
[1931-34]
Versi di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Una poesia sulla Legge che spesso non ha nulla a che vedere con la Giustizia, ma è solo uno degli strumenti di oppressione del potere. Lo sguardo dell'autore non è rivolto solo all'Austria ma all'Europa intera. E nella terza strofa ce n'è anche per l'America di Sacco e Vanzetti e dei linciaggi dei neri...
Nella raccolta di lettere, poesie e prose brevi di Jura Soyfer intitolata “Die Ordnung schuf der liebe Gott. Eine Auswahl”, a cura di Werner Martin, in collaborazione con Roland Links e Wilhelm Kroupa, Lipsia, 1979. Il testo è riportato su Projekt Gutenberg
Nel 1981 questa e altre canzoni di Jura Soyfer, compreso il suo famoso Dachaulied, composto insieme ad Herbert Zipper nel primo periodo della sua prigionia, sono state riproposte dal gruppo viennese Schmetterlinge nel loro disco intitolato “Verdrängte Jahre”.
Versi di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Una poesia sulla Legge che spesso non ha nulla a che vedere con la Giustizia, ma è solo uno degli strumenti di oppressione del potere. Lo sguardo dell'autore non è rivolto solo all'Austria ma all'Europa intera. E nella terza strofa ce n'è anche per l'America di Sacco e Vanzetti e dei linciaggi dei neri...
Nella raccolta di lettere, poesie e prose brevi di Jura Soyfer intitolata “Die Ordnung schuf der liebe Gott. Eine Auswahl”, a cura di Werner Martin, in collaborazione con Roland Links e Wilhelm Kroupa, Lipsia, 1979. Il testo è riportato su Projekt Gutenberg
Nel 1981 questa e altre canzoni di Jura Soyfer, compreso il suo famoso Dachaulied, composto insieme ad Herbert Zipper nel primo periodo della sua prigionia, sono state riproposte dal gruppo viennese Schmetterlinge nel loro disco intitolato “Verdrängte Jahre”.
Der liebe Gott sprach klipp und klar:
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/9/2016 - 21:50
Krupps Morgenliedchen
[1931-34]
Poesia di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Questa “Canzoncina mattutina del Sig. Krupp” fu pubblicata sul quotidiano socialista austriaco “Arbeiter Zeitung” nei primi anni 30.
Nella raccolta di lettere, poesie e prose brevi di Jura Soyfer intitolata “Die Ordnung schuf der liebe Gott. Eine Auswahl”, a cura di Werner Martin, in collaborazione con Roland Links e Wilhelm Kroupa, Lipsia, 1979. Il testo è riportato su Projekt Gutenberg
In molte delle sue poesie Soyfer denuncia il finanziamento ad Hitler e ai fascisti austriaci da parte di banchieri ed industriali: Thyssen e soprattutto Krupp sono i più spesso citati. E se i grossi industriali e i loro banchieri appoggiano i fascisti è perchè si aspettano da questi una politica di riarmo che porterà inevitabilmente ad una... (continuer)
Poesia di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Questa “Canzoncina mattutina del Sig. Krupp” fu pubblicata sul quotidiano socialista austriaco “Arbeiter Zeitung” nei primi anni 30.
Nella raccolta di lettere, poesie e prose brevi di Jura Soyfer intitolata “Die Ordnung schuf der liebe Gott. Eine Auswahl”, a cura di Werner Martin, in collaborazione con Roland Links e Wilhelm Kroupa, Lipsia, 1979. Il testo è riportato su Projekt Gutenberg
In molte delle sue poesie Soyfer denuncia il finanziamento ad Hitler e ai fascisti austriaci da parte di banchieri ed industriali: Thyssen e soprattutto Krupp sono i più spesso citati. E se i grossi industriali e i loro banchieri appoggiano i fascisti è perchè si aspettano da questi una politica di riarmo che porterà inevitabilmente ad una... (continuer)
Die Hoffnungen schießen empor, froh und frisch,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/9/2016 - 18:44
Schlaflied für ein Ungebornes
[1931-34]
Canzone di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Un'inquietante ninna ninna pubblicata sul quotidiano socialista austriaco “Arbeiter Zeitung” nei primi anni 30.
Nella raccolta di lettere, poesie e prose brevi di Jura Soyfer intitolata “Die Ordnung schuf der liebe Gott. Eine Auswahl”, a cura di Werner Martin, in collaborazione con Roland Links e Wilhelm Kroupa, Lipsia, 1979. Il testo è riportato su Projekt Gutenberg
Nel 1981 questa e altre canzoni di Jura Soyfer, compreso il suo famoso Dachaulied, composto insieme ad Herbert Zipper nel primo periodo della sua prigionia, sono state riproposte dal gruppo viennese Schmetterlinge nel loro disco intitolato “Verdrängte Jahre”.
Canzone di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Un'inquietante ninna ninna pubblicata sul quotidiano socialista austriaco “Arbeiter Zeitung” nei primi anni 30.
Nella raccolta di lettere, poesie e prose brevi di Jura Soyfer intitolata “Die Ordnung schuf der liebe Gott. Eine Auswahl”, a cura di Werner Martin, in collaborazione con Roland Links e Wilhelm Kroupa, Lipsia, 1979. Il testo è riportato su Projekt Gutenberg
Nel 1981 questa e altre canzoni di Jura Soyfer, compreso il suo famoso Dachaulied, composto insieme ad Herbert Zipper nel primo periodo della sua prigionia, sono state riproposte dal gruppo viennese Schmetterlinge nel loro disco intitolato “Verdrängte Jahre”.
»Halt die Ehe hoch in Ehren,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/9/2016 - 17:58
Noi vogliam che ricchi e poveri
[1898]
Versi di Ferdinando Fontana (1850-1919), giornalista, scrittore, librettista e commediografo milanese.
Musica di Romualdo Marenco (1841-1907), compositore originario di Novi Ligure.
Ferdinando Fontana aderì al movimento artistico e letterario della Scapigliatura. Fu amico e collaboratore di Giacomo Puccini. Nel 1898 partecipò ai moti milanesi repressi a cannonate dalle truppe al comando del generale Bava Beccaris
Romualdo Marenco, notissimo ed apprezzato compositore, soprattutto di balletti, repubblicano come Fontana, proprio in seguito alla feroce repressione della rivolta del pane a Milano decise si lasciare per sempre l'Italia ed autoesiliarsi in Svizzera. E fu a Lugano che compose la musica di questa canzone.
Versi di Ferdinando Fontana (1850-1919), giornalista, scrittore, librettista e commediografo milanese.
Musica di Romualdo Marenco (1841-1907), compositore originario di Novi Ligure.
Ferdinando Fontana aderì al movimento artistico e letterario della Scapigliatura. Fu amico e collaboratore di Giacomo Puccini. Nel 1898 partecipò ai moti milanesi repressi a cannonate dalle truppe al comando del generale Bava Beccaris
Romualdo Marenco, notissimo ed apprezzato compositore, soprattutto di balletti, repubblicano come Fontana, proprio in seguito alla feroce repressione della rivolta del pane a Milano decise si lasciare per sempre l'Italia ed autoesiliarsi in Svizzera. E fu a Lugano che compose la musica di questa canzone.
Noi vogliam che ricchi e poveri
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/9/2016 - 17:05
Der Prinz von Lügenland
Chanson allemande – Der Prinz von Lügenland – Erika Mann – 1934
Poème d’Erika et Klaus Mann
Musique de Magnus Henning (1904-1995), compositeur et pianiste bavarois
Dans le spectacle de cabaret intitulé « Die Pfeffermühle », « le Moulin à poivre », imaginé par Erika et Klaus Mann, avec la collaboration de Walter Mehring et de Wolfgang Koeppen, et interprété par la même Erika, son amie Therese Giehse et d’autres acteurs et de danseurs (Lotte Goslar, Sybille Schloß, Cilli Wang et Igor Pahlen.)
Le grand final [du Moulin à poivre, lors du spectacle du 1er janvier 1934 à Zurich, ndr] est présenté par Erika et ses célèbres, coupantes chansons avec des textes qui attaquent en rafales la folie nazie. Elle est en scène avec casque d’argent, pantalon noir et des bottes de cavalière. Ce soir, elle est le Lügenprinz, « le Prince de Menterie » :
« Je suis le Prince de Menterie,
Je mens à faire rougir... (continuer)
Poème d’Erika et Klaus Mann
Musique de Magnus Henning (1904-1995), compositeur et pianiste bavarois
Dans le spectacle de cabaret intitulé « Die Pfeffermühle », « le Moulin à poivre », imaginé par Erika et Klaus Mann, avec la collaboration de Walter Mehring et de Wolfgang Koeppen, et interprété par la même Erika, son amie Therese Giehse et d’autres acteurs et de danseurs (Lotte Goslar, Sybille Schloß, Cilli Wang et Igor Pahlen.)
Le grand final [du Moulin à poivre, lors du spectacle du 1er janvier 1934 à Zurich, ndr] est présenté par Erika et ses célèbres, coupantes chansons avec des textes qui attaquent en rafales la folie nazie. Elle est en scène avec casque d’argent, pantalon noir et des bottes de cavalière. Ce soir, elle est le Lügenprinz, « le Prince de Menterie » :
« Je suis le Prince de Menterie,
Je mens à faire rougir... (continuer)
LE PRINCE DE MENTERIE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 17/9/2016 - 22:22
Lied Von Der Käuflichkeit Des Menschen
[1937]
Canzone di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Scritta nel 1937 per il suo terzo dramma, "Astoria", riflessione tragicomica sul concetto di “Vaterland”, di Patria, e della totale distorsione che ne fanno i regimi totalitari. Astoria è un paese inesistente, un'invenzione truffaldina propinata dai governanti al proprio popolo e che tuttavia si rivela una perfetta macchina statale di guadagno e oppressione. Jura Soyfer riesce a creare un'esilarante e insieme spaventosa parabola politica sulla concezione dello Stato nei regimi dittatoriali, ispirandosi stilisticamente al teatro comico viennese ottocentesco e in particolare alle farse di Johann Nestroy e Ferdinand Raimund. (de.wikipedia)
Nel 1975 questa canzon di Jura Soyfer è stata ripresa dal gruppo viennese Schmetterlinge nel loro disco intitolato “Lieder Fürs Leben”.
Canzone di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Scritta nel 1937 per il suo terzo dramma, "Astoria", riflessione tragicomica sul concetto di “Vaterland”, di Patria, e della totale distorsione che ne fanno i regimi totalitari. Astoria è un paese inesistente, un'invenzione truffaldina propinata dai governanti al proprio popolo e che tuttavia si rivela una perfetta macchina statale di guadagno e oppressione. Jura Soyfer riesce a creare un'esilarante e insieme spaventosa parabola politica sulla concezione dello Stato nei regimi dittatoriali, ispirandosi stilisticamente al teatro comico viennese ottocentesco e in particolare alle farse di Johann Nestroy e Ferdinand Raimund. (de.wikipedia)
Nel 1975 questa canzon di Jura Soyfer è stata ripresa dal gruppo viennese Schmetterlinge nel loro disco intitolato “Lieder Fürs Leben”.
Ins Himmelblau die Rohstoffpreise steigen,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/9/2016 - 22:02
Das Lied von der Ordnung
[1932]
Versi di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Pubblicati nel 1932 sul quotidiano socialista austriaco “Arbeiter Zeitung”
Nel 1981 questa e altre canzoni di Jura Soyfer, compreso il suo famoso Dachaulied, composto insieme ad Herbert Zipper nel primo periodo della sua prigionia, sono state riproposte dal gruppo viennese Schmetterlinge nel loro disco intitolato “Verdrängte Jahre”.
Versi di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Pubblicati nel 1932 sul quotidiano socialista austriaco “Arbeiter Zeitung”
Nel 1981 questa e altre canzoni di Jura Soyfer, compreso il suo famoso Dachaulied, composto insieme ad Herbert Zipper nel primo periodo della sua prigionia, sono state riproposte dal gruppo viennese Schmetterlinge nel loro disco intitolato “Verdrängte Jahre”.
Daß wir Hunger haben, ist nicht wichtig,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/9/2016 - 21:18
Lied des einfachen Menschen
[1935-38]
Canzone scritta da Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraiana), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Quando nel giugno del 1939 questa canzone fu presentata alla serata inaugurale dell'Exilkabarett viennese “Das Laterndl” (“The Lantern”) in quel di Londra, il suo autore, Jura Soyfer, a soli 26 anni, aveva già perso la vita per mano dei nazisti in quel di Buchenwald...
Nel 1981 questa “Canzone della gente comune” e altre canzoni di Jura Soyfer, compreso il suo famoso Dachaulied, composto insieme ad Herbert Zipper nel primo periodo della sua prigionia, sono state riproposte dal gruppo viennese Schmetterlinge nel loro disco intitolato “Verdrängte Jahre”.
Canzone scritta da Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraiana), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Quando nel giugno del 1939 questa canzone fu presentata alla serata inaugurale dell'Exilkabarett viennese “Das Laterndl” (“The Lantern”) in quel di Londra, il suo autore, Jura Soyfer, a soli 26 anni, aveva già perso la vita per mano dei nazisti in quel di Buchenwald...
Nel 1981 questa “Canzone della gente comune” e altre canzoni di Jura Soyfer, compreso il suo famoso Dachaulied, composto insieme ad Herbert Zipper nel primo periodo della sua prigionia, sono state riproposte dal gruppo viennese Schmetterlinge nel loro disco intitolato “Verdrängte Jahre”.
Menschen sind wir einst vielleicht gewesen
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/9/2016 - 20:44
Kometen-song
[1936]
Canzone che chiude il dramma “Der Weltuntergang, oder, Die Welt steht auf kein' Fall mehr lang”, esordio letterario di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraiana), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Ispirata al couplet “Kometenlied” della farsa viennese “Der böse Geist Lumpacivagabundus, oder Das liederliche Kleeblatt”, di Johann Nestroy, 1833
“Per ristabilire l’equilibrio dell’Universo, il Sole e gli altri pianeti decidono di liberare la Terra dai fastidiosi pidocchi che la stanno pian piano uccidendo, gli uomini, e per farlo le lanciano contro una cometa. Come reagiranno gli uomini alla notizia che stanno per essere annientati? Come si prepareranno alla fine del mondo? Jura Soyfer, autore austriaco tra i più rappresentativi della sua generazione, prematuramente scomparso, a ventisei anni, in un campo si sterminio... (continuer)
Canzone che chiude il dramma “Der Weltuntergang, oder, Die Welt steht auf kein' Fall mehr lang”, esordio letterario di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraiana), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Ispirata al couplet “Kometenlied” della farsa viennese “Der böse Geist Lumpacivagabundus, oder Das liederliche Kleeblatt”, di Johann Nestroy, 1833
“Per ristabilire l’equilibrio dell’Universo, il Sole e gli altri pianeti decidono di liberare la Terra dai fastidiosi pidocchi che la stanno pian piano uccidendo, gli uomini, e per farlo le lanciano contro una cometa. Come reagiranno gli uomini alla notizia che stanno per essere annientati? Come si prepareranno alla fine del mondo? Jura Soyfer, autore austriaco tra i più rappresentativi della sua generazione, prematuramente scomparso, a ventisei anni, in un campo si sterminio... (continuer)
Denn nahe, viel näher, als ihr es begreift
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/9/2016 - 17:08
Un aviatore irlandese prevede la sua morte
Per chi fosse interessato, qui c'è la storia di quella volta che a vedersela brutta non fu Snoopy, ma direttamente Charlie Brown.
Charles L. Brown nel 1943 era un giovanissimo pilota dell'USAF; per l'equipaggio che comandava e per il suo B17 era la prima missione.
L'obiettivo era la fabbrica degli FW190 tedeschi a Brema, e la città era guardata da duecentocinquanta postazioni antiaeree e da centinaia di caccia. Proprio la contraerea centrò il bombardiere di Charlie Brown, danneggiandolo in modo piuttosto serio. Poi toccò ai caccia, che con ripetuti attacchi nel corso di dieci minuti uccisero il mitragliere di coda e ferirono l'operatore radio, un altro mitragliere e lo stesso Brown. L'aereo ebbe tre motori danneggiati e il timone fracassato.
Mancava l'ultimo tocco.
Da un campo di volo a terra videro l'aereo. Franz Stigler decollò e avvicinò il bombardiere; vide che l'equipaggio ferito... (continuer)
Charles L. Brown nel 1943 era un giovanissimo pilota dell'USAF; per l'equipaggio che comandava e per il suo B17 era la prima missione.
L'obiettivo era la fabbrica degli FW190 tedeschi a Brema, e la città era guardata da duecentocinquanta postazioni antiaeree e da centinaia di caccia. Proprio la contraerea centrò il bombardiere di Charlie Brown, danneggiandolo in modo piuttosto serio. Poi toccò ai caccia, che con ripetuti attacchi nel corso di dieci minuti uccisero il mitragliere di coda e ferirono l'operatore radio, un altro mitragliere e lo stesso Brown. L'aereo ebbe tre motori danneggiati e il timone fracassato.
Mancava l'ultimo tocco.
Da un campo di volo a terra videro l'aereo. Franz Stigler decollò e avvicinò il bombardiere; vide che l'equipaggio ferito... (continuer)
Io non sto con Oriana 17/9/2016 - 15:57
La vien giù da le montagne (La bella partigiana)
anonyme
[1944]
Canzone dedicata alle ragazze che facevano le staffette nelle Fiamme Verdi sulle Alpi lombarde
Il testo è di autore ignoto e si ispira a quello dell'omonimo canto popolare (La vien giù da le montagne / l'è vestida a la francese / da un bel giovane cortese / gli fu chiesto far l'amor...)
La melodia si ispira invece al canto intitolato “L'altro giorno andando in Francia”.
Il testo è di carattere marcatamente pastorale, canta il forte legame con i propri monti; la staffetta sembra non aver tempo per le “distrazioni amorose”, lei aspira innanzitutto a liberarsi dell’oppressore e conquistare la libertà [nella versione originale le esplicite avances del giovane incontrato vengono dalla bella fermamente rifiutate, tanto da irritarlo al punto da insultarla, ma lei rivendica con fierezza la sua vita umile e la sua purezza, ndr]
Le Fiamme Verdi si configurarono, nella resistenza italiana,... (continuer)
Canzone dedicata alle ragazze che facevano le staffette nelle Fiamme Verdi sulle Alpi lombarde
Il testo è di autore ignoto e si ispira a quello dell'omonimo canto popolare (La vien giù da le montagne / l'è vestida a la francese / da un bel giovane cortese / gli fu chiesto far l'amor...)
La melodia si ispira invece al canto intitolato “L'altro giorno andando in Francia”.
Il testo è di carattere marcatamente pastorale, canta il forte legame con i propri monti; la staffetta sembra non aver tempo per le “distrazioni amorose”, lei aspira innanzitutto a liberarsi dell’oppressore e conquistare la libertà [nella versione originale le esplicite avances del giovane incontrato vengono dalla bella fermamente rifiutate, tanto da irritarlo al punto da insultarla, ma lei rivendica con fierezza la sua vita umile e la sua purezza, ndr]
Le Fiamme Verdi si configurarono, nella resistenza italiana,... (continuer)
La vien giù da le montagne
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/9/2016 - 14:53
No Human Is Illegal
YKSIKÄÄN IHMINEN EI OLE LAITON
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 17/9/2016 - 14:01
Canzone della 22a Brigata Garibaldi
anonyme
Largo largo siamo i baldi combattenti Partigiani,
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 17/9/2016 - 08:16
Lanciotto Ballerini
anonyme
Canzone del gruppo partigiano garibaldino
Ricordata da Enzo Puzzoli (partigiano SAP Campi centro)
Dal sito A.N.P.I. "Lanciotto Ballerini" Campi B.
Ricordata da Enzo Puzzoli (partigiano SAP Campi centro)
Dal sito A.N.P.I. "Lanciotto Ballerini" Campi B.
Siam partigiani del Gruppo Lanciotto
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 17/9/2016 - 08:06
Globalizzazione
Complimenti ragazzi per lo splendido lavoro. Grazie Adriana per averla inserita. Grazie Daniel per averla addirittura tradotta. Sono commosso
Gianni cantante e bassista dei Mirafiori kidz 17/9/2016 - 00:13
Die Legende vom namenlosen Soldaten
[193?]
Versi Gerhart Herrmann Mostar (1901-1973), scrittore, poeta e giornalista tedesco.
Musica di Franz Eugen Klein (1912-1944), compositore, pianista e direttore d'orchestra austriaco, ebreo.
Testo trovato qui
Il tedesco Gerhart Herrmann si fece le ossa come giornalista a Bochum, Berlino e Monaco ma soprattutto come inviato nei Balcani, dove aggiunse al suo cognome quello letterario di “Mostar”, in omaggio alla città bosniaca.
Dopo l'avvento di Hitler, Herrmann Mostar riparò a Vienna dove partecipò al kabarett “Der liebe Augustin”, fondato dall'attrice e cantante Stella Kadmon insieme allo scrittore Peter Hammerschlag e al compositore e pianista Fritz Spielmann. Al gruppo si aggiunse anche il musicista viennese Franz Eugen Klein, autore della musica di questa “Leggenda dei soldati senza nome”.
Nel 1938, in seguito all'“Anschluss”, l'annesione dell'Austria alla Germania nazista,... (continuer)
Versi Gerhart Herrmann Mostar (1901-1973), scrittore, poeta e giornalista tedesco.
Musica di Franz Eugen Klein (1912-1944), compositore, pianista e direttore d'orchestra austriaco, ebreo.
Testo trovato qui
Il tedesco Gerhart Herrmann si fece le ossa come giornalista a Bochum, Berlino e Monaco ma soprattutto come inviato nei Balcani, dove aggiunse al suo cognome quello letterario di “Mostar”, in omaggio alla città bosniaca.
Dopo l'avvento di Hitler, Herrmann Mostar riparò a Vienna dove partecipò al kabarett “Der liebe Augustin”, fondato dall'attrice e cantante Stella Kadmon insieme allo scrittore Peter Hammerschlag e al compositore e pianista Fritz Spielmann. Al gruppo si aggiunse anche il musicista viennese Franz Eugen Klein, autore della musica di questa “Leggenda dei soldati senza nome”.
Nel 1938, in seguito all'“Anschluss”, l'annesione dell'Austria alla Germania nazista,... (continuer)
Ich lag nicht unter dem Marmorstein
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/9/2016 - 00:03
Tabratt i lhukem
da Unsongs, compilation di canzoni censurate da tutto il mondo.
Written by the Algerian-born Kabyle singer, poet and freedom fighter Lounes Matoub. Translation by Pål Moddi Knutsen and Maren Skolem. The melody is based on the Algerian national anthem.
Written by the Algerian-born Kabyle singer, poet and freedom fighter Lounes Matoub. Translation by Pål Moddi Knutsen and Maren Skolem. The melody is based on the Algerian national anthem.
OPEN LETTER
(continuer)
(continuer)
16/9/2016 - 16:06
Der kleine Trompeter
anonyme
1925
wikipedia
1966
A cura di Michele Straniero
Am 13. März 1925 kam Ernst Thälmann zu einer Wahlkundgebung nach Halle. Ein Polizeikommando hinderte ihn, zu den 8000 Versammelten zu sprechen. Polizisten feuerten in die Menschenmenge. Unter den 9 Toten befand sich der 27jährige Fritz Weineck aus dem Spielmannszug des Roten Frontkämpferbundes. Als die Opfer des Polizieüberfalls zu Grabe getragen wurden, folgten Zehntausende ihren Särgen. Alle grösseren Halleschen Betrieb standen still.
Testo trovato su kommunisten.ch
Testo trovato su kommunisten.ch
wikipedia
1966
A cura di Michele Straniero
Von all meinen Kameraden
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 16/9/2016 - 14:47
Путин зассал
da Unsongs (2014), compilation di canzoni censurate da tutto il mondo.
Per questa versione il cantante ha usato una melodia di Rachmaninoff
Translated by Pål Moddi Knutsen and Maren Skolem. Music by Sergei Rachmaninoff, new arrangement by Pål Moddi Knutsen.
Per questa versione il cantante ha usato una melodia di Rachmaninoff
Translated by Pål Moddi Knutsen and Maren Skolem. Music by Sergei Rachmaninoff, new arrangement by Pål Moddi Knutsen.
PUNK PRAYER
(continuer)
(continuer)
16/9/2016 - 14:43
Büxensteinlied (Im Januar um Mitternacht)
anonyme
Gennaio 1919
Canzone della lega spartachista
1966
A cura di Michele Straniero
testo di Schlosser Richard Schulz, poi direttore della "Bandiera Rossa".
Musica da "Argonnerwaldlied" inno nazionalista della I guerra mondiale (1915) poi ripresa anche dal regime nazista
Canzone della lega spartachista
Das “Büxensteinlied” entstand in den Januarkämpfen 1919 im Berliner Zeitungsviertel. Die Arbeiter verteidigten die Druckerei Büxenstein gegen die Truppen des SPD-Wehrministers Gustav Noske. Auf dessen eigenen Worte bei der Niederschlagung der Arbeiter (“Einer muss der Bluthund sein”) spielt die 3. Strophe an. Die Verse stammen vom Schlosser Richard Schulz, später Redakteur der “Roten Fahne”. Nach Weise eines nationalistischen Soldatenlieds von 1915 (“Argonnerwald, um Mitternacht”).
Testo trovato su kommunisten.ch
Testo trovato su kommunisten.ch
1966
A cura di Michele Straniero
testo di Schlosser Richard Schulz, poi direttore della "Bandiera Rossa".
Musica da "Argonnerwaldlied" inno nazionalista della I guerra mondiale (1915) poi ripresa anche dal regime nazista
Im Januar um Mitternacht
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 16/9/2016 - 14:33
Belfast Brucia Negli Occhi Di Sara
BELFAST BURNS IN SARA'S EYES
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 16/9/2016 - 11:03
Κάποτε θα 'ρθουν
The music of this song is written by George Theodorakis (son of Mikis Theodorakis), not by Mikis Theodorakis.
Deadman Walking 16/9/2016 - 10:11
Canto dei presentati
anonyme
[1944]
Testo pubblicato su “Il Ribelle”, organo di stampa delle Brigate Fiamme Verdi, formazioni partigiane di orientamento cattolico. Brescia, 1 dicembre 1944.
L’anonimo autore si firmava con “Z.” ed era certamente un integrante della formazione partigiana Divisione Fiamme Verdi “Tito Speri” operante nel bresciano e intitolata ad un patriota risorgimentale
Per “presentati” s’intendono i combattenti partigiani che dopo il proclama del 13 novembre 1944, con cui gli Alleati annunciavano l’attestamento sulla Linea Gotica e la sospensione delle operazioni militari per l’arrivo dell’inverno, sfiduciati, stanchi, a corto di viveri e armi, incalzati dai nazi-fascisti, abbandonarono la lotta armata consegnandosi al nemico. Per fortuna il successivo 2 dicembre il comando del Corpo volontari della libertà diramò un comunicato in cui spiegava che l’annuncio alleato non era da interpretarsi come un... (continuer)
Testo pubblicato su “Il Ribelle”, organo di stampa delle Brigate Fiamme Verdi, formazioni partigiane di orientamento cattolico. Brescia, 1 dicembre 1944.
L’anonimo autore si firmava con “Z.” ed era certamente un integrante della formazione partigiana Divisione Fiamme Verdi “Tito Speri” operante nel bresciano e intitolata ad un patriota risorgimentale
Per “presentati” s’intendono i combattenti partigiani che dopo il proclama del 13 novembre 1944, con cui gli Alleati annunciavano l’attestamento sulla Linea Gotica e la sospensione delle operazioni militari per l’arrivo dell’inverno, sfiduciati, stanchi, a corto di viveri e armi, incalzati dai nazi-fascisti, abbandonarono la lotta armata consegnandosi al nemico. Per fortuna il successivo 2 dicembre il comando del Corpo volontari della libertà diramò un comunicato in cui spiegava che l’annuncio alleato non era da interpretarsi come un... (continuer)
Quando noi siamo arrivati
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envoyé par Bernart Bartleby 16/9/2016 - 09:41
Marschlied 1945
“Su un piccolo palcoscenico si susseguono gag, recite di testi letterari, danze grottesche e parodie di opere liriche. Poi si presenta in scena una giovane donna dai capelli neri, lo sguardo fiero; sta ritta in piedi davanti a un carro armato distrutto, avvolta in un vecchio cappotto, zaino sulle spalle, una vecchia valigia in mano. Intona una marcetta che via via aumenta di volume.
È il Marschlied ’45. Ebbe subito un successo trionfale grazie al suo ritmo martellante e alla bravura dell’interprete, Ursula Herking. Divenne subito l’inno del Kabarett rinato dalle macerie. La sera della “prima”, la Herking, che della Schaubude divenne in breve la star, cantò la marcetta scritta da Erich Kästner con il cuore in gola. Era la prima canzone satirica che andava in scena a Monaco dopo tanti anni di silenzio. Come avrebbe reagito il pubblico? Appena si spense l’ultima nota, ci fu un silenzio di tomba.... (continuer)
È il Marschlied ’45. Ebbe subito un successo trionfale grazie al suo ritmo martellante e alla bravura dell’interprete, Ursula Herking. Divenne subito l’inno del Kabarett rinato dalle macerie. La sera della “prima”, la Herking, che della Schaubude divenne in breve la star, cantò la marcetta scritta da Erich Kästner con il cuore in gola. Era la prima canzone satirica che andava in scena a Monaco dopo tanti anni di silenzio. Come avrebbe reagito il pubblico? Appena si spense l’ultima nota, ci fu un silenzio di tomba.... (continuer)
MARCETTA 1945
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envoyé par Bernart Bartleby 15/9/2016 - 19:22
Le déserteur
ITALIANO / ITALIAN [13] - Saray
Versione rap italiana di Saray, che riprende la prima versione di Vian
Italian rap version by Saray, based on the first version of the song
Version italienne rappée par Saray, basée sur la première version de la chanson
Versione rap italiana di Saray, che riprende la prima versione di Vian
Italian rap version by Saray, based on the first version of the song
Version italienne rappée par Saray, basée sur la première version de la chanson
IL DISERTORE
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envoyé par dq82 15/9/2016 - 18:35
Oltre il fiume
2016
DerWald - Volume1
Una fuga dalla guerra. Forse una diserzione?
Comunque ben tornato Gianluca Bernardo
DerWald - Volume1
Una fuga dalla guerra. Forse una diserzione?
Comunque ben tornato Gianluca Bernardo
Mano a mano che andiamo a fondo
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envoyé par dq82 15/9/2016 - 17:23
Colore
2015
Lotux
Brano con cui gli "A tea with Alice" hanno partecipato al concorso "Voci per la libertà 2016"
Lotux
Brano con cui gli "A tea with Alice" hanno partecipato al concorso "Voci per la libertà 2016"
Sotto me il blu
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envoyé par dq82 15/9/2016 - 11:37
Pindaro
2015
Dante Francani
Dante Francani: voce e pianoforte.
Daniele Mencarelli: contrabbasso.
Daniele Falasca: fisarmonica.
Mauro De Federicis: chitarre.
Dante Francani
Dante Francani: voce e pianoforte.
Daniele Mencarelli: contrabbasso.
Daniele Falasca: fisarmonica.
Mauro De Federicis: chitarre.
Son tante quelle notti in cui ripenso
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envoyé par dq82 + Lorenzo 15/9/2016 - 10:46
Wandrers Nachtlied II (Über allen Gipfeln)
VAELTAJAN YÖLAULU
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envoyé par Juha Rämö 15/9/2016 - 08:23
Ode all'Anarchia
2015
Dante Francani
Dante Francani: voce e pianoforte;
Daniele Mencarelli: contrabbasso;
Daniele Falasca: fisarmonica;
Mauro De Federicis: chitarre.
Dante Francani
Dante Francani: voce e pianoforte;
Daniele Mencarelli: contrabbasso;
Daniele Falasca: fisarmonica;
Mauro De Federicis: chitarre.
L'anarchia è un sentimento non certo una filosofia
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envoyé par dq82 14/9/2016 - 16:40
Tuta blu (o La ballata dell'operaio)
2015
Dante Francani
La sua canzone “Tuta blu o la ballata dell'operaio” raggiunge in pochissimi mesi oltre 8.000 visualizzazioni,così da attirare l'attenzione del tg3 regionale che gli dedica,il 24 dicembre 2012,un servizio di circa 5 minuti,così come scrivono articoli sul cantautore-operaio tutti i giornali del territorio(Il Centro, Eidos, Lo Strillone, City Rumors)
Dante Francani
La sua canzone “Tuta blu o la ballata dell'operaio” raggiunge in pochissimi mesi oltre 8.000 visualizzazioni,così da attirare l'attenzione del tg3 regionale che gli dedica,il 24 dicembre 2012,un servizio di circa 5 minuti,così come scrivono articoli sul cantautore-operaio tutti i giornali del territorio(Il Centro, Eidos, Lo Strillone, City Rumors)
La sveglia
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envoyé par dq82 14/9/2016 - 12:16
I piedi più belli del mondo
2016
La macchina del tempo
Una storia d'emigrazione, il dramma dell'emigrazione non è vissuto solo da chi parte, lontano dalla sua famiglia, ma anche da chi rimane, tipicamente le donne.
Una storia di emigrazione dall'Irlanda a Londra, il marito torna solo per Natale, tanto che Mary McNamara ha ben 4 figli, tutti nati a settembre intorno al 24.
Liberamente tratta da un racconto tratto da Diario d'Irlanda di Heinrich Böll.
In "Diario D'Irlanda" di Heinrich Böll c'è questo racconto, "I Piedi più belli del Mondo", che parla di Mary McNamara, la donna della canzone, che vive sola, con quattro figlioli settembrini (perché il marito torna a casa solo a Natale) e che possiede i piedi più belli del mondo. E' un racconto meraviglioso che ho indicato per anni come uno dei più belli che io avessi mai letto senza aver mai pensato di scriverci una canzone malgrado, il racconto stesso dica che i... (continuer)
La macchina del tempo
Una storia d'emigrazione, il dramma dell'emigrazione non è vissuto solo da chi parte, lontano dalla sua famiglia, ma anche da chi rimane, tipicamente le donne.
Una storia di emigrazione dall'Irlanda a Londra, il marito torna solo per Natale, tanto che Mary McNamara ha ben 4 figli, tutti nati a settembre intorno al 24.
Liberamente tratta da un racconto tratto da Diario d'Irlanda di Heinrich Böll.
In "Diario D'Irlanda" di Heinrich Böll c'è questo racconto, "I Piedi più belli del Mondo", che parla di Mary McNamara, la donna della canzone, che vive sola, con quattro figlioli settembrini (perché il marito torna a casa solo a Natale) e che possiede i piedi più belli del mondo. E' un racconto meraviglioso che ho indicato per anni come uno dei più belli che io avessi mai letto senza aver mai pensato di scriverci una canzone malgrado, il racconto stesso dica che i... (continuer)
Al di là di paludi e boschi la scogliera immensa
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envoyé par dq82 14/9/2016 - 11:50
Andrea
Ci sono già tre versioni in inglese, sono tutte valide ma mi è sembrato opportuno aggiungere questa che, al contrario delle altre, ha il pregio di essere cantabile.
There are already three English versions, they're all quite good but I thought it would be worthwhile to add this one which, contrarily to the others, may be sung to the music.
There are already three English versions, they're all quite good but I thought it would be worthwhile to add this one which, contrarily to the others, may be sung to the music.
ANDY
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envoyé par Damiano Mazza 13/9/2016 - 23:04
La guerra di Piero
INGLESE / ENGLISH [3]
Versione inglese di Damiano Mazza
Questa versione è in metro e con lo stesso schema di rima dell'originale (eccetto la seconda strofa, che in originale è ABBA anziché AABB). Ho cercato di preservare il più possibile il senso letterale dei singoli versi, ottenendo nonostante tutto qualcosa di relativamente cantabile, forse ad un tempo leggermente più lento dell'originale.
Versione inglese di Damiano Mazza
Questa versione è in metro e con lo stesso schema di rima dell'originale (eccetto la seconda strofa, che in originale è ABBA anziché AABB). Ho cercato di preservare il più possibile il senso letterale dei singoli versi, ottenendo nonostante tutto qualcosa di relativamente cantabile, forse ad un tempo leggermente più lento dell'originale.
PETE'S WAR
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envoyé par Damiano Mazza 13/9/2016 - 22:49
San Basilio rivolta di classe
Comitato proletario Fabrizio Ceruso di Tivoli e Comitati autonomi operai di Roma
Il titolo è: Rivolta di classe. Facciata b di un 45 giri a cura dei Comitati Autonomi Operai di Roma e Comitato proletario F.Ceruso di tivoli.
L'altra canzone era A Fabrizio Ceruso
L'altra canzone era A Fabrizio Ceruso
13/9/2016 - 19:18
The Foggy Dew
anonyme
da Terre Celtiche di Cattia Salto
La traduzione e' la stessa di quella inserita in precedenza (eccetto per la strofa mancante tradotta diversamente) ma la reinseriamo perché corredata di note.
La traduzione e' la stessa di quella inserita in precedenza (eccetto per la strofa mancante tradotta diversamente) ma la reinseriamo perché corredata di note.
LA NEBBIA DEL MATTINO
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13/9/2016 - 14:11
Masa
Nel film del 2005 di Giorgio Diritti "Il vento fa il suo giro" questa poesia viene recitata dal sindaco del paese durante il funerale di un suicida. Una scena molto toccante che fa riflettere su quanto l'Amore Universale e la Parola siano fondamentali per l'Uomo e la sua continuità sul pianeta.
Paolo RosazzaP 13/9/2016 - 07:19
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Dopo Kometen-song, ecco un'altra canzone (questa occupa tutta la seconda scena) dal dramma “Der Weltuntergang, oder, Die Welt steht auf kein' Fall mehr lang”, esordio letterario di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraiana), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Soyfer si ispirava al teatro comico viennese ottocentesco di Johann Nestroy e Ferdinand Raimund.
Testo trovato su Projekt Gutenberg
“Lo spettacolo, una sorta di cabaret aggressivo e pieno di energia, è una pungente satira nei confronti del genere umano, qui tratteggiato nell’attesa della fine del mondo. Infatti un’assemblea dei pianeti guidati dal sole, decide di liberare il pianeta terra dalla fastidiosa presenza dei suoi abitanti, gli uomini, nota stonata nell’armonia cosmica, inviandole contro una cometa. La reazione degli umani è un compendio di cinismo,... (continuer)