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Avete sentito? La guerra è finita

Antiwar Songs Blog
Avete sentito? La guerra è finita
Il 23 novembre 1967 Phil Ochs pubblica sul Village Voice un articolo intitolato Have You Heard? The War is Over! che è praticamente la presentazione del concetto alla base della sua canzone “The War Is Over“, l’idea di dichiarare dal basso la fine della guerra. La trovata era di Allen Ginsberg che aveva scritto l’anno […]
Antiwar Songs Staff 2016-08-03 21:54:00

Corri

Un brano dedicato a chi fugge dalla disperazione e si sottopone a fatiche e sofferenze terribili per cercare la possibilità di continuare a vivere.
Corri corri non ti fermare
(continuer)
envoyé par Roberto Malfatti 2/8/2016 - 15:12
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Exotic-menù

Exotic-menù
[2015]

Album : Canti di lavoro e d'amore precario

Exotic-menù è una ricetta sotto forma di canzone grottesca e paradossale.
Volete assaporare il gusto dell’esotico, restando comodi a casa vostra? Bene, ma non ponetevi troppe domande sulla reale provenienza dei prodotti che state cucinando. Il rischio è che ne escano fuori racconti particolarmente indigesti, e “ai vostri ospiti potrebbe anche non risultare del tutto gradito”!
Ingredienti: 300 grammi di gamberetti del Bangladesh, 500 grammi di pomodori del Cilento, 3 banane del Costa Rica, olio del Salento, zucchero di canna del Brasile, un limone di Sicilia, noce moscata del Madagascar.
(continuer)
envoyé par adriana 2/8/2016 - 14:54
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Filastrocca del precario

Filastrocca del precario
[2015]
Testo e musica: Stefano Onnis

Album : Canti di lavoro e d'amore precario

Filastrocca del precario è una canzone e ispirata a una nota filastrocca popolare di origine toscana.
Come questa usava le lettere dell’alfabeto per giocare con le parole e piano piano far addormentare un bambino, l’idea è stata di ribaltare completamente questa immagine a partire dal fatto che tutte le parole legate a un’attuale condizione di precarietà lavorativa non hanno proprio niente a che fare con la “buonanotte e sogni d’oro”…
Disabilié
A come annuncio di lavoro su un giornale
(continuer)
envoyé par adriana 2/8/2016 - 14:31
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Canzone dei Precari

Canzone dei Precari
[2008]

Album : Mentre corre cielo e terra

Testo di Antonella Talamonti e Xavier Rebut
Musica di Xavier Rebut
Al seguito dei governi un nuovo precariato
(continuer)
envoyé par adriana 2/8/2016 - 14:01
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Con te

Con te
Dedicata a Giovanna Daffini
Chiudo gli occhi e fuori dal mio tempo,
(continuer)
envoyé par adriana 2/8/2016 - 11:54
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Mario il musicista

Mario il musicista
Testo di Sandra Boninelli con la collaborazione di Bruno Grulli.
Musica di Sandra Boninelli

Sono Mario il musicista, sette figli e la mia tromba,
(continuer)
envoyé par adriana 2/8/2016 - 11:38
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I Don't Want Your Pardon

I Don't Want Your Pardon
(1975)

Testo e informazioni tratte da DDPro

Un'opportuna risposta di Tom Paxton alle proposte di amnistia per i renitenti alla leva.

Originariamente pubblicata sulla rivista "Come for to Sing" Vol. 7, No. 2, ma gli accordi pubblicati erano completamente sbagliati (quelli giusti si trovano nella pagina citata). La canzone non fu incisa in nessun album ma Paxton la cantò al concerto celebrativo della fine della guerra in Vietnam, The War Is Over, organizzato da Phil Ochs e svoltosi a New York l'11 maggio 1975.
I don't want your pardon, don't want your amnesty.
(continuer)
1/8/2016 - 23:26
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Day Is Done

Day Is Done
(1968)
Words and music by Peter Yarrow

"Day is Done", scritta da Peter Yarrow, è stato l'ultimo singolo registrato da Peter, Paul & Mary prima dello scioglimento del trio. Peter Yarrow la cantò in pubblico come solista in varie occasioni, in particolare durante la marcia contro la guerra in Vietnam a Washington nel 1969 e al concerto in Central Park del 1975 per celebrare la fine della guerra. In quell'occasione fece seguire la canzone da un breve discorso in cui sosteneva che il premio nobel per la pace non spettasse certo a Kissinger ma a tutti quelli che negli Stati Uniti avevano protestato, cantato contro la guerra, erano scappati in Canada o erano finiti in galera per essersi rifiutati di partire.

"Day is done" è apertamente dedicata ai bambini, alle nuove generazioni con la speranza che riescano a costruire un mondo migliore.
Tell me why you're crying, my son
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 1/8/2016 - 22:59
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Io non mi inchino

Io non mi inchino
2014
Io non mi inchino

«Io Non Mi Inchino» racconta il sud con gli occhi disincantati di chi quel sud lo ha visto e subito sulla propria pelle, grazie alla rilettura dell’esperienza di Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro, da sempre in prima linea nella lotta ai soprusi e allo strapotere della mafia in Italia e nel mondo.
Le immagini evocative suggerite dal brano sono tutte calabresi e rimandano alle processioni religiose, ancora in uso nella provincia, durante le quali si ha l’abitudine di inchinare la statua portata in processione nei pressi della casa dei mafiosi del luogo. Proprio da questa usanza si sviluppa un testo molto forte che denuncia non solo il fatto in sé, ma piuttosto l’atteggiamento remissivo e indolente di chi non ha il coraggio e la forza di ribellarsi.
dal sito ufficiale

Inserisco questa canzone nel giorno in cui un concerto delle Rivoltelle... (continuer)
Io non mi inchino
(continuer)
envoyé par Dq82 1/8/2016 - 21:10
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Lo único que tengo - Tonada

Lo único que tengo - Tonada
[1972]
Parole di Víctor Jara, con Alejandro Sieveking (1934-), drammaturgo cileno che fu amico e collaboratore di Jara.
Musica di Víctor Jara. Il ritmo è quello della “tonada”, genere musicale folklorico risalente al dominio spagnolo e ancora oggi molto presente in Argentina, Cile e Venezuela.
Nell’album intitolato “La población”, dove la canzone è interpretata da Isabel Parra

“Lo único que tengo” è la canzone che apre “La población”, un concept album dedicato ai campamentos, agli insediamenti spontanei che in Cile, soprattutto tra gli anni 60 e gli anni 80, sono sorti intorno alle grandi città. Quelli che in altri paesi dell’America Latina si chiamano “favelas”, “barrios bajos”, “villas miseria”, ecc., in Cile vengono chiamati “poblaciones callampa”, dove con il termine callampa ci si riferisce a tutti quei funghi che crescono nei prati dalla sera al mattino: ieri non c’erano e oggi... (continuer)
Quién me iba a decir a mí
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/8/2016 - 09:07
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Nutopian International Anthem

Nutopian International Anthem
(1973)
Album: Mind Games
Silenzio di John Lennon e Yoko Ono

Nutopian International Anthem è una traccia di tre secondi di silenzio che chiude il lato A dell'album di Lennon del 1973, Mind Games.

Il primo d'aprile del 1973, John e Yoko introdussero il concetto della nazione immaginaria di Nutopia durante una conferenza stampa tenutasi a New York City. I Lennon si dichiararono ambasciatori della nazione e chiesero lo status di immunità diplomatica (naturalmente senza successo) per porre così fine ai problemi di immigrazione che affliggevano Lennon durante la loro battaglia per restare negli USA. John presentò la nazione immaginaria di NUTOPIA leggendo la seguente dichiarazione:

«Annunciamo la nascita della nazione concettuale di NUTOPIA. La cittadinanza del Paese può essere ottenuta semplicemente proclamando la propria adesione ad esso. NUTOPIA non ha territorio, confini o passaporti,... (continuer)
...
31/7/2016 - 17:21
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La Comune di Parigi

La Comune di Parigi
Per non scordare la nostra storia.
"Soltanto dopo una lotta di otto giorni gli ultimi difensori della Comune caddero sulle alture di Belleville e Ménilmontant; e l’eccidio di uomini inermi, delle donne, dei fanciulli, che infuriò con rabbia crescente per tutta la settimana, raggiunse qui il suo punto più alto. Il fucile a ripetizione non uccideva abbastanza rapidamente; i vinti vennero trucidati collettivamente a centinaia dalle mitragliatrici. Il “Muro dei federati” nel cimitero di Père Lachaise, dove fu consumato l’ultimo eccidio in massa, rimane ancor oggi come un muto ma eloquente documento della furibonda follia di cui è capace la classe dominante, non appena il proletariato osa farsi innanzi per far valere i suoi diritti." da F. Engels, Guerra civile in Francia, 1891.

"Sarebbe del resto assai comodo fare la storia universale, se si accettasse battaglia soltanto alla condizione di... (continuer)
La futura umanità
(continuer)
31/7/2016 - 17:15
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Ballad of a Deadman

Ballad of a Deadman
Dall'album "Once Upon a Time in the West"
2012
The moon lights up over the battlefield now,
(continuer)
envoyé par Maria Cristina Costantini 31/7/2016 - 16:47
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Le Parti des petits Lapins

Le Parti des petits Lapins
Chanson française – Le Parti des petits Lapins – Henri Tachan – 1982



Lucien l’âne mon ami, si je pensais un instant que tu ne connaissais pas Henri Tachan, je me lancerais illico dans une longue histoire à propos de ce chanteur que je connais depuis longtemps. Mais voilà, je sais que tu le connais et qu’il n’est pas nécessaire de te tresser une biographie. Cependant, il me paraît utile de dire deux trois choses à propos de cette chanson. Sans doute, Henri Tachan devait avoir dans l’oreille ou dans un coin perdu de sa mémoire, le souvenir d’une chanson de Pierre Dac et Francis Blanche qui portait un titre fort proche de celui-ci : Le Parti d’en rire et qui abordait l’univers politique avec une forte dose d’acide ironique. Tachan est lui aussi sceptique que ces deux-là et que par exemple, Georges Brassens. Cela dit, à lire son titre, on dirait une chanson enfantine ou une chanson pour... (continuer)
J’ai ma carte, je suis au parti des petits lapins,
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 31/7/2016 - 15:16
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La porte à droite

La porte à droite
(1985)
Album: Je ne suis qu'un cri

Opportuna risposta di Ferrat a chi lo accusa di essere un nostalgico, spronandolo a lasciare da parte le sue vetuste idee di sinistra e scegliere la porta di destra...
On m'a dit tes idées ne sont plus à la mode
(continuer)
31/7/2016 - 12:18
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Genova 2001

Genova 2001
Sono tutti figli miei
(continuer)
envoyé par adriana 31/7/2016 - 11:06
Parcours: Gênes - G8
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Panem et circenses

Panem  et  circenses
"O divina musa,
(continuer)
envoyé par adriana 30/7/2016 - 17:13
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Non lavorare stanca

Non lavorare stanca
L’Altoforno. L’Ilva nei racconti e nelle canzoni di un cantautore di Taranto, libro e Cd, Stilo editrice, 2012.

Per cinquant’anni è stato difficile poter parlare dell’Ilva di Taranto, oggi invece diventa necessario discuterne. L’altoforno comprende due racconti che hanno l’uno per protagonista e l’altro sullo sfondo la fabbrica tarantina: in Sisifo Re la minaccia di Sifone e dei suoi fratelli (le numerose ciminiere dell’Ilva) è concreta e personificata, e la resistenza della popolazione si struttura intorno al dissidente Sisifo; in Mala Estate Taranto è scenario delle aspirazioni di un giovane in cerca della propria collocazione ma oscillante fra ambizione e disincanto.

Il CD allegato comprende le tracce L’Altoforno (già presente nell’album ‘Non so più che cosa scrivo’) e Non lavorare stanca, inedita. I testi delle canzoni sono in appendice al libro.
Non lavorare stanca e già la testa imbianca
(continuer)
envoyé par adriana 30/7/2016 - 16:30
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Power in the Blood

Power in the Blood
Parole originali e musica / Original lyrics and music: Alabama 3 (2002)
Nuove parole/New Lyrics: Buffy Sainte Marie (2015)
Album: Power In The Blood

Conosciuta come cantante folk, protagonista del folk revival degli anni '60, fiera e autentica voce dei nativi americani, Buffy Sainte Marie si avventura a più di settant'anni in sonorità che fanno pensare più a Bjork che a Joan Baez. Nella title track dell'album riscrive le parole di un classico della musica elettronica trasformandolo in una potente canzone contro la guerra (che nella prima strofa si scaglia anche contro gli OGM).

The wisdoms inherent in our own DNA are our real power, and we won’t be goaded into war by feudal system racketeers who can outgun us.

I wrote new words to the Alabama3 classic, and they lent me samples from their original recording. I re-wrote some of the words, turned it into an anti-war song. Strange: we seem so different musically and personally, but we’re mutual fans and I love the cross-pollination in the song.

Buffy Sainte Marie
GMO GMO has got to go
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 29/7/2016 - 23:13
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17 Words

17 Words


English
Italiano

This song, released in 2016, is dedicated to the memory of Norman Morrison and his act of self-immolation, performed below Secretary of Defense McNamara's Pentagon Office, in protest against the Vietnam War and devastating impacts on the Vietnamese people.

The "17 words" refer to the brief letter he sent, hours before the fact, to his wife Anne, explaining his decision. The chorus remembers the conflicting reaction to his extreme act, while the second part of the song recalls the consequences it had on his family and how he achieved "hero status" in Vietnam.
Questa canzone, pubblicata nel 2016, è ispirata al sacrificio di Norman Morrison, che si immolò il 2 novembre del '65 sotto gli occhi del segretario della difesa americano McNamara, in segno di protesta contro la Guerra del Vietnam e, in particolar modo, le sue tragiche conseguenze per il popolo vietnamita.

Le... (continuer)
He scribbled down what’d be his last
(continuer)
envoyé par Andrea Imberciadori 29/7/2016 - 17:03
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L’altoforno

L’altoforno
[2011]

Album : Non so più che cosa scrivo

L’Altoforno. L’Ilva nei racconti e nelle canzoni di un cantautore di Taranto, libro e Cd, Stilo editrice, 2012.
Lavoro, poco male però mi so arrangiare
(continuer)
envoyé par adriana 29/7/2016 - 09:05
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Le costole africane

Le costole africane
[2014]

Album : Il mio garage
Le costole africane sono pane per i pesci
(continuer)
envoyé par adriana 29/7/2016 - 09:00
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Odessa (2 maggio 2014)

Odessa (2 maggio 2014)
Testo e musica Banda POPolare dell'Emilia Rossa & Massimo Ovo Gilioli
dall'album "Viva la lotta partigiana" (2016)

Trascritta all'ascolto (ci può essere qualche imprecisione).

Canzone dedicata all'eccidio di Odessa alla Casa dei Sindacati ad opera dei nazisti ucraini, il caso di stragismo terrorista più rimosso nella storia recente.

Si veda Donbass: da che parte stare su Carmilla online.
Se accosti l'orecchio puoi ancora soffrire
(continuer)
28/7/2016 - 22:50
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Dämmerung senkte sich von oben…

Dämmerung senkte sich von oben…
[1827]
Versi di Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832), nella raccolta “Chinesisch-deutsche Jahres- und Tageszeiten” pubblicata nel 1830, due anni prima della morte del grande scrittore, poeta e drammaturgo tedesco.
Una poesia messa in musica da diversi artisti, tra cui il pianista e compositore ebreo ceco Gideon Klein (1919-1945), già incontrato su queste pagine, per esempio in Die Peststadt e Ein Psalm aus Babylon, zu klagen e, soprattutto in Hälfte des Lebens ed An einen Springbrunnen. Infatti anche questa poesia di Goethe, insieme a quelle di Klaj e di Hölderlin, fa parte della trilogia “Drei Lieder op.1 Hohe Stimme und Klavier” che Klein compose nel 1940.

Lascio all’israeliano Galit Gertsenzon Fromm, nella sua tesi per il dottorato di ricerca presso l'Università di Cincinnati, USA, intitolata significativamente “Musical Expressions in Times of Uncertainty: A Study Of Gideon Klein’s... (continuer)
Dämmerung senkte sich von oben,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 28/7/2016 - 09:18
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FMI

FMI
(2011)

Uscita su due EP e nell'edizione deluxe dell'album Écoute s'il pleut
Ça sonne les conséquences,
(continuer)
28/7/2016 - 00:05
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רומקאָװסקי חײם

רומקאָװסקי חײם
Rumkovski Khayim
[1940]
Testo / Lyrics: Yankele Hershkowitz
Musica / Music: Morris Goldstein [?]


Nota testuale. Il testo completo in caratteri ebraici non è presente in rete ed è stato ricostruito arbitrariamente a partire dalla trascrizione in caratteri latini reperibile in rete e proposta originariamente per questa pagina. Tale trascrizione rispecchia però caratteristiche e varianti locali dello yiddish polacco, e presenta inoltre diversi errori e refusi che sono stati emendati. La ricostruzione del testo in caratteri ebraici è stata condotta però in yiddish standard, per cui è stata approntata una ulteriore trascrizione che la riproduce. Come testo della canzone deve valere quello presentato nella trascrizione originale corretta. [RV]

Una delle canzoni più conosciute del ghetto di Łódź e viene riportata da tutti i sopravvissuti. La canzone è citata da Rachmil Brycks da Der Kayser... (continuer)
ייִדעלעך זײַנען געבענטשט מיט חײם,
(continuer)
envoyé par dq82 (+ CCG/AWS Staff) 27/7/2016 - 18:21
Parcours: Ghettos
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עס איז אַ קלאָג

עס איז אַ קלאָג
Es iz a klog
[1940]
Musica / Music: Yankele Hershkowitz
Testo / Lyrics: Moyshe Kigelman


Nota testuale. Il testo completo in caratteri ebraici non è presente in rete ed è stato ricostruito arbitrariamente a partire dalla trascrizione in caratteri latini reperibile in rete e proposta originariamente per questa pagina. Tale trascrizione rispecchia però caratteristiche e varianti locali dello yiddish polacco, e presenta inoltre diversi errori e refusi che sono stati emendati. La ricostruzione del testo in caratteri ebraici è stata condotta però in yiddish standard, per cui è stata approntata una ulteriore trascrizione che la riproduce. Come testo della canzone deve valere quello presentato nella trascrizione originale corretta. [RV]

La canzone fa riferimento al sistema di potere di organizzato da Chaim Rumkowski, fondato più sulla fedeltà dei suoi "collaboratori" che non sulle loro competenze.... (continuer)
עס איז אַ קלאָג
(continuer)
envoyé par dq82 + RV 27/7/2016 - 18:13
Parcours: Ghettos
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An einen Springbrunnen

An einen Springbrunnen
Versi del poeta tedesco Johann Klaj (1616-1656)
Una poesia messa in musica da diversi artisti, tra cui il pianista e compositore ebreo ceco Gideon Klein (1919-1945), già incontrato su queste pagine, per esempio in Die Peststadt e Ein Psalm aus Babylon, zu klagen e, soprattutto in Hälfte des Lebens. Infatti anche questa poesia di Klaj insieme a quella di Hölderlin fa parte della trilogia “Drei Lieder op.1 Hohe Stimme und Klavier” che Klein compose nel 1940.

Tre poesie, di tre diversi grandi autori tedeschi, che Gideon Klein mise in musica nella sua Cecoslovacchia sotto occupazione tedesca, mentre su di lui e su tutti gli ebrei cechi ed europei si stava per chiudere la morsa nazista.
E tutte e tre le poesie hanno la medesima ispirazione, il medesimo andamento: una prima parte traboccante di vita, di pace, di serenità ed una seconda dove improvvisamente irrompe l’incertezza del domani, la... (continuer)
Hellglänzendes Silber! mit welchem sich gatten
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 27/7/2016 - 09:03
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111

111
Album: "Uno" (2007)

Una canzone che comincia lenta e avvolgente con il racconto di una storia di ordinario fallimento coniugale, poi esplode in un finale noise in cui l'assassino parla in prima persona svelando il terribile epilogo di questa triste storia troppo simile a tante altre storie vere.
Si sposarono in estate
(continuer)
26/7/2016 - 23:42
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Das Lied vom Kompromiß

Das Lied vom Kompromiß
Das Lied vom Kompromiß

Das lied vom Kompromiß – Max Werner Lenz – 1935

Versen Max Werner Lenz
Musique d’Otto Weißert
'gibt ein Staatform, die aufs Volk gestellt ischt,
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 26/7/2016 - 22:19
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By the Waters of Babylon

By the Waters of Babylon
(2015)

Will Butler degli Arcade Fire ha scritto diverse "instant song" ispirate a storie lette sul Guardian. Questa "By The Waters of Babylon" il cui testo è basato sul celebre Salmo 137 racconta la distruzione del museo di Mosul in Iraq da parte dei nazi-islamisti dell'ISIS nel febbraio 2015.
By the waters of Babylon we hung up our harps
(continuer)
26/7/2016 - 21:41
Le timeline est un nouvel outil pour garder un œil sur les nouvelles chansons, traductions et commentaires et pour chercher dans le répertoire. Il est accessible directement depuis "Dernières arrivées".
Lorenzo Masetti 26/7/2016 - 16:53
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װײַל איך בין אָ ייִדעלע

װײַל איך בין אָ ייִדעלע
Vayl ikh bin a yidele

[1940?]
[1984]
Informatore: Yaakov Rotenberg
Yaakov Rotenberg nacque nel 1926 a Łódź, venne poi deportato nel ghetto con tutta la famiglia e successivamente ad Auschwitz. Unico sopravvissuto della sua famiglia si traferì in Israele nel 1948. A Yaakov è dedicato il 3o capitolo del libro.

Secondo Yaakov Rotenberg la canzone risale agli inizi della 2a guerra mondiale e si riferisce alle vittime innocenti dei bombardamenti tedeschi. La canzone ha poi probabilmente assunto un nuovo significato nel ghetto.
Il ritornello in tono ironico risponde alla domanda "Perché canti" perché sono ebreo. Come a dire che non mi è rimasto nient'altro.



Klezroym
Yankele nel ghetto (2009)



Yankele nel Ghetto è l'elaborazione originale in forma di suite delle Canzoni del Ghetto di Łódź raccolte nel libro di Gila Flam: "Singing for survival, Songs of the Łódź Ghetto,1940-45", University... (continuer)
װײַל איך בין אָ ייִדעלע
(continuer)
envoyé par Dq82 26/7/2016 - 15:06
Parcours: Ghettos
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Hälfte des Lebens

Hälfte des Lebens
[1804]
Versi di Friedrich Hölderlin (1770-1843), pubblicati per la prima volta nella raccolta “Taschenbuch für das Jahr 1805” dall’editore Friedrich Wilmans
Una poesia messa in musica da tantissimi compositori, da Britten a Ligeti a Wolpe, solo per citarne alcuni in un modo o nell’altro già presenti sulla CCG…

“Metà della vita”, una delle poesie più celebri di Hölderlin, che nel 1804 paradossalmente giungeva più o meno alla metà della sua vita e cominciava ad affacciarsi alla seconda parte, quella dominata dalla malattia mentale che però non lo piombò nell’oscurità mentale bensì in una diversa dimensione creativa, certamente più sofferente. E forse questo passaggio è qui già evidente nella differenza tra la prima strofa, solare, e la seconda, dove è l’inverno, l’ombra, il silenzio, il freddo, il vento.

Ho osato proporre questa poesia – e nemmeno come Extra – perché tra coloro che la misero... (continuer)
Mit gelben Birnen hänget
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 26/7/2016 - 09:08

Immer langsam

Immer langsam
[1943]
Scritta da Willy Rosen e Max Ehrlich per lo spettacolo Humor und Melodie, messo in scena nel settembre del 1943 dai prigionieri nel campo di concentramento e transito di Westerbork.
Interpretata dallo stesso Max Ehrlich, con Mara Rosen e Günther Witepski, in una scenetta in carrozza ambientata nel periodo cosiddetto “Biedermeier” (prima metà dell’800 tedesco), quello dove, nel pieno della Restaurazione, trionfava l’estetica piccolo-borghese.

“Prendiamocela con calma, inutile correre, abbiamo ancora un sacco di tempo...”, allegri cantavano i nostri a Westerbork, davanti ad un compiaciuto Albert Konrad Gemmeker, comandante tedesco del campo... Nell’agosto del 1944 Gemmeker pose fine ad ogni attività ricreativa dei prigionieri... Nemmeno un mese dopo Ehrlich, Rosen e molti degli altri furono trasferiti ad Auschwitz e avviati alle camere a gas appena giunti nel campo...
Immer langsam, immer langsam,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 25/7/2016 - 22:25
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Freedom

Freedom
[1970]
Scritta e prodotta dagli Isley Brothers per la loro etichetta T-Neck
Nell’album “Get into Something”

I temi della libertà e dei diritti civili furono molto praticati dagli Isley Bothers i quali, prima ancora del loro esordio, quando giovanissimi già cantavano e suonavano insieme, videro morire un loro fratello, Vernon, investito sul marciapiede da un camionista ubriaco. L’investitore era un bianco, il bambino, tredicenne, un nero... I poliziotti - bianchi - non trovarono nulla da ridire e lasciarono subito in libertà il camionista, che non ebbe nessuna conseguenza...
Freedom, this is what I call freedom:
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 25/7/2016 - 20:57
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Alta felicità

Alta felicità
Giù nella valle c’è un filo d’erba porge la faccia al vento
(continuer)
envoyé par adriana 25/7/2016 - 18:46
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Red Carpet

Red Carpet
[2016]
Album : Happy Machine - scaricabile gratuitamente dal sito ufficiale della band
Feat. Manu Chao

Quando una canzone nasce dalla collaborazione tra i Dubioza Kolektiv e Manu Chao, non c'è da aggiungere altro...
Evolution is over, just start your browser
(continuer)
envoyé par Stanislava 25/7/2016 - 16:30
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שפיל זשע מיר אַ לידעלע אין יִידיש

שפיל זשע מיר אַ לידעלע אין יִידיש
Shpil zhe mir a lidele in yidish
[1930 ca.]
Versi del poeta ebreo sovietico Yosl Kotliar (1908-1962).
Musica di Henech Kon (1890–1972), compositore e cabarettista polacco, ebreo pure lui.
Testo trovato (in traslitterazione) su “Musique et camps de concentration”, convegno organizzato nel 2013 dal Consiglio d’Europa.
Il testo in caratteri ebraici è stato ricostruito a partire dalla traslitterazione.

Yosl Kotliar era nato a Berdyčiv (Ucraina), uno dei più grandi shtetl dell’allora Impero russo. Nel 1867 su 50.000 abitanti oltre l’80% erano ebrei. Durante la guerra la comunità fu spazzata via. Oggi gli ebrei che vi rimangono sono circa 500, tutti anziani. Yosl Kotliar è vissuto ed è morto a Vilnius, Lituania.
Henech Kon, di famiglia ebrea chassidica, fu avviato agli studi da rabbino ma preferì la musica e divenne uno degli artisti più in vista a Varsavia. Creò un celebre teatro di marionette... (continuer)
שפיל זשע מיר אַ לידעלע אין יִידיש,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby (con assistenza da parte di RV) 25/7/2016 - 09:32
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L'Internationale

L'Internationale
AZERO / AZERBAIJANI [AZERI]




La versione in lingua azera segnalataci dal nostro storico amico e collaboratore Arisztid. Il testo è ripreso dalla pagina Google Plus di Ruslan Aliyev che rimanda al video YouTube qui presentato; ma Arisztid avverte che nel video sembra che il testo cantato sia differente.

The Internationale in the Azerbaijani (Azeri) language, contributed by our historic friend and collaborator Arisztid. The lyrics are reproduced from Ruslan Aliyev's Google Plus page, which also includes the YouTube video shown here; but Arisztid notes that "in the video it looks they sing it with different lyrics" [CCG/AWS Staff].


İNTERNASİONAL
(continuer)
envoyé par Arisztid 24/7/2016 - 23:55
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Ni gauche, ni centre, ni droite

Ni gauche, ni centre, ni droite
Texte : Henri Tachan (Montluçon, le 16 avril 1976)
Quand je suis au micro, ce n’est pas un « meeting ».
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 24/7/2016 - 19:22
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Mamaqua

Mamaqua
Album : Il primo passo
E' ora del bagno di far scorrere via le paure
(continuer)
envoyé par adriana 24/7/2016 - 17:42
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La povera Rosetta

anonyme
La povera Rosetta
24 luglio 2016
Concordo con altri che hanno scritto: nel verso dove si
dice che "piange Piazza Vetra, piange..."non la Libera,
ma la Ligera, cioè la piccola malavita di alcune zone
di Milano (es. P.ta Ticinese), che è il nome proprio
di un gruppo di persone e non Libera, che non vuol dire
niente. Invece Ligéra, con accento sulla e si pronuncia,
fa appunto rima con sera dei due versi precedenti.Grazie!
Mariele 24/7/2016 - 15:28
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L'uomo di Monaco

L'uomo di Monaco
Non aveva artigli, tremavan le sue mani
come quelle di mio padre...

L'ho sempre interpretata come un inno alla riconciliazione,
contro il rancore e la vendetta.
Matteo Rossi Meck 24/7/2016 - 14:00
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Le pressoir

Le pressoir
IL TORCHIO
(continuer)
envoyé par Parvus 24/7/2016 - 12:04
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Weihnachten

Weihnachten
JOULU 1918
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 24/7/2016 - 09:01
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L'Internationale

L'Internationale
RUSSO / RUSSIAN 5
Strofa parodistica della Butyrka
Parody version of Butyrka
Fine anni '20 del XX Secolo / Late 20s of 20th Century

Una strofa parodistica dell'Internazionale, risalente alla fine degli anni '20, scritta da un anonimo prigioniero sul muro di una cella nel carcere moscovita di Butyrka. Testo trovato negli atti di «Musique et camps de concentration», un convegno internazionale tenutosi nel 2013 e patrocinato Consiglio d’Europa.

La prigione di Butyrka, nel quartiere centrale di Tverskoj, risale al 17° secolo. Riedificata nel 1879, divenne l’inferno dei prigionieri politici anti-zaristi. Nella primavera del 1917 fu assaltata ed i prigionieri vennero liberati ma, dopo la rivoluzione d’Ottobre tornò alla sua funzione originaria, carcere di transito per i detenuti politici destinati ai Gulag. Durante il Terrore staliniano molti prigionieri rinchiusi a Butyrka vennero giustiziati... (continuer)
Вставай, полфунтом накормленный, [1] [2]
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/7/2016 - 21:17
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Mensch ohne Pass

Mensch ohne Pass
[1935]
Parole di Max Werner Lenz (1887-1973), attore, regista, cabarettista ed autore svizzero
Musica di Otto Weissert (1903-1969), compositore e direttore teatrale tedesco.

Max Werner Lenz e Otto Weissert (il secondo fuggito nel 1934 in Svizzera perchè sposato ad una donna ebrea) furono tra i fondatori nel 1933 a Zurigo del Cabaret Cornichon, un teatro cabaret che mirava a riprodurre analoghe esperienze tedesche che erano appena state stroncate dall’avvento del nazismo. Nonostante i vincoli imposti dalla censura ed il costante monitoraggio ed intimidazione dei servizi segreti nazisti, il Cabaret Cornichon riuscì comunque a condannare apertamente fascismo e nazismo.

In questa sua “L’uomo senza passaporto” Max Werner Lenz criticava la mancanza di sostegno ai rifugiati dal regime hitleriano e, anzi, la loro persecuzione da parte delle autorità...
Una canzone molto attuale, visto il trattamento che l’Europa ancora oggi riserva ai rifugiati...
Ich bin aus aller Ordnung ausgetrieben.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/7/2016 - 13:46
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Ol’ Man River

Ol’ Man River
Bravo il traduttore,
una delle poche traduzioni fatte come si deve che si possono trovare in rete, io sono un traduttore dilettante, però quando mi trovo davanti ad un testo da tradurre riesco a capire se c'è qualcosa da approfondire, e non traduco le parole come sembrerebbero di primo acchito, in certi casi bisogna avere l'occhio lungo e verificare se c'è un significato nascosto, oppure uno più attinente. Lode anche per la massiccia ricerca su altre traduzioni. Per quanto riguarda il significato allegorico a me pare che il corso incessante del fiume si riferisca non tanto al lavoro pesante degli schiavi ma all'atteggiamento di indifferente superiorità dei ricchi padroni bianchi, infatti nella mia personale traduzione per un altro sito io ho scritto".....
continua a scorrere incurante."
notorius 23/7/2016 - 13:30
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Sólo le pido a Dios

Sólo le pido a Dios
FINLANDESE / FINNISH / FINLANDÉS [Juha Rämö]

Traduzione finlandese / Finnish Translation / Traduction finnoise / Traducción al finlandés / Suomennos: Juha Rämö
VAIN YHTÄ PYYDÄN JUMALALTA
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 23/7/2016 - 10:48
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Non vale più

Non vale più
2016
Una somma di piccole cose

Fabi non è certo un cantautore militante, però questa canzone parla del potere, del popolo e della possibilità di cambiare le cose. Ascoltandola ieri sera in concerto mi sono venute le immagini della Turchia...
Se ridi ti si chiudono gli occhi
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 23/7/2016 - 08:23
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Odile

Odile
[1975]


Comme tu le sais, Lucien l’âne mon ami, les émigrés connaissent de terribles nostalgies et dans ces moments d’une coloration assez dépressive, ils sont d’une faiblesse insigne et se laissent emporter par la sentimentale vague.

Oh oui, Marco Valdo M.I., je crois bien ça et j’en ai connu beaucoup qu’un air de musique, une chanson, un vêtement, un objet, un simple mot parfois, que sais-je, mettait la tête à l’envers. Mais sans doute me racontes-tu ça à propos de la chanson. Et d’abord, de qui est-elle ? Quel est son titre ? Que raconte-t-elle ?

En premier lieu, Lucien l’âne mon ami, je précise qu’il s’agit d’une chanson française écrite par l’incroyable Ricet Barrier, lequel n’a jamais émigré bien loin. Cependant, il a comme qui dirait une sorte de génie qui le travaille. Un génie de la chanson comme il y a un génie des eaux ou un génie de l’air ou du feu et ce génie lui souffle... (continuer)
Depuis que j’ai quitté le pays,
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 22/7/2016 - 22:48
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Yankele nel ghetto

Yankele nel ghetto


Klezroym
Yankele nel ghetto (2009)



Yankele nel Ghetto è l'elaborazione originale in forma di suite delle Canzoni del Ghetto di Łódź raccolte nel libro di Gila Flam: "Singing for survival, Songs of the Łódź Ghetto,1940-45", University of Illinois Press.

L’album dei KlezRoym raccoglie e rielabora le canzoni che Gila Flam, direttrice del Dipartimento di Musica e della Fonoteca di Stato dell’Università di Gerusalemme, ha ricostruito insieme ai superstiti, intervistandoli, accogliendo i loro ricordi, riannodando liriche e note preservate nella memoria di chi le ha cantate per sopravvivere. Molte di queste canzoni erano inedite, altre erano già state eseguite in pubblico.

I KlezRoym hanno così lavorato sulle liriche e le melodie di Yankele Hershkowitz, cantore di strada, di Miriam Harel, membro di un’organizzazione giovanile, e di David Beygelman, direttore musicale del teatro della Casa... (continuer)
envoyé par dq82 22/7/2016 - 18:23
Parcours: Ghettos
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Il Sud è 'nu paese bellu assaj (Qua si campa d'aria)

Il Sud è 'nu paese bellu assaj (Qua si campa d'aria)
2016
Voltarelli canta Profazio
Il Sud è un paése bellu assai,
(continuer)
envoyé par dq82 22/7/2016 - 18:05
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Refugees

Refugees
Capolavoro assoluto che dovrebbe essere insegnato e divulgato nelle scuole. Ho avuto la fortuna di incontrare PH e i Van der graaf quando avevo 15 anni...e non li ho più lasciati...
Paolo 22/7/2016 - 15:58
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Ma chi ha detto che non c'è

Ma chi ha detto che non c'è
20 luglio 2016 Genova, Piazza Alimonda
daniela -k.d.- 22/7/2016 - 13:49
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ציגײַנערליד

ציגײַנערליד
Leggo sul programma di sala dello spettacolo “Tutto ciò che mi resta. Il miracolo della musica composta nel lager”, concerto per il Giorno della Memoria tenutosi all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 26 gennaio 2015, a cura di Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese, che David Beyglman scrisse anche la versione in lingua romaní del suo “Tsigaynerlid”. Anzi, si ipotizza che “Romani Džili” – questo il titolo della versione – fosse una melodia originale dei Roma polacchi alla quale Beyglman si ispiro nella stesura del “Tsigaynerlid” in Yiddish.
Trovo il testo – con lievi difformità grafiche – anche in questo scritto dal titolo “The Pariah Syndrome. German Treatment of Gypsies in the Twentieth Century”
ROMANI DŽILI
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envoyé par Bernart Bartleby 22/7/2016 - 13:10
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שטילער, שטילער

שטילער, שטילער
Credo proprio che la traduzione italiana di Riccardo sia stata utilizzata nel programma di sala dello spettacolo “Tutto ciò che mi resta. Il miracolo della musica composta nel lager”, concerto per il Giorno della Memoria tenutosi all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 26 gennaio 2015, a cura di Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese...
B.B. 22/7/2016 - 11:27
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Six to Go

Six to Go
1990
Hell's ditch

(Terry Woods)

The title here could refer to two possible "6s." It probably refers to the "Birmingham Six" who were still in custody at the time that this album was originally released. It could be also interpreted more broadly to refer to the 6 counties in the north of Ireland that are still under English rule.

The lyrics for this one are not included in either the cd or vinyl releases of "Ditch " (well, maybe it's because the band already encountered the wrath of BBC censors for "Streets of Sorrow/Birmingham Six" and in the intervening years the laws changed to make public support for the IRA much riskier), which makes intepretation a bit more difficult.

Poguetry
O-we-o-o
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envoyé par dq82 22/7/2016 - 11:25




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