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Avant le 2016-8-11

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Je suis humain

Je suis humain
Écrite suite aux attentats de janvier 2015 à Paris et illustrée par un dessin de Jim d'après le Grand Duduche de Cabu.
Y'a une seule cartouche d'encre noire
(continuer)
envoyé par adriana 11/8/2016 - 14:39
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Migrant

"Migrants" : juste un mot à la une de tous nos journaux...
Mais derrière ce mot, il y a des hommes, des femmes, des enfants qui fuient les massacres et la guerre. Depuis 2000, c'est 22 000 personnes qui seraient mortes en tentant de gagner l'Europe (source Le Monde / The Migrants Files).
En 2014, 75% de ces réfugiés, morts dans le monde, ont péri en Méditerranée.
En hommage à toutes ces victimes de l'horreur, voici la maquette d"une nouvelle chanson : "MIGRANT"... que j'avais envie de partager avec vous...
Cette chanson sera dans sa version studio dans le prochain album "SOUS MON CHAPEAU" prévu à l'été 2016.

Dal Sito ufficiale
Je n'ai plus de terre
(continuer)
envoyé par adriana 11/8/2016 - 14:24
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Madiba

Madiba
Triste est mon cœur, ce soir
(continuer)
envoyé par adriana 11/8/2016 - 09:09
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Nino Ferrer: La désabusion

Nino Ferrer: La désabusion
dall'album omonimo (1993), l'ultimo di Nino Ferrer
Elle se réveille à midi
(continuer)
envoyé par Daniel(e) Bellucci 10/8/2016 - 15:32
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Gramsci è morto in prigione

Gramsci è morto in prigione
[1970?]
da "La Vivazione"
Testo trovato nella Raccolta di canti politici per il corso di Giovanna Marini alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio

Sono costretto ad attribuire questo brano ad anonimo perché la fonte (l’unica – mi pare – in Rete) non ne precisa l’autore.
Potrebbe però trattarsi della stessa Giovanna Marini, ma non sono riuscito a trovare riferimenti precisi nella sua sterminata discografia. Lei si è occupata del grande intellettuale comunista ma mettendo in musica le poesie di Pasolini dalla raccolta “Le ceneri di Gramsci”. La scrittura del testo che segue non è certamente pasoliniana.
Ho datato il brano al 1970 per il riferimento al tentativo di colpo di Stato – quello organizzato dal “principe nero”, il nazifascista Junio Valerio Borghese – che viene fatto in una delle ultime strofe.
Gramsci è morto in prigione
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/8/2016 - 13:24
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I superstiti

I superstiti
[2010]
Parole e musica di Jacopo Incani
Nell’album “La macarena su Roma”
Sono andato a lavoro lunedì
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/8/2016 - 11:42
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Ho visto le macchine

Ho visto le macchine
[1978]
Parole e musica di Giovanna Marini
Il brano che chiude la cantata intitolata “La grande madre impazzita” (Dischi del Sole, 1979), per cinque voci femminili e il trio di musica improvvisata “S.I.C.” (Schiaffini, Iannaccone e Colombo)
Presente anche in “Cantate de tous les jours” (Le Chant Du Monde, 1980), registrazione dal vivo al teatro J. Philippe di Saint Denis, Parigi.
Testo trovato nella Raccolta di canti politici per il corso di Giovanna Marini alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio

Non so a quale episodio preciso si riferisca questo brano. Considerato però che è ambientato a Roma, in centro, nei pressi della Rinascente, e visto che nella “Cantate de tous les jours” è contenuto pure un brano dedicato ad Ulrike Meinhof, è possibile che si tratti dei violenti scontri che si verificarono nell’ottobre del 1977 in piazza Fiume, dove aveva sede l’ambasciata tedesca, alla... (continuer)
Ho visto le macchine bianche nere e blu, sarà stato l’altr’anno o l’altro ieri
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/8/2016 - 09:36
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In del Trisòld

anonyme
In del Trisòld
[1880s]
Canzone dei militanti socialisti milanesi
Sull'aria di “Sèmm in vun, semm in dú", canto numerativo ottocentesco, una marcetta militare ancora molto popolare durante la seconda guerra mondiale.
Il testo - prima ancora di riscontrarlo sul solito ottimo Il Deposito – l'ho trovato sul libro di Nanni Svampa “La mia morosa cara – Canti popolari milanesi e lombardi”, la cui prima pubblicazione risale al 1977 (riedito giusto 30 anni dopo)

Nell'interpretazione del Nuovo Canzoniere Milanese, la canzone fa parte della raccolta discografica "Il bosco degli alberi. Storia d'Italia dall'Unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari", rappresentazione popolare in due tempi a cura di Gianni Bosio e Franco Coggiola (1971)

Queste due quartine in dialetto milanese sono un po' figlie (o forse madri?) del famoso Inno dei lavoratori di Filippo Turati, che l'autore presentò pubblicamente... (continuer)
In del Trisòld in via Buchètt
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/8/2016 - 21:56
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L'orologio

anonyme
L'orologio
La canzone è stata scritta per ricordare quando un tempo il campanile scandiva ogni segnale: funzioni, incendi, calamità e tutti i cittadini si regolavano con quello. Una volta, pochi potevano permettersi il lusso di possedere un orologio, lo possedeva però il padrone così poteva "rubacchiare" qualche minuto in più di lavoro alle mondine a meno che il vento non portasse di lontano il rintocco dell'ora che diceva fine all'estenuante fatica. Ma le mondine si regolavano anche in base alla posizione del sole e qualora l'orario non fosse stato rispettato, cantavano in faccia al padrone che erano decise a "lasà l'erba e a sciancà al ris" e al padrone non restava che accontentarle.

Testo tratto dal libro Riseri dal me coeur
Di D. Massa, R. Palazzi e S. Vittone

Dal sito :Ecomuseo delle terre d'acqua
L'orologio, l'orologio, l'orologio per favore chi lo tiene
(continuer)
envoyé par adriana 9/8/2016 - 12:52
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La faute à Voltaire (La chanson de Gavroche)

La faute à Voltaire  (La chanson de Gavroche)
[1862]
Les Miserables
tomo V, libro I, capitolo 15

La canzone (una vera canzone popolare o un'invenzione di Hugo?) si trova in rete musicata per innumerevoli rappresentazioni teatrali. Pubblicata nel 1980 nella versione di Fabrice Bernard.
Nei miserabili viene cantata da Gavroche, ragazzo di strada che muore sulle barricate durante l'insurrezione repubblicana di Parigi del giugno 1832. È una parodia riguardo alla visione borghese e cristiana per cui ogni colpa fosse da attribuire agli illuministi.
Il personaggio di Gavroche è ispirato al bambino rappresentato alla sinistra della Libertà nel quadro di Delacroix.

Gavroche è nato nel 1820 ed è figlio dei Thénardier che non lo amano e che quindi se ne sono ben presto sbarazzati: è per questo che vive sulla strada (abitualmente dice «Rientro nella strada» quando esce da una casa). Gavroche ha fatto in tempo a conoscere le due sorelle più... (continuer)
On est laid à Nanterre,
(continuer)
envoyé par Dq82 9/8/2016 - 10:35
Parcours: Barricades

Le guerre accadono

Un brano parlato, una riflessione sulle caratteristiche della guerra e sulle cause che la rendono possibile.

PS. Scusate vi sto inviando cose non eccelse. Per me è un piacere trasmettervele, ma voi sentitevi liberi di non pubblicare quelle particolarmente brutte :)
Le guerre accadono
(continuer)
envoyé par Roberto Malfatti 9/8/2016 - 10:29
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Combattete lavoratori

anonyme
Combattete lavoratori
[primi anni del 900]
In “Le ciminiere non fanno più fumo - Canti e memorie degli operai torinesi”, a cura di Emilio Jona, Sergio Liberovici, Franco Castelli, Alberto Lovatto, Donzelli 2008.

Credo che il Cantelli citato nella seconda strofa fosse il parmense Girolamo Cantelli (1815-1884), senatore e ministro del Regno d’Italia, promotore del cosiddetto “regolamento Cantelli”, varato intorno al 1869, che prevedeva le otto ore di lavoro giornaliere nelle risaie del vercellese e novarese, una bella conquista per quei lavoratori e lavoratrici – le mondine – in particolare. Nei decenni successivi i padroni cercarono sempre di ignorare l’esistenza e di sabotare quella previsione di legge, i lavoratori invece lottarono molto affinché quel precedente fosse esteso a tutti i lavoratori.
Si veda al proposito La conquista delle 8 ore nel 1906, articolo di Irmo Sassone, originariamente pubblicato sulla... (continuer)
Combattete lavoratori
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/8/2016 - 09:50
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All'arie, all'arie

anonyme
All'arie, all'arie
Canto tradizionale della Settimana Santa originario della Lucania (Pisticci, provincia di Matera)
Una versione si trova in “Correvano coi carri - Cantata profana di Giovanna Marini”, oratorio per undici voci femminili (Annalisa di Nola, Tata di Nola, Lucilla Galeazzi e altre) e chitarra, prodotto dal Teatro Spazio Zero e dalla Scuola Popolare di Musica di Testaccio di Roma.

Lo trovo anche nel repertorio de Le Voci di Mezzo, Le Vie del Canto, della compagnia di Nonna Sima e Silvia Malagugini (“Il canto delle pietre”, Musique du Monde, 1996)
All'arie, all'arie, lassala passaje
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/8/2016 - 09:00
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Day Is Done

Day Is Done
KUN PÄIVÄ PÄÄTTYY
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 9/8/2016 - 08:44
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Epilogo

Epilogo
L'importanza di chiamarsi Michele (2013)

Federico mi racconti quali sono le tue ambizioni legate a “L’importanza di chiamarsi Michele”?
Premesso che sono uno sconosciuto alla mia prima esperienza discografica, ritengo che una persona dovrebbe ascoltare il mio disco per semplice curiosità e, dalla curiosità, passare al giudizio di “gusto”, quindi riascoltarselo, capirne la storia, farlo proprio, immedesimarsi e poi seguire la morale di Michele. Cerco di parlare di lotta alla sopravvivenza in un periodo storico – quello nostro – davvero tragico: è qui che Michele combatte la sua guerra, decidendo inzialmente di scappare all’estero, poi di ritornare e quindi di sfogarsi, offrendo il suo piccolo e inutile contributo alla sua terra, al suo mondo. È l’epilogo che, però, nasconde la svolta della narrazione: un monologo affidato direttamente alla voce di Michele e che rimanda a uno dei brani iniziali... (continuer)
Alla fine, come tutto, è una storia quasi vera.
(continuer)
envoyé par Dq82 8/8/2016 - 17:43
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Un militare

Un militare
L'importanza di chiamarsi Michele (2013)

Calabrese, bolognese d'adozione, che si rifà a Rino Gaetano e cita come suoi maestri inconsapevoli Simone Cristicchi e Cisco.

Introduzione da Promemoria di Gianni Rodari
Ci sono cose da non fare mai, ‎
(continuer)
envoyé par Dq82 8/8/2016 - 17:36
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El baile del abejorro

El baile del abejorro
[1975]
Parole e musica di Carlo Cano
Nell’album d’esordio, intitolato “A duras penas”
Poi sul lato B del singolo “La verdiblanca” (canzone dedicata i colori della bandiera andalusa)

La festa e le danze – e qui si balla il “ballo del bombo” – sono riservati ai poveri e agli sfruttati… Invece i ricchi e i profittatori, che vadano a ballare da un’altra parte!
Este ritmo alegre voy a cantar
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/8/2016 - 16:23
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Sõjavägi kohustab

Sõjavägi kohustab
SOTAVÄKI VELVOITTAA
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 8/8/2016 - 12:03
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װײַל איך בין אָ ייִדעלע

װײַל איך בין אָ ייִדעלע
8 agosto 2016

Due parole del traduttore. Come di consueto, la traduzione italiana segue alla lettera il testo originale yiddish; anche in questo caso la traduzione inglese rende piuttosto il senso. Ci sono anche alcune piccole note esplicative.
POICHE' SONO UN EBREUCCIO
(continuer)
8/8/2016 - 10:41
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Parando los tijerales

Parando los tijerales
[1971]
Parole e musica di Víctor Jara
Un brano che trovo in una raccolta del 2001 intitolata “Manifiesto

Non di certo una delle canzoni più significative di Jara, piuttosto didascalica, scritta al solo scopo di sostenere la Unidad Popular.

“Tirando su i tetti” è scritta dalla prospettiva di un operaio edile, uno che ha sempre costruito case per i ricchi e che ogni sera se ne torna nel suo “conventillo”, un misero alloggio di ballatoio con il cesso in comune. Con l’avvento di Allende finalmente l’hanno mandato a costruire una scuola, una strada, una casa vera per la gente più povera, perché ci sia più giustizia sociale…
Brindo dijo un albañil
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/8/2016 - 08:20
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Migrare

Migrare
[2016]

Album: Letiana
Migrare
(continuer)
8/8/2016 - 00:34
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Letiana

Letiana
[2016]

Album: Letiana

"Il testo è apparentemente semplicissimo, perché volevo che fosse una sorta di lamentela corale, una sorta di preghiera laica e tribale.
Cosa vuol dire Letiana ? È un nome di donna (anche qui lo spunto mi è venuto dalla lettura di un giornale, più precisamente, da un articolo dove si raccontava di donne prive di marito o figli linciate pubblicamente perché accusate di stregoneria) che per me è diventato il nome collettivo dei reietti, degli ultimi, degli indifesi. Per questo l’ho scelto anche come titolo del disco. "
Letiana
(continuer)
8/8/2016 - 00:30
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Buonanotte Irene

Buonanotte Irene
[2016]

Album: Letiana

"Parla di rifugiati politici e di addii. Il titolo riprende lo standard folk americano “Goodnight Irene”, interpretato in Italia da Nilla Pizzi proprio con il titolo “Buonanotte Irene”, anche se, in realtà, per il nome mi sono ispirato al film “il segreto dei suoi occhi” di Juan Jose Campanella. Il film non mi è particolarmente piaciuto, ma mi ha fornito lo spunto per la scena iniziale del brano. "
Buonanotte Irene
(continuer)
8/8/2016 - 00:25
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Impalcature

Impalcature
[2016]

Album: Letiana

"Parla di omicidi bianchi, cioè le morti sul lavoro: una delle piaghe di questo paese, che in un anno fa più morti della camorra. Il punto di vista è di chi rimane. Della rabbia provata da chi ha visto il proprio collega morire, e che rimane a lavoro, sapendo che potrebbe toccargli la stessa sorte. Di chi sa che di lavoro si muore anche per logorio, se non proprio di malattia o d’incidenti. Cerco di raccontare la frustrazione di chi è incudine e non può alzare la testa e, per questo, se la prende con sé e con chi è più debole."
Impalcature
(continuer)
8/8/2016 - 00:21
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La Normalità

La Normalità
[2016]

Album: Letiana

"Volevo parlare della violenza di genere ritenuta “normale”, quella quotidiana cui assistiamo tutti inermi perché ne se siamo assuefatti e, talvolta, artefici. È la violenza che mi spaventa di più: è semplice indignarsi per “i mostri”, lo è meno quando ci rendiamo conto che siamo tutti colpevoli in un modo o nell’altro"

«Il video de La Normalità», si legge nelle note stampa allegate, «procede in modo volutamente statico e incentrato sulle reazioni di una ragazza – incredulità, fastidio, ridicolaggine, amarezza – al discorso portato avanti dal protagonista della canzone. Un discorso in cui la violenza quotidiana – nel caso specifico, sulle donne – viene legittimata con la sua presunta “normalità”, perché “è così che va il mondo / è così che è sempre andato”, osteggiando qualsivoglia processo di emancipazione nella società. A tutte queste persone che negano diritti... (continuer)
La Normalità
(continuer)
8/8/2016 - 00:17
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Kildevil

Kildevil
[2016]

Album: Letiana

Nelle parole dell'autore "il Kildevil era un rum molto forte bevuto dagli schiavi deportati nelle isole vergini alla fine del ‘700. A quell’epoca l’afflusso di schiavi era tale che conveniva acquistarne di nuovi e lasciar morire di fatica quelli che si avevano già, piuttosto che spendere delle risorse nel curarli. Un tentativo di rivolta da parte degli schiavi fallì proprio a causa del rum con cui festeggiarono la prima vittoria e che li ridusse all’incoscienza. Il brano racconta quindi una doppia schiavitù: quella dei deportati e quella dall’alcol.
Lo spunto mi è venuto dal libro “Le Isole Degli Schiavi” di Thorkild Hansen, edito da Iperborea."
Kildevil
(continuer)
8/8/2016 - 00:08
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Sacando pecho y brazo

Sacando pecho y brazo
[1972]
Parole di Víctor Jara, con Alejandro Sieveking (1934-), drammaturgo cileno che fu amico e collaboratore di Jara.
Musica di Víctor Jara.
Testo trovato su Lacuerda.net – Letras y acordes

Una cueca, penultimo brano da “La población”, concept album dedicato ai campamentos, agli insediamenti spontanei che in Cile, soprattutto tra gli anni 60 e gli anni 80, sono sorti intorno alle grandi città. Quelli che in altri paesi dell’America Latina si chiamano “favelas”, “barrios bajos”, “villas miseria”, ecc., in Cile vengono chiamati “poblaciones callampa”, dove con il termine callampa ci si riferisce a tutti quei funghi che crescono nei prati dalla sera al mattino: ieri non c’erano e oggi sono lì.
Al proposito si veda l’introduzione a La bala.

“Dicono che i riccastri, e 'sti cazzi! / sono molto sorpresi / Dicono perchè i pezzenti, a 'sti cazzi! / si sono ribellati...” E' ora che anche noi... (continuer)
- Popeye oh, alcánzame los clavos de una y media que tenís ahi
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/8/2016 - 22:02

Prova tu

Un piccolo brano in stile anomalo dedicato ai tanti, giovani e meno giovani, per cui un posto precario e sottopagato è il massimo a cui possono aspirare, un sogno che sperano possa avverarsi.
Non è mica colpa mia
(continuer)
envoyé par Roberto Malfatti 7/8/2016 - 21:07
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El amor es un camino que de repente aparece

El amor es un camino que de repente aparece
[1965]
Parole e musica di Víctor Jara
In un disco senza titolo pubblicato nel 1967, noto anche come El aparecido o “Desde Lonquén hasta siempre”, titolo quest'ultimo assegnatogli in edizioni successive a partire dal 1980.

Un inno all'amore, all'“hombre creador” e alla libertà. Nella prima strofa un richiamo a Las palomitas, la prima canzone composta da Jara nel 1960, quando ancora faceva parte dell'ensemble folklorico Cuncumén, con Margot Loyola, Silvia Urbina e Rolando Alarcón. In quei versi il poeta, rapito dal volo libero delle colombe, le interpellava per sapere quale fosse il luogo più tranquillo per viverci... E quelle rispondevano che non era certo la terra, l'unico posto per essere liberi è il cielo...
Ma forse, a qualche anno di distanza, Jara aveva compreso che a fare della terra il cielo era l'amore, l'amore per la proprio donna, per la terra, per il popolo e le sue sofferenze: “Ho incontrato la vita nei tuoi occhi... sono i miei soli tesori che nessuno mai potrà sottrarmi.”
El viento juega en la loma
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/8/2016 - 17:37
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Khorakhané (A forza di essere vento)

Khorakhané (A forza di essere vento)
Μετάφραση - Velvet
KHORAKHANÉ / Η ΔΎΝΑΜΗ ΝΑ ΕΊΣΑΙ ΑΝΕΜΟΣ
(continuer)
envoyé par Velvet 7/8/2016 - 11:11
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In galera li panettieri

In galera li panettieri
IN GALERA I PANETTIERI
(continuer)
envoyé par Nessuno 7/8/2016 - 04:56
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En el río Mapocho

En el río Mapocho
[1972]
Parole di Víctor Jara, con Alejandro Sieveking (1934-), drammaturgo cileno che fu amico e collaboratore di Jara.
Musica di Víctor Jara.

Seconda canzone da “La población”, un concept album dedicato ai campamentos, agli insediamenti spontanei che in Cile, soprattutto tra gli anni 60 e gli anni 80, sono sorti intorno alle grandi città. Quelli che in altri paesi dell’America Latina si chiamano “favelas”, “barrios bajos”, “villas miseria”, ecc., in Cile vengono chiamati “poblaciones callampa”, dove con il termine callampa ci si riferisce a tutti quei funghi che crescono nei prati dalla sera al mattino: ieri non c’erano e oggi sono lì.
Al proposito si veda l’introduzione a La bala.

E si sa, i funghi crescono meglio dove è umido. Sicchè le “callampas” spesso spuntavano lungo le sponde del fiume che attraversa la regione metropolitana di Santiago del Cile, il río Mapocho. Nelle sue acque... (continuer)
En el río Mapocho
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/8/2016 - 23:13

Dimmi quand'è

Una ballata che cerca di raccontare scene, suoni, odori e azioni tipiche di ogni guerra. E che pone una domanda: "quand'è che finirà, quand'è che l'uomo capirà?"
Lugubri fischi urlano,
(continuer)
envoyé par Roberto Malfatti 6/8/2016 - 18:41
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Benzodiazepina

Benzodiazepina
“... una decina di mesi fa lessi 'Il manicomio chimico' di Piero Cipriano e ne rimasi molto colpito. Avevo appena scritto Benzodiazepina, che inizia proprio rapinandone il bugiardino. Il brano apre con l’elenco degli effetti collaterali. Li ho poi immaginati operanti nella vita reale di una persona che fa uso di questa sostanza. Contattai allora Piero, anche per avere un consiglio sul pezzo. Grazie a lui ho conosciuto il Forum Salute Mentale e ho cominciato ad approfondire. Ne sapevo poco. Sono rimasto impressionato da ciò che è il commercio degli psicofarmaci nel mondo. È uno scandalo. C’è una statistica incontrovertibile sulle speranze di vita di chi fa uso per lunghi periodi di psicofarmaci: diminuisce di circa 20anni. La cosa che stupisce di più è la loro diffusione epidemica. È un commercio enorme ed estremamente lucroso. Anche un veterinario può prescriverti uno psicofarmaco da dare... (continuer)
Bernart Bartleby 6/8/2016 - 16:41
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Anarhia

Anarhia
ANARKIA
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 6/8/2016 - 10:05
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W domach z betonu

W domach z betonu
IN THE HOUSES OF CONCRETE
(continuer)
5/8/2016 - 09:36
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Eve Of Destruction

Eve Of Destruction
Testo trovato sulla “Raccolta di canti politici per il corso di Giovanna Marini alla Scuola Popolare di Musica del Testaccio”, a cura di Alessandro Campioni, dicembre 2007 (revisione ottobre 2008)
Il brano si trova in una cassetta contenente la registrazione di uno spettacolo tenuto da Rudi Assuntino nell'aprile del 1966 sulla piazza di Mapello, provincia di Bergamo.
L'ALBA DELLA FINE
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 5/8/2016 - 00:52
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Sigonella

Sigonella
Raid in Libia, Pinotti: “Sì a uso delle basi italiane”

L’Italia «è pronta» a mettere a disposizione le basi e gli spazi aerei nazionali, se questo servirà ad una più rapida e efficace conclusione dei blitz aerei degli Usa contro le postazioni Isis in Libia. Roberta Pinotti, al question time alla Camera, apre ad una eventuale, e molto probabile, richiesta americana di utilizzo della base di Sigonella, la più vicina al teatro di operazioni, e forse anche di quella di Aviano. La maggioranza dà sostegno alla Camera alla linea del governo, dando il via libera con 225 voti a favore e 82 contrari, alla mozione di maggioranza sulla politica estera del governo.

da :La Stampa.it

Sei mesi, 24 anni, non è cambiato granché.
MarKco 4/8/2016 - 14:31
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Alle Tage

Alle Tage
Chanson allemande – Alle Tage – Ingeborg Bachmann – 1952



Cette chanson, Lucien l’âne mon ami, m’a demandé beaucoup de temps, car j’ai dû m’y reprendre à plusieurs fois pour établir ma version française – celle qui me permet de comprendre.

De comprendre ? Je ne te comprends pas, Marco Valdo M.I. mon ami. Dois-je comprendre qu’au départ, tu ne comprends pas ?

En effet, Lucien l’âne mon ami, c’est bien ça. Je te rappelle – je sais parfaitement que tu le sais, mais il y a d’autres qui peuvent ne pas savoir – je te rappelle donc que hormis le français, je ne connais aucune langue et que si je « traduis », c’est pour comprendre ce qui s’offre à mon regard comme un rébus. Passons sur le fait qu’à la longue, les choses sont plus faciles et que je finis quand même par pouvoir déchiffrer plus aisément certaines langues. L’italien, par exemple. De là à dire que je connais vraiment la langue de... (continuer)
CHAQUE JOUR
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 4/8/2016 - 11:47
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Катюша

Катюша
FINLANDESE / FINNISH [3] (autore sconosciuto / author unknown)
KATJUŠA
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 4/8/2016 - 09:33
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Liberiamo

Liberiamo
Sicuramente quando Manfredi cita Costa si riferisce a Agrippino Costa, che ha scontato oltre vent'anni di galera e ora abita a Lecce. L'ho incontrato nel 2012, ultrasettantenne ma ancora in forma.
4/8/2016 - 07:50
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The War Is Over

The War Is Over
Strofe originali / Original verses:

This song was originally written as follows. the first verse is the same as on the recorded version the second verse is

Cardboard cowboys of a new frontier
drowning indians in vats of beer
the troops are leaving on the trojan train
the sun in their eyes, but i am hiding from the rain
now one of us must be insane: i declare the war is over it's over it's over

the third verse is as follows

All the children play with gatling guns
tattoord moithers with their tattooed sons
the strong will wonder if they're really strong
but surely we've been gone to long i declare...

the fourth verse is the third on the recorded version and the fifth is the second on the record. the sixth is another verse that wasn't on the recording

But at least we're working building tanks and planes
and a raise is coming so we can't complain
the master of the march has lost... (continuer)
4/8/2016 - 00:07

Malachi

Malachi
In effetti si tratta di un gesto sicuramente estremo per la nostra società, credo anche per il giudizio della tradizione cristiano/cattolica riguardo al suicidio.
Anche a me ha colpito molto... ho iniziato ad interessarmi al tema nel modo credo più banale: la celebre foto di Malcolm Browne, che immagino abbia avuto un'eco forte negli stati uniti del tempo... probabilmente "ispirando" i successivi sacrifici "occidentali" che ricordi sopra.
Andrea Imberciadori 3/8/2016 - 12:04
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Nutopian International Anthem

Nutopian International Anthem
NUTOPIAN KANSAINVÄLINEN HYMNI *
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 3/8/2016 - 10:02
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Катюша

Катюша
BURMESE

Versione Burmese da lyricstranslate.com
ပန်း​သီး​ပင်​နဲ့​ သစ်​တော်​သီး​ပင်​တွေ​ အ​ပွင့်​တွေ​ပွင့်​ခဲ့​ကြ​ပြီ​
(continuer)
envoyé par Dq82 3/8/2016 - 08:40
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Wichita Vortex Sutra #3

Wichita Vortex Sutra #3
scovata in una pagina facebook
SUTRA DEL VORTICE DI WICHITA #3
(continuer)
2/8/2016 - 23:47
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Alle Waffen gegen Hitler

Alle Waffen gegen Hitler
Chanson allemande – Alle Waffen gegen Hitler – Ernst Busch – 1941



L’appel « Toutes les armes contre Hitler ! » fut écrit par le militant communiste allemand Erich Bernhard Gustav Weinert. Combattant dans les Brigades Internationales pendant la guerre d’Espagne, Weinert se réfugia ensuite en Union soviétique où, après l’agression nazie, il devînt l’initiateur et un représentant de premier plan du « Nationalkomitee Freies Deutschland » (NKFD), le Comité National pour une Allemagne Libre, une des principales organisations anti-nazies allemandes à l’œuvre pas seulement à l’étranger mais aussi en Allemagne.

Malheureusement encore souvent on croit généralement que le « Widerstand », la Résistance allemande au nazisme, a été un phénomène marginal, soit en raison du consentement populaire dont Hitler jouissait, soit de l’impitoyable et efficace machine de répression de l’opposition intérieure…
Ce... (continuer)
TOUTES LES ARMES CONTRE HITLER
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 2/8/2016 - 22:56
Video!

Canzone del tempo e della memoria

Canzone del tempo e della memoria
Quindi... pare che per ragioni non del tutto chiare i video non siano più disponibili su youtube. Non mi sembra che ci siano le masse qui attorno, dato che la cosa è passata inosservata finora. Tuttavia, nel caso in cui qualcuno passi e voglia ascoltare, esiste un metodo per aggirare il blocco.

Consiste nel copiare l'URL del video (su youtube, non nella finestra embedded nel sito) e aggiungere "ss" al posto di http://www. ovvero, si passa da
http://www.youtube.com/url
a
ssyoutube.com/url

una volta inserita questa nuova url nel browser, si aprirà un servizio online che permette di scaricare il video su youtube.
2/8/2016 - 19:13




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