E anche al mi' marito
anonyme
Questa violenta testimonianza popolare contro la guerra del '15-'18 (nel momento in cui ci si rendeva conto che essa rispondeva solamente agli interessi nazionalistici borghesi) in realtà è stata raccolta dal Canzoniere Pisano nel 1967 da un contadino anonimo nelle campagne intorno a Pisa e il titolo corretto è: E ANCO AR MI MARITO.
Flavio Poltronieri 20/7/2016 - 22:30
Tramonta o sole
Dodi registrò lo stesso canto pure dalla voce di Betta Ceccarelli che aveva sentito nella campagna di Arezzo. Il contadino non maledice l'innocente sole a cui si rivolge così direttamente, è un canto di ribellione generato probabilmente dopo la battitura del grano.
Flavio Poltronieri 20/7/2016 - 22:21
Refugees
Un grande concerto pomeridiano in una discoteca di S. Martino B. A. 1970
Credo
La pista era lí
V. D. G. G.era lì
E a ventanni non é uno scherzo...
Credo
La pista era lí
V. D. G. G.era lì
E a ventanni non é uno scherzo...
marco 20/7/2016 - 11:24
Elegia żydowskich miasteczek
Scusate, credo che la musica originale di questa poesia non sia di Antonina Krzysztoń (cui oltre tutto il brano è stato attribuito) ma di Szymon Laks (Varsavia 1901 - Parigi 1983), compositore e violinista polacco, ebreo.
Arrestato dai nazisti a Parigi (dove viveva dal 1929), Laks fu deportato ad Auschwitz l'anno seguente. Lì divenne il direttore dell'orchestra del campo e sopravvisse.
L'"Elégie pour les villages juifs" fu composta nel 1961 su testo in francese dell'amico Henri Lemarchand, che lo adattò a partire dalla poesia originale di Słonimski
A proposito di Szymon Laks si legga questa testimonianza del figlio André.
Se l'attribuzione della musica a Laks fosse corretta - come credo, ma verificate - allora il brano andrebbe assegnato a lui o, in subordine, all'autore del testo originale.
Arrestato dai nazisti a Parigi (dove viveva dal 1929), Laks fu deportato ad Auschwitz l'anno seguente. Lì divenne il direttore dell'orchestra del campo e sopravvisse.
L'"Elégie pour les villages juifs" fu composta nel 1961 su testo in francese dell'amico Henri Lemarchand, che lo adattò a partire dalla poesia originale di Słonimski
A proposito di Szymon Laks si legga questa testimonianza del figlio André.
Se l'attribuzione della musica a Laks fosse corretta - come credo, ma verificate - allora il brano andrebbe assegnato a lui o, in subordine, all'autore del testo originale.
Bernart Bartleby 20/7/2016 - 08:46
The Ghost Of Tom Joad
Ieri sera al Circo Massimo una incredibile versione acustica, arrivata dopo un'ora passata a cantare e a ballare.
Lo spettacolo e' durato in totale quasi quattro ore!
Lo spettacolo e' durato in totale quasi quattro ore!
18/7/2016 - 17:06
Muselmane
Ho provato a cercare qualche notizia su Karl Szamek, ma (perlomeno in Rete) temo che resterà una ricerca vana. Quanto al cognome, però, pur essendo senz'altro di forma slava (e specificamente polacca), non è affatto detto che si tratti di un polacco; molti tedeschi, ad esempio, portano cognomi slavi e polacchi. Saluti cari.
Riccardo Venturi 17/7/2016 - 23:31
Jacques Dutronc: On nous cache tout, on nous dit rien
[1966]
Parole di Jacques Lanzmann (1927-2006), scrittore, sceneggiatore, paroliere e pittore
Musica di Jacques Dutronc
Nel suo album del 1966, comunemente noto con il titolo della canzone d’apertura, “Les play-boys”
Stavo pensando a tutte le balle che ci hanno raccontato i questi decenni, dalla prima guerra del Golfo del 1990-91 fino dall’autogolpe di Erdowahn di qualche ora fa... Ci nascondono tutto, non ci dicono nulla, più si sa e più non si sa niente, non ci informano davvero su di nulla...
Parole di Jacques Lanzmann (1927-2006), scrittore, sceneggiatore, paroliere e pittore
Musica di Jacques Dutronc
Nel suo album del 1966, comunemente noto con il titolo della canzone d’apertura, “Les play-boys”
Stavo pensando a tutte le balle che ci hanno raccontato i questi decenni, dalla prima guerra del Golfo del 1990-91 fino dall’autogolpe di Erdowahn di qualche ora fa... Ci nascondono tutto, non ci dicono nulla, più si sa e più non si sa niente, non ci informano davvero su di nulla...
On nous cache tout, on nous dit rien
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/7/2016 - 22:55
Die Unentwegten
Versi di Kurt Tucholsky, credo risalenti a poco dopo la fine della Grande Guerra o ai primissimi anni 20. Non sono riuscito a trovare la data esatta. Facile che siano stati pubblicati sulla Weltbühne allora diretta da Siegfried Jacobsohn.
Musica di Hanns Eisler, composta nel 1959 (“Die Unentwegten / The Stalwarts”, in “Songs to Texts by Kurt Tucholsky”)
Testo trovato su Lieder.net
Grandissima presa per il culo che Tucholsky riservava ai sostenitori dei vertici militari tedeschi (l’OHL, Oberste Heeresleitung, il Comando Supremo incarnato da gentaglia come Paul von Hindenburg ed Erich Ludendorff), incompetenti e vigliacchi (Tucholsky si riferiva precisamente alle disfatte in Marna e a diversi altri guai combinati dai nostri durante la Grande Guerra) e bugiardi (giacchè non si erano mai assunti le loro responsabilità e, anzi, le avevano scaricate sulle forse d’opposizione, comunisti ed anarchici... (continuer)
Musica di Hanns Eisler, composta nel 1959 (“Die Unentwegten / The Stalwarts”, in “Songs to Texts by Kurt Tucholsky”)
Testo trovato su Lieder.net
Grandissima presa per il culo che Tucholsky riservava ai sostenitori dei vertici militari tedeschi (l’OHL, Oberste Heeresleitung, il Comando Supremo incarnato da gentaglia come Paul von Hindenburg ed Erich Ludendorff), incompetenti e vigliacchi (Tucholsky si riferiva precisamente alle disfatte in Marna e a diversi altri guai combinati dai nostri durante la Grande Guerra) e bugiardi (giacchè non si erano mai assunti le loro responsabilità e, anzi, le avevano scaricate sulle forse d’opposizione, comunisti ed anarchici... (continuer)
Ein blinder Mann ist zu bedauern,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/7/2016 - 22:35
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Rigurgito antifascista
Rispondo a Don...."Non ho mai visto nessun camerato o mio amico di destra andare in giro con le bretelle...sono forse rimasti agli anni '90?" La canzone è del '93...Una deficenza cronica di questo grado solo un fascismo può mostrarla...
Se la merda fosse oro, Forza Nuova che tesoro...
Se la merda fosse oro, Forza Nuova che tesoro...
Emanuele 17/7/2016 - 20:21
Change
2016
Change, il nuovo singolo di Christina Aguilera il cui ricavato verrà donato alle famiglie delle vittime della strage di Orlando.
Change, il nuovo singolo di Christina Aguilera il cui ricavato verrà donato alle famiglie delle vittime della strage di Orlando.
When I was young I would look in the mirror
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 17/7/2016 - 13:19
Für Recht und Freiheit bin ich gefangen
anonyme
17 luglio 2016 10:09
PER IL DIRITTO E LA LIBERTA’
(continuer)
(continuer)
17/7/2016 - 10:09
Ragazza di Nanchino
Colgo l'occasione per ricordare agli admin e ai collaboratori (fissi e/o estemporanei) del sito, di voler cortesemente fare un po' di "editing" sui testi e sulle traduzioni proposte, qualora siano riportate in formati alquanto "fantasiosi" come in questo caso (traduzione interlineare e trascrizione riga per riga). Grazie.
Riccardo Venturi 17/7/2016 - 09:30
Die Trommel, oder Das Leibregiment
Chanson allemande – Die Trommel, oder Das Leibregiment – Kurt Tucholsky – 1923
Le Tambour ou le Régiment de la Garde est une chanson ironique et même assez gaillarde, écrite par Theobald Tiger, alias Kurt Tucholsky, au début des années 20 du siècle dernier. C’est une chanson qui ressemble à une chanson de troufions, à une chanson d’hommes des casernes.
Fort bien, dit Lucien l’âne en riant, faisant ainsi trembler son poitrail et balancer ses oreilles comme les ailes d’un faucon crécerelle. Fort bien, une chanson ironique et drôle, mais à propos, Marco Valdo M.I. mon ami, la question se pose d’elle-même : « De qui se moque-t-on ? »
Ah, Lucien l’âne mon ami, j’admire ta perspicacité, car c’est bien le problème que pose au traducteur cette chanson. « De qui se moque-t-on ? ». Si tu veux bien, commençons par le commencement et posons immédiatement bien en vue la remarque du traducteur. Vois-tu,... (continuer)
Le Tambour ou le Régiment de la Garde est une chanson ironique et même assez gaillarde, écrite par Theobald Tiger, alias Kurt Tucholsky, au début des années 20 du siècle dernier. C’est une chanson qui ressemble à une chanson de troufions, à une chanson d’hommes des casernes.
Fort bien, dit Lucien l’âne en riant, faisant ainsi trembler son poitrail et balancer ses oreilles comme les ailes d’un faucon crécerelle. Fort bien, une chanson ironique et drôle, mais à propos, Marco Valdo M.I. mon ami, la question se pose d’elle-même : « De qui se moque-t-on ? »
Ah, Lucien l’âne mon ami, j’admire ta perspicacité, car c’est bien le problème que pose au traducteur cette chanson. « De qui se moque-t-on ? ». Si tu veux bien, commençons par le commencement et posons immédiatement bien en vue la remarque du traducteur. Vois-tu,... (continuer)
LE TAMBOUR, OU LE RÉGIMENT DE LA GARDE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 16/7/2016 - 12:23
×
Per me è stato un onore ed un privilegio condivere un pezzo di vita con lui