"... Soñabamos con un mundo diferente, un mundo de libertad, un mundo de justicia, un mundo de paz y un mundo de fraternidad y serenidad. Tengo 85 años, y desde entonces han pasado sesenta, y por desgracia ése mundo no existe... Así que, reflexionen, razonen con la cabeza y continúen nuestra lucha... "
(Germano Nicolini, al final de la canción)
AL DIABLO (LA MARCHA DEL COMANDANTE DIABLO) (continuer)
Caro Riccardo, grazie ancora, anche per questa traduzione.
Chissà che tu, conoscendo il tedesco, non riesca a trovare qualche notizia dell'autore sconosciuto, questo Karl Szamek il cui cognome, più che tedesco, mi pare possa essere polacco...
E con la pelle come fosse scorza di noce, più sovente tornano a mente gli anni miei, quando il sole stralucente del mezzogiorno mi bruciava la carne e i piedi scalzi. (continuer)
Grazie, o perfidi ma giusti Admins, per aver accolto questo brano fra le CCG. L'avevo postato come Extra perchè non sapevo se si trattasse o meno di una canzone.
Due parole dell'adattatore. Dico "adattamento" e non "traduzione", esattamente come accade per il testo in inglese riportato in questa pagina. Sarebbe stato possibile anche "tradurre", ma in questo caso ho preferito interpretare.
Mi piacerebbe proprio sapere a chi era dedicata questa poesia...
Pensa che mentre contribuivo questo brano stavo ascoltando alla radio che, soprattutto negli ultimi anni, a Berlino durante i lavori di scavo per la posa di tubi o altro, in prossimità di edifici bombardati durante la guerra e poi spianati, saltano fuori sculture di artisti di quella che i nazisti definirono "Entartete Kunst", "Arte degenerata".
Durante gli scavi in prossimità dell'Alexanderplatz, sotto un edificio dove allora si trovava un magazzino del ministero della propaganda del Reich, sono state trovate diverse sculture in bronzo e in terracotta di artisti come Edwin Scharff, Otto Baum, Marg Moll, Gustav Heinrich Wolff, Karl Knappe, Naum Slutzky, Otto Freundlich e altri, molti dei quali, "artisti degenerati", creparono nei KZ nazisti.
Le sculture ritrovate sono state esposte subito dopo il ritrovamento,... (continuer)
Sono riuscito a reperire sui Google Books l'intera opera originale, Kazett-Lyrik. Da quel che ho visto dando una rapida scorsa al libro, che è in tedesco, la canzone sembrerebbe stata scritta su un prigioniero di nome, o di soprannome, "Gustav".
Purtroppo mi sono accorto soltanto adesso della nota della prof.sa Margherita Pieracci Harwell, che ha voluto gentilmente segnalare l'errore iconografico riguardo a Margherita Dalmati. Cerco di rimediare, seppure con mesi di ritardo, inserendo un'immagine autentica di Margherita Dalmati al posto di quella di Cristina Campo. Ne risalta naturalmente anche ciò che ha scritto la prof.sa Pieracci Harwell sulla bellezza e sulla finezza di entrambe.
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 9/7/2016 - 19:19
Traduzione inglese di Edmund Keeley e Philip Sherrard
Μετέφρασαν στα ἀγγλικά ὁ Ἐντμουντ Κήλυ καί ὁ Φίλιπ Σέρραρντ
Da/from/ἀπὸ: C.P. Cavafy, Collected Poems. Translated by Edmund Keeley and Philip Sherrard. Edited by George Savidis. Revised Edition. Princeton University Press, 1992, in: C.P.Cavafy, The Official Website of the Cavafy Archive.
Salve,qualcuno saorebbe dirmi gentilmente dibe potrei,trivare il video della canzone per favore? Grazie
Bellissima surolo e il monte cineri a quei twmpi!!!!
Luca 8/7/2016 - 16:58
Luca, il video si trova in questa pagina: basta che tu apra il box in cima alla pagina (che comunque rimanda a YouTube). Permettici anche di consigliarti gentilmente di spedire i tuoi prossimi eventuali messaggi da un pc normale, e non da uno "smartphone" o marchingegni del genere: probabilmente non hai le dita allenate di un adolescente. Il tuo messaggio diverrà però sicuramente "storico" qua dentro per la magnifica serie di arrosti che ci hai infilato. Saluti cari!
intendevo dire a che a me fun insegnata mentre facevo il militare e la cantavamo prima di andare in mensa, facevo il parà a pisa... (non sono fascista) volevo solo testimoniare che in fondo è sicuramente un pzzo anticonformista in stile irwine welsh :)
“Io non credo affatto che viviamo nel migliore di mondi possibili. Questa risposta, questo luogo comune l'ho sentito un sacco di volte da chi di fronte a problemi e ad ingiustizie usava questo concetto per difendere l'esistente. Intendo dire, so bene che viviamo in quella parte di mondo dove la ricchezza è maggiore e dove certamente esiste maggiore libertà, anche se spesso solo apparente. Ma è proprio in nome di questo esistente che abbiamo il dovere di cambiare. Ora, pensateci bene, la crisi economica che viviamo ormai da qualche anno ha semplicemente preso vari milioni di persone e li ha buttati ai margini. Come se non servissero più, come se non avessero modo di partecipare ai tempi in cui viviamo, come se non fossero abili ed utili ai nostri modelli economici. A questo aggiungeteci l'azzeramento di valori, di solidarietà, di concetti come idealità, di parole come sogno nella sua accezione... (continuer)
La prison est un lieu où l’on est souvent suicidé. En la matière, la tradition est bien établie en Italie (et ailleurs), à commencer par Gaetano Bresci Gaetano, gracié et pendu – pendu lui aussi, contre son gré.