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The Lads in Their Hundreds

The Lads in Their Hundreds
George Butterworth, who composed the music to A E Housman's poem, was killed in action at the age of 29, on August 5, 1916.
The lads in their hundreds to Ludlow come in for the fair,
(continuer)
envoyé par Dq82 20/6/2016 - 15:52
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Così sia

Così sia
2016
Così sia

(testo di Cattini C./Vecchi M./Carletti G.- musica di Carletti G./Vecchi M./Cattini C.)

Il testo di "Così sia" lancia un messaggio di speranza e fiducia in un futuro migliore per il mondo in cui viviamo, possibile se uomini e donne saranno capaci di aprire i propri cuori e vincere il meccanismo del dio denaro, dell'economia che detta legge e delle prevaricazioni.
Dimmi che potrò… parlare
(continuer)
envoyé par dq82 20/6/2016 - 09:33

Επιδρομή στην Κρήτη

anonyme
Επιδρομή στην Κρήτη
Epidromí stin Kríti
[post-1945?]
Tradizionale cretese
Traditional from Crete
Κρητικό παραδοσιακό

La Battaglia di Creta, vale a dire l'invasione aviotrasportata dell'isola da parte delle truppe della Wehrmacht, ebbe inizio il 20 maggio 1941 e si concluse soltanto dieci giorni dopo, il 1° giugno. La cosiddetta “Operazione Mercurio”, che i cretesi chiamarono e chiamano semplicemente Μάχη της Κρήτης, si concluse con l'evacuazione della guarnigione Alleata dall'isola ed ebbe il suo corollario di stragi indiscriminate tra la popolazione civile, che si aggiunse alle vittime dei bombardamenti; ma dire che la resistenza dei Cretesi fu accanita, è dire molto poco. L'invasione di Creta provocò perdite talmente elevate nella Wehrmacht, che fino alla Liberazione (1945) le truppe rimasero utilizzate solo come forze di fanteria ordinaria, mentre sui monti dell'isola proseguiva la resistenza.

Il presente... (continuer)
Από αέρα κάμανε επιδρομή στην Κρήτη
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 20/6/2016 - 08:19
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Burn

Burn
(2011)
Album: PL3DGE

Campionamento dei Funkadelics (You and Your Folks, Me and my Folks)

Con Obama e tutta la retorica del presidente nero non è cambiato niente. I poliziotti sparano ancora nei ghetti, le prigioni sono sovraffollate e anche le scuole. I negri vanno in galera, la nuova schiavitu. Killer Mike ha ben presente cos'andrebbe bruciato.
Yeah, yeah, yeah, yeah, yeah, yeah
(continuer)
20/6/2016 - 00:06
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Πέφτει ἡ Μαδρίτη

Πέφτει ἡ Μαδρίτη
Péftei i Madríti
[1978]
Στίχοι: Λευτέρης Παπαδόπουλος
Μουσική: Διασκευή του Νίκου Λαβρανού
από Jeux Interdits του Narciso Yepes (1952)
'Αλμπουμ: Λαϊκά τραγούδια ἄπ' ὅλο τόν κόσμο

Testo greco di Lefteris Papadopoulos
Musica: Elaborazione di Nikos Lavranos
da Giochi Proibiti di Narciso Yepes (1952)
Album: Λαϊκά τραγούδια ἄπ' ὅλο τόν κόσμο
("Canzoni popolari da tutto il mondo")

Nel 1978, il poeta Lefteris Papadopoulos ha già elaborato in lingua greca una serie di dodici canzoni popolari per un album che deve contenere, appunto, “canzoni popolari da tutto il mondo”. Per la musica, si avvale delle rielaborazioni e degli arrangiamenti del musicista Nikos Lavranos; l'album che ne risulta, Λαϊκά τραγούδια ἄπ' ὅλο τόν κόσμο, viene affidato alla voce di Vicky Moscholiou. Si tratta di un album che non ottiene un grande successo di vendite; ma se una sua canzone viene ricordata fino ai giorni... (continuer)
Πέφτ’ἡ Μαδρίτη, παντοῦ φαλαγγίτες
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 19/6/2016 - 18:12
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Robin Hood

Robin Hood
1980
Robin Hood

Imagining a Robin Hood who would channel funds from the bankers to public services, the great Barrington Levy’s silken tones indict a corrupt system. Recorded in 1979, the album Robin Hood sports poverty and justice themes particularly on When Friday Come, a hauntingly beautiful track about workers’ rights and struggling families.
Don’t you remember Robin Hood
(continuer)
envoyé par dq82 19/6/2016 - 16:03
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Dandelions

Dandelions
2016
He wrote this song about Arthur, his mother’s father.
"He joined up as a boy, lying about his age. He was a sort of yellow colour due to the mustard gas. He never talked about the war, except to say, I’ve seen things no man should have to see."

Arthur was not keen on poppies being used to glorify war. A better image for him was the dandelion, its seeds blown away in the wind.
Now Arthur was only a young cub
(continuer)
envoyé par dq82 19/6/2016 - 15:37
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Lessons From the Past

Lessons From the Past
2016
Seven Sorrows, Seven Stars

Written by Yves Schelpe,
vocals performed by Mari Kattman,
mixed by Mitia Wexler
mastered by Geert de Wilde.

As the title suggests, the track deals with the history of the human race. In particular our destruction of the world around us, and the repeated mistakes we make. Ranging from the very personal to the global, we all make mistakes, and yet, we rarely seem to be able to take those experiences with us to prevent future failure.

As a student I adored history lessons, due to the fascinating stories. I admit, I had very good history teachers, they knew how to tell a good story and that is essential. Yet I hate to see that history itself is looked upon as a boring subject…

With this song I tried highlighting my interest (passion is too strong of a word) in history and it’s relevance to the world we live in now, and the future world we’re building.... (continuer)
I see the same things happening every day, every night, every time and every hour
(continuer)
envoyé par dq82 19/6/2016 - 15:30
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Il mio popolo si fa

Il mio popolo si fa
2016
Folfiri o Folfox

Il titolo dell'album, che campeggia sulla copertina che raffigura delle orchidee su sfondo nero, fa riferimento ad un protocollo di farmaci chemioterapici (FOLFIRI = FOL – folinic acid (leucovorin); F – fluorouracil (5-FU); IRI – irinotecan (Camptosar); FOLFOX = FOL– Folinic acid (leucovorin); F – Fluorouracil (5-FU); OX – Oxaliplatin (Eloxatin)) per il tumore del colon e dà l'idea di uno dei temi principali del disco, ovvero la reazione alla perdita di molte persone care attorno alla band a causa del tumore.

La canzone porta per titolo "Il mio popolo si fa" e rappresenta la prima vera pubblicazione della band dopo l'abbandono del batterista Giorgio Prette e del chitarrista e tastierista Giorgio Ciccarelli e l'ingresso di Fabio Rondanini e Stefano Pilia.
La rivoluzione
(continuer)
envoyé par dq82 19/6/2016 - 15:11

מײַדאַנעק

מײַדאַנעק
Maydanek

איציק מאַנגער, טונקל־גאָלד, לידער, ייִדיש און דײַטש, צונויפֿגעשטעלט, איבערגעזעצט און מיט אַ נאָכװאָרט פֿאַרצאָרגט פֿון אפֿרת גל־עד, מיט טראַנסקריפּציע, מיט בילדער און מיט צעדע, ייִדישער פֿאַרלאַג אינעמ זורקאַמפּ פֿאַרלאַג

Yitsik Manger, Dunkelgold, lider, yidish un daytsh, tsenoyfgeshtelt, ibergesetst un mit a nokhvort fartsorgt fun Efrat Gal-Ed, mit transkriptsye, mit bilder un mit tsede, Yidisher Farlag inem Zurkamp Farlag

Yitsik Manger, Dunkelgold (“Oro Scuro”), canzoni in yiddish e in tedesco, aggiornate, tradotte e commentate da Efrat Gal-ed, con trascrizione, con immagini e note, edizione Yiddish all'interno della Suhrkamp Verlag

Yitsik Manger, Dunkelgold (“Dark Gold”), songs in Yiddish and German translated and commented by Efrat Gal-Ed, provided with transcription, figures and notes, Yiddish Publishing House within Suhrkamp Verlag

La breve canzone Maydanek si trova... (continuer)
דער אַלטער אליהו־הנבֿיא
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 19/6/2016 - 13:00
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Cathedral

Cathedral
(1977)

Parole e musica di Graham Nash
dall'album CSN

Racconta Graham Nash a proposito della canzone (riprendo questa intervista da 4waysite):

Erano i primi anni '70, ci siamo svegliati alle 6:00 del mattino e siamo partiti su qeusta vecchia Rolls-Royce che avevamo noleggiato per la giornata. Siamo passati da questo spacciatore a Londra e abbiamo preso dell'acido poi siamo andati verso Richmond Park con l'idea di finire a Stonehenge e in questo modo siamo passati da Winchester. Eravamo con Leo Makota (l'ex road manager di CSNY) e un altro amico.

E l'esperienza che ho avuto nella Winchester Cathedral è stata probabilmente il mio viaggio sotto acido migliore che abbia mai avuto - non ne ho fatti così tanti, forse una ventina. Era uno spazio spettacolare, la luce che entrava dalle finestre, i pilastri che diventavano bianco avorio. Stavo camminando lungo la navata, c'erano delle tombe sul... (continuer)
Six o’ clock
(continuer)
18/6/2016 - 22:17
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Osteria all'antico termine

Osteria all'antico termine
2016
Sulla testa dell'elefante

(Gobbo)
Rimane spento il lume a petrolio
(continuer)
envoyé par Dq82 18/6/2016 - 21:10
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Foresto casa mia

Foresto casa mia
2016
Sulla testa dell'elefante

(Carcano/Gobbo/Marchesini)
Mi no, no vojo eser paron a casa mia
(continuer)
envoyé par Dq82 18/6/2016 - 21:06
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'A gente 'e Bucciano

'A gente 'e Bucciano
[1975]
Parole di Franco Del Prete
Musica di James Senese
Nell’album eponimo del gruppo napoletano
Trascrizione del testo a cura di Giuseppe Tretola, da YouTube

Bucciano è un piccolo Comune nel beneventano...
Ce stà gente 'o nord proveniente 'a Bucciano
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/6/2016 - 20:58
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La musica del vento

La musica del vento
2016
Restiamo Umani
Canto per questa terra stanca
(continuer)
envoyé par dq82 18/6/2016 - 20:26
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Picchi in testa

Picchi in testa
2016
Restiamo Umani

Picchi in testa è più agitata, aperta da tromba e violino, e si scaglia contro il neofascismo leghista che è una gioia.
Ricordo mi dicevi
(continuer)
envoyé par dq82 18/6/2016 - 20:24
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'Ngazzate nire

'Ngazzate nire
[1994]
Con James Senese, Savio Riccardi, Gigi De Rienzo e Agostino Marangolo
La traccia che dà il titolo all’album del 1994
I' nun ce 'a faccio proprio cchiù
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/6/2016 - 20:14
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Dance Me to the End of Love

Dance Me to the End of Love
[1984]
Parole e musica di Leonard Cohen
Nell’album intitolato “Various Positions”

In un’intervista radiofonica tenuta nel 1995 alla stazione canadese CBC, Leonard Cohen chiariva quale fosse stata la genesi e l’ispirazione di questa canzone, qualcosa di più di una bellissima, intensa e dolente canzone d’amore:



"Dance Me To The End Of Love ... it's curious how songs begin because the origin of the song, every song, has a kind of grain or seed that somebody hands you or the world hands you and that's why the process is so mysterious about writing a song. But that came from just hearing or reading or knowing that in the death camps, beside the crematoria, in certain of the death camps, a string quartet was pressed into performance while this horror was going on, those were the people whose fate was this horror also. And they would be playing classical music while their fellow prisoners... (continuer)
Dance me to your beauty with a burning violin
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/6/2016 - 18:57

Fernande 2016

Fernande 2016
[Venerdì 17 giugno 2016 / Vendredi 17 juin 2016]
Un petit détournement de Riccardo Scocciante
Una piccola rielaborazione di Riccardo Scocciante
(Si veda Fernande di Tonton Georges)

Dopo un lungo silenzio, ci scrive il nostro famigerato beneamato Riccardo Scocciante: “Miei adorati fanz, poiché -come tutti sanno- il mio quasi omonimo Riccardo Cocciante si fa chiamare in Francia “Richard Cocciante” (pronuncia: koksiànt), ho pensato anch'io, oggi, di trasformarmi in “Richard Scocciante” (pronuncia: skoksiànt) e di proporre alla vs. viscida spettabile attenzione questo piccolo détournement basato sulla celeberrima Fernande, vecchia canzone pagliarda dello zio Georges. Si tratta invero di una rielaborazioncina semplice semplice e facile facile, ma spero comunque efficace. L'ultima strofa deve essere intesa come una interessante variatio da prendere in senso squisitamentre apotropaïco.” Ora,... (continuer)
Une manie de vieux garçon
(continuer)
17/6/2016 - 11:00
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Mio nonno è morto in guerra

Mio nonno è morto in guerra
2012
Mio nonno è morto in guerra
voci, canzoni e memorie della seconda guerra mondiale
uno spettacolo di e con Simone Cristicchi
Mio nonno è morto in guerra, o almeno così mi ha raccontato.
(continuer)
envoyé par dq82 17/6/2016 - 10:55
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'O padrone

'O padrone
[1977]

Album : Terra mia
'O padrone nun va' dduje sorde
(continuer)
envoyé par adriana 17/6/2016 - 07:03
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World War None!

World War None!
[1979]
Scritta da Gordon Hill Jenkins (1910–1984), celebre compositore e pianista statunitense.
In “The Future (Reflections on the Future in Three Tenses)”, terza parte di “Trilogy: Past Present Future”, raccolta di Frank Sinatra pubblicata nel 1980

Okkei, un personaggio controverso, comunque un grandissimo artista del 900...
E questa sarà anche una canzone retorica - soprattutto per uno che sostenne politicamente gente come Reagan e Nixon - ma è una CCG a tutti gli effetti.
Where I live in the desert
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/6/2016 - 22:24
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The Smiths: The Queen Is Dead

The Smiths: The Queen Is Dead
Title track del capolavoro degli Smiths pubblicato il 16 giugno 1986

Parole di Morrissey
Musica di Johnny Marr

Nel 1976 i Sex Pistols avevano sferrato un attacco diretto alla monarchia inglese, definita senza mezzi termini (in God Save The Queen) un regime fascista. Dieci anni dopo gli Smiths scelgono invece l'arma dell'ironia per cantare il de profundis dell'Impero Britannico. Sono passati esattamente trent'anni ma the queen (che ha recentemente compiuto novant'anni) è viva e vegeta e ha stabilito il record del più lungo regno di un monarca britannico superando addirittura la Regina Vittoria...

The Queen is Dead si apre con una citazione di "Take Me Back to Dear Old Blighty", canzonetta della prima guerra mondiale segnata dalla nostalgia per la madrepatria inglese. Poi arrivano le chitarre e la voce di Morrissey e la musica cambia. Morrissey fa irruzione dentro Buckingham Palace armato... (continuer)
Oh! Take me back to dear old Blighty,
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 16/6/2016 - 19:15
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Sans haine, sans armes, et sans violence

Sans haine, sans armes, et sans violence
[2015]

Album: Rallumeurs d'étoiles
Sans haine, sans arme, sans violence
(continuer)
envoyé par adriana 15/6/2016 - 13:47
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49.3 (Censure Populaire)

49.3 (Censure Populaire)
De et par :
KOTT Maolune / PAREDES Franck / MKZ THE TURFU / Syfrax TAOUFIQ / Amïs OLLIVIER / Margaux CHAILLOUS / LORI / Cécile CARISTAN /Aurélien CAROTENUTO-GAROT / François SCHMITT (Chanteurs d'Actu) / Jean Sitka (Loca Tangata)
49.3 un déni de démocratie
(continuer)
envoyé par adriana 15/6/2016 - 13:18
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Ce soir nous irons au bal

Ce soir nous irons au bal
Hommage aux victimes du 13 novembre
Ils voudront nous diviser jusqu’au dernier
(continuer)
envoyé par adriana 15/6/2016 - 06:52
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Passer ma vie

Passer ma vie
[2012]

Album : Les Temps Modernes

« Toute mon vie » raconte l'histoire d'un ouvrier réunionnais ayant trimé toute sa vie et trouvant un beau matin son usine fermée. A travers cette histoire particulière, cette chanson est un hommage à la condition ouvrière.
Passer ma vie sur les routes, nomade, tel un vagabond.
(continuer)
envoyé par adriana 15/6/2016 - 06:37
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Citoyen Du Monde

Citoyen Du Monde
[2011]

Album : Citoyen Du Monde
Je n'ai pas d'hymne guerrier pas de patrie pas de président
(continuer)
envoyé par adriana 15/6/2016 - 06:26
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On Lache Rien

On Lache Rien
[2011]

Album : Citoyen Du Monde
Du fond de ma cité HLM
(continuer)
envoyé par adriana 15/6/2016 - 06:13
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Freedom

Freedom
(2016)

feat. Kendrick Lamar
Album: Lemonade
Campionamenti: Let Me Try (Kaleidoscope) e due registrazioni sul campo di Alan Lomax: Collection speech / Unidentified lining hymn e Stewball (1947/48)

"Freedom" è un inno afroamericano, dedicato alle donne nere. Nella canzone Beyoncé fa frequenti riferimenti alla schiavitù e al razzismo. La canzone sostiene il movimento "Black Lives Matter, nato in seguito ai vari assassini di cittadini afroamericani, tra cui Eric Garner a New York, Freddy Gray a Baltimora e Michael Brown nel Missouri.
[Verse 1: Beyoncé]
(continuer)
14/6/2016 - 23:32

צײַט באַלאַדע

צײַט באַלאַדע
Tsayt balade
[1940]
Versi di Yitsik Manger, composti a Londra nel 1940
Musica di Arik ed Aviv Livnat, musicisti jazz israeliani, con la collaborazione di Helen Beer, lettrice di Yiddish all’UCL di Londra
Il testo originale in Yiddish è reperibile sul sito del progetto letterario musicale dedicato a Itzik Manger
Il testo traslitterato in caratteri latini è stato reperito su Fifty Years of Modern Poetry in Translation

Una ballata che Yitsik Manger (1901-1969), grande poeta e scrittore Yiddish, dedicò ad Hermann Göring, braccio destro di Hitler insieme a Joseph Goebbels.
Qui una madre culla il corpo della propria figlioletta morta, sullo sfondo di città devastate e di gente che fugge disperata, mentre Göring gioca con sua figlia Edda, nata nel 1938 dal matrimonio con Emmy Sonnemann. Mentre il gerarca ciccione diverte la figlioletta raccontandole che lui è un orso biondo ed ariano ed un... (continuer)
אין מיטן װעג אַ קינד אַ טױטס ,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/6/2016 - 22:57
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Ballata autocritica

Ballata autocritica
[1972]
Album: Se non li conoscete
Testo e musica di Fausto Amodei
Sono dieci anni suonati che suono
(continuer)
envoyé par daniela -k.d.- 14/6/2016 - 21:02
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Centro temporaneo permanente

Centro temporaneo permanente
Recorded by Sir Oliver Skardy
CENTRO TEMPORANEO PERMANENENTE
Music by Paolo BALDINI, SKARDY / Lyrics by SKARDY

Questa personale versione di Centro di gravità permanente, cover del famosissimo testo di Franco Battiato, dà a Sir Oliver Skardy la possibilità di esprimere la sua visione su un tema delicato come quello dell’immigrazione, reinterpretando il testo del brano con il suo linguaggio schietto e originale, che l’hanno reso noto al pubblico italiano.

No voio star su un Centro Temporaneo Permanente, par far da prigioniero parchè no go fatto niente: "Un giorno per caso - racconta Skardy - ho cominciato a cantare Centro di gravità permanente sopra una base musicale reggae; da qui, l'idea di esprimere la mia opinione sulla condizione umana a cui tutto il mondo sta assistendo da anni. Migliaia e migliaia di persone scappano da guerre provocate da politiche mirate all'economia finanziaria... (continuer)
Go fatto fora le scarpe e so sbarcà da un gomon
(continuer)
envoyé par Luana Vacchi 14/6/2016 - 18:09
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Ο Φριτς, ο Μπρούνο κι ο Κωστής

Ο Φριτς, ο Μπρούνο κι ο Κωστής
O Frits, o Broúno ki o Kostís
[1972]
Στίχοι: Κώστας Βίρβος
Μουσική: Γρηγόρης Μπιθικώτσης
Πρώτη εκτέλεση: Γρηγόρης Μπιθικώτσης
'Αλμπουμ:
1. Ουράνιο τόξο [1972]
2. Μπιθικώτσης τραγουδά Κώστα Βίρβο [2000]

Testo di Kostas Virvos
Musica di Grigoris Bithikotsis
Primo interprete: Grigoris Bithikotsis
Album:
1. Ουράνιο τόξο ("Arcobaleno"), 1972
2. Μπιθικώτσης τραγουδά Κώστα Βίρβο ("Bithikotsis canta Kostas Virvos"), 2000


Ο Φριτς, ο Μπρούνο κι ο Κωστής
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 13/6/2016 - 19:31
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Elle reste là

Elle reste là
[1997]
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore

La famiglia di Aram Sédèfian era originaria di Erzurum (Karin, nella traslitterazione dall’armeno), una provincia dove tradizionalmente risiedeva una consistente comunità armena. Ma nel 1894–96 e poi nel 1915, nel periodo dei "Tre Pascià", il triumvirato retto Ismail Enver, Ahmed Djemal e Mehmed Talat Pasha, proprio Erzurum divenne uno dei luoghi dove gli armeni furono maggiormente perseguitati e massacrati dagli ottomani. E nel 1915 i “Giovani Turchi”, autori della rivoluzione nel 1908, erano già saldamente al potere, nucleo originario di quella che, dopo la Grande Guerra, sarebbe diventata la nuova Turchia kemalista.

Una donna sola e disarmata, nel giardino... (continuer)
Elle reste là, à les attendre
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/6/2016 - 13:57
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Anatolienne

Anatolienne
[1997]
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore

La famiglia di Aram Sédèfian era originaria di Erzurum (Karin, nella traslitterazione dall’armeno), una provincia dove tradizionalmente risiedeva una consistente comunità armena. Ma nel 1894–96 e poi nel 1915 proprio Erzurum divenne uno dei luoghi dove gli armeni furono maggiormente perseguitati e massacrati dagli ottomani, che nel 1915 erano già quei “Giovani Turchi” autori della rivoluzione nel 1908 e consolidatisi al potere come “İttihat ve Terakki Cemiyeti” (Comitato per l’Unione e il Progresso) a partire dal 1912-13, l’abbozzo di quella che, dopo la Grande Guerra, sarebbe diventata la nuova Turchia kemalista.
C'est une musique anatolienne
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/6/2016 - 11:36
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De l'autre côté de la mer

De l'autre côté de la mer
[2012]
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Instants Volés”, con Jean-Pierre Auffrédo
Testo trovato sul sito dell’autore

La famiglia di Aram Sédèfian era originaria di Erzurum (Karin, nella traslitterazione dall’armeno), una provincia dove tradizionalmente risiedeva una consistente comunità armena. Ma nel 1894–96 e poi nel 1915 proprio Erzurum divenne uno dei luoghi dove gli armeni furono maggiormente perseguitati e massacrati dagli ottomani, che nel 1915 erano già quei “Giovani Turchi” autori della rivoluzione nel 1908 e consolidatisi al potere come “İttihat ve Terakki Cemiyeti” (Comitato per l’Unione e il Progresso) a partire dal 1912-13, l’abbozzo di quella che, dopo la Grande Guerra, sarebbe diventata la nuova Turchia kemalista.
Je sais qu'il me faudra partir
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/6/2016 - 11:20
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Cinturini

Cinturini
Il canto delle operaie dello Jutificio Centurini, a Terni.
Semo de Cinturini
(continuer)
envoyé par adriana 13/6/2016 - 09:53
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Bella ciao senza frontiere

Bella ciao senza frontiere
testo Angela Batoni,
violino e chitarra Matteo Ceramelli,
fisarmonica Sabrina Barbucci,
contrabbasso Mirco Capecchi,
voce Angela Batoni

dall'album "Canto alle radici"


Rifacimento di Bella Ciao dedicato all'immigrazione attraverso il Mar Mediterraneo.
Questa mattina mi son svegliato
(continuer)
envoyé par Silva & Lorenzo 12/6/2016 - 21:57
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Du côté d'Erzeroum

Du côté d'Erzeroum
[1997]
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore

La regione di Erzurum (Karin, in armeno traslitterato) fu epicentro sia dei massacri di armeni ed assiri di fine ottocento (1894-96), sia del genocidio armeno del 1915, entrambi ad opera dei vertici dell’impero ottomano. Quando i sovietici occuparono l’area nel 1916, dei 20.000 armeni che componevano la comunità di Erzurum non ne rimanevano che poche centinaia...
Deux vieux passeports
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/6/2016 - 21:56
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Vacances de rêve

Vacances de rêve
A travailler toute ta vie
(continuer)
envoyé par Daniel(e) BELLUCCI - cinaschiamo un po' - 12 giugno 2016 - Nizza 12/6/2016 - 18:12
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Les enfants de la crise

Les enfants de la crise
(2011)
Album : Écoute s'il pleut

Quando i muri sono crollati noi occidentali ci siamo creduti finalmente padroni del mondo. I gloriosi anni del boom economico non hanno lasciato che polvere e cenere. Ci avevano insegnato a salire, mai a scendere. Una bella canzone sulla crisi economica attuale e su un'intera generazione.
A l'horizon l'humeur est grise
(continuer)
12/6/2016 - 00:02
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Y a-t-il de la place au Purgatoire cet été ?

Y a-t-il de la place au Purgatoire cet été ?
Quarante cigarettes à cheval sur nos soupirs
(continuer)
envoyé par Daniel(e) BELLUCCI - 11 giugno 2016 - Nizza 11/6/2016 - 17:51
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No Cops

No Cops
1990
Isterico
Gendarmi,pulotti,caramba ti mettono in fuga
(continuer)
envoyé par dq82 11/6/2016 - 15:47
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Όσο βαρούν τα σίδερα

anonyme
Όσο βαρούν τα σίδερα
Oso varoún ta sídera
Κρητικό παραδοσιακό ρεμπέτικο
Rebetiko tradizionale cretese
Cretan traditional rebetiko

La parola rebetiko (ρεμπέτικο), come tutti sanno, deve avere un'origine quantomeno balcanica, se è esatta l'ipotesi che la fa derivare dalla radice slava che si ritrova, ad esempio, nel russo ребëнок [rebënok] “bambino, ragazzo”, che al plurale fa ребята [rebjata]. Canti di strada e di popolo, di sottoproletariato e marginalità, canti da skyladiko e di galera, dedicati spesso a “bei ragazzi”. Come i rebetika siano finiti fino a Creta, non è dato certo saperlo anche se, per il canto, il mare non rappresenta certamente un ostacolo. Questo qua è uno dei più celebri rebetika cretesi, ma in Grecia lo hanno cantato veramente tutti e tutte; sarebbe inutile farne l'elenco. Però, se si dice Creta almeno io dico uno e uno solo, vale a dire Nikos Xylouris.




Όσο βαρούν τα σίδερα, tanto... (continuer)
Αμάν, όσο βαρούν τα σίδερα, αμάν αμάν
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 11/6/2016 - 10:39
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Forgotten Hero

Forgotten Hero
(1983)
45 giri

Compare nella compilation Anti-War (Anarcho-Punk Compilation Vol. 1)
There's an old man over there and he's sitting on his own
(continuer)
10/6/2016 - 23:45
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No Government

No Government
(1981)

da "The Last Call", l'album di esordio della punk band londinese un'invettiva contro la regina e contro Maggie Thatcher
You're paying for your majesty
(continuer)
10/6/2016 - 23:25
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Petit Simon

Petit Simon
[1968]
Scritta da Alex Alstone, Hugues Aufray e le Vline & Buggy (pseudonimo delle sorelle Liliane ed Evelyne Koger)
Nell’abum intitolato “Hugues”

“Le stelle non sono sempre belle, non portano sempre felicità, quando le si porta appuntate sul cuore...”
Petit Simon
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/6/2016 - 22:58
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Pochyby

Pochyby
Un altro "protestsong" di Karel Kryl. Fa parte dell'album Monology (1992) ma è stato scritto nel 1974, dopo 5 anni di esilio in Germania. È una sorta di racconto della propria vita in chiave ironica, arrivando al punto cruciale che è il suo abbandono della Cecoslovacchia. Nel testo si trovano molte note critiche verso il regime totalitario dal quale Kryl è fuggito, ma sono presenti anche critiche della società occidentale.
Mlád dvacet devět let a devět měsíců,
(continuer)
envoyé par Stanislava 9/6/2016 - 18:19
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He Was Alone

He Was Alone
[2016]
Parole e musica di Yusuf Islam

Una canzone sui rifugiati siriani, iracheni, afgani, nigeriani, somali e non solo, tanti i bambini e gli adolescenti, sulla cui pelle la nostra cara, vecchia e ormai decrepita e morente Europa sta mercanteggiando con la Turchia del cinico dittatore opportunista e doppiogiochista Erdogan... Mentre sono più di 10.000 i migranti affogati nel Mediterraneo dal 2014...
He was alone,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/6/2016 - 21:45
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Les guerriers

Les guerriers
[2000]
Scritta da Catherine Ringer, Frédéric Chichin e Marc Anciaux
Nell’album intitolato “Cool Frénésie”
Testo trovato sul sito del duo, intitolato a Catherine Ringer dopo la prematura morte di Chichin nel 2007

Una canzone che ironizza sulla retorica della guerra, quella del “Si vis pacem, para bellum” che tanti danni ha fatto almeno negli ultimi 2.500 anni, ma soprattutto dall’inizio del secolo scorso venendo in qua...
Jusqu'alors la paix
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/6/2016 - 20:59
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La sorcière et l'inquisiteur

La sorcière et l'inquisiteur
[2000]
Scritta da Catherine Ringer e Frédéric Chichin
Nell’album intitolato “Cool Frénésie”
Testo trovato sul sito del duo, gestito da Catherine Ringer dopo la prematura morte di Chichin nel 2007

Non posso che dedicare questa canzone ad Adriana, perfida amministratrice delle CCG/AWS, nonchè nota streguzza...
Connaissez-vous
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/6/2016 - 20:39
Parcours: Sorcières
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Don't You Go

Don't You Go
Questo è il testo corretto di quella che è stata forse l'ultima meravigliosa canzone del compianto John Martyn che per tutti gli anni settanta ha creato bellezza traendo melodie inquiete dai fantasmi della sua giovinezza (vorrei ricordarne anche le interpretazioni di: Everything But the Girl nel 1984,Pinkie Maclure & David Harrow nel 1985 e soprattutto dei Capercaillie nel 2008)

(Flavio Poltronieri)

il testo è stato corretto.
7/6/2016 - 17:34
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Il Professore Partigiano

Il Professore Partigiano
(Omaggio musicale a Carlo Del Bianco, Lucca 1913 - Rovigo 1944))

Il Professore Carlo Del Bianco nacque a Lucca nel 1913.
Laureatosi in storia e filosofia insegnò nel liceo classico Machiavelli, trasmettendo ai suoi studenti l'amore per la libertà e la giustizia.
Assieme a loro fondò il primo gruppo partigiano della Lucchesia.
Ricercato, fuggì a Venezia da un amico che purtroppo non trovò. Tornando indietro aveva con se documenti importanti e, nei pressi di Rovigo, si gettò dal treno in corsa per sfuggire a un controllo delle SS. Fu ritrovato molte ore dopo e non gli furono trovati addosso documenti che potessero compromettere nessuno.
Gravemente ferito, morì poco dopo in ospedale all'alba del 31 marzo 1944.

Il testo di questa canzone è formato da due poesie scritte dal Professore Carlo Del Bianco che il cantautore lucchese Joe Natta ha musicato. Questo brano è il suo piccolo omaggio musicale per una Grande persona, sempre "Assetata di giustizia e di verità", il cui ricordo non dovrà mai essere dimenticato.
Dal fondo dello stagno
(continuer)
envoyé par Joe Natta 7/6/2016 - 14:50
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Soldier

Soldier
SOTILAS
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 7/6/2016 - 10:46
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Le petit train

Le petit train
Infatti “Le petit train(e)” (!), nel suo testo originale, parla di Olocausto, che il padre di Catherine Ringer, anima dei Rita Mitsouko insieme a Frédéric Chichin (morto nel 2007), sopravvisse all’internamento in un campo nazista.

Seguono le parole del testo originale come riprese da Histoire et mémoire(s) du XXème siècle. Sono sulla falsariga di una omonima canzone di André Claveau risalente la 1952.

Nell’album de Les Rita Mitsouko intitolato “Marc & Robert”, pubblicato nel 1988.
Le petit train s’en va dans la campagne
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby / CCG Staff 7/6/2016 - 09:23
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C'était un homme

C'était un homme
[2000]
Parole di Catherine Ringer
Musica di Catherine Ringer e Frédéric Chichin
Nell’album intitolato “Cool Frénésie”

Assolutamente da approfondire le canzoni de Les Rita Mitsouko, gruppo attivo fino al 2007, quando un cancro fulminante si portò via Frédéric Chichin...

Questa è dedicata al padre di Catherine, Sam(uel) Ringer (1918-1986), ebreo ashkenazita polacco, orifinario di Tarnów, vicino a Cracovia, che giovanissimo fu internato in parecchi campi di sterminio nazisti e sopravvisse. Fu rinchiuso ad Auschwitz nel 1940, e poi a Flossenbürg, e a Buchenwald, e a Theresienstadt e i tanti altri campi, e sopravvisse, liberato dai sovietici nella primavera del 1945. Tornò dalla prigionia distrutto nel corpo e ci mise un paio d’anni a riprendersi. Poi si trasferì in Francia, studiò alle Belle Arti di Parigi e divenne un pittore abbastanza celebre
Oh c'est pour vous dire
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/6/2016 - 01:18
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La ballata dell'emigrante

La ballata dell'emigrante
Chanson italienne – La ballata dell’emigrante – Luca Bassanese – 2014

Luca Bassanese parle de l’émigration des « Cerveaux en fuite », jeunes de talent ou de haute spécialisation professionnelle contraints à laisser le pays pour chercher un futur digne, de l’exode quotidien de centaines et de centaines de jeunes Italiens. Bassanese dit que sa chanson s’insère dans le cadre historique de l’émigration, racontant cependant une nouvelle histoire. Ce n’est plus l’émigration avec la valise en carton et la ficelle, amis celle avec un diplôme à faire fructifier et un coffre de songes à rouvrir, trop longtemps fermé par l’indifférence d’un pays d’origine qui n’arrive pas à retenir ses meilleurs talents. « Italie, douce Italie je t’ai cherchée, je t’ai embrassée, mais à présent, salut ! Ô ma belle endormie ! » avec l’espoir d’un jour revenir à retrouver « la mer, la mer, le vent, le vent, le soleil » sans l’angoisse de devoir repartir.
LA BALLADE DE L’ÉMIGRANT
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 6/6/2016 - 21:59
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Maria Tortura

Maria Tortura
[2016]
Album: AlbumConcerto [Alessio Lega e i Malfattori]
Testo e Musica di Alessio Lega

"Verità per Giulio Regeni!", gridano. Già, per Giulio Regeni torturato a morte dalla polizia dello stato egiziano. La verità per i torturati a morte italiani dalla polizia, dai carabinieri, da qualche "medico", dai macellai messicani, quella, no, non conta nulla. Non conta che in Italia siano per ora stati respinti tutti i tentativi per istituire il reato di tortura, e dire che saremmo il paese di Cesare Beccaria. E, allora, la "verità per Giulio Regeni" assume da queste parti, come sempre, un valore disgraziatamente tragicomico: i democratici torturatori che invocano la verità su un ragazzo torturato a morte da un regime dittatoriale con il quale, però, si fanno tanti begli affaroni e si vendono tante belle armi. [RV]
Mi hanno preso e corcato di botte
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 6/6/2016 - 19:23
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A Nation Rocked to Sleep

A Nation Rocked to Sleep
UNEEN TUUDITETTU KANSAKUNTA
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 6/6/2016 - 09:35
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Le CRS mélomane

Le CRS mélomane
[2012]
Parole e musica di Erwan Séguillon, dit R.wan
Nel suo disco intitolato “Peau Rouge”

Una canzone (ed un video) molto divertente, che fa il paio con Mon C.R.S. di Annie Cordy, canzone risalente al 1977.
J’en ai marre de taper en binaire
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 5/6/2016 - 22:35
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Le papier d'Arménie

Le papier d'Arménie
[2012]
Parole e musica di Erwan Séguillon, dit R.wan
Nel suo disco intitolato “Peau Rouge”
Testo trovato sul sempre interessante l'histgeobox, cui rimando per la lunga e approfondita introduzione.
Ricordo che “l'histgeobox” è una risorsa didattica francese per gli insegnanti di storia e geografia nelle scuole superiori.

Una canzone sul massacro degli armeni ad opera dei turchi ottomani, avvenuto 100 anni fa, il primo genocidio del XX° secolo.

Curiosa l’assonanza tra il nome bretone dell’autore e quello della capitale dell’Armenia, Erevan...

La “carta d’Armenia” è oggi una delle superstiti, insieme alla “carta d’Eritrea”, tra le cosiddette “carte medicinali”, ossia quei deodoranti sanificanti molto diffusi tra il XVII° e l'inizio del XX° secolo, i quali si presentano sotto forma di carta da bruciare senza fiamma.
Le papier d'Arménie, le passeport d'Aznavour (1)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 5/6/2016 - 21:50
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N'oubliez pas

N'oubliez pas
[2015]
La canzone che ha rappresentato la Francia all’Eurovision Song Contest 2015, classificandosi tra le ultime.

Gli autori sono Michel Illouz e M. Albert per la musica, Laure Izon e M. Albert per le parole.

M. Albert (o anche Moise Albert) è lo pseudonimo con cui il cantautore Robert Goldman (fratello minore di Jean-Jacques Goldman) ha firmato il brano

Non ha avuto molta fortuna questo brano, forse per via di un’interpretazione un po’ scontata, così come mi pare l’arrangiamento musicale, o forse invece per il tema che tratta, non proprio adatto ad un pop contest: “N'oubliez pas” racconta infatti di guerra e di genocidio e, benchè nel testo non vi siano riferimenti precisi, su molti siti si afferma che si tratti di quello armeno di 100 anni fa, il primo genocidio del XX° secolo.
Il ne me reste que des larmes
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 5/6/2016 - 21:15




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