None of Us Are Free
It was first recorded by Ray Charles on his 1993 album My World, but received relatively little attention at that time.
A version was also included by Lynyrd Skynyrd on their 1997 album Twenty.
A version was also included by Lynyrd Skynyrd on their 1997 album Twenty.
14/6/2016 - 22:21
Centro temporaneo permanente
Recorded by Sir Oliver Skardy
CENTRO TEMPORANEO PERMANENENTE
Music by Paolo BALDINI, SKARDY / Lyrics by SKARDY
Questa personale versione di Centro di gravità permanente, cover del famosissimo testo di Franco Battiato, dà a Sir Oliver Skardy la possibilità di esprimere la sua visione su un tema delicato come quello dell’immigrazione, reinterpretando il testo del brano con il suo linguaggio schietto e originale, che l’hanno reso noto al pubblico italiano.
No voio star su un Centro Temporaneo Permanente, par far da prigioniero parchè no go fatto niente: "Un giorno per caso - racconta Skardy - ho cominciato a cantare Centro di gravità permanente sopra una base musicale reggae; da qui, l'idea di esprimere la mia opinione sulla condizione umana a cui tutto il mondo sta assistendo da anni. Migliaia e migliaia di persone scappano da guerre provocate da politiche mirate all'economia finanziaria... (continuer)
CENTRO TEMPORANEO PERMANENENTE
Music by Paolo BALDINI, SKARDY / Lyrics by SKARDY
Questa personale versione di Centro di gravità permanente, cover del famosissimo testo di Franco Battiato, dà a Sir Oliver Skardy la possibilità di esprimere la sua visione su un tema delicato come quello dell’immigrazione, reinterpretando il testo del brano con il suo linguaggio schietto e originale, che l’hanno reso noto al pubblico italiano.
No voio star su un Centro Temporaneo Permanente, par far da prigioniero parchè no go fatto niente: "Un giorno per caso - racconta Skardy - ho cominciato a cantare Centro di gravità permanente sopra una base musicale reggae; da qui, l'idea di esprimere la mia opinione sulla condizione umana a cui tutto il mondo sta assistendo da anni. Migliaia e migliaia di persone scappano da guerre provocate da politiche mirate all'economia finanziaria... (continuer)
Go fatto fora le scarpe e so sbarcà da un gomon
(continuer)
(continuer)
envoyé par Luana Vacchi 14/6/2016 - 18:09
Seifenlied
La Chanson du Savon – Marco Valdo M.I. – 2016
Seifenlied – Julian Arendt – 1928
Voici, mon cher Lucien l’âne, une chanson de cabaret qui ridiculise avec beaucoup d’ironie les sociaux-démocrates allemands, dont les candidats, pendant la campagne électorale de 1928, distribuaient aux meetings des savons estampillés « Votez SPD ».
Hola, dit Lucien l’âne, voilà bien une mauvaise idée. Il est vrai que la publicité et la propagande ne font généralement pas preuve d’énormément de subtilité. Mais quand même, c’est fort lourd un pareil symbole. De deux choses l’une en matière interprétation : soit le cadeau de savon pourrait laisser supposer que l’on considère que les électeurs à qui on les distribue sont des gens sales ; soit le SPD se prend lui-même pour une sorte de Monsieur Propre et a comme programme de tout nettoyer.
De mémoire d’âne, cette manie de la propreté est une des bases des partis... (continuer)
Seifenlied – Julian Arendt – 1928
Voici, mon cher Lucien l’âne, une chanson de cabaret qui ridiculise avec beaucoup d’ironie les sociaux-démocrates allemands, dont les candidats, pendant la campagne électorale de 1928, distribuaient aux meetings des savons estampillés « Votez SPD ».
Hola, dit Lucien l’âne, voilà bien une mauvaise idée. Il est vrai que la publicité et la propagande ne font généralement pas preuve d’énormément de subtilité. Mais quand même, c’est fort lourd un pareil symbole. De deux choses l’une en matière interprétation : soit le cadeau de savon pourrait laisser supposer que l’on considère que les électeurs à qui on les distribue sont des gens sales ; soit le SPD se prend lui-même pour une sorte de Monsieur Propre et a comme programme de tout nettoyer.
De mémoire d’âne, cette manie de la propreté est une des bases des partis... (continuer)
LA CHANSON DU SAVON
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 14/6/2016 - 16:54
Ο Φριτς, ο Μπρούνο κι ο Κωστής
O Frits, o Broúno ki o Kostís
[1972]
Στίχοι: Κώστας Βίρβος
Μουσική: Γρηγόρης Μπιθικώτσης
Πρώτη εκτέλεση: Γρηγόρης Μπιθικώτσης
'Αλμπουμ:
1. Ουράνιο τόξο [1972]
2. Μπιθικώτσης τραγουδά Κώστα Βίρβο [2000]
Testo di Kostas Virvos
Musica di Grigoris Bithikotsis
Primo interprete: Grigoris Bithikotsis
Album:
1. Ουράνιο τόξο ("Arcobaleno"), 1972
2. Μπιθικώτσης τραγουδά Κώστα Βίρβο ("Bithikotsis canta Kostas Virvos"), 2000
[1972]
Στίχοι: Κώστας Βίρβος
Μουσική: Γρηγόρης Μπιθικώτσης
Πρώτη εκτέλεση: Γρηγόρης Μπιθικώτσης
'Αλμπουμ:
1. Ουράνιο τόξο [1972]
2. Μπιθικώτσης τραγουδά Κώστα Βίρβο [2000]
Testo di Kostas Virvos
Musica di Grigoris Bithikotsis
Primo interprete: Grigoris Bithikotsis
Album:
1. Ουράνιο τόξο ("Arcobaleno"), 1972
2. Μπιθικώτσης τραγουδά Κώστα Βίρβο ("Bithikotsis canta Kostas Virvos"), 2000
Ο Φριτς, ο Μπρούνο κι ο Κωστής
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 13/6/2016 - 19:31
Elle reste là
[1997]
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore
La famiglia di Aram Sédèfian era originaria di Erzurum (Karin, nella traslitterazione dall’armeno), una provincia dove tradizionalmente risiedeva una consistente comunità armena. Ma nel 1894–96 e poi nel 1915, nel periodo dei "Tre Pascià", il triumvirato retto Ismail Enver, Ahmed Djemal e Mehmed Talat Pasha, proprio Erzurum divenne uno dei luoghi dove gli armeni furono maggiormente perseguitati e massacrati dagli ottomani. E nel 1915 i “Giovani Turchi”, autori della rivoluzione nel 1908, erano già saldamente al potere, nucleo originario di quella che, dopo la Grande Guerra, sarebbe diventata la nuova Turchia kemalista.
Una donna sola e disarmata, nel giardino... (continuer)
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore
La famiglia di Aram Sédèfian era originaria di Erzurum (Karin, nella traslitterazione dall’armeno), una provincia dove tradizionalmente risiedeva una consistente comunità armena. Ma nel 1894–96 e poi nel 1915, nel periodo dei "Tre Pascià", il triumvirato retto Ismail Enver, Ahmed Djemal e Mehmed Talat Pasha, proprio Erzurum divenne uno dei luoghi dove gli armeni furono maggiormente perseguitati e massacrati dagli ottomani. E nel 1915 i “Giovani Turchi”, autori della rivoluzione nel 1908, erano già saldamente al potere, nucleo originario di quella che, dopo la Grande Guerra, sarebbe diventata la nuova Turchia kemalista.
Una donna sola e disarmata, nel giardino... (continuer)
Elle reste là, à les attendre
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/6/2016 - 13:57
Anatolienne
[1997]
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore
La famiglia di Aram Sédèfian era originaria di Erzurum (Karin, nella traslitterazione dall’armeno), una provincia dove tradizionalmente risiedeva una consistente comunità armena. Ma nel 1894–96 e poi nel 1915 proprio Erzurum divenne uno dei luoghi dove gli armeni furono maggiormente perseguitati e massacrati dagli ottomani, che nel 1915 erano già quei “Giovani Turchi” autori della rivoluzione nel 1908 e consolidatisi al potere come “İttihat ve Terakki Cemiyeti” (Comitato per l’Unione e il Progresso) a partire dal 1912-13, l’abbozzo di quella che, dopo la Grande Guerra, sarebbe diventata la nuova Turchia kemalista.
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore
La famiglia di Aram Sédèfian era originaria di Erzurum (Karin, nella traslitterazione dall’armeno), una provincia dove tradizionalmente risiedeva una consistente comunità armena. Ma nel 1894–96 e poi nel 1915 proprio Erzurum divenne uno dei luoghi dove gli armeni furono maggiormente perseguitati e massacrati dagli ottomani, che nel 1915 erano già quei “Giovani Turchi” autori della rivoluzione nel 1908 e consolidatisi al potere come “İttihat ve Terakki Cemiyeti” (Comitato per l’Unione e il Progresso) a partire dal 1912-13, l’abbozzo di quella che, dopo la Grande Guerra, sarebbe diventata la nuova Turchia kemalista.
C'est une musique anatolienne
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/6/2016 - 11:36
Parcours:
Le génocide arménien
De l'autre côté de la mer
[2012]
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Instants Volés”, con Jean-Pierre Auffrédo
Testo trovato sul sito dell’autore
La famiglia di Aram Sédèfian era originaria di Erzurum (Karin, nella traslitterazione dall’armeno), una provincia dove tradizionalmente risiedeva una consistente comunità armena. Ma nel 1894–96 e poi nel 1915 proprio Erzurum divenne uno dei luoghi dove gli armeni furono maggiormente perseguitati e massacrati dagli ottomani, che nel 1915 erano già quei “Giovani Turchi” autori della rivoluzione nel 1908 e consolidatisi al potere come “İttihat ve Terakki Cemiyeti” (Comitato per l’Unione e il Progresso) a partire dal 1912-13, l’abbozzo di quella che, dopo la Grande Guerra, sarebbe diventata la nuova Turchia kemalista.
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Instants Volés”, con Jean-Pierre Auffrédo
Testo trovato sul sito dell’autore
La famiglia di Aram Sédèfian era originaria di Erzurum (Karin, nella traslitterazione dall’armeno), una provincia dove tradizionalmente risiedeva una consistente comunità armena. Ma nel 1894–96 e poi nel 1915 proprio Erzurum divenne uno dei luoghi dove gli armeni furono maggiormente perseguitati e massacrati dagli ottomani, che nel 1915 erano già quei “Giovani Turchi” autori della rivoluzione nel 1908 e consolidatisi al potere come “İttihat ve Terakki Cemiyeti” (Comitato per l’Unione e il Progresso) a partire dal 1912-13, l’abbozzo di quella che, dopo la Grande Guerra, sarebbe diventata la nuova Turchia kemalista.
Je sais qu'il me faudra partir
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/6/2016 - 11:20
Parcours:
Le génocide arménien
Cinturini
Il canto delle operaie dello Jutificio Centurini, a Terni.
Semo de Cinturini
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 13/6/2016 - 09:53
Bella ciao senza frontiere
testo Angela Batoni,
violino e chitarra Matteo Ceramelli,
fisarmonica Sabrina Barbucci,
contrabbasso Mirco Capecchi,
voce Angela Batoni
dall'album "Canto alle radici"
Rifacimento di Bella Ciao dedicato all'immigrazione attraverso il Mar Mediterraneo.
violino e chitarra Matteo Ceramelli,
fisarmonica Sabrina Barbucci,
contrabbasso Mirco Capecchi,
voce Angela Batoni
dall'album "Canto alle radici"
Rifacimento di Bella Ciao dedicato all'immigrazione attraverso il Mar Mediterraneo.
Questa mattina mi son svegliato
(continuer)
(continuer)
envoyé par Silva & Lorenzo 12/6/2016 - 21:57
Du côté d'Erzeroum
[1997]
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore
La regione di Erzurum (Karin, in armeno traslitterato) fu epicentro sia dei massacri di armeni ed assiri di fine ottocento (1894-96), sia del genocidio armeno del 1915, entrambi ad opera dei vertici dell’impero ottomano. Quando i sovietici occuparono l’area nel 1916, dei 20.000 armeni che componevano la comunità di Erzurum non ne rimanevano che poche centinaia...
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore
La regione di Erzurum (Karin, in armeno traslitterato) fu epicentro sia dei massacri di armeni ed assiri di fine ottocento (1894-96), sia del genocidio armeno del 1915, entrambi ad opera dei vertici dell’impero ottomano. Quando i sovietici occuparono l’area nel 1916, dei 20.000 armeni che componevano la comunità di Erzurum non ne rimanevano che poche centinaia...
Deux vieux passeports
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/6/2016 - 21:56
Parcours:
Le génocide arménien
Ostalghia, Осталгия
Antiwar Songs Blog
Da oramai parecchi anni, il carrarino Davide Giromini detto “Darmo”, con la sua Cooperfisa, le sue pettinature estreme, le sue varie formazioni e progetti, i suoi gatti neri e il suo celeberrimo disimpegno (termine non facilmente coglibile da chi non abbia mai avuto la ventura di mangiarsi una pasta al pomodoro in casa sua), porta […]
Antiwar Songs Staff 2016-06-12 11:19:00
Ein Taschenkrebs und ein Känguruh
TASKURAPU JA KENGURU
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 12/6/2016 - 09:40
Bella Ciao
anonyme
"Bella ciao senza frontiere", con il testo di Angela Batoni.
Ho sentito ieri per la prima volta questa versione cantata dal coro "Novecento" di Fiesole, ieri sera al cinema teatro Buondelmonti di Impruneta.
Ho sentito ieri per la prima volta questa versione cantata dal coro "Novecento" di Fiesole, ieri sera al cinema teatro Buondelmonti di Impruneta.
Silva 12/6/2016 - 09:22
A las mujeres
anonyme
Ieri sera all'Impruneta questa canzone è stata cantata dal coro "Novecento" di Fiesole. Secondo il direttore artistico Giacomo Gentiluomo, la canzone è dedicata a 13 ragazze uccise durante il regime di Franco (le 13 rose / Trece Rosas), ricordate in questo film
Silva 12/6/2016 - 09:09
Il maschio di Volterra [Storia di Cesare Batacchi]
anonyme
June 11, 2016
THE DONJON OF VOLTERRA
(continuer)
(continuer)
11/6/2016 - 22:20
Stucky
Giromini-Lega-Rovelli-Baldoni-Rosignoli
DALLO SPETTACOLO "Gli anni del controcanto. 1968-1978: dieci anni di canzoni di lotta e di realtà"
DALLO SPETTACOLO "Gli anni del controcanto. 1968-1978: dieci anni di canzoni di lotta e di realtà"
adriana 11/6/2016 - 17:45
'A Flobert o Sant'Anastasia
Giromini -Lega -Rovelli -Baldoni Rosignoli
Dallo spettacolo "Gli anni del controcanto. 1968-1978: dieci anni di canzoni di lotta e di realtà"
Dallo spettacolo "Gli anni del controcanto. 1968-1978: dieci anni di canzoni di lotta e di realtà"
adriana 11/6/2016 - 17:38
A Fabrizio Ceruso
Comitato proletario Fabrizio Ceruso di Tivoli e Comitati autonomi operai di Roma
Il murales di Blu (Visibile qui in tutti i suoi particolari) a San Basilio dedicato a Fabrizio Ceruso
poi censurato
Da Gorgo
18 settembre 2014
BLU è tornato, è lo ha fatto scatenando un nuovo polverone, il grande artista italiano ha da poco terminato di dipingere questa grande parete, subito censurata, a San Basilio rievocando i fatti del 8 settembre 1974 e la morte di Fabrizio Ceruso.
Avevamo lasciato l’interprete Italiano in Cile alle prese con i problemi legati all’HidroAysén (Covered), ora l’artista toglie il velo su questa sua ultima creazione con la quale ancora una volta prende una posizione chiara, diretta e velenosa.
Per capire affondo le dinamiche di questa nuova pittura bisogno anzitutto rievocare gli accadimenti di qualche decennio fa, nel 1974 la polizia ed i carabinieri tentano di sgomberare alcune delle case occupata a San Basilio da circa 150 famiglie, tra queste e... (continuer)
poi censurato
Da Gorgo
18 settembre 2014
BLU è tornato, è lo ha fatto scatenando un nuovo polverone, il grande artista italiano ha da poco terminato di dipingere questa grande parete, subito censurata, a San Basilio rievocando i fatti del 8 settembre 1974 e la morte di Fabrizio Ceruso.
Avevamo lasciato l’interprete Italiano in Cile alle prese con i problemi legati all’HidroAysén (Covered), ora l’artista toglie il velo su questa sua ultima creazione con la quale ancora una volta prende una posizione chiara, diretta e velenosa.
Per capire affondo le dinamiche di questa nuova pittura bisogno anzitutto rievocare gli accadimenti di qualche decennio fa, nel 1974 la polizia ed i carabinieri tentano di sgomberare alcune delle case occupata a San Basilio da circa 150 famiglie, tra queste e... (continuer)
dq82 11/6/2016 - 16:19
No Cops
1990
Isterico
Isterico
Gendarmi,pulotti,caramba ti mettono in fuga
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 11/6/2016 - 15:47
No Government
(1981)
da "The Last Call", l'album di esordio della punk band londinese un'invettiva contro la regina e contro Maggie Thatcher
da "The Last Call", l'album di esordio della punk band londinese un'invettiva contro la regina e contro Maggie Thatcher
You're paying for your majesty
(continuer)
(continuer)
10/6/2016 - 23:25
Parcours:
Miss Maggie Thatcher
Petit Simon
[1968]
Scritta da Alex Alstone, Hugues Aufray e le Vline & Buggy (pseudonimo delle sorelle Liliane ed Evelyne Koger)
Nell’abum intitolato “Hugues”
“Le stelle non sono sempre belle, non portano sempre felicità, quando le si porta appuntate sul cuore...”
Scritta da Alex Alstone, Hugues Aufray e le Vline & Buggy (pseudonimo delle sorelle Liliane ed Evelyne Koger)
Nell’abum intitolato “Hugues”
“Le stelle non sono sempre belle, non portano sempre felicità, quando le si porta appuntate sul cuore...”
Petit Simon
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/6/2016 - 22:58
Parcours:
Camps d'extermination
Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
FRANCESE / FRENCH [3] - Marco Valdo M.I.
Version française – LILI MARLÈNE (Chanson d’un jeune planton) – Marco Valdo M.I. – 2016
Chanson allemande – Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens] – Hans Leip – 1915
Dialogue maïeutique
Lili Marlène, mais Marco Valdo M.I., je la connais cette chanson. C’est une chanson du temps de la guerre. Je l’ai entendue fort souvent depuis ce temps-là. Mais justement, ce temps-là, pour moi, c’était la Deuxième Guerre mondiale ; alors, explique-moi, ce qu’elle fait ici en plein milieu de la Première Guerre mondiale.
Ah, Lucien l’âne mon ami, c’est encore une histoire assez étrange et d’une certaine manière paradoxale. Une chanson d’amour, somme toute assez banale, qui raconte une histoire ordinaire, arrivée à des milliers de jeunes soldats et qui devient une sorte de tube parmi les belligérants de tous les camps. Un autre aspect paradoxal est celui... (continuer)
Version française – LILI MARLÈNE (Chanson d’un jeune planton) – Marco Valdo M.I. – 2016
Chanson allemande – Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens] – Hans Leip – 1915
Dialogue maïeutique
Lili Marlène, mais Marco Valdo M.I., je la connais cette chanson. C’est une chanson du temps de la guerre. Je l’ai entendue fort souvent depuis ce temps-là. Mais justement, ce temps-là, pour moi, c’était la Deuxième Guerre mondiale ; alors, explique-moi, ce qu’elle fait ici en plein milieu de la Première Guerre mondiale.
Ah, Lucien l’âne mon ami, c’est encore une histoire assez étrange et d’une certaine manière paradoxale. Une chanson d’amour, somme toute assez banale, qui raconte une histoire ordinaire, arrivée à des milliers de jeunes soldats et qui devient une sorte de tube parmi les belligérants de tous les camps. Un autre aspect paradoxal est celui... (continuer)
LILI MARLÈNE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 10/6/2016 - 13:03
El sacrificio de Tupac Amaru
Alejandro Romualdo legge la sua famosa poesia dedicata alla morte di Tupac Amaru
CANTO CORAL A TÚPAC AMARU, QUE ES LA LIBERTAD
"Yo ya no tengo paciencia para aguantar todo esto"
Micaela Bastidas
Lo harán volar
con dinamita. En masa,
lo cargarán, lo arrastrarán. A golpes
le llenarán de pólvora la boca
Lo volarán:
¡y no podrán matarlo!
Lo pondrán de cabeza. Arrancarán
sus deseos, sus dientes y sus gritos,
Lo patearán a toda furia. Luego
lo sangrarán
¡y no podrán matarlo!
Coronarán con sangre su cabeza;
sus pómulos, con golpes. Y con clavos
sus costillas. Le harán morder el polvo
Lo golpearán:
¡y no podrán matarlo!
Le sacarán los sueños y los ojos
Querrán descuartizarlo grito a grito.
Lo escupirán. Y a golpes de matanza
lo clavarán:
¡y no podrán matarlo!
Lo podrán en el centro de la plaza,
boca arriba, mirando al infinito.
Le... (continuer)
CANTO CORAL A TÚPAC AMARU, QUE ES LA LIBERTAD
"Yo ya no tengo paciencia para aguantar todo esto"
Micaela Bastidas
Lo harán volar
con dinamita. En masa,
lo cargarán, lo arrastrarán. A golpes
le llenarán de pólvora la boca
Lo volarán:
¡y no podrán matarlo!
Lo pondrán de cabeza. Arrancarán
sus deseos, sus dientes y sus gritos,
Lo patearán a toda furia. Luego
lo sangrarán
¡y no podrán matarlo!
Coronarán con sangre su cabeza;
sus pómulos, con golpes. Y con clavos
sus costillas. Le harán morder el polvo
Lo golpearán:
¡y no podrán matarlo!
Le sacarán los sueños y los ojos
Querrán descuartizarlo grito a grito.
Lo escupirán. Y a golpes de matanza
lo clavarán:
¡y no podrán matarlo!
Lo podrán en el centro de la plaza,
boca arriba, mirando al infinito.
Le... (continuer)
Maria Cristina Costantini 9/6/2016 - 18:44
Piazza Barberina
anonyme
Mio padre la canta diversa, più breve e
"Si sei un delegato, nun me ne frega gnente,
tu guarda quanta gente, hai fatto ritunà"
(radunare)
"Si sei un delegato, nun me ne frega gnente,
tu guarda quanta gente, hai fatto ritunà"
(radunare)
Francesco 9/6/2016 - 18:35
Ein Taschenkrebs und ein Känguruh
Chanson allemande - Ein Taschenkrebs und ein Känguruh - Joachim Ringelnatz (Hans Gustav Bötticher) – 1912
Texte : Joachim Ringelnatz, in “Die Schnupftabaksdose. Stumpfsinn in Versen und Bildern” – 1912.
Joachim Ringelnatz, 1883-1934, de son vrai nom Hans Gustav Bötticher, est un écrivain, un artiste de music-hall et un peintre allemand qui dut sa notoriété principalement à ses poèmes humoristiques autour du personnage de Kuttel Daddeldu.
Dialogue maïeutique
Cette fois, Lucien l’âne mon ami, bien qu’il s’agisse d’une histoire de 1912, elle a tout l’air d’être d’aujourd’hui.
Autant dire, Marco Valdo M.I. mon ami, qu’en plus de cent ans, on n’a pas beaucoup progressé.
Exactement ! C’est ce je pense aussi, quoique, Lucien l’âne mon ami, il nous faudra nuancer le propos et comme il apparaîtra, ce n’est pas ici une affirmation chèvrechoutiste. Donc, la chanson raconte l’histoire d’une rencontre,... (continuer)
Texte : Joachim Ringelnatz, in “Die Schnupftabaksdose. Stumpfsinn in Versen und Bildern” – 1912.
Joachim Ringelnatz, 1883-1934, de son vrai nom Hans Gustav Bötticher, est un écrivain, un artiste de music-hall et un peintre allemand qui dut sa notoriété principalement à ses poèmes humoristiques autour du personnage de Kuttel Daddeldu.
Dialogue maïeutique
Cette fois, Lucien l’âne mon ami, bien qu’il s’agisse d’une histoire de 1912, elle a tout l’air d’être d’aujourd’hui.
Autant dire, Marco Valdo M.I. mon ami, qu’en plus de cent ans, on n’a pas beaucoup progressé.
Exactement ! C’est ce je pense aussi, quoique, Lucien l’âne mon ami, il nous faudra nuancer le propos et comme il apparaîtra, ce n’est pas ici une affirmation chèvrechoutiste. Donc, la chanson raconte l’histoire d’une rencontre,... (continuer)
LE CRABE ET LE KANGOUROU
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 8/6/2016 - 14:37
Gee, Ma, I Want To Go Home
anonyme
ÄITI HEI, MÄ HALUUN TULLA KOTIIN
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 8/6/2016 - 10:06
Les guerriers
[2000]
Scritta da Catherine Ringer, Frédéric Chichin e Marc Anciaux
Nell’album intitolato “Cool Frénésie”
Testo trovato sul sito del duo, intitolato a Catherine Ringer dopo la prematura morte di Chichin nel 2007
Una canzone che ironizza sulla retorica della guerra, quella del “Si vis pacem, para bellum” che tanti danni ha fatto almeno negli ultimi 2.500 anni, ma soprattutto dall’inizio del secolo scorso venendo in qua...
Scritta da Catherine Ringer, Frédéric Chichin e Marc Anciaux
Nell’album intitolato “Cool Frénésie”
Testo trovato sul sito del duo, intitolato a Catherine Ringer dopo la prematura morte di Chichin nel 2007
Una canzone che ironizza sulla retorica della guerra, quella del “Si vis pacem, para bellum” che tanti danni ha fatto almeno negli ultimi 2.500 anni, ma soprattutto dall’inizio del secolo scorso venendo in qua...
Jusqu'alors la paix
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/6/2016 - 20:59
Don't You Go
Questo è il testo corretto di quella che è stata forse l'ultima meravigliosa canzone del compianto John Martyn che per tutti gli anni settanta ha creato bellezza traendo melodie inquiete dai fantasmi della sua giovinezza (vorrei ricordarne anche le interpretazioni di: Everything But the Girl nel 1984,Pinkie Maclure & David Harrow nel 1985 e soprattutto dei Capercaillie nel 2008)
(Flavio Poltronieri)
(Flavio Poltronieri)
il testo è stato corretto.
7/6/2016 - 17:34
Il Professore Partigiano
(Omaggio musicale a Carlo Del Bianco, Lucca 1913 - Rovigo 1944))
Il Professore Carlo Del Bianco nacque a Lucca nel 1913.
Laureatosi in storia e filosofia insegnò nel liceo classico Machiavelli, trasmettendo ai suoi studenti l'amore per la libertà e la giustizia.
Assieme a loro fondò il primo gruppo partigiano della Lucchesia.
Ricercato, fuggì a Venezia da un amico che purtroppo non trovò. Tornando indietro aveva con se documenti importanti e, nei pressi di Rovigo, si gettò dal treno in corsa per sfuggire a un controllo delle SS. Fu ritrovato molte ore dopo e non gli furono trovati addosso documenti che potessero compromettere nessuno.
Gravemente ferito, morì poco dopo in ospedale all'alba del 31 marzo 1944.
Il testo di questa canzone è formato da due poesie scritte dal Professore Carlo Del Bianco che il cantautore lucchese Joe Natta ha musicato. Questo brano è il suo piccolo omaggio musicale per una Grande persona, sempre "Assetata di giustizia e di verità", il cui ricordo non dovrà mai essere dimenticato.
Il Professore Carlo Del Bianco nacque a Lucca nel 1913.
Laureatosi in storia e filosofia insegnò nel liceo classico Machiavelli, trasmettendo ai suoi studenti l'amore per la libertà e la giustizia.
Assieme a loro fondò il primo gruppo partigiano della Lucchesia.
Ricercato, fuggì a Venezia da un amico che purtroppo non trovò. Tornando indietro aveva con se documenti importanti e, nei pressi di Rovigo, si gettò dal treno in corsa per sfuggire a un controllo delle SS. Fu ritrovato molte ore dopo e non gli furono trovati addosso documenti che potessero compromettere nessuno.
Gravemente ferito, morì poco dopo in ospedale all'alba del 31 marzo 1944.
Il testo di questa canzone è formato da due poesie scritte dal Professore Carlo Del Bianco che il cantautore lucchese Joe Natta ha musicato. Questo brano è il suo piccolo omaggio musicale per una Grande persona, sempre "Assetata di giustizia e di verità", il cui ricordo non dovrà mai essere dimenticato.
Dal fondo dello stagno
(continuer)
(continuer)
envoyé par Joe Natta 7/6/2016 - 14:50
Le petit train
anonyme
abbiamo separato le due canzoni, come e' certamente opportuno!
CCG Staff 7/6/2016 - 09:25
Le petit train
Infatti “Le petit train(e)” (!), nel suo testo originale, parla di Olocausto, che il padre di Catherine Ringer, anima dei Rita Mitsouko insieme a Frédéric Chichin (morto nel 2007), sopravvisse all’internamento in un campo nazista.
Seguono le parole del testo originale come riprese da Histoire et mémoire(s) du XXème siècle. Sono sulla falsariga di una omonima canzone di André Claveau risalente la 1952.
Nell’album de Les Rita Mitsouko intitolato “Marc & Robert”, pubblicato nel 1988.
Seguono le parole del testo originale come riprese da Histoire et mémoire(s) du XXème siècle. Sono sulla falsariga di una omonima canzone di André Claveau risalente la 1952.
Nell’album de Les Rita Mitsouko intitolato “Marc & Robert”, pubblicato nel 1988.
Le petit train s’en va dans la campagne
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby / CCG Staff 7/6/2016 - 09:23
Parcours:
Camps d'extermination, Trains
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feat. Kendrick Lamar
Album: Lemonade
Campionamenti: Let Me Try (Kaleidoscope) e due registrazioni sul campo di Alan Lomax: Collection speech / Unidentified lining hymn e Stewball (1947/48)
"Freedom" è un inno afroamericano, dedicato alle donne nere. Nella canzone Beyoncé fa frequenti riferimenti alla schiavitù e al razzismo. La canzone sostiene il movimento "Black Lives Matter, nato in seguito ai vari assassini di cittadini afroamericani, tra cui Eric Garner a New York, Freddy Gray a Baltimora e Michael Brown nel Missouri.