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Kristallnacht

Kristallnacht
[1992]
Un album strumentale concepito da John Zorn (1952-), compositore, arrangiatore, produttore, sassofonista, multistrumentista newyorkese. Composto nel 1992, presentato al Festival Art Project di Monaco di Baviera e pubblicato l’anno seguente.
L’esecuzione è affidata ai musicisti Marc Ribot (chitarra), Anthony Coleman (tastiere), David Krakauer (clarinetto), Mark Feldman (violino), William Winant (percussioni), Frank London (trombe) e Mark Dresser (basso).

Le tracce di questo lavoro, interamente strumentale, dedicato alla “Notte dei Cristalli” del 9 e 10 novembre 1938, con cui i nazisti inaugurarono l’Olocausto ebraico, sono le seguenti:

- “Shtetl (Ghetto Life)"
- "Never Again"
- "Gahelet (Embers)"
- "Tikkun (Rectification)"
- "Tzfia (Looking Ahead)"
- "Barzel (Iron Fist)"
- "Gariin (Nucleus - The New Settlement)"


La ricerca delle radici, il rimodellarle secondo criteri avanguardistici... (continuer)
[strumentale]
envoyé par Bernart Bartleby 1/6/2016 - 22:03
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Ma ville est malade

Ma ville est malade
[1997]
Scritta da D. Danger, F. Ridel, L. Garibaldi, R. Mazzarino
Nell’album intitolato “Aïollywood”
Testo trovato sul vecchio sito del gruppo

Una canzone su Marsiglia, per il valore della convivenza tra etnie diverse, e contro gli (s)fascisti del Front National, che a metà degli anni 90 incassava oltre 4 milioni di preferenze per Jean Marie Le Pen alle presidenziali e otteneva un mucchio di municipi, soprattutto in Provence-Alpes-Côte d'Azur...

L’acronimo “O.M.” sta per Olympique de Marseille, famoso club calcistico fondato nel lontano 1899.
Ma ville tremble, ma ville est malade
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/6/2016 - 20:06
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Mazurkà planetària

Mazurkà planetària
[2002]
Parole di F. Ridel, L. Villegas, L. Garibaldi
Musica di F. Ridel, L. Garibaldi, G. Kayalik, S. Attard, D. Danger
Arrangiamento di D. Loddo
Nell’album intitolato “Occitanista”
Testo trovato sul vecchio sito del gruppo
Arriba la bolegada
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/6/2016 - 19:39
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Adotta un fascista

Adotta un fascista
2016
Da Kahbum

Kahbum è una serie musicale che racconta la nascita di una canzone attraverso la collaborazione tra due cantautori o band.
I musicisti si incontrano in uno studio dove trovano una busta con dentro un titolo. Da quel momento hanno 90 minuti per scrivere un pezzo.
E' un progetto che nasce per mettere in relazione musicisti e produrre contenuti originali. Non è un talent, non è una gara, non ci sono vincitori né giudici, è un luogo d'incontro dove si parla, si scrive e si suona liberamente.
Se la musica fosse un paesino di provincia Kahbum sarebbe il bar.

Come si evince dal video del "making of" l'idea è che una coppia omosessuale vedendo passare un fascista decida di adottarlo... con l'idea (illusione?) che l'amore possa cambiare le persone...
L'ho visto camminare per strada
(continuer)
envoyé par dq82 1/6/2016 - 14:25
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Bambini

Bambini
2016
Finestre

U.Silvestri & R.Franchi

I bambini sono il dono universale e più prezioso dell’umanità.
Quando un bambino viene abbandonato o ucciso dalla violenza, dalla brutalità, dall’imbecillità o dalla crudeltà degli adulti e del mondo, non possiamo restare inermi.
Questa canzone dal forte impatto sonoro, scritta a quattro mani da un’idea di Umberto Silvestri, si snoda dall’incontro delle chitarre acustiche con l’orchestrazione delle tastiere di Gianni Colombo, passare ad un crescendo che ci porta verso un finale trascinante, dove con i suggestivi cori delle voci di Marta, Viky e Renato e la chitarra elettrica di Jose Carboni che urla il dolore del mondo, si raggiungono risultati di notevole intensità.
Una canzone a volte ha il compito di raccontare, di far pensare, tenere viva la memoria e far riflettere anche sui grandi valori dell’umanità. “Bambini” è un dolce pensiero in omaggio a tutti i cuccioli del mondo.
Bambini guardano oltre il ponte che non c'è più
(continuer)
envoyé par dq82 1/6/2016 - 11:26
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Una sera ho incontrato un razzista

Una sera ho incontrato un razzista
2014
Album:L'amore (è) sostenibile
Una sera ho incontrato un razzista!
(continuer)
envoyé par dq82 1/6/2016 - 09:32
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Parchman Farm Blues

Parchman Farm Blues
[1940]
Parole e musica di Booker T. Washington "Bukka" White (1909-1977), uno dei più grandi chitarristi e cantanti Delta blues di sempre.

Presente in molte raccolte, a cominciare da “Mississippi Blues” del 1963.
Coverizzata da moltissimi artisti, come Mose Allison (che ne cambiò anche parte del testo), Georgie Fame, John Mayall, Johnny Winter e gli Hot Tuna.

La storia di Bukka White è molto simile a quella di Leadbelly ed altri noti od oscuri bluesman neri della prima metà del secolo scorso.
Nel 1937 Bukka White venne arrestato e condannato per uno scontro a fuoco in cui c’era scappato il morto. Venne imprigionato nel Mississippi State Penitentiary di Parchman, la famigerata “Parchman Farm”, una fattoria agricola dove i prigionieri, nella stragrande maggioranza neri, erano costretti ai lavori forzati e alle Chain Gang, un sistema che non era altro che la prosecuzione, sotto mentite... (continuer)
Judge gimme me life this mo’nin’
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/5/2016 - 22:38
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Dick Annegarn: Attila Jozsef

Dick Annegarn: Attila Jozsef
[1997]
Parole di Dick Annegarn
Musica di Dick Annegarn e Joseph Racaille
Nell’album intitolato “Approche-toi”

Una canzone dedicata al grande poeta ungherese Attila József (1905-1937).
Sul sito sono presenti tre sue poesie: Anyám, Külvárosi éj e Most a jövendő férfiakról szólok.
Qu’est-ce que je sais de ce poète-là
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/5/2016 - 21:46
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Guerra de rizzi

Guerra de rizzi
(testo G.De Santis musica A.Coppola)

Album: It/Aliens (2016)

"Guerra de rizzi", il cui testo in s​alentino è scritto dal poeta Gianni De Santis e musicato da Alessandro Coppola, racconta di una guerra assurda t​ra ricci di mare e di terra che scoprendo di non poter uscire dall'acqua gli uni e di non saper nuotare gli altri, si promisero eterna pace. Un'innocente favola che fa riferimento all'assurdità delle guerre, quasi sempre atroci mezzi per far riemergere la grande economia delle multinazionali a scapito di popolazioni inermi.
Bari Today
Rizzi de mare rizzi de terra
(continuer)
envoyé par Letizia 30/5/2016 - 22:13
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La ballata dell'emigrante

La ballata dell'emigrante
2014
Album:L'amore (è) sostenibile

Dopo l'uscita dell'album "L'amore (è) sostenibile", nuovo singolo e videoclip per il cantautore Luca Bassanese, realizzato tra Italia e Francia e dedicato ai "Cervelli in fuga", giovani di talento o alta specializzazione professionale costretti a lasciare il nostro Paese per cercare un futuro dignitoso. Registrato a Parigi con musicisti migranti Pugliesi, del gruppo di musica tradizionale Télamuré, "La Ballata dell'Emigrante" con l'apertura corale, ironica e graffiante, "Cervelli in fuga", vuole essere l'inno di una generazione colpita da una grave crisi ma che non smette di sognare e nonostante tutto crede ancora in un futuro possibile e sostenibile. Una pizzica per raccontare l'esodo quotidiano di centinaia e centinaia di giovani italiani. Dice Bassanese «La canzone si inserisce nel quadro storico delle "canzoni migranti" raccontando però una nuova storia,... (continuer)
E questa è la ballata dell'emigrante
(continuer)
envoyé par Dq82 30/5/2016 - 21:35
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Cervelli in fuga

Cervelli in fuga
2014
Album:L'amore (è) sostenibile

Dopo l'uscita dell'album "L'amore (è) sostenibile", nuovo singolo e videoclip per il cantautore Luca Bassanese, realizzato tra Italia e Francia e dedicato ai "Cervelli in fuga", giovani di talento o alta specializzazione professionale costretti a lasciare il nostro Paese per cercare un futuro dignitoso. Registrato a Parigi con musicisti migranti Pugliesi, del gruppo di musica tradizionale Télamuré, "La ballata dell'emigrante" con l'apertura corale, ironica e graffiante, "Cervelli in fuga", vuole essere l'inno di una generazione colpita da una grave crisi ma che non smette di sognare e nonostante tutto crede ancora in un futuro possibile e sostenibile. Una pizzica per raccontare l'esodo quotidiano di centinaia e centinaia di giovani italiani. Dice Bassanese «La canzone si inserisce nel quadro storico delle "canzoni migranti" raccontando però una nuova storia,... (continuer)
Siamo pronti ad emigrare
(continuer)
envoyé par Dq82 30/5/2016 - 21:09
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Une décennie d'un siècle

Une décennie d'un siècle
(2011)
Album: L'Esquisse vol. 2

Dieci anni dopo l'undici settembre 2001, il mondo è cambiato e decisamente non in meglio
Et ceux de ceux qu'on a vus grandir?
(continuer)
29/5/2016 - 19:19
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Intro - État d'Urgence

Intro - État d'Urgence
dall'EP État d'Urgence (2016)
disponibile da scaricare in linea a prezzo libero dal 26 maggio 2016.

Nell'introduzione si sentono vari estratti di telegiornali che commentano la dichiarazione in Francia dello Stato d'Emergenza il 14 novembre 2015 in seguito agli attentati di Parigi. Sul finale un collage di versi da altre canzoni di Keny Arkana (Une décennie d'un siècle, Reveillez-vous, V pour vérités)

Le gouvernement va demander aux parlementaires la prolongation de l'état d'urgence pendant trois mois. Mais le Président veut aussi modifier la Constitution pour donner une assise juridique à ces mesures exceptionnelles
(continuer)
29/5/2016 - 18:25
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Une seule Humanité

Une seule Humanité
dall'EP État d'Urgence (2016)
disponibile da scaricare in linea a prezzo libero dal 26 maggio 2016.

Tellement loin d’être en paix avec nous-même
(continuer)
29/5/2016 - 18:17
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Ne t'inquiète pas

Ne t'inquiète pas
dall'EP État d'Urgence (2016)
disponibile da scaricare in linea a prezzo libero dal 26 maggio 2016.

Ne t’inquiète pas, tout se dérègle, les eaux montent et l’air se réchauffe
(continuer)
29/5/2016 - 17:39
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L'histoire se répète

L'histoire se répète
dall'EP État d'Urgence (2016)
disponibile da scaricare in linea a prezzo libero dal 26 maggio 2016.

On a dit non à la guerre, personne n'écoute, personne n'entend
(continuer)
29/5/2016 - 17:25
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Effort de Paix

Effort de Paix
dall'EP État d'Urgence (2016)
disponibile da scaricare in linea a prezzo libero dal 26 maggio 2016.

Celui qui ne reconnaît pas ses erreurs
(continuer)
29/5/2016 - 17:00
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Piazza Della Loggia

Piazza  Della  Loggia
Brescia, 28 maggio 1974, accadeva quello che è accaduto. un pensierino per presentare questa canzone seria fra le tante cagate da me scritte, perché ogni tanto è utile scuotere le coscienze, in primo luogo la mia.

Perché quella bomba a Brescia l’abbiamo messa tutti noi, ogni volta che abbiamo riso e preso sottogamba episodi e fatti di estrema gravità.

La bomba l’abbiamo messa noi ogni volta che abbiamo fatto finta di arrabbiarci, e poi ci siamo scordati tutto, votando solo per chi prometteva qualcosa che faceva comodo anche a noi, mentre faceva passare indulti strategici, qualche depenalizzazione, qualche bello scudo fiscale…

Siamo noi tutti noi che abbiamo messo la bomba, ogni volta che accettiamo sentenze scandalose, tagli alla sanità e ai servizi per i deboli. Ogni volta che accettiamo che i nostri figli vogliano diventare veline o calciatori, ogni volta che siamo piccoli, meschini... (continuer)
Nessun colpevole, sentenzia il giudice
(continuer)
envoyé par adriana 29/5/2016 - 13:43
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Chi è più ricco

Chi è più ricco
[1974]

Album : L'ultima crociata
Chi ha più soldi ha convenienza
(continuer)
envoyé par adriana 29/5/2016 - 08:39
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Nei reparti della FIAT

Nei reparti della FIAT
[1969]

Singolo : Sciopero Interno / Nei Reparti Della FIAT
Se lavori al reparto sbavatura
(continuer)
envoyé par adriana 29/5/2016 - 08:34
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Sciopero interno

Sciopero interno
[1969]

Singolo : Sciopero Interno / Nei Reparti Della FIAT
Abbiam trovato
(continuer)
envoyé par adriana 29/5/2016 - 08:27
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Pani e rispettu a li travagghiaturi

Pani e rispettu a li travagghiaturi
[1962?]
Versi di Salvatore Bella, detto Turi (1911-1989), poeta siciliano originario di Ficarella, frazione del comune catanese di Mascali.
Musica di Orazio Strano (1904-1981), originario di Riposto, in provincia di Catania, considerato il padre dei cantastorie siciliani. Per cantare le sue storie, tutte immancabilmente illustrate, girava tutta la Sicilia benchè fosse paralitico e ridotto su una carrozzella.

Testo trovato su Cultura siciliana, il sito curato da Nicolò La Perna.

Una lunga cantata contro i ricchi, anzi, agli arricchiti sul sudore e sul sangue dei lavoratori. “Ma oggi è finita la vita di una volta, che il lavoratore era stupido, ora vogliamo pane e rispetto per i lavoratori, e teniamo tutto scritto e niente ci scappa dalle mani; il mondo gira come una ruota e noi ci svegliamo sempre di più, e se qualcuno dorme ancora, con le sue canzoni lo risveglia Strano”...
Travagghiaturi se m'ascutati na storia vi vogghiu raccuntari
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 28/5/2016 - 21:52
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La straggi di lu pani

La straggi di lu pani
[1998]
Una ballata composta da Serena Lao, cantautrice, poetessa, attrice e scrittrice siciliana, originaria del rione Ballarò di Palermo.
Nella sua raccolta di poesie e ballate intitolata “Cantu la libbertà ca m'apparteni”, edita nel 2014 dall’ISSPE - Istituto Siciliano di Studi Politici ed Economici.
Testo trovato sul blog Il Sigillo

In questa ballata, commissionatale nel 1998 dall’amministrazione palermitana, Serena Lao rievoca la “rivolta del pane” del 1944, quando i soldati di quella che era stata la divisione di fanteria “Sabauda” del Regio esercito (un drappello di veterani fin dalla guerra d’Etiopia, inopinatamente mandato in Sicilia con compiti anche di ordine pubblico) spararono e lanciarono due bombe a mano contro una folla di civili disarmati che, al grido di “pane, pasta, lavoro!” si era raccolta in via Maqueda, davanti a Palazzo Comitini, per protestare contro la fame ed... (continuer)
Viniti, ascutati, genti siciliani
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 26/5/2016 - 23:06
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‘N ciumi di genti

‘N ciumi di genti
[2001]
Parole e musica di Raimondo Minardi
Nell’album intitolato “Tra cielu e mari”
Testo trovato su Cultura siciliana, il sito curato da Nicolò La Perna. (La prima strofa, mancante, è stata trascritta all’ascolto da Bernart Bartleby)

“Un fiume di gente, a testa bassa, scorre lentamente davanti ai soldati...”
‘N ciumi di genti cui testi calati
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 25/5/2016 - 22:06
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Toi mourir

Toi mourir
[1981]
Parole e musica di Serge Gainsbourg, con l’apporto di mostri sacri del reggae giamaicano come il batterista Sly Dunbar ed il bassista Robbie Shakespeare (Sly & Robbie) e il trio vocale femminile The I Threes che ha spesso accompagnato Bob Marley & The Wailers (una del trio è la vedova di Marley, Rita).
Nel disco “Mauvaises nouvelles des étoiles”, titolo preso in prestito da quello di un disegno del pittore espressionista tedesco Paul Klee (1879-1940), che Gainsbourg aveva acquistato in quel periodo (mica scemo!)

Nell’album non c’è solo La nostalgie camarade di significativo... Il trait d’union di diversi brani presenti è l’anticolonialismo, come pure in questa “Buana, tu dato me mucchio di cianfrusaglie, ma tu dato me anche armi e ora tu morire, tu andare a vedere tuo paradiso!”...
Toi mourir, toi mourir!
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 25/5/2016 - 20:46
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Il partigiano William

Il partigiano William
2016
Tutti in pentola

Tratta da una poesia di Franco Ruvoli, Presidente sezione ANPI di Corticella dedicata al ricordo di Lino Michelini. Il nostro ricordo di Lino. Nome di battaglia: William. Il partigiano William.
Il Partigiano William, dei GAP fu comandante
(continuer)
envoyé par dq82 25/5/2016 - 14:49
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Presidente (io non voglio lavorare)

Presidente (io non voglio lavorare)
Monologo tratto dallo spettacolo "SOLO CON ABATJOUR - ovvero come ho salvato il mondo"
Presidente, Vostra Altezza
(continuer)
envoyé par adriana 25/5/2016 - 14:44
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Atto secondo scena ottava

Atto secondo scena ottava
2016
Tutti in pentola

Essere liberi e senza padroni. Come Cyrano.
Liberamente ispirata all'atto secondo, scena ottava, del Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand
Che dovrei fare cercarmi un tutore?
(continuer)
envoyé par dq82 25/5/2016 - 14:43
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Silenzio, sei mia

Silenzio, sei mia
2016
Tutti in pentola

L'Italia. Una creatura meravigliosa lasciata sola, nella sua giovane vita democratica e repubblicana, nelle mani di chi non sa riconoscere quella meraviglia. E che, quindi, non ne ha alcun rispetto.

Un'incipit che si rifà a Bella Ciao, numerose citazioni dell'Inno di Mameli
envoyé par dq82 25/5/2016 - 14:40
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Le tre scimmiette

Le tre scimmiette
2016
Tutti in pentola

Le tre scimmiette. Una non vede. Una non parla. Una non sente. Troppi ormai di fronte alle ingiustizie sono come queste tre scimmiette. Chi non vede, chi non parla, chi non sente.

Le tre scimmie sagge (giapponese: 三猿, san'en o sanzaru, o 三匹の猿, sanbiki no saru, letteralmente "tre scimmie") sono un motto illustrato. Queste tre scimmie insieme danno corpo al principio proverbiale del "non vedere il male, non sentire il male, non parlare del male". I loro nomi sono "Mizaru", “scimmia che non vede”, "Kikazaru", “scimmia che non sente il male” e "Iwazaru", “scimmia che non parla del male”. A volte è rappresentata una quarta scimmia insieme alle altre, questa, "Shizaru" simboleggia il principio del “non compiere il male” e può essere raffigurata con le mani incrociate. Nei paesi occidentali, questa visione prettamente filosofica è spesso travisata e mal interpretata. Soprattutto... (continuer)
Nel Piemonte, in Val di Susa
(continuer)
envoyé par dq82 25/5/2016 - 14:35
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Caronte

Caronte
2016
Tutti in pentola

Il Mediterraneo come l'Acheronte. Nuovi Caronte traghettano anime verso la vita e, sempre più spesso, verso la morte. Strizzando l'occhio al Sommo Dante, abbiamo tolto la patente a Caronte
Ed ecco verso noi venir per nave
(continuer)
envoyé par dq82 25/5/2016 - 14:27
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Cantata cuntra la mafia

Cantata cuntra la mafia
[1961]
Versi di una cantata composta da Ignazio Buttitta nel 1961, diventata famosa nell’adattamento che ne fece Ciccio Busacca nel 1965, con il titolo “Cosa è la mafia?”, canzone presente anche nello spettacolo “Ci ragiono e canto, 3” diretto nel 1973 da Dario Fo, con Ciccio Busacca, Piero Sciotto, Chicca De Negri e Policarpo Lanzi.
Traggo i testi, e della poesia originale e della versione di Busacca, da Cultura siciliana, il sito curato da Nicolò La Perna.
La mafia non è la peste, non è la carestia
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/5/2016 - 22:10
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Per non dimenticare (Canzone per Irma Bandiera)

Per non dimenticare (Canzone per Irma Bandiera)
Omaggio musicale del Cantautore Joe Natta a Irma Bandiera, partigiana italiana, medaglia d'oro al valor militare (Alla memoria)
Una canzone
(continuer)
envoyé par Joe Natta 24/5/2016 - 20:00
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Ostalghia

Ostalghia
[2016]
Album: Ostalghia
Giromini e La Maledizione
Testo e musica di Davide Giromini
Voci: Davide Giromini, Sara Kismet Del Bubba

Da oramai parecchi anni, il carrarino Davide Giromini detto “Darmo”, con la sua Cooperfisa, le sue pettinature estreme, le sue varie formazioni e progetti, i suoi gatti neri e il suo celeberrimo disimpegno (termine non facilmente coglibile da chi non abbia mai avuto la ventura di mangiarsi una pasta al pomodoro in casa sua), porta avanti, imperterrito e forse unico in questo decostrutto paese, il suo racconto di quel che è avvenuto dopo. Dopo che cosa? Si sarebbe magari tentati di dire dopo i favolösi anni settanta, e partiamo giustappunto da qui, ché da qualche cosa si deve pur partire. Di che cosa sia avvenuto dopo quegli anni, in generale lo si sa; i protagonisti (più o meno sedicenti) di quel periodo si sono accaparrati, quasi con una sorta di copyright... (continuer)
Eravamo bambini adulti
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 24/5/2016 - 18:52
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L'anno, il posto, l'ora

L'anno, il posto, l'ora
(1973)
Musica: Dodi Battaglia e Roby Facchinetti
Testo: Valerio Negrini
Album: Parsifal

Dodi Battaglia compose la prima parte della musica, ma da sola non reggeva. "Era come un tavolo senza una gamba", ricorda Facchinetti il quale, allora, si adoperò per aggiungervi un pezzo totalmente indipendente dando origine a questa mini-suite in quattro quarti.
Per la quale, però, occorreva un testo lungo, narrativo, che variasse i propri colori al variare della melodia.

Valerio Negrini scrisse così i versi di "L'anno, il posto, l'ora".

"Parla di un pilota il cui aereo cade proprio mentre sta tornando a casa. Mentre precipita, pensa a casa sua, al bambino che sta dormendo, alla sua donna che gli sta preparando da mangiare.
In un attimo rivive tutta la sua vita".
Così lo racconta Red Canzian che in questo album, Parsifal, del 1973 (l'anno in cui si ambienta la storia del pilota) impugna per... (continuer)
L'anno è il settantatré.
(continuer)
envoyé par Salvo Lo Galbo 24/5/2016 - 18:36
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La Sicilia camina

La Sicilia camina
[Fine anni 50]
Parole di Ignazio Buttitta
Musica di Ignazio Buttitta e Lulli Madonia (?)
Cantano Ciccio Busacca e Lulli Madonia
Testo trovato su Cultura siciliana, il sito curato da Nicolò La Perna

Doveva trattarsi originariamente di un brano scritto per uno spettacolo di pupi portato più volte in scena tra la fine degli anni 50 e la metà dei 60 dal celebre puparo Antonino Mancuso, inventore di un teatro mobile montato sopra un camion, e da suo figlio Nino. La compagnia esiste ancora e si chiama “Carlo Magno”. Le prime rappresentazioni vedevano la presenza del cantastorie Vito Arcangelo, il quale oltre ai testi di Buttitta (questa “La Sicilia camina”, Li pirati a Palermu, “La cantata cuntra la mafia” e Lu trenu di lu suli), raccontava anche le storie del poeta dialettale seicentesco Pietru Fudduni.

Credo, mi pare di capire, che l’incisione di Busacca sia appena successiva a quel periodo,... (continuer)
La Sicilia persi a vuci
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/5/2016 - 21:47
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Vanunu

Vanunu
2013
Everything Can Change

Mordechai Vanunu (in ebraico: מרדכי ואנונו‎, anche noto con il nome di battesimo cristiano John Crossman; Marrakech, 13 ottobre 1954) è un ex tecnico nucleare israeliano. Nato in Marocco da una famiglia ebraica ortodossa sefardita della città di Marrakech, emigrò in Israele con i parenti nel 1963. Nel 1986 rivelò al Sunday Times l'esistenza di un piano segreto di armamento nucleare da parte dello Stato di Israele, che all'epoca avrebbe posseduto 220 testate nucleari, tra 200 bombe atomiche più il materiale sufficiente per realizzare 20 bombe all'idrogeno. All'epoca lavorava alla centrale nucleare di Dimona, che ufficialmente doveva essere solo un luogo di produzione di energia nucleare a scopo civile. In seguito alle rivelazioni, agenti israeliani lo rapirono in Italia, lo drogarono e lo trasportarono in Israele, dove una corte lo processò in segreto con accuse di tradimento e spionaggio, condannandolo a 18 anni di prigionia.
I was born in Marakesh and I thought life was good
(continuer)
envoyé par dq82 23/5/2016 - 18:58
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Free Abu Sakha

Free Abu Sakha
2016
Letter to My Landlord

Mohammad Abu Sakha è stato arrestato il 14 dicembre 2015 alle 4 circa mentre stava attraversando il posto di blocco militare Zaatara vicino a Nablus per andare a lavorare nel villaggio di Birzeit, vicino a Ramallah. Abu Sakha lavora come formatore e interprete presso la scuola di circo palestinese dal 2007. Era uno studente. È diventato un artista circense e un allenatore al circo nel 2011. Ha partecipato a molti spettacoli in Europa e negli Stati Uniti. Partecipa inoltre a numerose tournée in Palestina. Doveva partecipare a corsi di formazione fuori della Palestina nel mese di marzo e giugno 2016.
Un ordine di detenzione amministrativa di sei mesi è stato emesso contro Mohammad a partire dal 25 dicembre 2015 e termina il 13 giugno 2016. L’accusa militare afferma che Abu Sakha è attivo in un’organizzazione illegale secondo gli ordini militari di occupazione.... (continuer)
He grew up in Jenin, where his neighbors lived and died
(continuer)
envoyé par dq82 23/5/2016 - 18:44
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Wardogs

Wardogs
Album: City Baby Attacked By Rats
Genere: UK '82
Anno: 1982
We're a bunch of desperados
(continuer)
envoyé par Ivan 23/5/2016 - 17:47
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Atomic Garden

Atomic Garden
Album: Generator
Genere: Melodic Hardcore Punk
Anno: 1992
Everybody wants to dance in a playpen
(continuer)
envoyé par Ivan 23/5/2016 - 17:43
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Ай нилагун дарёи ман, боз омадам

Ай нилагун дарёи ман, боз омадам
Ай нилагун дарёи ман, боз омадам, боз омадам.
(continuer)
envoyé par Krzysiek 23/5/2016 - 02:35
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Generals

Generals
[1981]

Album: Leather, Bristles, Studs And Acne
This means war
(continuer)
envoyé par Ivan 22/5/2016 - 23:12
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Alternative

Alternative
Album: Troops Of Tomorrow
Genere: UK '82
Anno: 1982
Something's happened what's gone wrong
(continuer)
envoyé par Ivan 22/5/2016 - 23:07
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Soldier

Soldier
Album: Send In The Marines!
Genere: Oi!
Anno: 1982
Soldier soldier standing there
(continuer)
22/5/2016 - 22:58
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Remembrance Day

Remembrance Day
Album: The Good, The Bad & The 4 Skins
Genere: Oi!
Anno: 1982
Remember the fields all full of red
(continuer)
envoyé par Ivan 22/5/2016 - 22:49
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New War

New War
Album: A Fistful Of... 4 Skins
Genere: Oi!
Anno: 1983
Wear no colours, no quarter down
(continuer)
envoyé par Ivan 22/5/2016 - 22:44
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Senza frontiere

Senza frontiere
1987
Oasi

(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)

Quando qualche figlio di Alberto da Giussano oggi ci dice "Ma che, Milano sta diventando Pretoria?", bisognerebbe rispondere "Ecco, appunto. Facciamo che non lo diventi!"
Siete qui,
(continuer)
envoyé par Salvo Lo Galbo 22/5/2016 - 22:05
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Il cielo è blu sopra le nuvole

Il cielo è blu sopra le nuvole
Dall'album omonimo del 1992, il ventritreesimo dei Pooh.

Musica di Roby Facchinetti,
parole di Valerio Negrini
Tu, ragazza con gli occhiali,
(continuer)
envoyé par Salvo Lo Galbo 22/5/2016 - 21:51
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Die For Me

Die For Me
nell'EP "TSOL" del 1981.
Album: Dance with Me (1981)
You never knew me
(continuer)
envoyé par Ivan 22/5/2016 - 21:11
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Superficial Love

Album: Live '91
Superficial love only for a fuck
(continuer)
envoyé par Ivan 22/5/2016 - 21:04
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World War III

World War III
dall'EP TSOL del 1981
Jimmy carter ran for President again
(continuer)
envoyé par Ivan 22/5/2016 - 21:01
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Il silenzio della colomba

Il silenzio della colomba
[1996]
Album: Amici per sempre

Valerio Negrini è stata la voce, attraverso quei Pooh da lui stesso fondati quel 1966, di brani di una intensità poetica incommensurabile.
Per la personalità, l'immedesimazione, la profondità e tutto ciò che possiamo dire "la qualità" dei testi, quanto per la quantità; è davvero incredibile quanti siano stati i temi affrontati dalla penna di Negrini.

Di lui, purtroppo, non si sa moltissimo. Poco si sa delle sue letture, dei suoi riferiment. Le sue idee sulla società, sulla politica, sulla religione, sono palesi in tutti i suoi testi e non occorrono autoattestati per quelli.

È sempre rimasto il "quinto Pooh", il Pooh nell'ombra; quello che non calcava i palchi, che non si incipriava, che non troneggiava sotto i riflettori e nel fumo dei loro spettacolari concerti, e che non raccoglieva gli applausi, ma era un signore tracagnotto, con un vocino da cartone... (continuer)
Ti chiederanno se li hai visti in faccia,
(continuer)
envoyé par Salvo Lo Galbo 22/5/2016 - 11:58
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Ballad of CeCe McDonald

Ballad of CeCe McDonald
[2015]

Album : The Other Side
There are a lot of white men in this world who turn out a lot like Dean
(continuer)
22/5/2016 - 10:09
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Aleppo

Aleppo
Album :1939
When the bomb went off that killed your mother
(continuer)
envoyé par adriana 22/5/2016 - 09:44
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The Golden Rule

The Golden Rule
[2016]

Veterans for Peace have fixed up the old Golden Rule boat that sailed to the Pacific in 1958 against nuclear testing, and nuclear weapons. The boat's back in action, the anti-nuke mission remains, and I wrote a song...
Albert was in Pearl Harbor, that's just where he happened to be
(continuer)
envoyé par adriana 22/5/2016 - 09:05
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If You Bomb Somebody

If You Bomb Somebody
[2017]

Album: Punk Baroque

Terrorist attacks. They're always trying to figure out why someone would do that, while fastidiously ignoring the elephant in the living room. This song is about the elephant.
They haven't even started cleaning up the mess
(continuer)
envoyé par adriana 22/5/2016 - 09:01
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Good-Bye Portland

Good-Bye Portland
[2016]

I've been writing a lot of songs on this subject, but here's another one. Gentrification, ethnic cleansing, chaos, genocide, whatever you want to call it. It's happening to Portland. Everybody's leaving aside from the baby millionaires. San Francisco, Seattle, New York City, Boston, now it's here. Welcome to cancerous growth. Welcome to rampant, uncontrolled capitalism. Welcome to America. Home to no one but the millionaires. The rest of us are just hanging on to the edges, being told we should be grateful that there was a bush growing on the side of the cliff that we could grab onto before going splat into the ravine.
I grew up in the suburbs, the ones where you do not stay
(continuer)
envoyé par adriana 22/5/2016 - 08:54
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Kobane

Kobane
[2015]

Album : The Other Side
Since the risings started there are many tales you could tell
(continuer)
envoyé par adriana 22/5/2016 - 08:44
Parcours: Du Kurdistan
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L'Isola di Utopia

L'Isola di Utopia
dal disco "Grande Raccordo Animale" (2015)

L'isola di Utopia è proprio quella di Thomas More, rivisitata secondo Appino. La canzone elenca una lista di cose in cui l'autore non crede e altre in cui invece crede, che ci trova assolutamente d'accordo.
Non credo agli angeli
(continuer)
21/5/2016 - 22:58
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قصيدة الياسمين

قصيدة الياسمين
[2011]
qasidāt al-yasimīn
قصيدة محمد بن الذيب العجمي
Poesia di Mohammed al-Ajami
A poem by Mohammed al-Ajami

In galera, Mohammed al-Ajami non c'è finito soltanto per la ”Poesia da una cella di galera” onnipresente oramai in rete, ma della quale non si riesce a trovare il testo in arabo. C'è finito anche per quest'altra poesia, scritta nel 2011 dopo la prima delle rivolte delle “Primavere arabe”, quella che in Tunisia aveva cacciato il regime di Ben Ali. Ma la poesia di Mohammed al-Ajami si era già accorta della direzione in cui le “Primavere arabe” stavano andando; e la chiusa finale raccoglie una domanda che è fondamentale. Presentiamo qui dunque anche questa poesia, con un'avvertenza necessaria: non è assolutamente possibile operare, nella cultura letteraria e poetica araba, alcuna differenziazione tra “poesia” e “canto”. Qualsiasi componimento poetico in lingua araba, per sua stessa... (continuer)
يا لوزير الاولـي يا محمـد الغنّوشـي
(continuer)
21/5/2016 - 11:49
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1944

1944
(2016)

Canzone vincitrice dell'Eurovision Song Contest 2016 a Stoccolma.

Il testo di 1944 parla della deportazione dei tatari di Crimea negli anni 1940 per volere dell'Unione Sovietica di Stalin. Jamala è stata ispirata dalla storia della sua bisnonna Nazylchan, che aveva circa 25 anni quando è stata costretta a trasferirsi nella brulla Asia Centrale (la stessa Jamala è nata a Oš, in Kirghizistan) con i suoi quattro figli, una delle quali è morta durante il viaggio.

La deportazione è avvenuta mentre il bisnonno di Jamala stava lottando a fianco dell'Armata Rossa nella Seconda guerra mondiale, impedendogli di proteggere la sua famiglia.

Il ritornello di 1944, cantato in lingua tatara di Crimea, è basato sulle parole di una canzone popolare "Ey, güzel Qırım" che Jamala aveva ascoltato dalla bisnonna e che raccontava il rimpianto di non aver potuto passare la giovinezza nella propria terra. - (Wikipedia)
When strangers are coming...
(continuer)
20/5/2016 - 22:53
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Soldier's Dream

Soldier's Dream
[ottobre-novembre 1917]
Versi di Wilfred Owen, in “The complete poems and fragments”, a cura di Jon Stallworthy (credo che la prima edizione sia del 1983)
Musica di Jason Rico (1978-), giovane compositore statunitense
I dreamed kind Jesus fouled the big-gun gears;
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/5/2016 - 13:55

Attila József: Most a jövendő férfiakról szólok

Attila József: Most a jövendő férfiakról szólok
[1923]
Versi di Attila József (1905-1937), poeta ungherese.
Quarto movimento del poema intitolato “Tanítások”
Testo trovato in “József Attila, összes költeménye” (“Tutte le poesie”)

Qualche giorno fa ho visto un bellissimo film ungherese. S’intitola “Fehér isten”, ossia “Dio bianco” ma sul nostro mercato è uscito come “White God - Sinfonia per Hagen”. La regia è di Kornél Mundruczó. Il film ha vinto un prestigioso premio a Cannes nel 2014.

Hagen è un bellissimo cane “meticcio di strada”, un bastardo. La sua giovanissima padrona, Lili, suonatrice di tromba in un orchestra classica, lo adora. I suoi genitori sono separati, lei e il cane vivono con la madre. Quando questa deve partire per un congresso all’estero, bimba e cane vengono parcheggiati a casa dell’ostico e severissimo papà, un veterinario che lavora in un macello della città, che è poi Budapest.
Negli stessi giorni, il governo... (continuer)
Ők lesznek az erő és szelidség,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/5/2016 - 15:44
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Poem From A Prison Cell

Poem From A Prison Cell
Questa “Poesia da una Cella di Prigione” del poeta Mohammed al-Ajami ora ora potrà essere cantata a squarciagola e gridata anche da un minareto.

Mohammed al-Ajami, noto come il poeta dei gelsomini, originario del Qatar e Membro Onorario del PEN American Center, era stato condannato nel novembre 2012 dapprima all’ergastolo poi a 15 anni di detenzione, semplicemente per aver scritto e recitato due poesie considerate di “incitamento al rovesciamento del regime al potere” e “critica dell’Emiro”. Nel maggio 2014, sebbene stesse scontando la condanna nel Carcere Centrale di Doha, è riuscito a registrare e far uscire dalle mura del carcere questo componimento. Nel marzo 2016, dopo circa 40 mesi di reclusione, grazie al contributo delle associazioni Amnesty International, PEN Regno Unito, Freedom Now e PEN International, che hanno chiesto alle autorità del Qatar il rilascio immediato e incondizionato... (continuer)
Is it my mind or my heart that I’ve lost
(continuer)
envoyé par Alice Bellesi 19/5/2016 - 12:49
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Al fonte, al prato

Al fonte, al prato
[1614]
Musica di messer Giulio Caccini romano
Versi di Gabriello Chiabrera (1552-1638)
Aria a una voce
Le nuove musiche e nuova maniera di scriverle (Firenze 1614)

Per decreto emesso da Gaspardo della Notte, ovvero che sia Gaspard de la Nuyt, in data del XIX. del mese di Maggio dell'anno del Non-Signore MMXVI, la freschetta e leggiadra canzone la qual messer Giulio Caccini romano ancorché Fiorentino fattosi compose nell'anno MDCXIV è dichiarata principal canzone avversa ad onne tipo di Guerra &. Conflicto per sva stessa Natura e complessione addimente risplende vaga Luna ammezzata e si perfonde nell'Aere il profumo de li Gelsomini fioriti.

Et ella è canzone, cotesta, la quale exalta &. perfonde il Sonno di dolce satisfactione in una bella giornata della State, allietata da'l canto della Cicaletta, senza nulla fare e senza ancor più nulla pensare, abbandonandosi alla Lietezza... (continuer)
Al fonte, al prato,
(continuer)
envoyé par Gaspard de la Nuit 19/5/2016 - 01:14
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Piel scure

Piel scure
Testo di Luigi Maieron
Musica di Franco Giordani

Questa è la spiegazione fornita dall'autore del testo, Luigi Maieron : "E' una canzone sulla diversità. La pelle diversa di un venditore ambulante è sfiorata da fiocchi bianchi di neve. Pelle scura che viene dal caldo e che prova la carezza gelida della neve. Una diversità si esprime in modo tanto semplice da sembrare naturale".
Piel scure di puarte in puarte
(continuer)
envoyé par Franco Giordani 18/5/2016 - 18:48




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