La canzone è evidentemente "ispirata" dalla poesia di Evtushenko. Non è la sola canzone dell'album: Il Pivot è la copia in musica di The Jump Shooter di Dennis Trudell ( Giovani Poeti Americani, Einaudi 1973, Collezione di Poesia 102 ) e anche qualche anno dopo Baglioni ruberà altra ispirazione ( Giorni di Neve ), sempre ad Evtushenko e alla sua "Così cominciò"
Non ho mai nascosto la mia insofferenza per questo signore, che chiamavo a dileggio il vaffinato con la evve moscia.
Ventun aprile duemilasedici: pareva un'influenzina, e invece addio vaffinato.
Fratello mio riposa,
dormi vicino a me,
la liberta di vivere,
ora io so cos'e
Hai regalato al campo,
questa tua gioventù,
hai regalato al mondo,
certo, qualcosa in più
Addio fratello, ma ricordati
lontano cantano la libertà,
tu sai, quel canto brucia l'anima,
dei cuori semplici, non ha pietà,
libertà, libertà, già finita
Fratello mio riposa,
dormi vicino a me,
la liberta di vivere,
ora io so cos'è.
Chanson allemande – Transport – Manfred Greiffenhagen – 1944
Composée pendant son séjour à Theresienstadt,
Texte de Manfred Greiffenhagen.
Manfred Greiffenhagen (1896-1945), carbarettiste berlinois, juif allemand, comme la majorité des Juifs prisonniers à Theresienstadt (dont environ 145.000 sont morts : 35.000 sur place et 90.000 en divers camps d’extermination), fut transféré à Auschwitz par un des derniers « transport ». Il mourut – assassiné – au camp de Dachau en janvier 1945.
2. Versione delle Alpi Francesi (Savoia e Delfinato)
Julien Tiersot, Chansons Populaires recueillies dans les Alpes Françaises
Traduzione italiana di Riccardo Venturi, 19.4.2016
4. Version du Pays Messin
Théodore-Joseph Boudet de Puymaigre, Chants populaires du Pays Messin
Come specificato anche nell'introduzione, la versione raccolta da Théodore-Joseph Boudet de Puymaigre (1816-1901) per i suoi Chants populaires du Pays Messin (pubblicati per la prima volta a Metz nel 1865 e riediti a Parigi nel 1881) è sostanzialmente identica a quella, proveniente dalla Franca Contea, data da Max Buchon (1818-1869) e pubblicata nei suoi Noëls et chants populaires de la Franche-Comté (1863). Si tratta di una sorta di “versione standard” del canto tra le versioni senza la “rivalità in amore” tra il soldato e il capitano; come tale, nella versione primitiva di questa pagina era stata presentata come testo principale (indi per cui la traduzione italiana è tra le più antiche di questo sito). [RV]
5. Version de Gray (Haute Saône, Franche-Comté)
Louis Laloy, Revue Musicale n° 24, 15 décembre 1904
Louis Laloy era nativo di Gray, nell'Alta Saona della Franca Contea. Nel n° 24 (15 dicembre 1904) della sua Revue Musicale, parlando delle antiche canzoni di Francia, ebbe a dare questo testo della Chanson du déserteur che ricordava d'avere ascoltato da bambino. Come si può vedere, in questa versione la “contaminazione” è già avvenuta, ed è quindi una versione tarda della canzone proveniente comunque dalla stessa zona di dove probabilmente essa era originaria. Qui il motivo della “rivalità in amore” è pienamente espresso in una strofa aggiuntiva; ma, per il resto, la struttura della canzone resta identica a quella delle versioni più antiche. [RV]
7. Prima versione bretone
Traduzione italiana di Richard Gwenndour, 19.4.2016
La presente versione bretone è sicuramente ottocentesca (lo si capisce, ad esempio, dal particolare della mimetizzazione con il “viso pitturato”). Una versione più moderna cronologicamente, ma che appare assai antica nella struttura: non c'è assolutamente traccia non solo della “rivalità in amore”, ma neppure della “bella” e di qualsiasi componente “amorosa”. Ne risulta una canzone di diserzione particolarmente cruda, anche nel linguaggio; ed in questo si deve senz'altro scorgere la particolare condizione del soldato bretone, l'adattamento della canzone ad una realtà che veniva vista di costrizione. Ancora una volta si torna alla leva obbligatoria, che falcidiò le giovani generazioni delle regioni periferiche come la Bretagna; e questa è infatti una canzone di pura ribellione, un atto volontario di diserzione.... (continuer)
8. Seconda versione bretone
Traduzione italiana di Richard Gwenndour, 19.4.2016
La seconda versione bretone proposta in questa pagina è anch'essa sicuramente ottocentesca e, dal punto di vista della vicenda (che siano o meno presenti la «bella» e la «componente amorosa») è del tutto aberrante, a tal punto da doverla forse considerare una canzone autonoma sulla quale si è innestata in parte l'antica canzone del disertore. Qui non solo non c'è traccia alcuna della vicenda amorosa, ma viene presentato un giovane bretone ben desideroso di arruolarsi nell'esercito per fare un po' di soldi. E tutto sembra filare liscio finché i soldi non finiscono: allora il soldatino si accorge all'improvviso delle disparità di trattamento che esistono tra un soldato semplice e un ufficiale, puntigliosamente enumerate. Da qui si innesta la ballata più antica, con la diserzione, l'uccisione del capitano (a sciabolate,... (continuer)