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Uspavanka (Nini sine, spavaj sine)
E come non ricordare un cognome come Kowalski, strapolacco e a stesso tempo transgalattico! È il secondo cognome più diffuso in Polonia e cede il primo posto solo al più transnazionale Nowak (che si potrebbe spiegare semplicemente come Novetto, Novo e a sua volta testimonia la mobilità frenetica delle popolazioni antiche). Il cognome Kowalski deriva dal nome dato a diversi paesi, i quali Kowale, Kowalskie ed è stato creato aggiungendo al codesto nome un affisso (o formante) -ski. Mi incuriosiva sempre il fatto che anche certi cognomi albanesi in Albania e Macedonia portano lo stesso formante alla fine. Va bene, ma torniamo al dunque. Ovviamente, gli antichi nomi di paesi prendevano la sua forma dalla figura di "kowal", ovvero "maniscalco", "fabbro". E qua ci agganciamo alla dinastia dei Piast, chiamata all'appello da Rick in uno degli suoi interventi recenti, la quale (ho controllato :),... (continuer)
Krzysiek Wrona 25/3/2016 - 20:07
C'è molto di più, vi assicuro :)
Da Marlon Brando della versione cinematografica della piece "A Streetcar Named Desire" di Tennessee Williams a uno dei pinguini dell'animato "Madagascar" (si veda qui).
Da Marlon Brando della versione cinematografica della piece "A Streetcar Named Desire" di Tennessee Williams a uno dei pinguini dell'animato "Madagascar" (si veda qui).
Krzysiek 25/3/2016 - 20:32
![Uspavanka (Nini sine, spavaj sine)](img/upl/tumblr_nk79k7dEfy1s9545eo2_1280.jpg)
Okkei, okkei, adesso va bene la linguistica, ma finchè si rimane aderenti all’argomento...
Francamente lo scopritore d’asteroidi, Marlon Brando e i pinguini del Madagascar mi riescono stucchevoli a commento di una canzone, antica, dolente e contribuita per via della condanna (in primo grado, purtroppo) del boia di Srebrenica e di Sarajevo!
Restiamo umani, prima di tutto, e poi cerchiamo anche di restare nel seminato!
Le agenzie di stampa riportano parecchie imprecisioni sulla condanna di Radovan Karadžić.
La cosa migliore è leggersi quanto meno il comunicato stampa sul sito del Tribunale dell’Aja, in inglese, francese e bosniaco (ma quest’ultimo più stringato).
In italiano, la sintesi migliore che ho trovato (insieme a quella un po’ autoreferenziale di Amnesty International) è quella di Marina Landi su Gariwo, la foresta dei giusti, che riporto integralmente:
Il Tribunale penale internazionale... (continuer)
Francamente lo scopritore d’asteroidi, Marlon Brando e i pinguini del Madagascar mi riescono stucchevoli a commento di una canzone, antica, dolente e contribuita per via della condanna (in primo grado, purtroppo) del boia di Srebrenica e di Sarajevo!
Restiamo umani, prima di tutto, e poi cerchiamo anche di restare nel seminato!
Le agenzie di stampa riportano parecchie imprecisioni sulla condanna di Radovan Karadžić.
La cosa migliore è leggersi quanto meno il comunicato stampa sul sito del Tribunale dell’Aja, in inglese, francese e bosniaco (ma quest’ultimo più stringato).
In italiano, la sintesi migliore che ho trovato (insieme a quella un po’ autoreferenziale di Amnesty International) è quella di Marina Landi su Gariwo, la foresta dei giusti, che riporto integralmente:
Il Tribunale penale internazionale... (continuer)
Bernart Bartleby 25/3/2016 - 22:09
In primo luogo ti volevo ringraziare personalmente per questo contributo. È una canzone veramente bella, secondo me.
Se poi non trovo troppo gusto nel guardare un'ennesima volta la faccia di 'sto boia, e un altro fatto.
Vorrei ricordare, comunque, che qua non sono mica io a accettare o meno eventuali commenti. Se i miei, come i tuoi del resto, vengono ammessi o gestiti in questo o un altro modo, dipende dagli nostri "radiosi" admin's :)
Un salutone
Krzysiek
Se poi non trovo troppo gusto nel guardare un'ennesima volta la faccia di 'sto boia, e un altro fatto.
Vorrei ricordare, comunque, che qua non sono mica io a accettare o meno eventuali commenti. Se i miei, come i tuoi del resto, vengono ammessi o gestiti in questo o un altro modo, dipende dagli nostri "radiosi" admin's :)
Un salutone
Krzysiek
Krzysiek 25/3/2016 - 22:29
Oggi ho sentito in radio una testimonianza di Giovanna Botteri, la giornalista che è corrispondente RAI dagli USA... Tra il 1992 ed il 1996 è stata inviata speciale a seguire il conflitto in Bosnia. Ha coperto anche l’assedio di Sarajevo ed il massacro di Srebrenica... Uno dei cineoperatori con cui lavorava allora era Miran Hrovatin, poi ucciso nel 1994 a Mogadiscio insieme ad Ilaria Alpi... E come Hrovatin anche la Botteri è di Trieste, e in più è di madre montenegrina e i Balcani li conosce come le sue tasche...
Lei diceva che aver lasciato allora soli i musulmani di Bosnia è stato uno dei più gravi errori (e tanti sono, imperdonabili) fatti dai nostri “leader”, e oggi li sta pagando la nostra gente che viene fatta saltare in aria a Parigi e Bruxelles...
Lei diceva che aver lasciato allora soli i musulmani di Bosnia è stato uno dei più gravi errori (e tanti sono, imperdonabili) fatti dai nostri “leader”, e oggi li sta pagando la nostra gente che viene fatta saltare in aria a Parigi e Bruxelles...
Bernart Bartleby 25/3/2016 - 22:32
Senza sminuire le colpe di mostri come Radovan Karadžić raccomanderei di non credere neanche alla favola dei bosniaci musulmani "buoni". Ho visto un istruttivo documentario sulla morte di Gabriele Locatelli che spiegava come tra i "difensori" di Sarajevo da parte bosniaca figuravano individui come il famigerato comandante Caco, che affamavano la popolazione, trafficavano con i caschi blu e vendevano droga (prima della guerra erano criminali comuni). Il pacifista italiano fu con ogni probabilità ucciso proprio dalla banda di Caco.
Lorenzo 25/3/2016 - 23:38
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Himzo Polovina: Dunjaluče, golem ti si
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25 marzo 2016 20:09
Due parole del traduttore. Siamo qui di fronte a un testo scritto in quello che doveva davvero essere il linguaggio comune della Sarajevo musulmana: la base è slava, ma i turchismi sono in grande quantità. Nelle note ne sarà data un po' spiegazione.
Due parole del traduttore. Siamo qui di fronte a un testo scritto in quello che doveva davvero essere il linguaggio comune della Sarajevo musulmana: la base è slava, ma i turchismi sono in grande quantità. Nelle note ne sarà data un po' spiegazione.
RICCHEZZA DEL MONDO, SEI ENORME
(continuer)
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25/3/2016 - 20:10
Caro Riccardo, ancora una volta grazie. Prezioso, come sempre.
Se la Titova Ulica si chiama ancora oggi così, allora probabilmente questa canzone è anteriore al 1914, perchè è da quell'anno tragico che perse il suo nome originario di Ćemaluša... Chissà...
Se la Titova Ulica si chiama ancora oggi così, allora probabilmente questa canzone è anteriore al 1914, perchè è da quell'anno tragico che perse il suo nome originario di Ćemaluša... Chissà...
B.B. 25/3/2016 - 20:31
Probabilissimo che sia come dici tu, Bernart. Vedo che Himzo Polovina (cognome che significa "la metà"...) è nato nel 1927, ma le sevdalinke sono componimenti tradizionali popolari e non mi stupirei se anche qui si andasse indietro di secoli addirittura, vista anche l'abbondanza dei turchismi nel testo (il che rimanda a una Sarajevo ottomana). Salud!
Riccardo Venturi 25/3/2016 - 20:50
Post Scriptum. Una delle cose che ho corretto nella pagina sono i nomi dei quartieri, che sono Vratnik, Bistrik, Latinluk. Le forme con la “ č “ (Vratniče, Bistriče, Latinluče) sono dovute al fatto che si tratta di casi vocativi, e davanti alla terminazione "-e" la consonante "k" si palatalizza (se ne ha un esempio anche nel titolo: Dunjaluče, nominativo Dunjaluk). Ri-salud!
Riccardo Venturi 25/3/2016 - 21:01
Perfetto, grazie, io li ho tutti riportati in “ č “ perchè pensavo che la " k " fosse un inglesismo adottato nella traduzione della Folkways!
B.B. 25/3/2016 - 21:08
No, no, in questo caso la Folkways era stata parecchio esatta :-) E' solo che la grammatica serbocroata è parecchio complicata, è quella lingua (ad esempio) dove dio "parte" fa al genitivo singolare dijela, oppure čitalac "lettore" fa al genitivo čitaoca, e sono fatti del tutto regolari (!). La variante croata è più complicata, quella serba un po' più semplice da questo punto di vista. Però se ti ricapitasse di inserire un testo in serbocroato stacci sempre attento, da certe forme spesso non si deducono automaticamente le altre...meglio sempre controllare. Salud!
Riccardo Venturi 25/3/2016 - 21:17
Un paio di raccomandazioni ai contributori abituali:
- Nei copia incolla (come in questo caso per la bio degli Zatopeks) bisognerebbe almeno ricordarsi, primo, di incollare anche il link alla fonte (o quanto meno it.wikipedia); secondo, di eliminare i riferimenti numerici ad eventuali note, se queste non vengono riportate.
- Bisognerebbe ricordarsi che, al di fuori della scheda biografica, dove il link viene citato per esteso in fondo, negli inserimenti e nei commenti i link vanno formattati, e quindi: "Da Emil Zátopek, credo :)"
Per finire, due proverbi, forse luoghi comuni ma di buon senso: "La fretta è una cattiva consigliera" e "Anche l'occhio vuole la sua parte".
- Nei copia incolla (come in questo caso per la bio degli Zatopeks) bisognerebbe almeno ricordarsi, primo, di incollare anche il link alla fonte (o quanto meno it.wikipedia); secondo, di eliminare i riferimenti numerici ad eventuali note, se queste non vengono riportate.
- Bisognerebbe ricordarsi che, al di fuori della scheda biografica, dove il link viene citato per esteso in fondo, negli inserimenti e nei commenti i link vanno formattati, e quindi: "Da Emil Zátopek, credo :)"
Per finire, due proverbi, forse luoghi comuni ma di buon senso: "La fretta è una cattiva consigliera" e "Anche l'occhio vuole la sua parte".
B.B. (Losochecagoilcazzomasonfattocosìèchecertecosemimandanoinbestia) 25/3/2016 - 21:04
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გაფრინდი შავო მერცხალო
anonyme
Ehi, sono un po' deluso per il fatto che non avete dato più risalto al video proposto da me nel contesto della versione polacca. A parte le belle immagini della Georgia, sarete pure d'accordo con me che a prescindere dal valore letterario di questa poesia fatta vistosamente in un tempo assai breve, non capità spesso di sentire cantare i georgiani in un polacco pressoché perfetto :)
E poi, se qualcuno non capisce, c'è la traduzione a posta.
Vi ringrazio comunque e risaluto cordialmente
Krzysiek
E poi, se qualcuno non capisce, c'è la traduzione a posta.
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Krzysiek
Krzysiek Wrona 25/3/2016 - 20:23
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