Vaixell de Grècia
La versione basca (euskara) di Xabier Lete Bergaretxe, eseguita da Pantxoa eta Peio nell'album Eguzkiaren musu del 1990.
GREZIAKO ITSASONTZIA
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envoyé par Riccardo Venturi 23/3/2016 - 13:04
Vuelvo al Sur
Versione catalana di Joan Isaac che la interpreta con Joan Manuel Serrat nel suo disco Joies italianes i altres meravelles
TORNO AL SUD
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22/3/2016 - 23:44
Veteran's Day Poppy
IL PAPAVERO DEL GIORNO DEI VETERANI
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envoyé par Simone Perna 22/3/2016 - 21:43
Desterrando a los oscurantistas
22 marzo 2016
ESILIARE GLI OSCURANTISTI
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22/3/2016 - 17:09
Naja de merda
Uno dei tanti musicisti che sono passati di qui e hanno contribuito al nostro sito... oggi ci ha lasciati
Addio Perciballi il "teppista" rock. "Con lui Roma scoprì il punk"
Intorno al cantante dei Bloody Riot le voci estreme della musica ribelle
di MARCO MATHIEU
Un colpo al cuore. Un pugno allo stomaco. Il punk, insomma. E la morte di Roberto Perciballi, anni 52, cantante dei Bloody Riot e molte altre cose ancora.
Domenica scorsa, nell’anno in cui da Londra al resto del mondo si celebra il quarantennale di Anarchy in the Uk dei Sex Pistols. Per un infarto, come fosse un segno: a 50 anni si fermò così pure il cuore di Joe Strummer (era il 2002) che con i Clash cantava White Riot nel 1977, mentre quattro anni dopo Roberto diventava “il punk a Roma” con i suoi Bloody Riot. Provocatori fin dalla sigla del nome che in quegli anni faceva paura. Nei testi e sul palco: contro tutto e tutti,... (continuer)
Addio Perciballi il "teppista" rock. "Con lui Roma scoprì il punk"
Intorno al cantante dei Bloody Riot le voci estreme della musica ribelle
di MARCO MATHIEU
Un colpo al cuore. Un pugno allo stomaco. Il punk, insomma. E la morte di Roberto Perciballi, anni 52, cantante dei Bloody Riot e molte altre cose ancora.
Domenica scorsa, nell’anno in cui da Londra al resto del mondo si celebra il quarantennale di Anarchy in the Uk dei Sex Pistols. Per un infarto, come fosse un segno: a 50 anni si fermò così pure il cuore di Joe Strummer (era il 2002) che con i Clash cantava White Riot nel 1977, mentre quattro anni dopo Roberto diventava “il punk a Roma” con i suoi Bloody Riot. Provocatori fin dalla sigla del nome che in quegli anni faceva paura. Nei testi e sul palco: contro tutto e tutti,... (continuer)
dq82 22/3/2016 - 17:04
Cambalache
Leggo quanto segue sul sito Bossa Nova Clube, nell’articolo Carlos Gardel. El mito del tango:
”... Carlos Gardel nunca cantó la canción Cambalache, por estar cronológicamente terminada, sólo unos meses después de su trágico accidente (24 junio 1935)....”
Il paio di video presenti su YouTube in cui si associano Gardel e Cambalache non riportano in realtà versioni di Gardel.
Nella ricca pagina su es.wikipedia dedicata a “Cambalache” non c’è alcun cenno a Gardel.
Credo che il brano vada assegnato al suo autore, Enrique Santos Discépolo, che lo scrisse per il film “El Alma Del Bandoneón” del 1935, nella quale era interpretato da Ernesto Famá con l’orchestra di Francisco Lomuto.
“Cambalache” racconta in particolare della cosiddetta “Década Infame”, il periodo dittatoriale iniziato nel 1930 con il golpe contro il presidente legittimo Hipólito Yrigoyen e (non) finito nel 1943. Ho scritto non... (continuer)
”... Carlos Gardel nunca cantó la canción Cambalache, por estar cronológicamente terminada, sólo unos meses después de su trágico accidente (24 junio 1935)....”
Il paio di video presenti su YouTube in cui si associano Gardel e Cambalache non riportano in realtà versioni di Gardel.
Nella ricca pagina su es.wikipedia dedicata a “Cambalache” non c’è alcun cenno a Gardel.
Credo che il brano vada assegnato al suo autore, Enrique Santos Discépolo, che lo scrisse per il film “El Alma Del Bandoneón” del 1935, nella quale era interpretato da Ernesto Famá con l’orchestra di Francisco Lomuto.
“Cambalache” racconta in particolare della cosiddetta “Década Infame”, il periodo dittatoriale iniziato nel 1930 con il golpe contro il presidente legittimo Hipólito Yrigoyen e (non) finito nel 1943. Ho scritto non... (continuer)
Bernart Bartleby 22/3/2016 - 11:47
Señor Bacardi
Tra un paio di settimane seguo le orme di Obama e me ne vado a Cuba anch'io... Arrivo pure dopo i Rolling Stones... ma spero di trovare il sole :)
Raccomando preventivamente agli amministratori di cliccare su "Scarica immagini" nei contributi di B.B. in mia assenza perché anche se Google dice di essere pronto l'internet a Cuba ancora quasi non c'è :)
Raccomando preventivamente agli amministratori di cliccare su "Scarica immagini" nei contributi di B.B. in mia assenza perché anche se Google dice di essere pronto l'internet a Cuba ancora quasi non c'è :)
Il Webmastro 21/3/2016 - 22:22
Disoccupato rappo
Bravi i Truzzi, me li ricordo in un concerto estivo lungo Po, tanti anni fa, sempre rock come pochi... I loro versi che ancora oggi mi fanno venire i brividi sono quelli finali di "Ti ho visto in piazza", negli album del 1984 e del 1989:
“E questa è una canzone senza finale, come senza fine è il nostro sbatterci, il nostro vivere, il nostro amare.
Vivere come un vortice di lavandino, come la fiamma di un cerino, che si consuma e a poco a poco poi scompare.
Vivere come in un nido di serpenti, con le unghie e con i denti, aggrapparsi alla vita, aggrapparsi per non farla più scappare, per non farla più scappare.”
Vivere come un vortice di lavandino, come la fiamma di un cerino, che si consuma e a poco a poco poi scompare.
Vivere come in un nido di serpenti, con le unghie e con i denti, aggrapparsi alla vita, aggrapparsi per non farla più scappare, per non farla più scappare.”
Bernart Bartleby 21/3/2016 - 22:10
La Bucarest che cambia
Tradus în româneşte de Riccardo Venturi
21.3.2016
21.3.2016
BUCUREŞTIUL CARE SCHIMBĂ
(continuer)
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21/3/2016 - 19:12
Sono nata il ventuno a primavera
Oggi 21 marzo, primo giorno di primavera, Alda Merini avrebbe compiuto 85 anni. La cosa è stata ricordata persino da Google Italia con un doodle, con sullo sfondo un ponte sui Navigli:
CCG/AWS Staff 21/3/2016 - 17:03
Los Salieris de Charly
21 marzo 2016
Due parole del traduttore. Di questa canzone, si trovano diverse spiegazioni in Rete (una delle quali deve essere stata, penso, utilizzata anche da Bernart che la ha contribuita per il sito). Quanto a traduzioni, però, nisba. E ci credo, vacca boia (o “cow hangman”, come a volte si dice internazionalmente): per azzardarmi a tradurla ho dovuto non solo mettere in azione il benemerito “Lenguaje de los Argentinos” di Carlos V. Cicottino, recatomi a suo tempo dall'altrettanto benemerito Io Non Sto Con Oriana dopo uno dei suoi viaggi, ma soprattutto son dovuto uscire in cortile e precettare la mia vicina di casa, argentina di Tucumán. Senza di lei non ci avrei capito nulla in certi passi del testo, e le vanno quindi caterve di ringraziamenti. La canzone è un concentrato di argentinismi, e quindi presenta parecchie note esplicative.
Due parole del traduttore. Di questa canzone, si trovano diverse spiegazioni in Rete (una delle quali deve essere stata, penso, utilizzata anche da Bernart che la ha contribuita per il sito). Quanto a traduzioni, però, nisba. E ci credo, vacca boia (o “cow hangman”, come a volte si dice internazionalmente): per azzardarmi a tradurla ho dovuto non solo mettere in azione il benemerito “Lenguaje de los Argentinos” di Carlos V. Cicottino, recatomi a suo tempo dall'altrettanto benemerito Io Non Sto Con Oriana dopo uno dei suoi viaggi, ma soprattutto son dovuto uscire in cortile e precettare la mia vicina di casa, argentina di Tucumán. Senza di lei non ci avrei capito nulla in certi passi del testo, e le vanno quindi caterve di ringraziamenti. La canzone è un concentrato di argentinismi, e quindi presenta parecchie note esplicative.
I SALIERI DI CHARLY
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21/3/2016 - 07:36
Poetas andaluces
Bellissima melodia e parole straordinarie...la cantiamo sempre insieme a mio fratello Mario fin dal 1974...in quei tempi si cantavano molto le canzoni contro la guerra, come gli Intillimani e appunto questo gruppo degli Aguaviva che sbalordì molto in Italia...partecipò ad un Festivalbar ed entrò nella Hit Parade italiana e noi la cantavamo nei bar, nelle feste, dappertutto...che bello risentirla e rivivere quei momenti ma soprattutto cantare contro la guerra...
Pino Grano 19/3/2016 - 19:43
Azucena
Di Néstor De Vicenti, il figlio di Azucena Villaflor, e della fidanzata di lui Raquel Mangin, sequestrati dall’esercito il 13 novembre del 1976 nel barrio di Avellaneda chiamato Villa Domínico, non si è mai saputo più nulla. Lui era uno dei responsabili delle pubblicazioni dei Montoneros a Buenos Aires e per questo furono catturati e fatti sparire per sempre.
Un’altra cosa che ho scoperto leggendo le loro storie è che nell’ottobre del 1977, quando Azucena Villaflor e le altre madri ormai da alcuni mesi marciavano ogni settimana, sempre più numerose, davanti alla Casa Rosada, furono avvicinate da un giovane, tal Gustavo Niño, che diceva di avere un fratello desaparecido e che voleva cercarlo lui, perchè sua madre era troppo malata per poterlo fare.
Quel ragazzo si guadagnò la fiducia di molte Madres, anche di Azucena, nelle cui case fu ospitato diverse volte. E proprio quello stesso ottobre... (continuer)
Un’altra cosa che ho scoperto leggendo le loro storie è che nell’ottobre del 1977, quando Azucena Villaflor e le altre madri ormai da alcuni mesi marciavano ogni settimana, sempre più numerose, davanti alla Casa Rosada, furono avvicinate da un giovane, tal Gustavo Niño, che diceva di avere un fratello desaparecido e che voleva cercarlo lui, perchè sua madre era troppo malata per poterlo fare.
Quel ragazzo si guadagnò la fiducia di molte Madres, anche di Azucena, nelle cui case fu ospitato diverse volte. E proprio quello stesso ottobre... (continuer)
Bernart Bartleby 19/3/2016 - 17:33
دخترفروشی
Lo scorso 8 marzo, nell'ambito della Giornata europea dei Giusti, presso il Giardino dei Giusti di tutto il mondo realizzato nel parco del Monte Stella (la "Montagna de San Sir") a Milano, sono stati piantati sei nuovi alberi dedicati ad altrettante donne. Tra di loro, Sonita Alizadeh, rapper afghana di Herat, per il suo impegno contro il dramma delle spose bambine.
Bernart Bartleby 19/3/2016 - 10:24
Bora
Inutile rilevare la distanza che separa su ogni piano ed in ogni senso questa quarantina di versi dall'operazza di un cristicchio qualsiasi.
Io non sto con Oriana 19/3/2016 - 08:25
Gaetano Bresci
Riccardo ti farà piacere sapere che finalmente questa poesia ha trovato il modo di farsi ascoltare.
I Del Sangre sono tornati, e hanno inciso questa canzone; Il Ritorno Dell'indiano contiene infatti brani inediti, e un omaggio a Ivan Della Mea con un rifacimento di Sebastiano.
A presto!
Luciana
I Del Sangre sono tornati, e hanno inciso questa canzone; Il Ritorno Dell'indiano contiene infatti brani inediti, e un omaggio a Ivan Della Mea con un rifacimento di Sebastiano.
A presto!
Luciana
Luciana Monaci 18/3/2016 - 14:55
Fabrizio De André: Monti di Mola
esiste anche una Mola di Bari.
saluti e complimenti per tutto il materiale rintracciabile sul sito
saluti e complimenti per tutto il materiale rintracciabile sul sito
18/3/2016 - 14:44
Tammurriata nera
Un vero peccato far scadere in becera politica questa bellissima discussione su un capolavoro che per me non è solo napoletano, ma dell'Italia intera. I danni collaterali subiti dalle truppe di liberazione, sono una dura e lurida conseguenza di una sconfitta, se qualcuno è convinto che una guerra finisca al 90 e dopo la stretta di mano si va sotto la doccia, dovrebbe perlomeno ragionare un attimo. Sono sempre stati dei liberatori da chi quei soprusi e violenze le aveva generate in precedenza. La canzone lo racconta con la rassegnazione di un popolo che ha accettato meglio queste situazioni che l'orrore nazista. Bellissima reale e commovente, un pezzo di storia popolare.
mario 18/3/2016 - 08:23
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