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Drei Minuten Gehör!

Drei Minuten Gehör!
Drei Minuten Gehör!

Kurt Tucholsky – alias Theobald Tiger – 1922
Theobald Tiger
Republikanische Presse, 29.07.1922, Nr. 6, wieder in: Mit 5 PS (1928)
Drei Minuten Gehör will ich
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 2/3/2016 - 23:46
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La canson dlë sfolà

Victor Tagliabue
Tratta dall’operetta in piemontese “Giandoja nell’Olimpo degli Dei”, questo allegro valzer racconta le peripezie che il povero “sfollato”, costretto ad abbandonare la città devastata dai bombardamenti nel corso dell’ultimo conflitto, è costretto a subire per poter condurre una dignitosa esistenza in quella campagna a cui è così poco abituato.
Dòp le fatighe d’un dì a j’è gnente ‘d pì bel
(continuer)
envoyé par dq82 2/3/2016 - 17:50

Marie Enson

anonyme
Marie Enson
(continuer)
envoyé par Normande 2/3/2016 - 16:42
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Rev. Luther

Rev. Luther
1989
This Time Around
Call your dog offa me
(continuer)
envoyé par dq82 2/3/2016 - 16:01
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Where's My Apple Pie?

Where's My Apple Pie?
[1974-75]
Parole e musica di Joan Baez
In un 45 giri inciso per la A&M venduto soltanto in alcuni concerti per sostenere un’associazione di veterani della guerra in Vietnam. A molti di questi che partecipavano ai concerti il disco fu regalato.
Testo trovato sul sito dell’autrice

La trovo soltanto nella raccolta “The Complete A&M Recordings” pubblicata nel 2003

Una canzone che la Baez ha in seguito interpretata, insieme a I Dreamed I Saw Joe Hill Last Night e Salt of the Earth, durante la sua performance al concerto per la campagna “Occupy Wall Street” nel 2011.
Been sitting on old park benches
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/3/2016 - 15:39
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Yemen Türküsü

anonyme
Yemen Türküsü is a very well known Turkish folk song (türkü means Turkish folk song). It is about Turkish soldiers who were sent to Yemen in the First World War to fight a battle against The United Kingdom and Rebel Arabs for the Ottoman Empire. They went to Yemen from Muş,a city in the east of Turkey.They all died in Yemen.So after that tragedy, the Yemen song wrote by the local people of Muş for the memories of soldiers' death in Yemen.
Havada bulut yok bu ne dumandır
(continuer)
envoyé par dq82 2/3/2016 - 15:30
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No Lika Da War

No Lika Da War
[1941]
Parole di Stanley Holloway
Musica di Stanley Nesham
Interpretata da Stanley Holloway accompagnato da W.T. Best al pianoforte
Testo trovato su International Lyrics Playground come trascritto da Monique Adriaansen, Mel Priddle e Ferda Dolunay.
Trovo la canzone nella raccolta “Britain at War” del 1990.

Certamente una canzone della propaganda di guerra inglese, ma una divertente sintesi di come era percepita l’Italietta bellicosa e colonialista dei Mussolini e dei Graziani, reduce di fresco dalla disfatta di Tobruch (8 dicembre 1940 - 9 febbraio 1941) dove soverchianti forze italiane furono travolte dai britannici, di molto inferiori in numero di soldati e mezzi: 5.500 e più morti, 10.000 feriti e 115.000 prigionieri tra le fila italiane contro le appena 500 perdite inglesi… L’ennesimo ottimo risultato del Maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani, militare inetto e criminale di guerra.

Satira... (continuer)
In Italy when Mussolini called for men
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/3/2016 - 11:35
Parcours: Déserteurs
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If I Ruled the World

If I Ruled the World
[1963]
Scritta da Cyril Ornadel e Leslie Bricusse, due celebri liricisti e compositori inglesi, per il musical “Pickwick”, tratto dal racconto “The Posthumous Papers of the Pickwick Club” di Charles Dickens, 1836.
Molti artisti l’hanno interpretata, da Tony Bennett a Stevie Wonder, da The Supremes a Tom Jones, ma credo che quella di James Brown, al culmine della sua bravura, sia la più memorabile.
Singolo del 1968 (lato B di “I Got The Feelin'”) poi incluso nell’album “Sex Machine (Recorded Live at Home in Augusta, Georgia, with ‘His Bad Self’)” del 1970.
If I ruled the world
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/3/2016 - 10:24
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Deja la vida volar

Deja la vida volar
[1962]
Parole e musica di Víctor Jara
Interpretata insieme ai Quilapayún
Nel disco “Víctor Jara” del 1966-67, rieditato nel 1975 con il titolo “Canto a lo humano”
Testo trovato su Cancioneros.com
En tu cuerpo flor de fuego
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/3/2016 - 08:19

Malachi

Malachi
[2010]
Scritta da Jean Smith e David Lester, il duo canadese noto come Mecca Normal, attivo dal 1984.
Un singolo che non mi pare sia mai stato incluso in un album



Così come ho attribuito Le monde est fou non al suo autore o interprete ma alla sua protagonista, la poetessa franco canadese Huguette Gaulin, voglio attribuire questa non ai loro autori, i Mecca Normal, ma a Mark David Ritscher, per gli amici Malachi, musicista e ingegnere del suono nativo del North Dakota ma residente a Chicago.

Impegnato in molti progetti di jazz e musica sperimentale, Malachi era altrettanto impegnato contro la guerra, tanto che fu arrestato un paio di volte nel corso di manifestazioni. Fu l’ingiusta e fraudolenta invasione statunitense dell’Iraq nel 2003 a rendere le convinzioni politiche di Malachi Ritscher ancora più radicali.

Ai primi di novembre del 2006 pubblicò sul suo sito uno scritto in cui esponeva... (continuer)
And camera goes click and you press record
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/3/2016 - 14:58
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Le monde est fou

Le monde est fou
[1973]
Parole di Luc Plamondon, paroliere e produttore musicale del Québec
Musica di Christian St-Roch (1948-2014), musicista e compositore, anche lui québécois
Interpreti: Renée Claude, Diane Dufresne e altri.
Parzialmente riscritta (solo una versione più breve) nel 1979 con il titolo “Hymne à la beauté du monde”

Non fu Huguette Gaulin (1944-1972), giovane poetessa franco canadese, a scrivere o ad interpretare questa canzone, ma “Le monde est fou” è a lei dedicata e ruota intorno alla frase che Huguette urlò prima di auto immolarsi nel centro storico di Montreal nel giugno del 1972: “Vous avez détruit la beauté du monde!”
Per questo ho voluto attribuire a lei questo brano.

Huguette Gaulin era vicina al gruppo di avanguardia letteraria de Les Herbes Rouges e pubblicava le sue poesie sulla rivista La Barre du jour. Era molto attenta ai temi ecologici e senz’altro la sua spiccata sensibilità... (continuer)
Le monde est fou
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/3/2016 - 14:08

Alice Was Her Name

Alice Was Her Name
[1965]
Parole e musica di Ruth Jacobs
Testo e accordi pubblicati sul # 66 del Broadside Magazine, 14 novembre 1965

Una storia dimenticata, quella di Alice Herz (1882-1965).
Era tedesca e all’avvento del nazismo nel 1933 si era trasferita in Francia con la figlia.
Nel 1940, con l’occupazione, vennero entrambe internate nel campo di concentramento di Gurs.
Nel 1942 riuscirono ad emigrare negli USA e si stabilirono a Detroit, dove Alice lavorò come lettrice di tedesco all’università e la figlia Helga come bibliotecaria.
Nel secondo dopoguerra fecero domanda per ottenere la cittadinanza statunitense ma ad Alice non fu accordata a causa del suo rifiuto di dichiarare fedeltà assoluta al paese, cioè che lo avrebbe difeso anche con le armi, se necessario…
Di armi, Alice, ne aveva viste anche troppe nella sua vita, a cominciare da quelle del suo stesso paese che avevano aggredito e... (continuer)
This was a woman who wanted freedom from war
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/3/2016 - 11:14
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Roberto Vecchioni: Figlia

Roberto Vecchioni: Figlia
Per Davide, se legge: l'inversione dei nomi dei poeti era voluta, si tratta di un artifizio che uso non di rado, una sorta di calembour che, in ultima analisi, affonda le sue radici nella "saga" di Fantozzi. Saluti.
Riccardo Venturi 23/2/2016 - 22:39
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Io se fossi Dio

Io se fossi Dio
Cacchio, vedo adesso che mi tocca tradurre anche la versione no 2 del 1991. No, pietà!
Saludon general
Krzysiek 23/2/2016 - 22:23
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La conduite

La conduite
Agli amici "malicorniani" vorrei dedicare questa rarità che risale al.....1555!

Flavio Poltronieri 23/2/2016 - 20:08
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Volta la carta

Volta la carta
Dal blog Fabrizio De André in English

De Andrè and Bubola weave a story of a young girl who falls in love with an American pilot into strands of other references to pop songs (Angiolina, Madamadorè) and films ("a policeman fell in love with her" references Pane, amore e fantasia, for example). - Dennis Criteser
TURN THE CARD OVER
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/2/2016 - 19:12
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Patriot Game

Patriot Game
“The Patriot Game” è una irish rebel song scritta da Dominic Behan e dedicata a Fergal O’Hanlon un giovanissimo soldato dell’IRA morto durante l’operazione militare -o l’attacco terroristico per altri- (lui e i suoi compagni cercarono di far saltare con le bombe una caserma della Royal Ulster Constabulary nel villaggio di Brookeborough – contea Fermanang) nella notte di inizio del nuovo 1957. I “martiri” di quella notte furono in realtà due, ma più che commemorare l’azione militare in sè, Behan voleva riportare sulla bocca di tutti la questione irlandese e mettersi dal punto di vista dei combattenti dell’IRA che avevano continuato la loro lotta dopo il Trattato del 1921.

(tratto da Terre Celtiche)
IL GIOCO DEL POTERE
(continuer)
envoyé par Cattia Salto 23/2/2016 - 09:30
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Difendi l'allegria

Difendi l'allegria
La poesia di Mario Benedetti è stata interpretata anche nell'originale spagnolo (con alcuni adattamenti nel testo qui riportati) da Joan Manuel Serrat nel disco El Sur también existe interamente dedicato a poesie del poeta uruguaiano.

DEFENSA DE LA ALEGRÍA
(continuer)
envoyé par CCG Staff 22/2/2016 - 22:57
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Sigonella

Sigonella
Libia, ok di Roma: Droni Usa partiranno da base italiana

Il governo italiano il mese scorso ha dato il via libera alla partenza di droni americani armati dalla base di Sigonella per operazioni militari contro l'Is in Libia e in Africa del Nord. Lo riporta il Wall Street Journal, parlando di "svolta" dopo oltre un anno di negoziazioni. La notizia viene poi confermata da fonti del governo italiano.

Repubblica.it
22/2/2016 - 21:31
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Fragile

Fragile
La canzone è stata inserita nel film-documentario The Panama Deception, riguardante l'invasione statunitense di Panama e premiato con l'Oscar al miglior documentario nel 1993.
Antonio 22/2/2016 - 19:28
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L'infanzia di Maria

L'infanzia di Maria
Dal blog Fabrizio De André in English

"L'infanzia di Maria" tells of the young childhood of Maria as recounted in the most famous of the apocrypha, the Gospel of James. - Dennis Criteser

Nota. Dennis Criteser non ha tradotto le citazioni dal "protovangelo di Giacomo" che non vengono cantate, ma fanno comunque parte del testo. Sono state quindi desunte dalla traduzione inglese di M.R. James, The Apocryphal New Testament, Translation and Notes, Oxford at the Clarendon Press, 1924 (reperibile su questa pagina) [RV]
THE CHILDHOOD OF MARY [1]
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 22/2/2016 - 18:03
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The Black Cloud Of Islam

The Black Cloud Of Islam
Credo che Borghezio c’entri molto poco con questa canzone…
All’epoca Roy Harper si attirò parecchie critiche, lo tacciarono di essere razzista e islamofobo, ma lui rispose che dopo la strage di Lockerbie, ordita da Gaddafi, e l’esecuzione in Iraq del fotoreporter britannico di origine iraniana Farzad Bazoft, arrestato per spionaggio, torturato, processato sommariamente e impiccato per ordine di Saddam Hussein, dopo questi episodi l’autore di “The Black Clouds of Islam” disse che l’aveva scritta perché si era rotto le palle, perché lui non era mai stato politicamente corretto e perché le religione è il più grave virus che ammorba l’umanità, tema questo costante nella poetica di Roy Harper e originato durante l’infanzia, quando viveva con il padre e la matrigna, ferventi seguaci dei Testimoni di Geova…

Piuttosto a Roy Harper obietterei che con i casi Lockerbie e Bazoft mi pare che l’Islam... (continuer)
Bernart Bartleby 22/2/2016 - 13:23
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Government Surplus

Government Surplus
Aggiungo ancora che, proprio per la sua feroce critica al sistema, Roy Harper fu in quegli anni molto ostracizzato dai media, tanto che decise, provocatoriamente, di promuovere questo disco mandando a radio e testate giornalistiche delle demo firmate con identità fittizie, tutte anagrammi del suo nome ('Per Yarroh', compositore norvegese, 'Rory Phare', un designer alla moda, ed 'Harry Rope', un membro degli Hell's Angels). "... descendants of Smith" ebbe attenzione immediata, ma solo fino a quando i (re)censori scoprirono la beffa ordita dall'autore...
Bernart Bartleby 22/2/2016 - 12:02
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Brutta gente

Brutta gente
Il testo di questa bella canzone è chiaramente ispirato a una famosa poesia di Antonio Machado musicata da Joan Manuel Serrat:

He andado muchos caminos,
he abierto muchas veredas;
he navegado en cien mares,
y atracado en cien riberas.

En todas partes he visto
caravanas de tristeza,
soberbios y melancólicos
borrachos de sombra negra,

y pedantones al paño
que miran, callan, y piensan
que saben, porque no beben
el vino de las tabernas.

Mala gente que camina
y va apestando la tierra…

Y en todas partes he visto
gentes que danzan o juegan,
cuando pueden, y laboran
sus cuatro palmos de tierra.

Nunca, si llegan a un sitio,
preguntan a dónde llegan.
Cuando caminan, cabalgan
a lomos de mula vieja,

y no conocen la prisa
ni aun en los días de fiesta.
Donde hay vino, beben vino;
donde no hay vino, agua fresca.

Son buenas gentes que viven,
laboran, pasan y sueñan,
y en un... (continuer)
Lorenzo 21/2/2016 - 22:26
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La planta 14

La planta 14
Ho sempre amato molto questa canzone,vogliate gradire la mia traduzione,il più fedele possibile,con qualche piccolissima licenza,necessaria a rendere anche in italiano l'espressività del testo,
Alla pianta 14 del pozzo della miniera
(continuer)
envoyé par IVANA 21/2/2016 - 20:41
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Il ritorno di Giuseppe

Il ritorno di Giuseppe
Dal blog Fabrizio De André in English

In "Il ritorno di Giuseppe," De André gives more weight to Joseph's journey home than is found in the apocrypha, and he softens the drama found therein upon Joseph's discovery that Maria is pregnant. - Dennis Criteser
THE RETURN OF JOSEPH
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 21/2/2016 - 20:05

Attenti al leghista!

Attenti al leghista!
Comunicazione di servizio.
Il 21 febbraio 2016 ha salutato Ida Magli, un’altra di quelle figure che la marmaglia delle gazzette cerca di rendere presentabili definendole “voci fuori dal coro”.
Nel corso degli ultimi trent’anni, grazie proprio a mezzibusti ben nutriti, politici ben nutriti e buoni a nulla ben nutriti ma con accesso illimitato a microfoni e tastiere si è andato formando un "coro di voci fuori dal coro" coperto di considerazione e qualche volta anche di denaro, cui è stato delegato il preciso compito di insegnare a tutti come la dovevano pensare, pena -come minimo- l’accusa di coltivare nostalgie inconfessabili. Magdi Apostata Pluricondannato Allam, Oriana Fallaci, Gianpaolo Pansa ed altri.
Una specie di “soft power” che ha perso oggi uno dei suoi elementi meno rilevanti.
Io non sto con Oriana 21/2/2016 - 18:56
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Libertà mi fa schifo se alleva miseria

Libertà mi fa schifo se alleva miseria
O Segnora Guerra, io disobbedisco
krzyś 21/2/2016 - 03:58
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Joe Hill

Joe Hill
Italian Version by Alessio Lega and i Malfattori
Italiensk version av Alessio Lega och i Malfattori



Dal CD allegato al volume: Never Forget Joe Hill / Glöm aldrig Joe Hill
di Rino de Michele e altri autori
Traduzioni di Paola Brolati, Sante Carbone, Marco De Michele, Riccardo Venturi, Jan Hammarlund
aParte Editore, Venezia Mestre, 2015

Alessio Lega (voce e chitarra acustica)
Guido Baldoni (organo, fisarmonica e glockenspiel)
con I Malfattori: Luca Guidi (percussioni), Nicola Zamagna (basso), Roberto Zamagna (chitarra elettrica).

Registrato e mixato presso Little Boxes studio a Sant'Arcangelo di Romagna


Joe Hill è un brano di Phil Ochs del 1968 costruito su una melodia tradizionale. La versione italiana è stata appositamente adattata da me e registrata nel 2014 col gruppo dei «Malfattori» di Sant'Arcangelo di Romagna per questa pubblicazione.

Joe Hill chi ha comprato questa pubblicazione... (continuer)
JOE HILL
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 20/2/2016 - 16:52
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Fiume Sand Creek

Fiume Sand Creek
INGLESE / ENGLISH [3] - Dennis Criteser

La versione inglese di Dennis Criteser [2014]
Dal blog Fabrizio De André in English

"Fiume Sand Creek" is based on the Civil War massacre of a peaceful village of Cheyenne and Arapaho native Americans by a bloodthirsty U.S. Army Colonel despite the fact that the assailants raised both the American flag and white flags of truce. Two company commanders refused to participate, one of whom, Capt. Silas Soule, testified to the Army about the carnage. In a letter to his former commanding officer he wrote: "I refused to fire, and swore that none but a coward would, for by this time hundreds of women and children were coming towards us, and getting on their knees for mercy. I tell you Ned it was hard to see little children on their knees have their brains beat out by men professing to be civilized."

The album Fabrizio De André is better known as L'indiano... (continuer)
SAND CREEK
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 20/2/2016 - 07:58
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Le Père Noël et la petite fille, incl.Leggenda di Natale; La canzone di Marinella; Bocca di Rosa

Le Père Noël et la petite fille, <i>incl.</i>Leggenda di Natale; La canzone di Marinella; Bocca di Rosa
È sintomatico per questo sito che ci si trova una o due murder ballads in inglese, e quelle vanno bene perché sono belle (se capisce), ma per inserire qualche cosa in italiano o in polacco si fa una fatica immane. Che vi devo dì, la filoamericanità, o chiamatye la pure una certa anglomania pare codificata nei nostri DNA, oramai (che guai!), salutai.
krzyś 19/2/2016 - 23:56
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’Â çímma

’Â çímma
Dennis Criteser [2014]



In "A çimma," a cook explains how a classic Geno(v)ese dish is made. A piece of meat usually taken from the stomach or breast of the young calf is folded and sewn on three sides to make a pocket that is then filled with many ingredients: innards, peas, eggs, cheese, spices, etc. The final side is sewn shut and the meat is boiled carefully in a broth for several hours, punctured with a needle from time to time to prevent the rupturing of the pocket as the ingredients expand. Traditionally, one must take care to prevent trouble from witches and devils who might be attracted by the intoxicating smells. And once done, the tradition is for the servants to remove the glorious cima, leaving the cook out of the picture with only the steam from the now empty pot. Also traditionally, a bachelor makes the first cut. The cook, with a touch of bitterness, tells everyone to eat because you never know who will be out to eat you. - Dennis Criteser
BOILED STUFFED VEAL
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 19/2/2016 - 08:32
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La ballata dell'eroe

La ballata dell'eroe
Dal blog Fabrizio De André in English

"La ballata dell'eroe" was the B-side of the 45 released by Karim in 1961 that De Andrè considers his first published work (the A-side was "La ballata del Michè"). With the Cold War raging between the US and the USSR, and in the context of the unfolding Berlin Crisis, this song was a simple yet powerful anti-war ballad. The song was re-recorded by Luigi Tenco in 1962 and appeared in the movie "La Cuccagna." The song was republished in 1964 as the B-side to "La guerra di Piero" and also reinterpreted and included on Volume III. Though not officially credited, according to the sheet music of the song the music was written by Elvio Monti, who worked for Karim as arranger and orchestra conductor and who collaborated on many of De Andrè's songs released by that label. - Dennis Criteser
BALLAD OF THE HERO
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 19/2/2016 - 06:44
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Quirra

Quirra
QUIRRA
(continuer)
envoyé par Keskonsmär Parici 18/2/2016 - 22:23
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The Ghost Of Tom Joad

The Ghost Of Tom Joad
Il dialogo tra Tom e la madre citato nel finale della canzone:

Ma said, “How’m I gonna know ’bout you? They might kill ya an’ I wouldn’ know. They might hurt ya. How’m I gonna know?”

Tom laughed uneasily, “Well, maybe like Casy says, a fella ain’t got a soul of his own, but on’y a piece of a big one — an’ then —”

“Then what, Tom?”

“Then it don’ matter. Then I’ll be all aroun’ in the dark. I’ll be ever’where — wherever you look. Wherever they’s a fight so hungry people can eat, I’ll be there. Wherever they’s a cop beatin’ up a guy, I’ll be there. If Casy knowed, why, I’ll be in the way guys yell when they’re mad an’ — I’ll be in the way kids laugh when they’re hungry an’ they know supper’s ready. An’ when our folks eat the stuff they raise an’ live in the houses they build — why, I’ll be there. See? God, I’m talkin’ like Casy. Comes of thinkin’ about him so much. Seems like I can see... (continuer)
18/2/2016 - 19:57
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Linea gotica

Linea gotica
In Ferretti il filo conduttore non è mai stata l'ideologia politica, bensì la religiosità, il misticismo. Di volta in volta Ferretti ha ammantato questo aspetto con dottrine politiche diverse, come un quadro a cui, ogni tanto, viene cambiata la cornice, ma il dipinto resta sempre quello. E quindi noi abbiamo il Ferretti fino ai 20 anni, montanaro, cattolico e tradizionalista, il Ferretti anni 70/80, punk,squatter, proletario, cattolico e comunista e il Ferretti attuale, "tornato a casa" , nuovamente montanaro, cattolico e tradizionalista. Che poi questo l'abbia portato a cambiare idea su alcuni aspetti( da pro-Palestina a pro-Israele, da antiimperialista a sostenitore della guerra al terrorismo,da favorevole a aborto e divorzio a contrario ecc.) è si vero. Ma il filo conduttore, la religiosità, c'è sempre stato. Come ha detto giustamente Giorgio Canali "io queste cose le so da sempre, siete voi che vi fate distrarre dal buco nero dei suoi occhi".
Rothan 18/2/2016 - 13:42
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Aida

Aida
Mia figlia che nascera fra poco si chiamera Aida!!!
Esmeralda 18/2/2016 - 12:19




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