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Ballad of William White

Ballad of William White
[1966]
Parole di Katherine Faith Macky (1921-2006), conosciuta come Willow Macky, cantautrice neozelandese
Sulla melodia dell’ottocentesca The Wild Colonial Boy

Canzone inclusa nella prima edizione del “The Vietnam Songbook”, realizzata nel 1969 da Barbara Dane ed Irwin Silber (1925-2010), editore, scrittore, militante socialista e cofondatore “Sing Out!”

Testo trovato sul sito Raymond’s Folk Song Page curato da Raymond Crooke, che di ogni canzone offre anche una sua cover. Pure l’introduzione che segue è sua:

A few days ago I put up a song called "The Ballad of Bill White", by Glen Tomasetti, about an Australian teacher who was jailed as a conscientious objector to the Vietnam war. This is another song about the same story, written by a New Zealander, to the tune of "The Wild Colonial Boy", and published in Barbara Dane's and Irwin Silber's "The Vietnam Songbook" (1969). Macky is quoted... (continuer)
There was a young Australian boy, his name was William White.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/2/2016 - 15:54
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The Ballad of Bill White

The Ballad of Bill White
[1968]
Parole e musica di Glen Tomasetti (1929-2003)
Il lato A di un 45” di questa oggi misconosciuta cantautrice australiana che negli anni 60 fu - prima ‎ancora di Eric Bogle - la voce più importante contro il coinvolgimento dell’Australia nella ‎guerra in Vietnam.‎
Testo trascritto da Raymond Crooke e contribuito – insieme alla cover - sul suo bel sito Raymond’s Folk Song Page. Anche l’introduzione che segue è di Raymond Crooke, cui il disco della Tomasetti fu regalato da uno zio quando era ragazzo.
Finora era stato possibile reperire in Rete solo il testo del brano sul lato B, The Army’s Appeal to Mothers

This song was released on an EP during the Vietnam war. The B side featured two songs, the better of which is the hard-hitting "The Army’s Appeal to Mothers", which was published in Barbara Dane's and Irwin Silber's "The Vietnam Songbook" (1969). However, this song, about a teacher... (continuer)
In New South Wales there lives a man, a teacher young and true,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/2/2016 - 15:05
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The Conscription Ramp

The Conscription Ramp
[1966]
Parole di Gary Shearston
La melodia è un adattamento della popolare inglese “The Derby Ram”
Nell’album intitolato “Gary Shearston Sings His Songs”
Testo trovato su YouTube come trascritto dal contributore, Artemis Fowl.


Canzone contro la coscrizione miliare voluta dal governo Australiano per sostenere la guerra americana in Vietnam.
Spesso infatti ci si dimentica che alcuni paesi mandarono in Indocina contingenti di soldati a sostegno degli USA. L’Australia, con 7.000 uomini, fu seconda soltanto alla Corea del Sud (48.000)…

“Perhaps this song, written a week after the announcement of conscription, anticipated the political and moral debates that were to come throughout Australia in following months. The tune is adapted from one of the fairly numerous Australian versions of an English folk song, The Derby Ram.”
(dalle note di copertina riportate sul sito dell’autore)
As I was walking down the street while on my twentieth birthday-oh!
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/2/2016 - 14:10
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ما عاد بدو

ما عاد بدو
Ma Aad Beddo
[2014]
Scritta da Anas Maghrebi / أنس مغربي
Nell’album d’esordio eponimo di questa formazione di giovani siriani, tutti esuli dal loro paese in guerra.
Testo presente sul sito ufficiale del gruppo ma ripreso da Soundcloud

Nel 2011, all’inizio delle proteste di piazza contro il regime di Assad, Anas Maghrebi aveva già creato una sua band, gli “Ana” (“Io”). Il batterista, Rabia al-Ghazzi, uno che credeva molto nella “primavera” e che aveva partecipato attivamente a molte manifestazioni, un giorno fu seguito da alcuni uomini ed ucciso a sangue freddo, un’esecuzione. Il chitarrista fu chiamato sotto le armi e Anas fu costretto a chiudere col suo progetto, e smise anche di studiare e di lavorare. La Siria stessa, travolta dalla guerra, smise di poter fare qualsiasi cosa se non cercare di sopravvivere, o morire, o uccidere. Anas Maghrebi vide la morte in faccia in un paio... (continuer)
ما عاد بدو .. هوية
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/2/2016 - 09:41
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عايش

عايش
Aayesh
[2012]
Scritta da Anas Maghrebi / أنس مغربي
Nell’album d’esordio eponimo di questa formazione di giovani siriani, tutti esuli dal loro paese in guerra.
Testi presenti sul sito ufficiale del gruppo ma ripresi da YouTube e Soundcloud

Nel 2011, all’inizio delle proteste di piazza contro il regime di Assad, Anas Maghrebi aveva già creato una sua band, gli “Ana” (“Io”). Il batterista, Rabia al-Ghazzi, uno che credeva molto nella “primavera” e che aveva partecipato attivamente a molte manifestazioni, un giorno fu seguito da alcuni uomini ed ucciso a sangue freddo, un’esecuzione. Il chitarrista fu chiamato sotto le armi e Anas fu costretto a chiudere col suo progetto, e smise anche di studiare e di lavorare. La Siria stessa, travolta dalla guerra, smise di poter fare qualsiasi cosa se non cercare di sopravvivere, o morire, o uccidere. Anas Maghrebi vide la morte in faccia in un... (continuer)
لسّاتك عايش و عم تشرب ميّ
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/2/2016 - 09:05
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Al ballo mascherato

Al ballo mascherato
[1973]
Testo di Fabrizio de André e Giuseppe Bentivoglio
Lyrics by Fabrizio De André and Giuseppe Bentivoglio
Musica di Fabrizio de André e Nicola Piovani
Music by Fabrizio De André and Nicola Piovani
Album: "Storia di un impiegato"

Mercy leans against her favorite bombardment
and forgives the bomb

Gregory Corso, Vision of Rotterdam





"Storia di un impiegato" è un album fatto, in gran parte, di sogni. Quelli del famoso impiegato trentenne, quando avere trent'anni significava già avere una giovane maturità, un impiego, magari pure una famiglia; ne abbiamo già visti due, il Sogno numero due e la Canzone del padre. Curiosamente abbastanza, però, mancava il primo: Al ballo mascherato. La vicenda dell'impiegato e del suo gesto di ribellione individuale è schematicamente lineare fin dal primo contatto con il canto dei "cuccioli del maggio"; una ribellione ad un cammino... (continuer)
Cristo drogato da troppe sconfitte
(continuer)
envoyé par Gaspard De La Nuit 16/2/2016 - 04:17
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بتعمّر

بتعمّر
[2012]
Scritta da Anas Maghrebi / أنس مغربي
Nell’album d’esordio eponimo di questa formazione di giovani siriani, tutti esuli dal loro paese in guerra.
Testi presenti sul sito ufficiale del gruppo ma ripresi da YouTube e Soundcloud

Nel 2011, all’inizio delle proteste di piazza contro il regime di Assad, Anas Maghrebi aveva già creato una sua band, gli “Ana” (“Io”). Il batterista, Rabia al-Ghazzi, uno che credeva molto nella “primavera” e che aveva partecipato attivamente a molte manifestazioni, un giorno fu seguito da alcuni uomini ed ucciso a sangue freddo, un’esecuzione. Il chitarrista fu chiamato sotto le armi e Anas fu costretto a chiudere col suo progetto, e smise anche di studiare e di lavorare. La Siria stessa, travolta dalla guerra, smise di poter fare qualsiasi cosa se non cercare di sopravvivere, o morire, o uccidere. Anas Maghrebi vide la morte in faccia in un paio di occasioni... (continuer)
قتلوني و لاموني لإني حكيت
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/2/2016 - 21:45
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В землянке

В землянке
V zemljanke
[1941]
Versi di Aleksej Aleksandrovič Surkov (1899-1983), poeta e scrittore russo, uno molto in vista nei decenni staliniani
Musica di Konstantin Listov / Константин Яковлевич Листов (1900-1983), compositore sovietico, nato in Ucraina.
Testo in cirillico e traslitterazione latina (che però lascio a Riccardo, visti i miei precedenti strafalcioni in merito) trovati su Marxists.org

Durante l’offensiva nazista contro l’Unione Sovietica Alexey Surkov era corrispondente di guerra ed ebbe a trovarsi nel bel mezzo della battaglia di Mosca (2 ottobre 1941 – 7 gennaio 1942). E qui, sprofondato in una zemlianka, un rifugio sotterraneo tipico di alcuni paesi dell’Est Europa, usato sia in tempo di pace che in guerra, compose questa poesia di resistenza e d’amore.
In seguito Surkov divenne uno degli intellettuali della nomenklatura staliniana, ma questa è un’altra storia.
Messa in... (continuer)
Бьется в тесной печурке огонь,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/2/2016 - 14:57
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Taita Atahualpa

Taita Atahualpa
[1987?]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco dal vivo “Ángel Parra en Alemania” pubblicato nel 1988.
Una canzone, precisamente un “huayno” dedicato al grande Atahualpa Yupanqui che nel 1992 Parra ebbe la fortuna di cantare proprio davanti al suo maestro, nel corso di un concerto congiunto a Zurigo. Era l’8 febbraio del 1992 e il payador argentino si sarebbe spento poche settimane dopo, il 23 maggio.
Quello con Parra fu “El último recital” di Atahualpa Yupanqui.
Taita Atahualpa me lo enseñó:
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/2/2016 - 22:12
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Fly Over

Fly Over
imagine a time, where there's no war and enter a place near the heart
(continuer)
envoyé par Zoran Krga 14/2/2016 - 09:07
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Luca Marenzio: Solo e pensoso i più deserti campi

Luca Marenzio: Solo e pensoso i più deserti campi
[1581]
Di Luca Marenzio il Nono Libro de Madrigali a cinque voci
Nouamente composto & dato in luce. In Venetia,
Appresso Angelo Gardano. 1599.
Sonetto XXXV dal Canzoniere di Francesco Petrarca [prima del 1337]







Il fatto che oggi sia domenica quattordici febbraio, e che in mezzo mondo oggi sia il giorno deputato all’amore ha, evidentemente, assai poco a che vedere con questa mia consueta inattualità. Si tratta, come tutti sapranno, di uno dei sonetti più celebri del Canzoniere petrarchesco, composto prima del 1337, in cui Petrarca descrive se stesso intento a camminare in luoghi remoti e selvaggi, nel tentativo (vano) di evitare i suoi pensieri amorosi e, soprattutto, per non mostrare agli altri il suo aspetto afflitto che rivela le sue pene sentimentali. Il sentimento interiore, si dice nelle storie della letteratura, è oggettivato attraverso il paesaggio esterno, poiché la... (continuer)
Solo et pensoso [1] i più deserti campi
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 14/2/2016 - 08:05
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I'm Afraid of Americans

I'm Afraid of Americans
[1997]
Written by David Bowie and Brian Eno
Scritta da David Bowie e Brian Eno
Featuring: Nine Inch Nails
Single / Singolo [14.X.1997]
Album: Earthling


I'm Afraid of Americans è un singolo di David Bowie estratto dall'album Earthling nel 1997. La canzone, scritta da Bowie e da Brian Eno, fu originariamente realizzata durante le sessioni in studio di Bowie per l'album del 1995 1.Outside, ma non fu pubblicata fino al rough mix apparso nella colonna sonora del film Showgirls. Il brano fu infine edito nuovamente per l'inclusione in Earthling.

Bowie spiegò in questo modo il significato del brano, il cui titolo tradotto in italiano significa letteralmente "Ho paura degli americani":


« It's not as truly hostile about Americans as say Born in the U.S.A.: it's merely sardonic. I was traveling in Java when [its] first McDonald's went up: it was like, "for fuck's sake." The invasion by any... (continuer)
Uh-uh-uh uh, uh, uh-uh uh-uh-uh
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 13/2/2016 - 23:17

Vengeance et Mort – Till et Nelle (4)

Vengeance et Mort – Till et Nelle (4)
Vengeance et Mort – Till et Nelle (4)

Chanson française – Le Printemps – Till et Nelle (2) – Marco Valdo M.I. – 2016
Ulenspiegel le Gueux – 29

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXXXV)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails... (continuer)
Altesses divines, les cendres battent sur mon cœur.
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 13/2/2016 - 18:38
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Papaoutai

Papaoutai
(2013)
Album Racine carrée

Nel video viene mostrato un bambino che cerca di interagire con il padre (interpretato da Stromae) che siede su una poltrona con un'espressione che ricorda quella di un manichino mentre gli altri bambini danzano insieme ai propri padri. Nel finale il bambino si siede a fianco del padre assumendo la stessa rigida posizione. Il video ha ricevuto oltre 300 milioni di visualizzazioni ed è anche il video in lingua francese più visto di sempre su YouTube.

Il controverso significato del video rimase nascosto fino a quando Stromae in un'intervista dichiara che il video è una sorta di interpretazione della sua infanzia vissuta in mancanza del padre ucciso nel genocidio del Ruanda.

wikipedia
Dites-moi d'où il vient
(continuer)
12/2/2016 - 23:52

Le Printemps – Till et Nelle (3)

Le Printemps – Till et Nelle (3)
Le Printemps – Till et Nelle (3)

Chanson française – Le Printemps – Till et Nelle (2) – Marco Valdo M.I. – 2016
Ulenspiegel le Gueux – 28

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXXXV)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails... (continuer)
Les esprits de la terre
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 12/2/2016 - 19:39

The Factory Slave

The Factory Slave
[1880s]
Parole di Thomas Phillips Thompson (1843-1933), inglese di nascita ma trapiantato in Canada, giornalista, militante del Knights of Labor e poi del Partito socialista. Autore del volumetto di canzoni “The labor reform songster” pubblicato nel 1892 sul “Journal of the Knights of Labor”
Sulla melodia della popolare “Way Down upon the Swanee River”
Toiling amid the smoke and clamor
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/2/2016 - 10:43
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La conduite

La conduite
Traditionnel / Tradizionale
Arrangement / Arrangiamento:
Gabriel Yacoub / Malicorne
Album: L'extraordinaire tour de France
d'Adélard Rousseau, dit
Nivernais La Clef des Cœurs,
Compagnon charpentier du Devoir [1978]

Come (quasi) sempre per le canzoni popolari “ristrutturate” dai Malicorne, è praticamente inutile cercare negli album dei riferimenti storici precisi. Non erano del resto, e non sono mai stati, dei “folkloristi” nel senso autentico del termine, bensì dei musicisti che intendevano reimpiantare un discorso musicale assai moderno su una tradizione molto antica e ricca. Per andare a saperne qualcosa di più e di meglio su questa canzone, probabilmente sei-settecentesca, siamo quindi dovuti ricorrere a un “forgotten book”, vale a dire l’Histoire de la chanson populaire en France di Julien Tiersot, pubblicato nel 1889 e ripubblicato nel 2013 a Londra da una casa editrice di testi... (continuer)
Partons chers compagnons, le devoir nous l’ordonne
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 + CCG/AWS Staff 12/2/2016 - 06:20

Le Roi Printemps – Till et Nelle (2)

Le Roi Printemps – Till et Nelle (2)
Le Roi Printemps – Till et Nelle (2)

Chanson française – Le Roi Printemps – Till et Nelle (2) – Marco Valdo M.I. – 2016
Ulenspiegel le Gueux – 27

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXXXV)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de... (continuer)
Au souffle tiède du roi Printemps
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 11/2/2016 - 21:03
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Amen

Amen
(2016)
vincitore di Sanremo Giovani
Testo di Fabio Ilacqua
Musica di Francesco Gabbani e Fabio Ilacqua

Ora io sono quasi per l'ateismo di Stato, ma se soprassedete su questo, nonché sul fatto che 'sto tizio ha partecipato a quella sagra, fiera, Expo del nulla - esistenziale, musicale, sociale, morale e culturale - che è Sanremo, e provate ad ascoltare senza pregiudizi questo brano, forse converrete con me quando dico che che le nuove leve del cantautorato italiano hanno ancora qualche colpo da sparare, che non sono tutti delle 'Emma', la quale a sua volta, veleggia sempre in alto mare nelle classifiche di vendita, eventi infausti sui quali non ho niente da dire. Veramente. Quindi siamo in due a non aver niente da dire.

Venendo a questo pezzo, l'ho sentito per caso in auto, una sera che ero piuttosto alticcio, e che forse giusto le invocazioni di quelle anime pie sempre ansiose e desiderose... (continuer)
Alla porta i barbari, nascondi provviste e spiccioli
(continuer)
envoyé par Alessandro Carènzan 11/2/2016 - 16:06

Oh com’è bella la vita

anonyme
Oh com’è bella la vita
[1941]
Canto parodistico raccolto nel 1963-64 da Cesare Bermani dalla voce di una mondina di Novellara, Reggio Emilia, che lo cantava nel 1944.
Testo trovato in “Due ricerche negli anni Sessanta del Novecento nel novarese e vercellese”, trascrizione di un intervento di Bermani ad un seminario musicale tenutosi ad Orta San Giulio nel 2015 e pubblicati sulla rivista La Piva dal Carner, ottobre 2015.
Lo trovo pure in “Quella fame terribile tra fascismo e guerra”, ricerca di Filippo Colombara pubblicata su Patria Indipendente del 16 dicembre 2007.

Sull’aria della famosissima strappalacrime “Mamma” composta nel 1940 da Bixio Cherubini e cantata da Beniamino Gigli, anche come protagonista dell’omonimo film diretto nel 1941 da Guido Brignone.
Oh com’è bella la vita
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/2/2016 - 14:47

Capitano, non voglio l’acqua

anonyme
Capitano, non voglio l’acqua
[1941]
Strofe raccolte nel bergamasco, parodia della littoria “La Sagra di Giarabub” (di Simeoni, De Torres, Ruccioni), celebrazione della battaglia dell’oasi libica di Jaghbub / الجغبوب, italianizzato nel ridicolo Giarabub (dicembre 1940 – marzo 1941)
Testo trovato in “Quella fame terribile tra fascismo e guerra”, ricerca di Filippo Colombara pubblicata su Patria Indipendente del 16 dicembre 2007.

Con “La Sagra di Giarabub”, strombazzata a tutto spiano dell’emittente radiofonica nazionale, il regime fascista intendeva celebrare l’eroica resistenza italiana contro gli inglesi, omettendo completamente il fatto che lo scontro in quel di Libia si era già concluso diverse settimane prima con la totale disfatta italiana: oltre 5.500 morti, contro i 500 inglesi, 10.000 feriti e 115.000 catturati… “La fine della mia terra la incomincia da Giarabub…”

La macchina della propaganda di guerra ci... (continuer)
Capitano, non voglio l’acqua
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/2/2016 - 13:43
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N.E.G.R.A.

N.E.G.R.A.
2015

N.E.G.R.A. è il titolo della canzone con la quale Cecile Vanessa Ngo Noug, ha partecipeto a Sanremo Giovani 2016, la sezione Nuove Proposte per intenderci, eliminata alla prima serata.

Come si evince dal titolo, la canzone parla di razzismo e vuole lanciare un messaggio agli uomini, che considerano le persone, nella fattispecie, le donne con la pelle scura come se fossero esseri inferiori, quando in realtà quello che cambia è il solo colore della pelle. Tuttavia, quando i maschietti vedono una donna “negra” ma nuda, allora non gli interessa più del colore della pelle. La conclusione è che le donne dalla carnagione scura, vengono considerate per soli scopi sessuali, per un’avventura e via.

L’emergente cantante romana di origine camerunense classe ’94, non poteva che essere parzialmente nuda (nulla di scandaloso per intenderci) nel video ufficiale di questo pezzo, che ascolteremo alla sessantaseiesima... (continuer)
[Introduzione]
(continuer)
envoyé par Donquijote82 11/2/2016 - 11:14
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سپاہی

سپاہی
[1939-40]
Versi di Makhdoom Mohiuddin (1908-1969), poeta Urdu, militante comunista e rivoluzionario originario dello Stato indiano dell’Hyderābād. Nella raccolta il cui titolo (in hindi) è “Surkh Savera” (“Alba Rossa”) del 1944.
Musica di Salil Chowdhury (1923-1995), compositore indiano, bengalese, autore delle colonne sonore di moltissimi film, dagli anni 50 e fino alla sua morte.
Testo in urdu, hindi e inglese trovato su questo sito gestito da Noaman Ali
Nella colonna sonora del film “Usne Kaha Tha”, diretto nel 1960 da Moni Bhattacharjee. Qui il testo della canzone è tradotto in hindi ed accreditato al liricista Shankardas Kesarilal, detto Shailendra (1921-1966), con il titolo “Jaane Waale Sipahi Se Poochho”. Viene omessa l’ultima strofa del testo originale.

Il poeta Makhdoom Mohiuddin scrisse questi versi in urdu all’inizio della seconda guerra mondiale. Da comunista rivoluzionario... (continuer)
جانے والے سپاہی سے پوچھو
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/2/2016 - 11:06
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A mare si gioca

A mare si gioca
Il finale della seconda serata di Sanremo 2016 è stata caratterizzata dall’esibizione di Nino Frassica, che si è esibito nell’interpretazione di una poesia, di un testo scritto da Tony Canto, compositore e cantautore siciliano, nato a Messina il 6 novembre 1964. Come autore ha scritto per molti cantanti come Nina Zilli, Mannarino, Pilar, Bungaro.

Questo testo – spiegano i due – nasce dall’esigenza di spiegare ad un bambino la tragedia degli esseri umani che ogni giorno perdono la vita nel Mar Mediterraneo. Da questa esigenza, appunto, nasce A Mare si Gioca una favola dolce-amara in musica. E proprio Nino Frassica, davanti a una platea attenta,  ha recitato in musica questo testo.

Forse questo testo potrebbe meritarsi il bollino Bleah, non tanto per il contenuto, che nell'interpretazione di Nino Frassica è anche più commovente, ma per l'operazione che ne sta dietro. Diffido della spettacolarizzazione... (continuer)
A mare si gioca
(continuer)
envoyé par dq82 11/2/2016 - 10:49
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Adieu minette

Adieu minette
[1977]
Paroles et musique: Renaud Séchan
Parole e musica: Renaud Séchan
Album: Laisse béton

Dunque, quando è sortita questa canzone di Renaud (che vedo molto presente in questo sito…e ti pareva!) ero parecchio, parecchio più giovane; beh, comunque non una ragazzina perché la canzone è del 1977 e avevo trentasette anni e faceva un po’ senso allora che una seria avvocatessa ascoltasse gente tipo Renaud, che allora non era roba da brave ragazze. Però devo dire che me ne fregavo molto pure allora, e figuriamoci ora che sono una nonnina. Aveva scritto questa canzonaccia, Renaud, con una bella arietta da ballabile, anzi da lento, di quelle cose che si ballano appiccicati alle feste, zumpappà, zumpappà, e parlava di un amore tra un proletario, o sottoproletario, della Courneuve e una ragazza ricca, dell’alta borghesia parigina. In pratica parlava di se stesso, perché Renaud alla Courneuve, che... (continuer)
Sous tes cheveux beaucoup trop blonds
(continuer)
envoyé par Avv. Jeanne Auban Colvieil, Arles (France) 11/2/2016 - 09:12

Le Géant Hiver – Till et Nelle (1)

Le Géant Hiver – Till et Nelle (1)
Le Géant Hiver – Till et Nelle (1)

Chanson française – Le Géant Hiver – Till et Nelle (1) – Marco Valdo M.I. – 2016
Ulenspiegel le Gueux – 26

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXXXIV)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails... (continuer)
La graisse des victimes fume
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 10/2/2016 - 23:57
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La pell de brau XLVI

La pell de brau XLVI
Versi di Salvador Espriu (1961)
Musica di Pau Alabajos (2016)
dall'album "L'amor i la ferocitat"

Abbiamo gia incontrato il poeta catalano Salvador Espriu su queste pagine (vedi No convé que diguem el nom e Indesinenter). Questi versi sono tratti da "La pell de brau" (La pelle del toro) una raccolta di riflessioni sulla Spagna sotto la dittatura franchista. Il cantautore valenciano Pau Alabajos li ha messi in musica nel suo album "L'amor i la ferocitat". Precedentemente erano stati musicati da Elies Montxolí Cerveró.

Sepharad (o Sefarad) è un toponimo biblico che la tradizione ebraica ha identificato con la Spagna. ‎I sefarditi sono infatti i discendenti degli ebrei originari di Spagna e Portogallo.‎
De vegades és necessari i forçós
(continuer)
10/2/2016 - 21:54

Who's Gonna Investigate the Man Who Investigates Me?

Who's Gonna Investigate the Man Who Investigates Me?
[1939]
Parole e musica di Harold Rome
Testo trovato su Labor Arts

Harold Rome (1908-1993) è stato un famoso compositore e autore americano di musical. Ebbe un grande successo a Broadway a cominciare dal secondo dopoguerra, ma già prima era diventato noto per aver realizzato la rivista musicale “Pins and Needles”, commissionatagli dal sindacato International Ladies' Garment Workers' Union (ILGWU), con le stesse lavoratrici e lavoratori come protagonisti, “the only hit ever produced by a labor union, and the only time when a group of unknown non-professionals brought a successful musical to Broadway” (John Kenrick)

Dopo Gee, but I’d Like to Be a G-Man, ancora una canzone di Rome diretta contro John Edgar Hoover, per 48 anni consecutivi direttore dell’FBI, mezzo secolo di potere totale ed incondizionato interrotto soltanto dalla sua morte (naturale)… Un vero sceriffo, un G-man, che usò il pugno di ferro, e parecchio piombo, non solo contro gangster e mafia ma pure contro comunisti, radicali ed oppositori politici in genere…
I’ve got a problem that is bothering me.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/2/2016 - 14:00

Gee, but I’d Like to Be a G-Man

Gee, but I’d Like to Be a G-Man
[1938]
Parole e musica di Harold Rome
Credo che però la melodia riprenda, parodisticamente, quella di “Gee, But I'd Like to Make You Happy” (di Larry Shay, Ward & Montgomery), successo del 1930.
Testo trovato su Labor Arts

Harold Rome (1908-1993) è stato un famoso compositore e autore americano di musical. Ebbe un grande successo a Broadway a cominciare dal secondo dopoguerra, ma già prima era diventato noto per aver realizzato la rivista musicale “Pins and Needles”, commissionatagli dal sindacato International Ladies' Garment Workers' Union (ILGWU), con le stesse lavoratrici e lavoratori come protagonisti, “the only hit ever produced by a labor union, and the only time when a group of unknown non-professionals brought a successful musical to Broadway” (John Kenrick)

Questa canzone di Harold Rome è è diretta contro John Edgar Hoover che all’epoca era già direttore dell’FBI da oltre... (continuer)
When I grow up, I don’t want to be a fireman.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/2/2016 - 13:38

The Ballad of Morris Schappes

The Ballad of Morris Schappes
[1942]
Scritta da Norman Franklin (?) ed Henry Foner (1919-2017), sindacalista, militante per i diritti civili e contro la guerra in Vietnam.
Testo trovato su Labor Arts

Negli anni 40, giovane studente comunista, Henry Foner fu lui stesso vittima delle epurazioni nelle scuole newyorkesi stabilite dal Joint Legislative Committee to Investigate the Educational System, uno dei tanti comitati che si occupavano della “bonifica” dei comunisti negli apparati pubblici.

Canzone in onore di Morris U. Schappes (1907–2004, nato Moishe Shapshilevich, di origine ucraina), la più illustre ed irriducibile delle vittime del Joint Legislative Committee to Investigate the Educational System of the State of New York, il cosiddetto “Rapp-Coudert Committee”, uno dei comitati precursori della caccia alle streghe anticomunista che avrebbe visto il suo apice nei primi anni 50 con il senatore Joseph McCarthy.... (continuer)
When I put on long britches,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/2/2016 - 12:50
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Badland

Badland
BADLAND
(continuer)
envoyé par dq82 8/2/2016 - 13:05
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La Avenida de los Tilos

La Avenida de los Tilos
Non mi ero accorto che c'era già una canzone, contribuita pure di recente, sulla vicenda dei giovani rugbysti argentini, Ellos nos han separado...
Grazie DQ82!
Bernart Bartleby 8/2/2016 - 13:03
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Sólo le pido a Dios

Sólo le pido a Dios
Esiste su YouTube anche una struggente interpretazione di questa canzone (in lingua originale) da parte del cantautore bolognese Germano Bonaveri.
Andrea Pesce 7/2/2016 - 23:54
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Petit Pasqua Noël

Petit Pasqua Noël
PICCOLO PASQUA NATALE
(continuer)
envoyé par Daniel(e) Bellucci . 07.02.2016. Nizza 7/2/2016 - 23:34
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A Change Is Gonna Come

A Change Is Gonna Come
Fu rilasciata come bonus track del Greatest Hits del gruppo
A CHANGE IS GONNA COME
(continuer)
7/2/2016 - 21:54
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Ho continuato la mia strada

Ho continuato la mia strada
C'ero anch'io alla Mandria e sono uno di quelli che ha suonato e cantato su quel palco, con il gruppo di Siracusa, per "sostituire" i contestati (non tanto loro quanto l'idea degli organizzatori di pagare qualcuno per esibirsi) Angelo Branduardi (quasi sconosciuto al tempo) e Napoli Centrale (appena costituito, Pino Daniele ha collaborato 2 anni dopo).
Non mi era più capitato di cantare questa canzone.
Ieri, a casa di vecchi amici non scout, raccontando dei tempi andati e della route, abbiamo trovato su youtube i remake di Paolo e di un gruppo del Molise https://www.youtube.com/watch?v=reyt1qdlSx4 .
Mi sono commosso e sono riaffiorati tutti i ricordi di quei giorni e di quella serata, nitidi, precisi, intensi.
E' .... bellissimo
Giampiero Divotti 7/2/2016 - 10:00
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De dödsdömda

De dödsdömda
d’après la version italienne de Riccardo Venturi
d’une chanson suédoise - De dödsdömda – Jan Hammarlund – 2008
Un poème de Karin Boye (1927)
mis en musique et chanté par Jan Hammarlund
Karin Boye (1900-1941).
La Grande Karin Boye, autrice de Kallocain, roman distopique qui anticipa 1984 de George Orwell, écrivit cette poésie en 1927 pour Sacco et Vanzetti. Le texte nous a été envoyé directement par l’ami Jan Hammarlund, que l’a mis en musique et chanté. [RV]

Le 22 août 2014 s’est déroulé à l’Istituto De Martino de Sesto Fiorentino, un important événement pendant lequel a été projeté le très rare et survivant film des enterrements de Sacco et de Vanzetti (présenté par l’Université Libertario de Florence). En marge, il m’est revenu à l’esprit que, en février 2008, j’avais traduit en italien cette chanson de Jan Hammarlund tirée d’une poésie de Karin Boye. La traduction nous la fîmes en réalité... (continuer)
LES CONDAMNÉS À MORT
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 6/2/2016 - 17:38
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Rukelie

Rukelie
Riprendo quanto segue da una recensione di Cristiano Armati al libro di Roger Repplinger che ho citato in premessa, “Buttati giù, zingaro”. Tra le tante cose che ho letto nelle ultime ore, questa mi sembra la più interessante e precisa:

[...] E se anche il piccolo Rukeli ha appena otto anni quando gli capita di affacciarsi in una palestra (semi-clandestina) di pugilato, in quel momento la boxe non potrebbe certo essere sventolata come un vessillo patriottico considerando che la sua pratica, fino al 1919, è addirittura vietata dalla polizia. Con la caduta del divieto, la prima palestra di Trollmann può trasformarsi in una vera squadra: la BC Heros Hannover. Era il 1922, due anni dopo la fondazione della “Federazione del Reich tedesco per la boxe amatoriale” ma con appena un anno di anticipo rispetto al tentato, e famigerato, putsch di Hitler, datato 9 novembre 1923. Il particolare è determinante... (continuer)
Bernart Bartleby 6/2/2016 - 15:47
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Il tessitore damerino

Il tessitore damerino
2015
La donna, la taverna, il dado

feat. Marino Severini
Tu provenivi da una terra assai lontana,
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envoyé par dq82 6/2/2016 - 12:57
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Où me suis-je perdu

Où me suis-je perdu
Ou Me Suis-Je Perdu di Salvatore ADAMO. dal sito Adamo in "italiano" http://www.adamosalvatore-dc.com/
5/2/2016 - 23:38

À la P'tite

À la P'tite
5.II.16
(Ci ho messo anche qualche piccola nota)
ALLA “PETITE”
(continuer)
envoyé par Avv. Jeanne Auban Colvieil, Arles (France) 5/2/2016 - 21:27
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Dynamit

Dynamit
Chanson suisse alémanique (Schwyzertüütsch) – Dynamit – Mani Matter – 1973



L’avocat Hans-Peter Jan Matter, plus connu comme Mani Matter, est par la force des choses un phénomène exclusivement suisse ; bien plus, de la seule Suisse allemande. Il a été, reste et restera le plus célèbre et célébré Liedermacher (faiseur de chansons, trouvère) produit par la Confédération Helvétique, mais aussi, un « enfant » de la chanson d’auteur française et de Georges Brassens, en particulier. Les chansons de Mani Matter sont « in toto » brassensiennes, mais avec une touche suisse qui pourrait se révéler difficilement perceptible à qui ne l’est pas (Suisse), mais a été un peu initié aux choses de ce pays pas commun. Toujours assez, évidemment, pour qu’il réussisse à comprendre au moins un peu ce qui est dit dans ses chansons ; Mani Matter, Bernois jusqu’à la moelle (malgré sa mère hollandaise), écrivait... (continuer)
DYNAMITE
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 5/2/2016 - 21:03




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