Working Class Hero
Versione degli Eld Attack Krossa.
Questa è stata una sorpresa. E non è nemmeno niente male.
Questa è stata una sorpresa. E non è nemmeno niente male.
leoskini 31/10/2016 - 19:24
Il poeta
la giustizia sociale non ha colori o fedi politiche è trasversale nel cuore di chi ama. Giusto inserirla
fabbregas 31/10/2016 - 16:51
Attraverso l'acqua
2016
Lotto infinito
Testo di Enzo Avitabile e Francesco De Gregori.
Musica di Enzo Avitabile.
“Attraverso l’acqua” che canti con Francesco De Gregori racconta il dramma dei migranti di Lampedusa…
Ho scritto questa canzone a Lampedusa in occasione della presentazione del film di Johnathan Demme “Music Life” sulla mia vita. Il brano è cresciuto man mano, si è allargato fino a diventare un brano che racconta non solo il dramma di chi approda su quell’isola, ma anche la nostra migrazione, la migrazione della nostra anima. Siamo tutti immigrati perché cerchiamo questa sponda d’oro, questa terra di nessuno. Lampedusa è così la terra della speranza, il simbolo della salvezza, mentre il mare è sia fonte di vita ma anche un ostacolo da superare. Insieme a Francesco De Gregori cantiamo questo canto di accoglienza che è una riflessione sulla realtà che ci circonda per poi andare in una dimensione più ampia, più spirituale.
blogfoolk.com
Lotto infinito
Testo di Enzo Avitabile e Francesco De Gregori.
Musica di Enzo Avitabile.
“Attraverso l’acqua” che canti con Francesco De Gregori racconta il dramma dei migranti di Lampedusa…
Ho scritto questa canzone a Lampedusa in occasione della presentazione del film di Johnathan Demme “Music Life” sulla mia vita. Il brano è cresciuto man mano, si è allargato fino a diventare un brano che racconta non solo il dramma di chi approda su quell’isola, ma anche la nostra migrazione, la migrazione della nostra anima. Siamo tutti immigrati perché cerchiamo questa sponda d’oro, questa terra di nessuno. Lampedusa è così la terra della speranza, il simbolo della salvezza, mentre il mare è sia fonte di vita ma anche un ostacolo da superare. Insieme a Francesco De Gregori cantiamo questo canto di accoglienza che è una riflessione sulla realtà che ci circonda per poi andare in una dimensione più ampia, più spirituale.
blogfoolk.com
Pecché m’addimane si songo italiano,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 31/10/2016 - 08:31
Nuclear Neurosis Blues
Bobby Evans
Now the President came upon the scene
(continuer)
(continuer)
30/10/2016 - 21:25
Parcours:
Guerre au Vietnam: vue des USA
Ballad Of The Green Berets (A Parody)
anonyme
Ancora un'altra parodia, di Leda Randolph
(questa rischia di essere una delle canzoni più parodiate della storia...)
da Broadside 69
"Feeling that someone just had to came up with another set of words to that song I gave it a try and wound up with the following." L.R.
(questa rischia di essere una delle canzoni più parodiate della storia...)
da Broadside 69
"Feeling that someone just had to came up with another set of words to that song I gave it a try and wound up with the following." L.R.
MEN WHO DIE
(continuer)
(continuer)
28/10/2016 - 18:57
How Far We Have Come?
(1965)
da Broadside #65 dicembre 1965
Parole e musica di Bill Frederick, sul quale poche informazioni sono reperibili in Rete.
Nei primi anni 60 era un giovane studente in chimica ed obiettore di coscienza al servizio militare in Vietnam.
Contribuì alcune sue canzoni su Broadside Magazine. Si veda anche Just Another Day
Questa fu pubblicata sul # 61 del 15 agosto 1965.
Nel 1967 le canzoni di Bill Frederick vennero raccolte nel disco intitolato “Hey, Hey… LBJ! Songs of the U.S. Anti-War Movement”
Una completa storia degli Stati Uniti, dallo sterminio dei nativi all'imperialismo.
da Broadside #65 dicembre 1965
Parole e musica di Bill Frederick, sul quale poche informazioni sono reperibili in Rete.
Nei primi anni 60 era un giovane studente in chimica ed obiettore di coscienza al servizio militare in Vietnam.
Contribuì alcune sue canzoni su Broadside Magazine. Si veda anche Just Another Day
Questa fu pubblicata sul # 61 del 15 agosto 1965.
Nel 1967 le canzoni di Bill Frederick vennero raccolte nel disco intitolato “Hey, Hey… LBJ! Songs of the U.S. Anti-War Movement”
Una completa storia degli Stati Uniti, dallo sterminio dei nativi all'imperialismo.
When our fathers came to this golden land
(continuer)
(continuer)
28/10/2016 - 18:01
Io dico no
"Io dico no" è una canzone che vuole mettere in luce i controsensi della globalizzazione moderna, della omertà sociale, dell egoismo, della ricchezza smodata e della ricerca metodica del successo economico, il video riprende le conseguenze di tali azioni.
mentre il mondo sta impazzendo
(continuer)
(continuer)
envoyé par Andalò Leonardo 28/10/2016 - 08:11
McGeorgie McPorgie
(1965)
Pubblicato su Broadside #62
Pubblicato su Broadside #62
McGeorgie McPorgie McPuddin' McPie
(continuer)
(continuer)
27/10/2016 - 22:03
Parcours:
Guerre au Vietnam: vue des USA
There's Rain in the Forest
(1965)
da Broadside #60 luglio 1965
Parole del Dr. Alex Comfort
Musica: The Cruel Wars (High Germany)
da Broadside #60 luglio 1965
Parole del Dr. Alex Comfort
Musica: The Cruel Wars (High Germany)
There's rain in the forest there's planes in the sky
(continuer)
(continuer)
27/10/2016 - 21:14
Parcours:
Guerre au Vietnam: vue des USA
Masters Of War
FINLANDESE / FINNISH [2] - Paleface (Karri Miettinen)
Traduzione finlandese 2 / Finnish translation 2 / Traduction finnoise 2 / Suomennos 2: Paleface (Karri Miettinen)
Audio link to the song performed by Paleface & Wentus Blues Band:
Traduzione finlandese 2 / Finnish translation 2 / Traduction finnoise 2 / Suomennos 2: Paleface (Karri Miettinen)
Audio link to the song performed by Paleface & Wentus Blues Band:
KUOLEMAN KAUPPIAAT
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 27/10/2016 - 13:35
You're on Your Last Go 'Round
1940
Pubblicata in Broadside #40, late february 1964 con un'introduzione dello stesso Guthrie.
Non mi risulta sia mai stata incisa.
La canzone parla dei politici che baciano i bambini negli incontri pubblici. Guthrie indica di chiedergli cosa hanno votato riguardo alla guerra, al lavoro, alla casa
Every time a guy that's a running for office comes around he kisses your kids, hugs your wife, cranks your car, winds up your cat, and puts out your clock.. He'll Kid you and skid you, he’ll pull you and bull you, he’ll take you and shake you, he'll scrape you and rape you, he'll kiss you and miss you, he'll smell you and sell you, he'll promise to live with you, marry you, send you money, give you a job, put you up in business, build you a hornet plant you a garden, ship you some chickens and smuggle you a bottle of whiskey from Old Mexico .. He'll promise you everything you need and say the... (continuer)
Pubblicata in Broadside #40, late february 1964 con un'introduzione dello stesso Guthrie.
Non mi risulta sia mai stata incisa.
La canzone parla dei politici che baciano i bambini negli incontri pubblici. Guthrie indica di chiedergli cosa hanno votato riguardo alla guerra, al lavoro, alla casa
Every time a guy that's a running for office comes around he kisses your kids, hugs your wife, cranks your car, winds up your cat, and puts out your clock.. He'll Kid you and skid you, he’ll pull you and bull you, he’ll take you and shake you, he'll scrape you and rape you, he'll kiss you and miss you, he'll smell you and sell you, he'll promise to live with you, marry you, send you money, give you a job, put you up in business, build you a hornet plant you a garden, ship you some chickens and smuggle you a bottle of whiskey from Old Mexico .. He'll promise you everything you need and say the... (continuer)
Now, I'n a gonna toll you what to do,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 27/10/2016 - 12:39
Medgar Evers
1963
Tune: Jesse James
Broadside #37, gennaio 1964
Canzoni su, o con riferimenti a, Medgar Evers
Songs on, or referring to, Medgar Evers
Tune: Jesse James
Broadside #37, gennaio 1964
Canzoni su, o con riferimenti a, Medgar Evers
Songs on, or referring to, Medgar Evers
Medgar Evers was a man, he tried to stop the Klan,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82. 27/10/2016 - 12:15
Hitler Ain't Dead
Questa traduzione, non essendo disponibile la versione originale (non si conosceva nemmeno il titolo originale) era inserita come canzone a se stante dal 6/1/2010.
Viene qui integrata ed eliminata
HITLER È VIVO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 (originariamente 6/1/2010) 27/10/2016 - 08:52
And Freedom Too
Parole e musica di Bill Frederick, sul quale poche informazioni sono reperibili in Rete.
Nei primi anni 60 era un giovane studente in chimica ed obiettore di coscienza al servizio militare in Vietnam.
Contribuì alcune sue canzoni su Broadside Magazine. Si veda anche Just Another Day
Questa fu pubblicata sul # 58 del 15 maggio 1965.
Nel 1967 le canzoni di Bill Frederick vennero raccolte nel disco intitolato “Hey, Hey… LBJ! Songs of the U.S. Anti-War Movement”
Una canzone ironica che spiega che cosa ci fosse dietro ai proclami di voler "difendere la libertà dal Comunismo" in Vietnam.
"Now let us assume that we lost Indo-China. If Indo-China goes, several things happen right away. The peninsula, the, last bit of land hanging on down there, would be scarcely defensible. The tin and tungsten that we so greatly value from that area would cease coming.... So when the U.S. votes $400,000,000... (continuer)
Nei primi anni 60 era un giovane studente in chimica ed obiettore di coscienza al servizio militare in Vietnam.
Contribuì alcune sue canzoni su Broadside Magazine. Si veda anche Just Another Day
Questa fu pubblicata sul # 58 del 15 maggio 1965.
Nel 1967 le canzoni di Bill Frederick vennero raccolte nel disco intitolato “Hey, Hey… LBJ! Songs of the U.S. Anti-War Movement”
Una canzone ironica che spiega che cosa ci fosse dietro ai proclami di voler "difendere la libertà dal Comunismo" in Vietnam.
"Now let us assume that we lost Indo-China. If Indo-China goes, several things happen right away. The peninsula, the, last bit of land hanging on down there, would be scarcely defensible. The tin and tungsten that we so greatly value from that area would cease coming.... So when the U.S. votes $400,000,000... (continuer)
From the steaming Mekong Delta
(continuer)
(continuer)
26/10/2016 - 23:19
Parcours:
Guerre au Vietnam: vue des USA
O pescecan terribile
[primi anni del 900]
Parole e musica di Antonio Mazzuccato, direttore del Gruppo corale Borgo Vittoria di Torino negli anni tra il 1908 e il 1922, così come eseguito nel 1973 da Angelo Giorcelli, classe 1890, operaio FIAT, membro originario del coro, durante un'intervista condotta da Emilio Jona e Sergio Liberovici
In Jona, Liberovici, Castelli, Lovatto - "Le ciminiere non fanno più fumo. Canti e memorie degli operai torinesi", Donzelli 2008.
La corale nacque nel 1903 all’interno del Circolo Educativo Socialista di Borgo Vittoria, che poi ebbe sede presso l'imponente edificio della Casa del Popolo di Borgo Vittoria e Madonna di Campagna, costruito intorno al 1910 con il finanziamento e la forza lavoro dei circoli rionali socialisti, e incendiato dai fascisti nel 1922. In seguito, sulle sue ceneri, venne allestita una sala cinematografica, l'Apollo, con annessa sala danze. Oggi vi sorge... (continuer)
Parole e musica di Antonio Mazzuccato, direttore del Gruppo corale Borgo Vittoria di Torino negli anni tra il 1908 e il 1922, così come eseguito nel 1973 da Angelo Giorcelli, classe 1890, operaio FIAT, membro originario del coro, durante un'intervista condotta da Emilio Jona e Sergio Liberovici
In Jona, Liberovici, Castelli, Lovatto - "Le ciminiere non fanno più fumo. Canti e memorie degli operai torinesi", Donzelli 2008.
La corale nacque nel 1903 all’interno del Circolo Educativo Socialista di Borgo Vittoria, che poi ebbe sede presso l'imponente edificio della Casa del Popolo di Borgo Vittoria e Madonna di Campagna, costruito intorno al 1910 con il finanziamento e la forza lavoro dei circoli rionali socialisti, e incendiato dai fascisti nel 1922. In seguito, sulle sue ceneri, venne allestita una sala cinematografica, l'Apollo, con annessa sala danze. Oggi vi sorge... (continuer)
O pescecan terribile
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 26/10/2016 - 22:55
War Machine
Album: "Who Is the Sender?" (2015)
Bill Fay dopo aver pubblicato negli anni '70 due dischi acclamati dalla critica ma di scarso successo commerciale, è tornato dopo più di 40 anni a incidere dischi, prima con Life is People del 2012 poi con questo Who is the Sender?.
Più ancora che il precedente, il nuovo album esprime frustrazione e costernazione per lo stato in cui è ridotto il mondo, guerre e persecuzione.
Questa War Machine è un'amara descrizione della natura umana pronta ad uccidere finanziando senza fare domande una micidiale macchina da guerra.
Bill Fay dopo aver pubblicato negli anni '70 due dischi acclamati dalla critica ma di scarso successo commerciale, è tornato dopo più di 40 anni a incidere dischi, prima con Life is People del 2012 poi con questo Who is the Sender?.
Più ancora che il precedente, il nuovo album esprime frustrazione e costernazione per lo stato in cui è ridotto il mondo, guerre e persecuzione.
Questa War Machine è un'amara descrizione della natura umana pronta ad uccidere finanziando senza fare domande una micidiale macchina da guerra.
All the leaves are falling
(continuer)
(continuer)
26/10/2016 - 22:32
Ballad for Bill Moore
1963
Broadside #26, maggio 1963
Tune: "That Lonesome Valley"
Hanno scritto canzoni per William Moore anche Phil Ochs, Wolf Biermann e Pete Seeger
On April 17,1963 Rev. Billy Graham wired Rev. Martin Luther King Jr. to “Put the brakes on a little bit."
On April 26 an Alabama judge found Rev. King and nine other Negro leaders guilty of contempt and gave a fine and jail sentences...
Meanwhile U.S. Attorney General Robert Kennedy paid a "courtesy call“ on the Alabama governor....Then flying back to the Capitol, he, with other Washington officials, went hiking along the Chesapeake & Ohio Canal on April 27.
During this period another hiker, William Moore, walked
southern roads carrying a message with an appeal for
decency to southern governors. A big friendly, smiling, peaceable family man with three children, Bill Moore carried a sign: “End Segregation in America - Eat At Joe's... (continuer)
Broadside #26, maggio 1963
Tune: "That Lonesome Valley"
Hanno scritto canzoni per William Moore anche Phil Ochs, Wolf Biermann e Pete Seeger
On April 17,1963 Rev. Billy Graham wired Rev. Martin Luther King Jr. to “Put the brakes on a little bit."
On April 26 an Alabama judge found Rev. King and nine other Negro leaders guilty of contempt and gave a fine and jail sentences...
Meanwhile U.S. Attorney General Robert Kennedy paid a "courtesy call“ on the Alabama governor....Then flying back to the Capitol, he, with other Washington officials, went hiking along the Chesapeake & Ohio Canal on April 27.
During this period another hiker, William Moore, walked
southern roads carrying a message with an appeal for
decency to southern governors. A big friendly, smiling, peaceable family man with three children, Bill Moore carried a sign: “End Segregation in America - Eat At Joe's... (continuer)
O Bill Moore walked that lonesome highway,
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 26/10/2016 - 21:29
Einheitsfrontlied
Traduttore sconosciuto / Translator unknown / Traducteur inconnu / Översättaren okänd
Audio link to the song performed by Maria Hörnelius & Spartacus Accordion Orcestra in 1980:
Audio link to the song performed by Maria Hörnelius & Spartacus Accordion Orcestra in 1980:
ENHETSFRONTSÅNG
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 26/10/2016 - 18:31
Ballad of Hattie Carroll
1963
Broadsides #23 marzo 1963
Musica di sua figlia Hedy West da Broadsides #26 maggio 1963
La versione ufficiale dei fatti: l’incidente tra William Devereux Zantzinger (le fonti non concordano mai sulla corretta grafia del nome, se sia Zanzinger o Zantzinger, che è la versione usata da Dylan) e Hattie Carroll avviene all’una e quaranta nella notte tra l’8 e il 9 febbraio 1963 all’Emerson Hotel di Baltimore, durante una festa di beneficenza nota come “Il ballo delle zitelle” [The Spinsters’ Ball]. All’una e trenta il comportamento di Zantzinger, 24 anni, probabilmente ubriaco, si fa pericoloso. Con un finto bastone da parata, pare di legno, insegue una cameriera nera di trent’anni di nome Ethel Hill, picchiandola ripetutamente. Dieci minuti dopo chiede un bicchiere di bourbon e ginger ale a un’altra cameriera di nome Hattie Carroll, 51 anni, madre di undici figli, sofferente di ingrossamento... (continuer)
Broadsides #23 marzo 1963
Musica di sua figlia Hedy West da Broadsides #26 maggio 1963
La versione ufficiale dei fatti: l’incidente tra William Devereux Zantzinger (le fonti non concordano mai sulla corretta grafia del nome, se sia Zanzinger o Zantzinger, che è la versione usata da Dylan) e Hattie Carroll avviene all’una e quaranta nella notte tra l’8 e il 9 febbraio 1963 all’Emerson Hotel di Baltimore, durante una festa di beneficenza nota come “Il ballo delle zitelle” [The Spinsters’ Ball]. All’una e trenta il comportamento di Zantzinger, 24 anni, probabilmente ubriaco, si fa pericoloso. Con un finto bastone da parata, pare di legno, insegue una cameriera nera di trent’anni di nome Ethel Hill, picchiandola ripetutamente. Dieci minuti dopo chiede un bicchiere di bourbon e ginger ale a un’altra cameriera di nome Hattie Carroll, 51 anni, madre di undici figli, sofferente di ingrossamento... (continuer)
Come all you poor & honest people
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 26/10/2016 - 18:03
The Sharpsville Massacre
John Steele
1963
Broadside #23, marzo 1963
(Tune: "Streets Of Laredo")
The world grows small. Eighty-three men, women and children lie dead in the hot streets of Sharpsville in South Africa. On the other side of the globe a Canadian writes a song So that they shall not be forgotten: "A song is one of the most effective ways of keeping alive an event in history... Sharpsville is a symbol ... of dynamic change and we sing it to remind the many people who enjoy South African fruit, holidays and wealth that the change is a reality" John Steele.
Il massacro di Sharpeville avvenne in Sudafrica il 21 marzo 1960, nel periodo di massima intensità delle proteste popolari contro la politica dell'apartheid messa in atto dal National Party. Durante una manifestazione pacifica a Sharpeville, la polizia sudafricana aprì il fuoco sulla folla dei dimostranti, uccidendo 69 persone.
Broadside #23, marzo 1963
(Tune: "Streets Of Laredo")
The world grows small. Eighty-three men, women and children lie dead in the hot streets of Sharpsville in South Africa. On the other side of the globe a Canadian writes a song So that they shall not be forgotten: "A song is one of the most effective ways of keeping alive an event in history... Sharpsville is a symbol ... of dynamic change and we sing it to remind the many people who enjoy South African fruit, holidays and wealth that the change is a reality" John Steele.
Il massacro di Sharpeville avvenne in Sudafrica il 21 marzo 1960, nel periodo di massima intensità delle proteste popolari contro la politica dell'apartheid messa in atto dal National Party. Durante una manifestazione pacifica a Sharpeville, la polizia sudafricana aprì il fuoco sulla folla dei dimostranti, uccidendo 69 persone.
As I walked out in the hot streets of Sharpsville,
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 26/10/2016 - 17:23
Einheitsfrontlied
versione svedese degli Eld Attack Krossa (da me giusto scoperti dalla pagina su De mördades fria republik, grazie mille.)
Nessuna idea su come procurarmi il testo.
Nessuna idea su come procurarmi il testo.
leoskini 26/10/2016 - 17:22
Italiella
nota nr.3 indica il famoso pesce di San Raffaele presente nell'omonima chiesa sita a Napoli nel rione Mater Dei. Secondo la tradizione, le donne che volevano uscire incinte, dovevano baciare proprio il pesce che la statua di San Raffaele ha (ancora oggi) tra le sue mani.
amedeo 26/10/2016 - 17:15
Talking Riot Blues
The witch-hunters came to Frisco town
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 26/10/2016 - 17:01
Peace March Song
1962
Broadside #5
Broadside #5
Two by two we walk a - long,
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 26/10/2016 - 16:42
Parcours:
Contre le Nucléaire
In Roma fu rapito
anonyme
[1924]
Una delle tante cantate che si diffusero in tutta Italia dopo il rapimento e l’assassinio del deputato Giacomo Matteotti, segretario del Partito Socialista Unitario
Riferita nel 1960 a Jona e Liberovici da alcuni informatori anonimi nel mantovano.
In “Le ciminiere non fanno più fumo - Canti e memorie degli operai torinesi”, a cura di Emilio Jona, Sergio Liberovici, Franco Castelli, Alberto Lovatto, Donzelli 2008.
Sulla stessa aria di Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio
Nell’ultima strofa sono ricordati i nomi di altri due figure importanti del socialismo di allora, il pugliese Giuseppe Di Vagno e l’emiliano Antonio Piccinini.
L’avvocato e parlamentare socialista Di Vagno – che abbiamo già incontrato citato nella canzone Bandiera rossa – fu ucciso da squadristi a colpi di pistola nel 1921 durante un comizio a Mola di Bari.
Antonio Piccinini era di Reggio Emilia,... (continuer)
Una delle tante cantate che si diffusero in tutta Italia dopo il rapimento e l’assassinio del deputato Giacomo Matteotti, segretario del Partito Socialista Unitario
Riferita nel 1960 a Jona e Liberovici da alcuni informatori anonimi nel mantovano.
In “Le ciminiere non fanno più fumo - Canti e memorie degli operai torinesi”, a cura di Emilio Jona, Sergio Liberovici, Franco Castelli, Alberto Lovatto, Donzelli 2008.
Sulla stessa aria di Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio
Nell’ultima strofa sono ricordati i nomi di altri due figure importanti del socialismo di allora, il pugliese Giuseppe Di Vagno e l’emiliano Antonio Piccinini.
L’avvocato e parlamentare socialista Di Vagno – che abbiamo già incontrato citato nella canzone Bandiera rossa – fu ucciso da squadristi a colpi di pistola nel 1921 durante un comizio a Mola di Bari.
Antonio Piccinini era di Reggio Emilia,... (continuer)
In Roma fu rapito
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 26/10/2016 - 16:02
A lavorare noi siam condannati (o Il contadino)
anonyme
[primi anni del 900]
Una cantata operaia riferita da Giuseppe Bertolino, classe 1895, piemontese, operaio meccanico, socialista e poi, dopo la scissione di Livorno del 1921, comunista.
Bertolino riferiva di aver imparato questo canto frequentando la Società operaia di mutuo soccorso “Fratellanza” di Mondovì, Cuneo.
In “Le ciminiere non fanno più fumo - Canti e memorie degli operai torinesi”, a cura di Emilio Jona, Sergio Liberovici, Franco Castelli, Alberto Lovatto, Donzelli 2008.
Una cantata operaia riferita da Giuseppe Bertolino, classe 1895, piemontese, operaio meccanico, socialista e poi, dopo la scissione di Livorno del 1921, comunista.
Bertolino riferiva di aver imparato questo canto frequentando la Società operaia di mutuo soccorso “Fratellanza” di Mondovì, Cuneo.
In “Le ciminiere non fanno più fumo - Canti e memorie degli operai torinesi”, a cura di Emilio Jona, Sergio Liberovici, Franco Castelli, Alberto Lovatto, Donzelli 2008.
A lavorare noi siam condannati
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 26/10/2016 - 13:05
De mördades fria republik
DIE FREIE REPUBLIK DER ERMORDETEN
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 26/10/2016 - 11:56
A tirannia
I canti degli zolfatari si presentano frequentemente come canti monostrofici aventi la struttura della canzuna, ovvero di verso endecasillabo a rime alterne, anche se si possono trovare canti in forme diverse con strofe costituite da un numero di versi inferiore ad otto e spesso, soprattutto nei canti dei carusi, si presentano sotto forma di distici.
A differenza dei canti dei carrettieri, dei contadini, quelli degli zolfatari, per lo più, non venivano cantati durante il lavoro; infatti la durezza del lavoro lasciava poco spazio al canto. Tuttavia qualche eccezione la si può riscontrare.
Al riguardo, un esempio di canto di lavoro degli zolfatari viene riportato da Alberto Favara nel Corpus di musiche popolari siciliane: è il canto numero 370, indicato come appartenente alle zone di Villarosa e Caltanissetta; in esso viene evidenziata una peculiarità rispetto agli altri canti di mestiere.... (continuer)
Bernart Bartleby 26/10/2016 - 10:37
Inno anticlericale
anonyme
[1907-08?]
Sull’aria dell’Inno di Mameli, testo reperito in un quaderno manoscritto di canzoni compilato da Emilio Grosso, operaio tessile di Vallemosso (Vercelli)
In “Le ciminiere non fanno più fumo - Canti e memorie degli operai torinesi”, a cura di Emilio Jona, Sergio Liberovici, Franco Castelli, Alberto Lovatto, Donzelli 2008.
Sull’aria dell’Inno di Mameli, testo reperito in un quaderno manoscritto di canzoni compilato da Emilio Grosso, operaio tessile di Vallemosso (Vercelli)
In “Le ciminiere non fanno più fumo - Canti e memorie degli operai torinesi”, a cura di Emilio Jona, Sergio Liberovici, Franco Castelli, Alberto Lovatto, Donzelli 2008.
Fratelli d’Italia
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 26/10/2016 - 09:55
Parcours:
Antiwar Anticléricale
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