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D'un tratto gridò

D'un tratto gridò
[1932/1967]
Testo di Franco Fortini, ma si tratta di una rivisitazione dei versi finali della poesia “Fumatori di carta” di Cesare Pavese risalente al 1932 e inclusa nella raccolta “Lavorare stanca”, pubblicata nel 1936.
Musica di Sergio Liberovici, nel suo album del 1967 intitolato “Ogni giorno, tutti i giorni”, pubblicato da I Dischi del Sole.
Interpretata anche da Margot
D’un tratto gridò
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/10/2016 - 22:11
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Mennyből az angyal

Mennyből az angyal
[2002]
Poesia di Sándor Márai (1956)
A poem by Sándor Márai
Versek: Márai Sándor
Musica / Music / Zene: Szilveszter Jenei / Jenei Szilveszter
Album: Mennyből az angyal – versek és dalok 56-ról
["Angelo dal cielo - poesie e canzoni del '56"
"Angel from the Heaven - Poems and Songs from 1956"]
Interpretata da / Performed by: Miklós Varga / Varga Miklós

Nel 1956, il sig. Sándor Károly Henrik Grosschmid de Mára ha 56 anni e vive da qualche tempo a New York. Di professione scrittore e poeta, si è abbreviato il chilometrico nome in “Sándor Márai”, ove quel “Márai” altro non è che la forma magiarizzata del gentilizio “de Mára”. E' nato l'11 aprile del 1900 in una città che, in un secolo, ha cambiato quattro nazioni (Impero Austroungarico, Ungheria, Cecoslovacchia e, infine, la Slovacchia dove si trova attualmente); in ungherese si chiama Kassa, in slovacco Košice, in tedesco Kaschau, in... (continuer)
Vers:
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/10/2016 - 21:52

Lullaby

Lullaby
(1966)
Parole di Aaron Kramer
Musica di Waldemar Hille
Pubblicata su Broadside 75 ottobre 1966
Hush-a by baby no sense in weeping
(continuer)
23/10/2016 - 21:21

Time-O

Time-O
(1973)
Album: Honor Thy Womanself 1973
Parole e musica di Carolyn McDade

Pubblicata su Broadside 126
It's time-o, time-o, time-o, time that we are changing;
(continuer)
23/10/2016 - 19:13
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Everybody Wants Freedom

anonyme
Everybody Wants Freedom
Testo trovato sul Broadside #8, giugno 1962
Learned from Len Holt of Norfolk, Virginia
Tune: Amen

You just go on and on improvising as you go, and getting in lots of rich harmony. This song is an example of how in the integration movement in the Southern states new words are always being put to old tunes, at meetings, on picket lines and in jail. Like this ones most of the tunes-are old church hymns.

pubblicato nel 1965
Freedom Songs: Selma, Alabama

On February 18th, 1965, Jimmie Lee Jackson was fatally shot by an Alabama state trooper during a peaceful protest. The shooting inspired a march from Selma to Montgomery on March 7th. As the six hundred protesters reached the Edmund Pettus Bridge to cross the Alabama River, state troopers and local police blocked their path and ordered them to turn around. When the protesters refused, officers shot tear gas and beat some of the protesters... (continuer)
Everybody wants freedom
(continuer)
envoyé par dq82 23/10/2016 - 18:49

Your Dirty Little Wars (The Ballad of Frederic Cheydleur)

Marti Rogers
Your Dirty Little Wars (The Ballad of Frederic Cheydleur)
(1967)

Parole e musica di Marti Rogers
Pubblicato su Broadside #117 del 1972

Frederic Cheydleur era un volontario appartenente all'International Voluntary Services, un'associazione di ispirazione cristiano-pacifista (ma aperta a tutti) che mandava volontari in progetti di sviluppo nei paesi del Terzo Mondo.

Frederic era quacchero e pacifista. Fu mandato in Laos dove fu ucciso nel 1967 a soli ventinove anni, probabilmente perché scambiato per una spia dell'esercito americano.
I'll tell you of a man named Fred
(continuer)
23/10/2016 - 18:41

The Ballad of Jerry Norman Duffy

The Ballad of Jerry Norman Duffy
(1972)

Da Broadside #117 gennaio/febbraio 1972
Jerry Norman Duffy was just twenty years old
(continuer)
23/10/2016 - 18:22
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Only Time Will Tell

Bobby Donaghey
Only Time Will Tell
(1971)
da Broadside #114
Three men went searchin'
(continuer)
23/10/2016 - 12:02
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The Ballad of Mark Clark and Fred Hampton

The Ballad of Mark Clark and Fred Hampton
(1970)
Album: "Bob Gibson"
Written by Bob Gibson & Marion Fisher

Pubblicato su Broadside #108

Dedicata a Fred Hampton, leader delle Black Panthers, e alla sua guardia del corpo Mark Clark, uccisi a tradimento nel sonno da agenti dell'FBI a Chicago il 4 dicembre 1969. Vedere anche No More e Citazione da George L. Jackson.
It was black as night at 5 AM that cold December morning
(continuer)
23/10/2016 - 11:15

The Big Mistake at Songmy

Duke Rank
The Big Mistake at Songmy
Pubblicata su Broadside #105 febbraio/marzo 1970

Sul massacro di My Lay si veda Everybody's Got A Right To Live di Pete Seeger

This broadside ballad was composed as a song for St. Cecilia's Day, Nov. 22,1969.
It can be sung to several traditional ballad melodies.
Duke Rank
"The big mistake at Songmy," the young Lieutenant said,
(continuer)
22/10/2016 - 23:27

Song of the Sixties

Andrew Wilde
Song of the Sixties
(1968)
Pubblicata su Broadside #98 maggio 1969

Non ho trovato nessuna informazione sull'autore di questa "canzone degli anni '60". Nonostante la propaganda riportasse che le "perdite sono limitate", nel maggio 1969 già 35000 soldati erano morti in Vietnam, di cui 10000 dall'inizio dei colloqui di pace nel maggio 1968.
Mrs. Brown, Mrs Brown
(continuer)
22/10/2016 - 21:38

Is This What I Raised My Little Boy For

Roberta Mase
Is This What I Raised My Little Boy For
(1968)
Pubblicato su Broadside #91, maggio 1968

Sullo stile di I Didn't Raise My Son To Be A Soldier una ballata scritta dalla madre di un soldato in Vietnam

(Author's note: "My son has been in Vietnam for several months and knowing only too well haw gruesome the situation really is, I wanted to put into words some of my feelings about the war. I have wanted very desperately for this song to be heard because of the meaning it will have for other mothers who share a similar heartache... I'm sure there isn't a parent of a young man today who hasn't thought to himself or herself: IS THIS WHAT I RAISED MY LITTLE BOY FOR?")
Is this what I raised my little boy for?
(continuer)
21/10/2016 - 22:55

What Will We Do With Our Freedom?

What Will We Do With Our Freedom?
Pubblicata in Broadside #84 Settembre 1967

Parole di Richard Astle
Musica di Richard Astle & Charles Spear
I hear a thunder rolling across the land
(continuer)
21/10/2016 - 21:46
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El Demagogo

El Demagogo
(2016)

Il nuovo singolo della cantante messicana Lila Downs è un attacco diretto al candidato repubblicano Donald Trump. Il singolo è stato pubblicato il 21 ottobre 2016 nelle due versioni, inglese e spagnola.
At the edge of the world
(continuer)
21/10/2016 - 20:22
Parcours: Donald Trump
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Io non ho paura

Io non ho paura
[2011]
Scritta da Cesare Chiodo, Antonio Calò (in arte Bungaro) e Antonio Iammarino
Nell’album intitolato “Sud”

“Quasi tutte le canzoni di Sud parlano della migrazione dei popoli, anche Io non ho paura. Certo, una canzone ti può indirizzare dove il tuo cuore ti dice di andare, ma in questo brano il riferimento è al non temere la diversità e ciò che non si capisce: la paura è un sentimento che va rispettato ed è normale in un momento come questo. Oltre tutto per noi la migrazione dei popoli è un fenomeno giovane rispetto all'Europa, dove il problema è stato affrontato e in parte risolto. Noi cominciamo ora, quindi è chiaro che si possa avere paura di culture, lingue, religioni e colori diversi. Ciò che mi fa orrore è veder cavalcare queste paure per mettere gli esseri umani uno contro l'altro per motivi meramente politici ed elettorali. Il fenomeno è ineluttabile: ci piaccia o no, saremo... (continuer)
Ci penso da lontano
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/10/2016 - 08:44
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Combattente

Combattente
[2016]
Title track dell’ultimo album della Mannoia, di prossima uscita.
Scritta da Alfredo Rapetti Mogol, in arte Cheope (nato nel 1961 dal paroliere Giulio Mogol e dalla sua prima moglie Serenella), e Federica Abbate (1991-), autrice di diversi recenti successi del pop nostrano.

Propongo questa canzone come Extra, ma forse meriterebbe di essere considerata una CCG DOCG già solo guardando la copertina dell’album, con il carro armato di grammofono al posto del cannone… La Mannoia è poi davvero un’artista “combattente”, con già una dozzina di canzoni all’attivo su questo sito… E davvero il tema della lotta permanente per ciò che è giusto, in primis per la giustizia e la pace, è un tema universale.
Forse è vero, mi sono un po’ addolcita
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/10/2016 - 08:22
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Like the Miller Grinds the Wheat

Like the Miller Grinds the Wheat
(1968)
Apparsa su 45 giri nel 1968 e pubblicata su Broadside Magazine #90 dell'aprile 1968

Come il mugnaio che macina la farina, la macchina della guerra ti stritolerà e farà di te un cadavere... o un assassino.
We don't touch that machine
(continuer)
20/10/2016 - 22:35
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What if They Gave a War and No One Came?

What if They Gave a War and No One Came?
dall'album "Watch Me".
Testo e musica di Jonna Gault
Testo publicato in Broadside Magazine #89 Febbraio/Marzo 1968

Canzone che riprende lo slogan pacifista mutuato da un passo di “The People, Yes”, poema scritto da Carl Sandburg nel 1936. Vedi anche Zor And Zam dei Monkees.
What if they gave a war and no one came?
(continuer)
20/10/2016 - 21:28
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Narrazione

Narrazione
Album: "Lunga attesa" (2016)

Nel mito e, più in generale, in tutto ciò che le favole tramandano, risiede qualcosa di emotivamente più importante e in grado di segnarci nel profondo. Per contrasto, quindi, se da una parte c’è la narrazione, dall’altra c’è tutto ciò che ci viene trasmesso dalla realtà che ci circonda. Mi è venuto facile pensare alla realtà che ci disintegra e che ci rende persone impermeabili all’emotività e alle problematiche contingenti.

(Cristiano Godano - intervista)

*

“Credo la poesia nasca dall’intuizione più che dall’analisi. Quel giorno ne ho avuta una abbastanza folgorante e per fortuna invece di pensare che un giorno più in là ne avrei potuto parlare (smarrendo così l’impatto “a caldo” dell’ispirazione), sono riuscito a trattenerla e a trasformarla subito in canzone. Siamo bombardati da brutture, costantemente, dai media ma anche da Internet: chiunque voglia... (continuer)
Quanto è importante la narrazione
(continuer)
20/10/2016 - 21:06

Who Killed Vietnam?

Norman A. Ross
Who Killed Vietnam?
(1968)

Pubblicato su Broadside #88 Jan 1968

L'autore di questi versi propone di cantarli su un semplice motivo improvvisato (nel Broadside viene riportato lo spartito) ad lib. per le parole di questa canzone (altrimenti, scrive, potete usate una vostra musica originale).

Strofa per strofa la canzone elenca i colpevoli dell'escalation in Vietnam: dal soldato diciottenne al presidente Johnson, passando per il segretario alla difesa Robert McNamara, il segretario di stato Dean Rusk e la maggioranza silenziosa degli americani indifferenti alla guerra finché non li tocca da vicino.
Who killed Vietnam? No not I, said Uncle Sam.
(continuer)
20/10/2016 - 19:21
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Jivit Rongkroh Proh Songkream (My Life as a Victim of War)

Jivit Rongkroh Proh Songkream (My Life as a Victim of War)
2016
They Will Kill You, If You Cry
by Khmer Rouge Survivors

Thuch Savanj è un musicista appena cinquantenne, sfigurato, campeggia sulla copertina di questo album. Al momento non sono reperibili i testi in lingua originale. ma è comunque un documento importante da inserire tra le CCG.

Nell’immaginario occidentale la Cambogia occupa un posto speciale, poiché è difficile non pensare alla drammatica storia contemporanea del Paese della Penisola indocinese, che ha subito, pagandone le conseguenze, tre milioni di tonnellate di bombe americane negli anni Settanta, di cui tanti nel ‘nostro’ mondo si sono dimenticati, ed è stato sconvolto dal genocidio di circa due milioni di persone perpetrato dal regime dei khmer rossi (1975-1979). Parliamo di eliminazione fisica di chiunque, in qualche modo, fosse associabile alla precedente monarchia, alla religione, alla cultura tradizionale, all’occidentalizzazione... (continuer)
As a child I was happy,
(continuer)
envoyé par dq82 20/10/2016 - 17:18
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לבכות לך

לבכות לך
1996
Hamikhtav

Aviv Geffen scrisse questa canzone per l'amico Nir Shpiner, morto in un incidente stradale, ma le canzoni a volte hanno percorsi strani, e acquisiscono un significato superiore a quello per cui sono state scritte.
Il 4 novembre 1995, infatti, Geffen venne invitato a cantare alla grande manifestazione a sostegno del processo di pace e presentò questa canzone. Quella stessa sera Itzhack Rabin fu ucciso. Proprio per questo motivo, "Cry for You" è diventato una sorta di inno nazionale giovanile, e in particolare del movimento "Candela Children".
אני הולך לבכות לך
(continuer)
envoyé par dq82 20/10/2016 - 13:43
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Pin nel sentiero dei nidi di ragno

Pin nel sentiero dei nidi di ragno
(N.Pisu/N.Pisu)
dall'album "Canzoni da solo" (2016)

Liberamente tratta da “Il sentiero dei nidi di ragno” di Italo Calvino (Einaudi, 1947)

Vedi anche Il Sentiero
Per arrivare in fondo al vicolo
(continuer)
envoyé par Nicola Pisu 20/10/2016 - 12:06
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The Spirit of 1776

The Spirit of 1776
2014
Una sorta di inno suffragista, questa volta riferito al movimento suffragista americano.
And the women united to free every man
(continuer)
envoyé par dq82 20/10/2016 - 10:39
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The March of the Women (Shoulder to Shoulder)

The March of the Women (Shoulder to Shoulder)
1911
"The March of the Women" (Shoulder to shoulder) fu composta da Dame Ethel Smyth nel 1910 su testo di Cicely Hamilton.




La canzone fu cantata la prima volta il 23 marzo 1911 ad una raccolta fondi all'Albert Hall a Londra, e divenne presto l'inno del movimento suffragista. Nel 1912 venne cantata nella prigione di Holloway a Londra dove erano imprigionate più di 100 suffragette comprese Mrs. Pankhurst ed Ethel Smyth, per aver distrutto, in un attacco simultaneo e coordinato in più parti di Londra, le finestre degli oppositori al suffragio femminile.
Shout, shout, up with your song!
(continuer)
envoyé par dq82 20/10/2016 - 10:17

Saigon Bar-Girl

Saigon Bar-Girl
(1967)
Parole e musica di Gail Dorsey & Emily Gould
Pubblicata su Broadside #87

Una ragazza vietnamita costretta a servire al bar i soldati USA e forse anche a prostituirsi.
I'm a Saigon Bar-Girl
(continuer)
19/10/2016 - 23:37
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You Want It Darker

You Want It Darker
[2016]
Parole di Leonard Cohen
Musica di Patrick Ray Leonard
La canzone che dà il titolo al suo nuovo album

Non so, quando ho letto il testo di questa canzone, prima ancora della sua traduzione in italiano da LeonardCohen.it, mi è venuta subito in mente una citazione di Heinrich Heine che il nostro Riccardo Venturi fece nel “distruggere” una pia donna di nome Maria Rosaria, intervenuta a commento di Canzone fra le guerre di Antonella Ruggiero. La citazione era la seguente:

"Maledetto il buon Dio! Noi lo pregammo
nelle misere fami, nei freddi inverni;
lo pregammo, e sperammo, ed aspettammo:
ed egli, il buon Dio, ci saziò di scherni."

Quel santo nome, tanto magnificato e glorificato, è invece sempre stato vilipeso e crocefisso nel suo corpo mortale. E è Dio che ha voluto il buio, l'Uomo che spesso ha eseguito la sua volontà spegnendo la fiamma. E quando la fiamma è rimasta accesa,... (continuer)
If you are the dealer
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/10/2016 - 23:03

Senti madre il lamento di un figlio

anonyme
Senti madre il lamento di un figlio
[1911]
Un breve canto riferito nel 1960 dall’informatore Piero Dosio, torinese, classe 1893, e contenuto in “Le ciminiere non fanno più fumo - Canti e memorie degli operai torinesi”, a cura di Emilio Jona, Sergio Liberovici, Franco Castelli, Alberto Lovatto, Donzelli 2008.

Il canto si riferisce ad una delle tante misere avventure dell’Italia colonialista, quella del 1911, quando il governo Giolitti diede il via all’aggressione della Libia. Quell’ennesima “passeggiata militare” si concluse più di 30 anni dopo e nel totale fracasso. Si pensi che solo in quell’anno di guerra, tra il 1911 ed il 1912, le truppe d’invasione (che giunsero a controllare una porzione esigua di territorio, perennemente imboscate dalla guerriglia) persero oltre 4.000 uomini, mentre 5.000 restarono feriti e/o mutilati.

Il modulo testuale e melodico di questo brano è lo stesso di Addio padre e madre addio, un canto... (continuer)
Senti madre il lamento di un figlio
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/10/2016 - 13:11
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Me ritourn

Me ritourn
[Torino, 25 dicembre 1846]
Parole e musica di Angelo Brofferio
Nella raccolta “Nuove canzoni piemontesi”, pubblicata per la prima volta nel 1855 e poi in molte edizioni successive.
Interpretata da Gipo Farassino nell’album “Guarda che bianca lun-a. Gipo Canta Brofferio” pubblicato nel 1974.

Angelo Brofferio (1802-1866), originario di Asti, è stato poeta ed esponente politico della sinistra nel Parlamento subalpino. Fu anticonformista, antimonarchico e anticlericale e, fra i vari anti-, si oppose pure al coinvolgimento nelle guerra di Crimea.
Nel 1831 Brofferio fu arrestato e incarcerato per via della sua adesione alla carboneria e alla società segreta massonica dei Franchi Muratori. Quindici anni dopo venne nuovamente imprigionato per “sospetta cospirazione”. Erano gli anni in cui cominciava a sbocciare la Primavera dei Popoli, esplosa poi con fragore nel 1848.
Bondì, care muraje,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/10/2016 - 08:40
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Pippo non lo sa

Pippo non lo sa
[1939]
Parole di Mario Panzeri (1911-1991), milanese, grande paroliere e compositore, e Nino Rastelli (1913-1962), anche lui paroliere.
Musica di Gorni Kramer (1913-1995), indimenticato direttore d'orchestra, compositore, fisarmonicista, contrabbassista, produttore discografico, arrangiatore ed autore televisivo. Non era straniero, ma lombardo, di Rivarolo Mantovano: Gorni era il cognome e Francesco Kramer il nome, in omaggio ad un campione americano di ciclismo dell'epoca.
Interpretata dal Trio Lescano con Silvana Fioresi

Ancora una “canzone della fronda”, anche questa popolarissima.
Se Maramao, perché sei morto? pareva dileggiare il gerarca Costanzo Ciano appena schiattato, e Crapa pelada pareva prendersi gioco niente popò di meno che del DVCE, con “Pippo non lo sa” la canzonatura prendeva di mira l’impettito gerarcone Achille Starace, che aveva l’abitudine di fare grande uso di divise gallonate ed orpellate con cui si pavoneggiava.
Ma Pippo, Pippo non lo sa
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/10/2016 - 09:18

Preti e borghesi guarda a voi

anonyme
Preti e borghesi guarda a voi
[anni 20?]
Canzone di autore anonimo riferita nel 1959 a Emilio Jona e Sergio Liberovici dal torinese Felice Carando, classe 1902, antifascista, militante del circolo socialista Oltre Po e Ardito del Popolo contro i fascisti nei primi anni 20.
Cantata in parte sull’aria di “Funiculì funiculà”.
In “Le ciminiere non fanno più fumo - Canti e memorie degli operai torinesi”, a cura di Jona, Liberovici, Castelli e Lovatto, Donzelli 2008.

Non proprio una Canzone contro la Guerra, ma contro il capitalismo e i suoi sgherri.
Preti e borghesi guarda a voi
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/10/2016 - 08:16
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קוּאנדו איל ריי נמרוד

anonyme
קוּאנדו איל ריי נמרוד
Kuando el rey Nimrod
[XI / XII secolo ?]
[XI / XII siglo?]
[11th / 12th Century?]
Canzone popolare sefardita
Canción popular sefardí
A Sephardite folksong

Prima o poi doveva succedere; ed è successo. In realtà, già una ventina d'anni fa, quando mi ero presentato una ventosa e tarda sera di dicembre alla sinagoga di Livorno per farmi dare le prime lezioni di ebraico, ero stato accolto con estrema gentilezza dal rabbino Kahn (che parlava, a dire il vero, in napoletano stretto nonostante fosse un Cohen, di biblica stirpe sacerdotale, e quindi diretto discendente di Aronne come Leonard) che mi aveva fatto persino accendere la qanukkiyah per poi affidarmi alle cure (linguistiche) di una giovane sposina incinta, che poi è la stessa con cui feci la traduzione in ebraico di Auschwitz; alcune sere fa, invece, mi sono cimentato -su invito di una famiglia ebraica- nientepopodimeno che in un'autentica... (continuer)
קוּאנדו איל ריי נמרוד אל קאמפו סאליה
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 18/10/2016 - 01:40
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Crapa pelada

Crapa pelada
[1936]
Non credo che il testo originale in lombardo – probabilmente una filastrocca popolare divenuta qui un divertissement consistente nella ripetizione ossessiva di un ritornello a suon di swing a perdifiato – sia di Tata Giacobetti, come quello successivo del 1945 interpretato dal Quartetto Cetra.
Di certo la musica della prima e della seconda versione è del grande Gorni Kramer (1913-1995), indimenticato direttore d'orchestra, compositore, fisarmonicista, contrabbassista, produttore discografico, arrangiatore ed autore televisivo. Non era straniero, ma lombardo, di Rivarolo Mantovano: Gorni era il cognome e Francesco Kramer il nome, in omaggio ad un campione americano di ciclismo dell'epoca.

Questo assoluto capolavoro di swing-jazz venne originariamente interpretato da Gorni Kramer alla fisarmonica insieme all'Orchestra Circolo Ambasciata Milano composta da Aldo Rossi (sax alto e clarinetto),... (continuer)
Crapa pelada la fà i turtei
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/10/2016 - 22:53
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Il crack delle banche

Il crack delle banche
Ne “Le ciminiere non fanno più fumo - Canti e memorie degli operai torinesi”, a cura di Emilio Jona, Sergio Liberovici, Franco Castelli, Alberto Lovatto (Donzelli 2008) il testo de "Il crak delle banche" è attribuito a Ulisse Barbieri (1833-1899), patriota indipendentista, militante socialista, drammaturgo e scrittore.
Sull'aria del valzer "O patria mia", dall'opera comica "Les cloches de Corneville" del compositore francese Robert Planquette.
Bernart Bartleby 14/10/2016 - 18:31
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Lupi e agnelli

Lupi e agnelli
Magnifico testo, pietra miliare della mia adolescenza. Oggi cercavo il pezzo per farlo ascoltare a scuola. Si potrebbe inserire su youtube? Da docente di storia e filosofia noto che è perfetto per spiegare persino le crisi di sovrapproduzione!
lavespateresa@virgilio.it 14/10/2016 - 16:20
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Wozu sind Kriege da?

Wozu sind Kriege da?
MIKSI ON SOTIA?
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 14/10/2016 - 16:19
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E se i tedeschi

anonyme
E se i tedeschi
2015
Gualtiero Bertelli e Moira Mion
Un Papavero Rosso Ogni Tre Metri De Gran





Romeo Isepetto


Chi era Romeo Isepetto? Un "Robin Hood" del Dopoguerra o un semplice pescatore di frodo morto durante una delle sue azioni predatorie? Forse nessuno dei due o forse entrambi. Di certo è stata una figura centrale nella vita del Pci della Resistenza e dell'immediato Dopoguerra. Ma, al contempo, anche un personaggio controverso, che lo stesso Partito Comunista Italiano ha cercato di relegare nell'oblio. Ma ora il suo nome torna prepotente sulla scena mirese, a seguito della costituzione di un comitato, i cui portavoce sono Gianni Malerba e Luigi Dalla Costa, che insieme a Gualtiero Bertelli e Moira Mion, hanno intrapreso un percorso per portare il nome di Romeo Isepetto ad essere ancora ricordato e valorizzato.

Romeo Isepetto è nato a Burano, isola della laguna di Venezia. Famiglia di pescatori.... (continuer)
E se i tedeschi ne ciapa di giorno,
(continuer)
envoyé par dq82 14/10/2016 - 10:44

Nati noi siam nell'umida tana

Nati noi siam nell'umida tana
Il titolo originale dovrebbe essere "Cantata operaia"
Risale alla prima decade del 900.
Raccolta da Jona e Liberovici nel 1960 a Torino dall'autore Sacrovir Carlo Gagne, maestro dei cori legati ai circoli e alle associazioni operaie del periodo pre fascista (Il Deposito)

Testo tratto dal volume di Jona, Liberovici, Castelli, Lovatto intitolato "Le ciminiere non fanno più fumo. Canti e memorie degli operai torinesi" (Donzelli 2008)
Bernart Bartleby 13/10/2016 - 21:28
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If You Miss Me At The Back Of The Bus

If You Miss Me At The Back Of The Bus
A proposito di risistemazione delle attribuzioni...
Questa pagina è qualche anno che aspetta...
Nessuna fretta, percaritàdiddio, maperò...
Bernart Bartleby 13/10/2016 - 19:08
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El Ejército del Ebro

anonyme
El Ejército del Ebro
Testo finlandese / Finnish lyrics / Paroles finnoises / Suomenkieliset sanat: Antero Byman
RUMBALA
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 13/10/2016 - 13:18
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Sette anni fa

Sette anni fa
Anche per questa canzone la fonte originaria è "Canzoni italiane di protesta 1794 - 1974" di Giuseppe Vettori, come giustamente ricordato su Il Deposito, il primo dei siti gemellati con le CCG/AWS.
Bernart Bartleby 13/10/2016 - 08:16

Elegia giudeo-italiana [La ienti de Sïòn]

anonyme
Elegia giudeo-italiana [La ienti de Sïòn]
Per la bibliografia:
Domenica Minniti Gonias, La ienti de Sïòn. Un’ Elegia del XIII secolo in dialetto giudeo-italiano. Citta' del Sole, Reggio Calabria 2010.

Grazie
dmg 13/10/2016 - 08:11
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Into The Fire

Into The Fire
Tutto The Rising si riferisce alla guerra, ad una guerra moderna che prende nome di terrorismo.

In questa canzone, in pieno stile Springsteen, è lanciata raccontata una storia e lanciato un messaggio non leggero: la storia di tutti quei soccorritori che, sapendo di avere pochissime chances, hanno comunque tentato di salvare più civili possibili in un disastro che contò più vittime di Pearl Harbor. Il messaggio, invece, è più sottile: "may your strenght give us strenght" perchè forza ci volle a vedere quell'episodio e rimanere a casa senza fare nulla ( da notare che il boss allude a tutti quelli che si mobilitarono, ex marines per esempio, ed andarono sul posto ), ma soprattutto " love and duty call you someplace higher ", perchè \ quello \ era il loro posto, ad aiutare, ad amare, a far sentir meno solo tutti coloro che furono colpiti.

Credo che il significato sia questo: essere vicini... (continuer)
Ronnie 13/10/2016 - 00:54

Rime dell'Alto Lazio

Rime dell'Alto Lazio
In effetti, come ritiene Loris Zuttion sul suo blog Gocce di Note, sembra che nè la canzone in questione nè lo spettacolo della Marini da cui è tratta siano mai stati incisi.

Il testo però potrebbe essere stato ripreso dall'importante lavoro di Giovanni Vettori "Canzoni italiane di protesta, 1794-1974", così come altre canzoni da "L'aria concessa è poca", alcune già presenti sulle CCG.

Mi riservo di verificare, perchè quella copertina me la ricordo bene, e forse il libro lo trovo da mia madre...
Bernart Bartleby 12/10/2016 - 16:33
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I Shot the Sheriff

I Shot the Sheriff
Testo finlandese / Finnish lyrics / Paroles finnoises / Suomenkieliset sanat: Jussi Tuominen

Audio link to the song performed by Kirka:
TAAS NOUSEN JUNAAN
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 12/10/2016 - 13:34
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Die Ballade vom Wasserrad

Traduzione italiana di Giuseppina Panzieri Saija trovata qui. Credo sia tratta dall'edizione Einaudi di “Teste tonde e teste a punta”.
Die Ballade vom Wasserrad
La versione italiana della canzone è stata interpretata da Adriana Martino (cantante di formazione classica, sorella maggiore della più nota Miranda) e anche da Raffaella De Vita (con il titolo “Ballata Della Grande Ruota”).
LA CANZONE DELLA RUOTA
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/10/2016 - 21:17
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The Dolphins

The Dolphins
Su Fred Neil e la sua storia, giusto sul numero di ottobre 2016 di Blow Up c'è un meraviglioso, lungo articolo del grande Riccardo Bertoncelli, Vi consiglio di leggerlo.
Flavio Poltronieri 11/10/2016 - 20:49
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Requiem

Requiem



Dall'album in italiano La musica mi prende come l'amore , pubblicato nel 1977.

REQUIEM
(continuer)
envoyé par L'Anonimo Toscano del XXI secolo 11/10/2016 - 03:09
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Katie Cruel

Katie Cruel
Infatti nella bio c'è scritto:

"Poco si sa della sua fine, ma si racconta che abbia trascorso i suoi ultimi anni come una “hobo”, vivendo per strada, e che sulla strada sarebbe probabilmente anche morta, per le conseguenze dell’AIDS contratta, se un suo vecchio amico, il grande chitarrista folk Peter Walker, non l’avesse raccolta e assistita nelle ultime settimane di vita."
B.B. 10/10/2016 - 08:14
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Le due storie

Le due storie
LE DUE STORIE
(continuer)
9/10/2016 - 23:14




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