Nel giorno della morte del più allegro premio Nobel della letteratura di ogni tempo, arriva anche l'annuncio del primo premio Nobel per la letteratura a un cantautore folk/rock. A vent'anni dalla prima candidatura, il comitato dei Nobel a Stoccolma ha conferito il premio a Bob Dylan per aver "creato una nuova espressione poetica nell'ambito della tradizione della grande canzone americana".
Certamente qualcuno storcerà il naso. Il nostro Krzys si chiederà polemicamente perché non abbiano dato il Nobel a Leonard Cohen. Noi ci limitiamo a dirci contenti di avere una delle CCG fondamentali scritta da un premio Nobel per la letteratura. Aspettiamo con impazienza il discorso di Dylan a Stoccolma, chissà se bisserà l'indimenticabile performance di quando gli consegnarono il premio alla carriera ai Grammy Awards nel 1991.
CCG Staff 13/10/2016 - 14:30
Tralasciando volutamente i "cordogli" per la scomparsa di Dario Fo (così come le non poche meschinità di piccoli ometti che essa ha suscitato), corre l'obbligo di segnalare quantomeno la "polemica" avviata da tale Alessandro Baricco; il quale si è chiesto "che cosa c'entri Bob Dylan con la letteratura". Ora, uno potrebbe casomai domandarsi che cosa c'entri il sig. Alessandro Baricco, con la letteratura, nonostante egli scriva dei "libri" (luoghi ove la letteratura, se così è lecito chiamarla, si trova tra l'altro sempre di meno). Ma così è. Dal punto di vista squisitamente "letterario" (le virgolette sono, come è noto, una mia bruciante passione), non nascondo neppure io che -se autore di canzoni doveva essere-, forse il neo-ottantenne Leonard Cohen lo avrebbe meritato maggiormente; ma, fortunatamente, io non assegno premi Nobel né mi sono mai sognato di farlo neppure come daydream alla fermata... (continuer)
Il titolo originale dovrebbe essere "Cantata operaia"
Risale alla prima decade del 900.
Raccolta da Jona e Liberovici nel 1960 a Torino dall'autore Sacrovir Carlo Gagne, maestro dei cori legati ai circoli e alle associazioni operaie del periodo pre fascista (Il Deposito)
Testo tratto dal volume di Jona, Liberovici, Castelli, Lovatto intitolato "Le ciminiere non fanno più fumo. Canti e memorie degli operai torinesi" (Donzelli 2008)
Anche per questa canzone la fonte originaria è "Canzoni italiane di protesta 1794 - 1974" di Giuseppe Vettori, come giustamente ricordato su Il Deposito, il primo dei siti gemellati con le CCG/AWS.
Per la bibliografia:
Domenica Minniti Gonias, La ienti de Sïòn. Un’ Elegia del XIII secolo in dialetto giudeo-italiano. Citta' del Sole, Reggio Calabria 2010.
Tutto The Rising si riferisce alla guerra, ad una guerra moderna che prende nome di terrorismo.
In questa canzone, in pieno stile Springsteen, è lanciata raccontata una storia e lanciato un messaggio non leggero: la storia di tutti quei soccorritori che, sapendo di avere pochissime chances, hanno comunque tentato di salvare più civili possibili in un disastro che contò più vittime di Pearl Harbor. Il messaggio, invece, è più sottile: "may your strenght give us strenght" perchè forza ci volle a vedere quell'episodio e rimanere a casa senza fare nulla ( da notare che il boss allude a tutti quelli che si mobilitarono, ex marines per esempio, ed andarono sul posto ), ma soprattutto " love and duty call you someplace higher ", perchè \ quello \ era il loro posto, ad aiutare, ad amare, a far sentir meno solo tutti coloro che furono colpiti.
Credo che il significato sia questo: essere vicini... (continuer)
Io in questo caso l'avrei attribuita a Margot, prima interprete del brano, ben nota (più di Gigi Fossati).
In realtà ancora uno standard non c'è. Dovrebbe essere il primo interprete, o l'autore, in particolare in caso di poesie musicate da sconosciuti o musicati da più persone
Dq82. 12/10/2016 - 18:33
In ogni caso c'è da correggere l'intro.
Come diceva Mariella Cattin, è ROVIGO il capoluogo della regione storica del Polesine e città d'adozione del Fossati Gigi, il quale nacque però poco distante, a LONIGO, in provincia di Vicenza...
Avevo inteso che l'orientamento più quotato fosse quello di cercare sempre e comunque di attribuire la canzone all'autore del testo, a meno che non fosse impossibile reperirne notizie biografiche significative in Rete...
Certamente qualcuno storcerà il naso. Il nostro Krzys si chiederà polemicamente perché non abbiano dato il Nobel a Leonard Cohen. Noi ci limitiamo a dirci contenti di avere una delle CCG fondamentali scritta da un premio Nobel per la letteratura. Aspettiamo con impazienza il discorso di Dylan a Stoccolma, chissà se bisserà l'indimenticabile performance di quando gli consegnarono il premio alla carriera ai Grammy Awards nel 1991.