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Tough Times

Tough Times
[1954]
Parole e musica di John Brim (1922-2003), altro misconosciuto bluesman di Chicago.
Nella compilation “Chicago Blues - The Early 1950's” pubblicata nel 1965

John Brim was another great, yet largely unheralded Chicago blues singer and guitarist who traveled in some of the same circles as Jones. In 1953, Brim recorded one of the gutsiest and most political blues songs of the ’50s. “Tough Times” is a classic side of tough Chicago blues, but with a radical difference — its radical politics.

By January 1954, an economic slowdown in the United States had resulted in a nearly 10 percent unemployment rate in the black community, nearly double the jobless rate for the rest of the nation. Brim responded by warning that unemployment was getting as bad as the worst part of the Depression in 1932.

Brim’s blues are an uncompromising report from the downside of American prosperity. Yet the song... (continuer)
Me and my baby was talking
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/1/2016 - 22:23
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Stockyard Blues

Stockyard Blues
[1947]
Nel 1945 Floyd Jones (1917-1989) lasciò il nativo Arkansas e, come tanti altri cittadini del sud (specie se neri) in quegli anni, si trasferì al nord in cerca di una vita migliore. Molti di questi migranti trovarono lavoro nelle fabbriche, negli allevamenti di bestiame, nei mattatoi e si sindacalizzarono.
Floyd Jones esordì sulla scena blues di Chicago proprio allora e “Stockyard Blues” è uno dei suoi capolavori, insieme ad “Hard Times” e all’immortale “On The Road Again”, poi rivisitata e resa celeberrima dai Canned Heat. Ma Floyd Jones rimase per gran parte della sua vita misconosciuto e non riuscì a vivere del suo enorme talento ma per campare fu costretto a lavori precari e saltuari. Morì praticamente dimenticato nel 1989.

Floyd Jones was one of the very few musicians who spoke out for the humanity of low-wage workers in Chicago. His songs, “Stockyard Blues” and “Hard Times”... (continuer)
Left home this morning
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/1/2016 - 21:40
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No Shoes

No Shoes
[1960]
Singolo del 1960 poi incluso, come traccia d’apertura, nell’album “Travelin’”


John Lee Hooker’s No Shoes Blues

An astoundingly high number of the nation’s most masterful blues musicians were born in Mississippi. In Ted Gioia’s book, “Delta Blues” (2008), Detroit bluesman John Lee Hooker offered his own reason why: “I know why the best blues artists come from Mississippi,” said Hooker. “Because it’s the worst state. You have the blues all right if you’re down in Mississippi.”
As Nigel Williamson wrote in “The Rough Guide to the Blues” (2007): “The social and economic problems of the Delta region persist to this day, the product and result of its history of enslavement and the legacies of the cotton plantation era, including the Jim Crow laws, racial segregation of public educational institutions and black disenfranchisement.”
John Lee Hooker was born outside Clarksdale, Mississippi,... (continuer)
No food on my table
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/1/2016 - 21:05
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איל ריי די פראנסייה

El rey de Fransya
[ca XI secolo]
Canto sefardita
Provenienza accertata: Smirne (Turchia), XVI secolo


Il canto interpretato da Almara (Lisa Pawelke)


Sarà, penso, abbastanza risaputo ormai che, ogni tanto, il qui presente ha bisogno di qualche “giretto” all'indietro nel tempo, e anche parecchio all'indietro. Con la speranza di accompagnare anche chi eventualmente legga e ascolti le assai e volutamente inattuali pagine del genere, stasera vi vorrei portare nella Spagna sefardita dell'undicesimo o dodicesimo secolo, epoca in cui senz'altro questo canto deve avere avuto origine. Un canto che, se possibile, vi consiglierei di ascoltare al buio, o a occhi chiusi; parla di un sogno. Il bel sogno di una giovanissima fanciulla, forse ancora una bambina, figlia di un favoloso re di Francia, che sta ricamando assieme alla madre e alle sorelle, e che mentre ricama si addormenta facendo un bel... (continuer)
איל ריי די פראנסייה
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 13/1/2016 - 20:57
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Il precario

Il precario
2010
Parole Note

testo di Valerio Mastandrea
Io sono un precario e me ne vanto
(continuer)
envoyé par dq82 13/1/2016 - 15:32

Coraggio mondariso

anonyme
Coraggio mondariso
In “Sei bella, sei splendida : 207 canti popolari ritrovati nella memoria degli abitanti di S. Ilario e Gattatico”, a cura del Gruppo di ricerca sul canto popolare. Prefazione di Gian Paolo Borghi. Regione Emilia-Romagna, Bologna 1998.
Testo riportato in “Senti le rane che cantano. Canzoni e vissuti popolari della risaia”, a cura di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto. Donzelli, 2005
Coraggio mondariso
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/1/2016 - 14:58
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Totò: Preghiera del clown

Totò: Preghiera del clown
Totò da Il più comico spettacolo del mondo (1953), primo film in 3D

Inserisco questo testo per tre motivi: intanto la frase "C'è tanta gente che si diverte a far piangere l'umanità..." e i nomi che mi vengono in mente sono tanti, tantissimi; poi perché è bella, sia nell'interpretazione di Totò, che in quella di Valerio Mastandrea che ha regalato a Niccolò Fabi, Max Gazzé e Daniele Silvestri per il loro tour insieme; infine per la bella canzone dei Crifiu che cita questo brano
Noi ti ringraziamo nostro buon Protettore
(continuer)
envoyé par dq82 13/1/2016 - 14:48

Sa vedessi i mondarisi

anonyme
Sa vedessi i mondarisi
[195?]
Canto di ritorno delle mondine dalla stagione.
In “Mondarisi”. Registrazioni di canti della risaia effettuate a Veneria di Lignana (Vercelli) nel 1953, a cura di Cesare Bermani e Silvio Uggeri. Fascicolo accluso all'omonimo disco pubblicato da I Dischi del Sole, 1974.

Trovo il brano anche in “Mondariso”, un CD prodotto negli anni 90 dal Consorzio Produttori Indipendenti / Dischi del Mulo con i canti del Coro delle mondine di Correggio.

“L’arrivo delle mondine alla stazione del proprio paese è descritto in modo colorito da un celebre canto che, mentre dipinge la vivacità dell’evento, non manca di ritrarre le conseguenze della vita in risaia sullo stato fisico delle protagoniste: «faccia gialla, lunga e smorta che non si può nemmeno guardare, gambe che si piegano per la fatiche sostenuta, sedere tutto morsicato dagli insetti»”.
(da “Senti le rane che cantano. Canzoni e vissuti popolari della risaia”, a cura di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto. Donzelli, 2005)
Sa vedessi i mondarisi
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/1/2016 - 14:31
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Stato, padroni

Stato, padroni
[1975]
Credo che il testo e la musica siano attribuibili a Maria Pia Turri e Laura Morato
Nel disco “Canti di donne in lotta” del 1975
Stato, padroni, fatevi i conti
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/1/2016 - 12:02

Le guardie hanno bussato (o Uscimo da ‘sti cancelli)

anonyme
Le guardie hanno bussato (<em>o</em> Uscimo da ‘sti cancelli)
Canzone presente nel canzoniere del Centro Femminista di Padova, datato 1976. Ovviamente la provenienza è romana.
Anche in “Canti della protesta femminile. Contributi alla presa di coscienza d'una nuova cultura rivoluzionaria”, a cura di Agata Currà, Giuseppe Vettori e Rosalba Vinci, Roma 1977.
Le guardie hanno bussato stamatina,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/1/2016 - 11:41

O mamma mia, maridéme

anonyme
O mamma mia, maridéme
Canzone popolare lombarda (ma esistono altre versioni regionali, per esempio marchigiana - “Mama mia, maridéme / che 'ra passa ra stagiun / le cirese son madire / e ancor li graffignun…” - e istrio-veneta – per esempio nel disco “Rosolina” del Trio Kras)
Trovo il brano nel canzoniere del Centro Femminista di Padova, ma significativamente privo dell’ultima strofa, molto poco femminista nel senso collettivo, individualista e disturbante…
O mamma mia, maridéme
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/1/2016 - 10:44

Ci hanno insegnato

anonyme
Ci hanno insegnato
[1976]
Canzone presente nel canzoniere del Centro Femminista di Padova
Ci hanno insegnato sui banchi di scuola
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/1/2016 - 10:25

La monacella

anonyme
La monacella
Chanson italienne – La monacella – anonyme – avant 1900

Chanson populaire du dix-neuvième siècle, mais qui trouve ses origines bien avant.



Texte trouvé sur l’ Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana (Archive des traditions populaires de la Maremme grossetana), avec le commentaire suivant :

« L’histoire de la moniale par force, forcée à vivre au couvent après avoir éprouvé une déception d’amour. C’est une chanson répandue dans une grande partie de l’Italie centrale et septentrionale et connue dans beaucoup de zones de la Maremme. […] Une version très semblable à celle qui suit (surtout dans les premières strophes) a été publiée dans le livre de Marcello Conati : Chants populaires du Val d’Enza et de Val Cedra, édité à Parme en 1976, pag.193. Parmi les notes de Conati, on lit que « le noyau thématique a des origines du XVIII et même du XVIIe siècle remontant aux temps... (continuer)
LA MONIALE
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 10/1/2016 - 17:42
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Logan Braes

Logan Braes
tratto da Terre Celtiche

Robert Burns scrisse il testo di una canzone con il titolo di Logan Braes (a volte scritto come Logan Water) nel 1793 prendendo probabilmente spunto dalla versione di Logan Water (Logan Bres) scritta da John Mayne nel 1781 (qui): lo scenario è quello bucolico sulle rive del Logan e una pastorella rimpiange i giorni felici trascorsi a sollazzarsi con il suo pastorello

“Thae days are gane,
When I wi’ grief did herd alane,
While my dear lad did fight his faes,
Far, far frae me and Logan braes.”


Burns riprende il tema trasformandolo più decisamente in una antiwar song e proprio per il suo contenuto pacifista, il testo viene pubblicato solo all’inizio del nuovo secolo.
LOGAN BRAES
(continuer)
envoyé par Cattia Salto 10/1/2016 - 17:33
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Tubthumping

Tubthumping
Tubthumping
(continuer)
envoyé par dq82 10/1/2016 - 10:25

Canto degl’inquilini

Canto degl’inquilini
(À chanter sur la musique de l’hymne à Garibaldi).

Chanson italienne - CANTO DEGL’INQUILINI, DEDICATO AGLI SFRUTTATI – ANGELO GALLI - 1906
(Da cantarsi sulla musica dell’inno a Garibaldi).

Il y a parfois de ces choses étranges et parfois surprenantes, de stupéfiants détours qui nous entraînent en des lieux inconnus, à découvrir de magnifiques raretés. C’est un des charmes de cette aventure d’errance dans le labyrinthe des chansons. Et c’est ce qui m’est advenu l’autre soir en cherchant des renseignements à propos de l’anarchiste Galli, dont Carlo Carrà fit en 1911 un tableau (depuis lors devenu célèbre) qui représentait ses funérailles. J’ai été amené à cette découverte – une merveilleuse rareté – en faisant la version française de la « Ballata per un ferroviere » (LA BALLADE DU CHEMINOT) Ballata per un ferroviere.

Je me souviens très bien de cela et du tableau d’Enrico Baj, qui illustre... (continuer)
LE CHANT DES LOCATAIRES, DÉDIÉ AUX EXPLOITÉS
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 9/1/2016 - 22:31
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Colpa della fame

Colpa della fame
Complimenti bellissima!!
Maria 9/1/2016 - 19:24
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Eusko gudariak

Eusko gudariak

EUSKAL HERRIA: UN RIEPILOGO DELL'ANNO TRASCORSO CON LO SGUARDO RIVOLTO AL FUTURO

(Gianni Sartori)

Breve premessa indispensabile: appare evidente come durante tutto il 2015 il governo spagnolo a guida Partido Popular abbia inasprito le politiche repressive sia nei confronti dei prigionieri e delle prigioniere baschi, sia perseguitandone gli avvocati (vedi gli arresti del gennaio 2015). Quanto al potere giudiziario ha messo in campo nuove norme giuridiche (sulla cui legittimità è lecito perlomeno dubitare) per ostacolare ogni liberazione legalmente prevista di prigionieri politici.

Adottando questa strategia, Madrid ha ottenuto soltanto di ostacolare ulteriormente il processo ormai avviato per una soluzione politica del conflitto. La strumentalità di questa presa di posizione governativa è apparsa chiaramente anche in occasione degli arresti in settembre di alcuni militanti di ETA che avevano... (continuer)
Gianni Sartori 9/1/2016 - 19:16
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A canzona di u trenu (o U trenu di Bastia)

La versione parodistica dello chansonnier e umorista corso Austinu Pasqualini detto Tintin, originario di Saliceto, che all’inizio degli anni 60 raccontava dello smantellamento della ferrovia orientale corsa, praticamente mai più utilizzata dopo i gravi danneggiamenti subiti durante la seconda guerra mondiale.
A canzona di u trenu (<em>o</em> U trenu di Bastia)
Interpretata, tra gli altri, da Antoine Ciosi nel suo EP del 1969 intitolato “Corsica u mio paese”.
U TRENU DI BASTIA
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/1/2016 - 18:37
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Geordie, or My Geordie Will Be Hanged In A Golden Chain

anonyme
Geordie, <i>or</i> My Geordie Will Be Hanged In A Golden Chain
Ultimamente ho avuto fortuna di conoscere Kaśka, la nipote della signora Alina Janiak. Abbiamo pure cantato insieme il celebre brano di Faber. Inoltre Kasia mi ha segnalato questa esecuzione, per la quale Aldo Ascolese e Gianluca Origone hanno invitato di participare vocalmente la sua zia :)
Un salud generale

Krzysiek 9/1/2016 - 18:32
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The Lee Shore

The Lee Shore
When I woke this morning
(I) Dove beneath my floating home
Down below her graceful side
In the turning tide
To watch the sea fish roam

La traduzione letterale non rende ma in ogni caso la colomba non c'entra, si tratta di tuffarsi dalla barca e vedere i pesci liberi nel mare.

C'è anche un doppio senso in turning tide, che è sia il cambio di direzione della marea ma anche un modo di dire che significa cambio di direzione importante, che modifica molto la situazione). Del resto la canzone parte da riferimenti nautici come il titolo stesso.
Quando mi sono svegliato questa mattina,
(continuer)
envoyé par Andrea 9/1/2016 - 17:55
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A canzona di u trenu (o U trenu di Bastia)

A canzona di u trenu (<em>o</em> U trenu di Bastia)
Come si è detto, il canto fu poi appreso e, nella tradizione orale, modificato dai migranti stagionali che dall’Appennino toscano andavano in Corsica per lavorare come carbonai. Ecco perchè alcune strofe si trovano anche nella tradizione dei canti popolari della provincia di Pistoia.
Si veda anche al proposito il Lamento del carbonaro di Caterina Bueno.
Il testo che segue è quello raccolto a Campo Tizzoro (Pistoia) da Sergio Gargini nel maggio 1978 dalle voci di Anna Buonuomini di Campo Tizzoro e Luisa Sabatini di Granaglione (Bologna). Testo e musica sono stati trascritti da Simone Faraoni. Compare in “Canti popolari della provincia di Pistoia”, incisione discografica e testi a cura di S. Landini e M. Landini, Pistoia 1978.
E’ così riportato su Il Deposito
MA LU TRENU DI BASTIE
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/1/2016 - 16:33
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If I Had A Hammer

If I Had A Hammer
Versione del 1990 da "Volvera ser feliz" del gruppo Messicano Fandango tradotta da Hernaldo Zúñiga

dq82 9/1/2016 - 16:22
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Le tourdion des manants

Le tourdion des manants
A riguardo la famosa rivolta guidata da Sébastien Le Balp (uno di cui fu processato, condannato e decapitato......il cadavere!!!) vorrei ricordare che la prima facciata dell'LP del caro Kerguiduff "Chansons en vrac" è interamente dedicata a questi avvenimenti: i testi delle canzoni (scritti prevalentemente dal compianto Gilles Fournel) sono davvero molto incisivi, nondimeno le melodie inventate da Serge e dall'amico (la modestia fatta persona!)Bernard Benoit. Che piacere per me, dopo tantissimi anni, riparlare di queste persone e poter condividere l'opera di, a mio parere, grandi e purtroppo in Italia misconosciuti artisti bretoni!

"Sébastien Le Balp est exhumé. On fait un procès à son cadavre qui est ensuite traîné sur une claie, rompu et exposé sur une roue. Il est décapité puis son corps est enterré à l’église de Kergloff tandis que son crane est recueilli à la chapelle de Saint-Drézouarn... (continuer)
Flavio Poltronieri 9/1/2016 - 12:38
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Il ritorno di Giuseppe

Il ritorno di Giuseppe
dicembre 2014 – genaio 2016
POWRÓT JÓZEFA
(continuer)
envoyé par Krzysztof Wrona 9/1/2016 - 02:03
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Krieg

Krieg
GUERRA
(continuer)
8/1/2016 - 22:06
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Ballata per un ferroviere

Ballata per un ferroviere
Chanson italienne – Ballata per un ferroviere – Gruppo sei Genova – 1970

La "Ballata per un ferroviere"est une chanson écrite et enregistrée sur un disque 45 tours du poète et parolier génois Riccardo Mannerini, ami de Fabrizio De André.
Composée en 1970, elle fut enregistrée par Mannerini avec le Gruppo 6 de Gênes.

Le morceau raconte l’aventure humaine – jusqu’à sa mort dramatique suite à une chute par la fenêtre de questure de Milan, où il était retenu pour des vérifications – du cheminot anarchiste Giuseppe Pinelli, qui était soupçonné d’avoir participé à l’attentat à la Banca Nazionale dell’Agricoltura en décembre 1969.
Quoique en désaccord avec les thèses officielles, Mannerini rapporte le fait que Giuseppe Pinelli n’est pas mort de façon accidentelle, ni ne s’est suicidé. Ce disque racontant l’assassinat de Pinelli lors de son interrogatoire suscita un grand intérêt au niveau national... (continuer)
BALLADE POUR UN CHEMINOT
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 8/1/2016 - 21:56
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Il Maggio allegro

Il Maggio allegro
Scusate... ho ascoltato adesso un frammento del brano. Quand'anche ci fosse la Caterina Bueno a cantare, non mi pare che la sua voce emerga... Pertanto attribuirei il canto direttamente al suo autore, Morbello Vergari.
B.B. 8/1/2016 - 21:12
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Timor

Timor
Siamo ancora alle tonsille?!
Lo spermatozoo 8/1/2016 - 11:37
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Mike Harding: Christmas 1914

Mike Harding: Christmas 1914
Ancora grazie a John Mullen perchè, scorrendo il suo blog ho scoperto una notizia davvero importante:

E’ stato finalmente confermato documentalmente che la “Tregua di Natale del 1914” non fu l’unico episodio. Anche l’anno successivo accadde una cosa analoga nelle trincee intorno a Laventie, Nord-Pas-de-Calais, dove si fronteggiavano tedeschi ed inglesi

Nick Bourne della BBC News racconta che la conferma è avvenuta dalla lettura del diario di un soldato inglese dei Royal Welsh Fusiliers, Robert Keating, poi purtroppo caduto in battaglia nell’estate del 1916.

Keating scriveva - così avvalorando altre testimonianze orali finora considerate inattendibili - che “la mattina di Natale, dopo colazione, urlammo i nostri auguri ai tedeschi...” e continua “dopo aver lasciato i tedeschi, uno dei loro ufficiali disse ad uno dei nostri che loro per i prossimi due giorni non avrebbero sparato, se noi... (continuer)
Bernart Bartleby 7/1/2016 - 23:03
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Coltan

Coltan
caro Marco,
ringraziandoti intanto per le tue traduzioni faccio una riflessione a proposito del discorso "...chi parla nella canzone?" e non è sicuramente il coltan stesso ma bensì colui che viene sfruttato da milizie autorizzate (oltre che umiliato e offeso). Detto questo di cose ce ne sarebbero da dire tantissime, ma mi fermo in maniera prudente sulla canzone senza cercare di aprire un dibattito. Grazie al sostegno di Massimo Alberizzi per aver messo la canzone all'interno del suo quotidiano on line (garantisco che è stato l'unico). Altri giornalisti, testate, ecc non solo non ne hanno parlato ma addirittura risposto a me personalmente che la "questione coltan non fa notizia". E questo la dice lunga purtroppo. Ecco dove il mestiere e la professione giornalistica mi fa vomitare. Essere giornalisti dovrebbe essere una missione al servizio di tutti, guardando con gli occhi di chi legge, respirare... (continuer)
Andrea Sigona 7/1/2016 - 13:21
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Antonio Soffiantini, detto Tunin‎

Antonio Soffiantini, detto Tunin‎
Chanson italienne – Antonio Soffiantini, detto Tunin – Anna Melato – 1973

Paroles de Nino Rota et Lina Wertmüller
Musique de Nino Rota
Tirée du film “Film d’amore e d’anarchia ovvero: stamattina alle 10, in via dei ‎Fiori, nella nota casa di tolleranza...” « Film d’amour et d’anarchie ou bien : ce matin à 10 heures, dans la rue des Fleurs, dans la célèbre maison de tolérance… », de Lina Wertmüller.‎
Anna Melato est accompagnée par l'orchestre dirigé par Carlo Savina.‎

‎En 1932, un paysan lombard, Antonio Soffiantini, dit Tunin (Giancarlo Giannini), après le meurtre de son compagnon anarchiste par des carabiniers, se rend à Rome pour assassiner Mussolini. Dans la capitale, il entre en contact avec Salomé (Mariangela Melato), une prostituée amie d’un anarchiste du groupe, qui le reçoit dans la maison close où elle travaille en le présentant pour un parent. Tunin tombe amoureux d’une autre... (continuer)
ANTONIO SOFFIANTINI, DIT TUNIN‎
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 7/1/2016 - 13:12
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Al Pivarol C'al Vin Dal Ciel (The Brave Scottish Piper)

Al Pivarol C'al Vin Dal Ciel (The Brave Scottish Piper)
Dopo Villa ora Kirpatrick suona la cornamusa in Cielo
da Redacon

David, l’ex boy scout scozzese, rintracciato dal giornalista Matteo Incerti, suonando il celebre strumento nell’assalto al Comando nazifascista di Albinea evitò la rappresaglia sugli abitanti. Il suo paracadute divenne abito nuziale per Albertina Magliani Giampellegrini, contattata tramite un articolo di Redacon. Una vicenda musicata dai Modena City Rambles. Si è spento nella sua casa a Girvan

Il cielo ha un suonatore di cornamusa in più. David Kirkpatrick, il ‘mad piper’ scozzese di OperazioneTombola, l’attacco Alleato-partigiano al comando tedesco della Linea Gotica occidentale a Botteghe d’Albinea il 27 marzo 1945 è spirato serenamente all’età di 91 anni a Girvan, sua città natale. Le sue gesta sono legate ad uno dei più importanti episodi della Resistenza. Negli ultimi 5 anni si erano di nuovo incrociate con le vite... (continuer)
dq82 7/1/2016 - 07:30
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U.S.A. e Jet

U.S.A. e Jet
USA E JET
(continuer)
envoyé par Saponara Leonardo 6/1/2016 - 21:49
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I Fought the Law (and I Won)‎

I Fought the Law (and I Won)‎
La canzone originale di Sonny Curtis. incisa nel 1959 dai Crickets

E' stata interpretata da numerosissimi gruppi (ma la versione passata alla storia è quella dei Clash) : Widespread Panic, Richard Clapton, Ducks Deluxe, She Trinity, Beatsteaks, Viper, Bryan Adams, John Cougar Mellencamp, Johnny Cash, Bruce Springsteen, Roy Orbison, Tom Petty, Social Distortion, Stiff Little Fingers, Waylon Jennings, Gary Allan, Green Day, Alvin and the Chipmunks, Ska-P, the Jolly Boys, Grateful Dead, Stray Cats, Mary's Danish, Claude François, Mano Negra, the Big Dirty Band, Lolita No. 18, the Brian Jonestown Massacre, Attaque 77, El Noi del Sucre, Die Toten Hosen, Status Quo, Nanci Griffith, La Vida Bohème, Anti-Flag, Chumbawamba, Tsuyoshi Kawakami and His Moodmakers, the Airborne Toxic Event, The Bad Shepherds, Johnny Marr, Colin Farrell, Kris Kristofferson, The Bangles.
Per quanto riguarda le band italiane i Gang la eseguono in tutti i concerti, anche con la Banda Bassotti, Niutàun, Guacamaya, Malavida, Hombre all'ombra, l'hanno rifatta anche i Finley.
I FOUGHT THE LAW
(continuer)
envoyé par dq82 6/1/2016 - 18:52
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Blood

Blood
"Algiers refers to the anti-colonial struggle in general. The Algerian revolution was one of the first modern anti-colonial struggles and served as an inspiration for revolutionaries from Cuba to Mozambique, Oakland to Palestine. The Panthers had an office in Algiers; Eldridge and Kathleen Cleaver were exiled there in the late 60s/early 70s. In this way, the name also refers to a dissipated notion of common cause, a truly global consciousness in opposition to the elite cosmopolitanism we see today. Of course, we learned about this through a variety of secondary sources: [Gillo] Pontecorvo's film, the Sartre and Camus debate on revolutionary violence and Fanon's Toward The African Revolution. Morricone's score to The Battle Of Algiers and Pasolini's use of African-American gospel music, most notably Odetta's version of 'Sometimes I Feel Like a Motherless Child' in Il vangelo secondo Matteo,... (continuer)
Bernart Bartleby 6/1/2016 - 16:39




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