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Le drapeau de l'Humanité

Le drapeau de l'Humanité
[1981]
Parole di Claude Lemesle
Sulla melodia di “It's Five O'Clock”, grande successo degli Aphrodite's Child della fine dei 60, un brano composto da Richard Julian Francis e Evangelos Papathanassiou, in arte Vangelis.
Nell’album di Milva intitolato “Moi, je n'ai pas peur” del 1981
C'est, de clocher en clocher,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/5/2015 - 16:33

Premier Mai

Premier Mai
[1911]
Versi di Gaston Couté (composti poche settimane prima della sua prematura scomparsa) sull’aria de Le temps des cerises di Jean-Baptiste Clément.
C'est le Premier Mai. Debout, camarades !
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/5/2015 - 15:07
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Le Christ en bois

Le Christ en bois
[1899]
Parole di Gaston Couté
Poesia messa in musica da Bernard Lavilliers ai suoi esordi, nel 1967-68. Poi nella sua raccolta “Premiers pas” pubblicata nel 1981.

Il Cristo adorato nelle chiese non è il vero Cristo ma soltanto un manichino, di legno, insensibile, finto, uno spaventapasseri che i ricchi mettono a protezione dei beni da loro accumulati a discapito dei poveri… Chiaro, no?!?
Bon guieu! la sale commune!... A ce souèr,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/5/2015 - 13:51
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La chanson du chanvre

La chanson du chanvre
Dall’autobiografia “Mémoires de Louise Michel, écrits par elle-même”, capitolo XV, pubblicata nel 1886

“[…] Les douleurs des paysans sont plus sombres encore que les nôtres ; sans cesse penchés sur la terre marâtre, ils n’en tirent que le superflu du maître, et moins que nous ils ont les consolations de la pensée.
À toi, paysan, cette chanson de colère ; qu’elle germe dans tes sillons ; c’est un souvenir de notre temps de lutte:”
Le printemps rit dans les branches vertes,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/5/2015 - 12:58

Commune, espoir du monde

Commune, espoir du monde
[1937?]
Versi di Eugène Bizeau
Musica di G. Isabelli
Testo trovato nel volumetto “Eugène Bizeau et Gaston Couté, deux poètes paysans anarchistes à la fin du 19ème siècle”, a cura di Michel Di-Nocera.

Eugène Bizeau, poeta e cantautore anarchico, è morto ultracentenario nel 1989 (a chi dice che l’anarchia fa male!). Pur essendo nato nel 1883, molti anni dopo le vicende della Comune di Parigi, nella sua poetica quell’esperienza seminale risuonò sempre viva come non mai…
Aux premiers jours d’un printemps sombre
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/5/2015 - 12:44

Nos chansons

Nos chansons
[1906-07]
Versi di Eugène Bizeau
Musica di G. Isabelli

Canzone-manifesto de La Muse Rouge, la “goguette” rivoluzionaria di cui Bizeau fece parte insieme, tra gli altri, a Gaston Couté, Aristide Bruant, Charles d'Avray, Clovis Poirier, Léo Noël, François Henri Jolivet.
Nos chansons à nous sont des chansons graves
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/5/2015 - 11:48

Ne tire pas sur nous (Marche démocratique et sociale)

Ne tire pas sur nous (Marche démocratique et sociale)
[prima del 1914]
Versi di Gaston Montéhus
Musica di Raoul Chantegrelet

Non sono riuscito a trovare la data esatta in cui Montéhus compose questa canzone antimilitarista, così ho dato l’indicazione “prima del 1914”, anno a partire dal quale anche il grande provocatore anarchico si fece travolgere dai venti di guerra e divenne, purtroppo, un devoto cantore bellicista, ricevendo alla fine addirittura la Croce di Guerra per il servigio reso, pur senza aver mai messo piede al fronte…
Si le clairon sonne l’alarme,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/5/2015 - 10:55
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Les Bazars

Les Bazars
[1904]
Parole e musica di Gaston Montéhus
Testo trovato in “La chanson française et son histoire”, a cura di Dietmar Rieger, 1988.

Nota dell’autore: “Le censeur a refusé cette chanson en 1904.”, così come aveva fatto due anni prima con Ce que fait la guerre.
E qui il provocatore anarchico Monthéus se la prende con - nell’ordine – il parlamento, i ricchi, la chiesa, il governo e l’esercito… E da notare che, come nel 1902, anche nel 1904 il governo era quello radicale, di sinistra, di Émile Combes, che proprio quell’anno osava rompere le relazioni diplomatiche col Vaticano rifiutando la nomina dei vescovi francesi senza avallo del governo.
Mais quel est donc ce monument
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/5/2015 - 10:30
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Ave Maria

Ave Maria
Semifinale-Italia’s Got Talent 2015
Mi sembra che al mondo muoia più gente
(continuer)
envoyé par dq82 14/5/2015 - 10:10

Ce que fait la guerre

Ce que fait la guerre
[1902]
Parole e musica di Gaston Montéhus
Testo trovato in “La chanson française et son histoire”, a cura di Dietmar Rieger, 1988.

Nota dell’autore: “Le censeur a refuse la chanson (26 juillet 1902) en critiquant surtout les strophes 2, 3 et 7 â 10.”
Evidentemente il provocatore anarchico Montéhus era troppo anche per il governo del “Bloc des gauches” che proprio quell’anno aveva vinto le elezioni legislative in Francia…
Provati a toccare l’Esercito e la Chiesa e avrai contro anche i più “sinistri”!
Eh, oui voilà ce que fait la guerre
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/5/2015 - 09:35

L’U.A.

L’U.A.
[1920s]
Parole e musica di Charles D’Avray

L’U.A. è l’Union Anarchiste, ça va sans dire
Les bois, les prés, les monts, la plaine,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/5/2015 - 16:10
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L’idée

L’idée
[1898]
Versi di Charles d'Avray
Musica di Jean-Louis Murat (Jean-Louis Bergheaud, 1952-), autore, compositore, interprete ed attore francese.
Nella colonna sonora di “The end, etc.”, web-fiction interattiva realizzata nel 2013 dalla regista francese Laetitia Masson.
Tiens, bonjour petit
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/5/2015 - 15:48

La ballata di Piero dei fossi

La ballata di Piero dei fossi
Testo di Pino Bertelli
Musica di Massimo Panicucci

In questa lunga ballata dell'anarchico Pino Bertelli si parla di Piero Ciampi, di Livorno e di parecchie altre cose. Per il resto si veda il CCG blog. [RV]

MI RICORDO SÌ, MI RICORDO DI PIERO CIAMPI
di Pino Bertelli

È a Livorno che ho conosciuto Piero Ciampi. Era la fine degli anni ‘60, forse. Una notte, di quelle calde. Uscivo con alcuni amici anarchici da una riunione in quella palazzina tra gli alberi. Ci avevano fatto compagnia Bakunin, Camilo Torres e i sigari toscani di Erne sto “Che” Guevara. Marx lo avevamo chiuso in uno stanzino insieme a Berlinguer e Togliatti, con le scope e una catasta di bottiglie vuote... si parlava di uno sciopero, di quelli grandi... o di una manifestazione contro la guerra (degli americani) nel Vietnam, di quelle grandi... che di lì a pochi giorni dovevano incendiare l’immaginario popolare... e le nostre... (continuer)
a Piero Ciampi,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 13/5/2015 - 12:51

En visa om neutronbomben, som man kan somna till

En visa om neutronbomben, som man kan somna till
[1968]
Testo: Lars Huldén
Musica: Kaj Chydenius
Lyrics: Lars Huldén
Music: Kaj Chydenius
Text: Lars Huldén
Musik: Kaj Chydenius
Sanat: Lars Huldén
Sävel: Kaj Chydenius


This song titled »A Neutron Bomb Song You Can Slumber To« is from the 1968 peace cabaret of the Helsinki Swedish Student Theatre (Studentteatern).
Det är så mycket han ville fråga
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 13/5/2015 - 10:13
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Le Drapeau Rouge

Le Drapeau Rouge
[1877]
Parole di Paul Brousse (1844-1912), di professione medico, militante anarchico e poi socialista.
Sull’aria di “Armons-nous enfants de l'Helvétie”, canzone patriottica svizzera.

Canzone che Paul Brousse compose a Berna nel 1877 in occasione di una commemorazione degli eventi della Comune di Parigi del 1871. E’ la seconda, in ordine cronologico, delle versioni dell’inno dedicato al vessillo emblema della lotta dei lavoratori di tutto il mondo contro lo sfruttamento. La contribuisco dopo Le Drapeau Rouge del 1870 ma come brano autonomo perchè il testo è completamente differente.
Les révoltés du Moyen Âge
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/5/2015 - 09:47

Le Drapeau Rouge

Le Drapeau Rouge
[1870]
Versi attribuiti a tal Justin Bailly, un comunardo di cui non so altro.
Sull’aria del rivoluzionario “Chant du départ” di Étienne Nicolas Méhul e Marie-Joseph Chénier (1794).

Canzone della Comune di Parigi, prima delle molte versioni dell’inno dedicato al vessillo emblema della lotta dei lavoratori di tutto il mondo contro lo sfruttamento.
Vois cet humble drapeau, porté par ta victime…
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/5/2015 - 09:15
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Niech żyje wojna

Niech żyje wojna
[1930s?]
Canzone scritta da Lucjan Szenwald (1909-1944), poeta polacco, militante comunista.
Interpretata originariamente dalla “Czerwona Latarnia”, band dell’organizzazione giovanile socialista “Życie”, di cui Lucjan Szenwald faceva parte.
Dopo la guerra Stanisław Grzesiuk (1918-1963), poeta e scrittore a lungo detenuto e sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, ne fece uno dei suoi cavalli di battaglia.
La canzone è presente, per esempio, nella raccolta postuma di Grzesiuk intitolata “Piosenki Warszawskiej Ulicy” (Polskie Nagrania Muza, 1967)

Più recentemente ripresa dagli artisti Maciej Maleńczuk e Wojciech Waglewski (MMWW) nel loro disco del 2007 intitolato “Koledzy”

Una sarcastica condanna senza mezzi termini della guerra, il più redditizio degli affari, dove più che in ogni altro business sono, al solito, i ricchi e i potenti a godere (per i gran soldi che si fanno) e i poveri... (continuer)
Ojczyzna bez żołnierza, to jak bez miecza kat
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/5/2015 - 22:03
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Samarcanda

Samarcanda
Anche Gregor Von Rezzori-Storie di Maghrebinia, 1953-riporta il racconto;
Un commerciante possedeva in Maghrebinia un meraviglioso roseto, a gioia e conforto della sua vecchiaia, ed un servo per coltivarlo.Un giorno, mentre nella fresca ora vespertina stava andando a passeggiare nel giardino delle rose, arrivo' correndo il servo, si getto' ai suoi piedi e supplico' "padrone , dammi il tuo cavallo più veloce perché possa fuggire a Samarcanda. In giardino c'è la morte e io so che è venuta a prendermi".
Il commerciante , che amava il servo, gli diede il suo cavallo più veloce ed un sacchetto d'oro; poi, dopo che il servo si fu eclissato fra ringraziamenti e benedizioni, ritorno' nel giardino. La' s' imbatte' in un giovinetto molto serio e notevolmente bello:"Buona sera-disse il commerciante-Sei tu la morte? Sei venuta da me per affari? ".No,- rispose la morte-mi trattengo qui con il tuo benevolo... (continuer)
renato lotti 12/5/2015 - 17:06
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Marsz Gusenowski

Marsz Gusenowski
[1943?]
Versi di Konstanty Ćwierk (1895-1944), scrittore e poeta.
Musica di Gracjan Guziński (1907-1993), compositore, musicista e docente di musica.
Testo trovato sul volumetto intitolato “Ocalone We Wspomnieniach – Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów koncentracyjnych” edito nel 2011 dalla Biblioteca comunale di Koszalin, Polonia
Trovo il brano nel disco di Stanisław Grzesiuk (1918-1963, scrittore, poeta, cantante e commediografo) intitolato “Piosenki warszawskiej ulicy”.

Konstanty Ćwierk è stato autore di centinaia di poesie, racconti, romanzi, radiodrammi e sceneggiature. Arrestato dalla Gestapo nel maggio del 1940, fu internato prima a Dachau e poi a Mauthausen-Gusen, dove divenne il principale organizzatore della vita culturale nel campo. Ammalatosi gravemente a causa delle condizioni di prigionia, Konstanty Ćwierk morì a Mauthausen il 20 agosto... (continuer)
Już przebrzmiał łom,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/5/2015 - 14:53

Marsz pasiaków

Marsz pasiaków
[1943-44]
Parole e musica di Bolesław Burski (non ho notizie sull’autore, probabilmente un compagno di prigionia di Kulisiewicz a Sachsenhausen).
Nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.

Bellicosa canzone che annunciava la futura vendetta dei prigionieri polacchi con le “divise a strisce” internati nei lager nazisti… “Ehi, ragazzi, ecco che arriva il giorno della libertà, il giorno in cui getteremo via le nostre divise a strisce…”
Hej, koledzy, nadchodzi dzień wolności,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/5/2015 - 14:29

Im Auschwitzlager wo ich wohnte

Im Auschwitzlager wo ich wohnte
[1941]
Questa poesia fu composta in polacco nel 1941 dall’attore Tadeusz Kański (1902-1950) mentre si trovava prigioniero ad Auschwitz. Il titolo originario era “W Auschwitzlager gdy mieszkałem” ma non mi è riuscito di trovarne il testo. Invece sul Volkslieder Archive è disponibile il testo tradotto in tedesco.
I versi di Kański furono poi messi in musica nel 1944 da Aleksander Kulisiewicz, prigioniero a Sachsenhausen.
La canzone in polacco si trova nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.

La versione in tedesco di Doris Radojewski si trova nella raccolta “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”

Tadeusz Kański è stato un attore, regista e sceneggiatore polacco attivo negli anni 20 e 30, conosciuto anche in Italia dove lavorò in alcune produzioni. Kański fu tra gli... (continuer)
Im Auschwitzlager, wo ich wohnte
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/5/2015 - 11:18

Grooveshark ha chiuso

Antiwar Songs Blog
Grooveshark ha chiuso
Grooveshark, il popolare sito di streaming musicale che permetteva di ascoltare milioni di canzoni online ha deciso di chiudere dopo le numerose minacce di denunce da parte delle case discografiche. Anche il nostro sito aveva offerto la possibilità di ricerca automatica delle canzoni su grooveshark, purtroppo tutti i link per ascoltare le canzoni che utilizzavano […]
Antiwar Songs Staff 2015-05-12 10:53:00
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Joy to the World

Joy to the World
Audio link to the song performed by Pepe Willberg & The Paradise in 1972:
SOTILAAT, KANSAT, MAAT
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 12/5/2015 - 09:39

Kołysanka dla Birkenau

Kołysanka dla Birkenau
[1943]
Versi di Aleksander Kulisiewicz
Musica tradizionale polacca
Testo – forse solo parziale – trovato qui
Nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.

Mi sembra di capire che questa “ninna nanna dall’inferno” sia stata composta da Kulisiewicz, prigioniero a Sachsenhausen, quando seppe della morte ad Auschwitz II–Birkenau di un bambino figlio di un suo amico, rinchiuso con la famiglia in quel campo.
Uśnij, uśnij bez mamusi
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/5/2015 - 09:35

Piosenka o obozie w Potulicach

anonyme
Piosenka o obozie w Potulicach
[tra 1942 e 1944]
Parole di anonimo autore polacco, detenuto nel campo di transito di Potulice.
Musica sconosciuta, ma si tratta dichiaratamente di una canzone.
Testo trovato sul volumetto intitolato “Ocalone We Wspomnieniach – Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów koncentracyjnych” edito nel 2011 dalla Biblioteca comunale di Koszalin, Polonia

Gli storici calcolano che nei paesi d’Europa da loro occupati i nazisti installarono non meno di 15.000 (quindicimila!) campi di concentramento, conteggiando solo quelli “istituzionali”. Vi rendete conto di quante migliaia di canzoni potrebbero essere state composte dietro quelle mura e quei reticolati? Credo che ci sia materiale non solo per un percorso sulle CCG ma per un intero database dedicato!

Credo che quella che segue sia la prima canzone sulle CCG proveniente dal campo di Potulice (“Niemiecki obóz przesiedleńczy... (continuer)
Piękny zamek w Potulicach
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/5/2015 - 08:36
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Frozen

Frozen
Frozen (Within Temptation song)

"Frozen" is the third single from the Within Temptation album The Heart of Everything (2007). The single was released in Europe on June 11, 2007. The song and the video both deal with the issue of domestic abuse. On their Web site, the band explained they wanted to raise awareness about "a subject that we feel is not discussed in public enough."[1] The band will donate the income they receive from Sony/BMG for the “Frozen” single to Child Helpline International. In the UK, the song "The Howling" was chosen for the second single, available as a digital download only. The Frozen single contains single versions of both these songs.

Music video

The music video's plot supports the claim that the track is about childhood abuse and domestic violence. It portrays an alcoholic who beats and presumably rapes his wife and daughter, and at the close of the video is... (continuer)
I can't feel my senses
(continuer)
11/5/2015 - 19:46
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War Eternal

War Eternal
Friend or foe?
(continuer)
11/5/2015 - 16:40

Tanz, Mädchen

Tanz, Mädchen
“L’appello”, la poesia che salvò letteralmente la vita alla sua autrice, Krystyna Żywulska. Passata di bocca in bocca ad Auschwitz, questi versi giunsero all’orecchio di tal Wala Kostecka, un prigioniero polacco meglio posizionato nella gerarchia interna del campo. Questi fece trasferire la Żywulska nel magazzino di smistamento degli effetti personali confiscati ai nuovi arrivati, un reparto dove la fatica del lavoro coatto era più sopportabile e dove l’alimentazione ra un po’ migliore. E così Krystyna riuscì a sopravvivere, continuando a testimoniare le terribili condizioni di prigionia di tanti meno fortunati di lei.
Ignoro se questa poesia sia mai stata messa in musica, per cui l’aggiungo a commento del primo testo della Żywulska che ho contribuito.
Testo trovato sul volumetto intitolato “Ocalone We Wspomnieniach – Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów... (continuer)
Bernart Bartleby 11/5/2015 - 16:09
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Sen więźnia

Sen więźnia
[1939-40]
Parole di Zdzisław Karr-Jaworski (1908-1941), giornalista e poeta.
Musica di Lubomir Szopiński, composta nel 1940 mentre si trovava prigioniero nel campo nazista di Stutthof (Sztutowo, vicino a Danzica).
Nella raccolta intitolata “Pieśni Obozowe. Mauthausen/Gusen”, pubblicata dalla polacca Veriton in data imprecisata, dove tutti i brani sono eseguiti dal Chór Meski Teatru Wielkiege W Warszawie, direttore Józef Bok.

Testo ed informazioni trovate su questa pagina del museo del campo di concentramento di Stutthof
Sul sito Mes musiques régénérées – Jewish Music Claude Torres sostiene che il manoscritto con la musica originaria composta da Szopiński sia andato perduto e che sia stata riscritta dopo la guerra da Alexander Kulisiewicz, che avrebbe anche cambiato parzialmente il testo della poesia di Karr-Jaworski.

L’autore di questi versi, Zdzisław Karr-Jaworski, era emigrato molto... (continuer)
Śniła mi się nasza wioska,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/5/2015 - 11:48
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Johnny I Hardly Knew Ye

anonyme
Johnny I Hardly Knew Ye
This Finnish version of »Johnny I Hardly Knew Ye« was written at the time of the Vietnam War by Aappo I. Piippo (1950 - 2011), a proliferate Finnish lyricist. It's not a translation of the original lyrics, but yet another antiwar version of the American Civil War song »When Johnny Comes Marching Home«.
YSTÄVÄNI JOHNNY
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 11/5/2015 - 09:37
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Legende vom toten Soldaten

Legende vom toten Soldaten
LEGENDA KUOLLEESTA SOTILAASTA
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 11/5/2015 - 09:34
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Baltimore

Baltimore
(2015)
feat. Eryn Allen Kane


Prince ha pubblicato una nuova canzone, "Baltimora", esplicitamente ispirata alle proteste legate all'uccisione di Freddie Gray e Michael Brown, due giovani ragazzi afroamericani che hanno trovato la morte per mano della polizia.

Come ha detto un portavoce del cantante, il brano tratta esplicitamente delle proteste che si sono verificate a Baltimora e dei problemi "politici e sociali sorti in tutto il paese in seguito all'omicidio dei due giovani uomini di colore".

da MTV
Nobody got in nobody's way
(continuer)
11/5/2015 - 02:44
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Gideon

Gideon
Album: "Z" (2005)

È un dato di fatto che sono morte più persone nel nome della religione che per ogni altra causa nella storia del mondo, e questa canzone parla di religione, guerra e della relazione tra le due cose. Gideon è un riferimento all'organizzazione cristiana Gideon International. L'organizzazione è famosa per promuovere la fede cristiana attraverso la distribuzione in tutto il mondo di copie della Bibbia.

Il cantante, Jim James, mette in discussione gli idoli della religione e della fede dicendo: "Dite qualcosa, venite giù dal muro". Il verso significa che vorrebbe una qualche conferma da questi idoli prima di doverli davvero seguire. Vuole che appaiano nella vita reale, non solo come dipinti sul muro o sulle vetrate della chiese.

L'animale a cui si fa riferimento nella canzone è la macchina da guerra americana. James dice che "noi (gli USA) siamo odiati e temuti per qualcosa... (continuer)
Gideon, what have you told us at all?
(continuer)
10/5/2015 - 23:23
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Vitti na crozza

Vitti na crozza
Caro Giuseppe Loporto, hai perfettamente ragione , pure mio nonno che era di Realmonte mi cantava la strofa riguardante la pianura.
Suli ca spacchi i petri da chianura , suli ca rumpi l'ossa PA calura, sulu l'a muri di la donna amata po' cunsulari st'arma scunsulata ( arma= anima).
Sempre da mio nonno:
Ora ca su arrivati a l'ottant'anni chiamu la vita e morti m'arrispunni.
Una breve considerazione , mio nonno da bambino mi portava alla'opera dei pupi , 1955 . non conosceva bene il cinema , tantomeno il neorealismo e meno che mai pietro germi.
Conosceva benissimo però la storia di Orlando e Rinaldo e tutti i proverbi siciliani antichi e i canti tradizionali. Ora è vero che porto Empedocle è vicino a Realmonte , ma sinceramente , non ricordo che mio nonno Stefano Gucciardo n'tisu Beatrice mi abbia mai parlato di franco licausi . eppure mi cantava questa canzone e mi diceva che era una... (continuer)
luigi crispino 10/5/2015 - 23:00
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Il lavoro

Il lavoro
Chanson italienne – Il lavoro – Piero Ciampi – 1971

[...] La très dure rencontre de Ciampi avec le monde social (voir la chanson Il Lavoro) est à l'enseigne du silence et de l'incompréhensible : ils ne lui ont pas donné de travail, mais surtout « ils ne lui ont rien dit » ; il ne sait pas, il ne comprend pas, il fait comme si de rien n'était, il ne s'est rien passé, faisons l'amour, allons voir l'écume blanche de la mer. Combien de précarité dans ce trou inhumain où son ombre doit chercher du travail. Pour un instant, l'abandon sentimental le tire par la manche, mais l'ombre s'est maintenant installée comme un poids.
Enrico De Angelis, Tutta l'opera (di Piero Ciampi), ARCANAEditrice, 1992, p. 15.
LE TRAVAIL
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 10/5/2015 - 22:10
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It Ain't Me Babe

It Ain't Me Babe
Non mi interessa quello che Bob Dylan avessa intenzione dire, mi interessa invece quello che la canzone significa, può significare, quello che ha significato e domani esprimerà e che oggi cerco di capire potrà significare in futuro e possa aver significato. Le canzoni, come i libri, come i figli, nascono da dei genitori e poi hanno una vita propria.
Mi interessa la tua opinione a proposito di quello che tu hai trovato e l'ho letto con interese, anzi, con piacere.

Grazie
George 10/5/2015 - 19:04
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Dormi

Dormi
"E' una vecchia abitudine dell'umanità, passare accanto ai morti e non vederli."

José Saramago, Cecità
daniela -k.d.- 10/5/2015 - 15:42
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Three-Five-Zero-Zero

Three-Five-Zero-Zero
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(continuer)
envoyé par Juha Rämö 10/5/2015 - 10:50




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