Finnish version by Tarujen Saari
Tarujen Saaren suomennos
From the album Sota kirottu! (Cursed war!), 2004. Finnish translation by Kaisa Saari. Il testo è stato trascritto da Juha Rämö.
Dall'album Sota kirottu! (Maledetta la guerra!), 2004. Traduzione finlandese di Kaisa Saari. Lyrics transcribed by Juha Rämö.
KOLME (continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 11/5/2015 - 17:02
For Juha Rämö. Dear Juha, I kindly ask you a service. The Finnish lyrics of Tarujen Saari's Kolme are no more available in the Web, as they used to be some years ago, when the band's site was still active. Sadly enough, I've never transcribed the lyrics of this wonderful song when it was still possible to do it; to add something to my stupidness, I got all the lyrics of the band directly from Kaisa Saari, the singer, who sent me an e-mail I didn't save in a file, and God only knows where in the universe this e-mail must be now. Could you be so kind as to transcribe them and put it into the site? Thank you!
Ancora una canzone marinaresca svedese; ma si tratta probabilmente di un vero capolavoro delle antiche ballate marinaresche di quel paese, e anche un canto che riflette le dure condizioni di vita dei marinai, sebbene sia diventato una forma di ninna-nanna assai dolce. Si potrebbe pensare che non esista alcuna connessione diretta con l'argomento di questo sito, ma la band finlandese dei Tarujen Saari, che ha tradotto la canzone in finlandese (facendone una versione meravigliosa), non deve averla pensata allo stesso modo se ha inserito la canzone in un intero album contro la guerra, Sota kirottu! (2004); il titolo stesso dell'album significa "Maledetta la guerra!".
È un'antica canzone che il grande Evert Taube rese popolare nel 1919; secondo la testimonianzadi Uno Myggan Ericson, Evert Taube improvvisò la canzone "sul suo liuto in una tranquilla serata d'agosto a Skågen".... (continuer)
“L’appello”, la poesia che salvò letteralmente la vita alla sua autrice, Krystyna Żywulska. Passata di bocca in bocca ad Auschwitz, questi versi giunsero all’orecchio di tal Wala Kostecka, un prigioniero polacco meglio posizionato nella gerarchia interna del campo. Questi fece trasferire la Żywulska nel magazzino di smistamento degli effetti personali confiscati ai nuovi arrivati, un reparto dove la fatica del lavoro coatto era più sopportabile e dove l’alimentazione ra un po’ migliore. E così Krystyna riuscì a sopravvivere, continuando a testimoniare le terribili condizioni di prigionia di tanti meno fortunati di lei.
Ignoro se questa poesia sia mai stata messa in musica, per cui l’aggiungo a commento del primo testo della Żywulska che ho contribuito.
Testo trovato sul volumetto intitolato “Ocalone We Wspomnieniach – Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów... (continuer)
Här är nånting för dig att överundersätta ifall du har tid och lust.