Noi, Chisciotte
La canzone ha ricambiato titolo nella versione definitiva dell'album: ora si chiama Noi, Chisciotte.
RIccardo Venturi 4/4/2015 - 19:51
Die Schuld
Finnish translation by Juha Rämö
Suomennos Juha Rämö
Suomennos Juha Rämö
SYYLLISEN JÄLJILLÄ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 4/4/2015 - 17:05
El blues de la violencia
Violencia dicen ante a la más mínima rebelión.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Andrea 4/4/2015 - 16:20
Cantata NO MUOS
VITTORIA NO MUOS: A NISCEMI SEQUESTRATO IMPIANTO
Il Muos di Niscemi è stato sequestrato. La procura di Caltagirone ha ordinato il sequestro dell’impianto satellitare Usa installato nella riserva di Niscemi. Il provvedimento fa seguito alla decisione del Tar di Palermo che aveva accolto i ricorsi dei No-Muos contro la prosecuzione dei lavori di realizzazione del dannoso megaimpianto militare.
Nelle carte del sequestro si parla di “violazione del vincolo paesaggistico di inedificabilità assoluta presente in una riserva naturale” al quale sono sottoposte anche le costruzioni di carattere militare.
http://www.radiondadurto.org/2015/04/0...
Il Muos di Niscemi è stato sequestrato. La procura di Caltagirone ha ordinato il sequestro dell’impianto satellitare Usa installato nella riserva di Niscemi. Il provvedimento fa seguito alla decisione del Tar di Palermo che aveva accolto i ricorsi dei No-Muos contro la prosecuzione dei lavori di realizzazione del dannoso megaimpianto militare.
Nelle carte del sequestro si parla di “violazione del vincolo paesaggistico di inedificabilità assoluta presente in una riserva naturale” al quale sono sottoposte anche le costruzioni di carattere militare.
http://www.radiondadurto.org/2015/04/0...
4/4/2015 - 13:32
L'Amoureuse d'Arlequin
L'Amoureuse d'Arlequin
Chanson française – L'Amoureuse d'Arlequin – Marco Valdo M.I. – 2015
ARLEQUIN AMOUREUX – 3
Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.
Évidemment, dit Lucien l'âne, tout frétillant du dos et de la queue, ton Arlequin amoureux doit bien avoir une amoureuse…
Évidemment. Mais une amoureuse quelque peu fantasque, qui toujours lui serre le cœur et toujours, lui échappe. Mais des choses amoureuses, on ne saurait tout dire en une fois. Il nous faudra bien toute l'histoire pour en deviner les contours à leur amour. Mais c'est là, je peux déjà... (continuer)
Chanson française – L'Amoureuse d'Arlequin – Marco Valdo M.I. – 2015
ARLEQUIN AMOUREUX – 3
Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.
Évidemment, dit Lucien l'âne, tout frétillant du dos et de la queue, ton Arlequin amoureux doit bien avoir une amoureuse…
Évidemment. Mais une amoureuse quelque peu fantasque, qui toujours lui serre le cœur et toujours, lui échappe. Mais des choses amoureuses, on ne saurait tout dire en une fois. Il nous faudra bien toute l'histoire pour en deviner les contours à leur amour. Mais c'est là, je peux déjà... (continuer)
Ne dis pas, ô, Arlecchina
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 3/4/2015 - 22:50
Laudate Hominem
[1970]
Versi di Fabrizio De André, con Roberto Dané (1937-2003), produttore , arrangiatore, paroliere, autore e regista televisivo, originario di La Spezia.
Musica di Fabrizio De André e Gian Piero Reverberi (1939-), compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra, nativo di Genova.
Il coro che chiude “La Buona Novella”
Non voglio pensarti… non posso pensarti… non devo pensarti figlio di dio, per tutto ciò che il dio dei potenti ha fatto agli uomini come me, alla moltitudine degli umili, degli straccioni, in quella infinita guerra che i ricchi fanno ai poveri… Ma se posso pensarti figlio dell’uomo, allora – e solo allora – potrò chiamarti fratello….
Album reinciso dalla Premiata Forneria Marconi nell'album "A.D. 2010 - La buona novella"
Versi di Fabrizio De André, con Roberto Dané (1937-2003), produttore , arrangiatore, paroliere, autore e regista televisivo, originario di La Spezia.
Musica di Fabrizio De André e Gian Piero Reverberi (1939-), compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra, nativo di Genova.
Il coro che chiude “La Buona Novella”
Non voglio pensarti… non posso pensarti… non devo pensarti figlio di dio, per tutto ciò che il dio dei potenti ha fatto agli uomini come me, alla moltitudine degli umili, degli straccioni, in quella infinita guerra che i ricchi fanno ai poveri… Ma se posso pensarti figlio dell’uomo, allora – e solo allora – potrò chiamarti fratello….
Album reinciso dalla Premiata Forneria Marconi nell'album "A.D. 2010 - La buona novella"
Laudate dominum
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/4/2015 - 15:37
Parcours:
Antiwar Anticléricale
No TAP
[2015]
Album:Quaranta
Lyrics and music by D. Durante / arr.: M. Durante
Album:Quaranta
Lyrics and music by D. Durante / arr.: M. Durante
Vi racconto una storia
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 3/4/2015 - 14:10
Ciuri
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continuer)
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continuer)
Ciuri, ciuri i gramigna
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 3/4/2015 - 10:33
Filastrocca di Jacob detto il ladro
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continuer)
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continuer)
Cunnutudorrè
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 3/4/2015 - 10:26
La vostra misera cambiale
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
Feat- Lilith Rita Oberti
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla... (continuer)
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
Feat- Lilith Rita Oberti
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla... (continuer)
Sono colpevole certamente
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 3/4/2015 - 09:41
Tu prenditi l'amore che vuoi
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continuer)
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continuer)
La carrozza del senato
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 3/4/2015 - 09:29
Platero
Chanson italienne – Platero – Massimo Liberatori – 2003
Ô Lucien l'âne mon ami, voici une chanson (encore une) où il est question d'un âne…
Qu'on dise que la gloire de Platero viendrait de ce qu'il aurait réchauffé un enfant n'est pas ce qu'il y a de plus intéressant à dire de l'âne, tu peux m'en croire. D'abord, car il y avait aussi, dit-on dans ce conte oriental, dans la même étable, un bœuf lequel question de chauffage est de loin plus efficace que l'âne. C'est une question de masse corporelle. Un bestiau de ce genre pèse trois à cinq fois mon poids, quelque chose entre 600 et 900 kilos. Imagine un radiateur de cette taille…
Là, tu as raison, Lucien l'âne mon ami et puis, question âne, tu en connais certainement un fameux bout. Et je comprends parfaitement que tu ne sois pas très impressionné par cette performance calorifique et que tant qu'à vanter les mérites de l'espèce asine... (continuer)
Ô Lucien l'âne mon ami, voici une chanson (encore une) où il est question d'un âne…
Qu'on dise que la gloire de Platero viendrait de ce qu'il aurait réchauffé un enfant n'est pas ce qu'il y a de plus intéressant à dire de l'âne, tu peux m'en croire. D'abord, car il y avait aussi, dit-on dans ce conte oriental, dans la même étable, un bœuf lequel question de chauffage est de loin plus efficace que l'âne. C'est une question de masse corporelle. Un bestiau de ce genre pèse trois à cinq fois mon poids, quelque chose entre 600 et 900 kilos. Imagine un radiateur de cette taille…
Là, tu as raison, Lucien l'âne mon ami et puis, question âne, tu en connais certainement un fameux bout. Et je comprends parfaitement que tu ne sois pas très impressionné par cette performance calorifique et que tant qu'à vanter les mérites de l'espèce asine... (continuer)
PLATERO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 2/4/2015 - 23:15
Lulù e Marlène
Sempre e comunque una canzone del genere una persona la interpreta come vuole non puo esistere un significato altrimenti uccidi un fantastico pezzo.
2/4/2015 - 21:55
Inno dei socialisti còrsi
anonyme
[1848-49]
Testo trovato su “Noi chiamammo libertà - Canti di lotta sociale e politica livornesi”, una ricerca del 1992 a firma di Paolo Edoardo Fornaciari.
La canzone è ripresa anche da Il Deposito, dove viene attribuita a tal Luigia (o Luigi?) Piras, esule sardo-piemontese ad Ajaccio. Siccome però non ho trovato altri riscontri in Rete, ho preferito lasciare l’attribuzione ad anonimo.
Più certa dovrebbe essere invece la melodia, quella del canto giacobino di primo Ottocento "Benedetta la Repubblica". Anche qui non ho trovato riscontri precisi ma Il Deposito cita la fonte dell’informazione, il volume “Storia d'Italia nel canto popolare” a cura di Nunzia Manicardi, 1996.
Va ricordato che già negli anni della Rivoluzione francese proprio in Corsica operò il rivoluzionario egualitarista “proto-socialista” Filippo Buonarroti (1761-1837), italiano naturalizzato francese, che a Bastia fondò nel 1790 “Il Giornale Patriottico della Corsica”, la prima pubblicazione rivoluzionaria in lingua italiana.
Testo trovato su “Noi chiamammo libertà - Canti di lotta sociale e politica livornesi”, una ricerca del 1992 a firma di Paolo Edoardo Fornaciari.
La canzone è ripresa anche da Il Deposito, dove viene attribuita a tal Luigia (o Luigi?) Piras, esule sardo-piemontese ad Ajaccio. Siccome però non ho trovato altri riscontri in Rete, ho preferito lasciare l’attribuzione ad anonimo.
Più certa dovrebbe essere invece la melodia, quella del canto giacobino di primo Ottocento "Benedetta la Repubblica". Anche qui non ho trovato riscontri precisi ma Il Deposito cita la fonte dell’informazione, il volume “Storia d'Italia nel canto popolare” a cura di Nunzia Manicardi, 1996.
Va ricordato che già negli anni della Rivoluzione francese proprio in Corsica operò il rivoluzionario egualitarista “proto-socialista” Filippo Buonarroti (1761-1837), italiano naturalizzato francese, che a Bastia fondò nel 1790 “Il Giornale Patriottico della Corsica”, la prima pubblicazione rivoluzionaria in lingua italiana.
Prodi figli della Corsica
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/4/2015 - 13:45
In questa oscura cella
anonyme
[seconda metà dell’800]
Versi di autore anonimo.
E’ sull’aria di questa canzone toscana che Pietro Gori compose poi il suo Canto dei coatti
Trovo la canzone nella terza sezione (“La condizione politica del carcere”) del disco “Canti e racconti di prigione” raccolti da Sergio Boldini (coordinatore della sezione culturale centrale del PCI) negli anni 60 e pubblicati nel 1969 dall’etichetta I Dischi del Sole.
Versi di autore anonimo.
E’ sull’aria di questa canzone toscana che Pietro Gori compose poi il suo Canto dei coatti
Trovo la canzone nella terza sezione (“La condizione politica del carcere”) del disco “Canti e racconti di prigione” raccolti da Sergio Boldini (coordinatore della sezione culturale centrale del PCI) negli anni 60 e pubblicati nel 1969 dall’etichetta I Dischi del Sole.
In questa oscura cella
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/4/2015 - 09:59
Parcours:
Des prisons du monde
Stornelli di Regina Coeli
anonyme
Un brano di 6,52 min. dal titolo "Stornelli di Regina Coeli" si trova anche nella raccolta de I Dischi del Sole intitolata "Canti e racconti di prigione", a cura di Sergio Boldini, 1969.
Si tratta di un disco contenente tre gruppi di canzoni (sulla condizione umana, criminale e politica del carcere) raccolte da Sergio Boldini (all'epoca coordinatore della sezione culturale centrale del PCI) a Roma tra il 1964 e il 1966 da informatori anonimi.
Questo rafforza ulteriormente l'ipotesi che l'autore non sia affatto Franco Antonicelli.
Si tratta di un disco contenente tre gruppi di canzoni (sulla condizione umana, criminale e politica del carcere) raccolte da Sergio Boldini (all'epoca coordinatore della sezione culturale centrale del PCI) a Roma tra il 1964 e il 1966 da informatori anonimi.
Questo rafforza ulteriormente l'ipotesi che l'autore non sia affatto Franco Antonicelli.
Bernart Bartleby 1/4/2015 - 17:59
Canto General
Finnish translation by Pentti Saaritsa
Suomennos Pentti Saaritsa
A link to the song composed by Eero Ojanen and performed by Agit Prop:
Suomennos Pentti Saaritsa
A link to the song composed by Eero Ojanen and performed by Agit Prop:
THE UNITED FRUIT CO.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 1/4/2015 - 17:56
Canto a Stalingrado
Tarduzione finlandese di Pentti Saaritsa
Finnish translation by Pentti Saaritsa
Suomennos Pentti Saaritsa
Finnish translation by Pentti Saaritsa
Suomennos Pentti Saaritsa
LAULU STALINGRADILLE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 1/4/2015 - 15:02
Egît [Dûr neçe heval]
d'après la version italienne de Riccardo Venturi, d'après la version turque
d'une chanson curde – Egît [Dûr neçe heval] – Îbrahim Rojhilat – 2006
Par une de ces étranges et fréquentes alchimies de ce site, Adriana a signalé cette chanson, jouée et chantée par Serhat Akbal à Fosdinovo en novembre dernier, au moment où le soussigné et Daniela - k.d. l'écoutaient chantée par le même Serhat Akbal à Piadena (CR) à l'occasion du festival de musique populaire de la Ligue de Culture (qui, chanceusement, n'a absolument rien à voir avec d'autres « ligues »), il y environ deux semaines. Écrite par Nuray Șen, Nail Yurtsever et Nuro Aksoy pour l'auteur-compositeur militant kurde Îbrahim Rojhilat en 2006 (et publiée dans l'album Bengî), cette splendide chanson s'intitule, justement, Egît ; c'est un mot, probablement, intraduisible en italien, mais Gian Piero Testa aurait immédiatement reconnu le grec... (continuer)
d'une chanson curde – Egît [Dûr neçe heval] – Îbrahim Rojhilat – 2006
Par une de ces étranges et fréquentes alchimies de ce site, Adriana a signalé cette chanson, jouée et chantée par Serhat Akbal à Fosdinovo en novembre dernier, au moment où le soussigné et Daniela - k.d. l'écoutaient chantée par le même Serhat Akbal à Piadena (CR) à l'occasion du festival de musique populaire de la Ligue de Culture (qui, chanceusement, n'a absolument rien à voir avec d'autres « ligues »), il y environ deux semaines. Écrite par Nuray Șen, Nail Yurtsever et Nuro Aksoy pour l'auteur-compositeur militant kurde Îbrahim Rojhilat en 2006 (et publiée dans l'album Bengî), cette splendide chanson s'intitule, justement, Egît ; c'est un mot, probablement, intraduisible en italien, mais Gian Piero Testa aurait immédiatement reconnu le grec... (continuer)
HÉROS (NE T'ÉLOIGNE PAS !)
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 1/4/2015 - 14:58
La voix des sages (No More Fighting)
dall'album Yannick Noah (2000)
Testo e musica di J. Kapler, pseudonimo di Robert Goldman, fratello di Jean-Jacques Goldman
Testo e musica di J. Kapler, pseudonimo di Robert Goldman, fratello di Jean-Jacques Goldman
Quand je ne crois plus à mes rêves
(continuer)
(continuer)
31/3/2015 - 22:51
Safà
2012
Safà
Marco Lai e Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo, interpretano la storia di una bimba irachena, Safa’, in un brano dedicato ai bambini violati dalla guerra. Sullo sfondo, la Nassirya descritta dal Tenente Dott. Giorgio Alagna, ufficiale medico del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana.
Il suo nome è Safa’, della guerra non sa
Con il cuore malato nel deserto lei va
Il suo sogno più grande è soltanto una vita senza bombe e mitraglie, con una via d’uscita...
Siamo nel 2005 a Nassirya, Iraq. Il Tenente Dott. Giorgio Alagna, fra gli altri compiti, ha quello di svolgere il servizio di triage per la popolazione civile. Si tratta di visitare gli abitanti del posto, smistarli nelle strutture mediche adeguate, talvolta saper dire di no. Safà ha 12 anni, grandi occhi neri, ed “il suo sorriso avrebbe intenerito anche il cuore più duro”. Con la mano stretta in quella del padre, la... (continuer)
Safà
Marco Lai e Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo, interpretano la storia di una bimba irachena, Safa’, in un brano dedicato ai bambini violati dalla guerra. Sullo sfondo, la Nassirya descritta dal Tenente Dott. Giorgio Alagna, ufficiale medico del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana.
Il suo nome è Safa’, della guerra non sa
Con il cuore malato nel deserto lei va
Il suo sogno più grande è soltanto una vita senza bombe e mitraglie, con una via d’uscita...
Siamo nel 2005 a Nassirya, Iraq. Il Tenente Dott. Giorgio Alagna, fra gli altri compiti, ha quello di svolgere il servizio di triage per la popolazione civile. Si tratta di visitare gli abitanti del posto, smistarli nelle strutture mediche adeguate, talvolta saper dire di no. Safà ha 12 anni, grandi occhi neri, ed “il suo sorriso avrebbe intenerito anche il cuore più duro”. Con la mano stretta in quella del padre, la... (continuer)
Il suo nome è Safà,
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 31/3/2015 - 15:10
Parcours:
Violence sur l'enfance
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Testo rielaborato da Ernst Busch a partire dal racconto di B. Traven, misterioso scrittore tedesco trapiantato in Messico, intitolato “Die Baumwollpflücker”, pubblicato nel 1925.
Musica di Hanns Eisler, composta nel 1929.
Nei dischi “Der Barrikaden-Tauber” e “Historische Aufnahmen”
B. Traven è il nome di penna di uno scrittore misterioso, certamente tedesco, quasi certamente militante anarchico o spartachista durante la fase rivoluzionaria del 1918-19, che poi emigrò/fuggì in America, stabilendosi in Messico, quasi certamente in Chiapas, benchè l’unico suo contatto col mondo fosse una casella postale a Città del Messico. Beh, di certo vi è molto poco nella biografia di B. Traven: Erich Mühsam riteneva che si trattasse di tal Ret Marut, suo omologo in scrittura ed anarchia; due giornalisti investigatori inglesi scoprirono che il vero nome era Otto Feige, ospite per qualche... (continuer)