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Rizitika

Antiwar Songs Blog
Rizitika
Nel 1971 il genio del musicista Yannis Markopoulos incontrò Nikos Xylouris, che del rizitiko, il canto tradizionale cretese delle “pendici” (ρίζες) delle alte montagne, era il massimo interprete vivente con la sua lira. Ne nacque un album storico, e non solo a Creta o in Grecia: Rizitika. Era un album contenente undici brani (nove canti […]
Antiwar Songs Staff 2015-04-19 15:35:00
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Down on the Picket Line

Down on the Picket Line
[1932]
Parole e musica di Sarah Ogan Gunning
Nel suo disco intitolato “Girl Of Constant Sorrow” pubblicato nel 1965 dalla Folk-Legacy Records







Una delle prime canzoni scritte da Sarah Ogan Gunning (1910-1983), cantautrice e militante sindacale originaria del Kentucky.

Il brano si riferisce ad uno sciopero, cui la Gunning partecipò, avvenuto nel 1932 a Straight Creek, una cittadina mineraria nel distretto carbonifero della contea di Carter. Le aspre condizioni di vita, rese ancora più difficili dalla Grande Crisi, gli scontri tra le diverse organizzazioni sindacali, l’abitudine dei padroni ad assoldare provocatori, sicari e crumiri, rendevano gli scioperi sempre molto violenti e, in definitiva, eroici per i lavoratori che li sostenevano. Nulla a che vedere con le passeggiate/pagliacciate odierne…
Come on, friends, an' let's go down,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/4/2015 - 16:13
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Ballad of Barney Graham

Ballad of Barney Graham
[1933]
Canzone composta dalla giovanissima Della Mae Graham in morte di suo padre, il leader sindacale Barney Graham, assassinato a colpi di pistola.
Testo trovato su Folk Archive
Brano interpretato da Pete Seeger e presente in diverse sue raccolte, a cominciare da “American Industrial Ballads” pubblicata dalla Folkways Records nel 1956.





Nel 1932 Barney Graham, militante dell’United Mineworkers, il sindacato dei minatori, era stato tra i leader di uno sciopero nel distretto di Davidson-Wilder, Tennessee. Una domenica mattina del 1933 Graham stava passeggiando per la via princiapale di Wilder quando due individui gli spararono alle spalle, proprio davanti allo spaccio della compagnia mineria.

Si trattava di sicari che la compagnia stessa aveva fatto venire da Chicago per “dare una lezione” al sindacalista. Siccome a Wilder non si muoveva foglia che i boss della miniera non volessero,... (continuer)
On April the thirtieth,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/4/2015 - 15:09
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I'm Going to Organize, Baby Mine (or Babe O' Mine)

I'm Going to Organize, Baby Mine (<em>or</Em> Babe O' Mine)
[1930s]
Lyrics and music by Sarah Ogan Gunning
Parole e musica di Sarah Ogan Gunning






Canzone ripresa nel 1941 da Woody Guthrie con The Almanac Singers
Testo trovato su Folk Archive
Nell’interpretazione originaria dell’autrice il brano si trova in una raccolta edita dalla Library of Congress nel 1937 e, più recentemente, in quella intitolata “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” pubblicata nel 1996 dall’etichetta tedesca Bear Family Records.
Oh, you're goin' to be surprised, baby mine.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/4/2015 - 14:29
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We Will Sing One Song

We Will Sing One Song
[1913]
Versi di Joe Hill
Sulla melodia di “My Old Kentucky Home” di Stephen Collins Foster
Testo trovato su Folk Archive
Pubblicata nell’edizione 1913 del “Little Red Songbook”, il libretto di canti dell’IWW, Industrial Workers of the World.
Interpretata da Joe Glazer nel suo disco “Songs Of Joe Hill Sung By Joe Glazer” pubblicato nel 1954 dalla Folkways Records
We will sing one song of the meek and humble slave,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/4/2015 - 13:29
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Weavery Life

Weavery Life
[1940s]
Parole e musica di Woody Guthrie
Un brano originale di Guthire ma basato su “The Weavers Song”, una canzone di autore anonimo risalente alla fine 800 / inizio 900 (sulla melodia dell’inno sacro “Life's Railway to Heaven”) che il “menestrello dell’Oklahoma” aveva già inciso nel 1941 con gli Almanac Singers per i tipi della General Records.
Testo trovato su Folk Archive
A weavery life is like an engine,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/4/2015 - 13:10
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John Golden and the Lawrence Strike

John Golden and the Lawrence Strike
[1912]
Versi di Joe Hill
Sull’aria dello spiritual “A Little Talk With Jesus”
Nell’edizione 1912 del “Little Red Songbook”, il libretto di canti dell’IWW, Industrial Workers of the World.

Nell’ormai immenso database delle CCG/AWS ci sono già almeno due canzoni, Bread and Roses e Bread and Roses, sul grande sciopero di cui furono protagonisti nel 1912 gli operai tessili – uomini, donne e bambini – di Lawrence, Massachusetts…

Nel 1912 la metà degli 85.000 abitanti di Lawrence sopra i 14 anni lavorava nelle fabbriche della città, in particolare la Wood Mill di William M. Wood, presidente dell’American Woolen Company. La paga era bassissima e le condizioni di lavoro terribili, tanto che un medico del posto rese pubblico un rapporto in cui sosteneva che 35 su 100 dei lavoratori di Lawrence non arrivava ai 25 anni.
Lo sciopero scoppiò spontaneamente quando i padroni, dovendosi adeguare ad... (continuer)
In Lawrence, when the starving masses struck for more to eat
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/4/2015 - 11:48
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Serves Them Fine (Cotton Mill Colic No. 3)

Serves Them Fine (Cotton Mill Colic No. 3)
[1931]
Parole e musica di David “Dave” McCarn (1905-1964), chitarrista, armonicista e songwriter originario di Gaston County, North Carolina
Testo trovato su Folk Archive

Conclusione della trilogia sullo sfruttamento operaio e sulla Grande Depressione iniziata nel 1926 con Cotton Mill Colic e proseguita nel 1930 con Poor Man, Rich Man (Cotton Mill Colic No. 2). Poi Dave McCarn, dopo il fugace successo, tornò nell’ombra a fare l’operaio tessile e il riparatore di radio. Morì ancora giovane nel 1964 di una cirrosi.

Trovo il brano interpretato dai The New Lost City Ramblers (Mike Seeger, John Cohen, Tom Paley) nel disco “Songs From The Depression” edito dalla Folkways Records nel 1959.

Poi anche nella raccolta “Gastonia Gallop. Cotton Mill Songs & Hillbilly Blues. Piedmont Textile Workers on Record, Gaston County, North Carolina 1927-1931” pubblicata nel 2009 dalla Old Hat Records.
Now, people, in the year nineteen and twenty
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/4/2015 - 10:28
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Ο Διγενής

anonyme
Ο Διγενής
O Digenís
Origini: XII secolo (Creta)
Ρίζες στο ΧΙΙ αιώνα (Κρήτη)
Rizitiko cretese / Κρητικό ριζίτικο
Canto della Resistenza cretese
Τραγούδι της κρητικής Αντιστάσεως

Προσαρμογή και ενορχέστρωση του Γιάννη Μαρκόπουλου
Ερμηνεία του Νίκου Ξυλούρη
'Αλμπουμ: Ριζίτικα [1971]
Arrangiamento e orchestrazione di Yannis Markopoulos
Interpretazione di Nikos Xylouris
Album: Rizitika [1971]



Terminati i probabili bordoni che vi saranno presi ascoltando questo brano dal video (bordoni aumentati a dismisura dall'interpretazione di Nikos Xylouris, chi altri?), la sua storia non ne provoca di meno.

Le sue origini risalgono con tutta probabilità agli albori del greco vernacolare, nel XII secolo. Ancor prima che il grande poema epico della Grecia medievale, il Digenis Akritas (Διγενής Ακρίτας), fosse composto e messo per iscritto (l'inizio riconosciuto della letteratura neogreca), i cosiddetti... (continuer)
Ο Διγενής ψυχομαχεί
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 14/4/2015 - 01:14
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The Whirlwind

The Whirlwind
From zero to sixty, and wanted two life times,
(continuer)
envoyé par leo 13/4/2015 - 23:09

Eduardo Galeano

Antiwar Songs Blog
Eduardo Galeano
“[…] La gente a la que más le duele vivir, la gente más sensible es la más vulnerable. Y en cambio estos hijos de putas que se dedican a tormentar a la humanidad viven vidas larguísimas esos no se mueren nunca, porque no tienen una glándula, que la verdad es que se da bastante poco, […]
Antiwar Songs Staff 2015-04-13 19:54:00
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Eduardo Galeano: Escribo

Eduardo Galeano: Escribo
Versi di Eduardo Galeano, da “Días y noches de amor y de guerra” (1978)
Musica di Javier Vegas
Nell’album de La Gran Orquesta Republicana intitolato “Optimista” (2001)
Han pasado diez años o un instante, de cuantos siglos está hecho este momento que ahora vivo, de cuantos aires el aire que respiro, años idos aires idos, años y aires guardados en mí, y desde mí multiplicados cuando me siento y me pongo la capa de mago, o la gorra de capitán, o la nariz de payaso, aprieto la lapicera y escribo, o sea, adivino, navego, convoco... ¿Vienen?
envoyé par Bernart Bartleby 13/4/2015 - 19:29
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Shut Up in Coal Creek Mine

anonyme
Shut Up in Coal Creek Mine
[1902]
Parole e musica di autore anonimo, presumibilmente un minatore di Coal Creek (l’antico nome di Lake City, oggi nuovamente cambiato in Rocky Top), Tennessee.
Incisa per la prima volta nel 1929 ad opera di un cantante e violinista del Kentucky, tal Green Bailey.
Testo trovato in quest’articolo di Lyle Lofgren originariamente pubblicato su “Inside Bluegrass”, marzo 2006.
Trovo il brano interpretato dai The New Lost City Ramblers nel disco “Modern Times” edito dalla Folkways Records nel 1968.

Poi anche, nell’interpretazione originaria di Green Bailey, nella raccolta intitolata “Poor Man, Rich Man - American Country Songs Of Protest” della Rounder Records, 1989.

Qualche anno dopo i Coal Creek Troubles del 1890-91, nella miniera di carbone di Fraterville, sempre nella Coal Creek Valley, si verificò un gravissimo incidente. Era il 19 maggio del 1902 e una galleria adiacente i pozzi... (continuer)
Shut up in the mine of Coal Creek,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/4/2015 - 16:43
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Poor Man, Rich Man (Cotton Mill Colic No. 2)

Poor Man, Rich Man (Cotton Mill Colic No. 2)
[1930]
Parole e musica di David “Dave” McCarn (1905-1964), chitarrista, armonicista e songwriter originario di Gaston County, North Carolina
Si tratta del seguito della più famosa Cotton Mill Colic
Testo trovato su Folk Archive

“Cenere alla cenere, polvere alla polvere / che il povero possa vivere e che il ricco possa andare in malora…”

Trovo la canzone in alcune raccolte, a partire da “Songs Of Complaint And Protest” edita nel 1977 dalla Libreria del Congresso statunitense.






Poi in “Poor Man, Rich Man - American Country Songs Of Protest” dela Rounder Records, 1989.

Poi anche nella raccolta “Gastonia Gallop. Cotton Mill Songs & Hillbilly Blues. Piedmont Textile Workers on Record, Gaston County, North Carolina 1927-1931” pubblicata nel 2009 dalla Old Hat Records.

Infine in “Work Hard, Play Hard, Pray Hard”, Tompkins Square Records, 2012
Let me tell you people something that's true,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/4/2015 - 15:31
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Cotton Mill Colic

Cotton Mill Colic
[1926]
Parole e musica di David “Dave” McCarn (1905-1964), chitarrista, armonicista e songwriter originario di Gaston County, North Carolina.
Testo trovato su Folk Archive
La più celebre delle canzoni di Dave McCarn, interpretata in seguito da Pete Seeger, Mike Seeger e Joe Glazer.





Più recentemente nella raccolta “Gastonia Gallop. Cotton Mill Songs & Hillbilly Blues. Piedmont Textile Workers on Record, Gaston County, North Carolina 1927-1931” pubblicata dalla Old Hat Records.

Il brano fu raccolto e trascritto per la prima volta nel 1939 dal solito Alan Lomax (ricercatore senza il quale sarebbe molto più difficile conoscere oggi le roots della musica nordamericana), che lo incluse nel suo fondamentale volume “The Folksongs Of North America”

Dave McCarn lavorò come operaio tessile fin da bambino. Altrettanto presto imparò a suonare la chitarra e l’armonica, esibendosi frequentemente... (continuer)
When you buy clothes on easy terms,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/4/2015 - 14:04
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Σχόλιο

Σχόλιο
Shólio
[1976]
Στίχοι: Διονύσης Σαββόπουλος
Μουσική: Διονύσης Σαββόπουλος
Από την ηχητική επένδυση της ταινίας
Happy Day / Χαρούμενη ημέρα (1977)
του Παντελή Βούλγαρη

Testo: Dionysis Savvopoulos
Musica: Dionysis Savvopoulos
Dalla colonna sonora del film
Happy Day / Χαρούμενη ημέρα (1977)
di Pandelis Voulgaris

Un campo di concentramento su un'isola arida è l'inferno per i prigionieri che vi sono stati deportati. La vita quotidiana delle persone che vi sono rinchiuse consiste in interrogatori, violenza psicofisica, punizioni arbitrarie e altre torture. Un prigioniero rifiuta di sottomersi e viene torturato; mentre tenta di scappare, cade in mare. Quando la Regina visita l'isola, i guardiani trovano il fuggitivo e lo uccidono senza pensarci un attimo, dato che ufficialmente è già morto. Questa, riassunta per capi più che sommi, è la trama del film Happy Day, girato nel 1976 dal regista... (continuer)
Δεν έχει τι, δεν έχει πώς
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 13/4/2015 - 11:55
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Union Burying Ground

Union Burying Ground
[1944?]
Parole e musica di Woody Guthrie
Si trova anche con il titolo “Union Burial Ground”
Nel disco intitolato “Struggle”, pubblicato dalla Folkways Records nel 1976
Ne uscì pure un’edizione italiana intitolata “Woody Guthrie Vol.8 – Struggle” a cura della Albatros Records.






Una canzone dedicata da Guthrie a tutti i lavoratori, leader e organizzatori sindacali assassinati negli USA durante i 100 anni precedenti, a partire dalla metà dell’800 quando cominciarono a formarsi le prime organizzazioni per la difesa dei diritti e della dignità dei lavoraratori.
I see they're low'ring a right new coffin,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/4/2015 - 11:33
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Kenen joukoissa seisot

Kenen joukoissa seisot
Testo / Lyrics / Sanat: Aulikki Oksanen
Ei, ystäväni, ei synny
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 13/4/2015 - 09:45
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Caltanissetta fa quattru quarteri

Caltanissetta fa quattru quarteri
Parole e musica tradizionali
Testo trovato su Cultura Siciliana, sito curato da Nicolò La Perna, autore della biografia “Rosa Balistreri - Rusidda... a Licatisa”.
Nel disco “La voce della Sicilia" del 1967, riedito nel 1973 con il titolo "La cantatrice del Sud”.



“Questa canzone fa parte dei canti di protesta dei lavoratori. Il lavoro in miniera, un tempo comune in Sicilia, per l’estrazione dello zolfo, (miniera di Pasquasia a Enna, miniera di Passarello a Licata e miniere ad Agrigento) e del sale (Realmonte, Racalmuto) impiegava molti lavoratori che conducevano una triste esistenza alla luce delle lucerne per l’estrazione dei minerali che venivano convogliati nel porto di Licata o di Porto Empedocle da dove venivano esportati in tutto il mondo.
La disagiata vita dei minatori, pirriaturi, dalla parola siciliana “pirrera” miniera, ha dato spunto a molte poesie e canzoni su questo tema.

Questo... (continuer)
Caltanissetta fa quattru quarteri,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/4/2015 - 08:46
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Casualties of War / Vittime di guerra

Casualties of War / Vittime di guerra
[1989]
Composta da Ennio Morricone
Composed by Ennio Morricone
Colonna originale del film
Vittime di Guerra
Regia di Brian De Palma
Original soundtrack of the motion picture
Casualties of War
Directed by Brian De Palma




Vittime di guerra (Casualties of War) è un film del 1989 diretto da Brian De Palma, con Michael J. Fox, Sean Penn e Ving Rhames. La pellicola si basa su di un fatto realmente accaduto durante la guerra del Vietnam nel 1966, nominato "l'incidente della collina 192". Il film fu un cambio di registro sia per il regista che per l'attore protagonista, Michael J. Fox, che sino a quel momento aveva recitato in svariate commedie e nel primo film della trilogia di Ritorno al futuro; nel film, egli mostrò di essere adatto anche a ruoli drammatici. Venne affiancato da John C. Reilly e John Leguizamo. Il film uscì il 18 agosto 1989.

Una squadra di soldati statunitensi dell'LRRP... (continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 13/4/2015 - 02:35

L'aria è vuota di ogni grido

L'aria è vuota di ogni grido
[2007]
Ai caduti di Piazza della Loggia
di Franco Loi
Sul tema musicale "Vittime di guerra" di Ennio Morricone [1989]

Livia Bottardi Milani
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 13/4/2015 - 02:29
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Know Your Rights

Know Your Rights
(1982)
Album: "Combat Rock"

La canzone esordisce con la frase «This is a public service announcement...with guitar!» [trad. «Questo è un servizio di pubblica informazione... (eseguito) con la chitarra!»]. Dunque prosegue elencando ironicamente "i tre diritti" attualmente che sarebbero concessi ai poveri e ai diseredati. Lo speaker dell'annuncio ( che si evince essere come un funzionario malvagio ed che è "interpretato" da Joe Strummer ), sul finire della canzone specifica che non sono ammessi altri diritti oltre quelli elencati.

I diritti sono i seguenti:

Il diritto di non essere uccisi. ( L'omicidio è un reato - a meno che non sia commesso da un poliziotto o da un aristocratico ).
Il diritto di procurarsi i soldi per sfamarsi. ( Purché non ti dispiaccia l'essere investigati, umiliati e - magari - riabilitati ).
Il diritto alla libertà di parola ( Finché non ti viene tappata la bocca mentre stai provando a farlo ).
This is a public service announcement with guitar
(continuer)
envoyé par Andrea 12/4/2015 - 19:45
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27 marzo (Mai più/Ventisette marzo/Alla riscossa)

27 marzo (Mai più/Ventisette marzo/Alla riscossa)
(G. Di Folco; G. Spirito)

Alessandro Mazziotti: flauti dritti soprano, contralto, tenore e basso, cornamusa in Do, piva in Sol, tin whistle in re, gaita in Re;
Giovanni Di Folco: fisarmonica;
Gianluca Spirito: banjo, mandola, bandurria, bouzouki, mandolino, ukulele;
Mauro Munzi: rullanti
Registrato e mixato da Mauro Munzi @ 24 gradi recording studio, Roma, gennaio 2012
Produzione artistica Ned Ludd e Mauro Munzi
Prodottoda Ned Ludd

(Modena City Ramblers)

Il giorno della battaglia, musicato in un set di strumentali originali composti per commemorare quei momenti di ardore ed eroismo, ma anche di morte e distruzione
Strumentale
envoyé par dq82 12/4/2015 - 16:55
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Προσχέδια για την Μακρόνησο

Προσχέδια για την Μακρόνησο
Proshédia gia tin Makróniso
Στίχοι:   Τίτος Πατρίκιος
Μουσική:   Ωχρά Σπειροχαίτη
'Αλμπουμ: Ωχρά Σπειροχαίτη 2010 (Τρίτος Δίσκος)

Testo: Titos Patrikios
Musica: Ohra Speirohaiti
Album: Ωχρά Σπειροχαίτη 2010 (Ohra Speirohaiti 2010, Terzo Disco)



I versi del poeta ateniese Titos Patrikios, nato a Atene nel 1928, ci riportano nel modo più terribile a Makronissos, l'isola-lager dell'Egeo cantata da Yannis Ritsos, poeta che vi fu rinchiuso. Collegata com'è necessariamente questa composizione alla Cantata per Makronissos di Maria Dimitriadi (musicata da Thanos Mikroutsikos sui versi di Ritsos), altro non si può fare che rimandare a quella pagina e alle copiose notizie scritte a suo tempo da Gian Piero Testa (e, naturalmente, alla sua traduzione).

Anche Titos Patrikios, al pari di Yannis Ritsos, fu rinchiuso a Makronissos. Nato da due attori di teatro e cresciuto in un ambiente colto e... (continuer)
Ι.
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 12/4/2015 - 11:33

Il pullmann

Il pullmann
[1975]
Testo e musica di Nadia Furlon e Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato
Lyrics and music by Nadia Furlon and Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato



"E' stato uno dei primi gruppi della Cooperativa L’Orchestra, l'etichetta musicale degli Stormy Six. Il loro disco, che prendeva il nome Quarto Stato, uscito nel 1975, ha avuto un certo ruolo nel campo della nuova musica politica, grazie alle numerose esibizioni, sostenute anche all’estero, soprattutto in Germania. Il disco era firmato dai due componenti del Quarto Stato, Nadia Furlon e Mario Acquaviva, che provenivano dalla Commissione Culturale del Movimento Studentesco, e si avvaleva del contributo di musicisti occasionalmente strappati al terreno jazzistico, Gaetano Liguori, Roberto Del Piano. C’erano alcuni pezzi che si elevavano sopra gli altri, Il brigante, Luca Marano (ripresi dalle tradizioni popolari del sud) e Non è tempo...... (continuer)
Fazzoletti gialli e blu
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 12/4/2015 - 11:20
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Анархия

anonyme
Canzone diffusa in Ucraina durante la rivoluzione del 1917, guidata dagli anarchici di Nestor Makhno o "armata nera".

Dopo un iniziale successo la rivoluzione fu stroncata dall'armata rossa, ma già prima l'Ucraina Makhnovista mostrava le fondamenta di uno stato autoritario, e ironicamente forse sono stati proprio i bolscevichi a impedire che l'anarchismo trovasse un suo Stalin.

Considerazioni personali a parte, la canzone è attribuita da alcuni a Makhno stesso, ma la cosa è difficilmente verificabile.
Кони вёрсты рвут намётом,
(continuer)
12/4/2015 - 00:36
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Bandiera rossa (Pankrti)

Bandiera rossa (Pankrti)
(1984)

dal "Rdeči album" (l'album rosso, strizzando l'occhio al famoso White Album dei Beatles)

Una versione modernizzata nel testo e nella musica del famoso inno dei socialisti italiani.
Nonostante si tratti di un inno chiaramente comunista, non fu visto bene dall'establishment jugoslavo, i cui rapporti con l'italia non erano cordiali.

La sintassi non sarà proprio perfetta, ma si fa ascoltare.
Avanti popolo, bandiera rossa
(continuer)
11/4/2015 - 21:27
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Janez kranjski Janez

anonyme
Janez kranjski Janez
Origine: forse epoca I guerra mondiale
In questa forma: 1943/45
Origin: maybe WW1 time
In this form: 1943/45

La canzone ha con tutta probabilità origine all'epoca della I guerra mondiale tra le truppe slovene nell'esercito austroungarico; da tenere presente che, all'epoca, “kranjski” (propriamente: “cragnolino, carnico”) valeva genericamente per “sloveno” e che Janez “Giovanni, Gianni” è, come in diverse altre lingue, la denominazione del “soldatino”, del soldato semplice. Durante la II guerra mondiale, e in particolare durante la Resistenza, la canzone fu adattata alle circostanze e divenne una sorta di simbolo della lotta partigiana slovena; è in quest'ultima versione che viene qui presentata.



The song originated most probably during WW1 among Slovenian troops in the Austro-Hungarian army; at that time, the word “kranjski” (in its proper meaning: “Carinthian”) was a generic term... (continuer)
Janez, kranjski Janez
(continuer)
11/4/2015 - 21:18
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Going to a Town

Going to a Town
Album: Release the Stars (2007)
Interpretata anche insime a Anohni nell'album Folkocracy del 2023

Obviously, in retrospect, it seems obvious one would sing protest songs against the Bush government and the war in Iraq, and really put your neck out there and make a statement. But the truth of the matter is, nobody really was and the backlash against you if you did was so profound. This was the Dixie Chicks-era of getting booed off stage. When I wrote Going to a Town it was right in the storm of that period and I think it was an important song for that time attacking the American government directly for how they were acting."

Read more: Rufus Wainwright on the eight songs that defined him

*

The town Wainwright refers to in this song is Berlin, Germany, where he met his husband, Jorn Weisbrodt. He made much of the Release The Stars album there.

"The song is about going to a city that had... (continuer)
I'm going to a town that has already been burnt down
(continuer)
11/4/2015 - 20:56
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22 ore

22 ore
(A. Mazziotti)
Giovanni Di Folco: fisarmonica;
Gianluca Spirito: banjo, mandola, chitarra acustica, bouzuki, mandolino;
Alessandro Mazziotti: cornamusa in Do, piva in Sol, zampogna a chiave in Sol
Registrato e mixato da Mauro Munzi @ 24 gradi recording studio, roma, gennaio 2012
Produzione artistica Ned Ludd e Mauro Munzi
Prodotto da Ned Ludd

(Modena City Ramblers)

Dopo l'assalto al comando tedesco gli uomini di Tombola sfuggirono al contrattacco camminando per 22 ore verso l'Appennino. Meno di un mese dopo, il 23 aprile, i SAS di farran entreranno da liberatori a Modena e il giorno seguente i "gufi" e i "garibaldini" li seguiranno a Reggio
strumentale
envoyé par Donquijote82 11/4/2015 - 20:43
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Μπαλάντα για μια λυπημένη χώρα

Μπαλάντα για μια λυπημένη χώρα
Baláda gia mia lypiméni hóra
[1997]
Στίχοι: Ωχρά Σπειροχαίτη
Μουσική: Ωχρά Σπειροχαίτη
'Αλμπουμ: Ωχρά Σπειροχαίτη, πρώτος δίσκος

Testo: Ohra Speirohaiti
Musica: Ohra Speirohaiti
Album: Ωχρά Σπειροχαίτη, πρώτος δίσκος ("Ohra Speirohaiti, primo disco")




In greco, si chiama Ωχρά Σπειροχαίτη il Treponema pallidum, vale a dire il batterio responsabile della sifilide. Particolarmente in Grecia, però, questo termine riporta anche ad una famosa poesia di Kostas Karyotakis, che così esattamente si chiamava. Ma nessuna atmosfera karyotakiana è presente in questa canzone ripresa dal primo disco della band anarchica, del 1997; si tratta di una canzone che parla di repressione, e di quanto sarebbe bello poter fare semplicemente una vita normale, fatta di gesti e cose quotidiane. Non si dice, nella canzone, di quale paese si tratti; anche se una particolarità è il ritornello in lingua turca.... (continuer)
Οι μέρες είναι μαγικές
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 11/4/2015 - 11:30

Tonino e Carlo Magno

Tonino e Carlo Magno
[1975]
Testo e musica di Nadia Furlon e Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato
Lyrics and music by Nadia Furlon and Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato



"E' stato uno dei primi gruppi della Cooperativa L’Orchestra, l'etichetta musicale degli Stormy Six. Il loro disco, che prendeva il nome Quarto Stato, uscito nel 1975, ha avuto un certo ruolo nel campo della nuova musica politica, grazie alle numerose esibizioni, sostenute anche all’estero, soprattutto in Germania. Il disco era firmato dai due componenti del Quarto Stato, Nadia Furlon e Mario Acquaviva, che provenivano dalla Commissione Culturale del Movimento Studentesco, e si avvaleva del contributo di musicisti occasionalmente strappati al terreno jazzistico, Gaetano Liguori, Roberto Del Piano. C’erano alcuni pezzi che si elevavano sopra gli altri, Il brigante, Luca Marano (ripresi dalle tradizioni popolari del sud) e Non è tempo...... (continuer)
Tonino aveva quindici anni come noi
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 11/4/2015 - 10:44
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Luca Marano

Luca Marano
[1975]
Testo e musica di Nadia Furlon e Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato
Lyrics and music by Nadia Furlon and Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato



"E' stato uno dei primi gruppi della Cooperativa L’Orchestra, l'etichetta musicale degli Stormy Six. Il loro disco, che prendeva il nome Quarto Stato, uscito nel 1975, ha avuto un certo ruolo nel campo della nuova musica politica, grazie alle numerose esibizioni, sostenute anche all’estero, soprattutto in Germania. Il disco era firmato dai due componenti del Quarto Stato, Nadia Furlon e Mario Acquaviva, che provenivano dalla Commissione Culturale del Movimento Studentesco, e si avvaleva del contributo di musicisti occasionalmente strappati al terreno jazzistico, Gaetano Liguori, Roberto Del Piano. C’erano alcuni pezzi che si elevavano sopra gli altri, Il brigante, Luca Marano (ripresi dalle tradizioni popolari del sud) e Non è tempo...... (continuer)
Stanno calando i lupi a gettarci la croce,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 10/4/2015 - 17:55
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U pumu

U pumu
[1974]
Scritta da Rosa Balistreri con Gianni Belfiore (1941-), paroliere e compositore (che iniziò proprio con “Rusidda ‘a Licatisa”, fece fortuna con Julio Iglesias ed è di recente finito malamente, autore di una canzone “di corte” dedicata al bel ministro Maria Elena Boschi…)
Testo trovato su Cultura Siciliana, sito curato da Nicolò La Perna, autore della biografia “Rosa Balistreri - Rusidda... a Licatisa”.
Nell’album di Rosa Balistreri intitolato “Amuri senza amuri”
Quannu me matri mi fici vattiari
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/4/2015 - 15:42
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Cura Robespierre

Cura Robespierre
[2014]
Album:Bioscop
Volete Coca–Cola
(continuer)
envoyé par daniela -k.d.- 10/4/2015 - 13:54
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Kaikki ihmisolennot

Kaikki ihmisolennot
This song was originally made for the 1967 peace week arranged by the Student Union of the University of Helsinki to lyrics based on the Universal Declaration of Human Rights.

http://www.un.org/en/documents/udhr/
Kaikki ihmisolennot
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 10/4/2015 - 11:22
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Uomini e soldi

Uomini e soldi
[1972]
Parole e musica di Fausto Amodei
Nell’album intitolato “Se non li conoscete” pubblicato da I Dischi del Sole
Testo trovato su Il Deposito
Canzone interpretata anche da Rosa Balistreri all’epoca della sua partecipazione al Canzoniere Italiano, esperienza direttamente collegata al Cantacronache.
Son senza patria i soldi dei padroni,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/4/2015 - 10:59

Unu, du’ e tri

Unu, du’ e tri
Canzone inedita scritta da Lillo Catania, già coautore di Quannu moru, il testamento artistico e spirituale di Rosa Balistreri, e autore della meno nota Chi m’insunnai (Viaggiu o ‘nfernu).

Testo trovato su Cultura Siciliana, sito curato da Nicolò La Perna, autore della biografia “Rosa Balistreri - Rusidda... a Licatisa”.

Un’“allegra” canzone che fa il paio con “Guvernu 'talianu si veru buttanu” di Otello Profazio
Unu, du’ e tri,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/4/2015 - 10:40
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A Gisuzzu lu pigghiaru

A Gisuzzu lu pigghiaru
Canto tradizionale siciliano della Settimana Santa.
Nel disco di Carlo Muratori intitolato “Pesah. I canti e le musiche della Settimana Santa in Sicilia” (1999)

Lo propongo perché penso che i canti sull’assassinio del Cristo – ma solo quelli popolari e apocrifi come questo - andrebbero tutti inseriti nelle CCG, nei percorsi sulle vittime della repressione e sulla pena di morte, omicidio legalizzato perpetrato dai potenti.

Questo, in particolare, mi ha commosso per quel “Gisuzzu” così intimo, confidenziale, pieno d’amore, e per la suprema sintesi che, in sole tre strofe, l’anonimo autore è riuscito a fare del calvario di Gesù Cristo torturato a morte.
A Gisuzzu lu pigghiaru
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/4/2015 - 09:38
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Passa Maria

Passa Maria
Canto tradizionale siciliano, molto antico, della Settimana Santa.

Lo propongo perché penso che i canti sull’assassinio del Cristo – ma solo quelli popolari e apocrifi come questo - andrebbero tutti inseriti nelle CCG, nei percorsi sulle vittime della repressione e sulla pena di morte, omicidio legalizzato perpetrato dai potenti.

Rosa Balistreri registrò questo e altri canti nel 1987 ad Udine, ospite della famiglia di Vittorio Vella, goriziano, editore musicale e compositore. Quelle registrazioni restarono inedite fino al 2007, quando furono pubblicate nel CD intitolato “Rosa canta e cunta. Rari e Inediti” edito dall’etichetta Teatro del Sole fondata dall’Associazione Cielozero, quella che cura il sito ufficiale dedicato a Rosa Balistreri.
Il testo però l’ho trovato su Cultura Siciliana, sito curato da Nicolò La Perna, autore della biografia “Rosa Balistreri - Rusidda... a Licatisa”.
Passa Maria di na strada nova
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/4/2015 - 08:55
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La Déclaration des Droits de l'Âme

La Déclaration des Droits de l'Âme
(2014)

Dopo l'omonima Déclaration des droits de l'âme dei Muvrini e la fantastica Déclaration universelle des droits de l'âne del nostro Marco Valdo M.I. ecco un'altra dichiarazione dei diritti dell'anima completamente in tema con il nostro sito.
Préambule :
(continuer)
envoyé par CCG Staff 9/4/2015 - 21:37
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Quand fera-t-il jour camarade

Quand fera-t-il jour camarade
Parole / Lyrics / Paroles: Gaston Bonheur

Performed by Mireille Mathieu
Ils avançaient l'air buté, poings aux poches
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 9/4/2015 - 20:20
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Nustalgia (Nostalgia di Ribera)

Nustalgia (Nostalgia di Ribera)
[1964]
Parole e musica di Giuseppe Nicola Ciliberto (1942-), scrittore, poeta, compositore e pittore nativo di Ribera, in Provincia di Agrigento.

Testo trovato su Cultura Siciliana, sito curato da Nicolò La Perna, autore della biografia “Rosa Balistreri - Rusidda... a Licatisa”

La canzone è inedita nella versione di Rosa Balistreri, che la interpretò in almeno due occasioni: in un concerto a Barcellona Pozzo di Gotto, Messina, in data imprecisata, e nel corso di una serata con il popolare cantante e conduttore televisivo Claudio Lippi.
Pensu a sta terra ca mi sta luntana,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/4/2015 - 17:54
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Passannanti

Passannanti
2015
“CANCIARI PATRUNI UN E' L'BITTA'”

La storia del risorgimento italiano dalla parte dei vinti. Un disco folk cantato nell'antica lingua siciliana e prodotto da Cesare Basile. Le canzoni del nostro west: briganti, partigiani, anarchici, carnefici e vittime. Un passato di dolore e sconfitta, un presente di rinascita libera e feconda.

A cinque anni dal fortunato “Vivere ci stanca”, Salvo Ruolo torna con un nuovo e importante lavoro, frutto di anni di studio sulla storia della Sicilia a cavallo fra Ottocento e Novecento e sulla sua lingua, l'antico idioma siciliano oggi mutato e in larga parte scomparso. “Canciari patruni un è l'bittà”, prodotto da Cesare Basile e in uscita per la Controrecords di Davide Tosches, è un disco che in sette canzoni animate da un folk asciutto e terrigno racconta il Risorgimento dalla parte dei vinti, di coloro che non hanno scritto la storia ma se la sono... (continuer)
Nenti hieni giustu e nenti hie’ virita’
(continuer)
envoyé par dq82 9/4/2015 - 17:26
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Mariuzza Izzu

Mariuzza Izzu
2015
“CANCIARI PATRUNI UN E' L'BITTA'”

La storia del risorgimento italiano dalla parte dei vinti. Un disco folk cantato nell'antica lingua siciliana e prodotto da Cesare Basile. Le canzoni del nostro west: briganti, partigiani, anarchici, carnefici e vittime. Un passato di dolore e sconfitta, un presente di rinascita libera e feconda.

A cinque anni dal fortunato “Vivere ci stanca”, Salvo Ruolo torna con un nuovo e importante lavoro, frutto di anni di studio sulla storia della Sicilia a cavallo fra Ottocento e Novecento e sulla sua lingua, l'antico idioma siciliano oggi mutato e in larga parte scomparso. “Canciari patruni un è l'bittà”, prodotto da Cesare Basile e in uscita per la Controrecords di Davide Tosches, è un disco che in sette canzoni animate da un folk asciutto e terrigno racconta il Risorgimento dalla parte dei vinti, di coloro che non hanno scritto la storia ma se la sono... (continuer)
Ppi Mariuzza Izzu nudda pieta’
(continuer)
envoyé par dq82 9/4/2015 - 17:21
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Buttitta e Balistreri

Buttitta e Balistreri
2015
“CANCIARI PATRUNI UN E' L'BITTA'”

La storia del risorgimento italiano dalla parte dei vinti. Un disco folk cantato nell'antica lingua siciliana e prodotto da Cesare Basile. Le canzoni del nostro west: briganti, partigiani, anarchici, carnefici e vittime. Un passato di dolore e sconfitta, un presente di rinascita libera e feconda.

A cinque anni dal fortunato “Vivere ci stanca”, Salvo Ruolo torna con un nuovo e importante lavoro, frutto di anni di studio sulla storia della Sicilia a cavallo fra Ottocento e Novecento e sulla sua lingua, l'antico idioma siciliano oggi mutato e in larga parte scomparso. “Canciari patruni un è l'bittà”, prodotto da Cesare Basile e in uscita per la Controrecords di Davide Tosches, è un disco che in sette canzoni animate da un folk asciutto e terrigno racconta il Risorgimento dalla parte dei vinti, di coloro che non hanno scritto la storia ma se la sono... (continuer)
Au tu
(continuer)
envoyé par dq82 9/4/2015 - 17:15
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Malutempu

Malutempu
2015
“CANCIARI PATRUNI UN E' L'BITTA'”

La storia del risorgimento italiano dalla parte dei vinti. Un disco folk cantato nell'antica lingua siciliana e prodotto da Cesare Basile. Le canzoni del nostro west: briganti, partigiani, anarchici, carnefici e vittime. Un passato di dolore e sconfitta, un presente di rinascita libera e feconda.

A cinque anni dal fortunato “Vivere ci stanca”, Salvo Ruolo torna con un nuovo e importante lavoro, frutto di anni di studio sulla storia della Sicilia a cavallo fra Ottocento e Novecento e sulla sua lingua, l'antico idioma siciliano oggi mutato e in larga parte scomparso. “Canciari patruni un è l'bittà”, prodotto da Cesare Basile e in uscita per la Controrecords di Davide Tosches, è un disco che in sette canzoni animate da un folk asciutto e terrigno racconta il Risorgimento dalla parte dei vinti, di coloro che non hanno scritto la storia ma se la sono... (continuer)
I gghiamaunu briganti (1)
(continuer)
envoyé par dq82 9/4/2015 - 17:04
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En España las flores

anonyme
Finnish translation by Pentti Saaritsa
Suomennos Pentti Saaritsa

Audio link to this song performed by Kaisa Korhonen: https://www.youtube.com/watch?v=s2XVNCtdTfo

Another link to the original Spanish song above: https://www.youtube.com/watch?v=6zQ_LKcjhJA
MADRIDIN RUUSUT
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 8/4/2015 - 23:25
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Déclaration des droits de l'âme

Déclaration des droits de l'âme
Je consulte Lucien. Déclaration suit.

Cordial

Marco Valdo M.I.
Marco Valdo M.I. 8/4/2015 - 18:00
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Timur Tengah I

Timur Tengah I
8 aprile 2015
MEDIO ORIENTE I
(continuer)
8/4/2015 - 17:06




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