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22 ore

22 ore
(A. Mazziotti)
Giovanni Di Folco: fisarmonica;
Gianluca Spirito: banjo, mandola, chitarra acustica, bouzuki, mandolino;
Alessandro Mazziotti: cornamusa in Do, piva in Sol, zampogna a chiave in Sol
Registrato e mixato da Mauro Munzi @ 24 gradi recording studio, roma, gennaio 2012
Produzione artistica Ned Ludd e Mauro Munzi
Prodotto da Ned Ludd

(Modena City Ramblers)

Dopo l'assalto al comando tedesco gli uomini di Tombola sfuggirono al contrattacco camminando per 22 ore verso l'Appennino. Meno di un mese dopo, il 23 aprile, i SAS di farran entreranno da liberatori a Modena e il giorno seguente i "gufi" e i "garibaldini" li seguiranno a Reggio
strumentale
envoyé par Donquijote82 11/4/2015 - 20:43
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Μπαλάντα για μια λυπημένη χώρα

Μπαλάντα για μια λυπημένη χώρα
Baláda gia mia lypiméni hóra
[1997]
Στίχοι: Ωχρά Σπειροχαίτη
Μουσική: Ωχρά Σπειροχαίτη
'Αλμπουμ: Ωχρά Σπειροχαίτη, πρώτος δίσκος

Testo: Ohra Speirohaiti
Musica: Ohra Speirohaiti
Album: Ωχρά Σπειροχαίτη, πρώτος δίσκος ("Ohra Speirohaiti, primo disco")




In greco, si chiama Ωχρά Σπειροχαίτη il Treponema pallidum, vale a dire il batterio responsabile della sifilide. Particolarmente in Grecia, però, questo termine riporta anche ad una famosa poesia di Kostas Karyotakis, che così esattamente si chiamava. Ma nessuna atmosfera karyotakiana è presente in questa canzone ripresa dal primo disco della band anarchica, del 1997; si tratta di una canzone che parla di repressione, e di quanto sarebbe bello poter fare semplicemente una vita normale, fatta di gesti e cose quotidiane. Non si dice, nella canzone, di quale paese si tratti; anche se una particolarità è il ritornello in lingua turca.... (continuer)
Οι μέρες είναι μαγικές
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 11/4/2015 - 11:30

Tonino e Carlo Magno

Tonino e Carlo Magno
[1975]
Testo e musica di Nadia Furlon e Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato
Lyrics and music by Nadia Furlon and Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato



"E' stato uno dei primi gruppi della Cooperativa L’Orchestra, l'etichetta musicale degli Stormy Six. Il loro disco, che prendeva il nome Quarto Stato, uscito nel 1975, ha avuto un certo ruolo nel campo della nuova musica politica, grazie alle numerose esibizioni, sostenute anche all’estero, soprattutto in Germania. Il disco era firmato dai due componenti del Quarto Stato, Nadia Furlon e Mario Acquaviva, che provenivano dalla Commissione Culturale del Movimento Studentesco, e si avvaleva del contributo di musicisti occasionalmente strappati al terreno jazzistico, Gaetano Liguori, Roberto Del Piano. C’erano alcuni pezzi che si elevavano sopra gli altri, Il brigante, Luca Marano (ripresi dalle tradizioni popolari del sud) e Non è tempo...... (continuer)
Tonino aveva quindici anni come noi
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 11/4/2015 - 10:44
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Luca Marano

Luca Marano
[1975]
Testo e musica di Nadia Furlon e Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato
Lyrics and music by Nadia Furlon and Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato



"E' stato uno dei primi gruppi della Cooperativa L’Orchestra, l'etichetta musicale degli Stormy Six. Il loro disco, che prendeva il nome Quarto Stato, uscito nel 1975, ha avuto un certo ruolo nel campo della nuova musica politica, grazie alle numerose esibizioni, sostenute anche all’estero, soprattutto in Germania. Il disco era firmato dai due componenti del Quarto Stato, Nadia Furlon e Mario Acquaviva, che provenivano dalla Commissione Culturale del Movimento Studentesco, e si avvaleva del contributo di musicisti occasionalmente strappati al terreno jazzistico, Gaetano Liguori, Roberto Del Piano. C’erano alcuni pezzi che si elevavano sopra gli altri, Il brigante, Luca Marano (ripresi dalle tradizioni popolari del sud) e Non è tempo...... (continuer)
Stanno calando i lupi a gettarci la croce,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 10/4/2015 - 17:55
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U pumu

U pumu
[1974]
Scritta da Rosa Balistreri con Gianni Belfiore (1941-), paroliere e compositore (che iniziò proprio con “Rusidda ‘a Licatisa”, fece fortuna con Julio Iglesias ed è di recente finito malamente, autore di una canzone “di corte” dedicata al bel ministro Maria Elena Boschi…)
Testo trovato su Cultura Siciliana, sito curato da Nicolò La Perna, autore della biografia “Rosa Balistreri - Rusidda... a Licatisa”.
Nell’album di Rosa Balistreri intitolato “Amuri senza amuri”
Quannu me matri mi fici vattiari
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/4/2015 - 15:42
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Cura Robespierre

Cura Robespierre
[2014]
Album:Bioscop
Volete Coca–Cola
(continuer)
envoyé par daniela -k.d.- 10/4/2015 - 13:54
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Kaikki ihmisolennot

Kaikki ihmisolennot
This song was originally made for the 1967 peace week arranged by the Student Union of the University of Helsinki to lyrics based on the Universal Declaration of Human Rights.

http://www.un.org/en/documents/udhr/
Kaikki ihmisolennot
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 10/4/2015 - 11:22
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Uomini e soldi

Uomini e soldi
[1972]
Parole e musica di Fausto Amodei
Nell’album intitolato “Se non li conoscete” pubblicato da I Dischi del Sole
Testo trovato su Il Deposito
Canzone interpretata anche da Rosa Balistreri all’epoca della sua partecipazione al Canzoniere Italiano, esperienza direttamente collegata al Cantacronache.
Son senza patria i soldi dei padroni,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/4/2015 - 10:59

Unu, du’ e tri

Unu, du’ e tri
Canzone inedita scritta da Lillo Catania, già coautore di Quannu moru, il testamento artistico e spirituale di Rosa Balistreri, e autore della meno nota Chi m’insunnai (Viaggiu o ‘nfernu).

Testo trovato su Cultura Siciliana, sito curato da Nicolò La Perna, autore della biografia “Rosa Balistreri - Rusidda... a Licatisa”.

Un’“allegra” canzone che fa il paio con “Guvernu 'talianu si veru buttanu” di Otello Profazio
Unu, du’ e tri,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/4/2015 - 10:40
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A Gisuzzu lu pigghiaru

A Gisuzzu lu pigghiaru
Canto tradizionale siciliano della Settimana Santa.
Nel disco di Carlo Muratori intitolato “Pesah. I canti e le musiche della Settimana Santa in Sicilia” (1999)

Lo propongo perché penso che i canti sull’assassinio del Cristo – ma solo quelli popolari e apocrifi come questo - andrebbero tutti inseriti nelle CCG, nei percorsi sulle vittime della repressione e sulla pena di morte, omicidio legalizzato perpetrato dai potenti.

Questo, in particolare, mi ha commosso per quel “Gisuzzu” così intimo, confidenziale, pieno d’amore, e per la suprema sintesi che, in sole tre strofe, l’anonimo autore è riuscito a fare del calvario di Gesù Cristo torturato a morte.
A Gisuzzu lu pigghiaru
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/4/2015 - 09:38
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Passa Maria

Passa Maria
Canto tradizionale siciliano, molto antico, della Settimana Santa.

Lo propongo perché penso che i canti sull’assassinio del Cristo – ma solo quelli popolari e apocrifi come questo - andrebbero tutti inseriti nelle CCG, nei percorsi sulle vittime della repressione e sulla pena di morte, omicidio legalizzato perpetrato dai potenti.

Rosa Balistreri registrò questo e altri canti nel 1987 ad Udine, ospite della famiglia di Vittorio Vella, goriziano, editore musicale e compositore. Quelle registrazioni restarono inedite fino al 2007, quando furono pubblicate nel CD intitolato “Rosa canta e cunta. Rari e Inediti” edito dall’etichetta Teatro del Sole fondata dall’Associazione Cielozero, quella che cura il sito ufficiale dedicato a Rosa Balistreri.
Il testo però l’ho trovato su Cultura Siciliana, sito curato da Nicolò La Perna, autore della biografia “Rosa Balistreri - Rusidda... a Licatisa”.
Passa Maria di na strada nova
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/4/2015 - 08:55
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La Déclaration des Droits de l'Âme

La Déclaration des Droits de l'Âme
(2014)

Dopo l'omonima Déclaration des droits de l'âme dei Muvrini e la fantastica Déclaration universelle des droits de l'âne del nostro Marco Valdo M.I. ecco un'altra dichiarazione dei diritti dell'anima completamente in tema con il nostro sito.
Préambule :
(continuer)
envoyé par CCG Staff 9/4/2015 - 21:37
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Quand fera-t-il jour camarade

Quand fera-t-il jour camarade
Parole / Lyrics / Paroles: Gaston Bonheur

Performed by Mireille Mathieu
Ils avançaient l'air buté, poings aux poches
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 9/4/2015 - 20:20
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Nustalgia (Nostalgia di Ribera)

Nustalgia (Nostalgia di Ribera)
[1964]
Parole e musica di Giuseppe Nicola Ciliberto (1942-), scrittore, poeta, compositore e pittore nativo di Ribera, in Provincia di Agrigento.

Testo trovato su Cultura Siciliana, sito curato da Nicolò La Perna, autore della biografia “Rosa Balistreri - Rusidda... a Licatisa”

La canzone è inedita nella versione di Rosa Balistreri, che la interpretò in almeno due occasioni: in un concerto a Barcellona Pozzo di Gotto, Messina, in data imprecisata, e nel corso di una serata con il popolare cantante e conduttore televisivo Claudio Lippi.
Pensu a sta terra ca mi sta luntana,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/4/2015 - 17:54
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Passannanti

Passannanti
2015
“CANCIARI PATRUNI UN E' L'BITTA'”

La storia del risorgimento italiano dalla parte dei vinti. Un disco folk cantato nell'antica lingua siciliana e prodotto da Cesare Basile. Le canzoni del nostro west: briganti, partigiani, anarchici, carnefici e vittime. Un passato di dolore e sconfitta, un presente di rinascita libera e feconda.

A cinque anni dal fortunato “Vivere ci stanca”, Salvo Ruolo torna con un nuovo e importante lavoro, frutto di anni di studio sulla storia della Sicilia a cavallo fra Ottocento e Novecento e sulla sua lingua, l'antico idioma siciliano oggi mutato e in larga parte scomparso. “Canciari patruni un è l'bittà”, prodotto da Cesare Basile e in uscita per la Controrecords di Davide Tosches, è un disco che in sette canzoni animate da un folk asciutto e terrigno racconta il Risorgimento dalla parte dei vinti, di coloro che non hanno scritto la storia ma se la sono... (continuer)
Nenti hieni giustu e nenti hie’ virita’
(continuer)
envoyé par dq82 9/4/2015 - 17:26
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Mariuzza Izzu

Mariuzza Izzu
2015
“CANCIARI PATRUNI UN E' L'BITTA'”

La storia del risorgimento italiano dalla parte dei vinti. Un disco folk cantato nell'antica lingua siciliana e prodotto da Cesare Basile. Le canzoni del nostro west: briganti, partigiani, anarchici, carnefici e vittime. Un passato di dolore e sconfitta, un presente di rinascita libera e feconda.

A cinque anni dal fortunato “Vivere ci stanca”, Salvo Ruolo torna con un nuovo e importante lavoro, frutto di anni di studio sulla storia della Sicilia a cavallo fra Ottocento e Novecento e sulla sua lingua, l'antico idioma siciliano oggi mutato e in larga parte scomparso. “Canciari patruni un è l'bittà”, prodotto da Cesare Basile e in uscita per la Controrecords di Davide Tosches, è un disco che in sette canzoni animate da un folk asciutto e terrigno racconta il Risorgimento dalla parte dei vinti, di coloro che non hanno scritto la storia ma se la sono... (continuer)
Ppi Mariuzza Izzu nudda pieta’
(continuer)
envoyé par dq82 9/4/2015 - 17:21
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Buttitta e Balistreri

Buttitta e Balistreri
2015
“CANCIARI PATRUNI UN E' L'BITTA'”

La storia del risorgimento italiano dalla parte dei vinti. Un disco folk cantato nell'antica lingua siciliana e prodotto da Cesare Basile. Le canzoni del nostro west: briganti, partigiani, anarchici, carnefici e vittime. Un passato di dolore e sconfitta, un presente di rinascita libera e feconda.

A cinque anni dal fortunato “Vivere ci stanca”, Salvo Ruolo torna con un nuovo e importante lavoro, frutto di anni di studio sulla storia della Sicilia a cavallo fra Ottocento e Novecento e sulla sua lingua, l'antico idioma siciliano oggi mutato e in larga parte scomparso. “Canciari patruni un è l'bittà”, prodotto da Cesare Basile e in uscita per la Controrecords di Davide Tosches, è un disco che in sette canzoni animate da un folk asciutto e terrigno racconta il Risorgimento dalla parte dei vinti, di coloro che non hanno scritto la storia ma se la sono... (continuer)
Au tu
(continuer)
envoyé par dq82 9/4/2015 - 17:15
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Malutempu

Malutempu
2015
“CANCIARI PATRUNI UN E' L'BITTA'”

La storia del risorgimento italiano dalla parte dei vinti. Un disco folk cantato nell'antica lingua siciliana e prodotto da Cesare Basile. Le canzoni del nostro west: briganti, partigiani, anarchici, carnefici e vittime. Un passato di dolore e sconfitta, un presente di rinascita libera e feconda.

A cinque anni dal fortunato “Vivere ci stanca”, Salvo Ruolo torna con un nuovo e importante lavoro, frutto di anni di studio sulla storia della Sicilia a cavallo fra Ottocento e Novecento e sulla sua lingua, l'antico idioma siciliano oggi mutato e in larga parte scomparso. “Canciari patruni un è l'bittà”, prodotto da Cesare Basile e in uscita per la Controrecords di Davide Tosches, è un disco che in sette canzoni animate da un folk asciutto e terrigno racconta il Risorgimento dalla parte dei vinti, di coloro che non hanno scritto la storia ma se la sono... (continuer)
I gghiamaunu briganti (1)
(continuer)
envoyé par dq82 9/4/2015 - 17:04

I nobili di Palermu

anonyme
I nobili di Palermu
[XVIII secolo?]
Nel suo libro “Rosa Balistreri - Rusidda... a Licatisa”, Nicolò La Perna attribuisce questa canzone alla collaborazione tra Ignazio Buttitta, autore dei versi, e Rosa Balistreri, che li mise in musica.
Ma su questa pagina del sito Teatrailer se ne cita il testo come prologo di una commedia brillante del Settecento di autore ignoto, una “Vastasata in tre atti” che narra della vita del popolo di Palermo a quell'epoca, già dominata dalla dinastia dei Borbone (che aveva invaso la Sicilia nel 1734).

La fonte citata riferisce inoltre che nel 1973 (o forse 1977) la commedia fu rielaborata da Ignazio Buttitta per una trasmissione su RAI1 intitolata “Seguirà una brillantissima farsa”, diretta da Piero Ponza. La piéce andò poi anche in scena a teatro con il titolo “Il cortile degli Aragonesi” (che divenne poi “U curtigghiu di li Raunisi”) nell’interpretazione di due mostri sacri del teatro e del cinema italiano, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, insieme all’attore – anche lui palermitano verace – Franco Zappalà Sr.
I nobili di Palermu,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/4/2015 - 11:45
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Cantu pi’ diri

Cantu pi’ diri
Canzone inedita scritta da Lillo Catania, già coautore di Quannu moru, il testamento artistico e spirituale di Rosa Balistreri, e autore della meno nota Chi m’insunnai (Viaggiu o ‘nfernu).
Testo trovato sul libro di Nicolò La Perna “Rosa Balistreri - Rusidda... a Licatisa”, dove si afferma che la canzone fu eseguita e registrata dal vivo durante un concerto a Cianciana, provincia di Agrigento, in data imprecisata.
Si a milli, a milli m’hannu cunnannata
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/4/2015 - 00:19

Chi m’insunnai (Viaggiu o ‘nfernu)

Chi m’insunnai (Viaggiu o ‘nfernu)
Canzone inedita scritta da Lillo Catania, già coautore di Quannu moru, il testamento artistico e spirituale di Rosa Balistreri.
Testo trovato sul libro di Nicolò La Perna “Rosa Balistreri - Rusidda... a Licatisa”
Chi mi sunnavu vi vogliu cuntari.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/4/2015 - 00:07

Déclaration universelle des droits de l'âne

Déclaration universelle des droits de l'âne
Déclaration universelle des droits de l'âne
Chanson française – Déclaration universelle des droits de l'âne – Marco Valdo M.I. – 8 avril 2015



Marco Valdo M.I. mon ami, tu devrais quand même expliquer comment on en est venu à cette « Déclaration universelle des droits de l'âne » ; ce n'est pas, dit Lucien l'âne en souriant, que je l'ignore, mais il me paraît important de l'expliquer à ceux qui la liront. D'autant que c'est la première fois qu'on la publie et qu'elle résulte – la chose est importante – de notre collaboration : celle d'un homme et d'un âne, chacun se portant garant pour son espèce.

Tout a commencé par une réflexion de Bernart Bartleby - publiée ce 8 avril 2015 au matin dans les Chansons contre la Guerre. Réflexion qui disait très exactement ceci :

Per Marco Valdo M.I.: a quando la "Déclaration des droits de l'âne"?.

Ah, dit Lucien l'âne, il faudra donc y associer l'auteur... (continuer)
L'âne naît libre, égal et fraternel ;
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 8/4/2015 - 22:42
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Гимн демократической молодёжи мира

Гимн демократической молодёжи мира
(1947)

Музыка: Анатолий Григорьевич Новиков (1896 - 1984)
Слова: Лев Иванович Ошанин (1912 - 1996)

Hymn of the World Federation of Democratic Youth
Мы мечтою о мире живем.
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 8/4/2015 - 22:08
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Puing II

Puing II
[1983]
Testo e musica: Iwan Fals
Lyrics and music: Iwan Fals
Album: Sumbang [1983]
Mata Dewa [1989]



Può darsi che la metafora sia decisamente trita, però Iwan Fals (nato a Giacarta il 3 settembre 1961) è talmente noto nel suo (non piccolo) paese da essere chiamato il “Bob Dylan indonesiano”. Ogni paese, probabilmente, ha il suo Bob Dylan, e lo scrivo senza nessun sarcasmo e con pura convinzione; solo che Bob Dylan ha avuto due trascurabili vantaggi: il primo, quello di essere Bob Dylan, e il secondo quello di scrivere e cantare in inglese. I Bob Dylan locali, ivi compresi quelli italiani, francesi, tedeschi e, in questo caso, indonesiani, hanno invece l'orribile vizio di scrivere e cantare nelle loro lingue; e poco importa se, metti caso, l'indonesiano è parlato da centocinquanta milioni di persone e capito alla perfezione da altre svariate decine di milioni perché è praticamente... (continuer)
Perang perang lagi
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 8/4/2015 - 14:43
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The Meeting

The Meeting
Known as the national anthem of the Black Panther Party, this song by Elaine Brown was first released on her 1969 record »Seize the Time«.
Yes he turned and be walked
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 8/4/2015 - 12:13

Passapòrt dj'aristocrat

Passapòrt dj'aristocrat
[1798-99]
Versi di Edoardo Ignazio Calvo.
Ignoro se la musica sia sua o invece qualche aria rivoluzionaria.

Dato il ricordo di Gian Piero Testa suscitato da un recente intervento di Riccardo Venturi, vorrei qui dare dignità autonoma ad una canzone, finora relegata a commento del canto rivoluzionario francese Ah ça ira!, e ad un autore che garbavano molto al nostro GPT.

Edoardo Ignazio Calvo (1773-1804) fu medico e poeta e fu un acceso repubblicano, giacobino, libertario e anticlericale. Visse la Rivoluzione francese in prima persona e in seguito rischiò più volte l’arresto e la morte per averne abbracciato e difeso gli ideali. Ma si rese pure conto che sulle baionette francesi portate oltralpe non scintillavano sempre i lumi della fraternità e della libertà. E quando palesò la sua disillusione nelle sue “Fàule moraj” fu costretto a sparire dalla circolazione per qualche tempo per sfuggire... (continuer)
Patriot repüblican,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/4/2015 - 09:46
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Déclaration des droits de l'âme

Déclaration des droits de l'âme
(2015)
Album: Invicta


Les âmes naissent libres, dignes de vie et de respect.
(continuer)
7/4/2015 - 22:40
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O Ismà (Heart of Jenin)

O Ismà (Heart of Jenin)
(2015)
Album: Invicta

Cet album raconte comment nous pouvons résister par la beauté à un monde qui nous inflige des fessées de vulgarité, de superficialité, d’égoïsme ou de consumérisme. Invicta souligne combien nous sommes parfois capables du meilleur face à l’adversité. C’est vrai, qu’avec ce meilleur-là, vous n’êtes pas forcément dans les radars médiatiques. Et pourtant la chanson O Ismà, qui revient sur l’histoire de cet enfant palestinien tué par l’armée israélienne et dont les parents ont donné les organes, sauvant cinq vies du côté israélien est une réalité.
Jean-François Bernardini
Dans les rues de Jenine
(continuer)
7/4/2015 - 22:24
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Вы жертвою пали

Вы жертвою пали
[1878 ?]
Vy žertvoju pali
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Anton Aleksandrovič Amosov / Антон Александрович Амосов (1854 - 1915)
1. "Идет он усталый, и цепи звенят..."
2. "Мы жертвою пали борьбы роковой..." [1870]
Musica / Music / Musique / Sävel:
Popolare russa / Russian folk tune / Mélodie populaire russe / Venäjän kansanmusiikki
[ Hа погребение английского генерала сира Джона Mура, Ivan Kozlov, 1826 ]


Titled »You Fell a Victim« and written in late 1800s (probably 1878) by Anton Aleksandrovich Amosov (pseudonym name Arkady Arkhangelsky), this poem is a well-known Russian funeral march or requiem for the fallen heroes of the revolution. The composer of the song is unknown. The melody is propably based on that of a Russian romance to Ivan Kozlov's translation of Charles Wolfe's 1817 poem »The Burial of Sir John Moore after Corunna«. [JR]

Si tratta di una delle due più celebri... (continuer)
Вы жертвою пали въ борьбѣ роковой [1]
(continuer)
envoyé par Juha Rämö / CCG-AWS Staff 04-12-2019 7/4/2015 - 15:23

Marcia d’ prinse Tomà

anonyme
Marcia d’ prinse Tomà
[intorno al 1639]
Canzone di anonimo autore piemontese, raccolta da Costantino Nigra (1828-1907), filologo, poeta, diplomatico e uomo politico, nella sua raccolta “Canti popolari del Piemonte” pubblicata nel 1888.

La marcia su Torino del principe Tommaso ricorda una delle più tristi epoche della storia del Piemonte, quella della guerra civile scatenatasi tra il 1639 ed il 1642, a margine e nell’ultima fase della Guerra dei Trent’anni, tra la duchessa Cristina di Borbone (detta “Madama Reale”, perché sorella di Luigi XIII di Francia e perché reggente di Savoia alla morte del marito Vittorio Amedeo I), filo-francese, e i suoi due cognati Tommaso Francesco e Maurizio di Savoia, filo-spagnoli.
Si trattò di una guerra dinastica, come tante all’epoca, in cui nobiltà, clero e alta borghesia si divisero tra "principisti", sostenitori di Tommaso, e "madamisti", partigiani di Cristina e della Francia…... (continuer)
Prinse Tomà ven da Milan
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/4/2015 - 14:55
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Zona rossa

Zona rossa
[2014]
Album :Immagini
Fuoco e fiamme accecate,
(continuer)
envoyé par adriana 7/4/2015 - 14:41
Parcours: Gênes - G8
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Me canton

Me canton
[dopo il 1856]
Versi di Angelo Brofferio, nella raccolta “Canzoni piemontesi” pubblicata nel 1886 a Torino dal libraio-editore F. Casanova (Via Accademia delle Scienze, piazza Carignano)



La lucida e sarcastica disillusione di Brofferio, repubblicano e di estrema sinistra, rispetto alla politica del vincente Cavour, monarchico e filo-francese. Brofferio, parlamentare subalpino dal 1848, combattè strenuamente per la riforma della giustizia, contro la pena di morte (difese inutilmente il generale Ramorino, che venne fucilato quale capro espiatorio per la disfatta nella prima guerra d’indipendenza), per la libertà di stampa e contro la censura imperante, per il diritto di associazione, per l'istruzione laica, obbligatoria e gratuita. Sostenne la repubblica romana del 1849, tradita e travolta dai francesi, si oppose al coinvolgimento nella guerra di Crimea e al trasferimento della capitale... (continuer)
Sout ai froui, darè d'na gria,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/4/2015 - 11:34
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El pover esilià

El pover esilià
[25 marzo 1831]
Versi di Angelo Brofferio, nella raccolta “Canzoni piemontesi” pubblicata nel 1886 a Torino dal libraio-editore F. Casanova (Via Accademia delle Scienze, piazza Carignano)

Come Ij fòi-fotù, anche questa canzone fu composta da Angelo Brofferio nel 1831 mentre si trovava in carcere, arrestato per via della sua adesione alla carboneria e alla società segreta massonica dei Franchi Muratori.
Angelo Brofferio (1802-1866), originario di Asti, è stato poeta ed esponente politico della sinistra nel Parlamento subalpino. Fu anticonformista, antimonarchico e anticlericale e, fra i vari anti-, si oppose pure al coinvolgimento nelle guerra di Crimea.
Dal ciabot, ch'a m'à vdù nasse,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/4/2015 - 09:41
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Так оно и есть...

Так оно и есть...
[1964]
Testo e musica di Vladimir Semënovič Vysotskij
da http://www.wysotsky.com/index.htm
Так оно и есть -
(continuer)
envoyé par Krzysiek 7/4/2015 - 00:08
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Imagine That

Imagine That
(2007)
Album: The Awakening
A mother was grieving her loss
(continuer)
6/4/2015 - 23:48
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Allons Enfants

Allons Enfants
2009

Album : Une goutte de miel dans un litre de plomb
Je suis l'appel de l'épée conservatrice il est l'heure
(continuer)
6/4/2015 - 22:35
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L'Usine

L'Usine
(2009)

Albuum: "Une goutte de miel dans un litre de plomb"

Né au Liban en 1978, Marc Nammour est arrivé dans une cité ouvrière du Jura à l’âge de 8 ans. Toute sa famille travaillait à l’usine. Enfant, il voyait la cité comme « un grand parc de jeux avec plein de gamins et un peu de verdure ».

« J’ai deux souvenirs : l’odeur du bleu de travail, ce mélange de produits chimiques et de ferraille. Même si je n’avais pas entendu la porte, je savais que mes oncles et mes grand-parents étaient rentrés. Et les gamelles qu’ils se préparaient avant de partir au boulot. »


Entre 20 et 22 ans, avant de monter à Paris pour se lancer dans la musique, le rappeur bosse à la chaîne, à temps plein, de nuit :

« J’ai éprouvé l’aliénation au travail, la répétition jusqu’à l’infini du même putain de geste à en devenir fou. C’est ça le plus dur : tu arrives au boulot et tu dois virer ton cerveau parce que si tu commences à trop réfléchir, t’as envie de casser la machine. »


Où sont passés le rock et le rap engagés qui défonçaient le FN ?
Le bus vient de l'déposer,
(continuer)
6/4/2015 - 21:58
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Jamais Nationale

Jamais Nationale
(feat. DJ Pone)

Texte: Marc Nammour
Musique: Mathieu Lalande
Arrangements: Jérome Boivin
Extrait de l'album "La Nausée" sortie le 22/09/2014


Contro tutti i fascisti e le loro "identità nazionali".
Mais écoute là cette voix dégueuler sur les ondes
(continuer)
6/4/2015 - 21:41
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Free Palestine

Free Palestine
Freedom for Palestine, Freedom for Gaza
(continuer)
6/4/2015 - 20:57
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Тот, который не стрелял

Тот, который не стрелял
Tot, kotorij ne streljał
[1972]
Testo e musica di Vladimir Semënovič Vysotskij
Lyrics and music: Vladimir Semënovič Vysotskij

La capacità che Vladimir Vysotskij aveva di scrivere storie di guerra è e rimarrà insuperata. Come se ci fosse stato; eppure era nato nel 1938 e della guerra poteva avere soltanto vaghi ricordi. Le canzoni di Vysotskij, però, hanno a che fare evidentemente con quella che si chiama coscienza e memoria collettiva di un popolo, e in questo caso l'espressione è del tutto priva del benché minimo accenno retorico: come se le migliaia di storie, e sofferenze, di ciascun russo si fossero coagulate in una persona. La famosa anima russa che si incarna, ad un certo punto, in una data figura; per questo Vysotskij merita di essere messo al pari dei più grandi scrittori e poeti di quell'immenso paese. Un gesto di umanità estrema (il soldato che fa scappare un prigioniero di guerra) costa il plotone di esecuzione; ma anche nel plotone c'è qualcuno che dice “no” e che non spara. Da qui comincia questa storia, [RV]
Я вам мозги не пудрю -
(continuer)
envoyé par Krzysiek 6/4/2015 - 18:07
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Fiori chiari e fiori scuri

Fiori chiari e fiori scuri
[1977]
Parole e musica di Giorgio Lo Cascio.
Nel disco intitolato “Cento anni ancora”
È aspro il profumo dei vostri fiori bianchi
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/4/2015 - 10:53
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Giorgio Lo Cascio: Saremo liberi

Giorgio Lo Cascio: Saremo liberi
[1977]
Scritta da Giorgio Lo Cascio e Roberto Colombo (1951-), tastierista, arrangiatore e produttore discografico.
Nel disco intitolato “Cento anni ancora”
Che fine hanno fatto
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/4/2015 - 10:46
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Ai potenti della terra

Ai potenti della terra
[1977]
Parole e musica di Margot Galante Garrone
Arrangiamenti di Anton Virgilio Savona e del gruppo Strumento Concerto
Da “La Messa dei Villani (nella Cattedrale degli Ingegneri)”, disco pubblicato dalla milanese Divergo
Canta il gruppo Strumento Concerto (Elisa Barberis, Sara Cimino, Norma Midani e Margot)

Semplicemente bellissima!
Scoperta grazie alla segnalazione di Adriana, streguzza nonchè perfida admin di questo impareggiabile sito delle CCG/AWS.
Voi
(continuer)
envoyé par Adriana & Bernart Bartleby 5/4/2015 - 21:27
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El blues de la violencia

Violencia dicen ante a la más mínima rebelión.
(continuer)
envoyé par Andrea 4/4/2015 - 16:20

L'Amoureuse d'Arlequin

L'Amoureuse d'Arlequin
L'Amoureuse d'Arlequin

Chanson française – L'Amoureuse d'Arlequin – Marco Valdo M.I. – 2015

ARLEQUIN AMOUREUX – 3

Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.

Évidemment, dit Lucien l'âne, tout frétillant du dos et de la queue, ton Arlequin amoureux doit bien avoir une amoureuse…

Évidemment. Mais une amoureuse quelque peu fantasque, qui toujours lui serre le cœur et toujours, lui échappe. Mais des choses amoureuses, on ne saurait tout dire en une fois. Il nous faudra bien toute l'histoire pour en deviner les contours à leur amour. Mais c'est là, je peux déjà... (continuer)
Ne dis pas, ô, Arlecchina
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 3/4/2015 - 22:50
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The Ballad of Martin Luther King

The Ballad of Martin Luther King
1968

Covered by Pete Seeger e F.D.Kirkpatrick
Come gather round me, people
(continuer)
envoyé par Donquijote82 3/4/2015 - 15:40
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Laudate Hominem

Laudate Hominem
[1970]
Versi di Fabrizio De André, con Roberto Dané (1937-2003), produttore , arrangiatore, paroliere, autore e regista televisivo, originario di La Spezia.
Musica di Fabrizio De André e Gian Piero Reverberi (1939-), compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra, nativo di Genova.
Il coro che chiude “La Buona Novella”

Non voglio pensarti… non posso pensarti… non devo pensarti figlio di dio, per tutto ciò che il dio dei potenti ha fatto agli uomini come me, alla moltitudine degli umili, degli straccioni, in quella infinita guerra che i ricchi fanno ai poveri… Ma se posso pensarti figlio dell’uomo, allora – e solo allora – potrò chiamarti fratello….



Album reinciso dalla Premiata Forneria Marconi nell'album "A.D. 2010 - La buona novella"
A.D. 2010 - La buona novella"
Laudate dominum
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/4/2015 - 15:37
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Tienime tata

Tienime tata
[2015]
Album:Quaranta
Tata nu basta chiui
(continuer)
envoyé par adriana 3/4/2015 - 14:38
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No TAP

No TAP
[2015]
Album:Quaranta

Lyrics and music by D. Durante / arr.: M. Durante
Vi racconto una storia
(continuer)
envoyé par adriana 3/4/2015 - 14:10
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Di quali notti

Di quali notti
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più

“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continuer)
Isunu turri
(continuer)
3/4/2015 - 11:01
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Franchina

Franchina
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più

“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continuer)
Stu quarteri è tuttu petri
(continuer)
envoyé par adriana 3/4/2015 - 10:39
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Ciuri

Ciuri
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più

“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continuer)
Ciuri, ciuri i gramigna
(continuer)
envoyé par adriana 3/4/2015 - 10:33
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Filastrocca di Jacob detto il ladro

Filastrocca di Jacob detto il ladro
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più

“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continuer)
Cunnutudorrè
(continuer)
envoyé par adriana 3/4/2015 - 10:26
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U chiamunu travagghiu

U chiamunu travagghiu
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più

“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continuer)
Omini ppi piatiari
(continuer)
envoyé par adriana 3/4/2015 - 10:12
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La vostra misera cambiale

La vostra misera cambiale
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più

Feat- Lilith Rita Oberti

“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla... (continuer)
Sono colpevole certamente
(continuer)
envoyé par adriana 3/4/2015 - 09:41
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Tu prenditi l'amore che vuoi

Tu prenditi l'amore che vuoi
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più

“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continuer)
La carrozza del senato
(continuer)
envoyé par adriana 3/4/2015 - 09:29

Inno dei socialisti còrsi

anonyme
Inno dei socialisti còrsi
[1848-49]
Testo trovato su “Noi chiamammo libertà - Canti di lotta sociale e politica livornesi”, una ricerca del 1992 a firma di Paolo Edoardo Fornaciari.
La canzone è ripresa anche da Il Deposito, dove viene attribuita a tal Luigia (o Luigi?) Piras, esule sardo-piemontese ad Ajaccio. Siccome però non ho trovato altri riscontri in Rete, ho preferito lasciare l’attribuzione ad anonimo.
Più certa dovrebbe essere invece la melodia, quella del canto giacobino di primo Ottocento "Benedetta la Repubblica". Anche qui non ho trovato riscontri precisi ma Il Deposito cita la fonte dell’informazione, il volume “Storia d'Italia nel canto popolare” a cura di Nunzia Manicardi, 1996.

Va ricordato che già negli anni della Rivoluzione francese proprio in Corsica operò il rivoluzionario egualitarista “proto-socialista” Filippo Buonarroti (1761-1837), italiano naturalizzato francese, che a Bastia fondò nel 1790 “Il Giornale Patriottico della Corsica”, la prima pubblicazione rivoluzionaria in lingua italiana.
Prodi figli della Corsica
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/4/2015 - 13:45

In questa oscura cella

anonyme
In questa oscura cella
[seconda metà dell’800]
Versi di autore anonimo.
E’ sull’aria di questa canzone toscana che Pietro Gori compose poi il suo Canto dei coatti
Trovo la canzone nella terza sezione (“La condizione politica del carcere”) del disco “Canti e racconti di prigione” raccolti da Sergio Boldini (coordinatore della sezione culturale centrale del PCI) negli anni 60 e pubblicati nel 1969 dall’etichetta I Dischi del Sole.
In questa oscura cella
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/4/2015 - 09:59
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Salaam, Shalom

Salaam, Shalom
Salaam, Shalom - Salaam, Shalom
(continuer)
envoyé par Daria 1/4/2015 - 23:18
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Stempellied (oder Lied der Arbeitslosen)

Stempellied (<em>oder</em> Lied der Arbeitslosen)
[1929]
Parole di David Weber, pseudonimo di Robert Gilbert, a sua volta nome d’arte di Robert David Winterfeld (1899-1978), compositore, autore, cantante ed attore tedesco



Musica di Hanns Eisler
Brano interpretato da Ernst Busch in molti suoi dischi, a partire dal Lato B del singolo “Lied der Bergarbeiter” pubblicato nel 1931 e poi nella raccolta “Die goldenen zwanziger Jahre” pubblicata nella RDT nel 1964.

“Non un soldo in tasca, solo il buono con il timbro per ricevere il sussidio di disoccupazione…”

Una canzone molto celebre, “leggera” al modo di Gilbert, ma suprema descrizione e sintesi degli effetti della crisi del 1929 in Germania, certo non meno devastanti di quelli prodottisi negli USA, allora come oggi terra di origine del dissesto.
E allora come oggi identiche le cause, individuate e sintetizzate in particolare dall’economista americano John Kenneth Galbraith (1908-2006):... (continuer)
Keenen Sechser in der Tasche,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/4/2015 - 15:10
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La voix des sages (No More Fighting)

La voix des sages (No More Fighting)
dall'album Yannick Noah (2000)
Testo e musica di J. Kapler, pseudonimo di Robert Goldman, fratello di Jean-Jacques Goldman
Quand je ne crois plus à mes rêves
(continuer)
31/3/2015 - 22:51
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Uyan Berkin'im

Uyan Berkin'im
[2014]
Parole e musica del Grup Yorum

Oggi a Istanbul due militanti del Devrimci Halk Kurtuluş Partisi-Cephesi (DHKP/C), formazione armata di estrema sinistra, sono penetrati nel palazzo di giustizia e hanno sequestrato un magistrato, tal Mehmet Selim Kiraz, il procuratore incaricato delle indagini sulla morte di Berkin Elvan, un ragazzino di 15 anni che nel giugno del 2013, durante le proteste antigovernative al Gezi Park, fu colpito alla testa da un lacrimogeno sparato ad altezza uomo, da distanza ravvicinata, e che morì molti mesi dopo, nel marzo dello scorso anno, senza aver mai ripreso conoscenza.

Si disse che Berkin Elvan non c’entrava nulla con le proteste, che fosse uscito di casa per andare a comprare il pane. L’allora Primo Ministro Erdoğan, oggi Presidente, dichiarò invece che Berkin Elvan era "membro di un’organizzazione terrorista" e che aveva preso parte agli scontri a volto... (continuer)
Bıyıkları yeni terlemiş daha
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/3/2015 - 22:46

Mille e una notte

Roma 2005

Roberto De Simone
Scese il silenzio sulla Macao, la grande caserma dormiva ma io..
(continuer)
envoyé par Roberto De Simone 31/3/2015 - 22:37
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Lied der Bergarbeiter

Lied der Bergarbeiter
[1927]
Versi di Anna Gmeyner (1902-1991), scrittrice e drammaturga viennese, nella sua opera “Heer ohne Helden. Bergarbeiterschauspiel in 8 Bildern”, dalla quale nel 1931 il regista Georg Wilhelm Pabst trasse il film “Kameradschaft”, coproduzione franco-tedesca (in Francia uscì con il titolo “La tragédie de la mine”).

Musica di Hanns Eisler, composta nel 1929.
Interpretata da Ernst Busch in molti suoi dischi, compresi “Der Barrikaden-Tauber” e “Historische Aufnahmen”

Anna Gmeyner era austriaca ed era ebrea. Nel 1926 si trasferì in Scozia, perché il marito (lo scienziato Berthold P. Wiesner) aveva ricevuto un incarico all’Università di Edimburgo. Fu lì che la Gmeyner potè seguire le lotte dei minatori scozzesi, su cui scrisse l’opera da cui Ernst Busch e Hanns Eisler trassero poi questo brano. Nel 1928 la famiglia Wiesner si trasferì nella Berlino già tormentata dal nazismo e nel 1933 fecero appena in tempo a scappare, prima a Parigi e poi in Inghilterra. Anna Gmeyner è morta a York nel 1991.
Wir graben unsre Gräber,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/3/2015 - 17:11
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Ballade Von Den Baumwollpflückern

Ballade Von Den Baumwollpflückern
[1925/1929]
Testo rielaborato da Ernst Busch a partire dal racconto di B. Traven, misterioso scrittore tedesco trapiantato in Messico, intitolato “Die Baumwollpflücker”, pubblicato nel 1925.
Musica di Hanns Eisler, composta nel 1929.
Nei dischi “Der Barrikaden-Tauber” e “Historische Aufnahmen”

B. Traven è il nome di penna di uno scrittore misterioso, certamente tedesco, quasi certamente militante anarchico o spartachista durante la fase rivoluzionaria del 1918-19, che poi emigrò/fuggì in America, stabilendosi in Messico, quasi certamente in Chiapas, benchè l’unico suo contatto col mondo fosse una casella postale a Città del Messico. Beh, di certo vi è molto poco nella biografia di B. Traven: Erich Mühsam riteneva che si trattasse di tal Ret Marut, suo omologo in scrittura ed anarchia; due giornalisti investigatori inglesi scoprirono che il vero nome era Otto Feige, ospite per qualche... (continuer)
Es trägt der Bürger meine Gabe,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/3/2015 - 15:33
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La storia di Elena

La storia di Elena
2014
Bertoli
Hanno il vizio della storia di Elena
(continuer)
envoyé par dq82 31/3/2015 - 15:16
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Safà

Safà
2012
Safà

Marco Lai e Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo, interpretano la storia di una bimba irachena, Safa’, in un brano dedicato ai bambini violati dalla guerra. Sullo sfondo, la Nassirya descritta dal Tenente Dott. Giorgio Alagna, ufficiale medico del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana.

Il suo nome è Safa’, della guerra non sa
Con il cuore malato nel deserto lei va
Il suo sogno più grande è soltanto una vita senza bombe e mitraglie, con una via d’uscita...

Siamo nel 2005 a Nassirya, Iraq. Il Tenente Dott. Giorgio Alagna, fra gli altri compiti, ha quello di svolgere il servizio di triage per la popolazione civile. Si tratta di visitare gli abitanti del posto, smistarli nelle strutture mediche adeguate, talvolta saper dire di no. Safà ha 12 anni, grandi occhi neri, ed “il suo sorriso avrebbe intenerito anche il cuore più duro”. Con la mano stretta in quella del padre, la... (continuer)
Il suo nome è Safà,
(continuer)
envoyé par dq82 31/3/2015 - 15:10
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Egît [Dûr neçe heval]

Egît [Dûr neçe heval]
[2006]
Testo di Nuray Şen
Musica di Nail Yurtsever
Arrangiamento di Nuro Aksoy
Lyrics by Nuray Şen
Music by Nail Yurtsever
Arrangement by Nuro Aksoy
Helbest: Nuray Şen
Muzîk: Nail Yurtsever
Derliêner: Nuro Aksoy
Album: Bengî



Per una di quelle strane e frequenti alchimie di questo sito, Adriana ha segnalato questa canzone, suonata e cantata da Serhat Akbal a Fosdinovo nel novembre scorso, proprio mentre il qui presente e Daniela -k.d.- la ascoltavano cantata dallo stesso Serhat Akbal a Piadena (CR) in occasione del festival di musica popolare della Lega di Cultura (che, fortunatamente, non ha assolutamente nulla a che vedere con altre "leghe") circa due settimane fa. Scritta da Nuray Şen, Nail Yurtsever e Nuro Aksoy per il cantautore militante curdo Îbrahim Rojhilat nel 2006 (e pubblicata nell'album Bengî), questa splendida canzone si chiama, propriamente, Egît; è un termine,... (continuer)
Dûr neçe heval
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 30/3/2015 - 17:07
Parcours: Du Kurdistan
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Das Lied von der Suppe (oder Lied vom Ausweg)

Das Lied von der Suppe (<em>oder</em> Lied vom Ausweg)
[1930-31]
Versi di Bertolt Brecht, originariamente nel dramma “Die Mutter. Leben der Revolutionärin Pelagea Wlassowa aus Twer”, scritto - a partire da un racconto di Maksim Gorky (1906) - in collaborazione con Hanns Eisler, Slatan Dudow e Günther Weisenborn e rappresentato per la prima volta nel 1932.
Musica di Hanns Eisler, che nel 1935 trasformò l’opera in una cantata (“Die Mutter”, Op. 25, per coro, voci soliste e due pianoforti)
Nel 1951 fu Brecht stesso a dirigere il dramma con i Berliner Ensemble al Deutsches Theater di Berlino.

Mentre Renzie ed il suo Governo “mietono successi” e si autocelebrano onanisticamente ad ogni piè sospinto, a noi ci stanno per togliere anche i buoni pasto (il servizio mensa l’hanno liquidato già molti anni fa)… La crisi, dicono. E intanto sono altri 100 euro al mese che s’involeranno, qualche decina di euro in meno che da domani, per giunta, saremo noi... (continuer)
Wenn du keine Suppe hast
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 30/3/2015 - 14:24
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غريب في بلادي

غريب في بلادي
Ihda2 - Dedication (2007)

The intro is a sample of Tawfiq Ziad's poem أناديكم (Unadikum)
: توفيق زياد
(continuer)
envoyé par dq82 30/3/2015 - 10:22




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