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Domek z kart

Domek z kart
[1946]
Parole di Janina Gillowa
Musica di Julio Blanco
Incisa dal grande baritono polacco Mieczysław Fogg con l’orchestra di Władysława Kabalewskiego.
Testo trovato qui

Castello di carte, distrutto da qualcuno senza cuore. E quanto è difficile costruirne uno nuovo, la vita è inutile dopo il disastro...

Sicuramente una canzone d’amor perduto, ma nel 1946 non poteva non essere intesa come un omaggio al martirio di Varsavia, rasa al suolo dai nazisti tra agosto e settembre del 1944 mentre i sovietici, attestati poco lontano sulla riva destra della Vistula, restarono a guardare lo scempio senza intervenire, vuoi per i postumi dei duri scontri con le unità corazzate tedesche, vuoi perchè Stalin non voleva essere co-protagonista di un’iniziativa tutta polacca. E, paradossalmente, tra le fila naziste operava invece un’intera brigata di collaborazionisti russi, la famigerata brigata Kaminski... (continuer)
Mój domek z kart
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/3/2015 - 22:48
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Stop the Fussing and Fighting

Stop the Fussing and Fighting
Stop the fussing and the fighting brothers
(continuer)
22/3/2015 - 18:52
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Let Peace Reign

Let Peace Reign
feat. Etana and Duane Stephenson

Whether the violence is domestic, perpetrated by gang warfare or prompted by battling religious factions, its toxicity is counteracted on the sublime Let Peace Reign with Tarruss earnest tenor complemented by the stunning voices of Etana and Duane Stephenson on this inspiring call to unity.
We are confident
(continuer)
22/3/2015 - 17:26
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America

America
Album: Escape from Babylon (2009)
America come to fyah di big gun
(continuer)
22/3/2015 - 16:37
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Mr. President

Mr. President
Alborosie vs. Silvio Berlusconi
Album: Escape from Babylon (2009)

Non c'è da stupirsi di questo reggae giamaicano dedicato a Maffia Maccaroni Silvio Berlusconi... infatti Alborosie è il nome d'arte di Alberto D'Ascola, ex cantante dei Reggae National Ticket, che ha costruito in Giamaica una brillante carriera solista.
watch out Babylonian Maffia Maccaroni
(continuer)
22/3/2015 - 16:13
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Global War

Global War
Album: Escape from Babylon (2009)
mi neva have much money inna mi pocket
(continuer)
22/3/2015 - 16:07
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Tuntematon sotilas

Tuntematon sotilas
(1978)

Musica / music / sävel: Kaj Westerlund
Testo / lyrics / sanat: Hector

This is a story - one of millions - about the misery of forgotten war veterans.
Mä tänään voisin olla kunnon kansalainenkin
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 22/3/2015 - 15:59
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Дай бог!

Дай бог!
[1990]
Versi di Evgenij Evtušenko
Musica di Ojārs Raimonds Pauls / Ояр Раймонд Паулс (1936-), compositore, pianista e politico lettone.
Trovo la canzone nel repertorio di artisti pop russi come Aleksandr Malinin e Valeriya (Alla Yurievna Perfilova)
Дай бог слепцам глаза вернуть
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/3/2015 - 15:11
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Znamení doby

Znamení doby
[1967-68]
Parole e musica di Karel Kryl
Nel disco d’esordio dell’autore, il famoso Bratříčku, zavírej vrátka, pubblicato nel 1969 ma composto tra le ultime fasi della Primavera di Praga e l’invasione sovietica.
La fotografia in copertina è di Josef Koudelka
Před okny sloup
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/3/2015 - 13:58
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Gente di frontiera

Gente di frontiera
[2001]
Parole e musica di Pino Daniele
Nell’album intitolato “Medina”, dove il cantautore napoletano si avvalle della collaborazione di mostri sacri del jazz, come Mike Mainieri, Victor Bailey e Peter Erskine, e di grandi musicisti asiatici ed africani come il maliano Salif Keïta, il turco Omar Faruk Tekbilek, il palestinese Lotfi Bushnaq, il tunisino Bechir Selmi...
Siam tutti gente di frontiera
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/3/2015 - 10:12

Siamo gente di Molinella

anonyme
Siamo gente di Molinella
[192?]
Canzone delle mondine della zona di Molinella, Bologna. Vi riecheggia un verso de La Lega (Sebben che siamo donne)
Testo trovato in “Il coro delle mondine. Immagini e canti dalle risaie padane”, a cura di Nunzia Manicardi, casa editrice Il Fiorino, Modena, 1998.

Molinella è stata una località importante nella storia del movimento operaio, luogo simbolo delle lotte delle mondine e dove vennero create le prime associazioni sindacali, soprattutto ad opera di Giuseppe Massarenti (1867–1950), sindacalista, socialista e antifascista, a lungo perseguitato dalle squadracce fasciste e degli agrari, per molti anni al confino e poi recluso in ospedale psichiatrico, da dove uscì solo dopo la fine della guerra. Morì nella sua natale Molinella il 31 marzo del 1950.

Sempre a Molinella, nel 1949, si tenne un grande sciopero dei braccianti contro la Confagricoltura che non voleva trattare sul miglioramento... (continuer)
Siamo gente di Molinella
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/3/2015 - 23:01
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Countdown to Zero

Countdown to Zero
"Countdown to Zero" è il primo brano del secondo lato del terzo LP degli Asia, "Astra", uscito nel 1983, quindi in pieno periodo "guerra fredda". Il testo di questo pezzo è una denuncia molto diretta ed esplicita alla situazione, illustrando le conseguenze di una possibile guerra tra USA e URSS.
The night is cold, the sun is down
(continuer)
envoyé par Galeans 21/3/2015 - 17:03
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Käenpoika (Laulu fasismista)

Käenpoika (Laulu fasismista)
Musica / Music / Sävel: Shawn Phillips
Testo / Lyrics / Sanat: Hector

With this 1978 version of his Hector has brought the original sensitive love song by Shawn Phillips titled »Woman« into a completely new sphere by turning it to a powerful expression against fascism. It's a wonderful example of how music can be interpreted in ways completely different from each other.
On vaiti käenpoika, kun se ahmii osaa toisten
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 21/3/2015 - 15:53
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Прощание с красным флагом

Прощание с красным флагом
[1992]
Versi di Evgenij Evtušenko, trovati qui
Ignoro se la poesia originale sia mai stata messa in musica. Una versione in italiano viene recitata (in modo, invero, non molto esaltante), sulle note di un rallentato inno sovietico, da Moni Ovadia nel suo spettacolo musicale "La bella utopia", andato in scena nella stagione 2008/2009.
Прощай, наш красный флаг.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/3/2015 - 15:07
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Sången om reaktionen

Anders Källström
Sången om reaktionen
[1968]
Testo / lyrics / text: Anders Källström
Musica / music / musik: trad.
Album: Freedom Singers 68



This song titled »A Song of Reaction« is a story of incidents that have changed the world all the way from the Holy Alliance of 1815 to the Indochina Wars. It's message is simple: you can never turn back history, and tyrants will always have to reap what they sow.

According to the Swedish Song Archive, the lyrics of the song are written by Anders Källström to a traditional melody. The song was first performed by the Freedom Singers - obviously the Swedish ones - and published on their 1968 record titled »68«. [JR]

68 o Freedom Singers 68 è un album musicale pubblicato in Svezia nel 1968 da De förenade FNL-grupperna, il primo da Befria Södern, la casa discografica dei gruppi.

Durante la guerra del Vietnam, i gruppi FNL svedesi lavoravano per sviluppare il sostegno ai Viet Cong e... (continuer)
År adertonhundrafemton då bildade Furst Metternicht
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 20/3/2015 - 23:39
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The Trees

The Trees
There is unrest in the forest
(continuer)
20/3/2015 - 04:01

The Worker

The Worker
[196?]
Versi di Richard W. Thomas (1939-), storico, poeta e docente universitario afroamericano.
Nella raccolta intitolata “Black Fire: An Anthology of Afro American Writing”, a cura di LeRoi Jones (Amiri Baraka) e Larry Neal, prima edizione 1968.

Musica di Hans Werner Henze (1926-2012), importante compositore tedesco, in “Voices – Stimmen”, raccolta di canzoni per mezzo soprano, tenore, elettroniche, campionamenti e 15 musicisti impegnati a suonare una settantina di strumenti diversi, pubblicata nella RDT nel 1973
Alla base della composizione c'erano 22 brani indipendenti, le "voci" di diversi autori, "giovani e vecchi artisti che rifettono sul genere umano, sulla condizione dell'uomo contemporaneo e sui problemi di razza e di classe in cui loro stessi si sono imbattuti nel corso dell'esistenza".
My father lies black and hushed
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/3/2015 - 22:39
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Recht und billig

Recht und billig
[1970]
Versi di Erich Fried (1921-1988), nella raccolta intitolata “Unter Nebenfeinden”, 1970.

Musica di Hans Werner Henze (1926-2012), importante compositore tedesco, in “Voices – Stimmen”, raccolta di canzoni per mezzo soprano, tenore, elettroniche, campionamenti e 15 musicisti impegnati a suonare una settantina di strumenti diversi, pubblicata nella RDT nel 1973
Alla base della composizione c'erano 22 brani indipendenti, le "voci" di diversi autori, "giovani e vecchi artisti che rifettono sul genere umano, sulla condizione dell'uomo contemporaneo e sui problemi di razza e di classe in cui loro stessi si sono imbattuti nel corso dell'esistenza".

La poesia si riferisce certamente alle stragi di civili compiute dai nordamericani in Vietnam, ma può benissimo riferirsi ai cosiddetti “condolence payments” (o “solatia payments”, in gergo militare), i risarcimenti ai familiari delle vittime... (continuer)
Für jeden von ihnen getöteten Zivilisten
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/3/2015 - 16:28
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42 Schulkinder

42 Schulkinder
[1966]
Versi di Erich Fried (1921-1988), nella raccolta intitolata “und Vietnam und” (“and Vietnam and”), 1966.
Musica di Hans Werner Henze (1926-2012), importante compositore tedesco, in “Voices – Stimmen”, raccolta di canzoni per mezzo soprano, tenore, elettroniche, campionamenti e 15 musicisti impegnati a suonare una settantina di strumenti diversi, pubblicata nella RDT nel 1973
Alla base della composizione c'erano 22 brani indipendenti, le "voci" di diversi autori, "giovani e vecchi artisti che rifettono sul genere umano, sulla condizione dell'uomo contemporaneo e sui problemi di razza e di classe in cui loro stessi si sono imbattuti nel corso dell'esistenza".

Erich Fried, viennese, ebreo, era poco più che adolescente quando, a causa dell’Anschluss, l’annessione nazista del 1938, dovette fuggire dall’Austria con i suoi familiari. Ripararono in Gran Bretagna, dove divenne scrittore... (continuer)
Wie weit ist es von Guernica nach Mang Quang
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/3/2015 - 14:55
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Caino

Caino
[1944-45]
Versi di Gino De Sanctis, in “Antologia poetica della Resistenza italiana”, a cura di Elio Filippo Accrocca e Valerio Volpini, Luciano Landi editore, 1955.

Musica di Hans Werner Henze (1926-2012), importante compositore tedesco, in “Voices – Stimmen”, raccolta di canzoni per mezzosoprano, tenore e gruppo strumentale pubblicata nella RDT nel 1973.

Gino De Sanctis (1912-2001), pugliese, scrittore, giornalista e sceneggiatore, finì a combattere le guerre fasciste in Etiopia, Albania e Grecia. Nel 1944 si unì ad una formazione partigiana nel nord Italia. Dopo la guerra fu giornalista a Il Messaggero e soggettista e sceneggiatore di alcune produzioni cinematografiche per registi come Comencini, Bolognini e Dieterle.
A un giovane soldato tedesco morto sulla sponda di un torrente
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/3/2015 - 14:11

Der Untergang der Titanic (Fünfter Gesang)

Der Untergang der Titanic (Fünfter Gesang)
[1978]
Versi di Hans Magnus Enzensberger (1929-), autore, poeta, traduttore ed editore tedesco, da “Der Untergang der Titanic. Eine Komödie”, un’opera costituita da 33 canzoni alternate a 16 poesie.

“Ci fu un episodio che dai contemporanei venne sentito come una prova generale della fine del mondo in atto unico: il naufragio del Titanic la mattina del 13 maggio 1912 per la collisione con un iceberg. La nave era, allora, il non plus ultra della tecnica, e a bordo c'erano molti milionari autentici (i miliardari erano probabilmente di là da venire). Fu la fine della belle époque. Quel che venne dopo non fu la fine del mondo, ma la prima rata, la Prima guerra mondiale. L'argomento era già stato largamente sfruttato in libri e film. Enzensberger lo riprende nel quadro della sua analisi negativa del progresso: analisi negativa non in quanto escluda la possibilità di inquadrare il progresso in... (continuer)
Raubt, was man euch geraubt hat,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/3/2015 - 11:37
Parcours: Naufrages

Der Krieg, wie

Der Krieg, wie
[1995]
Versi di Hans Magnus Enzensberger (1929-), autore, poeta, traduttore ed editore tedesco, nella raccolta “Kiosk, Neue Gedichte” pubblicata nel 1995.

Musica di Wolfgang Nening (1966-), compositore austriaco, nella sua opera “4 Lieder nach Texten von Hans Magnus Enzensberger, no. 1.” Per soprano e pianoforte preparato.
Er glitzert wie die zerbrochene Bierflasche in der Sonne
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/3/2015 - 10:19
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Natalia

Natalia
Musica / music / sävellys: Caj Chydenius
Testo / lyrics / sanat: Elvi Sinervo

Elvi Sinervo (1912 - 1986), a Finnish writer and prolific translator, wrote this poem about her cellmate while in political inprisonment during World War II. Back then, Ukraine was occupied by Nazi Germany. Today, more than 70 years later, the message of the poem seems to be timely again.

The poem was composed by Kaj Chydenius and recorded by Agit Prop in the early 1970s.
Maa vieras on ja kylmä kevät sen
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 18/3/2015 - 17:09

Vom François Villon

Vom François Villon
[1918]
Versi di Bertolt Brecht, nella raccolta “Hauspostille” (“Il libro di devozioni domestiche”) pubblicata nel 1927.

Una ballata (“canzonetta”, come Brecht stesso scrive nell’ultima strofa) dedicata a François Villon (1431 o 1432 – dopo il 1463), laureato in lettere a Parigi a 21 anni, continuamente implicato in risse, furti ed omicidi, bandito dalla città nel 1463 e da quel momento sparito per sempre nel nulla, di professione poeta e maledetto...
François Villon war armer Leute Kind
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/3/2015 - 11:36

Über Die Bezeichnung Emigranten

Über Die Bezeichnung Emigranten
[1937]
Versi di Bertolt Brecht, scritti durante l’esilio a Svendborg. Nella raccolta “Svendborger Gedichte” (1939)
Musica di Kurt Weill
Trovo la poesia interpretata da Katja Ebstein ‎nel suo “Laßt Euch Nicht Verführen! - Katja Ebstein Singt Und Spricht Bertolt Brecht” del 1999.
Immer fand ich den Namen falsch, den man uns gab:
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/3/2015 - 08:29
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Grabschrift 1919

Grabschrift 1919
Versi di Bertolt Brecht, in onore e memoria di Rosa Luxemburg e dei protagonisti della Rivoluzione Tedesca del novembre 1918 e della Rivolta del Gennaio 1919.
Musica di Kurt Weill

Trovo la poesia interpretata da Milva nel suo disco “Milva ‎canta un nuovo Brecht” del 1996
La canzone si può anche trovare in inglese nell'album del 1986 di Dagmar Krause - Supply & Demand e in tedesco nell'album Angebot & Nachfrage: Lieder von Brecht / Weill & Eisler.

Il 15 gennaio Rosa Luxemburg venne rapita ed in seguito assassinata, insieme a Karl Liebknecht, da uomini dei Freikorps, i gruppi paramilitari ai comandi dell’esercito e agli ordini del governo socialdemocratico. Il corpo delle Luxemburg venne gettato in un canale e fu recuperato e sepolto solo alla fine di maggio. Nel 1926, a lei, a Liebknecht e ad altri protagonisti della rivolta spartachista trucidati venne dedicato un monumento... (continuer)
Die rote Rosa nun auch verschwand.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/3/2015 - 13:39

In finsteren Zeiten

In finsteren Zeiten
[1938?]
Versi di Bertolt Brecht, nella raccolta “Gedichte 1933-1938” pubblicata a Frankfurt am Main nel 1967.
Trovo il brano interpretato da Hilmar Thate in “Hilmar Thate Singt Brecht In Kompositionen von Brecht, Dessau, Eisler, Hosalla”, 1968.

Come già in An die Nachgeborenen ecco un’altra descrizione dei “tempi bui”. Il poeta presagisce che al ritorno della luce saranno in molti – quelli “emersi dai gorghi dove fummo travolti” – a chiedere “perché i loro poeti anno taciuto?”. La risposta la diede lo stesso Brecht nella stessa “A coloro che verranno”: “pensate quando parlate delle nostre debolezze anche ai tempi bui cui voi siete scampati… pensate a noi con indulgenza.”
La diede – e forse anche meglio di Brecht – Salvatore Quasimodo nella sua Alle fronde dei salici
Man wird nicht sagen: Als da der Nussbaum sich im Wind schüttelte
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/3/2015 - 09:56
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Deutschland

Deutschland
Mi sembra che possa essere interessante confrontare “Deutschland” del 1933 con questa “Deutschland, du Blondes, Bleiches”, poesia scritta da Brecht nel 1919, proprio alla fine della Grande Guerra, e inclusa nella raccolta “Hauspostille” (“Il libro di devozioni domestiche”) pubblicato nel 1927…
La conferma che il nazismo arrivava da lontano…

DEUTSCHLAND, DU BLONDES, BLEICHES

Deutschland, du Blondes, Bleiches
Wildwolkiges mit sanfter Stirn!
Was ging vor in deinen lautlosen Himmeln?
Nun bist du das Aasloch Europas.

Geier über dir!
Tiere zerfleischen deinen guten Leib
Dich beschmutzen die Sterbenden mit ihrem Kot
Und ihr Wasser
Nässt deine Felder. Felder!

Wie sanft deine Flüsse einst!
Jetzt vergiftet von lila Anilin!
Mit nackten Zähnen raufen
Die Kinder das Getreide aus vor
Hunger

Aber die Ernte schwimmt in das
Stinkende Wasser!

Deutschland, du Blondes Bleiches
Nimmerleinsland!... (continuer)
Bernart Bartleby 17/3/2015 - 08:56
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Iron Lion Zion

Iron Lion Zion
Esiste un filmato, facilmente reperibile su internet, che ritrae l'imperatore [Hailé Selassié] in divisa cachi e a capo scoperto, sorridente e rilassato, nel grande giardino del suo palazzo. Si odono gli augelli cantare. Il Leone di Giuda raggiunge una poltroncina senza pretese e la troupe lo inquadra in primo piano. Selassié guarda l'obiettivo e dice:

"it is good that you are here to record this picture of me in my Palace garden in Addis Ababa. People who see this throughout the world will realize that - even in the 20century - with Faith, courage and a just cause David will still beat Goliath"



Fin dai tempi di Menelik, l'impero etiopico era stato un Golia africano: aveva conquistato territori con la forza e con la forza li aveva mantenuti. Solo nel confronto impari con un Moloch tecnologico europeo l'Abissinia poteva dirsi un David. Quello di Selassié, dal rientro ad Addis Abeba fino... (continuer)
16/3/2015 - 22:55
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We Shall Overcome

We Shall Overcome
RAUHA SODAN VOITTAA
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 16/3/2015 - 21:03
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Drei Kugeln auf Rudi Dutschke

Drei Kugeln auf Rudi Dutschke
Finnish translation by Pentti Saaritsa
Suomennos Pentti Saaritsa

A link to the song composed by Eero Ojanen and performed by Sinikka Sokka and Pekka Aarnio:

KOLME LUOTIA RUDI DUTSCHKEEN
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 16/3/2015 - 15:48
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Ya basta! - Tierra y Libertad

Ya basta! - Tierra y Libertad
2013
7
(G.Ferrante/A.Conti alias “Sigaro” de la Banda Bassotti)
Political powers dem a hide demselves
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 16/3/2015 - 15:35
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Eve Of Destruction

Eve Of Destruction
Finnish translation by Saukki (Sauvo Puhtila)
Suomalaiset sanat Saukki (Sauvo Puhtila)
TUHON PARTAALLA
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 16/3/2015 - 10:44
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Lubiam

Lubiam
Juin 1968.
« ... che poco tempo fa, all'interno dell'azienda "Montecatini" della zona industriale di Bolzano, un operaio (Antonio Lubiam) è morto per le gravissime ustioni riportate sul luogo di lavoro mentre con la macchina operatrice eseguiva la battitura del forno sperimentale e che tale morte sembra essere stata determinata dalla mancanza di idonea protezione ed isolamento dei forni siti in quel reparto... »
« ... qu'il y a peu de temps, au sein de l’entreprise Montecatini de la zone industrielle de Bolzano, un ouvrier, Antonio Lubiam, est mort suite aux très graves brûlures subies sur le lieu de travail tandis qu’avec la machine opératrice, il exécutait le battage du four expérimental et qu’une telle mort semble avoir été déterminée par le manque de protection adéquate et d’isolation des fours situés dans ce service... »
CONSEIL RÉGIONAL DU TRENTIN – HAUT ADIGE 25-6-1968
http://www.regione.taa.it/archivi/dbas...

... (continuer)
LUBIAM
(continuer)
envoyé par Vanni Della Giustina - canti all'arrabbiata 16/3/2015 - 08:41
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La giornata del soldato

anonyme
La giornata del soldato
Chanson italienne – La giornata del soldato – anonimo – 1915-18
LA JOURNÉE DU SOLDAT
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 15/3/2015 - 22:22
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Cançó del comte l'Arnau

Cançó del comte l'Arnau
di Riccardo Venturi, 15 marzo 2015
IL CONTE ARNAU
(continuer)
15/3/2015 - 22:03
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Cançó del comte l'Arnau

Cançó del comte l'Arnau
La versió recollida per Jacint Verdaguer



Jacint Verdaguer i Santaló è stato uno dei maggiori poeti (e folkloristi) della Renaixença catalana. Gli si deve questa versione del Comte Arnau (raccolta prima del 1880), la cui melodia non è nota. La particolarità di tale versione (a parte le lievi e ovvie varianti testuali), è che è cittadina: mentre la stragrande maggioranza delle versioni note della ballata sono di origine rurale e, soprattutto, montana, questa proviene da Barcellona. La lingua della versione risente di conseguenza di caratteri barcellonesi. [RV]
EL COMTE L'ARNAU
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 15/3/2015 - 21:13
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L'oiseau et l'enfant

L'oiseau et l'enfant
Trovata qui tekstowo.pl
[DZIECKO I PTAK]
(continuer)
envoyé par Krzysiek 15/3/2015 - 20:57
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Cançó del comte l'Arnau

Cançó del comte l'Arnau
La versió recollida (abans 1882) per Manuel Milà i Fontanals.

Fu raccolta prima del 1882 da Manuel Milà i Fontanals, recitata da Victoria Centeno. Fu pubblicata dal filologo nel Romancerillo Catalán (1882), N° 78A, pp. 67-69. La grafia è abbastanza lontana da quella catalana moderna fissata agli inizi del secolo da Pompeu Fabra e attualmente in uso; si può dire genericamente che sia “castiglianeggiante” (ad esempio, la vocale indistinta ora indicata con “e” in terminazioni come broden, dades, orelles è indicata qui con “a” (brodan, dadas, aurellas.




EL COMTE ARNAU
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 15/3/2015 - 20:04
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Una questione politica

Una questione politica
[2010]
Nell’album “Fuori”

È una questione politica, ovvero di come abbiano (o forse abbiamo) lasciato morire il bello e il buono per nutrire l’orrore e l’odio...
I primi scontri non lasciarono niente
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/3/2015 - 17:34
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Noi fuori

Noi fuori
[2010]
Nell’album “Fuori”
Noi fuori
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/3/2015 - 17:06
Parcours: Déserteurs
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Non si può dividere il cielo

Non si può dividere il cielo
[2013]
Nell’EP intitolato “Il futuro ci mastica”, ultimo lavoro degli Anteo di Verona.
Guarda in alto e scopre che
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/3/2015 - 16:47
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Meglio se non lo sai

Meglio se non lo sai
[2008]
Dall’EP intitolato “La piazza EP”
Poi nella ristampa del primo album “I soldi sono finiti” del 2006 (rimasterizzato nel 2011)
Meglio se non lo sai come si fan crollare i governi
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/3/2015 - 16:44
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Lo sporco della Grecia

Lo sporco della Grecia
[2006]
Nell’album d’esordio della band milanese, “I soldi sono finiti” (su ogni copertina c’era appiccicata una vera moneta da 1 Euro!)

“Non ce ne vogliano gli Achei: la Grecia di cui si parla qui è l'Occidente tutto, la tradizione di pensiero che vede l'antica Grecia come sua culla. Il germe - o lo sporco appunto - che l'ha infettato fino alla cancrena è il suo credersi l'unico pensiero possibile. E ora che si sente debole e in pericolo, mostra il lato peggiore di sé: l'orgoglio, i muscoli, la retorica e il trionfalismo. Ogni riferimento a fatti e persone realmente esistiti è assolutamente voluto. A cominciare dal caso Quattrocchi.” (Intervista ai Ministri su kdcobain.it)

Ve lo ricordate Fabrizio Quattrocchi? Sembra che sia passato un secolo...
Era il mercenario italiano che fu rapito ed ucciso in Iraq nel 2004 da un gruppo di fedelissimi di Saddam Hussein... "Adesso vi faccio vedere... (continuer)
Lo sporco della Grecia arriva fino a qua
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/3/2015 - 15:36
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I lupi

I lupi
C'è un errore nella parte di presentazione. Ivan Graziani è andato ben due volte al Festival di Sanremo. La prima nel 1985 con "Franca ti amo" e nel 1994 con "Maledette malelingue"...
Gianni 15/3/2015 - 11:37
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La tua libertà

La tua libertà
Canzone stupenda, una vera poesia; poi con uno sfondo del genere, quello della Riviera del Conero nel '71.
Una vera dimostrazione della musica italiana.
Anonimo 15/3/2015 - 11:31
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La Poésie Fout Le Camp, Villon !

La Poésie Fout Le Camp, Villon !
La Poésie Fout Le Camp Villon !

Chanson française – La Poésie Fout Le Camp Villon ! – Léo Ferré – 1958



Voici, Lucien l'âne mon ami, une chanson française dont j'ai été stupéfait de ne pas la trouver dans ce site des Chansons contre la Guerre qui comporte bien des chansons de Léo, mais aussi une très belle chanson de Wolf Biermann : Ballade auf den Dichter François Villon de quelques années postérieure à celle de Ferré et bien entendu, la Ballade des pendus (Épitaphe Villon), par Serge Reggiani .

Il me semble que tu es bien modeste ou discret ou timide, que sais-je ? Car, à mon sens, tu devrais ajouter ta Ballade des Pauvres , directement parodiée de celle des Pendus de Villon. Mais quelle est donc cette chanson de Ferré dont tu nous parle ?, dit Lucien l'âne en relevant le front et jetant sa crinière en arrière, comme on rejette une mèche de cheveux pour dégager le front.

Et bien, c'est... (continuer)
Tu te balances compagnon
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envoyé par Marco Valdo M.I. 14/3/2015 - 21:02
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War Pigs

War Pigs
La cover di War Pigs con arrangiamento arabeggiante di Victoria Faiella ha meritato i complimenti del chitarrista dei Black Sabbath Tony Iommi.

Sulla scelta di registrare una cover della famosa canzone contro la guerra, la cantante ha dichiarato:

"In choosing to cover BLACK SABBATH's 'War Pigs', I wanted to underscore the sad, sad fact that the lyrics to an anti-war song written four decades ago were still completely and devastatingly relevant to our modern times. The years go by, the trenches we find ourselves in get deeper and deeper and deeper, the war machine keeps churning and any hope of climbing out of this monumental entrenchment is bleak at best. Let us all pray for peace, for rainfalls of enlightenment to shower down upon the powers that be and for a swift end to all of this madness."


da Blabbermouth

14/3/2015 - 20:40
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L'oiseau et l'enfant

L'oiseau et l'enfant
Finnish translation by Pertti Reponen
Suomennos Pertti Reponen

A link to the song performed by Katri Helena:
LINTU JA LAPSI
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envoyé par Juha Rämö 14/3/2015 - 16:25




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