Au matin du Grand Soir
Au matin du Grand Soir
Chanson française – Au matin du Grand Soir – Marco Valdo M.I. – 2015
Je lisais l'autre soir cette phrase que j'ai mise en exergue à la chanson… et si je l'ai mise là, il y a une double raison.
Deux raisons, veux-tu dire, Marco Valdo M.I. et lesquelles ?
Oui, deux raisons et sans doute, même plus encore. La première, c'est cette phrase elle-même qui m'a paru résumer cette idée de Grand Soir et de matin du Grand Soir. Toute l'histoire en une ligne, soutenue par un fort vent d'optimisme et de joie de vivre. La deuxième (car il y en aura d'autres, réflexion faite !), c'est que je lisais à ce moment une chanson chantée par Marc Ogeret et qui parlait du matin du Grand Soir elle-aussi Le Matin du Grand Soir. La troisième raison, c'est que tout cela a ravivé dans ma mémoire une antienne dont je ne sais plus si j'en ai été l'auteur ou si elle m'est venue d'ailleurs ; en... (continuer)
Chanson française – Au matin du Grand Soir – Marco Valdo M.I. – 2015
Je lisais l'autre soir cette phrase que j'ai mise en exergue à la chanson… et si je l'ai mise là, il y a une double raison.
Deux raisons, veux-tu dire, Marco Valdo M.I. et lesquelles ?
Oui, deux raisons et sans doute, même plus encore. La première, c'est cette phrase elle-même qui m'a paru résumer cette idée de Grand Soir et de matin du Grand Soir. Toute l'histoire en une ligne, soutenue par un fort vent d'optimisme et de joie de vivre. La deuxième (car il y en aura d'autres, réflexion faite !), c'est que je lisais à ce moment une chanson chantée par Marc Ogeret et qui parlait du matin du Grand Soir elle-aussi Le Matin du Grand Soir. La troisième raison, c'est que tout cela a ravivé dans ma mémoire une antienne dont je ne sais plus si j'en ai été l'auteur ou si elle m'est venue d'ailleurs ; en... (continuer)
« Bientôt peut-être, les ténèbres traversées des flammes du Grand Soir couvriront la terre. Puis, viendra l'aube de joie et de fraternité » – A dolphe Retté dans Le Libertaire – 1899 (continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 5/2/2015 - 16:53
Las increíbles aventuras del Señor Tijeras
[1974]
Parole di Charly García
Musica di Charly Garcia e Nito Mestre (Sui Generis)
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”
Una canzone sulla censura. Inutile dire che fu censurata, con il taglio netto dell’ultima strofa: “Io detesto la gente che ha il potere di dire quello che è bene e pure quello che è male. Solo il popolo, amico mio, è capace di capire. I censori di idee tremeranno di orrore davanti all’uomo libero con il corpo in pieno sole.”
Il personaggio del Señor Tijeras – che così tanto ricorda Agostino, il segretario dell’Organizzazione Internazionale della Moralità Pubblica interpretato da Albero Sordi ne “Il moralista” diretto nel 1959 da Giorgio Bianchi – ha anche un nome e un cognome: si tratta di Miguel Paulino Tato, detto Néstor (1902-1986), giornalista e critico cinematografico che dalla sua scrivania di presidente dell’“Ente de Calificación Cinematográfica” diresse la censura dal 1974 fin quasi al termine della dittatura di Videla e soci.
Parole di Charly García
Musica di Charly Garcia e Nito Mestre (Sui Generis)
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”
Una canzone sulla censura. Inutile dire che fu censurata, con il taglio netto dell’ultima strofa: “Io detesto la gente che ha il potere di dire quello che è bene e pure quello che è male. Solo il popolo, amico mio, è capace di capire. I censori di idee tremeranno di orrore davanti all’uomo libero con il corpo in pieno sole.”
Il personaggio del Señor Tijeras – che così tanto ricorda Agostino, il segretario dell’Organizzazione Internazionale della Moralità Pubblica interpretato da Albero Sordi ne “Il moralista” diretto nel 1959 da Giorgio Bianchi – ha anche un nome e un cognome: si tratta di Miguel Paulino Tato, detto Néstor (1902-1986), giornalista e critico cinematografico che dalla sua scrivania di presidente dell’“Ente de Calificación Cinematográfica” diresse la censura dal 1974 fin quasi al termine della dittatura di Videla e soci.
Escondido atrás de su escritorio gris
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 5/2/2015 - 16:12
El show de los muertos
[1974]
Parole di Charly García
Musica di Charly Garcia e Nito Mestre (Sui Generis)
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”
Una canzone che nella scaletta del disco originario doveva essere la prosecuzione di Juan Represión che però i Sui Generis furono costretti ad elimiminare e sostituire con “Tango en segunda” (comunque anch’essa dotata di una certa forza: “Alguna gente que conozco vive metida en un baúl”, o “A mi no me gusta tu cara y no me gusta tu olor”)…
Il brano si apre significativamente con un suono di sirene della polizia ed è ancora dedicato a Juan Represión, quello che dorme tranquillo, senza sapere che sta contribuendo all’assassinio di qualcuno, Juan Represión che solo in apparenza conduce una vita normale e che crede di avere la mani pulite ed invece ha i morti ammazzati sulla coscienza e le mani e i vestiti lordi di sangue…
Perché la censura... (continuer)
Parole di Charly García
Musica di Charly Garcia e Nito Mestre (Sui Generis)
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”
Una canzone che nella scaletta del disco originario doveva essere la prosecuzione di Juan Represión che però i Sui Generis furono costretti ad elimiminare e sostituire con “Tango en segunda” (comunque anch’essa dotata di una certa forza: “Alguna gente que conozco vive metida en un baúl”, o “A mi no me gusta tu cara y no me gusta tu olor”)…
Il brano si apre significativamente con un suono di sirene della polizia ed è ancora dedicato a Juan Represión, quello che dorme tranquillo, senza sapere che sta contribuendo all’assassinio di qualcuno, Juan Represión che solo in apparenza conduce una vita normale e che crede di avere la mani pulite ed invece ha i morti ammazzati sulla coscienza e le mani e i vestiti lordi di sangue…
Perché la censura... (continuer)
Tengo los muertos todos aquí
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 5/2/2015 - 15:40
Juan Represión
[1974]
Scritta da Charly García
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”
“Pequeñas anécdotas sobre las instituciones” - pubblicato pochi mesi dopo la morte dell’appena rieletto presidente Juan Domingo Perón e con il paese già nel caos completo che sfocerà di lì a poco nella svolta fascista – è stato uno dei dischi più censurati nella storia della musica argentina.
Charlie Garcia, autore di tutti i testi, fu costretto a cambiarne la maggior parte ma due brani, “Juan Represión” e “Botas locas”, furono del tutto espunti dalla prima edizione dell’album (e vennero inseriti per la prima volta soltanto in un'antologia del 1991!). I Sui Generis osarono proporli dal vivo in un concerto a Montevideo, Uruguay, nel 1975 e vennero praticamente tirati giù dal palco dalla polizia, arrestati e interrogati per ore…
La canzone è un allegoria del cittadino benestante ed amante... (continuer)
Scritta da Charly García
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”
“Pequeñas anécdotas sobre las instituciones” - pubblicato pochi mesi dopo la morte dell’appena rieletto presidente Juan Domingo Perón e con il paese già nel caos completo che sfocerà di lì a poco nella svolta fascista – è stato uno dei dischi più censurati nella storia della musica argentina.
Charlie Garcia, autore di tutti i testi, fu costretto a cambiarne la maggior parte ma due brani, “Juan Represión” e “Botas locas”, furono del tutto espunti dalla prima edizione dell’album (e vennero inseriti per la prima volta soltanto in un'antologia del 1991!). I Sui Generis osarono proporli dal vivo in un concerto a Montevideo, Uruguay, nel 1975 e vennero praticamente tirati giù dal palco dalla polizia, arrestati e interrogati per ore…
La canzone è un allegoria del cittadino benestante ed amante... (continuer)
Juan Represión viste
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 5/2/2015 - 13:58
Majorana si imbarca sul postale
2012
D'amore e di marea
(Basso; Colaninno – Ottolino)
Dove, quando, come, perché Ettore Majorana ha fatto perdere le sue tracce? In questa piccola canzone Majorana si trova nel porto di Palermo la sera della sua scomparsa: la decisione è già presa, non resta che un ultimo esame di coscienza e un messaggio di addio per il mondo, prima di mimetizzarsi nel mare dell’umanità. Una canzone perfetta per il congedo dagli ascoltatori che ora possono lasciare che anche la conchiglia si rigetti nel mare e si confonda con esso.
Una canzone su Ettore Majorana una CCG? E perché? Ettore Majorana, fisico italiano scomparso ufficialmente il 27 marzo 1938 (le ultime indagini lo danno per vivo fino al 1959 in Venezuela), almeno inizialmente infatuato del nazismo, nel "pantheon" delle CCG? A me piace pensare, così come Sciascia in La scomparsa di Majorana che sia fuggito rinunciando al ruolo di scienziato in seguito a una intuizione circa il possibile sviluppo della bomba atomica e le conseguenze potenzialmente disastrose che ne sarebbero scaturite.
D'amore e di marea
(Basso; Colaninno – Ottolino)
Dove, quando, come, perché Ettore Majorana ha fatto perdere le sue tracce? In questa piccola canzone Majorana si trova nel porto di Palermo la sera della sua scomparsa: la decisione è già presa, non resta che un ultimo esame di coscienza e un messaggio di addio per il mondo, prima di mimetizzarsi nel mare dell’umanità. Una canzone perfetta per il congedo dagli ascoltatori che ora possono lasciare che anche la conchiglia si rigetti nel mare e si confonda con esso.
Una canzone su Ettore Majorana una CCG? E perché? Ettore Majorana, fisico italiano scomparso ufficialmente il 27 marzo 1938 (le ultime indagini lo danno per vivo fino al 1959 in Venezuela), almeno inizialmente infatuato del nazismo, nel "pantheon" delle CCG? A me piace pensare, così come Sciascia in La scomparsa di Majorana che sia fuggito rinunciando al ruolo di scienziato in seguito a una intuizione circa il possibile sviluppo della bomba atomica e le conseguenze potenzialmente disastrose che ne sarebbero scaturite.
Ecco: il porto si allontana,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Donquijote82 5/2/2015 - 10:15
Parcours:
Contre le Nucléaire
Den vita duvan
[1975]
Scritta da Lasse Holm e Alf Robertson
Album: Mats Rådberg, På egen hand, 1975
Skriven av Lasse Holm e Alf Robertson
Album: Mats Rådberg, På egen hand, 1975
Scritta da Lasse Holm e Alf Robertson
Album: Mats Rådberg, På egen hand, 1975
Skriven av Lasse Holm e Alf Robertson
Album: Mats Rådberg, På egen hand, 1975
Åh, den lilla vita duvan var utan hem för en lång, lång tid
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/2/2015 - 02:43
Le Matin du Grand Soir
Chanson française – Le Matin du Grand Soir – Marc Ogeret – 1968
Chanson de Bertal-Maubon (ou Bertal Maubon) est le pseudonyme collectif de Marcel Bertal (1882-1953) et Louis Maubon (18..-1957), paroliers de chansons, et auteurs de monologues, vaudevilles, livrets d'opérettes, pièces de théâtre – début du siècle dernier
Évidemment, Lucien l'âne mon ami, tu as déjà entendu parler du Grand Soir, moment révolutionnaire par excellence, moment terrible où le monde va basculer…
Comme tu le dis si bien, j'en ai entendu parler et entendu chanter, bien évidemment, de ce fameux Grand Soir. D'une certaine manière et pour certains, c'est une chose terrible et sérieuse. Pour ce que j'en sais, le Grand Soir fait très peur aux riches…
Évidemment… Donc, ce Grand Soir a beaucoup troublé l'ordre bourgeois à la fin du dix-neuvième siècle, au début du vingtième, quand les anarchistes menaient la guerre... (continuer)
Chanson de Bertal-Maubon (ou Bertal Maubon) est le pseudonyme collectif de Marcel Bertal (1882-1953) et Louis Maubon (18..-1957), paroliers de chansons, et auteurs de monologues, vaudevilles, livrets d'opérettes, pièces de théâtre – début du siècle dernier
Évidemment, Lucien l'âne mon ami, tu as déjà entendu parler du Grand Soir, moment révolutionnaire par excellence, moment terrible où le monde va basculer…
Comme tu le dis si bien, j'en ai entendu parler et entendu chanter, bien évidemment, de ce fameux Grand Soir. D'une certaine manière et pour certains, c'est une chose terrible et sérieuse. Pour ce que j'en sais, le Grand Soir fait très peur aux riches…
Évidemment… Donc, ce Grand Soir a beaucoup troublé l'ordre bourgeois à la fin du dix-neuvième siècle, au début du vingtième, quand les anarchistes menaient la guerre... (continuer)
Vive Robespierre et vive Cambronne !
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 4/2/2015 - 23:11
La farina dal Diàul
Domenico Scandella, known as "Menocchio", a miller from Montereale Valcellina (PN) during the 16th century. He declared some decidedly original theses on the origin of the universe and on the presence and role of God, Jesus, and the Church. Because of his theories on the origin of the universe that were based more on myth than on science (dating back to the predecessors of India, i.e., the Veda Indians and of whom he had never heard, perhaps a sign that the archaic culture had been transmitted genetically), he was put on trial and convicted twice: the first time in prison and the second time at the stake for witchcraft, as he was convicted of heresy. This sentence was carried out diligently between the end of the 16th and the beginning of the 17th century. The piece has been musically constructed using the archetype on an ancient modal melody originally from the area of Carnia (in Friuli).
This... (continuer)
This... (continuer)
THE DEVIL'S FLOUR
(continuer)
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 4/2/2015 - 21:47
La ragazza di Kobanê
Uno mi ha detto – A Kobanê si gioca
fanno alle Brigate internazionali
sotto la protezione della NATO
e comunque si scrive con l’accento
circonflesso – un marxista, un letterato...
31 gennaio, 2-3 febbraio 2015
fanno alle Brigate internazionali
sotto la protezione della NATO
e comunque si scrive con l’accento
circonflesso – un marxista, un letterato...
31 gennaio, 2-3 febbraio 2015
L.L. 4/2/2015 - 18:08
Elegia per gli impiccati di Bassano
je m apelle Marc Bertapelle je deouvre cette photo ou mon oncle a ete pendu ils ce nomais Guido BERTAPELLE les horeurs d
e desiquilibrés qu elle gachie ils etais si jeune Marc BERTAPELLE
e desiquilibrés qu elle gachie ils etais si jeune Marc BERTAPELLE
marc.bertapelle@orange.fr 4/2/2015 - 17:01
Se olvidaron de la patria
[1966]
Parole di Rolando Alarcón su di una musica popolare di autore anonimo.
Nel disco intitolato “El mundo folklórico de Rolando Alarcón”, pubblicato nel 1969.
Testo trovato su Cancioneros.com
Le relazioni tra l’apparato statale, molto spesso rappresentativo della classe dominante, e i lavoratori si fanno sempre critiche quando i secondi si organizzano e protestano in massa per rivendicare propri diritti. Il Cile non fa eccezione.
Partendo dal massacro di Santa Maria de Iquique del 1907, passando per gli eccidi degli anni 20 e 30 per arrivare alla metà degli 60, anche la storia del Cile è intrisa del sangue dei lavoratori, dei minatori in particolare.
Questa canzone fa riferimento alla feroce repressione delle mobilitazioni dei minatore del rame avvenute nelle miniere di El Teniente, Potrerillos, El Salvador, Llanta e Barquito. Al secondo mese di sciopero, il 1 marzo 1966, il governo... (continuer)
Parole di Rolando Alarcón su di una musica popolare di autore anonimo.
Nel disco intitolato “El mundo folklórico de Rolando Alarcón”, pubblicato nel 1969.
Testo trovato su Cancioneros.com
Le relazioni tra l’apparato statale, molto spesso rappresentativo della classe dominante, e i lavoratori si fanno sempre critiche quando i secondi si organizzano e protestano in massa per rivendicare propri diritti. Il Cile non fa eccezione.
Partendo dal massacro di Santa Maria de Iquique del 1907, passando per gli eccidi degli anni 20 e 30 per arrivare alla metà degli 60, anche la storia del Cile è intrisa del sangue dei lavoratori, dei minatori in particolare.
Questa canzone fa riferimento alla feroce repressione delle mobilitazioni dei minatore del rame avvenute nelle miniere di El Teniente, Potrerillos, El Salvador, Llanta e Barquito. Al secondo mese di sciopero, il 1 marzo 1966, il governo... (continuer)
Se olvidaron de la patria,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 4/2/2015 - 15:57
La mano de Dios
[1969]
Parole e musica di Rolando Alarcón
Nel disco intitolato “El mundo folklórico de Rolando Alarcón”
Una canzone che, secondo me, fa il paio con Preguntitas sobre Dios di Atahualpa Yupanqui…
Parole e musica di Rolando Alarcón
Nel disco intitolato “El mundo folklórico de Rolando Alarcón”
Una canzone che, secondo me, fa il paio con Preguntitas sobre Dios di Atahualpa Yupanqui…
La mano de Dios ya no corre estas praderas,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 4/2/2015 - 13:20
Yo canto a la libertad
[1967]
Parole e musica di Rolando Alarcón
Nel disco intitolato “El nuevo”
Testo trovato su Cancioneros.com
Parole e musica di Rolando Alarcón
Nel disco intitolato “El nuevo”
Testo trovato su Cancioneros.com
Libertad, libertad...
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 4/2/2015 - 13:03
Refugee Blues
d'après la version italienne de Rossella Poli
d'une chanson anglaise – Refugee Blues – W.H. Auden – 1939
Dans les mois précédant immédiatement le déclenchement de la seconde guerre mondiale, Auden écrivit quelques poèmes contre le nazisme et l'horreur qui se profilait à l'horizon, et même, qui était déjà clairement manifeste, du moins pour qui voulait garder les yeux ouverts. Sa composition la plus célèbre de cette période est sûrement « September 1, 1939 », dédiée à l'invasion de la Pologne. Dans ce « Refugee Blues », Auden décrit de façon claire, sèche et dramatique la condition des Juifs dans l'Europe secouée par la fureur de Hitler, en mettant aussi le doigt dans une plaie encore aujourd'hui ouverte, celle de l'indifférence et même du refus que les Hébreux se virent opposer des « démocraties » de l'époque dans leurs tentatives désespérées de trouver refuge et asile, chose qui contribua... (continuer)
d'une chanson anglaise – Refugee Blues – W.H. Auden – 1939
Dans les mois précédant immédiatement le déclenchement de la seconde guerre mondiale, Auden écrivit quelques poèmes contre le nazisme et l'horreur qui se profilait à l'horizon, et même, qui était déjà clairement manifeste, du moins pour qui voulait garder les yeux ouverts. Sa composition la plus célèbre de cette période est sûrement « September 1, 1939 », dédiée à l'invasion de la Pologne. Dans ce « Refugee Blues », Auden décrit de façon claire, sèche et dramatique la condition des Juifs dans l'Europe secouée par la fureur de Hitler, en mettant aussi le doigt dans une plaie encore aujourd'hui ouverte, celle de l'indifférence et même du refus que les Hébreux se virent opposer des « démocraties » de l'époque dans leurs tentatives désespérées de trouver refuge et asile, chose qui contribua... (continuer)
BLUES DES RÉFUGIÉS
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 4/2/2015 - 11:39
Yo tengo una copla triste
[1967]
Parole e musica di Rolando Alarcón
Nel disco intitolato “El nuevo”
Parole e musica di Rolando Alarcón
Nel disco intitolato “El nuevo”
Yo tengo una copla triste para cantar,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 4/2/2015 - 11:13
Voy a recorrer el mundo
[1966]
Parole e musica di Rolando Alarcón
In un disco intitolato semplicemente all’artista
Parole e musica di Rolando Alarcón
In un disco intitolato semplicemente all’artista
Voy a recorrer el mundo,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 4/2/2015 - 09:34
Yo defiendo mi tierra
[1965]
Parole e musica di Rolando Alarcón
Nel disco “Rolando Alarcón y sus canciones”. Presente anche nel disco collettivo “La Peña de los Parra”.
Testo trovato su Cancioneros.com
Parole e musica di Rolando Alarcón
Nel disco “Rolando Alarcón y sus canciones”. Presente anche nel disco collettivo “La Peña de los Parra”.
Testo trovato su Cancioneros.com
Defiendo mi tierra
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 4/2/2015 - 09:15
To był chłop
Jan "Kyks" Skrzek, il bluesman dell'Alta Slesia è morto 29 gennaio 2015
Testo e musica sue da http://teksciory.interia.pl/
Testo e musica sue da http://teksciory.interia.pl/
Nie ma chopa
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 4/2/2015 - 03:46
Parcours:
Mort au Travail
Мы живем, под собою не чуя страны
Da pl.wikipedia
ŻYJEMY TU, NIE CZUJĄC POD STOPAMI ZIEMI
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 4/2/2015 - 02:23
Les Bourgeois
Testo da http://www.tekstowo.pl/
BURŻUJE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 4/2/2015 - 00:15
C'est à l'école qu'on apprend les bêtises
C'est à l'école qu'on apprend les bêtises
Chanson française – C'est à l'école qu'on apprend les bêtises – Henri Dès -
Peut-être celle-ci ?, dit Marco Valdo M.I.
Peut-être quoi ?, demande Lucien l'âne un peu estomaqué.
Peut-être celle-ci est-elle une chanson utile ? Ou est-ce une chanson inutile ? Moi, je n'en sais rien. Tout ce que je trouve, c'est une chanson contre la guerre. Car…
Car ?, dit Lucien l'âne en riant.
Car, Zoum zoum zoum-zoum-zoum
Zoum zouzoum zoum-zoum
C’est à l’école, tagadagada
Qu’on apprend les bêtises… et les bêtises de ce genre mettent à mal l'esprit de sérieux et la discipline qui est la base intangible de l'ordre et des armées. Tous les militaires te le diront. L'armée, c'est du sérieux. Là, on ne rit pas. Comme disait Brel, chez ces gens-là, Monsieur, on ne rit pas, Monsieur, on tire, on obéit, on respecte.
Ah bon, dit Lucien l'âne. Évidemment, vu comme... (continuer)
Chanson française – C'est à l'école qu'on apprend les bêtises – Henri Dès -
Peut-être celle-ci ?, dit Marco Valdo M.I.
Peut-être quoi ?, demande Lucien l'âne un peu estomaqué.
Peut-être celle-ci est-elle une chanson utile ? Ou est-ce une chanson inutile ? Moi, je n'en sais rien. Tout ce que je trouve, c'est une chanson contre la guerre. Car…
Car ?, dit Lucien l'âne en riant.
Car, Zoum zoum zoum-zoum-zoum
Zoum zouzoum zoum-zoum
C’est à l’école, tagadagada
Qu’on apprend les bêtises… et les bêtises de ce genre mettent à mal l'esprit de sérieux et la discipline qui est la base intangible de l'ordre et des armées. Tous les militaires te le diront. L'armée, c'est du sérieux. Là, on ne rit pas. Comme disait Brel, chez ces gens-là, Monsieur, on ne rit pas, Monsieur, on tire, on obéit, on respecte.
Ah bon, dit Lucien l'âne. Évidemment, vu comme... (continuer)
Zoum zoum zoum-zoum-zoum
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 3/2/2015 - 23:48
Gambadilegno a Parigi
L'ho ascoltata nella versione dell'ultimo lavoro di Francesco. Sublime !Mi ha emozionato al punto da riascoltarla ininterottamente per tutto il viaggio di andata e ritorno in autofra Milazzo e Siracusa.
Angelo 3/2/2015 - 22:48
Adele
Testo di Cristiano Godano
Musica dei Marlene Kuntz
dall'album "Nella tua luce" (2013)
A quasi vent'anni dall'esordio esplosivo di "Catartica", ho trovato questo disco dei Marlene fresco e ispirato, lontano da certe sperimentazioni troppo cervellotiche (almeno per i miei gusti) che avevano caratterizzato alcuni lavori precedenti, ben suonato e con testi ispirati. Musicalmente questa Adele è uno dei pezzi forti che dimostra egregiamente come il rock italiano quando è ben fatto non ha niente da invidiare ai modelli anglosassoni.
Il testo, di stretta attualità, racconta con molta sensibilità e nessuna retorica la fuga di una donna perseguitata da uno stalker.
Musica dei Marlene Kuntz
dall'album "Nella tua luce" (2013)
A quasi vent'anni dall'esordio esplosivo di "Catartica", ho trovato questo disco dei Marlene fresco e ispirato, lontano da certe sperimentazioni troppo cervellotiche (almeno per i miei gusti) che avevano caratterizzato alcuni lavori precedenti, ben suonato e con testi ispirati. Musicalmente questa Adele è uno dei pezzi forti che dimostra egregiamente come il rock italiano quando è ben fatto non ha niente da invidiare ai modelli anglosassoni.
Il testo, di stretta attualità, racconta con molta sensibilità e nessuna retorica la fuga di una donna perseguitata da uno stalker.
Adele se ne va
(continuer)
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 3/2/2015 - 22:40
Osja, amore mio
Testo di Cristiano Godano
Musica dei Marlene Kuntz
dall'album "Nella tua luce" (2013)
Ispirata alla figura del letterato russo fondatore dell’acmeismo Osip Emil'evič Mandel'štam, la canzone è scritta dal punto di vista della moglie, la pittrice e scrittrice Nadežda Jakovlevna Mandel'štam. Durante gli anni di lontananza dal marito, vittima delle persecuzioni delle Grandi purghe staliniane, Nadia decise in un mirabile slancio amoroso di imparare a memoria tutti i versi del poeta per poterli tramandare alle generazioni future.
Gli stessi Marlene Kuntz citano il nostro sito per spiegare il tipo di fascinazione che ha condotto Cristiano Godano a scrivere questa canzone.
Musica dei Marlene Kuntz
dall'album "Nella tua luce" (2013)
Ispirata alla figura del letterato russo fondatore dell’acmeismo Osip Emil'evič Mandel'štam, la canzone è scritta dal punto di vista della moglie, la pittrice e scrittrice Nadežda Jakovlevna Mandel'štam. Durante gli anni di lontananza dal marito, vittima delle persecuzioni delle Grandi purghe staliniane, Nadia decise in un mirabile slancio amoroso di imparare a memoria tutti i versi del poeta per poterli tramandare alle generazioni future.
Gli stessi Marlene Kuntz citano il nostro sito per spiegare il tipo di fascinazione che ha condotto Cristiano Godano a scrivere questa canzone.
Tutto imparerò di te
(continuer)
(continuer)
envoyé par Lorenzo 3/2/2015 - 21:33
The Green Fields Of France (No Man's Land)
Lo stesso Eric Bogle interviene a proposito della cover "edulcorata" di Joss Stone, un'operazione a cui purtroppo si è prestato anche il grande Jeff Beck.
Eric Bogle: I don't like Joss Stone's cover of No Man's Land, but I won't sue
The Guardian
Apparently Joss Stone’s version of my song No Man’s Land has polarised opinion. I’ve had quite a large number of emails from irate or upset fans asking me if I’d heard it and why I could allow such a travesty. It’s upset me too, mind you, and irritated me as well.
Here was I in Adelaide, bumbling along in comfortable, crisis-free obscurity at the other end of the world, when suddenly a bushfire flared up back in the increasingly Disunited Kingdom, illuminating a depth of feeling about my song I hadn’t known existed. I usually don’t comment publicly on other artists’ versions of my music, but so many people have been in touch that I felt I should... (continuer)
Eric Bogle: I don't like Joss Stone's cover of No Man's Land, but I won't sue
The Guardian
Apparently Joss Stone’s version of my song No Man’s Land has polarised opinion. I’ve had quite a large number of emails from irate or upset fans asking me if I’d heard it and why I could allow such a travesty. It’s upset me too, mind you, and irritated me as well.
Here was I in Adelaide, bumbling along in comfortable, crisis-free obscurity at the other end of the world, when suddenly a bushfire flared up back in the increasingly Disunited Kingdom, illuminating a depth of feeling about my song I hadn’t known existed. I usually don’t comment publicly on other artists’ versions of my music, but so many people have been in touch that I felt I should... (continuer)
CCG Staff 3/2/2015 - 20:51
Overworked and Underpaid
Album: "Alive and Well" (1999)
I wake up and try and
(continuer)
(continuer)
3/2/2015 - 19:23
Everyday Robots
Antiwar Songs Blog
Everyday Robots è una canzone inquietante e realistica. L’ha scritta Damon Albarn, il cantante inglese che dopo una stagione da popstar con i Blur e le interessanti sperimentazioni tra elettronica e hip-hop della band a cartoni animati dei Gorillaz, ha fatto uscire l’anno scorso il suo primo album solista che si apre con questa traccia […]
Antiwar Songs Staff 2015-02-03 17:28:00
Camions ça fait prout
Camions ça fait prout
Chanson française – Camions ça fait prout – Henri Dès – 1986
Ah, Lucien l'âne mon ami, vous les ânes avez avantageusement été remplacés par les camions, les camionnettes et tous ces engins automobiles… De ce point de vue, c'est utile et c'est une bonne chose. Mais voilà, comme les vaches, comme vous les ânes et nous les humains, les camions ça fait prout. Ça pète et ça empuante l'atmosphère, allant jusqu'à contribuer à faier un trou dans la couche d'ozone.
Dis tout de suite que je pète comme un camion…, dit Lucien l'âne en explosant de rire.
Pas autant, pas autant. Tout est une question de mesure. Et par exemple, depuis que j'ai suivi – et tu l'as suivi avec moi – le débat à propos de La rosa nera de Gigliola Cinquetti (je te la traduirai prochainement, ne t’en fais pas!), je suis perplexe quant aux chansons à proposer aux Chansons contre la Guerre. Un grand... (continuer)
Chanson française – Camions ça fait prout – Henri Dès – 1986
Ah, Lucien l'âne mon ami, vous les ânes avez avantageusement été remplacés par les camions, les camionnettes et tous ces engins automobiles… De ce point de vue, c'est utile et c'est une bonne chose. Mais voilà, comme les vaches, comme vous les ânes et nous les humains, les camions ça fait prout. Ça pète et ça empuante l'atmosphère, allant jusqu'à contribuer à faier un trou dans la couche d'ozone.
Dis tout de suite que je pète comme un camion…, dit Lucien l'âne en explosant de rire.
Pas autant, pas autant. Tout est une question de mesure. Et par exemple, depuis que j'ai suivi – et tu l'as suivi avec moi – le débat à propos de La rosa nera de Gigliola Cinquetti (je te la traduirai prochainement, ne t’en fais pas!), je suis perplexe quant aux chansons à proposer aux Chansons contre la Guerre. Un grand... (continuer)
Camions sur la route,
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envoyé par Marco Valdo M.I. 3/2/2015 - 15:49
El afuerino
[1965]
Parole e musica di Roberto Parra Sandoval (1921-1995), conosciuto come “tío Roberto”, uno dei tanti artisti della numerosa famiglia Parra
Nel disco “Ángel Parra y su guitarra”.
Testo trovato su Cancioneros.com
“Afuerino” è un termine cileno che sta ad indicare genericamente lo straniero o, con più precisione, uno non del posto sorpreso a commettere un piccolo furto…
Parole e musica di Roberto Parra Sandoval (1921-1995), conosciuto come “tío Roberto”, uno dei tanti artisti della numerosa famiglia Parra
Nel disco “Ángel Parra y su guitarra”.
Testo trovato su Cancioneros.com
“Afuerino” è un termine cileno che sta ad indicare genericamente lo straniero o, con più precisione, uno non del posto sorpreso a commettere un piccolo furto…
Detrás de la zarzamora
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envoyé par Bernart Bartleby 3/2/2015 - 15:35
El pueblo
[1965]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco “Ángel Parra y su guitarra”. Ripresa poi dai Quilapayún
Testo trovato su Cancioneros.com
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco “Ángel Parra y su guitarra”. Ripresa poi dai Quilapayún
Testo trovato su Cancioneros.com
Al pueblo sólo le falta
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envoyé par Bernart Bartleby 3/2/2015 - 15:04
Canción para Angélico
[1968]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco intitolato “Al mundo-niño, le canto” ma poi anche nel disco collettivo registrato clandestinamente nel 1974 insieme ad altri prigionieri nel campo di concentramento fascista di Chacabuco
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco intitolato “Al mundo-niño, le canto” ma poi anche nel disco collettivo registrato clandestinamente nel 1974 insieme ad altri prigionieri nel campo di concentramento fascista di Chacabuco
Duerma tranquilo, mi niño,
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 3/2/2015 - 11:56
Libertad para Luis Corvalán
[tra 1973 e 1976]
Parole e musica di Sergio Ortega (1938-2003), compositore e pianista cileno e militante comunista. Nel 1973 riparò in Francia, dove ha vissuto fino alla morte.
Canzone inedita
Testo trovato su Cancioneros.com
Luis Corvalán (1916-2010) è stato il segretario del Partito comunista cileno per più di 30 anni, dal 1958 al 1990.
Nel 1973, subito dopo il golpe, fu arrestato e detenuto senza accusa nel campo di concentramento dell’isola di Dawson. Nel 1976 il dittatore Pinochet propose a Brézhnev uno scambio di prigionieri politici: Luis Corvalán fu liberato e accolto in Unione Sovietica e i russi liberarono il dissidente Vladímir Bukovski.
Il figlio di Luis Corvalán, Luis Alberto, pure lui comunista e leader studentesco, fu anch’egli arrestato e detenuto nel campo di concentramento di Chacabuco dove, con il compagno Ángel Parra ed altri detenuti, nel 1974 registrò clandestinamente... (continuer)
Parole e musica di Sergio Ortega (1938-2003), compositore e pianista cileno e militante comunista. Nel 1973 riparò in Francia, dove ha vissuto fino alla morte.
Canzone inedita
Testo trovato su Cancioneros.com
Luis Corvalán (1916-2010) è stato il segretario del Partito comunista cileno per più di 30 anni, dal 1958 al 1990.
Nel 1973, subito dopo il golpe, fu arrestato e detenuto senza accusa nel campo di concentramento dell’isola di Dawson. Nel 1976 il dittatore Pinochet propose a Brézhnev uno scambio di prigionieri politici: Luis Corvalán fu liberato e accolto in Unione Sovietica e i russi liberarono il dissidente Vladímir Bukovski.
Il figlio di Luis Corvalán, Luis Alberto, pure lui comunista e leader studentesco, fu anch’egli arrestato e detenuto nel campo di concentramento di Chacabuco dove, con il compagno Ángel Parra ed altri detenuti, nel 1974 registrò clandestinamente... (continuer)
Un grito gigante la tierra recorre
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envoyé par Bernart Bartleby 3/2/2015 - 11:39
La ventana
[1969]
Parole e musica di Patricio Manns
Interpretata da Mariana Montalvo
Nel disco “Patricio Manns” del 1971 e poi in “Chants de la résistance populaire chilienne”, inciso nel 1974 con i Karaxú, gruppo fondato dallo stesso Manns durante l’esilio in Francia dopo il golpe militare in Cile nel 1973.
Testo trovato su Cancioneros.com
Parole e musica di Patricio Manns
Interpretata da Mariana Montalvo
Nel disco “Patricio Manns” del 1971 e poi in “Chants de la résistance populaire chilienne”, inciso nel 1974 con i Karaxú, gruppo fondato dallo stesso Manns durante l’esilio in Francia dopo il golpe militare in Cile nel 1973.
Testo trovato su Cancioneros.com
Miré tu cara por la ventana
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envoyé par Bernart Bartleby 3/2/2015 - 10:32
La canción de Luciano
[1972]
Parole e musica di Patricio Manns
Nel disco “Chants de la résistance populaire chilienne”, inciso nel 1974 con i Karaxú, gruppo fondato dallo stesso Manns durante l’esilio in Francia dopo il golpe militare in Cile nel 1973.
Testo trovato su Cancioneros.com
Canzone dedicata a Luciano Cruz Aguayo (“Juan Carlos” nella clandestinità), uno dei dirigenti del MIR (Movimiento de Izquierda Revolucionaria), morto in circostanze misteriose il 14 agosto de 1971. Due giorni dopo anche la sua compagna, docente di sociologia di origine francese, fu trovata morta nello stesso modo, asfissiata.
Negli archivi della CIA, oggi in parte declassificati, si ipotizza che Luciano Cruz Aguayo, leader emergente e particolarmente radicale e rigoroso, sia rimasto vittima di una faida interna alla sinistra cilena. Sembra infatti che Cruz Aguayo si fosse permesso di espellere dal MIR tal Max Marambio, il potente... (continuer)
Parole e musica di Patricio Manns
Nel disco “Chants de la résistance populaire chilienne”, inciso nel 1974 con i Karaxú, gruppo fondato dallo stesso Manns durante l’esilio in Francia dopo il golpe militare in Cile nel 1973.
Testo trovato su Cancioneros.com
Canzone dedicata a Luciano Cruz Aguayo (“Juan Carlos” nella clandestinità), uno dei dirigenti del MIR (Movimiento de Izquierda Revolucionaria), morto in circostanze misteriose il 14 agosto de 1971. Due giorni dopo anche la sua compagna, docente di sociologia di origine francese, fu trovata morta nello stesso modo, asfissiata.
Negli archivi della CIA, oggi in parte declassificati, si ipotizza che Luciano Cruz Aguayo, leader emergente e particolarmente radicale e rigoroso, sia rimasto vittima di una faida interna alla sinistra cilena. Sembra infatti che Cruz Aguayo si fosse permesso di espellere dal MIR tal Max Marambio, il potente... (continuer)
Al paso de Luciano
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envoyé par Bernart Bartleby 3/2/2015 - 09:35
Le déserteur
ITALIANO / ITALIAN / ITALIEN [11] - Salvo Lo Galbo
Versione italiana di Salvo Lo Galbo
Versione italiana di Salvo Lo Galbo
IL DISERTORE
(continuer)
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envoyé par Salvo 3/2/2015 - 06:32
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"Pien di stupore son io pei venditori di vino, chè quelli
che cosa mai posson comprare migliore di quel ch'han venduto?"