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Das neue Deutschland

Das neue Deutschland
[1919]
Parole di Erich Mühsam, nella raccolta “Revolution. Kampf-, Marsch- und Spottlieder” pubblicata a Berlino nel 1925
Originariamente pensata sulla melodia di “Preisend mit viel schönen Reden”, verso di apertura de “Der reichste Fürst” del poeta tesesco Justinus Kerner (1786-1862), divenuta poi inno del Württemberg.
Il testo di Mühsam è stato più recentemente ripreso dal solito Christoph Holzhöfer, “sinistro” e prolifico cantautore tedesco originario di Bestwig, Renania-Vestfalia.

Canzone satirica indirizzata alla dirigenza socialdemocratica delle Repubblica di Weimar, responsabile della feroce repressione della Novemberrevolution. Due su tutti: Friedrich Ebert, allora Cancelliere, e Gustav Noske, ministro della Difesa, mandante ed esecutore della reazione, coloro che diedero mano libera ad esercito e paramilitari (Freikorps) per fare a pezzi i lavoratori e i militanti rivoluzionari, comunisti, socialisti ed anarchici.
Sich empfehlend den Genossen
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/2/2015 - 13:21
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Lied des Gefangenen

Lied des Gefangenen
[1817-21]
Versi di Heinrich Heine, nella raccolta “Buch der Lieder” (sezione “Junge Leiden”, capitolo “Romanzen”), pubblicata nel 1827.
Questa poesia è già strutturata di per sé come canto, ma è stata comunque musicata da diversi compositori quali Bernhard Jestl, Wilhelm Kempff, Franz Theodor Kugler ed Eduard Steuermann (si veda The LiederNet Archive)

Un condannato a morte, nelle sue ultime ore di vita, ricorda il destino della nonna processata per stregoneria e messa al rogo. Trasformatasi in corvo nel momento del trapasso, la vecchia indomita che rifiutò di confessare è invocata dal prigioniero alla vigilia della sua impiccagione. (Stefania Sbarra)
Als meine Großmutter die Lise behext,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/2/2015 - 11:08

In der Zelle

In der Zelle
[1920?]
Versi di Erich Mühsam (1878-1934), anarchico e poeta, una delle prime vittime del nazismo trionfante: arrestato nel 1933, subito dopo l’incendio del Reichstag, fu barbaramente trucidato nel campo di concentramento di Orianenburg il 10 luglio 1934.
Musica del gruppo Der Singende Tresen ‎nel loro album intitolato “Mühsamblues”, dedicato interamente ad Erich Mühsam, pubblicato nel 2014.

Erich Mühsam - l’“Anarchisterich” come lui stesso si definiva in un’altra sua poesia – aveva già conosciuto il carcere nel 1918 quando, dopo l’iniziale fase interventista quasi subito abortita, aveva preso parte a scioperi e manifestazioni, anche violente, contro la guerra. Il governo bavarese aveva proceduto ad arresti di massa e anche Erich Mühsam era stato buttato in gattabuia per qualche mese, giusto fino al termine della guerra.

Ma il nostro non si perse d’animo e, tornato a Monaco, lì subito... (continuer)
Scheu glitt ein Tag vorbei – wie gestern heut.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/2/2015 - 10:47
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Raffaella Carrà: Il presidente

Raffaella Carrà: Il presidente
[1977]
Parole di Gianni Boncompagni (1932-), conduttore radiofonico, paroliere, autore televisivo e regista televisivo italiano.
Musica di [[|Franco Bracardi]] (1937-2005), sceneggiatore, musicista e attore italiano.
Nell’album della Carrà intitolato “Fiesta”

1977. La Carrà era già un’icona nazionale, Boncompagni approdava alla RAI per condurre Discoring, di cui era autore pure Franco Bracardi (il fratello del comico e cabarettista Giorgio nonchè pianista residente del Maurizio Costanzo Show)...

E fu pure l’anno della prima discesa in campo di Silvio Berlusconi, che proprio allora emise i suoi primi vagiti politici conquistandosi l’amicizia con Craxi, rivelatasi negli anni successivi molto fruttuosa per le emittenti televisive del gruppo Fininvest. Parlo ovviamente dei decreti Berlusconi uno, bis e ter, con cui iniziò lo stupro della democrazia e della cultura ancora in atto nel Belpaese.

Si può quindi considerarla una canzonetta inquietantemente premonitrice...
Una festa in grande stile
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/2/2015 - 22:31
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Wilde Love

2012
Loveblood

liberamente ispirata a The Ballad of Reading Gaol
All men kill the thing they love
(continuer)
envoyé par dq82 22/2/2015 - 20:44
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De Profundis

De Profundis
De Profundis è una lunga lettera che Oscar Wilde (1854-1900) scrisse, dopo essere stato processato per omosessualità, al suo compagno, Alfred Douglas, proprio durante il periodo della carcerazione.

Il titolo dell’opera preannuncia in un certo senso che lo scrittore scaverà profondamente nella sua anima per esternare pensieri, rimembranze, ossessioni ed evoluzioni intellettuali che caratterizzarono ed accompagnarono la sua permanenza in carcere. Attraverso l'accuratezza e l'erudizione dei periodi wildeiani, è inevitabile tra l'altro, nella lettura della lettera, ripercorrere passo passo gli avvenimenti della vita dello scrittore, dall'incipit della sua amicizia con il narciso Alfred Douglas, passando per le sue esperienze processuali durante lo scandalo che lo fece condannare per omosessualità, sino alla sua denigrante esperienza carceraria.

La lettera risale ai primi mesi del 1897, anno... (continuer)
DE PROFUNDIS
(continuer)
envoyé par dq82 22/2/2015 - 15:41
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Il prossimo disco dei Clash

Il prossimo disco dei Clash
2015
La prima volta
feat. Linea

Filippo Andreani è membro degli Atarassia Gröp. E così come per un'intera generazione punk Joe Strummer e i Clash non sono solo stati idoli musicali, fonte d'ispirazione, ma anche una "scuola di politica". (Marino Severini dedica a "Joe lo strimpellatore" Bandito senza tempo ogni qulavolta la canti). E questa è una canzone sui tempi moderni, e sullo smarrimento di una sinistra che non esiste più, in attesa che Joe Strummer torni ad indicare la via
Il sindacato ha firmato: vendesi scarpe da ballo
(continuer)
envoyé par dq82 22/2/2015 - 12:22
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Expo 2015

Expo 2015
[2015]
Album :iPorn
“Altro che I lavoretti alla Vallanzasca”
(continuer)
envoyé par adriana 22/2/2015 - 10:11
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Mojado

Mojado
[2007]
Parole e musica di Édgar Ricardo Arjona Morales, in arte Ricardo Arjona, cantautore e musicista guatemalteco.
Nell’album intitolato “Adentro”.
Il brano si avvale della partecipazione straordinaria di (feat.) della band tex/mex Intocable

“Mojado”: migrante senza documenti, che ha provato più volte ad attraversare clandestinamente la frontiera tra Messico e USA... Letteralmente, “bagnato”, in inglese “wetback”, con riferimento al fatto che in molti cercano di attraversarla a nuoto immergendosi nelle acque del Rio Grande... Il termine, dispregiativo, è stato coniato negli anni 20 del secolo scorso ed è utilizzato con significato immutato ancora oggi...
... es muy triste, es, hay palabras ya para decirlas, pero hay problemas, pero, pues, todo lo que uno ha vivido no lo puede platicar en unos cinco o diez minutos...
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/2/2015 - 23:06
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Doo Doo Doo Doo Doo (Heartbreaker)

Doo Doo Doo Doo Doo (Heartbreaker)
[1972-73]
Scritta da Mick Jagger e Keith Richards
Nell’album degli Stones intitolato “Goats Head Soup”, pubblicato nell’estate del 1973.
Testo ripreso da [[|Keno's Rolling Stones Web Site]]




Heartbreaker è il poliziotto che spara a un ragazzo senza ragione, è lo spacciatore che vende la dose ad una ragazzina di 10 anni, è la madre della piccola tossica che non l’ha protetta, convinta che quello fosse il suo destino inelluttabile... Heartbreaker è la violenza e l’indifferenza...

Una piccola nota sul verso di apertura del brano: se “police” davvero fosse stato scritto originariamente “po-lice” - come suggerito dal sito Keno citato - allora dovrebbe tradursi come “po-pidocchi” o “po-vermi”, il che non è dettaglio di poco conto...
The po-lice in New York City
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/2/2015 - 15:32
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Fingerprint File

Fingerprint File
[1973-74]
Scritta da Mick Jagger e Keith Richards
La traccia che chiude l’album degli Stones intitolato “It's Only Rock 'n Roll”, pubblicato nell’ottobre del 1974

“Fingerprint File” (1974) e “Undercover Of The Night” (1983), due testi degli Stones che hanno in comune una brutta parola: dittatura.
Non c'è amore, sesso, ne droga in queste due canzoni, se vogliamo apostrofarle in questo modo un po' riduttivo, direi che sono due canzoni che parlano del sociale.
Una, mostra una forma di violenza nascosta usata dalle cosiddette "democrazie" dove appunto, dietro ad una facciata benevole e di falsa eguaglianza, i personaggi piu' indesiderati e potenzialmente sovversivi vengono controllati e schedati. Ma non solo forse tutti noi cittadini siamo costantemente tenuti sottocontrollo in ogni nostro gesto e forse anche in ogni nostro pensiero manifesto.
L'altra vede il potere svelare impudicamente... (continuer)
Oh Yeah!...
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/2/2015 - 13:56
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I Can't Breathe

I Can't Breathe
[2014]

Singolo

Pussy Riot's first song in English is dedicated to Eric Garner and the words he repeated eleven times before his death. This song is for Eric and for all those from Russia to America and around the globe who suffer from state terror - killed, choked, perished because of war and state sponsored violence of all kinds - for political prisoners and those on the streets fighting for change. We stand in solidarity.
He's become his death
(continuer)
envoyé par adriana 20/2/2015 - 18:00

Brudermord

anonyme
Brudermord
[1848]
Canzone di anonimo soldato dell’esercito imperiale austriaco, inorridito dall’ordine di sparar sulla sua gente ricevuto durante la repressione della rivoluzione del 1848. In quel periodo accadde effettivamente – specie durante le rivolte del 1849 nel Baden-Palatinato - che reparti dell’esercito si rifiutassero di sparare e passassero con gli insorti, ma fu un fenomeno sporadico e comunque irrilevante per l’esito finale.
Testo trovato su Volkslieder Archive
Brudermord, Brudermord!
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/2/2015 - 14:27
Parcours: Déserteurs
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Lied Der Verfolgten

Lied Der Verfolgten
[183?]
Versi di Friedrich von Sallet (1812-1843), scrittore e poeta tedesco, che in molte opere ha satirizzato la casta militare della sua epoca.
Musica di Dieter Süverkrüp
Nel suo album “1848, Lieder Der Deutschen Revolution” pubblicato nel 1973.
Ulteriore musicalizzazione ad opera del compositore Sergio Vesely, nell’album intitolato “Schlafe, mein Deutschland. Alte Dichter, 1848 - neue Lieder, 1998 - Politische Lieder von heute zur Vormärz-Lyrik der 48er Revolution”, pubblicato nel 1998 in occasione dei 150 anni dalla Rivoluzione del 1848.
1830, nach der Julirevolution in Frankreich, wächst in Deutschland die antifeudale Opposition.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/2/2015 - 13:12
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Der General

Der General
[1964]
Parole e musica di Dieter Süverkrüp
Nel disco intitolato “Fröhlich Ißt Du Wiener Schnitzel”
Was macht der General am Feierabend?
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/2/2015 - 11:48
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Oh welche Lust Soldat zu sein

Oh welche Lust Soldat zu sein
Versi di Erich Mühsam (1878-1934), anarchico e poeta, una delle prime vittime del nazismo trionfante: arrestato nel 1933, subito dopo l’incendio del Reichstag, fu barbaramente trucidato nel campo di concentramento di Orianenburg il 10 luglio 1934.
Credo si tratti di parodia della militare ottocentesca “Auf Brüder stimmet alle ein wie schön es ist Soldat zu sein
Poesia messa in musica da Dieter Süverkrüp ed Walter Andreas Schwarz ‎nel loro album “Erich Mühsam: Ich Lade Euch Zum Requiem” pubblicato nel 1995
Soldat sein heißt zu Zeit
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/2/2015 - 11:33
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Kriegslied [So lebt der edle Kriegerstand]

Kriegslied [So lebt der edle Kriegerstand]
[März 1917]
Versi di Erich Mühsam (1878-1934), anarchico e poeta, una delle prime vittime del nazismo trionfante: arrestato nel 1933, subito dopo l’incendio del Reichstag, fu barbaramente trucidato nel campo di concentramento di Orianenburg il 10 luglio 1934.
Nella raccolta intitolata “Brennende Erde. Verse eines Kämpfers” pubblicata a Monaco nel 1920.
Questa poesia è già di per se stessa una canzone, come dal titolo.
In ogni caso è stata messa in musica da diversi artisti, come Gerhard Stäbler ‎(in “Für Später: Jetzt” del 1984), dai gruppi punk Blockade (nel loro disco omonimo del 1989) e Kaltfront ‎(nel loro “Zieh Dich Warm An” del 2006), dai Der Singende Tresen ‎(nel loro “Mühsamblues” del 2014) e da Claus Boysen e Rainer Abraham ‎(nel loro “Tucholsky Und Genossen”, data imprecisata)…
Oltre all’immancabile, prolificissimo Christoph Holzhöfer.
Sengen, brennen, schießen, stechen,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/2/2015 - 09:55
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Kalender 1913

Kalender 1913
[1913]
Versi di Erich Mühsam (1878-1934), anarchico e poeta, una delle prime vittime del nazismo trionfante: arrestato nel 1933, subito dopo l’incendio del Reichstag, fu barbaramente trucidato nel campo di concentramento di Orianenburg il 10 luglio 1934.
Credo che la poesia faccia parte della raccolta intitolata “Kain-Kalender für das Jahr 1913”, pubblicata a Monaco
Poesia musicata da Dieter Süverkrüp ed Walter Andreas Schwarz ‎nel loro album “Erich Mühsam: Ich Lade Euch Zum Requiem” pubblicato nel 1995.
Più recentemente è stata messa in musica da Christoph Holzhöfer

Una poesia che intuisco molto attinente al percorso, non formalizzato ma trasversale, de La Guerre de Cent mille ans che i ricchi hanno fatto, fanno e faranno ai poveri.
Urgerebbe quindi un intervento traduttorio degli ottimi Marco Valdo M.I. e il suo inseparabile amico Lucien Lane, che ringrazio anticipatamente.
Januar:
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/2/2015 - 09:21
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Wiegenlied

Wiegenlied
[2005]
Parole e musica di Konstantin Wecker
Nell’album intitolato “Am Flußufer”
Du hattest nie eine Kindheit, mein Kind.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/2/2015 - 20:56
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Dil dixwaze here cengê

Şehid Delîla û Koma Amara
Dil dixwaze here cengê
Anche se poco o nulla si è riusciti a sapere (biograficamente) su Şehid Delîla e Koma Amara, e ancor meno sulla canzone che cantano (attualmente diffusissima in rete), si può senz'altro affermare che si tratta di una canzone di lotta che proviene dalla battaglia di liberazione di Kobanê e del Rojava (che in lingua curda significa “Ovest”). Non ci si aspetti quindi una tipica “canzone contro la guerra”, bensì una canzone di incitamento alla lotta che ha portato alla liberazione della città dagli assedianti dello “Stato Islamico”, il 26 gennaio 2015. Il testo in lingua curda è stato potuto essere interpretato grazie ad una traduzione tedesca reperita fortuitamente. Naturalmente, chi fosse in possesso di maggiori informazioni sia sulla canzone, sia sugli eventuali autori, è pregato di fornircele. Poiché è cantata da due donne, è probabile che contenga riferimenti precisi alle “ragazze del Rojava”... (continuer)
Dil dixwaze here cengê
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 19/2/2015 - 20:53
Parcours: Du Kurdistan
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Waffenhändler-Tango

Waffenhändler-Tango
[2001]
Parole e musica di Konstantin Wecker
Una canzone che trovo pubblicata come singolo, significativamente sul lato B di “Amerika”, e poi anche in una compilation del 2006 intitolata “Politische Lieder”
Erst baun wir Waffen, dann verkaufen wir sie weiter,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/2/2015 - 20:18
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El Fiscal Nisman

El Fiscal Nisman
[2015]
Parole e musica di Mauro Lecornel, musicista argentino originario di Rufino, Santa Fe

Beh, non siamo certo qui al livello artistico di un León Gieco o di un Charly García, però questa grezza cumbia popolare è quanto di più recente, musicalmente parlando, sulla misteriosa morte di Natalio Alberto Nisman, il procuratore generale che si è occupato delle complesse indagini sull’attentato contro l'Asociación Mutual Israelita Argentina (A.M.I.A.) avvenuto il 18 luglio 1994 a Buenos Aires, quando un'auto carica di esplosivo fu fatta saltare in aria davanti alla sede dell’associazione ebraica, uccidendo 86 persone, il più grave atto terrorista contro una comunità di religione ebraica dalla fine della seconda guerra mondiale.

Come sappiamo, lo scorso 18 gennaio, alla vigilia della sua comparizione al Congresso per esplicitare i risultati dell’inchiesta, Nisman è stato trovato morto nel suo... (continuer)
Él es Nisman
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/2/2015 - 14:33

Hallo, Mister General

Hallo, Mister General
[1982]
Parole e musica di Dieter Süverkrüp
Nel disco collettivo intitolato “Wir Wollen Leben - Lieder Gegen Den Untergang”

Una canzone dedicata ad Alexander Haig (1924-2010), gran generale USA e politico di spicco nelle amministrazioni Nixon, Ford e Reagan (di cui fu Segretario di Stato), famoso non solo (e non tanto) per il cognome in comune con una nota marca di scotch whisky (il cui motto era ed è “Don't be vague, ask for Haig”) ma soprattutto per una “felice” ed imitata frase a proposito della necessità di intensificare i bombardamenti per vincere la guerra in Vietnam: “Bombing the North [Vietnam] back to the Stone Age.” Forse la frase non era proprio farina del suo sacco ma di uno dei suoi collaboratori, il gen. Curtis Lemay… Fatto sta che Haig la fece sua e viene ancora oggi comunemente utilizzata sia dai gerarchi israeliani che da quelli americani. Recentemente è stata utilizzata... (continuer)
Hallo, Mister General mit dem klangvollen Whisky-Namen
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/2/2015 - 11:57

Das Krähenlied (Zwischen Zwei Kriegen)

Das Krähenlied (Zwischen Zwei Kriegen)
[1982]
Parole di Heinz R. Unger, leader di questa “Folk-Politrock-Band” austriaca attiva negli ani 70 e 80
Musica di Georg Herrnstadt e Willi Resetarits
Nell’album intitolato “Die Letzte Welt”
Zwischen zwei Kriegen krächzen drei Krähen –
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/2/2015 - 10:21
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Mister Kapital

Mister Kapital
[1982]
Parole di Heinz R. Unger, leader di questa “Folk-Politrock-Band” austriaca attiva negli anni 70 e 80
Musica di Georg Herrnstadt e Willi Resetarits
Nell’album intitolato “Die Letzte Welt”
Sagt mich tot und schreibt mich krank, Totgesagte leben lang
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/2/2015 - 09:40
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בדרך אל האור

בדרך אל האור
Badèrekh el haòr
[1989]
מילים: חיים חפר
לחן: קובי אושרת
קיים ביצוע נוסף לשיר זה
Testo di Chaim Khefer
Musica di Kobi Oshrat
Album: שלושים שנים דודאים (The Dudaim 30th Anniversary)



Una canzone per Emil Grunzweig
di Riccardo Venturi


Questa canzone fu scritta diversi anni dopo gli avvenimenti, quando il principale movimento pacifista israeliano, noto internazionalmente come Peace Now (in ebraico si chiamava Shalom 'Akhshav), era già morto e sepolto con la prima Intifada. Forse il suo atto di morte fu proprio la manifestazione che si tenne a Gerusalemme la sera del 10 febbraio 1983, e durante la quale trovò la morte l'attivista e militante pacifista Emil Grunzweig.

Emil Grunzweig (in ebraico: אמיל גרינצווייג‎, traslitterato Emil Grintsveyg, da cui anche la traslitterazione Emil Greenzweig) era un insegnante e attivista pacifista di estrema sinistra. Era nato a Cluj-Napoca, in Romania,... (continuer)
אמונה שבליבי,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 18/2/2015 - 23:23
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Człowiek spotęgowany człowiekiem

Człowiek spotęgowany człowiekiem
Parole di Witold Gombrowicz
Musica di Marek Grechuta e Jan Kanty Pawluśkiewicz
Dall'album intitolato "Szalona lokomotywa" (La locomotiva forsennata) ispirato ai testi di Stanisław Ignacy Witkiewicz del 1977 nella sua versione ampliata del 2000.
Da http://www.tekstowo.pl/
Największym rozczarowaniem jakie oczekuje ludzkość w przyszłości,
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 18/2/2015 - 22:35
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Dis, Quand Reviendras-tu ?

Dis, Quand Reviendras-tu ?
Dis, Quand Reviendras-tu ?

Chanson française – Dis, Quand Reviendras-tu ? – Barbara – 1962
Autres interprètes: Martha Wainwright



Voici, Lucien l'âne mon ami, la chanson dont je t'avais entretenu l'autre jour, quand je déposais ici-même la version française du « Train de Soldats », le Soldatenzug de Juliane Werding et où je proposais :
« de lui adjoindre, la chanson de la femme qui attend depuis longtemps… C'est en quelque sorte la suite. Une suite possible, il en est d'autres… Je te le dis tout net : pour moi, il n'est pas possible que les Chansons contre la Guerre (CCG) passent à côté de cette merveille : « Dis, quand reviendras-tu ? » et d'ailleurs, je m'en vais leur envoyer prochainement. » C'est donc ce que je fais .

Et j'en suis bien content, car j'ai toujours eu un faible pour cette chanteuse sentimentale. Pour tout t'avouer, elle me fait souvent pleurer sans que je sache trop... (continuer)
Voilà combien de jours, voilà combien de nuits,
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 18/2/2015 - 22:31
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Sotto i portici di marmo

Sotto i portici di marmo
[1969]
Scritta da Claudio Rocchi e Franco Fabbri
Nell’album d’esordio degli Stormy Six (l’unico con Claudio Rocchi) intitolato “Le idee di oggi per la musica di domani”

Forse una scrittura ancora un po’ acerba, incerta... Eppure questa canzone mi sembra che in tre strofe sintetizzi la parabola di un’epoca intera, quella della Contestazione, dell’opposizione al genocidio in Vietnam, quella in cui apparati dello Stato e neofascisti preparavano la stagione delle bombe - adombrata nella prima strofa profeticamente, visto che il disco uscì diversi mesi prima della strage di Piazza Fontana - per soffocare nel sangue le istanze di cambiamento, di rivoluzione sociale.
Noi invece
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/2/2015 - 21:17
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La Locomotiva

La Locomotiva
Guccini e la sua “Locomotiva”: stasera si “lanciano” contro la Tav

da notav.info

da repubblica (si da repubblica!) - Il cantautore emiliano alle 21 ad Almese assieme a Marco Aime per raccogliere fondi a favore di un “Tribunale Permanente dei Popoli sulla repressione in Valsusa”. “Non sono informato sulle questioni tecniche, ma se qualcuno si oppone a chi vuole bucare una montagna mi sento dalla sua parte”, aveva dichiarato tempo fa

di JACOPO RICCA

Francesco Guccini sposa la battaglia No Tav. “Sembrava il treno anch’esso un mito di progresso”, recita la sua “Locomotiva”, la canzone che l’ha reso famoso e che chiudeva i suoi concerti, ma per il cantautore emiliano il Tav in Valsusa non c’entra nulla con il progresso e, insomma, non s’ha da fare. E allora non lancerà una locomotiva contro “un treno di lusso e pieno di signori”, come il ferroviere anarchico della sua ballata, ma ha scelto... (continuer)
daniela -k.d.- 18/2/2015 - 20:26
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Canzone del padre

Canzone del padre
visto che nessuno ha ancora fatto gli auguri, mi permetto di farli io a nome di tutti:
Oggi Fabrizio compie 75 anni!
(utilizzo "La Canzone del Padre" che mi emoziona fin da quando ero ragazzo e che su queste pagine ha goduto tanti ottimi onori)
Flavio Poltronieri 18/2/2015 - 16:15
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Die Mäuler auf!

Die Mäuler auf!
[1930]
Versi di Kurt Tucholsky, pubblicati con lo pseudonimo di Theobald Tiger su “Die Weltbühne” del 26 agosto 1930
Musica di Hanns Eisler
Interpretata da Ernst Busch nel disco intitolato “Ist Das Von Gestern?” del 1969 (ristampato in CD nel 2005).

Brano presente anche nel doppio LP di Willi Stelzhammer, Norma Mytteis, Kathi Hahn ‎intitolato “Antifaschistische Lieder”

Il 1930 fu per Kurt Tucholsky un anno fatidico. Il suo irridente e velenoso “Deutschland, Deutschland über alles” non era uscito che da qualche mese e, durante una conferenza a Wiesbaden, Tucholsky scampò per miracolo ad un agguato tesogli dalle SA. Decise così di lasciare la Germania per trasferirsi in Svezia, a Göteborg, dove nel 1933 fu raggiunto dalla notizia che i nazisti bruciavano anche i suoi libri e che gli avevano confiscato ogni cosa e revocato la cittadinanza. Come sappiamo, Tucholsky non resse alla disperazione... (continuer)
Heilgebrüll und völksche Heilung,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/2/2015 - 15:11
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Spartakus 1919

Spartakus 1919
[1919]
Versi di sconosciuto militante spartachista
Musica di Hanns Eisler
Interpretata da Ernst Busch nell’EP intitolato “Die Goldenen Zwanziger Jahre” del 1964.

In seguito in “Liedertheater”, un disco di Vera Oelschlegel (1979), più nota come attrice e direttrice teatrale
Poi interpretata da Dagmar Krause ‎nel suo “Panzerschlacht: Die Lieder Von Hanns Eisler” (1988)
Infine presente anche nel doppio LP di Willi Stelzhammer, Norma Mytteis, Kathi Hahn ‎intitolato “Antifaschistische Lieder”

“Atene sulla Sprea” è uno dei modi con cui viene chiamata Berlino. L’espressione altisonante fu coniata in relazione alla politica culturale promossa tra fine 600 ed inizio 700 da Federico I di Prussia, il quale, per esempio, a Berlino fondò l’Akademie der Künste, l’Accademia delle Belle Arti. “Atene sulla Sprea” divenne poi di uso comune con la fondazione nel 1809/10 dell’Humboldt-Universität zu... (continuer)
Oh, Spree-Athen, oh, Spree-Athen,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/2/2015 - 13:11
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Claudio Rocchi: Ho girato ancora

Claudio Rocchi: Ho girato ancora
[1977]
Parole e musica di Claudio Rocchi
Nell’album intitolato “a fuoco”, Cramps Records

Io ero ancora piccolo nei ’70 e questa mi pare già una canzone da riflusso (non intendo quello gastroesofageo), però forse contiene qualche verità... A chi c’era l’ardua sentenza.
Ho girato ancora ed ho visto te che mi hai detto che
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/2/2015 - 22:35
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Песня про Путина

Песня про Путина
Testo e musica di Yuliy Chersanovich Kim
Trovato su YT
Встал с утра, попил ситра из античной вазы,
(continuer)
envoyé par Krzysiek 17/2/2015 - 21:09
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Universal Soldier

Universal Soldier
Fu interpretata per prima da una giovane cantante scoperta da Max Colpet stesso, Dominique:



La canzone non ebbe però molto successo, al pari della cantante. Fu poi reinterpretata da Juliane Werding nel suo disco intitolato “Mein Name ist Juliane”, pubblicato nel 1973.

Ricordiamo anche che Max Colpet è l'autore della celeberrima traduzione tedesca di Where Have all the Flowers Gone, interpretata da Marlene Dietrich.
DER EWIGE SOLDAT
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/2/2015 - 10:29
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Großstadt-Indianer

Großstadt-Indianer
[1972]
Parole di Wolfgang “Jack” Asam e Niebusch
Musica di Jack Asam
Nell’album d’esordio di Juliane Werding intitolato “In tiefer Trauer”
Das Land war groß genug für ein freies Leben,
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envoyé par Bernart Bartleby 17/2/2015 - 10:08
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Bangladesh

Versione tedesca di Hans-Ulrich Weige interpretata da Juliane Werding nel suo disco d’esordio, “In tiefer Trauer”, pubblicato nel 1972.
Bangladesh
BANGLA-DESH
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envoyé par Bernart Bartleby 17/2/2015 - 09:57
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Nein, meine Söhne geb' ich nicht!

Nein, meine Söhne geb' ich nicht!
Chanson allemande – Nein, meine Söhne geb' ich nicht ! – Reinhard Mey – 1986

Sûrement la chanson pacifiste la plus connue de Reinhard Mey, le grand auteur-compositeur allemand malheureusement généralement méconnu en dehors de l'Allemagne. La même grande force rebelle et antimilitariste que le Déserteur, mais cette fois vue du point de vue d'un père qui se refuse de délivrer ses fils à l'armée et à la guerre et les fait déserter en se déclarant disponible à fuir avec eux (et il ne faudrait jamais oublier que la chanson a été écrite en Allemagne ; laquelle, contrairement à l'image stéréotypée qu'on en a, est très probablement, actuellement et depuis la fin de la IIième guerre mondiale, le pays où le pacifisme et l'antimilitarisme sont le plus répandus). Vraiment une chanson à encadrer.
NON, JE NE DONNERAI PAS MES FILS !
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envoyé par Marco Valdo M.I. 16/2/2015 - 23:13

Siamo al guinzaglio del capitale

Siamo al guinzaglio del capitale
[1969]

Come per tutti i brani del Canzoniere Pisano, anche questo potrebbe essere stato scritto da Pino Masi; ma notizie più precise su di esso sono del tutto assenti in rete. E' riportato sia da Canti di lotta, sia dal [[|Deposito]]; è stato inciso anche da Leoncarlo Settimelli in Ogni giorno in piazza. Da qui anche su WikiTesti. [RV]
Tu che sei stato per otto ore
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envoyé par Riccardo Venturi 16/2/2015 - 23:10
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Eine Frage

Eine Frage
[1931]
Versi di Kurt Tucholsky, pubblicati con lo pseudonimo di Theobald Tiger su Die Weltbühne del 27 gennaio 1931
Musica di Leon Boden e Bernd Klinzmann nel loro “Tucholsky in Rock” del 1984
E’ stata anche musicata e interpretata dal cantante, pianista e cabarettista neerlandese Robert Kreis

Una canzone scritta alla vigilia dell’avvento del nazismo, nella fase più acuta della crisi del 29 e dell’agonia della Repubblica di Weimar, ma credo che parli un po’ anche dei nostri tempi...
Da stehn die Werkmeister - Mann für Mann.
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envoyé par Bernart Bartleby 16/2/2015 - 23:08

Marcia di Punkow

anonyme
Una "canzone urbana" di ambiente punk testimoniata esclusivamente da Canti di Lotta. Si ignora su quale aria debba essere cantata; dal primo verso parrebbe quella dei "Morti di Reggio Emilia", ma la melodia non si adatta. "Punkow" sembra riprendere il nome di Pankow, il quartiere di Berlino Est che fu sede della presidenza della DDR (da alcuni Pankow era declinata tout court come capitale della DDR).
Compagni cittadini fratelli partigiani,
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envoyé par Riccardo Venturi 16/2/2015 - 22:47

Malga Lunga

Malga Lunga
Secondo "Canti di Lotta": È la canzone della 53a Brigata Garibaldi, che operò tra il lago d'Iseo e l'alta Val Seriana, e va cantata sull'aria di Non ti ricordi quel mese di aprile (Monte Canino). Essa, secondo la testimonianza di Giuseppe Brighenti (nome di battaglia "Brach"), sarebbe stata scritta nell'inverno 1944 e si riferisce alla fucilazione da parte dei fascisti di 13 patrioti avvenuta a Lovere tra novembre e dicembre 1943. II 17 novembre di quello stesso anno alla Malga Lunga la prima brigata della 53a venne catturata e il suo comandante, la medaglia d'oro Giorgio Paglia, trattò la resa con la promessa che sarebbe stata risparmiata la vita ai suoi uomini. Tradendo i patti, i fascisti uccisero a pugnalate due partigiani feriti e poi tradussero a Costa Volpino i sei superstiti dove li fucilarono davanti al cimitero. Al Paglia i fascisti offrirono la grazia in quanto figlio di una medaglia... (continuer)
Riccardo Venturi 16/2/2015 - 22:43
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Il general Cadorna

anonyme
Il general Cadorna
il mio nonno era un ragazzo del 99 e cantava.
il general cadorna ha fatto una avanzata
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envoyé par anna 16/2/2015 - 16:27
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Der Krieg

Der Krieg
[1911]
Versi di Georg Heym (1887-1912), scrittore e poeta espressionista tedesco.
Nella raccolta intitolata “Umbra Vitae”, pubblicata postuma a Lipsia nel 1912. Ripubblicata nel 1924 a Monaco con il corredo iconografico di Ernst Ludwig Kirchner, artista espressionista.
Musica di Christoph Holzhöfer, “sinistro” e prolifico cantautore tedesco originario di Bestwig, Renania-Vestfalia.
Aufgestanden ist er, welcher lange schlief,
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envoyé par Bernart Bartleby 16/2/2015 - 15:42




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