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Адвокатский вальс

Адвокатский вальс
Advokatskij vals

Yuliy Kim (born 1936), a poet, songwriter, and screenwriter, is one of the foremost Soviet dissidents. His Korean father, Kim Cher San, was executed as an “enemy of the people” in 1937 and his mother was sentenced as a “family member of a traitor of the Motherland” to five years in a Gulag labor camp and three years of exile; as a result Yuliy Kim did not see his mother until the age of 9. After graduating from a pedagogical institute, Kim taught history, literature, and geography in the Kamchatka Peninsula in the Russian Far East, but in the mid-1960s, he joined the dissident movement, which cost him his job. For years, Kim earned a living by writing songs for plays and movies under a pseudonym, as his Korean name was unacceptable for the censorship. In 1956, he started to write protest songs (both lyrics and music), which he performed while playing the acoustic guitar.... (continuer)
Конечно, усилия тщетны
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 17/2/2015 - 17:27
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Священная война (или Вставай, страна огромная!)

Священная война (<em>или</em> Вставай, страна огромная!)
Svjašćennaja vojna ( ili Vstavaj, strana ogromnaja!)
[1941]
Автор текста: Василий Иванович Лебедев-Кумач
Автор музыки: Александр Васильевич Александров
Testo: Vasily Ivanovich Lebedev-Kumach
Musica: Alexandr Vasilyevich Alexandrov

Una delle canzoni sovietiche più famose del periodo bellico, con musica composta dall’autore di quella dell’inno nazionale dell’URSS (e pure dell’attuale inno della Federazione Russa), Alexandr Alexandrov (1883-1946).
La prima esecuzione risale al giugno del 1941, ad opera dell’Академический ансамбль (per esteso, Академический ансамбль песни и пляски Российской Армии имени А. В. Александрова) l’ensemble fondato nel 1928 dallo stesso Alexandrov.

Che mi si dia pure dello stalinista (cosa ampiamente smentita da tutti i miei contributi su queste pagine), ma con questa canzone volevo solo ricordare l’immane contributo dei popoli sovietici alla liberazione dell’Europa dal nazifascismo: 23 milioni di morti, più di 10 milioni di soldati e più di 12 milioni di civili.
Вставай, страна огромная,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/2/2015 - 13:33
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Großstadt-Indianer

Großstadt-Indianer
[1972]
Parole di Wolfgang “Jack” Asam e Niebusch
Musica di Jack Asam
Nell’album d’esordio di Juliane Werding intitolato “In tiefer Trauer”
Das Land war groß genug für ein freies Leben,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/2/2015 - 10:08
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Soldatenzug

Soldatenzug
[1994]
Parole e musica di Juliane Werding ed Andreas Bärtels
Nell’album intitolato “Du schaffst es!”
Es war Zeit
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/2/2015 - 09:50
Parcours: Trains

Siamo al guinzaglio del capitale

Siamo al guinzaglio del capitale
[1969]

Come per tutti i brani del Canzoniere Pisano, anche questo potrebbe essere stato scritto da Pino Masi; ma notizie più precise su di esso sono del tutto assenti in rete. E' riportato sia da Canti di lotta, sia dal [[|Deposito]]; è stato inciso anche da Leoncarlo Settimelli in Ogni giorno in piazza. Da qui anche su WikiTesti. [RV]
Tu che sei stato per otto ore
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 16/2/2015 - 23:10
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Eine Frage

Eine Frage
[1931]
Versi di Kurt Tucholsky, pubblicati con lo pseudonimo di Theobald Tiger su Die Weltbühne del 27 gennaio 1931
Musica di Leon Boden e Bernd Klinzmann nel loro “Tucholsky in Rock” del 1984
E’ stata anche musicata e interpretata dal cantante, pianista e cabarettista neerlandese Robert Kreis

Una canzone scritta alla vigilia dell’avvento del nazismo, nella fase più acuta della crisi del 29 e dell’agonia della Repubblica di Weimar, ma credo che parli un po’ anche dei nostri tempi...
Da stehn die Werkmeister - Mann für Mann.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/2/2015 - 23:08

Marcia di Punkow

anonyme
Una "canzone urbana" di ambiente punk testimoniata esclusivamente da Canti di Lotta. Si ignora su quale aria debba essere cantata; dal primo verso parrebbe quella dei "Morti di Reggio Emilia", ma la melodia non si adatta. "Punkow" sembra riprendere il nome di Pankow, il quartiere di Berlino Est che fu sede della presidenza della DDR (da alcuni Pankow era declinata tout court come capitale della DDR).
Compagni cittadini fratelli partigiani,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 16/2/2015 - 22:47
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Nach der Schlacht

Nach der Schlacht
[1924]
Versi di Kurt Tucholsky, pubblicati con lo pseudonimo di Theobald Tiger su Die Weltbühne del 29 maggio 1924
Tra il 1959 ed il 1961 questa poesia di Tucholsky, come molte altre sue, fu messa in musica da Hanns Eisler. L’interpretazione - ad opera del solito Ernst Busch - si trova nel disco “Rosen Auf Den Weg Gestreut - Ernst Busch Singt Kurt Tucholsky” pubblicato nel 1981.
Del 1984 la versione offerta da Leon Boden e Bernd Klinzmann nel loro “Tucholsky in Rock”
Più recentemente la poesia è stata ripresa da Christoph Holzhöfer, “sinistro” e prolifico cantautore tedesco originario di Bestwig, Renania-Vestfalia.



Se ho capito bene, il protagonista di questa poesia di Tucholsky se la passa male e, come accade in certe circostanze, gli amici lo schienano... Ma comunque si consola, pensando che ad altri è andata anche peggio, per esempio a quelli che son tornati dalla guerra con una... (continuer)
Wenns mir mal schlecht geht, wird mich keiner kennen.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/2/2015 - 22:09
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Der Krieg

Der Krieg
[1911]
Versi di Georg Heym (1887-1912), scrittore e poeta espressionista tedesco.
Nella raccolta intitolata “Umbra Vitae”, pubblicata postuma a Lipsia nel 1912. Ripubblicata nel 1924 a Monaco con il corredo iconografico di Ernst Ludwig Kirchner, artista espressionista.
Musica di Christoph Holzhöfer, “sinistro” e prolifico cantautore tedesco originario di Bestwig, Renania-Vestfalia.
Aufgestanden ist er, welcher lange schlief,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/2/2015 - 15:42
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Empört euch

Empört euch
[2011]
Parole e musica di Konstantin Wecker
Nell’album intitolato “Wut und Zärtlichkeit”

Indignez-vous! Indignatevi! Empört euch!
Sie sind wie wir, doch sind sie es nicht gerne,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/2/2015 - 14:01
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Diplomatenjagd

Diplomatenjagd
[1968]
Parole e musica di Reinhard Mey
Nell’album intitolato “Ankomme Freitag Den 13.”
Auf Schloß Hohenhecke zu Niederlahr
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/2/2015 - 13:23
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Justicia

Justicia
(Feat. Ariana Puello)
Vidas perdidas porque se les da la gana
(continuer)
envoyé par Giorgia 16/2/2015 - 11:49
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Ballad of the Student Sit-Ins

Ballad of the Student Sit-Ins
[1960]
Words and music by Guy Carawan, Eve Merriam and Norma Curtis
Parole e musica di Guy Carawan, Eve Merriam e Norma Curtis
From/Da: Sing for Freedom, Ed. By Guy and Candie Carawan, A Singout Publication, Bethlehem, Pa. (1990)
Interpretata anche da Sweet Honey in the Rock



La canzone si trova (alle pagine 46-49) nel prodigioso e introvabile volumetto "Canzoni per la pace - Dagli anarchici a Bob Dylan, da De André a John Lennon: contro la guerra e la violenza", a cura di Chiara Murtas e edito nel 1984 dall'editore Napoleone. Un editore popolare, specializzato in libri di barzellette e manuali per giocare a carte, che inserì nel suo catalogo una pubblicazione del genere, trovata da me per caso su una bancarella di libri usati. Un vero e proprio precursore di questo sito risalente a più di trent'anni fa. Nel volume, certo, ci sono alcune imprecisioni; ma occorre pensare che, nei primi... (continuer)
The time was nineteen sixty, the place the USA,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 16/2/2015 - 11:07
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Wojna w 3D

Wojna w 3D
Testo e musica di Przemek Mazurek
Testo all'orecchio da YT
Hej wojenko, wojenko,
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 16/2/2015 - 03:06
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Dans les rues de Varsovie

Dans les rues de Varsovie
Dans les rues de Varsovie

Chanson française – Dans les rues de Varsovie – Jean Arnulf – 1966

Il faut juste rappeler (rue du Souvenir) que Varsovie ( et sa population) avait été détruite quasi complètement au cours de la guerre. Elle fut rebâtie – pour une part, pour une part seulement à l'identique. Mais en grande partie, Varsovie des années 60 ne se ressemblait plus ; elle n'avait plus les charmes de la Varsovie d'avant-guerre. Les rues se regrettaient elles-mêmes ; elles pleuraient leur ancien visage.
Un soir, je marchais dans les rues de Varsovie ;
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 15/2/2015 - 21:08
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Kai

Kai
[2007]
Parole e musica di Reinhard Mey
Nell’album intitolato “Bunter Hund”

Una canzone - che attirò a Mey parecchi insulti - di critica alle missioni militari all’estero in cui è impegnata la Bundeswehr, l’esercito tedesco, e alle loro reali motivazioni e conseguenze.
la posizione di Mey è chiara: “La violenza darà vita a nuove violenze, il terrore nutrirà nuovo terrore.”
Un discorso che di questi tempi perde sostenitori ogni minuto che passa...
Ein Schreiben in einfühlsamen, klaren Worten,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/2/2015 - 18:56
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Und Der Wind geht allezeit über das Land

Und Der Wind geht allezeit über das Land
[1985]
Parole e musica di Reinhard Mey
Nell’album intitolato “Hergestellt in Berlin”

Non era facile fare una Blowin' in the Wind originale in tedesco: Reinhard Mey mi pare ci sia riuscito egregiamente.
Der Wind geht allezeit über das Land,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/2/2015 - 18:19
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Es ist doch ein friedlicher Ort

Es ist doch ein friedlicher Ort
[1985]
Parole e musica di Reinhard Mey
Nell’album intitolato “Hergestellt in Berlin”

Una canzone da accostare ad altre già presenti sulle CCG, come Sky Pilot, Il pilota di Hiroshima e Enola Gay degli Orchestral Manoeuvres In The Dark, e ancora Pilota di guerra, Ad un giovine pilota e Il rondone.
Wenn ich die Schreckensbilder seh‘ von Coventry und Rotterdam,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/2/2015 - 18:01
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Der Bär, der ein Bär bleiben wollte

Der Bär, der ein Bär bleiben wollte
[1977]
Parole e musica di Reinhard Mey
Nell’album intitolato “Menschenjunges”

Storia di un orso che viveva felice nel suo bosco ma un brutto giorno, al risveglio dal letargo, trovò che la sua caverna era stata inglobata in un nuovo stabilimento industriale, costruito mentre lui dormiva della grossa. Il fatto incredibile è che una volta uscito l’orso fu scambiato per un essere umano, per un operaio poco curato e lavativo. E non ci fu verso. L’orso fu messo ad una macchina, a fare un lavoro alienante di quelli da catena di montaggio. Se non che, alle porte dell’inverno successivo, il plantigrado cominciò ad accusare - com’è naturale - una grande sonnolenza e fu licenziato per essersi addormentato di brutto in servizio.

Fuori già infuriava una tempesta di neve e l’orso, cacciato dalla fabbrica, cercò riparo in un motel. Ma lì finalmente lo riconobbero come orso e lo cacciarono. Lui corse nel bosco e, ormai esausto, trovò finalmente l’ingresso di una caverna, dove potè finalmente addormentarsi in pace o, forse, morire.
Er lebte in den Wäldern und lebte frei und allein,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/2/2015 - 16:50
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Alles o.k. in Guantánamo Bay

Alles o.k. in Guantánamo Bay
[2004]
Parole e musica di Reinhard Mey
Nell’album intitolato “Nanga Parbat”

Nel GTMO - così viene chiamato il Guantanamo Bay detention camp - sono rinchiusi ancora 122 prigionieri e nulla lascia presagire (alla luce del vaso di Pandora che è stato scatenato dalle guerre americane e dalle “primavere arabe”) una sua prossima chiusura.

Non è certo un caso se tutti i prigionieri che finora sono stati assassinati dai terroristi dello Stato Islamico fossero costretti a vestire una divisa arancione simile a quella adottata per i prigionieri degli USA rinchiusi a Guantanamo...
Wir sagen schwarz ist schwarz und weiß ist weiß
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/2/2015 - 16:09
Parcours: Guantanamo Bay
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Die Mauern meiner Zeit

Die Mauern meiner Zeit
[1988]
Parole e musica di Reinhard Mey
Nell’album intitolato “Balladen”
Erinn‘rungen verblassen, und des Tages Ruhm vergeht,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/2/2015 - 15:32
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3. Oktober '91

3. Oktober '91
[1992]
Parole e musica di Reinhard Mey
Nell’album intitolato “Alles Geht!”

Non so se Reinhard Mey si riferisse ad un episodio specifico... Certamente in “3. Oktober '91” - primo anniversario della riunificazione tedesca - parla della violenza neonazista, razzista e xenofoba nella Germania postunitaria.
Dopo il macello nazista e fino al 1980 in Germania Ovest cadde una spessa coltre di silenzio sulle azioni dei gruppi neonazisti, anche perchè per anni l’attenzione dell’opinione pubblica fu artatamente dirottata sul terrorismo di sinistra e della Rote Armee Fraktion (RAF), gruppo Baader-Meinhof, in particolare. Eppure tra il 1980 - quando il problema entò nelle statistiche ufficiali - e la riunificazione, non furono meno di 20 gli attentati e gli agguati mortali portati da neonazisti contro militanti di sinistra, immigrati, omosessuali e senzatetto.

Dopo la riunificazione - così come testimoniava... (continuer)
Ein ungewohnter Hauch von Feiertag liegt auf der Stadt.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/2/2015 - 12:17
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Gegen den Wind

Gegen den Wind
[2010]
Parole e musica di Reinhard Mey
Nell’album intitolato “Mairegen”
Was kann ich dir mitgeben?
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/2/2015 - 23:50
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Bevor ich mit den Wölfen heule

Bevor ich mit den Wölfen heule
[1972]
Parole e musica di Reinhard Mey
Nell’album intitolato “Mein achtel Lorbeerblatt”
Bevor ich mit den Wölfen heule,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/2/2015 - 23:34
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Maskerade

Maskerade
[1971]
Parole e musica di Reinhard Mey
Nell’album intitolato “Ich bin aus jenem Holze”
Harlekin ist in sein Festkleid geschlüpft
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/2/2015 - 23:23
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יורים ובוכים

יורים ובוכים
Yorìm ubokhìm
[1988]
Scritta da Shalom Hanoch
Written by Shalom Hanoch
Album: התקליט השני
[Hataklìt hashenì "Il secondo album" / "The 2nd Album"]

Una canzone datata. Pensare che pure in Israele, al tempo della Prima Intifada, c'era qualcuno cui non importava chi fosse il più forte, che voleva soltanto vivere in pace e che si chiedeva quando si era imparato a seppellire viva la gente e a ammazzare “anche bambini” (anche se Sabra e Chatila c'erano già state, ma le bombe a grappolo di Gaza ancora non erano arrivate), può sembrare quasi uno scherzo, una cosa impossibile. Si Heyman, nata nel 1961 e appartenente alla stessa casa discografica (la NMC) di Shalom Hanoch, si fece da quest'ultimo scrivere questa canzone e la inserì nel suo “Secondo Album”, Hataklìt hashenì; la ha cantata, pare, pure Joan Baez. [RV]
מנקה הרחובות סיפר לי,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 14/2/2015 - 23:08
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Von heiligen Kriegen

Von heiligen Kriegen
[1967]
Parole e musica di Reinhard Mey
La canzone che chiude l’album “Ich Wollte Wie Orpheus Singen”

Canzone risalente a quasi mezzo secolo fa ma - ne converrete - ancora piuttosto attuale...
Man rief zum Djihad, zu heiligen Kriege
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/2/2015 - 22:56
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Mendacity

Mendacity
[1961]
Scritta da Max Roach e Chips Bayen
Nell’album intitolato “Percussion Bitter Sweet”, pubblicato dalla Impulse! Records nel 1961
Con alcuni mostri sacri del Jazz, come Booker Little (tromba), Eric Dolphy (sax alto, flauto e clarinetto), Clifford Jordan (sax tenore), Mal Waldron (pianoforte), Art Davis (contrabbasso) e l’immancabile splendida voce di Abbey Lincoln.
Mendacity, mendacity, it makes the world go round
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/2/2015 - 21:21

Sois islamique !

Sois islamique !
Sois islamique !

Chanson française – Sois islamique – Marco Valdo M.I. - 2015


Aujourd'hui, Lucien l'âne mon ami, ils ont remis ça. À Copenhague, cette fois ! Alors, je me suis dit, écrivons une chanson. Car nous, notre façon de dire les choses, c'est la chanson. Et aussi, de dire les choses sans détour.

D'accord, excellentes manières. Mais, qui a remis ça ?

Des tueurs se référant à je ne sais quel prophète ou à je ne sais quel Dieu que personne, à part les croyants eux-mêmes dans leur croyance, n'a jamais vu, ni entendu, ni rien. Néant absolu. Donc, ces tueurs ont été mitrailler une réunion où on discutait de la liberté d'expression. Ces gens-là se réclament, disent-ils, de l'Islam. C'est leur choix, c'est leur propre détermination. Dès lors, on ne saurait éluder pareille appartenance, qui est le premier moteur de leurs actions. D'autres qui se réclament tout autant de l'Islam, prétendent... (continuer)
Je ne sais pas ce qui arrive à la vie
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 14/2/2015 - 21:16
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Controguerra

Controguerra
2006
Virus de rebelion
Chiediti quanto si può vivere.
(continuer)
envoyé par dq82 14/2/2015 - 18:46
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Madri di maggio

Madri di maggio
Testo di Stefano Montello
Musica di Cristina Mauro e FLK
da "Dancing Calipso" (2007)
Vergine il mio ventre che ha figliato
(continuer)
14/2/2015 - 16:58

Vivre ce temps

Vivre ce temps
Vivre ce temps

Chanson française – Vivre ce temps – Jean Arnulf – 1963


Encore une chanson de Jean Arnulf . Je finirai par penser que tu as un faible pour lui, dit Lucien l'âne en faisant un pas de côté pour saisir une branche de saule… et la goinfrer.

Oh, tu sais Lucien l'âne mon ami, Jean Arnulf, Jean Arnulf, Jean Arnulf… D'abord et avant tout, c'est une voix magique. Il vient d'une époque où dans la chanson, on trouvait d'abord un chanteur ou une chanteuse ou plusieurs, et une mélodie qui parfois faisait corps avec le texte, parfois servait simplement de support. Donc, principalement, il y avait de la musique en accompagnement, on parlait d'accompagnement musical. Ce qui permettait d'écouter et de comprendre et le cas échéant, d'apprécier et le chanteur ou la chanteuse ou le groupe vocal et accessoirement, la musique. Pour bien me faire comprendre, l'accompagnement musical, c'était... (continuer)
Pour vivre juste le temps
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 14/2/2015 - 16:16
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Lovers and Friends

Lovers and Friends
Ah, battles and wars
(continuer)
14/2/2015 - 04:21

La festa

La festa
[1981]

Moreno Ciandri è un musicista, bluesman e cantore popolare della provincia di Firenze. Detto "Bube", ha scritto anche una canzone proprio su "Nada, la ragazza di Bube" ripresa dal famoso romanzo di Carlo Cassola. Non mi è dato sapere se l'episodio ricordato in questa canzone sia avvenuto effettivamente (cosa che, ovviamente, non spero affatto) o se sia frutto della fantasia dell'autore; ma "fantasia" fino a un certo punto, in ogni caso. Le aggressioni fasciste sono forse mai venute meno? "Casapound" e "Forza Nuova" sono cose del passato? Il testo è ripreso da Canti di Lotta, ma in questo caso si è fatto strada anche su WikiTesti. Moreno Ciandri ha anche un suo canale YouTube. [RV]
Tutto è calmo alla festa in paese
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 12/2/2015 - 22:24

La famiglia

La famiglia
E' vero: ho sperato a lungo di trovare una canzone del genere. Quando, finalmente, la trovo, mi trovo pure davanti ad un testo di cui non si sa nulla. Ignoto l'autore, ignota la musica, ignota la provenienza, ignoto tutto. Canti di Lotta, che la riporta, è un sito del tutto “popolare” nell'accezione più vasta del termine: notizie spesso essenziali, grafica alla bell'e meglio, spesso testi scarni senza nient'altro (come in questo caso). Si tratta di un sito che esiste fin dal 1997, ben più antico del nostro, e merita comunque il più grande rispetto; naturalmente, chi possedesse eventualmente maggiori notizie su questa canzone è pregato di farsi vivo. Per ora viene presentata così com'è.

Speravo di trovarla, e di trovarla con le cose che dice. Chiunque le abbia scritte. Da quel che dice, è quasi indubbio che provenga dagli anni '70 e, probabilmente, dal femminismo militante; opportuno quindi... (continuer)
Quanti sposi ben vestiti s'inginocchiano all'altare,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 12/2/2015 - 21:50

Lullaby for a Soldier’s Daugther

Cecilia Bravo Mittmann
This song was written by Cecilia Bravo Mittmann, and it is part of her antiwar Poetry Book Sandstorm and Mirages. The song was produced by hire in an independant studio in CA. Cecilia Bravo Mittmann has all the rights to the song.

This song was written by a grandmother when she wittness the pain of separation when her son in Law was leaving for the battlefield and said goodbye to his daugther.
The moon high up may not hear
(continuer)
envoyé par Cecilia Bravo Mittmann 12/2/2015 - 15:47

Addio Riccardo

anonyme
[1945]

Come Bounaneuit 1945, scritta in occitano ed alla quale si rimanda per le notizie biografiche, la canzone è dedicata al partigiano Riccardo Gatto, di Giustizia e Libertà, che operava tra le valli Pellice, Germanasca e Angrogna con la 5a divisione alpina GL "Sergio Toja". Le formazioni Giustizia e Libertà erano collegate al Partito d'Azione. [RV]
Era il quattro di febbraio,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 12/2/2015 - 12:32
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Μπατσοκρατία

Μπατσοκρατία
12 febbraio 2015

Due parole del traduttore. Dopo la scomparsa di Gian Piero Testa, ho come l'impressione che passerà del tempo prima di poter ritrovare qualcuno che mandi avanti “a suo modo” la Sezione Greca, alla quale facevo volentieri da spalla. Ad esempio, qualcuno ricorderà che mi occupavo a volte del rap greco, quasi a fare da contraltare alla grande canzone poetica e d'autore della quale GPT era cultore e traduttore pressoché inarrivabile. Anche per questo, riprendendo un po' in mano le tante cose che ci sono ancora da fare nell'Ελληνικό Τμήμα, che è sempre lì e che non vorrei proprio restasse una sorta di fermo “monumento”, eccomi a tradurre questa “Sbirrocrazia”, il rap degli anarchici Javaspa che io stesso avevo inserito due anni e mezzo fa in occasione di una manifestazione-presidio a Firenze, davanti al consolato greco. Sono cambiate le cose, specialmente dopo l'arrivo di Tsipras... (continuer)
SBIRROCRAZIA
(continuer)
12/2/2015 - 11:08
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This Ain't Hollywood

This Ain't Hollywood
I've the fresh young faces
(continuer)
12/2/2015 - 04:38
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Такого, как Путин!

Такого, как Путин!
bellissima canzone!!!!!!!!!!!!!!!!!!
la messa come suoneria del mio telefono >3
raffinata 11/2/2015 - 22:49
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!Viva la Vida, Muera la Muerte!

!Viva la Vida, Muera la Muerte!
Este es tu tiempo, no lo dispierdicies
(continuer)
envoyé par dq82 11/2/2015 - 19:11
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Marenostro

Marenostro
"Le canzoni servono per sederci intorno al fuoco e tornare umani" ha esordito Marino Severini presentando il brano 'Mare Nostro'. "La canzone è nata anni addietro quando fu votata la legge Bossi Fini prendendo spunto dalle parole di padre Alex Zanotelli, dobbiamo smettere - ha continuato Severini - di trattare gli altri come fossero merci".

2015
Sangue e cenere



Sangue e cenere

La scorsa estate i Gang hanno deciso di utilizzare la modalità del crowdfunding, con grandissimo successo, visto che hanno raccolto 10 volte la cifra richiesta, lo hanno fatto per finanziare la realizzazione del nuovo disco Sangue e cenere, che arriva quindi ben 14 anni dopo Controverso, il loro ultimo album di inediti.

Certo in questi anni c’è sempre stata una intensa attività live con oltre 100 concerti ogni anno, ci sono stati parecchi  dischi tra live, cover, riletture, collaborazioni ( La Macina, Daniele... (continuer)
Marenostro ascolta ti prego
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 11/2/2015 - 18:26
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Fortunate Son

Fortunate Son

Interprétations :
Juste Johnny :
Duo avec Jean-Louis Aubert

Tiens Lucien l'âne mon ami, une chanson de Johnny. D'accord, elle date, mais Johnny aussi . Mais comme on le sait, certains chanteurs en France sont d'une incommensurable longévité. Juste pour te préciser la chose, Charles Trenet chantait encore à 87 ans…

Certes, dit Lucien l'âne en riant et en se trémoussant dansant d'une patte sur l'autre, lui, il aurait même chanté comme fantôme… À propos de fantôme, je me rappelle très bien ta parodie : Je Chôme, tirée de sa chanson « Je Chante ». Mais quand même, il est mort…

Lui oui, mais il en est d'autres qui sévissent encore : Guy Béart, 85 ans ; Hugues Aufray, 86 ans ; Marcel Amont , 86 ans ; Annie Cordy : 87 ans et Charles Aznavour : 91 ans… et toujours en activité.

M'est avis qu'il faudra bien tout pour qu'ils laissent place à leurs successeurs. Et même, je pense que seule l'enveloppe... (continuer)
FILS DE PERSONNE !
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 11/2/2015 - 16:10
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Sul ponte di Perati bandiera nera

anonyme
Sul ponte di Perati bandiera nera
Buongiorno. Molti commenti sul sito sono dettati più da considerazioni personali che non da fatti storici oggettivi. Purtroppo è una carenza non degli scriventi ma della storia che è stata, ovviamente, scritta e divulgata dai vincitori. Esistono comunque numerosi testi ("Julia: Storia della divisione miracolo". A.Rasero, Mursia - "Storia delle truppe alpine" gen Faldella ANA - "Tempesta sulle alpi albanesi" Zanette, Mursia - "Ponte Perati-La Julia in Grecia" M.Cecovini citandone alcuni...) che possono fornire un chiaro panorama sugli eventi. Di certo, Ponte Perati NON era una canzone inneggiante al fascismo...
Roberto Calligaris. Già capogruppo ANA "Cividale Centro" 11/2/2015 - 15:34
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1947

1947
Ma infatti questa canzone non è stata messa qui perchè Endrigo s definisse "esule" (non lo faceva). Era comunista, amico di Dedic, tutto vero. Ma che noia tutto questo strumentalizzare, da dx e da sx. E' una canzone altamente poetica, calata poeticamente nel ricordo di ciò che era e non è più, e che sa ben descrivere (leggersi le SUE interviste, qui riportate, please) il senso dello sradicamento subito soprattutto dagli adulti più che da lui, ragazzino 14enne che viveva tutto come una grande avventura.
Alberta Beccaro - Venezia 11/2/2015 - 14:58
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Kaspar

Kaspar
[1968]
Parole e musica di Reinhard Mey
Nell’album intitolato “Ankomme Freitag Den 13.”

Il mistero dell’apparizione, della vita e della morte di Kaspar Hauser hanno alimentato un mito che, assumendo di volta in volta sfumature diverse, ha attraversato il tempo giungendo intatto fino a noi.
Da Anselm von Feuerbach (uno dei padri del diritto moderno) a Georg Trakl a Werner Herzog, in molti sono rimasti affascinati dal “fanciullo d’Europa” e da molti la vicenda di Kaspar Hauser è stata letta come una parabola anti-autoritaria.
Per esempio da Reinhard Mey, in questa sua canzone sessantottina, ma anche più recentemente dal nostro Davide Manuli che nel 2012 ha diretto “La leggenda di Kaspar Hauser”, una rilettura del mito in chiave libertaria, sovversiva, inondata di musica electro house.
Sie sagten, er käme von Nürnberg her und er spräche kein Wort.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/2/2015 - 11:17
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Je ne suis fils de personne

Je ne suis fils de personne
Je ne suis fils de personne

Chanson française – Je ne suis fils de personne – Jean Arnulf – 1976
Paroles : Serge Rezvani
LES PLUS BELLES CHANSONS CONTRE LA GUERRE SONT DES CHANSONS DE PAIX.

Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Je ne suis fils de personne.
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 11/2/2015 - 11:09
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Geotenn ar marv

Geotenn ar marv
Quando Alan Stivell incide il suo primo album di arpa celtica Telenn Geltiek, Denez Prigent non è nemmeno nato. Con tutta l'ammirazione possibile (derivante anche da una conoscenza personale): Alan ha talvolta utilizzato dagli anni 90 in poi, suoni discutibili nel tentativo di rinnovamento musicale bretone, se amate l'evoluzione del canto e della musica della Bretagna, andate ad ascoltare Denez Prigent. D'altra parte non è un caso se artiste del calibro di Mari Boine Persen, Lisa Gerrard o Yanka Rupkina prestano la loro voce nei suoi dischi. Con lui il canto tradizionale a cappella prende una strada nuova in un miracoloso equilibrio atemporale, nell'unione di strumenti tradizionali e sequenze e prototipi elettroacustici, in cui kan ha diskan e suoni industriali, gwerz aritmici e hip hop si fondono; gli opposti agiscono insieme nella creazione di una nuova forma, al servizio di emozione ed... (continuer)
Flavio Poltronieri 10/2/2015 - 21:29
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Кумушки

Кумушки
Un bel concerto di Pelageja
https://www.youtube.com/watch?v=VDHHjFydykg
Forse qualche alternativa alla onniscente cultura di massa "ufficiale"? Per di più di stampo angloamericano e invadente...
krzyś 10/2/2015 - 21:24
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Solo andata

Solo andata
Manrico Gammarota, attore, protagonista del bel video che accompagna questa bella canzone, è morto oggi, suicida.
Aveva 60 anni.
Il suo amico Alessandro Gassmann - che della clip è il regista - ha detto che "Manrico era un grande essere umano, aveva il cuore troppo fragile per affrontare l’avventura della vita."
Bernart Bartleby 10/2/2015 - 20:56

L'émigré

L'émigré
L'émigré

Chanson française – L'émigré – Jean Arnulf - 1976
Paroles : Serge Rezvani
Il venait tout droit, son violon sous le bras
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 10/2/2015 - 16:25




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