E' stato questo un avvenimento di grossa portata e che molti hanno cantato in Bretagna, questo per esempio nel '82 fu il contributo acustico di Dan Ar Braz
INCHIESTA PUBBLICA
c'era una piccola città nel promontorio
rivolta verso l'oceano Atlantico
abitata da pescatori e gente appartata
che viveva là pacificamente prima che venissero loro
la loro Ricchezza e la loro angoscia erano nell'oceano
le loro speranze non infastidivano gli altri uomini
potete sentire attraverso i loro corpi tenaci
la traccia del passato e i segni della vita
quello che era cominciato come una semplice richiesta
attraverso la menzogna diventò una lotta
questo pezzo di terra non sarà vostra conquista
finche essi saranno nutriti dalla luce
ma l'anno prima anche Alan Stivell(che era allora la vedette francese per eccellenza della Regione) compose e pubblicò in "Terre des Vivants" il suo epico resoconto musicale... (continuer)
D'accordo al massimo grado Flavio, però queste qua andrebbero messe come canzoni con pagine autonome. Vabbè, ci penserò io appena finita l'introduzione a questa canzone :-) E comunque sempre grazie!
BALLATA PER LA MORTE DI GEORGE JACKSON (continuer)
22/12/2015 - 21:52
E che vadano sì a braccetto, Flavio, sgargarozzando sistr (sulla birra bretone ho delle riserve, e il muscadet è una ciofeca ma è comprensibile vista la latitudine). Se tanto mi dà tanto, oltre ad essere (forse) gli unici due in Italia ad interessarsi di queste cose, siamo anche gli unici due (forse) che conoscono il bretone "e vro Italia". A dire il vero, se per qualcosa qualcuno mi ricorda in Bretagna non è per il bretone o per le canzoni, ma perché una volta mi videro affrontare da solo un kouign-amann intero...leggerissimo dolcetto al burro che usualmente viene venduto a fettine, la fornaia di Plougonvelin mi fece una fotografia mentre biascicavo "mat mat eo ar c'houign-mañ mmmm gnamm...", beh insomma giù, anche ammazzando quel povero dolce mi ricordai di fare la mutazione, non è male ...
Naia o naja, è uguale.
Quel che importa è forse invece l'etimologia, per cui rimando ad un breve articolo di Giulio Nascimbeni pubblicato il 5 settembre 1999 sul Corriere:
La naia? Anche l' etimologia e' "negativa"
I dizionari registrano "naia" e anche "naja". Nelle "Scarpe al sole" (1921), Paolo Monelli scrive che gli alpini "avevano incominciato ad ostiare e a bestemmiare la naja": lo stesso Monelli e' autore di "Naja parla" (1957). Carlo Emilio Gadda, in "Accoppiamenti giudiziosi" (1963), conferma con "Porca la naja!", ma nel Piero Jahier di "Con me e con gli alpini" (1919) si trova: "La naia si e' fatta viva a stilar l' atto di morte". Se "naia" riconduce soprattutto al gergo della Prima guerra mondiale come sinonimo di "servizio militare, esercito", dal punto di vista dell' etimologia la parola e' piu' antica e ha fatto molto discutere, ferma restando la sua origine veneta. Sono... (continuer)
Nel 1984/5 in Bretagna avevo tradotto anch'io questo testo tratto dal disco degli Storlok assieme ad un altro dal titolo in italiano "La cantilena della disoccupazione"(unitamente ad altre centinaia di canzoni che avevo raccolte in un volume naturalmente mai pubblicato ufficialmente dal titolo significativo "Koroll Ar C'Hleze" - La Danza Della Spada), forse il signore qui sopra ed il sottoscritto sono gli unici ad essersi interessati in Italia di queste cose perchè mai ho sentito altrove qualche citazione in merito, quindi invio anche la mia interpretazione cosicchè vada a braccetto con quella di Riccardo verso dove gli pare.
BALLATA PER LA MORTE DI GEORGE JACKSON (continuer)
Avevo inviato parecchio tempo fa, sull'onda di una emozione, le traduzioni di due canzoni di Randy Newman (che reputo veramente toccanti nell'interpretazione live voce/chitarra di Freddie White nel tour del 1978 come appaiono sul disco Mulligan dove le avevo all'epoca scoperte)(l'altra è "God's song") e in seguito a questo c'era stato un interesssante scambio di opinioni con Lorenzo a riguardo "In Germany". Non so se si tratti di una murder ballad...quello che ho sempre provato all'ascolto di questa canzone è un plumbeo senso di oppressione e anche due persone lontane per età e sconosciute le une alle altre, ma vicine casualmente appartenendo ad un medesimo luogo, sarebbero potute rimanere vicine per sempre a causa di questo inellutabile evento umano che stava per accadere, la follia nazista avrebbe deciso il destino anche dei due protagonisti del testo. Non mi sono spinto oltre e per questo l'ho ritenuta assolutamente una antiwar song...
Le cifre che ho riportato in introduzione sono quelle dei morti ceceni... Ovviamente la canzone - così come Черный тюльпан di Alexander Rosenbaum - parla dei ragazzi russi mandati a morire nel Caucaso dai vari zar succedutisi dalla caduta dell'URSS fino a tempi recentissimi...
Ciao Admins, spero che col russo me la sono cavata... Ma però se ci avete voglia di darci un'occhiata...
Ho inserito la canzone nel percorso sulla Destra viste le posizioni dell'autore... Un percorso sull'invasione sovietica dell'Afghanistan non c'è, e quindi...
à partir de la version italienne d’une chanson abruzzese – Scura maja – Anonyme du Dix-Huitième siècle (Traduzione italiana sempre dal sito Alto Sannio, a cura di Enzo. C. Delli Quadri.)
et
une seconde version française
à partir de la traduction italienne de la version de Nino Rota interprétée par Anna Melato.
Selon it.wikipedia, Scura maje (connu même comme Mara maje) est un chant populaire d’auteur inconnu provenant des Abruzzes. Quelques sources le donnent comme d’origine balkanique et remontant au XVIème, à l’époque des migrations dues à l’invasion ottomane. Selon d’autres, l’origine pourrait être même médiévale ; mais de toute façon, c’est au XVIIIème que remonte le premier témoignage écrit de ce chant, publié sous le titre Scura mai dans un livre de poèmes dialectaux de Romualdo Parente, poète de Scanno, province de l’Aquila.
Selon Antonio De Nino (1833-1907), chercheur des Abruzzes,... (continuer)
Versione dei Boikot. Curiosa coincidenza: l'ho trovata ascoltando qua e là per youtube e subito dopo ho notato che era appena arrivata sul sito.
leoskini 22/12/2015 - 19:49
Ciao leoskini, e grazie per la versione dei Boikot.
Però, a parte la cantilena del ritornello, mi pare che il testo sia completamente differente da quello della popolare.
Magari sarebbe cosa buona che tu lo contribuissi, sempre se lo trovi.
Saluti
Lo sciopero del Joint Français in filmati dell'epoca.
LOTTE DI BRETAGNA [1] (continuer)
22/12/2015 - 18:03
Appello a Flavio Poltronieri. Poiché mi sembra che tu abbia in tuo possesso materiale a non finire, e che tu abbia una certa consuetudine con la Bretagna, non avresti mica un qualcosa su Lama Meur e Yann Ber? Davvero non mi è riuscito reperire niente su questi due...aspetto notizie! (grazie)
LO SCIOPERO DEL JOINT FRANÇAIS
Traduzione di un articolo di Frédéric Barillé (2002) pubblicato su Ouest France
Il 13 marzo 1972 iniziò il lungo sciopero del “Joint” a Saint-Brieuc. Otto settimane entrate nella storia.
Presa al volo nell'obiettivo di una Semflex 6x6, la foto resta scolpita nella memoria. Mostra due amici d'infanzia uno di fronte all'altro: uno è un operaio in sciopero, l'altro un celerino. L'immagine del nostro collega Jacques Gourmelen ha fatto il giro del mondo e non ha una ruga nonostante il conflitto del Joint Français abbia quarant'anni.
E' il 13 marzo 1972, l'inizio di un lungo sciopero ”totale e illimitato”. Una lotta emblematica che fece superare ogni differenza e che sfociò, otto settimane dopo, nella vittoria degli operai riuniti sotto l'egida dei liberi sindacati formatisi dopo il maggio '68.
Salari miseri
Il Joint Français era all'epoca una delle 114 filiali... (continuer)
A dire il vero, ora che ci penso non lo avevo nemmeno mai detto....insomma "meglio tordi che mais" come diceva il cacciatore padellaro che aveva sparato a una pianta di granturco...!