Tinha uma sala mal iluminada
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
2 novembre 2015
Due parole del traduttore, invece di una nota. Nel testo si nomina il choradinho, che è una sorta di fado ancor più lamentoso del già di per sé piuttosto lamentoso canto popolare tipico portoghese (il suo nome, del resto, significa qualcosa come "frignatina").
Due parole del traduttore, invece di una nota. Nel testo si nomina il choradinho, che è una sorta di fado ancor più lamentoso del già di per sé piuttosto lamentoso canto popolare tipico portoghese (il suo nome, del resto, significa qualcosa come "frignatina").
C'ERA UNA STANZA MALE ILLUMINATA
(continuer)
(continuer)
2/11/2015 - 18:07
Story Of Isaac
Da “Leonard Cohen e i cantautori italiani: i casi di Fabrizio De André e Francesco De Gregori”, di Paolo Divizia, da Semicerchio – Rivista di poesia comparata.
[…] Il caso forse più interessante è costituito dalla coppia di canzoni “Story of Isaac” e “La casa di Hilde” [nell’album “Alice non lo sa”, 1973]. I temi trattati sono completamente diversi, ma i punti di contatto sono tanti.
La canzone di Leonard Cohen parte dall’episodio biblico di Abramo che si dispone a sacrificare suo figlio Isacco (Gen 22, 1-12), per poi passare a un’attualizzazione del tema, con riferimento alla guerra in Vietnam, in cui i figli sacrificati dai padri sono i soldati mandati a morire. Presentando il brano, all’epoca ancora non inciso, alla BBC (BBC2 TV, Leonard Cohen sings Leonard Cohen, trasmissione dell’8 settembre 1968), l’autore dice che quando Abramo stava per sacrificare Isacco un angelo fermò il... (continuer)
[…] Il caso forse più interessante è costituito dalla coppia di canzoni “Story of Isaac” e “La casa di Hilde” [nell’album “Alice non lo sa”, 1973]. I temi trattati sono completamente diversi, ma i punti di contatto sono tanti.
La canzone di Leonard Cohen parte dall’episodio biblico di Abramo che si dispone a sacrificare suo figlio Isacco (Gen 22, 1-12), per poi passare a un’attualizzazione del tema, con riferimento alla guerra in Vietnam, in cui i figli sacrificati dai padri sono i soldati mandati a morire. Presentando il brano, all’epoca ancora non inciso, alla BBC (BBC2 TV, Leonard Cohen sings Leonard Cohen, trasmissione dell’8 settembre 1968), l’autore dice che quando Abramo stava per sacrificare Isacco un angelo fermò il... (continuer)
Bernart Bartleby 2/11/2015 - 15:56
Em terras de Trás-os-Montes
2 novembre 2015
NELLE TERRE DI TRÁS-OS-MONTES
(continuer)
(continuer)
2/11/2015 - 02:19
Canta camarada
Con colpevole ritardo (quasi un anno...) è stato qui messo in risalto l'intervento di Paulo Rato relativo a questa canzone (con la specifica che il suo italiano non ci sembra per nulla "arrugginito", tutt'altro), ivi compresa la corretta enunciazione di un verso che è stato, di conseguenza, corretto anche nella traduzione italiana. A Paulo Rato, seppure con grosso ritardo, vanno tutti i nostri ringraziamenti non soltanto per le precisazioni storiche e le correzioni, ma anche per la sua testimonianza diretta.
CCG/AWS Staff 2/11/2015 - 01:39
Leaving Beirut
І ми покинули Бейрут, Вілла і я. Він попрямував на схід, у напрямку Багдада й решти міст. Я вирушив на північ.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Ihor R. 1/11/2015 - 13:39
Bulat Šalvovič Okudžava / Булат Шалвович Oкуджава: Франсуа Вийон (Молитва)
Krzysiek 31/10/2015 - 20:30
Stranamore (pure questo è amore)
Capito qui proprio per capire meglio questo testo, e devo però fare un appunto, a mio avviso: non esistono canzoni "semplici", secondo me, nel significato... o almeno non nella canzone italiana degli anni '70.
Voglio dire: le frasi che Vecchioni qui tira fuori non hanno molto senso se non con citazioni.
Io che sono totalmente ignorante che ne posso sapere di chi sia "Marco"? E perché "Marco"? Non credo sia un caso... perché a Marco l'alba sul Danubio parve fosforo e miele, ad esempio? Il Danubio??? Non posso prenderla come una cosa "semplice" e di immediata comprensione... ovvio che capisco cosa vuole dirmi tutta la strofa in questione, ma i riferimenti ci sono e mi intrigano, proprio perché non li conosco.
"L'uomo è vino" è un'altra cosa che non posso capire se non conosco l'antefatto... e qui nemmeno il senso riesco a cogliere se non conosco questo antefatto.
Idem sulla strofa finale,... (continuer)
Voglio dire: le frasi che Vecchioni qui tira fuori non hanno molto senso se non con citazioni.
Io che sono totalmente ignorante che ne posso sapere di chi sia "Marco"? E perché "Marco"? Non credo sia un caso... perché a Marco l'alba sul Danubio parve fosforo e miele, ad esempio? Il Danubio??? Non posso prenderla come una cosa "semplice" e di immediata comprensione... ovvio che capisco cosa vuole dirmi tutta la strofa in questione, ma i riferimenti ci sono e mi intrigano, proprio perché non li conosco.
"L'uomo è vino" è un'altra cosa che non posso capire se non conosco l'antefatto... e qui nemmeno il senso riesco a cogliere se non conosco questo antefatto.
Idem sulla strofa finale,... (continuer)
Gianmaria Framarin 31/10/2015 - 07:24
Salmo alla casa e agli emigranti
Chanson italienne – Salmo alla casa e agli emigranti – Rocco Scotellaro – 1952
In “L'universo contadino e l'immaginario poetico di Rocco Scotellaro”, de Giovanni Battista Bronzini, Edizioni Dedalo, 1987.
Dans la section intitulée « Quaderno a cancelli » du recueil « È fatto giorno. 1940-1953 », Milan, Mondadori, 1954.
Après avoir vu ses compatriotes s'embarquer à Naples, à Rocco Scotellaro, s'est posé le problème de la forme poétique la plus apte à exprimer l'angoisse de qui voit se répéter l'exode biblique. Il le résolut par le psaume : « Épique : sonne faux, maintenant. Élégie : c'est trop facile. Ode : pour qui et quoi ? Sonnet : il faut de la paix et beaucoup de jours d'incubation, pas des rimes, du fait. Chanson : je suis seul. Discours : idem. Epicedio (chant funèbre en présence du mort ; en français, parfois, thrène, mais en fait, le thrène (treno en italien) se chante en l'absence... (continuer)
In “L'universo contadino e l'immaginario poetico di Rocco Scotellaro”, de Giovanni Battista Bronzini, Edizioni Dedalo, 1987.
Dans la section intitulée « Quaderno a cancelli » du recueil « È fatto giorno. 1940-1953 », Milan, Mondadori, 1954.
Après avoir vu ses compatriotes s'embarquer à Naples, à Rocco Scotellaro, s'est posé le problème de la forme poétique la plus apte à exprimer l'angoisse de qui voit se répéter l'exode biblique. Il le résolut par le psaume : « Épique : sonne faux, maintenant. Élégie : c'est trop facile. Ode : pour qui et quoi ? Sonnet : il faut de la paix et beaucoup de jours d'incubation, pas des rimes, du fait. Chanson : je suis seul. Discours : idem. Epicedio (chant funèbre en présence du mort ; en français, parfois, thrène, mais en fait, le thrène (treno en italien) se chante en l'absence... (continuer)
PSAUME DE CHEZ NOUS ET DES ÉMIGRANTS
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 30/10/2015 - 22:56
Culloden's Harvest
Molto interessante! solo un appunto: Il Clan Campbell effettivamente combattè con l'esercito Governativo, mentre il Clan MacDonald interpretò il suo posizionamento sul fianco sinistro nella carica come un’offesa (era tradizione che i MacDonald si schierassero sul fianco destro) e così si rifiutarono di obbedire durante la battaglia, portando a un crollo della linea di attacco.
Ciao!
Beatrice
Ciao!
Beatrice
Beatrice 30/10/2015 - 18:45
La montagna
Lo sapevate che Antonietta Laterza ha inciso un brano inedito di Guccini dal titolo "Campioni" nel suo disco del 1992 "Donne A Marrakech"? (a mio avviso, un testo decisamente banale, peraltro!)
Flavio Poltronieri 30/10/2015 - 16:32
Amerika
La Grande Germania esiste solo teoricamente, finché ci sono i soldi. Culturalmente fa pena da anni. Ce né sbarazziamo di sto mucchio di merda marcia, finalmente???
krzyś 30/10/2015 - 00:24
Lo avrai camerata Kesselring
La versione di Giulio Stocchi, scritta - credo - nel 2008, quando Alemanno blaterava di fascismo come “male relativo” (giusto per rimarcare quanto lui fosse tanto più a destra di quel Fini che nel 2003 a Gerusalemme il fascismo lo aveva definito “male assoluto”) e La Russa esaltava l’innocenza e l’eroismo dei giovani di Salò…
LO AVRAI CAMERATA KESSELRING
“Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani”
esulta La Russa
“ma con che pietra si farà
a deciderlo tocca a noi”
mentre il sangue
gli imbratta il grugno
Coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
colla terra dei cimiteri
dove i nostri camerati giovinetti
riposano in serenità
e gli cola
fra i fili della barba
la merda
degli eroi di Salò
“Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani”
esulta La Russa
“ma con che pietra si farà
a deciderlo tocca a noi”
mentre il sangue
gli imbratta il grugno
Coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
colla terra dei cimiteri
dove i nostri camerati giovinetti
riposano in serenità
e gli cola
fra i fili della barba
la merda
degli eroi di Salò
Bernart Bartleby 29/10/2015 - 10:28
×