Hello, I'm writing because I noticed that the greek lyrics on Joan Baez's version of this song are not the ones actually heard on the song. If you listen to it for example on this video you'll notice that the lyrics of the greek verse are:
άνεμοι άνεμοι σφυρίζουν
στους τάφους άνεμοι σφυρίζουν
έρχεται η λευτεριά
κι εμείς μαζί απ' τα σκοτάδια
(anemi, anemi sfirizoun
stous tafous anemi sfirizoun
erhete i lefteria
ki emeis mazi ap ta skotadia)
The translation is actually the same but as you can see it's different from the one mentioned on the page.
I hope this helps
Congratulations for all the work you've done!
Peace!
Rena
Irena Mouzakiti 2/11/2015 - 10:04
Dear Irena, thank you for the correct version of the Greek verse included in Joan Baez's version. As a matter of fact, the version was contributed to our website several years ago by an unknown person and has never been checked out in due form. So, your contribution proves really invaluable. As you can see, the correct verse has been integrated into the lyrics. Thank you again, παρακαλούμε πολύ!
Actually the unknown person was me. I copied the Greek lyrics from the original LP. But it might well be that the printed lyrics are different from the lines heard in the song.
As a matter of fact, this is far from being a unique case. Lyrics or verses in unusual languages are quite often misunderstood or incorrect. Anyway, the Greek of the previous version was correct and, so, the hypothesis made by Lorenzo may well be right.
I see, I see. The Greek verse as printed there appears to be a word-for-word translation of the last English verse, but the spelling is awfully incorrect (no "final sigma", no written accents, "αη" for "απ' " etc). The translation may be correct but has clearly been written down by someone who didn't know a single word of Greek. Amen.
Da “Leonard Cohen e i cantautori italiani: i casi di Fabrizio De André e Francesco De Gregori”, di Paolo Divizia, da Semicerchio – Rivista di poesia comparata.
[…] Il caso forse più interessante è costituito dalla coppia di canzoni “Story of Isaac” e “La casa di Hilde” [nell’album “Alice non lo sa”, 1973]. I temi trattati sono completamente diversi, ma i punti di contatto sono tanti.
La canzone di Leonard Cohen parte dall’episodio biblico di Abramo che si dispone a sacrificare suo figlio Isacco (Gen 22, 1-12), per poi passare a un’attualizzazione del tema, con riferimento alla guerra in Vietnam, in cui i figli sacrificati dai padri sono i soldati mandati a morire. Presentando il brano, all’epoca ancora non inciso, alla BBC (BBC2 TV, Leonard Cohen sings Leonard Cohen, trasmissione dell’8 settembre 1968), l’autore dice che quando Abramo stava per sacrificare Isacco un angelo fermò il... (continuer)
Bernart Bartleby 2/11/2015 - 15:56
Sia Venditti che De Gregori amavano molto Cohen all'epoca, avevano anche tradotto e cantato pubblicamente(pure all'estero) Suzanne, bisogna comunque ricordare che il testo de La Casa di Hilde è da attribuirsi anche ad Edoardo de Angelis e narra di un episodio accaduto veramente durante la sua infanzia,in una vacanza nel Trentino, anche se il vero contrabbandiere di diamanti non era suo padre ma un personaggio che avevano conosciuto appunto in questo rifugio di Hilde. De Angelis ha continuato fino ad oggi a cantare la canzone.
Due parole del traduttore, invece di una nota. Nel testo si nomina il choradinho, che è una sorta di fado ancor più lamentoso del già di per sé piuttosto lamentoso canto popolare tipico portoghese (il suo nome, del resto, significa qualcosa come "frignatina").
C'ERA UNA STANZA MALE ILLUMINATA (continuer)
2/11/2015 - 18:07
L'osservazione di Bernart Bartleby è assolutamente esatta. Pur essendo una sigla (di Polícia Internacional e de Defesa do Estado "Polizia Internazionale e di Difesa dello Stato"), era da tutti, e per forza di cose, pronunciata e usata come un sostantivo comune. La forme femminile, a pide indicava (come in questo testo) la polizia in questione come corpo, come entità; ma era comunissima anche la forma maschile, o/um pide, che indicava il singolo agente della PIDE. Se ne veda ad esempio questo uso (al plurale: dois pides) in Em terras de Trás-os-Montes.
Poiché di PIDE si parla, va senz'altro detto che, in eventuali classifiche di crudeltà, stronzaggine, tortura e ruberia delle polizie politiche del XX secolo, occuperebbe senz'altro uno dei primissimi posti. Va ad esempio ricordato che la PIDE riuscì a fare le sue ultime vittime, le uniche di quella storica giornata, proprio la sera del 25... (continuer)
Gasp. Certo, che se le bisqueradas (termine luso-fiorentino) dei "portaloni" di testi trasmigrano anche nei siti specificamente dedicati a José Afonso e persino in quello dell'Associação, la veggo davvero buja. A volte penso davvero che in questo sito dovremmo stare a lavorarci fissi in una trentina (perlomeno). E' senz'altro colpa anche del mio stramaledetto perfezionismo, non ci posso fare nulla. Certo è che, se putacaso qualcuno cerca un testo in rete e trova scempiaggini senza nemmeno la possibilità di accorgersene, questo la dice fin troppo lunga sulla "rete" attuale, oramai del tutto affacebuccata e irrimediabilmente rintuitterata. Al diavolo. Resteremo l'ultimo baluardo, e così sia. Salud!
Il lavoro che hai fatto, Gianfranco, è enorme e merita la massima considerazione; la quale, qua dentro, si esplica principalmente proprio con il controllo capillare (con l'eventuale revisione) e con la resa della pagina in un modo adeguato. Stai pur certo che ci dedicheremo come si deve alla cosa, e per l'intanto un ringraziamento sesquipedale per questa tua fatica.