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'A cansón del Vajònt

A canson del Vajont» premiata a San DonàIl Gazzettino Ed. BELLUNO, CULTURA & SPETTACOLI - Domenica 13 Settembre 2009,
Il monte Toc diventa 'Patòcco' e «no se move a diga del Vajont/perché la tien su el disgusto». Sono alcuni versi del rap «A canson del Vajont», in dialetto veneto, scritta e interpretata dai Taz Burroughs di San Donà di Piave. E la prima parte del testo, quella scritta da Francesco Morando, oggi nella stessa San Donà riceverà il Premio "Lisa Davanzo" di poesia dialettale. Un testo molto lungo quanto appassionato e indignato. A fare da ritornello, l'unica parte in italiano, le parole scritte su una lapide del vecchio cimitero di Fortogna:
«Barbaramente e vilmente trucidati/
per leggerezza e cupidigia umana/
attendono invano giustizia/
per l'infame colpa».
Parole che scavano nella memoria e fanno arrossire se si pensa che sul paradigma del Vajont si sono continuate... (continuer)
Barbaramente e vilmente trucidati
(continuer)
9/10/2015 - 23:33

La valigia

anonyme
La valigia
Chanson italienne - La valigia – Anonyme – s.d.

Provenant de la Sardaigne, il s'agit d'un chant de l'immigration des mineurs qui allèrent travailler en Belgique. Je l'ai trouvé sur un site belge, où il a été inséré par le CASI, le Centre d'Action Sociale de Molenbeek.

(Riccardo Venturi)

La valise, la valise, s'il y a bien un objet qui illustre l'immigration, c'est la valise. La vieille valise, sans roulettes, généralement en carton, enfin, celle qu'on porte à bout de bras. En découvrant cette valise de La Tresca, il m'est revenu à la mémoire, outre les histoires racontées par les immigrés, une autre chanson italienne où il était question de « la valise », dont j'avais fait une version française, il y a quelque temps déjà. C'était une chanson de Gianni Rodari. Puis j'ai un peu cherché dans le labyrinthe et j'en ai trouvé d'autres encore sur le même thème :
une valise anonyme La valigia,
la... (continuer)
LA VALISE
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 9/10/2015 - 22:09
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La valigia

La valigia
Chanson italienne – La valigia - La Tresca – 2013

Texte : C. Cempella –
Musique : S. Belardi, C.Giuliani, S.Possieri

La valise, la valise, s'il y a bien un objet qui illustre l'immigration, c'est la valise. La vieille valise, sans roulettes, généralement en carton, enfin, celle qu'on porte à bout de bras. En découvrant cette valise de La Tresca, il m'est revenu à la mémoire, outre les histoires racontées par les immigrés, une autre chanson italienne où il était question de « la valise », dont j'avais fait une version française, il y a quelque temps déjà. C'était une chanson de Gianni Rodari. Puis j'ai un peu cherché dans le labyrinthe et j'en ai trouvé d'autres encore sur le même thème :
une valise anonyme La valigia,
la valise de Rodari La valigia dell’emigrante
la valise de La Tresca La valigia

J'ai donc pris la peine de les mettre en français, puisque l'une renvoie à l'autre et inversement.

Ainsi Parlait Marco Valdo M.I.
LA VALISE
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 9/10/2015 - 21:40
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Vajont

[2013]
Testo e rap di Siruan [Matteo Gracis]
Lyrics and rap music by Siruan [Matteo Gracis]

Vajont: da Siruan una canzone sulla tragedia
(S)contro Blog, L'osservatorio della musica indipendente italiana e non solo, 9 ottobre 2013.

Oggi, 9 ottobre 2013, è una data particolare poiché ricorre il cinquantesimo anniversario di una delle tragedie più immani del secolo scorso quando una enorme frana scivolò dal monte Toc e precipitò nella vallata racchiusa dalla diga artificiale del Vajont causando più di 1.900 morti e spazzando via diversi centri abitati tra Veneto e Friuli. Una triste vicenda resa ancora più amara dalle evidenti responsabilità tecniche e politiche. Non bastarono le denunce sulla pericolosità della diga da parte di diverse personalità, tra cui giornalisti che furono costretti a scontrarsi con le logiche del profitto che viziarono la costruzione della diga.

Siruan, rapper... (continuer)
ore 22:39, 9 ottobre 1963...
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 9/10/2015 - 18:02
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9 ottobre 1963 (Suite for Vajont)

9 ottobre 1963 (Suite for Vajont)
[Settembre 2013]
Suite per pianoforte e coro di Remo Anzovino
A Suite for Piano and Choir by Remo Anzovino

“C'è un fatto che è accaduto cinquant'anni fa, che credo abbia molta sete. Molta sete di conoscenza, di memoria, e anche di giustizia. Per me Vajont rappresenta un simbolo, in un momento così complesso, di grande speranza, di un popolo che ha saputo rialzarsi. E io ho voluto fortemente che, questa sera, noi potessimo eseguire questa musica, che si chiama 9 ottobre 1963 (Suite for Vajont).” - Remo Anzovino

Il 15 settembre 2013, in occasione del 50º Anniversario del disastro, Remo Anzovino viene invitato dalla Fondazione Vajont (che riunisce, tra gli altri, i Comuni di Longarone, Erto e Casso, Castellavazzo e Vajont) a tenere un concerto sulla diga, nel cuore della frana in località Erto, che riesce a richiamare 2000 persone, in un clima di grande emozione. La composizione 9 ottobre... (continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 9/10/2015 - 17:26
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Amara terra mia

Amara terra mia
Sono arrivato qui cercando notizie sulla canzone Amara terra mia e vi spiego il perché:
Non vorrei sconvolgere questa interessante conversazione decennale, ma essendomi sempre piaciuta questa bellissima canzone fin da quando ero ragazzo (e sono passate alcune decine di anni) mi sono meravigliato alquanto quando me la sono trovata, una notte in un canale tv, come colonna sonora di un vecchio film francese (con un testo francese, naturalmente) degli anni Trenta . In quell'occasione pensai che la Bonaccorti e Modugno (che ammiro molto, quest'ultimo, anche per aver cantato la canzone in oggetto) probabilmente si fossero vantati di qualcosa che in effetti non apparteneva loro completamente, ma solo nella sensibilità di averla riscoperta. Anche perché quando la Bonaccorti parla di quella canzone dice che l'ha composta lei, non specificando mai che parla solo del testo.
Spero che qualcuno di voi... (continuer)
gaetano rizza (libri-narrativa.it) 9/10/2015 - 01:37
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Csak egy éjszakára

Csak egy éjszakára
Da Géza Gyóni: Un poeta ungherese nella Grande Guerra
(In Semicerchio, Rivista di Poesia Comparata, XXX-XXXI, 2004)
SOLO PER UNA NOTTE
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 9/10/2015 - 00:35
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Quill’altru mondu

Quill’altru mondu
Parole di Andria Fazi
Musica dei Voce Ventu
In “Rughju di Vita” (2005), album d’esordio del gruppo corso formatosi nel 1995
Tandu si parlava assai
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/10/2015 - 11:14
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L’emigratu

L’emigratu
In “Rughju di Vita” (2005), album d’esordio del gruppo corso formatosi nel 1995
A l'orlu di stu mari
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/10/2015 - 10:48
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A carta nera

A carta nera
In “Rughju di Vita” (2005), album d’esordio del gruppo corso formatosi nel 1995

La carta nera consegnata dai gendarmi era quella con cui lo stato maggiore dell’esercito comunicava la morte in guerra di qualche padre, o figlio, o fratello…


“Tempi di bughju sò quelli di e guerre, induva voglia sia. In li nostri paesi, cum'altrò, tante pene, tamanti stracciacori quand'ella ghjunghjia a nutiziaccia d'un giuvanottu mortu. Pudessela l'astutizia supranà u scimughjine di l'omi.” (Commento di Amicu-pastore su Dailymotion)
Era tempu di carta nera
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/10/2015 - 10:36
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Le cinque anatre

Le cinque anatre
Chanson italienne – Le cinque anatre – Francesco Guccini – 1978

Paroles et musique de Francesco Guccini



« Les cinq canards sont un hymne à la résistance, à l'anticonformisme, à la liberté personnelle ; derrière une écorce de noir et brumeux darwinisme de façade se cache en effet la lutte pour la vie, pour la dignité, pour une existence juste et finalement satisfaisante. […] Un texte qui superficiellement ressemble peu à ceux qui l'ont précédé. Mais dans ce vol, dans ce dernier vol du canard survivant, il y a toute la conscience têtue que nous cherchons depuis toujours, cette impression sincère de justice éternelle qui accompagne seulement celui qui se sait du bon côté, continuant à lutter, malgré tout, avec rage et sentiment.

Cette chanson du bon Francesco est en fin du compte une fable amère, qui veut nous faire réfléchir sur ce qui est juste et ce qui est faux ; il semble nous dire... (continuer)
LES CINQ CANARDS
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 8/10/2015 - 10:22

Compagno col kashmiv

Compagno col kashmiv
Compagno di scuola
Krzysiek 8/10/2015 - 09:04
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Uomini persi

Uomini persi
cara Alberta ottima la traduzione ma....non sta nella metrica della musica del brano.
Appena ho un po'di tempo ti mando la mia versione così mi dici cosa ne pensi,grazie.
MAX TRENTINI-cantautore laureato in lingue
max trentini 8/10/2015 - 03:56
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Pater Noster

Pater Noster
chiedo scusa, ma dai miei testi, la traduzione corretta risulta"con la paglia della miseria che imputridisce nell'acciaio dei cannoni"
Del resto tutta la poesia è condizionata dalla guerra, quindi l'acciaio dei cannoni è, in un certo senso, simbolicamente prioritario e tutto il resto ne è condizionato.
Cordialità
amicotuo 7/10/2015 - 23:49
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Perché non ci vai tu

Perché non ci vai tu
Quattordici anni fa, il 7 ottobre iniziarono i bombardamenti americani sull’Afghanistan, preludio alla occupazione militare di quel Paese che ogni anno ha causato migliaia di vittime. Da 14 anni l’Italia è in guerra in Afghanistan solo per servilismo politico. E per servilismo politico i governi europei non hanno preso posizione sul bombardamento statunitense dell’ ospedale di Kunduz. I politici italiani in assoluto silenzio. Un governo dotato di qualità etiche e rispettoso del Diritto Internazionale Umanitario avrebbe già chiesto l’apertura di una indagine da parte della apposita Commissione prevista dalle Convenzioni di Ginevra. Mi associo nel chiedere che il Governo italiano lo faccia.

Gino Strada, 7 ottobre 2015
7/10/2015 - 20:03
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Fango

Fango
Me la cantava papà quando ero piccola...l'ho cercata a lungo e ritrovata solo ora! Grazie! <3
Alicia 7/10/2015 - 19:47
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Le déserteur

Le déserteur
Questa versione è stata composta nel 2012 per l’iniziativa “Réaction en chaîne humaine”, una catena umana che l’11 marzo (ad un anno esatto dal disastro di Fukushima) ha unito Lione ed Avignone per denunciare i rischi del nucleare e chiederne la fine.
DÉSERTONS LE NUCLEAIRE!
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/10/2015 - 14:23
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Le cinque anatre

Traduzione portoghese di Jorge Stolfi, professore d’informatica all’Università di Campinas, São Paulo, Brasile.
Le cinque anatre
OS CINCO PATOS
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/10/2015 - 10:11
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La nostalgia e la memoria

La nostalgia e la memoria
http://www.alternativacomunista.it/con...
una segnalazione, ciao
Gianni Sartori
Gianni Sartori 6/10/2015 - 22:48
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La fabbrica

La fabbrica
Chanson italienne – La fabbrica – Andrea Sigona – 2011
L'USINE
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 6/10/2015 - 21:29
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Chacun de vous est concerné [incl. Canzone del maggio di Fabrizio De André]

Chacun de vous est concerné [incl. <em>Canzone del maggio</em> di Fabrizio De André]
Jorge Stolfi, Universidade de Campinas, São Paulo, Brasil.

La traduzione si riferisce alla versione di De André da "Storia di un impiegato", quella più direttamente discendente dall’originale della Grange, ma il testo italiano preso a riferimento differisce negli ultimi versi da quello già presente:

Lo conosciamo bene
il vostro finto progresso,
il vostro comandamento:
"ama il consumo come te stesso"
e se voi lo avete osservato
fino ad assolvere chi ci ha sparato,
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte:
"Voi non potete fermare il vento,
gli fate solo perdere tempo;
voi non potete fermare il vento
gli fate solo perdere tempo."

CANÇÃO DO MAIO
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/10/2015 - 15:16
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Georges Brassens: Supplique pour être enterré à la plage de Sète

Traduzione portoghese di Jorge Stolfi, professore d’informatica all’Università di Campinas, São Paulo, Brasile.
Georges Brassens: Supplique pour être enterré à la plage de Sète
SÚPLICA PARA SER ENTERRADO NA PRAIA DE SÈTE
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/10/2015 - 08:46
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La java des bombes atomiques

Traduzione portoghese di Jorge Stolfi, professore d’informatica all’Università di Campinas, São Paulo, Brasile.
La java des bombes atomiques
A JAVA DAS BOMBAS ATÔMICAS
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/10/2015 - 08:35
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Una Perfecta Excusa

Una Perfecta Excusa
l'ho tolta dagli extra... secondo me ci sta in tutto e per tutto! Se non per altro per "Dejar la puerta abierta a todo caminante"... Secondo me una delle migliori cose che abbiano scritto i MCR dopo i fasti dei primi due album...
Lorenzo 5/10/2015 - 22:56
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Celia de la Serna

Celia de la Serna
Questa non è la prima canzone italiana direttamente ispirata alle lettere di Ernesto Che Guevara, una decina di anni prima, Branduardi aveva inciso "1 aprile 1965", nel disco "Pane e rose". Il testo (della moglie Luisa Zappa) è basato sull'ultima lettera ai genitori del Che (che reca appunto quella data).
Flavio Poltronieri 5/10/2015 - 21:32
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Gipsy (El gitano)

Gipsy (El gitano)
THE GIPSY
(continuer)
envoyé par Alice Bellesi 5/10/2015 - 20:39
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Matteo Salvatore: Le chiacchiere d’lu paese (Rapatatumpa)

Matteo Salvatore: Le chiacchiere d’lu paese (Rapatatumpa)
Caro Bernart a integrazione del tuo prezioso contributo vorrei aggiungere che Matteo solitamente titolava questo brano "Proverbi paesani" e che esso è attribuito anche a Otello Profazio.
".......mamma, mamma son lunghe le ore, la disoccupazione, il sole cocente, la fame, la sedia sfondata, mamma, mamma son lunghe le ore....."(dal vivo a Il Concertone 27 dicembre 1978)
Flavio Poltronieri 5/10/2015 - 19:49
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Γκεβάρα

Γκεβάρα
Qualche giorno fa, sotto una pila di Settimane Enigmistiche in bagno, ho ritrovato una cosa; e visto che di Settimane Enigmistiche si parla (e non mi vergogno a dire che, in compagnia di Alan Turing e Erri De Luca, ho una passione smodata e ultraquarantennale per i cruciverba più terrificanti), "Forse non tutti sanno che" quella cosa era il volumetto, pubblicato a proprie spese, che Gian Piero Testa, nel 2010, aveva pubblicato con le sue traduzioni da Nikos Kavvadias, il poeta marinaio. Chissà come c'era finito; forse per le sue dimensioni quadernesche, che ben si adattavano a stare, nella mia casa dove ogni centimetro quadrato è occupato da libri, sotto le riviste di enigmistica. Probabilmente solo per questo? Chi lo sa; ma ogni tanto bisogna pur dare una pulita al bagno, ed ecco che il volumetto risalta fuori, con le meravigliose traduzioni che Gian Piero aveva fatto, a suo tempo, da quell'irripetibile... (continuer)
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 5/10/2015 - 18:06
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Chi non vuol chinar la testa

Traduzione portoghese di Jorge Stolfi, professore d’informatica all’Università di Campinas, São Paulo, Brasile.
Chi non vuol chinar la testa
QUEM NÃO QUER ABAIXAR A CABEÇA
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 5/10/2015 - 15:30
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Quella notte davanti alla Bussola [La ballata della Bussola]

Traduzione portoghese di Jorge Stolfi, professore d’informatica all’Università di Campinas, São Paulo, Brasile.
Quella notte davanti alla Bussola [La ballata della Bussola]
“Relato de evento ocorrido em 31 de dezembro de 1968, perto do ponto badalado "A Bússola" em Focette, na região de Versilia, onde alguns colegiais e universitários atiraram ovos nos ricos burgueses que vinham festejar o ano novo. O estudante Soriano Ceccanti, de 16 anos, foi ferido por tiro dos policiais militares e ficou paraplegico.”
LA BALLATA DELLA BUSSOLA
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 5/10/2015 - 15:09




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