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Réquiem de madre

Réquiem de madre
[1973]
Parole e musica di María Elena Walsh
Nel disco intitolato “Como la cigarra
Interpretata anche dal Cuarteto Zupay nel loro disco intitolato “Dame la mano y vamos ya” del 1981, una raccolta di canzoni tutte di María Elena Walsh.
Aquí yace una pobre mujer
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/1/2015 - 22:43
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T'attends Quoi

T'attends Quoi
(2013)
Album: "Recto Verso"

Un appello urgente a salvare il nostro mondo. Un'ode alla natura, l'inquietudine davanti a un pianeta che l'uomo porta al disastro ecologico.
Je suis de Bassora aux portes de désert
(continuer)
24/1/2015 - 20:00
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Eco-lógico

Eco-lógico
[1997]
Parole di Nelson Osorio Marín (1941-1997), poeta colombiano.
Si trova nell’album intitolato “Los años inmensos” realizzato dopo la loro riunione in seguito a molteplici pause.
La agonía del árbol en el rio se siente
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/1/2015 - 17:41
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Diré a mi gente

Diré a mi gente
[1969]
Parole di Nelson Osorio Marín (1941-1997), poeta colombiano
Musica dei fratelli Ana e Jaime Valencia Aristizábal, costituenti il duo vocale Ana y Jaime.
La canzone che dà il titolo al disco di Ana y Jaime pubblicato nel 1969

Racconto del viejo Antonio, testimone di un massacro di contadini indigeni ad opera dell’esercito in qualche sperduto angolo di una qualunque selva latinoamericana...
Lara lala lara lala lara la la la
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/1/2015 - 15:06
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Inolvidable Ho Chi Minh

Inolvidable Ho Chi Minh
[1973]
Parole e musica di Alí Primera
Nel disco intitolato “Lo primero de Alí Primera” (che però non è il suo primo lavoro. L’esordio fu nel 1969 con “La Estrella Roja. Canciones de Protesta”, disco ormai introvabile)
Tenía la figura pequeña
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/1/2015 - 14:34

Adelante Viet Nam

Adelante Viet Nam
[1969]
Parole e musica di Alí Primera
In un disco ormai introvabile intitolato “La Estrella Roja. Canciones de Protesta”
Adelante
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/1/2015 - 14:26
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Guerrillero de piel amarilla

Guerrillero de piel amarilla
[1969]
Parole e musica di Alí Primera
In un disco ormai introvabile intitolato “La Estrella Roja. Canciones de Protesta”
Guerrillero de piel amarilla
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/1/2015 - 14:18
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A veces quisiera ser ciego

A veces quisiera ser ciego
[196?]
Parole e musica di Alí Primera
Nell’album di Ana y Jaime (i fratelli colombiani fratelli Ana e Jaime Valencia Aristizábal) intitolato “Diré a mi gente”, rieditato in CD nel 2005 con il titolo “Es largo el camino”
A veces quisiera ser ciego
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/1/2015 - 13:47
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The Long Engagement

The song tells of how an ordinary working class persons in the trenches thinking back to his wedding day and how his life is transformed from a life of love with his family into a the nightmare of trench warfare and death.
The Long Engagement
(continuer)
envoyé par Walter Brown 24/1/2015 - 11:31
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Yo no sé de justicia, compadre

Yo no sé de justicia, compadre
[Anni 60]
Una poesia musicata di Rómulo Augusto Mora Sáenz, meglio conosciuto come El Indio Romulo, declamatore della poesia rustica campesina colombiana. La parlata è quella del Boyacá, regione centrale di cui l’autore è nativo.
Nel disco “El Indio Romulo Mora Sáenz. El Campesino Colombiano. Poesía rústica y de protesta”
Testo trovato qui e sistemato (spero!) all’ascolto.

“El Indio Romulo se caracteriza por ser muy humilde y expresarse con palabras de campo, que es de donde él viene; a él no le da temor comportarse pues por eso es conocido, por su distinta forma de expresarse hacia todo su público. Y no a muerto todavía.”

Una poesia, a mio avviso, molto significativa, che parla del dramma vissuto da intere generazioni di contadini indigeni latinoamericani, una situazione che in molti vivono ancora oggi nelle campagne, in particolare in Colombia (ma anche in Messico e nel recente passato... (continuer)
Yo no sé pa qué queren que siembre, compradre, ya no da la cosecha pa engañar el hambre, entoas maneras sale uno jegrao. Si siembra, le toca vivir de alquilao en otras estancias pa probar bocao: mercar los abonos, hacer la deshierba, bregar en verano, sufrir en invierno y si es que hay fortuna y se da la cosecha, se saca al mercao y entonces… ¡Carajo! – ¡que eso está muy caro! Que uno es un abusivo y hay que realizarlo al precio que queran o si no, ¡pa la cárcel! ¡que hay ‘ta la justicia mas pronta qu’el cura pa echar bendiciones! Yo no entiendo pa que’s la justicia, y en el encontrario que se dio harta papa, pos no vale ni un jute y hay que regalarla cuando ‘ta uno debiendo toavia en lo de la sacansa, la traida pal pueblo, lo que tiene jiao y esta los impuestos. ¿Que camino cogemos, compa... (continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/1/2015 - 00:17
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Café y petróleo

Café y petróleo
[1969]
Parole di Manuel J. Larroche (?)
Musica dei fratelli Ana e Jaime Valencia Aristizábal, costituenti il duo vocale Ana y Jaime.
Nell’album di Ana y Jaime intitolato “Diré a mi gente”
Tu patria es mi patria
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/1/2015 - 22:48
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Ricardo Semillas

Ricardo Semillas
[1969]
Parole di Nelson Osorio Marín (1941-1997), poeta colombiano
Musica dei fratelli Ana e Jaime Valencia Aristizábal, costituenti il duo vocale Ana y Jaime.
Nell’album di Ana y Jaime intitolato “Diré a mi gente”

Il racconto dell’assassinio di un sindacalista o di un attivista sociale o di un maestro rurale… Non credo che il nome corrisponda ad un personaggio realmente esistito ma che sia simbolico di tutte le migliaia di persone che sono state ammazzati in Colombia e in tutta l’America Latina per via del loro impegno politico e sociale o, semplicemente, per non accettare l’ingiustizia.
Ana y Jaime si riferivano agli omicidi politici molto frequenti negli anni 60, ma successivamente le cose andarono anche peggio: si pensi che a metà degli anni 80 soltanto tra i dirigenti e militanti della Unión Patriótica (UP), formazione di sinistra che si batteva contro la collusione tra politica... (continuer)
Ricardo bajo a la aldea estrenando amaneceres
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/1/2015 - 13:22
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Lora proletaria

Lora proletaria
[197?]
Parole e musica di Jorge Velosa, medico veterinario, musicista e cantautore campesino nativo di Ráquira, Boyacá, regione centrale della Colombia.
Soprannominato “El carranguero mayor” o “El rey pobre”, Jorge Velosa è considerato uno degli iniziatori del genere musicale rurale chiamato “Carranga” o Merengue campesino.

Una canzone subito adottata dai gruppi guerriglieri colombiani.
Credo che con “lora” l’autore si riferisca ad un pappagallo, inteso un po’ come il nostro “grillo parlante”… Infatti la fine che fa è molto simile.
Una vez vide una lora
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/1/2015 - 09:40

Sólo para locos

Sólo para locos
[197?]
Parole e musica di Luis Gabriel Naranjo Arce, noto semplicemente come Luis Gabriel, cantautore colombiano attivo negli anni 70.
Ignoro in quale suo disco fosse incluso questo brano
Testo trovato sul forum di Cuando calienta el sol e sistemato all’ascolto.
Sólo para locos
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/1/2015 - 22:24
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La historia de Pedro y Rosita

La historia de Pedro y Rosita
[197?]
Parole e musica di Luis Gabriel Naranjo Arce, noto semplicemente come Luis Gabriel, cantautore colombiano attivo negli anni 70.
Ignoro in quale suo disco fosse incluso questo brano
El alquiler fue subiendo
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/1/2015 - 22:07
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La Revolución vendrá

La Revolución vendrá
[197?]
Parole e musica di Luis Gabriel Naranjo Arce, noto semplicemente come Luis Gabriel, cantautore colombiano attivo negli anni 70.
Nel suo disco intitolato “Esto de ser artista”
Explicale a tu abuelita, anda, dile a tu papá
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/1/2015 - 21:30
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Mula revolucionaria

Mula revolucionaria
[Fine anni 60, o inizio 70]
Parole e musica di Gonzalo Navas Cadena, in arte Pablus Gallinazo (o Gallinazus), cantautore e poeta colombiano.
Nell’album “Una flor para mascar, vol.2” pubblicato nel 1972 (almeno, credo)

Ho scoperto dell’esistenza di questo cantautore “di protesta” colombiano trovando il suo curioso nome d’arte nel testo de Canción protesta degli Aterciopelados.

Pare che Gonzalo Navas Cadena decise di chiamarsi Pablus Gallinazo in onore dei Paolo famosi dell’epoca (Paolo VI, Pablo Picasso, Pablo Neruda,...) e perchè l'Urubù dalla Testa Nera (Coragyps atratus) - un uccello che in America Latina viene variamente chiamato “buitre negro”, “zopilote” o, appunto, “gallinazo” - era uno dei pochi animali non ancora utilizzati nell’araldica, siccome che è un avvoltoio, un uccellaccio mangiacarogne...

Un altro grande exito del “Comandante” Gallinazo.
Baja una mula del monte
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/1/2015 - 20:41
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Cinco balas

Cinco balas
[Fine anni 60, o inizio 70]
Parole e musica di Gonzalo Navas Cadena, in arte Pablus Gallinazo (o Gallinazus), cantautore e poeta colombiano.
Nell’album “Una flor para mascar, vol.2” pubblicato nel 1972 (almeno, credo)

Ho scoperto dell’esistenza di questo cantautore “di protesta” colombiano trovando il suo curioso nome d’arte nel testo de Canción protesta degli Aterciopelados.

Pare che Gonzalo Navas Cadena decise di chiamarsi Pablus Gallinazo in onore dei Paolo famosi dell’epoca (Paolo VI, Pablo Picasso, Pablo Neruda,...) e perchè l'Urubù dalla Testa Nera (Coragyps atratus) - un uccello che in America Latina viene variamente chiamato “buitre negro”, “zopilote” o, appunto, “gallinazo” - era uno dei pochi animali non ancora utilizzati nell’araldica, siccome che è un avvoltoio, un uccellaccio mangiacarogne...
Por todo lo que me hicieron
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/1/2015 - 20:15
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Boris Vian: Ne Vous Mariez pas les Filles

Boris Vian: Ne Vous Mariez pas les Filles
Ne Vous Mariez pas les Filles

Chanson française – Ne Vous Mariez Pas Les Filles – Boris Vian – 1958
Paroles: Boris Vian
Musique: Alain Goraguer

Alors, Marco Valdo M.I. mon ami, te voilà à nouveau avec une chanson de Boris Vian…

Oui, bien sûr, une chanson de Boris Vian. Il y a beaucoup de chansons de Boris Vian, mais celle-ci m'est revenue en mémoire en traduisant la canzone de Carmen Consoli
« La signora del quinto piano », qui raconte un féminicide… Un de plus, car comme on peut le constater le féminicide est un sport fort développé. Il se pratique individuellement, en groupe, en famille ou même, de façon quasi-rituelle dans certains coins du monde.

C'est, en effet, une pratique courante chez les humains, dit Lucien l'âne en raclant le sol d'un sabot aussi noir que rageur, ou l'inverse.

Dans le cas de la chanson de Carmen Consoli, on peut même préciser qu'il s'agit d'un uxoricide,... (continuer)
Avez-vous vu un homme à poil
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 22/1/2015 - 19:51
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Las cosas que pasan

Las cosas que pasan
[1972]
Parole e musica di Piero De Benedictis, in arte Piero, cantautore argentino ma nato in Italia, a Gallipoli il 19 aprile 1945, giusto in tempo per festeggiare la fine della guerra.

Un brano inedito fino a pochi anni fa ma risalente al 1972, registrato durante un concerto di Piero con il Cuarteto Zupay alla Facoltà di Medicina dell’Università di Buenos Aires. Non venne però incluso nell’album “Coplas de mi país”, pubblicato quell’anno, e vide la luce solo in un album dal vivo con Pablo Milanés nel 1999 e, più recentemente, nella riedizione del disco originario.

Una canzone che trovo bellissima.
Nel racconto mi ricorda La memoria di León Gieco, ma più “lieve” ed ironica... per forza, ancora non era accaduto il macello del 76-82 e tutto il resto, ma i germi c’erano già tutti...
Nell’andamento musicale è invece molto simile a La guerra di Piero di Fabrizio De André.
Que lindo es sentarse en la mesa de un bar
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/1/2015 - 18:56
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Rosa di Turi

Rosa di Turi
Album: Radiodervish - 1996

Poi in Radiodervish - In acustico (2001)

Gramsci scontò nel 1926 un periodo di detenzione nel carcere pugliese di Turi e scrisse una poesia intitolata appunto La rosa di Turi. E’ intensa come può esserlo parlare alla donna che si ama tra le pareti di un carcere e ci mostra un lato di vulnerabilità sentimentale e personale di un uomo dalle forti convinzioni politiche.
Della parte in arabo c'è solo la traduzione tra parentesi.


22 aprile 1929
Carissima Tania,
ho ricevuto le tue cartoline del 13 e del 19 aprile. Aspetterò con pazienza le notizie di casa.
Credo che anche tu ti sia accorta, in quei pochi momenti che ci siamo visti, quanto io sia divenuto paziente. Lo ero anche prima, ma solo in virtú di un grande sforzo su me stesso: era una certa qualità diplomatica, necessaria per entrare in rapporto con gli imbecilli e con la gente noiosa, della quale purtroppo... (continuer)
Sai da un anno in qua
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 22/1/2015 - 17:55
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La signora del quinto piano

La signora del quinto piano
da "L'abitudine di tornare" (2015)

Nei brani più di denuncia, da La signora del quinto piano che descrive un femminicidio a La notte più lunga sui barconi di immigrati, utilizzi un tono di feroce sarcasmo, accompagnato però da una musica quasi dolciastra: è una scelta stilistica?

"No, proviene dalla nostra cultura siciliana. Il buon Pirandello ha introdotto il concetto dell'umorismo che è il sentimento del contrario: davanti il carretto e dietro la tragedia. Sta un po' nello stile siciliano descrivere anche le tragedie in maniera sarcastica, umoristica. Basterebbe vedere Emma Dante che è proprio la rappresentazione dello spirito siciliano. Penso che in questo sono proprio figlia della mia terra".
Intervista a Carmen Consoli
La signora del quinto piano ha un piccone in salotto, un guardiano fidato
(continuer)
21/1/2015 - 23:48
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Esercito silente

Esercito silente
da "L'abitudine di tornare" (2015)

Palermo: guerre e faide di mafia, lo stato assente che compare solo ai funerali, l'omertà, la lotta di Peppino Impastato, lo scempio della costruzione dell'aeroporto di Punta Raisi, oggi intitolato a Falcone e Borsellino.
Come si può credere che questa città
(continuer)
21/1/2015 - 23:40
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La notte più lunga

La notte più lunga
da "L'abitudine di tornare" (2015)

La furia mediatica che accompagna gli sbarchi degli immigrati in Sicilia
Verso l'alba avvistammo quella barca malandata
(continuer)
21/1/2015 - 23:35
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Mi país

Mi país
[196?]
Parole e musica di Gonzalo Navas Cadena, in arte Pablus Gallinazo (o Gallinazus), cantautore e poeta colombiano.
Ignoro se Pablus Gallinazo abbia mai inciso questa sua canzone. Sicuramente all’epoca la interpretarono Ana y Jaime (un duo colombiano anch’esso autore di canzoni di protesta) e più recententemente i K.O.M.A., una punk band di Bogotà (nel loro album “Basura de Estado” pubblicato nel 2013.)
Con un poco de humor
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/1/2015 - 22:44
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Hay un niño en la calle y un diamante en un baile

Hay un niño en la calle y un diamante en un baile
[1972?]
Parole e musica di Gonzalo Navas Cadena, in arte Pablus Gallinazo (o Gallinazus), cantautore e poeta colombiano.
Nel disco intitolato “El comandante”

Ho scoperto dell’esistenza di questo cantautore “di protesta” colombiano trovando il suo curioso nome d’arte nel testo di Canción protesta degli Aterciopelados.
Pare che Gonzalo Navas Cadena decise di chiamarsi Pablus Gallinazus in onore dei Paolo famosi dell’epoca (Paolo VI, Pablo Picasso, Pablo Neruda,...) e perchè l'Urubù dalla Testa Nera (Coragyps atratus) - un uccello che in America Latina viene variamente chiamato “buitre negro”, “zopilote” o, appunto, “gallinazo” - era uno dei pochi animali non ancora utilizzati nell’araldica, siccome che è un avvoltoio, un uccellaccio mangiacarogne...
En el fango del mundo se ve
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/1/2015 - 21:48
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Gaza

Gaza
Album: Al Darawish - 1993

Poi in Radiodervish - In acustico (2001)

testo in arabo
Hanno avvolto il cielo con il nero della notte,
(continuer)
envoyé par Donquijote82 21/1/2015 - 20:07
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La chanson des Restos

La chanson des Restos
[1986]
Parole e musica di Jean-Jacques Goldman.

Goldman scrisse questa canzone per Coluche che aveva appena fondato un’associazione caritativa chiamata “Les Restos du cœur”, per la lotta contro la povertà e contro lo spreco e la distruzione delle eccedenze alimentari per ragioni di mercato (un’esperienza paragonabile al nostro Banco Alimentare, ma molto più articolata).
Purtroppo Coluche morì poco dopo, il 19 giugno 1986, in un incidente motociclistico (un episodio molto misterioso, che molti hanno considerato un assassinio, per via della personalità molto scomoda di Coluche)
Moi, je file un rancard
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/1/2015 - 16:20
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Il naufragio del Katër i Radës

Il naufragio del Katër i Radës
2007
Est!

La Katër i Radës, realizzata in Unione Sovietica negli anni cinquanta come motosilurante, era stata trasformata in pattugliatore costiero negli anni settanta.

Era stata rubata al porto di Saranda da gruppi criminali che gestivano il traffico di immigrati clandestini. Partì da Valona nel pomeriggio del 28 marzo 1997carica di profughi che cercavano di raggiungere le coste italiane, per fuggire dall'Albania in preda all'anarchia. Sulla piccola imbarcazione, progettata per 9 membri dell'equipaggio, avevano trovato invece posto verosimilmente 142 persone.

Alle 17:15 fu avvistata dalla fregata Zeffiro, impegnata nell'operazioneBandiere Bianche, nome in codice con cui era nota l'operazione di blocco navale realizzata per limitare gli sbarchi delle cosiddette carrette del mareprovenienti dalle coste albanesi. La Zeffiro intimò alla Katër i Radës di invertire la rotta, ma la nave albanese... (continuer)
Gli occhi verso Est a montagne non più mie
(continuer)
envoyé par dq82 21/1/2015 - 15:40
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Quand je s´rai grand j´veux être con

Quand je s´rai grand j´veux être con
[1975]
Scritta da Xavier Thibault, autore compositore e interprete, membro e direttore de Le Grand Orchestre du Splendid, l’orchestra del caffè-teatro Le Splendid di Parigi.
Nel disco di Coluche intitolato “Le Schmilblick”
[Parlé:]
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/1/2015 - 15:36
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Sois fainéant (ou Conseil à un nourrisson)

Sois fainéant (<em>ou</em> Conseil à un nourrisson)
[1977]
Scritta da Michel Colucci, in arte Coluche (1944-1986), umorista ed attore francese.
Nel disco “Enregistrement public Vol. 3”
A toi l'enfant qui viens de naître
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/1/2015 - 15:07
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La guitare enragée (ou Les salauds!)

La guitare enragée (<em>ou</em> Les salauds!)
[1982]
Scritta da Michel Colucci, in arte Coluche (1944-1986), umorista ed attore francese.
Nel disco intitolato “...Adieu, me revoilà!”
[Parlé:]
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/1/2015 - 14:57
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Misère

Misère
[1978]
Scritta da Jean-Louis Chotard - Gérard Grandjean / Pierre Bénichou - Marie Grospierre
Nell’album dal vivo intitolato “Le triomphe de Coluche au Gymnase”
Misère, misère
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/1/2015 - 14:38
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Storie di uomini di donne e di sogni

Storie di uomini di donne e di sogni
Brano dedicato ai popoli migranti.
Si immagina la Terra osservata da una navicella spaziale
che attraverso rapide zoomate protocolla le migrazioni dei popoli
Aspettative di migliori condizioni di vita
(continuer)
envoyé par Katya Sanna 21/1/2015 - 12:21
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Una flor para mascar

Una flor para mascar
[1961]
Parole e musica di Gonzalo Navas Cadena, in arte Pablus Gallinazo (o Gallinazus), cantautore e poeta colombiano.
Nell’album “Una flor para mascar, vol.2” pubblicato nel 1972 (almeno, credo)

Ho scoperto dell’esistenza di questo cantautore “di protesta” colombiano trovando il suo curioso nome d’arte nel testo de Canción protesta degli Aterciopelados.
Pare che Gonzalo Navas Cadena decise di chiamarsi Pablus Gallinazus in onore dei Paolo famosi dell’epoca (Paolo VI, Pablo Picasso, Pablo Neruda,...) e perchè l'Urubù dalla Testa Nera (Coragyps atratus) - un uccello che im America Latina viene variamente chiamato “buitre negro”, “zopilote” o, appunto, “gallinazo” - era uno dei pochi animali non ancora utilizzati nell’araldica, siccome che è un avvoltoio, un uccellaccio mangiacarogne...

Questa “Una flor para mascar” è una delle più famose del Gallinazo ed è una dolente ma anche divertente... (continuer)
El reloj se ha dañado
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/1/2015 - 23:23
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Canción del pueblo

Canción del pueblo
“La Solfónica” è un gruppo spontaneo di cantori e musicisti nato in Spagna nel 2011 in seno al Movimiento 15-M, meglio noto come “Indignados”.
Cuando el pueblo alza su voz
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/1/2015 - 16:12
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Canción protesta

Canción protesta
[2006]
Nell’album intitolato “Oye”
Contra los talabosques
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/1/2015 - 14:07
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Rosas en el mar

Rosas en el mar
[1966]
Una delle prime canzoni scritte da Aute, poi inserita nell’albun d’esordio “Diálogos de Rodrigo y Ximena” pubblicato nel 1968.
Interpretata anche da Massiel nel 1967.
Testo trovato su Cancioneros.com
Recentemente reinterpretata dal gruppo punk rock spagnolo Reincidentes nella loro raccolta intitolata “Aniversario” pubblicata nel 2013.
Voy buscando un amor
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/1/2015 - 13:14
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Wise Users

Wise Users
Tigre dell’Amur
Impressionanti sequenze del rilascio in libertà nelle foreste del Primorye siberiano di tre tigri rimaste orfane da cuccioli in seguito all’uccisione della madri ad opera di bracconieri.
Bernart Bartleby 18/1/2015 - 19:04

Jacques Roumain: Madrid

Jacques Roumain: Madrid
... et malgré le poing du Saint-Père...
L.L. 17/1/2015 - 21:30
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Perdimos

Perdimos
ABBIAMO PERSO
(continuer)
envoyé par Maria Cristina Costantini 17/1/2015 - 17:45
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Libera nos Domine

Libera nos Domine
Tradução para português de Riccardo Venturi
17.1.2014



A tradução é dedicada à memória de

JOSÉ SARAMAGO
escritor de fala portuguesa

Luz na Cegueira do obscurantismo religioso.

Obrigado.

LIVRE-NOS O SENHOR
(continuer)
17/1/2015 - 12:27
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Georges Brassens: Trompe la Mort

Georges Brassens: Trompe la Mort
da "Brassens - tutte le canzoni tradotte".
INGANNA LA MORTE
(continuer)
15/1/2015 - 23:31
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Il massacro dei trecentoventi (Le Fosse Ardeatine)

anonyme
Il massacro dei trecentoventi (Le Fosse Ardeatine)

Un prete nelle Fosse Ardeatine - don Pietro Pappagallo

"Pane e Cipolla e Santa Libertà", è probabile che un buongustaio come Aldo Fabrizi non avrebbe sottoscritto facilmente ai primi due termini del trinomio; il prete corpulento che l'attore romano interpretò in "Roma città aperta", invece, ne aveva fatto il motto di un'esistenza coraggiosamente libera e cristiana.
Il don Pietro "partigiano" di Roberto Rossellini - e dell'aiuto sceneggiatore Federico Fellini - era infatti il calco di un personaggio realmente esistito (pur se la fine del sacerdote cinematografico si ispira piuttosto a un altro prete romano, don Morosini, fucilato a Forte Boccea): don Pietro Pappagallo, l'unico sacerdote ucciso alle Fosse Ardeatine. E forse il solo, fra le 335 vittime dell'allucinante eccidio del 24 marzo 1944, a cui fu offerta la possibilità di salvarsi e la rifiutò.
Ora, a sessant'anni dall'episodio,... (continuer)
gianfranco 15/1/2015 - 13:38
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Ur bez e Dulenn

Ur bez e Dulenn
UNE TOMBE À DUBLIN
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/1/2015 - 23:32
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Son al louarn kounnaret

Son al louarn kounnaret
LA CHANSON DU RENARD ENRAGÉ
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/1/2015 - 23:11
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Jeune homme à la médaille

Jeune homme à la médaille
Su “Les fusillés de Châteaubriant” si veda anche La rose et le réséda di Louis Aragon.
Bernart Bartleby 14/1/2015 - 15:53
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Le temps ne fait rien à l'affaire

Le temps ne fait rien à l'affaire
da "Brassens - tutte le canzoni tradotte".
IL TEMPO NON C'ENTRA NIENTE
(continuer)
13/1/2015 - 22:58
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Georges Brassens: Tempête dans un bénitier

Georges Brassens: Tempête dans un bénitier
da "Brassens - tutte le canzoni tradotte".
TEMPESTA IN UN'ACQUASANTIERA
(continuer)
13/1/2015 - 22:48
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La liberté brille dans la nuit

La liberté brille dans la nuit
LA LIBERTÀ BRILLA NELLA NOTTE
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 13/1/2015 - 22:32
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Ki du

Ki du
KI DU - CANE NERO
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 13/1/2015 - 22:17




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