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Ciutat Morta – il caso 4-F

Antiwar Songs Blog
Ciutat Morta – il caso 4-F
Abbiamo cercato una canzone che parlasse del caso 4-F, un caso paradigmatico di repressione poliziesca, montatura giudiziaria e corruzione politica accaduto a Barcellona negli ultimi anni, ma non l’abbiamo (per ora) trovata. Per saperne di più vi consigliamo di guardare il documentario autoprodotto, estremamente ben fatto, Ciutat Morta (el cas 4-F). Il film è disponibile […]
Antiwar Songs Staff 2015-01-19 21:20:00
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Գինի լից

anonyme
Գինի լից
Gini lits
[1921?]
Canzone armena che celebra l’assassinio del Gran Visir dell’impero ottomano Mehmed Talât Pasha, avvenuto a Berlino il 15 marzo 1921 ad opera di Soghomon Tehlirian (Սողոմոն Թեհլերեան), militante rivoluzionario armeno, con la determinante collaborazione logistica dei servizi segreti britannici.

Mehmed Talât Pasha era stato uno degli uomini politici più influenti dell’impero ottomano durante la Prima guerra mondiale ed il mandante del genocidio armeno. Gli inglesi, alla fine della guerra, avrebbero voluto arrestarlo e processarlo per i suoi crimini, e non solo per il massacro della popolazione armena, ma poi, per motivi di opportunità diplomatica (Talât Pasha si era rifugiato a Berlino dove godeva di piena protezione), preferirono lasciarlo alla vendetta dei perseguitati. Mehmed Talât Pasha era infatti considerato dagli armeni come l’ “Hitler turco”, il n° 1 nella lista... (continuer)
Աշխարհ սարսափ հայի ահը,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/1/2015 - 13:39
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Նազեի օրոր

Նազեի օրոր
Nazei Oror
[1894-96]
Versi di Avetis Aharonian / Աւետիս Ահարոնեան (1899-1948), scrittore e poeta armeno, militante rivoluzionario e figura di spicco del Movimento di Liberazione armeno.

Una poesia in forma di ninna nanna scritta da Aharonian ai tempi del primo massacro degli armeni, quello avvenuto alla fine dell’800 per mano del sultano ottomano Abdul Hamid II. All’epoca gli armeni nell’impero ottomano erano circa 2 milioni e, sostenuti dalla Russia, avanzavano pretese autonomiste. Il governo, dal canto suo, osteggiava l’ingerenza russa ed era andato instillando ed alimentando l’odio anti-armeno in altre etnie presenti nella regione, in primis quella curda. Sicchè quando gli armeni si rivoltarono contro la feroce imposizione fiscale ottomana e le angherie dei curdi la reazione fu feroce: centinaia di migliaia di morti.
E non fu che l’inizio. I “Giovani Turchi” furono responsabili di... (continuer)
Քնի'ր, իմ բալիկ, օրոր իշ արա,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/1/2015 - 11:58
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Scala crimen de estado

Scala crimen de estado
Barcellona, 15 gennaio 1978. Il sindacato anarchico CNT (uscito da solo due anni dalla clandestinità in cui era costretto durante la dittatura) indice una manifestazione a cui partecipano circa 15000 persone contro i cosiddetti Patti della Moncloa tra il governo e i principali sindacati nel difficile periodo della transizione. Durante la dimostrazione alcuni giovani lanciarono delle bottiglie molotov contro la facciata del locale "Scala". Secondo la versione ufficiale della polizia, queste bottiglie avrebbero causato l'incendio ed infine il collasso dell'intero palazzo causando la morte di quattro operai - paradossalmente aderenti alla CNT.

Tuttavia fu subito chiaro che l'incendio fu opera di alcuni infiltrati nelle fila del sindacato e che materiali incendiari erano stati collocati nell'edificio prima della manifestazione, dato che era evidentemente impossibile che delle semplici molotov... (continuer)
Otra vez resurgen con fuerza
(continuer)
18/1/2015 - 19:19
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Wise Users

Wise Users
[1995]
Parole e musica di Bruce Cockburn
Canzone scritta per “The Charity of Night” ma poi non inclusa in quell’album del 1996.
Si trova però in un disco collettivo pubblicato lo stesso anno e intitolato “Honor: A Benefit For The Honor The Earth Campaign”

Questa canzone fu scritta da Cockburn all’epoca di un suo infruttuoso tentativo di salvare alcune decine di tigri siberiane prigioniere in una fattoria cinese, dove erano allevate per la carne e per la farmacopea locale. Infatti molti cinesi, ancora oggi, considerano prelibata la carne di tigre e, in particolare, ritengono che mangiarne il pene aumenti la potenza sessuale (!).

Ho trovato questo brano mentre cercavo in Rete un testo significativo di una canzone sulla tigre siberiana, il più grande (e il più letale) felino presente sulla faccia della Terra, ancora oggi fortemente minacciato di estinzione.
Sto rileggendo, infatti, un... (continuer)
Hear me you business blackmailers
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/1/2015 - 18:47
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Cinq ans

Cinq ans
(2009)
Album: En quête de sens
Du haut de ses cinq ans
(continuer)
18/1/2015 - 16:40
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Deir Ez-Zor

Deir Ez-Zor
Parole e musica di Lucia Moon, psicologa e cantautrice statunitense di origine armena.

Il 24 aprile scorso gli Armeni hanno ricordato il “Medz Yeghern”, il “Grande Crimine”, così loro chiamano il genocidio che il loro popolo subì tra il 1915 ed il 1916 (al culmine di una persecuzione iniziata già alla fine dell’800) ad opera dell’Impero ottomano allora guidato dal movimento politico dei “Giovani Turchi”, quello che avrebbe poi dato vita alla moderna Turchia.
Le cifre dell’olocausto armeno restano controverse, ma il numero dei morti è comunemente ritenuto vicino ai 3 milioni, tra primo (1894-1896) e secondo massacro (1915-1916).

Deir ez-Zor, nell’est della Siria, divenne la tappa finale del cammino della morte imposto dai turchi ai prigionieri armeni. Deir ez-Zor è la Auschwitz degli armeni. A Deir ez-Zor il popolo armeno ha il suo Yad Vashem. O, meglio, lo aveva, perchè è stato distrutto... (continuer)
Rivers bloody red, silence shouting “ Threat !”
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/1/2015 - 13:58
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Take Me to Church

Take Me to Church
[2013]
Parole e musica di Andrew Hozier-Byrne, in arte Hozier, cantautore irlandese
Singolo del 2013 poi incluso nell’EP "Take Me to Church" riedito nel 2014

Un brano che da noi è noto solo da qualche settimana, proposto a spron battuto da tutte le radio e già entrato nelle orecchie di tutti, accompagnato da video diretto nel 2013 da Brendan Canty.

“Take Me To Church” è una canzone d’amore, un’esperienza che Hozier descrive come religiosa nella sua purezza di vita, di morte e di resurrezione. E proprio per questo risulta all’autore ancora meno comprensibile come il Potere - molto spesso quello esercitato dalle chiese in nome della religione che credono di rappresentare, ma talora anche quello di governi autoritari o reazionari o di gruppi violenti generalmente appartenenti alla galassia dell’estrema destre - possa condannare la libertà, la purezza, la religiosità dell’amore nelle sue... (continuer)
My lover's got humour
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/1/2015 - 11:04
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J'ai honte

J'ai honte
(2009)
Album: En quête de sens

Dai rimpatri forzati degli immigrati ai dittatori accolti a braccia aperte nel paese dei diritti dell'uomo c'è molto da vergognarsi in Francia (ma non solo)
Les charters vers l’Afrique ont repris leur envol
(continuer)
18/1/2015 - 00:54
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La grande marée

La grande marée
Album: "Le Stéphanois" (1975)

« La Grande Marée », una canzone futurista: chitarre acustiche e una voce all'inizio sommessa e dolce, ma quello che racconta è terribile. Via via la voce accelera si inasprisce. E' quasi 1984 di Orwell.
Un colosse aux pieds d'argile surveille la frontière
(continuer)
17/1/2015 - 19:13
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War Is Starting Again

War Is Starting Again
Lightnin’ Hopkins was a Texas country bluesman of the highest order. Stylistically, he often sang in a talking blues style, but that is in spite of the fact that he had a tremendous, powerful singing voice. Lyrically, he would tackle themes that included black life in the segregated south as well as less political topics including having bad luck in love. His approach to the blues lent him a considerable palette with which to paint a picture of the personal effects of war on a human being. At the start of the song, the singer’s reaction to the beginning of a new war seems to be essentially negative. He considers the panic that mothers will feel and the losses that many wives will sustain as a cost. In addition, he claims he’s been to war before and opines that he definitely doesn’t want to go back. But by the end of the tune, he changes his basic attitude because his lover’s boyfriend is going off to war, leaving her available to the singer. This, he admits, “is a better break for me”.

Greatest Blues Songs About War
Woe, you know this world done get tangled now, baby
(continuer)
17/1/2015 - 05:18

Morts de Quatre-vingt-douze

Morts de Quatre-vingt-douze
[“Fait à Mazas, 3 septembre 1870”]

Versi di Arthur Rimbaud, all’epoca appena sedicenne. Nella raccolta nota come “Cahier de Douai”
Musica di Léo Ferré e da lui stesso interpretata nella raccolta intitolata “Maudits soient-ils !”, un doppio CD pubblicato nel 2004, 10 anni dopo la morte di Ferré.

Il giovane Rimbaud scrisse questa poesia a partire da un appello pubblicato su Le Pays nel 1870 in cui il giornalista bonapartista Paul de Cassagnac (noto soprattutto per la sua tracotanza e la passione per i duelli) si rivolgeva patriotticamente a tutti i francesi ricordando loro i “padri rivoluzionari”, ai quali la Francia intera era debitrice, per spronarli alla difesa contro i prussiani che assediavano Parigi.

Ma Rimbaud non ci sta perchè sa che sono proprio Napoleone III e suoi seguaci ad aver sprofondato la Francia nella devastante guerra contro i tedeschi. A coloro che morirono per la Rivoluzione si deve omaggio, ma non bisogna mai confondere impero e repubblica, tirannia e libertà.
Morts de Quatre-vingt-douze et de Quatre-vingt-treize,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/1/2015 - 22:08
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L'ombre

L'ombre
Versi di François Mauriac (1885-1970), scrittore francese
Musica di Luc Porret
Interpretata dalla Gréco nel 1953
Aux jours où la chaleur arrêtait toute vie,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/1/2015 - 14:56
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O Jéhovah

O Jéhovah
[1986]
Parole e musica di Guy Béart
Nell’album intitolato “Demain je recommence”
Mon Dieu, protège-moi du beau
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/1/2015 - 14:25

Où sans vieillir

Où sans vieillir
Versi di Jean Genet (1910-1986), scrittore poeta ed autore drammatico.
Musica di Hélène Martin, che la incise in un EP nel 1966. Inclusa anche nell’album “Chante les poètes”

Poesia che fa il paio con Le condamné à mort
Où sans vieillir je meurs je t'aime ô ma prison.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/1/2015 - 13:58
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Charlie

Charlie
[2015]
Scritta da Cyril Célestin, in arte Guizmo
Dedicata all’amico Bernard Verlhac, in arte Tignous (1957-2015), vignettista del Charlie Hebdo assassinato insieme a diversi suoi colleghi nell’attacco terrorista del 7 gennaio 2015.
Le monde a changé, Charlie
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/1/2015 - 10:47
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#JeSuisCharlie

#JeSuisCharlie
[7 gennaio 2015]
Parole e musica dello slameur francese Fabien Marsaud, in arte Grand Corps Malade
7 janvier 2015, j’ai pas envie d’aller au lit
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/1/2015 - 10:33

La Ballade des Assassins

La Ballade des Assassins
La Ballade des Assassins

Chanson française – La Ballade des Assassins – Marco Valdo M.I. – 2015  
Parodie d'après Gilbert Bécaud 
La Ballade des Baladins
Paroles: Louis Amade. Musique: Gilbert Bécaud 1953


Voici encore une parodie, mon ami Lucien l'âne. Encore une fois, j'ai pris pour point de départ une chanson de Gilbert Bécaud. Une chanson de divertissement, sautillante à souhait et quand même, comme toujours chez cet artisan de la chanson, du travail bien fait, très à la mode de son temps. De la confection, mais de la bonne, disait-on chez les tailleurs. C'est comme ça dans la chanson commerciale, quand on veut en faire un « succès » et tenir commerce. À l'origine, cette chanson racontait une gentille histoire de baladins, une histoire perdue au fond des âges, qui ne risquait pas de choquer les oreilles et déjà, qui pratiquait – comme presque toujours dans la chanson médiatisée... (continuer)
Les assassins qui marchent dans nos rues
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 15/1/2015 - 21:21
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Gilbert Bécaud: Charlie, t'iras pas au paradis !

Gilbert Bécaud: Charlie, t'iras pas au paradis !
Charlie, t'iras pas au paradis !

Chanson française – Gilbert Bécaud – 1970
Paroles de Pierre Delanoé
Musique de Gilbert Bécaud

Oui, je sais, ce n'est pas vraiment une Chanson contre la Guerre, mais c'est une chanson extraordinaire en ce qu'elle annonçait à Charlie qu'il n'ira pas au Paradis… C'était vers 1970. Depuis la chose se vérifie… tous les fanatiques vous le diront : Charlie n'ira pas au Paradis ! Et Lucien l'âne mon ami, pour rendre la chose plus crédible, pour rendre le Charlie de Bécaud, plus Charlie-Hebdo, je me suis offert le plaisir d'ajouter un vers de temps en temps.

Ah oui, et quoi ?, demande Lucien l'âne en levant sa queue en point d'interrogation majuscule.

Simplement, deux tout petits vers dans la litanie… Car dans la chanson d'origine, il y a une litanie qui commence par : Je pense à Marie… Peut-être même, l'auteur , les auteurs ou un des deux auteurs, le chanteur,... (continuer)
Charlie, oh Charlie, t´iras pas au paradis !
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 15/1/2015 - 15:40
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La morte saison

La morte saison
[1975/1981]
Parole di Allain Leprest e Fabrice Plaquevent
Musica di Lucien Heurtebise
Nel disco di Lucien Heurtebise intitolato “Chansons du temps qu'il fait” pubblicato nel 2007
Testo trovato su Allain Leprest, 3 juin 1954 - 15 août 2011. Paroles…

Una canzone - mai incisa da Leprest - dedicata a Missak Manouchian e a Robert Desnos
J'ai su de bouche de poète
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/1/2015 - 14:17
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Je ne te salue pas

Je ne te salue pas
[1994]
Parole di Allain Leprest
Musica di Romain Didier (1949-), cantante, autore e compositore francese
Nell’album intitolato semplicemente “4”
Interpretata anche da Francesca Solleville nell’album collettivo “Chez Leprest. Vol.2” pubblicato nel 2009.




“Io non ti saluto, tu che vivi nei cieli… tu che ti pavoneggi tra le fosse comuni con i tuoi doberman, tu che credi di essere il mio Dio…”
Je ne te salue pas
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/1/2015 - 13:40
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Le Blues du Rose

Le Blues du Rose
(2013)
Parole e musica di Francis Cabrel
dallo spettacolo Le Soldat Rose 2

Être un Soldat Rose, ce n’est pas facile à vivre : les petits garçons ne veulent pas d’un jouet qui a la couleur d’une danseuse, et les petites filles n’ont pas envie de s’amuser à la guerre.

Mais quand à la suite d’un hasard malencontreux, le Soldat Rose devient bleu, c’est une autre question qui se pose :
celle de la singularité. Vaut-il mieux être comme tout le monde et se fondre dans la masse ? Ou au contraire être unique en son genre ? Après l’immense succès critique et populaire du premier volet, le Soldat Rose 2 conte les aventures d’un soldat qui, avec l’aide d’un petit garçon, d’une petite fille et d’autres jouets, va tout faire pour essayer de retrouver ce qui était sa chance : sa différence.
J'ai le blues du rose ce bleu m'indispose
(continuer)
15/1/2015 - 12:17
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Un arc de triomphe

Un arc de triomphe
[1843]
Versi di Marceline Desbordes-Valmore (1786-1859), poetessa francese, nella raccolta intitolata “Bouquets et prières”.
Musica di Gaël Liardon (1973-), organista e docente di musica a Ginevra e Losanna.
Tout ce qu'ont dit les hirondelles
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/1/2015 - 11:56

Les Chemises de Couleur

Les Chemises de Couleur
Les Chemises de Couleur

Chanson française – Les Chemises de Couleur – Marco Valdo M.I. – 2015
Parodie tirée d'une chanson de Gilbert Bécaud – Un petit Oiseau de toutes les couleurs. – 1965
Chanson : Gilbert Bécaud – Maurice Vidalin

Lucien l'âne mon ami, je m'en vais te surprendre. Les Chemises de Couleur, c'est le titre de cette chanson…

Tu te mets à la blanchisserie, maintenant ? Tu m'étonneras toujours, Marco Valdo M.I. mon ami.

Mais non, mais non, rassure-toi. C'est une chanson à propos des gens qui portent une chemise de couleur. Et spécifiquement, ceux qui portent une chemise de même couleur : une chemise brune, par exemple.

Ah, je vois… Brune, noire, rouge, verte, bleue, blanche même… Si, si, même la chemise blanche, cette livrée de bureau. En somme, une manière d'uniforme.

C'est exactement cela. Mais celui qui chante, le personnage qui chante sa chanson… Lui, il porte... (continuer)
Un matin, je sors de chez moi.
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 14/1/2015 - 23:55
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Ur bez e Dulenn

Ur bez e Dulenn
[1976]
Parole e musica di Gilles Servat
Nell’album intitolato "Le pouvoir des mots"
Testo trovato su Kalondour
E Dulenn ar ger vras
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/1/2015 - 23:31
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Son al louarn kounnaret

Son al louarn kounnaret
[1977]
Parole e musica di Gilles Servat
Nell’album intitolato "Chantez la vie, l'amour et la mort"
Testo trovato su Kalondour

“Enragés”, così era chiamato il gruppo più radicale scaturito dalla Rivoluzione francese...
“Enragés” si autodefinivano gli studenti più radicali, specie quelli dell’Università di Nanterre, durante il Maggio francese nel 1968...
Non so se qui Gilles Servat si riferisca agli anni 70, che furono caldi anche in Francia (ricordo soltanto che nel novembre del 1976 qualcuno usò 20 Kg di tritolo per far saltare in aria la casa parigina di Jean Marie Le Pen, fondatore del Front National), o se invece nell’associazione “enragé” / “renard” volesse riferirsi specificamente ai bretoni i quali, oltre ad essere celti e quindi frequentemente rossi di pelo, all’epoca erano impegnati in lotte politico-sindacali ed ambientaliste (contro i frequenti disastri petroliferi e contro... (continuer)
Selaouit tud pinwidig, selaouit ma c'hellit
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/1/2015 - 23:10
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Until the Day Is Done

Until the Day Is Done
Album: Accelerate (2008)
The battle's been lost, the war is not won
(continuer)
envoyé par Matt 14/1/2015 - 23:02
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The Power of One

The Power of One
"My father's land, my mother's tongue
(continuer)
envoyé par Matt 14/1/2015 - 22:56
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Lettre à des amis perdus

Lettre à des amis perdus
[1946]
Versi di René Guy Cadou (1920-1951), poeta francese, nella raccolta intitolata “Pleine poitrine” pubblicata nel 1946.
Musica di Julos Beaucarne, dall’album intitolato “20 ans depuis 40 ans” pubblicato nel 1997

Nel 1940, all’inizio dell’occupazione nazista della Francia, René Guy Cadou era un giovane insegnante a Saint-Aubin-des-Châteaux nella Loira Atlantica, dipartimento bretone integrato nella regione dei Paesi della Loira.

Fui qui che il 22 ottobre 1941, mentre si recava a scuola in bicicletta, Cadou incrociò i camion tedeschi che trasportavano alcuni dei prigionieri, quasi tutti militanti comunisti, che di lì a poco sarebbero stati fucilati in rappresaglia per la morte del tenente colonnello Karl Hotz, ucciso a Nantes in un attentato. E’ da quel momento che le poesie di Cadou si concentreranno sull’orrore della guerra, sulla barbarie nazista e sulla necessità della libertà, dell’amore e della fratenità per tutti gli uomini.
Vous étiez là, je vous tenais
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/1/2015 - 16:50
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Jeune homme à la médaille

Jeune homme à la médaille
[1947]
Versi di René Guy Cadou (1920-1951), poeta francese, nella raccolta “Quatre poèmes de René Guy Cadou sur quatre portraits de Roger Toulouse”
Musica di Gilles Servat, nel suo disco intitolato “Hommage à René-Guy Cadou” pubblicato nel 1981.

Nel 1940, all’inizio dell’occupazione nazista della Francia, René Guy Cadou era un giovane insegnante a Saint-Aubin-des-Châteaux nella Loira Atlantica, dipartimento bretone integrato nella regione dei Paesi della Loira.

Fui qui che il 22 ottobre 1941, mentre si recava a scuola in bicicletta, Cadou incrociò i camion tedeschi che trasportavano alcuni dei prigionieri, quasi tutti militanti comunisti, che di lì a poco sarebbero stati fucilati in rappresaglia per la morte del tenente colonnello Karl Hotz, ucciso a Nantes in un attentato. E’ da quel momento che le poesie di Cadou si concentreranno sull’orrore della guerra, sulla barbarie nazista e... (continuer)
Jeune homme beau jeune homme ne vois-tu rien venir
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/1/2015 - 15:53
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Tant pis pour Verdun

Tant pis pour Verdun
[1965]
Parole e musica di Leny Escudero
Nell’EP intitolato “Premier amour” e poi nell’album “Rachel”




Si veda anche la canzone Le Chemin des Dames dei Chjami Aghjalesi
Grand-père du haut d' ton monument
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/1/2015 - 14:26
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Le bohémien

Le bohémien
[1974]
Parole e musica di Leny Escudero
Nell’album intitolato “Le voyage”
Il va mourir le bohémien
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/1/2015 - 14:02

Les bohémiens

Les bohémiens
Parole di Pierre-Jean de Béranger
Sulla melodia della popolare “Mon pèr’ m’a donné un mari”
Nella raccolta “Œuvres complètes de Béranger”, 1839.
Sorciers, bateleurs ou filous,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/1/2015 - 13:44
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Les derniers Tziganes

Les derniers Tziganes
[1971]
Parole di Michelle Senlis (1933-), autrice e paroiera parigina
Musica di Jean Ferrat
Nell’EP intitolato “Aimer à perdre la raison”
Incisa, sempre nel 1971, anche da Isabelle Aubret (1938-), cantante francese.

“Che idea mi sono fatto dei Rom? Nessuna. Mantengo la mia. Non voglio fare il falso moralista radical-chic ma nemmeno nascondermi dietro i pregiudizi o peggio le ideologie. Semplicemente mi chiedo come accettiamo che bambini vivano nella sporcizia e alla mercé della pioggia e del freddo a due passi da noi.” (Marco Frasca)
C'en est bien fini
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/1/2015 - 13:29
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A pé sopèt

A pé sopèt
chi ha vissuto veramente la guerra non ne vuole più, né per sé né per l'umanità intera.
Mi sôn sì, che pist la tèra,
(continuer)
envoyé par Trelilu 14/1/2015 - 12:05
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Gilles Servat: L'institutrice de Quimperlé

Gilles Servat: L'institutrice de Quimperlé
[1971]
Parole di André Servat (il padre di Gilles)
Musica di Gilles Servat
Nel disco intitolato all’autore

Quimperlé è una cittadina bretone del Finistère.
Y avait une institutrice
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/1/2015 - 12:05
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Guerrillero santiagueño (Chacarera a Santucho)

Guerrillero santiagueño (Chacarera a Santucho)
[2012]
Parole e musica di Peteco Carabajal (1956-), compositore, cantante e polistrumentista folklorico argentino.
Non credo che questa canzone sia stata inclusa in qualche disco, almeno per il momento.

Chacarera - danza tipica di Santiago del Estero, nel nord-est argentino - dedicata Mario Roberto Santucho (1936-1976), santiagueño, fondatore del Partido Revolucionario de los Trabajadores (PRT) e comandante della più importante formazione guerrigliera marxista d’Argentina, l’Ejército Revolucionario del Pueblo (ERP).

Mario Roberto Santucho fu ucciso il 19 luglio 1976 in un conflitto a fuoco con un commando dell’esercito che lo aveva scovato in un rifugio dell’ERP a Villa Martelli, nord di Buenos Aires. Purtroppo Santucho aveva con sè documenti importanti della guerriglia, compresi i nomi di circa 400 militanti, e non fece in tempo a distruggerli: furono tutti uccisi tra il 1976 ed il 1977.
Inaugurando la vida
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/1/2015 - 23:24
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Perdimos

Perdimos
[2006]
Nell’album intitolato “Algo tiene que pasar”

Una canzone che racconta della sanguinosa storia argentina degli anni 70 e 80, quella iniziata con il massacro di Trelew del 1972 (l’uccisione sommaria e la sparizione di molti militanti politici che avevano tentato l’evasione dal carcere di Rawson) - atto che costituì l’annuncio di ciò che sarebbe capitato tre anni più tardi con l’avvento della feroce dittatura di Videla & soci - e conclusasi con la battaglia de La Tablada del 1989 (l’assalto ad una caserma dell’esercito a Buenos Aires, finito con la strage degli assalitori, militanti del Movimiento Todos por la Patria, in gran parte ex guerriglieri dell’ERP, sandinisti e montoneros), il canto de cigno della guerriglia di marca guevarista e sandinista.
Perdimos
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/1/2015 - 22:37
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Ceux qui sèment la mort

Ceux qui sèment la mort
[2000]
Parole e musica di Alan Stivell
Nell’album intitolato “Back To Breizh”
Ceux qui sèment la mort et font récolter l'or noir
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/1/2015 - 15:25
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A United Earth (I, II, III)

A United Earth (I, II, III)
[1998]
Parole e musica di Alan Stivell
Nell’album intitolato “1 Douar”
Con Youssou N'Dour (I e II) e Ashley Maher (III)

Nel 1998, quando Alan Stivell scrisse questo pezzo multilingue (bretone, francese e inglese, più la parte in wolof cantata da Youssou N'Dour e della quale in rete non si ha traccia), Alan Stivell era ormai ànema e core nella sua fase “world”: world music, world spirit, world 'gniòsa [1]. Insomma, lo spered hollvedel (spirito universale) di un suo famosissimo brano strumentale. Si deve prendere quindi questo brano, giustappunto, in questo spirito: una sorta di “imram” (viaggio spirituale) alla ricerca delle radici comuni di tutti gli esseri umani in tutte le loro diversità. Princìpi senz'altro nobilissimi, sui quali ci sarebbe ben poco da dire: solo che, ci dispiace molto per il sig. Cochevelou / Kozh Stivelloù, il mondo sembra essere andato, come di consueto, da tutt'altra... (continuer)
I

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envoyé par Bernart Bartleby 12/1/2015 - 13:44
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Show Some Love

Show Some Love
BJ SAM the wonderfuld International Composer and Song Writer known for uplifting and inspiring music, whose music always move the listeners to ecstasy or tears, has finally released the long awaited single titled ''Show Some Love" which is composed to bring harmony to the Universe, due to the series of crisis and war around the world today. The song will erased hatred, racism, revenge, bitterness & injustice from the heart of every listeners and compel the world to embrace one another irrespective of our differences, colours, cultures and languages.
Show Some Love
(continuer)
envoyé par BJ SAM 12/1/2015 - 12:54
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Il ne faut plus tuer

Il ne faut plus tuer
[1974]
Parole e musica di Émile Le Scanff (Milig ar Skañv, in bretone)
Nell’album intitolato “Ouvrez les portes de la nuit”
Il ne faut plus tuer
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/1/2015 - 11:04
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Dieu me damne

Dieu me damne
[1969]
Parole e musica di Émile Le Scanff (Milig ar Skañv, in bretone)
Nell’album d’esordio intitolato “Cet amour-là”
Dieu me damne
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/1/2015 - 10:30
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Ki du

Ki du
[1973]
Parole e musica di Gilles Servat
La canzone che dà il titolo all’album.

“Io sono bretone. Io rifiuto l’ordine imposto. Io rifiuto il freddo marmo e i cannoni d'oro. Io rifiuto l’ordine pubblico, militare o cattolico che sia. Noi siamo bretoni e disertori, delinquenti e sabotatori. Siamo la terra e il mare…”

“Ki du” significa “cane nero” in bretone, e credo – ma potrei sbagliarmi - che si tratti dell’animale che nella tradizione si accompagna all’Ankou, la Morte, per guidare i defunti verso il mondo degli spiriti… Nella seconda strofa si fa riferimento all’hermine, l’ermellino, che era simbolo del ducato di Bretagna, indipendente per sei secoli e poi, nel 1547, annesso dalla Francia. Una delle più famose canzoni di Gilles Servat s’intitola, infatti, “La Blanche Hermine”.
Ki du!
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/1/2015 - 09:40
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Sales nègres

Sales nègres
Versi di Jacques Roumain (1907-1944), poeta haitiano, fondatore del Partito comunista nella nazione caraibica, nella raccolta intitolata “Bois d'ébène” pubblicata a Port-au-Prince nel 1945, un anno dopo la morte dell’autore.
Musica di Ismaila “Izo” Diop, bassista dei Trust
Interpretata da Stomy Bugsy, rapper e membro fondatore del gruppo hip hop francese Ministère AMER
Eh bien voilà:
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envoyé par Bernart Bartleby 10/1/2015 - 21:35
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The Pastafarian Song

anonyme
The Pastafarian Song
[2014]
Ho preferito attribuire questa canzone ad anonimo (anche perchè i pastafariani non hanno il culto della personalità, ma l’autore potrebbe essere quel Tony L. Benson che l’ha postata sul TuTubo.

Oggi nel centro di Torino c’era una simpatico raduno in cui venivano distribuiti piatti di tagliatelle al ragù e polpette, da consumare in piedi. Maledizione! Non lo sapevo, sennò mi sarei subito catafottuto lì invece di andare al solito noioso presidio sindacale... L’iniziativa era un’ironica risposta alle “Sentinelle in piedi”, gli omofobi autoconvocati che dicono di voler difendere la famiglia naturale e i valori tradizionali. Ma soprattutto credo si trattasse nella prima iniziativa pubblica a Torino della nuova “chiesa” pastafariana.

Il Pastafarianesimo è nato negli USA nel 2005 quando un giovane fisico, Bobby Henderson, sconcertato dalla scelta del governo del Kansas di inserire nei... (continuer)
Pastafarian!
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/1/2015 - 18:48
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Géronimo

Géronimo
[1976]
Nell’album intitolato “Folle avoine”
Sous les vitrines illuminées de ma première enfance
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envoyé par Bernart Bartleby 10/1/2015 - 14:18

Libera nos Domine

Antiwar Songs Blog
Libera nos Domine
De tous les imbéciles de toute race, de toute couleur De ces foutus calotins et de leur odeur Des jacobins fous et de leur ardeur Des visionnaires et des martyrs de la haine et de la terreur. De celui qui t’envoie au paradis en disant « C’est par amour » Des manichéens qui te hurlent « Ou avec […]
Antiwar Songs Staff 2015-01-10 14:10:00
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Dernier voyage

Dernier voyage
[1978]
Singolo poi incluso nell’album intitolato “Derrière le rideau”

Se dovessi fare un bilancio della mia vita, potrei dire di non aver mai versato del sangue, di non aver mai amato il rumore degli stivali in marcia, di non aver mai avuto lo spirito di queegli "eroi" che partono la domenica presto per sparare a tutto quello che si muove e cinguetta...
Quand la mort cognera chez moi,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/1/2015 - 14:01
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Badstreet USA

Badstreet USA
I want to tell you a story
(continuer)
9/1/2015 - 22:55
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Pouvoir

Pouvoir
[1979]
Parole di Gilles Servat
Musica di Daniel Potet
Nel disco intitolato “L'or et le cuivre”

Canzone dedicata ad Anastasio Somoza DeBayle (1925-1980), ultimo dittatore della dinastia dei Somoza, scritta poco prima del trionfo della Rivoluzione Sandinista in Nicaragua.

Anastasio Somoza scappò da Managua il 17 luglio 1979 e venne accolto in Paraguay dall’amico Alfredo Stroessner. Ma non riuscì a godersi a lungo l’esilio dorato: il 17 settembre del 1980, mentre sulla sua auto blindata percorreva l’Avenida Generalísimo Franco (così era chiamata allora l’attuale Avenida España) ad Asunción, Somoza venne giustiziato da un commando dell’Ejército Revolucionario del Pueblo (ERP), un gruppo guerrigliero argentino. L’auto fu crivellata a colpi di M-16 ma ad assestare il colpo finale, con un lanciagranate RPG-2, fu un guerrigliero nicaraguense di nome José Mendoza Silva, detto “Chepe” (1962-1989).

“Chepe”... (continuer)
Dans l’marbre de tes cabinets
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/1/2015 - 12:05
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Gloria e il fante

Gloria e il fante
testo Bruno Trillini - musica Silvano Staffolani
narrazione : "La ninna nanna de la guerra" - Trilussa - 1914
Comandante, Comandante,
(continuer)
envoyé par Silvano Staffolani 9/1/2015 - 11:44
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La liberté brille dans la nuit

La liberté brille dans la nuit
[1975]
Parole e musica di Gilles Servat
La canzone che dà il titolo all’album
La liberté brille dans la nuit
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/1/2015 - 10:52
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Union Strike Folk Song

Union Strike Folk Song
Come gather 'round children
(continuer)
9/1/2015 - 02:59
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Si tu t’demandes où est Charlie

Si tu t’demandes où est Charlie
[8 Janvier 2015]
Parole di JB Bullet
Prendendo a prestito la melodia di Hexagone di Renaud
J’ai pas peur de toi l’extrémiste
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/1/2015 - 01:07
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Sympathy

Sympathy
....la cantavo più di quaranta anni fa (con un complessino musicale)..ma... non ne conoscevo il testo in italiano; oggi, una cara persona me lo ha fornito ed ho avuto modo di riflettere.
kociss 8/1/2015 - 22:13
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Difendi l'allegria

Difendi l'allegria

Pavane per Charlie Hebdo.
di Alessio Lega

A me proprio l’idea del “tanto peggio” a tutti i costi non mi commuove…

A me, dal fondo di ghiaccio costernazione e rabbia in cui m’ha gettato la mattinata di mercoledì, ha fatto piacere vedere una mobilitazione così collettiva in difesa della satira tignosa, scorretta, aggressiva di “Charlie Hebdo”… quella satira che - molti si sono affannati a ripeterlo - pareva ogni tanto un po’ pesante, “louche” dicono i francofoni con la loro bella lingua. Ma è necessario, se si vuole essere cattivi, per colpire al cuore del “buon senso” bisogna colpire molte volte a cazzo. Tanto si tratta di disegni e nuvolette, mica muore nessuno.

Così se leggo di tanti che ora prendono le distanze da quelli che esprimono solidarietà mi girano le palle. Abbondano ora i “voi non li avete mai letti”, “voi non sapevate manco chi erano”, “troppo facile ora”… come dire che... (continuer)
8/1/2015 - 22:01
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Propos séditieux

Propos séditieux
PROPOSITI SEDIZIOSI
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 8/1/2015 - 20:36

Par le Grand Manitou

Par le Grand Manitou
Par le Grand Manitou

Chanson de langue française – Par le Grand Manitou – Marco Valdo M.I. – 2015


Par le Grand Manitou,
Fanatiques de tous les pays, 
Calmez-vous !

Pourquoi ce Grand Manitou ?, demande Lucien l'âne en inclinant la tête du bon côté.

Oh, Lucien l'âne mon ami, car il y avait dans ma jeunesse, une ritournelle – d'où venait-elle ? - qui précisément disait : « Par le Grand Manitou ». Et ces ritournelles sont souvent un bon départ pour une parodie ; alors la tête s'emballe, la ritournelle tourne, tourne, peuple le moindre silence et l'oreille n'entend plus qu'elle.

Moi, je m'en souviens bien aussi et je peux même te dire que cette ritournelle n'était pas anonyme. C'était une chanson-scie du dénommé Jim Larriaga et chantée par le dénommé Carlos qui en fit un vrai tube. Comme disait Boris Vian, qui avait le premier usé de ce terme à cet usage. Vian précisait : un tube, c'est... (continuer)
Par le Grand Manitou,
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 8/1/2015 - 14:40

J’ai tout scié (Profession de foi)

J’ai tout scié (Profession de foi)
[1888]
Parole e musica del poeta e chansonnier anarchico Paul Paillette (1844-1920)
Nella raccolta intitolata “Tablettes d’un lézard”, nel capitolo “Les Enfants de la nature”, pubblicata a parigi nel 1888.
Ripresa nella raccolta “Anthologie de la subversion carabinée” curata da Noël Godin nel 1988.

Di Paul Paillette si veda anche Heureux temps.
J’suis un bohême, un révolté.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/1/2015 - 11:24
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Canción otoñal

Canción otoñal
CANZONE D'AUTUNNO
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envoyé par Krzysiek Wrona 8/1/2015 - 07:41




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