Chanson italienne – Il sogno – Franca Rame – 1977
Paroles de Dario Fo et Franca Rame
Musique de Fiorenzo Carpi
La vie est un rêve… Ainsi parlait Calderon de la Barca vers 1635. Enfin, il l'écrivait sous forme de pièce de théâtre : « La vida es sueño ». Une histoire assez alambiquée dont je ne t'entretiendrai pas. Mais il reste ce titre plus grand que l'aventure de Sigismond… Donc, le rêve...
Ou le cauchemar ou le fantôme ou le fantasme… ou comme le spectre qui hante le Manifeste du parti communiste, dont accoucha le couple Karl Marx et Friedrich Engels, il y a un peu plus d'un siècle. Ou l'esprit comme celui qui se cachait dans la [https://www.youtube.com/watch?v=69S4GTFJg3A|queue du chat]], dit Lucien l'âne en éclatant d'un rire franc et massif.
Certes, mais la canzone de Fo et Rame n'a pas de prétention, elle raconte un rêve qui rêve du monde d'au-delà de la Guerre de Cent Mille Ans,... (continuer)
"Borgosesia, niente sovvenzioni per i residenti indiani non solidali con i marò"
E' l'ultima iniziativa di Gianluca Buonanno, sindaco di Borgosesia, provincia di Vercelli.
Pur essendo di origine pugliese, il buon Buonanno è un acceso leghista ma proveniente dal Movimento Sociale e da Alleanza Nazionale, proprio la feccia della feccia, un verde-nero tendente alla camicia bruna.
E così nella piemontese Borgosesia un sindaco pugliese fascio-leghista vorrebbere costringere i residenti di origine indiana (magari ce ne sarà anche qualcuno del Kerala) che abbiano diritto a qualsiasi contributo pubblico erogato da Comune a dichiarare nero su bianco la loro solidarietà con i marò italiani responsabili dell'assassinio di due pescatori indiani, pena l'esclusione dalla sovvenzione.
Gentaglia come 'sto Buonanno, un amministratore pubblico che ignora la Costituzione e la legge, un razzista ed un fascista... (continuer)
La canzone suddetta, parole e musica, è del cantastorie maremmano Mauro Chechi
lisetta luchini 2/9/2014 - 16:44
Ancor prima di effettuare la correzione, vorremmo esprimere il piacere che ci fa che ce la abbia segnalata Lisetta Luchini, una delle più grandi interpreti della tradizione popolare toscana. Grazie a Lisetta, davvero di cuore, per questo suo intervento, con l'invito a...continuare a sfogliare tra le pagine di questo sito. Siamo ovviamente coscienti che di "anonimi" che non sono tali, e di tante altre cose da rivedere, ce ne saranno a bizzeffe.
Quando la tradussi in tedesco, lo avevo fatto perché mi ero detto: Toh, sembra fatta apposta per essere tradotta in quella lingua. Ora ne capisco il perché, qualcosa doveva essermi frullata in testa. Da buoni anarchici, certamente, i Vennaskond hanno fatto qui un'operazione parecchio azzardata e provocatoria; cosa che si capisce ancor meglio se si considera che sono estoni. Vale a dire appartenenti a un paese che, per reazione all'invasione sovietica, passò letteralmente in massa nelle Waffen SS dopo il giugno del '41. Forse un modo per far notare agli estoni quanto bene avevano cantato lo Horst-Wessel-Lied...
Riccardo Venturi 2/9/2014 - 10:24
Il sottoscritto durante un viaggio a Tallinn si imbatté nel 2005 in una bancarella di magliette del tutto equidistante. Da una parte quelle con foto virate seppia di SS in marcia, dall'altra quelle con i poster di propaganda sovietici.
Una cosa interessante, che di solito si conosce ben poco, è che i tre paesi baltici, durante il periodo della loro prima indipendenza (1918-1941) furono retti da governi autoritari parafascisti e ultraliberisti; si ricordano figure come il lettone Kārlis Ulmanis e l'estone Konstantin Päts, che nel 1934 guidò un colpo di stato e abolì i partiti politici. Entrambi, sia Ulmanis che Päts, finirono i loro giorni dimenticati da tutti, in scomodissime e lontane galere sovietiche. Sì, continuo a pensare che lo Horst-Wessel-Lied "modificato" per esaltare Leon Czolgosz e l'anarchia abbia parecchio a che fare con il passato estone; e del resto manco bisogna scordare che l'Estonia intera, per secoli, è stata una propaggine della Germania. La stessa lingua estone, in linea di massima, è un finlandese con le "d" al posto delle "t", le vocali finali eliminate, la perdita dell'armonia vocalica ugrofinnica (unica lingua di quel ceppo che non la ha...) e dei suffissi possessivi, e con un terzo dei vocaboli di origine tedesca.