La colpevolezza che resta nelle coscienze degli oppressori. Questo è uno dei brani più universali del grande Robert Nesta, di grande attualità ancora oggi...purtroppo!
Personalmente non credo che la canzoncina in questione, sottilmente ambigua e lanciata con singolare "tempismo", abbia contribuito più di tanto alla soluzione politica della questione irlandese.
Per una serie di circostanze (grazie all’invito dell’amica Orsola Casagrande e del compianto Stefano Chiarini) ho potuto documentare fotograficamente una visita di Gerry Adams a Venezia nel maggio 1994. Quella che doveva essere una semplice presentazione del suo libro preceduta da un paio di interviste era poi diventata un momento quasi storico. Ricordo bene la concentrazione di Gerry Adams mentre, da una cabina telefonica pubblica, si informava presso il Sinn Fein sulla risposta di Londra (fino a quel momento inaspettata) in merito a una ventina di domande poste dal movimento repubblicano (in pratica una proposta di colloqui e trattative). “Fortuna che avevano detto di non aver niente da rispondere”... (continuer)
Mezza parola del traduttore. Pur non potendo serbare le rime, si è tenuta una traduzione ritmica che, volendo, può essere cantata. Un'alquanto improbabile "cover band" dei Malicorne in italiano, avrebbe comunque qualcosa su cui lavorare. Il "ritornello vuoto" non è stato tradotto per evitare il ridicolo tipo "Ilaria Ilaria itù Ilaria, Ilaria o mia bimbetta"; ma è possibile che, in tempi remoti, un significato lo avesse.
L'Austria imperiale pare che abbia avuto anche un ruolo nel genocidio degli armeni, come pure la Germania imperiale, entrambe alleate dei turchi nella prima guerra mondiale.
La versione eseguita dall'ensemble Le Poème Harmonique di Vincent Dumestre
Con Vincent Dumestre abbiamo, fortunatamete, già avuto a che fare sulla pagina de La Pernette. Con questa interpretazione del Poème Harmonique, la Blanche Biche entra trionfalmente nella musica classica polifonica, e le viene restituita la sua sonorità secolare. Il brano è tratto dall'album Plaisir d'Amour - Chansons & Romances de la France d'autrefois.
Riccardo Venturi 29/9/2014 - 14:59
LA BLANCHE BICHE, OU LA BELLE MARGUERITE
La version québecoise/ Versione del Québec
Come è lecito attendersi da una ballata di tale antichità, essa ha seguito (come le analoghe britanniche) i coloni nel Nuovo Mondo. La versione del Québec francofono sembra mantenere una melodia molto più elementare, mentre il testo fa affiorare dei particolari perduti: in primis, la possibile colpa della madre della bianca cerbiatta, che non avverte il figlio (che qui si chiama Julien). L'incesto accidentale e l'uccisione della sorella-cerva vengono quindi spostati sul piano dell'odio della madre verso la giovane figlia (che nel testo appare sposata). Pentitasi della colpa, la madre si fa scoprire dal figlio e decide di espiare perdendosi nel bosco; ma il figlio le prende il pugnale e si uccide. E' senz'altro possibile che tali particolari siano ripresi da versioni europee andate perse; qui ascoltiamo la... (continuer)
LA BLANCHE BICHE, OU LA BELLE MARGUERITE (continuer)
L'interpretazione di Danielle Messia e del gruppo Grattons-Labeur (1976)
Dall'album "Le bal des sorciers" dei Grattons-Labeur, del 1976; vi canta Danielle Messia, che allora ha soli vent'anni. Danielle Mashiah, nata nel 1956 a Giaffa in Israele, si stabilì in Francia da bambina divenendo una delle più promettenti interpreti di folk-rock; morì nel 1985 di leucemia, a soli 29 anni.
Versione piemontese raccolta da Costantino Nigra (1828-1907, filologo, poeta, diplomatico e politico italiano) dalla voce di anonime vendemmiatrici a Castellamonte e Villa Castelnuovo (che con Sale Castelnuovo costituisce oggi il Comune di Castelnuovo Nigra), in provincia di Torino. Nell’imprescindibile antologia “Canti popolari del Piemonte”, pubblicata nel 1888.