Judas
Hit wes upon a Scere þors dai þat vre louerd aros
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envoyé par Riccardo Venturi 7/7/2014 - 22:43
Il mercenario di Lucera
La canzone "Il mercenario di Lucera" vecchie rivendicazioni a parte non mi sembra molto politica. Il mercenario è uno che combatte a pagamento senza farsi troppi scrupoli. Ovvio che sia meglio per lui combattere per il più forte e ricco non per dei poveri che vivono nella jungla. Ideali politici? Solo delle donne altrettanto mercenarie e l'esaltazione del suo sacrificio ("Viva la morte mia e la gioventù"). Sembra la ballata di uno che si lascia alle spalle il suo paese dopo guai con la giustizia(di nero c'è solo la sua fedina)facendo il militare di professione anziché il bandito senza farsi troppi rimpianti per una vita qualunque ma più normale della sua.
Carlo 7/7/2014 - 16:12
Zdravljica
Nell'originale le strofe hanno la forma di una coppa di vino, cosa che è abbastanza inusuale.
Anonymus 7/7/2014 - 14:35
Vitti na crozza
Un canto popolare non rimane inalterato nel tempo, cambia anche di luogo in luogo. Vitti una crozza potrebbe essere aperto oggi a nuove versioni, secondo la fantasia di chicchessia, magari affrontando dolorose problematiche attuali.
Per quanto riguarda la versione antica, quella che ho sempre conosciuto fin dagli anni '50(fosse o non fosse stata già rimaneggiata) è vicina a quella espressa il 22/1/2013 da Roberto, ma do un altro senso al dialogo tra il vivo e il morto, nel quale mi sembra ci possa essere anche un significato religioso:
(IL VIVO:) Vidi un teschio sopra un cannone,
fui curioso e gli volli domandare,
lui mi rispose con gran dolore:
(IL MORTO:)“Sono morto senza tocco di campane”.
(IL VIVO:)Sono andati, sono andati i miei anni
Sono andati, sono andati … non so dove,
ora che sono arrivato agli 80 anni
chiamo la morte e lei mi risponde:
(IL MORTO:)“Preparatemi, preparatemi... (continuer)
Per quanto riguarda la versione antica, quella che ho sempre conosciuto fin dagli anni '50(fosse o non fosse stata già rimaneggiata) è vicina a quella espressa il 22/1/2013 da Roberto, ma do un altro senso al dialogo tra il vivo e il morto, nel quale mi sembra ci possa essere anche un significato religioso:
(IL VIVO:) Vidi un teschio sopra un cannone,
fui curioso e gli volli domandare,
lui mi rispose con gran dolore:
(IL MORTO:)“Sono morto senza tocco di campane”.
(IL VIVO:)Sono andati, sono andati i miei anni
Sono andati, sono andati … non so dove,
ora che sono arrivato agli 80 anni
chiamo la morte e lei mi risponde:
(IL MORTO:)“Preparatemi, preparatemi... (continuer)
Nicola 5/7/2014 - 19:13
Joska la Rossa
bombaso è la bambagia cotone
pelle de bombaso è liscia e soffice come la bambagia
ovattata non suona bene
pelle de bombaso è liscia e soffice come la bambagia
ovattata non suona bene
Mauro da Romano d'Ezzelino 5/7/2014 - 17:45
Lu pisce spada
.....un pugliese che ama la Sicilia e le storie del Sud.
M E R A V I G L I O S O, come la sua canzone..!
M E R A V I G L I O S O, come la sua canzone..!
SIMONE 5/7/2014 - 13:07
Ramshackle Day Parade
DISORDINATA PARATA GIORNALIERA
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envoyé par Alessio Semino 3/7/2014 - 20:29
La boje (L'Italia l'è malada)
anonyme
[1882-85]
Canzone di autore anonimo risalente al periodo dei moti contadini che ebbero luogo in molte zone tra Lombardia e Veneto sul finire dell’800.
Nel repertorio del Gruppo Padano di Piadena, del Gruppo di canto popolare Voci di Mezzo e di Giovanna Marini.
Come ricordava l’ottimo Gian Piero Testa nel suo commento introduttivo alla splendida “Cazzarola” (Κατσαρόλα) di Stamatis Kraounakis, l’espressione “La boje!” veniva ancora usata agli inizi del 900 dai braccianti del padovano “quando l'avidità e l'arroganza degli agrari superavano il limite pur largo che le condizioni dei tempi ammettevano”. In veneto “La boje!” sta infatti per “La boje, e de boto la va fora”, ossia, “Bolle, e sta per traboccare”, cioè la pazienza è finita perché ne abbiamo piene le palle dei vostri soprusi…
Tra il 1882 ed il 1885, nelle province di Rovigo, Padova, Mantova, Cremona e Treviso la pazienza dei braccianti,... (continuer)
Canzone di autore anonimo risalente al periodo dei moti contadini che ebbero luogo in molte zone tra Lombardia e Veneto sul finire dell’800.
Nel repertorio del Gruppo Padano di Piadena, del Gruppo di canto popolare Voci di Mezzo e di Giovanna Marini.
Come ricordava l’ottimo Gian Piero Testa nel suo commento introduttivo alla splendida “Cazzarola” (Κατσαρόλα) di Stamatis Kraounakis, l’espressione “La boje!” veniva ancora usata agli inizi del 900 dai braccianti del padovano “quando l'avidità e l'arroganza degli agrari superavano il limite pur largo che le condizioni dei tempi ammettevano”. In veneto “La boje!” sta infatti per “La boje, e de boto la va fora”, ossia, “Bolle, e sta per traboccare”, cioè la pazienza è finita perché ne abbiamo piene le palle dei vostri soprusi…
Tra il 1882 ed il 1885, nelle province di Rovigo, Padova, Mantova, Cremona e Treviso la pazienza dei braccianti,... (continuer)
L'Italia l'è malada
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envoyé par Bernart Bartleby 3/7/2014 - 13:23
Fiori di campo
Version française - FLEURS DES CHAMPS – Marco Valdo M.I. – 2014
Chanson italienne – Fiori di campo – Massimo Liberatori – 2006
Chanson italienne – Fiori di campo – Massimo Liberatori – 2006
FLEURS DES CHAMPS
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envoyé par Marco Valdo M.I. 2/7/2014 - 21:16
Marjolaine
[1958]
Francis Lemarque fut un chanteur, auteur, compositeur suffisamment modeste pour qu'on ne remarque pas combien il a marqué la chanson française... Parmi ses plus grands succès, on relève Marjolaine (1957) dont les mélancoliques paroles sont écrites sur un vieil air du folklore allemand, Der treue Husar, popularisé cette même année par l'épilogue du film de Stanley Kubrick, Les Sentiers de la Gloire, film antimilitariste qui ne put être divulgué en France, en Suisse et en belgique. Il faudra 18 ans pour qu'il puisse enfin être vu...
Francis Lemarque fut un chanteur, auteur, compositeur suffisamment modeste pour qu'on ne remarque pas combien il a marqué la chanson française... Parmi ses plus grands succès, on relève Marjolaine (1957) dont les mélancoliques paroles sont écrites sur un vieil air du folklore allemand, Der treue Husar, popularisé cette même année par l'épilogue du film de Stanley Kubrick, Les Sentiers de la Gloire, film antimilitariste qui ne put être divulgué en France, en Suisse et en belgique. Il faudra 18 ans pour qu'il puisse enfin être vu...
Un inconnu et sa guitare
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envoyé par Marco Valdo M.I. 2/7/2014 - 20:10
Why Go to War
1979
“Like Arthur Russell, William Onyeabor was incredibly ahead of his time and sadly under-appreciated during his active years. Noisey made a documentary about him called Fantastic Man, which is definitely worth a watch. This song was released only three years after ‘Zombie’ and touches on Nigerian politics. More broadly it deals with east-west international warfare. The lyric “you want another guy stop a bullet for you, but you’ll never like to stop a bullet” is particularly haunting.”
The 10 Best Socio-Politically Conscious Dance Tracks, according to Low Island
“Like Arthur Russell, William Onyeabor was incredibly ahead of his time and sadly under-appreciated during his active years. Noisey made a documentary about him called Fantastic Man, which is definitely worth a watch. This song was released only three years after ‘Zombie’ and touches on Nigerian politics. More broadly it deals with east-west international warfare. The lyric “you want another guy stop a bullet for you, but you’ll never like to stop a bullet” is particularly haunting.”
The 10 Best Socio-Politically Conscious Dance Tracks, according to Low Island
Why go to war, why not find peace?
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envoyé par kairobi 2/7/2014 - 16:04
Sin pan
anonyme
Una mia amica me ne ha cantata un'altra strofa, che dice
"una ostia pa' comer... eccetera"
Roberta
"una ostia pa' comer... eccetera"
Roberta
Roberta 2/7/2014 - 15:11
Als Ob
Chanson langue de allemande – Als Ob - Leo Strauss - 1943
Paroles de Leo Strauss
Musique d'Alexander Steinbrecher
La ville du « Comme si » ici décrite est Theresienstadt, en Tchécoslovaquie occupée, où les nazis à partir de 1940 amassèrent jusqu'à 50.000 Juuifs allemands, autrichiens et tchèques et qu'ils présentèrent au monde comme un ghetto modèle alors qu'il ne s'agissait pas d'autre chose que d'un camp de concentration et de passage vers les chambres à gaz et les fours crématoires d'Auschwitz.
De Leo Strauss (1897-1944) on ne sait pas grand chose. Comme pour beaucoup d'artistes juifs qui eurent la malchance de succomber à l'Holocauste, même l’œuvre de Leo Strauss est en grande partie perdue.
Fils du compositeur d'opérette viennoise Oskar Strauss, Leo était musicien, auteur de musiques et livrets pour le cabaret.
Arrêté par les nazis avec sa femme Myra, tous deux furent internés à... (continuer)
Paroles de Leo Strauss
Musique d'Alexander Steinbrecher
La ville du « Comme si » ici décrite est Theresienstadt, en Tchécoslovaquie occupée, où les nazis à partir de 1940 amassèrent jusqu'à 50.000 Juuifs allemands, autrichiens et tchèques et qu'ils présentèrent au monde comme un ghetto modèle alors qu'il ne s'agissait pas d'autre chose que d'un camp de concentration et de passage vers les chambres à gaz et les fours crématoires d'Auschwitz.
De Leo Strauss (1897-1944) on ne sait pas grand chose. Comme pour beaucoup d'artistes juifs qui eurent la malchance de succomber à l'Holocauste, même l’œuvre de Leo Strauss est en grande partie perdue.
Fils du compositeur d'opérette viennoise Oskar Strauss, Leo était musicien, auteur de musiques et livrets pour le cabaret.
Arrêté par les nazis avec sa femme Myra, tous deux furent internés à... (continuer)
COMME SI
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envoyé par Marco Valdo M.I. 1/7/2014 - 22:49
Mis colegas
non innegge alla liberalizzazione totale delle droghe o assoluta anarchia. Questa canzone se ascoltate bene, inneggia ad un miglior controllo sulle droghe. Perché restando illegali fimanziano gli affari di chi poi assolda soldati per le guerre, e in più fa vivere nel malessere tutti gli altri. Quindi anche se lateralmente può rientrare tra le canzoni anti-guerra.
eis84 1/7/2014 - 13:42
Already
This song was inspired by Kurt Vonnegut, Jr.'s book "Cat's Cradle" and though written around the time of the first Gulf War, was not recorded until after the 2003 invasion of Iraq. It appears on the 2004 album "Noise And Conversation."
When I felt the bullet enter my heart
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envoyé par Clinton Kirby 30/6/2014 - 08:16
L'Internationale
TATARO (DEL VOLGA) / (VOLGA) TATAR
La versione in lingua Tatara del Volga fornitaci da Arisztíd (með lögum skal land byggja!). La versione è qui presentata nell'alfabeto cirillico ufficiale dal 2004 (ma la lingua tatara può scriversi anche in una forma modificata di alfabeto latino e in una di alfabeto arabo).
The Internationale's version in the Volga Tatar language, contributed by Arisztíd (með lögum skal land byggja!). The version is given here in the Cyrillic script made official since 2004 (but the Tatar language may be also written with a modified form of Latin alphabet, and also in a slightly modified Arabic script).
The Internationale's version in the Volga Tatar language, contributed by Arisztíd (með lögum skal land byggja!). The version is given here in the Cyrillic script made official since 2004 (but the Tatar language may be also written with a modified form of Latin alphabet, and also in a slightly modified Arabic script).
ИНТЕРНАЦИОНАЛ
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envoyé par Arisztid 28/6/2014 - 22:32
Merica Merica
Angelo Giusti
d'après la version italienne
d'une chanson en vénitien – Merica Merica – Angelo Giusti
Il s'agit d'une des plus importantes chansons des migrants vénitiens qui allaient chercher fortune à Brésil. Depuis 2005, cette chanson est l'hymne officiel de la Colonisation Italienne dans le territoire du Rio Grande do Sul.
d'une chanson en vénitien – Merica Merica – Angelo Giusti
Il s'agit d'une des plus importantes chansons des migrants vénitiens qui allaient chercher fortune à Brésil. Depuis 2005, cette chanson est l'hymne officiel de la Colonisation Italienne dans le territoire du Rio Grande do Sul.
MÉRIQUE, MÉRIQUE
(continuer)
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envoyé par Marco Valdo M.I. 28/6/2014 - 20:34
Biko
Questo è un video che una vecchia rock band degli anni '80 ha realizzato ritrovandosi 30 anni dopo lo scioglimento per onorare Nelson Mandela all'indomani della sua morte.
La rock band di Reggio Emilia si chiama Tokio ed ha realizzato questo video con un personalissimo arrangiamento di "Biko" con il quale verrà avviata una campagna di raccolta fondi a favore di un progetto di scambio culturale tra giovani musicisti Reggiani e Sudafricani.
Ecco il video:
La rock band di Reggio Emilia si chiama Tokio ed ha realizzato questo video con un personalissimo arrangiamento di "Biko" con il quale verrà avviata una campagna di raccolta fondi a favore di un progetto di scambio culturale tra giovani musicisti Reggiani e Sudafricani.
Ecco il video:
Paolo Genta 28/6/2014 - 15:04
E io ero Sandokan
Banda Bassotti
2014
Banditi senza tempo
registrato dal vivo al Rising Love di Roma il 22 febbraio 2014
feat . Giuliobass
2014
Banditi senza tempo
registrato dal vivo al Rising Love di Roma il 22 febbraio 2014
feat . Giuliobass
dq82 28/6/2014 - 10:33
Le Jeu du Diable
Le Jeu du Diable
Lettre pastorale à tous les prêtres et fidèles de l’Archevêché
Canzone française – Le Jeu du Diable – Marco Valdo M.I. – 2014
Le Livre Blanc 7
Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH » publié en langue allemande – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.
Le Jeu du Diable, mon ami Lucien l'âne, est une lettre pastorale. Et sais-tu ce que signifie une lettre pastorale ? J'imagine bien que oui, mais pour que les choses soient bien claires, je préciserai quand même qu'il s'agit d'un message fort envoyé par un évêque ou un archevêque aux fidèles de son diocèse ou de son archevêché – en somme, l'équivalent d'une lettre qu'un maire pourrait envoyer à ses... (continuer)
Lettre pastorale à tous les prêtres et fidèles de l’Archevêché
Canzone française – Le Jeu du Diable – Marco Valdo M.I. – 2014
Le Livre Blanc 7
Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH » publié en langue allemande – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.
Le Jeu du Diable, mon ami Lucien l'âne, est une lettre pastorale. Et sais-tu ce que signifie une lettre pastorale ? J'imagine bien que oui, mais pour que les choses soient bien claires, je préciserai quand même qu'il s'agit d'un message fort envoyé par un évêque ou un archevêque aux fidèles de son diocèse ou de son archevêché – en somme, l'équivalent d'une lettre qu'un maire pourrait envoyer à ses... (continuer)
Bien chers frères
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 27/6/2014 - 22:33
Le Président et l'éléphant
Meno male che al mondo ci sono anche degli esseri umani - come la donna tailandese che canta in questo video - e non solo gli squallidi come i Valéry Giscard D'Estaing o i Juan Carlos di Borbone...
Ninna nanna per un elefante
Ninna nanna per un elefante
B.B. 27/6/2014 - 21:28
Gracias a la vida
Una maravilla te emocionas al oirla
Concepcion Fernandez Lagranja 26/6/2014 - 23:17
L'isola che se ne andò
Chanson italienne - L'isola che se ne andò - Alberto Marchetti
Celle-ci, malheureusement, est une histoire incroyablement vraie, une démonstration de l'obtusité humaine et de la stupidité de toutes les guerres…. L'histoire de cette île était là, déjà belle et prête, je me suis limité à en créer conscience nécessaire pour la sauver … L'île est encore sous la mer mais la dispute diplomatique, absurde mais vraie, à 180 ans de distance, ne s'est pas encore calmée… Quand en 2002, une secousse a fait présager sa remontée à la surface, le Times (journal anglais) a salué la réapparition d'une île anglaise ; les Italiens se sont hâtés de déposer sur le sommet émergé une pierre tombale de revendication territoriale .....
Sur le goût et l'acharnement des Anglais à posséder des îles minuscules, on se reportera utilement à la canzone « Les Malouines aux Malouins » [L.L.].
Celle-ci, malheureusement, est une histoire incroyablement vraie, une démonstration de l'obtusité humaine et de la stupidité de toutes les guerres…. L'histoire de cette île était là, déjà belle et prête, je me suis limité à en créer conscience nécessaire pour la sauver … L'île est encore sous la mer mais la dispute diplomatique, absurde mais vraie, à 180 ans de distance, ne s'est pas encore calmée… Quand en 2002, une secousse a fait présager sa remontée à la surface, le Times (journal anglais) a salué la réapparition d'une île anglaise ; les Italiens se sont hâtés de déposer sur le sommet émergé une pierre tombale de revendication territoriale .....
Sur le goût et l'acharnement des Anglais à posséder des îles minuscules, on se reportera utilement à la canzone « Les Malouines aux Malouins » [L.L.].
L'ÎLE QUI S'EN FUT
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envoyé par Marco Valdo M.I. 26/6/2014 - 22:45
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A traditional folk ballad [End of 13th Century)
Ballata tradizionale britannica (Fine del XIII secolo)
Oxford, Trinity College, B 14, 39, Ms. 323
È oramai una specie di tradizione prendermi dei periodi (più o meno lunghi) di “pausa” da questo sito; e di tornarci, maturato il suo tempo, con degli “Extra” un po' particolari. Questa volta sono andato a pescare, per l' “Extra del ritorno”, non in uno, ma addirittura in due passati: quello, lontanissimo, di questo testo non comune, proveniente dal più oscuro medioevo britannico e europeo; ed il mio personale. Di quello, remoto e bizzarro, del testo qui presentato si parlerà compiutamente nell'Introduzione; qui si farà invece un accenno al mio.
Uno dei motivi di questa mia lunga assenza dal sito, che stasera viene interrotta, è stato il ritrovamento, del tutto casuale e inatteso, di ciò che ho chiamato la “Scatola della vita”. Uno... (continuer)