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Maramao, perché sei morto?

Maramao, perché sei morto?
[1939]
Parole di Mario Panzeri (1911-1991), milanese, grande paroliere e compositore italiano.
Mario Consiglio (1907-1975) musicista torinese.
Interpretata dal Trio Lescano con un’esordiente Maria Jottini (1921-2007) che proprio quell’anno vinceva la “Gara nazionale per gli artisti della canzone” indetta dall'Eiar.
Ripresa in seguito da Rita Pavone (1969), da Nicola Arigliano e persino da Beppe Starnazza e i Vortici (1981).

Il ritornello di questa celebre canzonetta è in realtà molto antico, tant’è che lo ritroviamo citato, per esempio, dal Belli nel suo Er canto provìbbito ma anche in dedica al brigante Giuseppe Nicola Summa, detto Ninco Nanco, catturato e giustiziato sommariamente il 13 marzo 1864 a Lagopesole, frazione di Avigliano di Potenza, dalla Guardia Nazionale:

“Ninghe Nanghe, peccé sì muerte?
Pane e vino nan t'è mancate
La 'nzalate sté all'uerte
Ninghe Nanghe, peccé sì... (continuer)
Quando tutto tace
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/7/2014 - 13:25
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Piazza Barberina

anonyme
Piazza Barberina
[intorno al 1910]
Canzone romanesca che ha molte versioni, come accade per qualsiasi canzone nata nella strada. Ho indicato tra parentesi un ritornello cantato in alcune di queste.
Interpretata da molti, tra cui Luisa De Santis, i Controcorente, Franco Nardi de I Menestrelli…

La “lochèscion” è piazza Barberini, con la fontana del Tritone di Gian Lorenzo Bernini (1643)…
L’epoca è quella immediatamente successiva al regio decreto n. 690 del 1907, con cui il governo Giolitti disciplinò competenze e poteri delle “guardie di città”, i vigili urbani…
A piazza Barberina, più su der Tiritone,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/7/2014 - 10:39

Er canto provìbbito

Er canto provìbbito
[Roma, 11 febbraio 1833]
Un sonetto datato 1833 ma che si riferisce ad alcuni anni prima, precisamente al dicembre 1830, mese in cui morì – dopo breve pontificato – il papa Pio VIII, al secolo Francesco Saverio Maria Felice Castiglioni, che il Belli aveva già ferocemente schernito all'indomani della fumata bianca, nell’aprile del 1829, nel sonetto “Pio Ottavo”: “Guarda llí cche ffigura da vienicce a ffà da Crist'in terra! Cazzo matto imbottito de carne de sarcicce!”… Qui un povero mendicante storpio viene arrestato da alcuni zelanti militi in alta uniforme e ficcato in gattabuia per canticchiare la vecchia canzoncina popolare “Maramao, perché sei morto?” mentre incombe il funerale del Santo Padre…

Già solo per questo anche “Maramao, perché sei morto?” meriterebbe almeno un Extra sulla CCG, tanto più se si pensa che, nella versione divenuta celeberrima più tardi, nel 1939 (quella a firma... (continuer)
Sta in priggione, ggnorzí, ppovero storto!
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/7/2014 - 09:58

La gente, non i luoghi

Antiwar Songs Blog
La gente, non i luoghi
  Ilana Weaver, aka Invincible, è nata in Illinois in una famiglia di fede ebraica ma ha trascorso la sua infanzia in Israele. Oggi vive e lavora a Detroit, Michigan La canzone People not places mi è stata ispirata da una conversazione che ho avuto con mia madre (Ima, in ebraico) cinque anni fa, quando […]
Antiwar Songs Staff 2014-07-14 22:00:00
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People Not Places

People Not Places
[2008]
Scritto dalla rapper ebrea americana Ilana Weaver, aka Invincible.
Nel coro è accompagnata dalla voce di tal Abeer (forse una cantante palestinese) che canta in arabo. Non sono riuscito ancora a trovarne il testo in lingua originale...
Nell’album intitolato “ShapeShifters”

Ilana Weaver, aka Invincible, è nata in Illinois in una famiglia di fede ebraica ma ha trascorso la sua infanzia in Israele. Oggi vive e lavora a Detroit, Michigan.

“This song was inspired by and has been in the works since a conversation with my mom (or Ima, in Hebrew) 5 years ago when I asked her if she missed ‘back home’ (which she calls Israel) and she responded profoundly: ‘I miss people not places’. I realized what a privilege it was to not miss a place and land that so many Palestinians have been displaced from.
The song takes the listener on a journey through a haunted ‘birthright’ tour where the buried... (continuer)
Prepare for take off
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/7/2014 - 12:48
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Враги сожгли родную хату…

Враги сожгли родную хату…
Одна из самых популярных песен о Великой Отечественной войне, проникнутая острым драматическим и трагическим настроением. В песне описывается ситуация возвращения солдата с войны домой. Но дом сожжён, и жена погибла. В текст встроен пронзительный монолог солдата над могилой супруги, построенный как его обращение к ней.

"The Enemy Burned Down His Home", about a soldier who returns from the front to find his entire family dead
Враги сожгли родную хату,
(continuer)
envoyé par Vlad Ermakoff 14/7/2014 - 11:43
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New Aryans

New Aryans
Be proud that you're a white amerikan
(continuer)
envoyé par Alessandro Carènzan 13/7/2014 - 18:55
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Pazzum pazzia

Pazzum pazzia
[1979]
Scritta da:
Chiara Riondino
David Riondino
Silvano Panichi
Massimo Fagioli
Daniele Trambusti
Gaja Gualtieri
Album: Non vi mettete a spingere
E alloraaaaaa....!!!!
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 13/7/2014 - 17:26
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Santa pazienza

Santa pazienza
[1974]
Parole e musica del Collettivo Víctor Jara
(Daniele Trambusti, Chiara Riondino, Massimo Fagioli, Gaja Gualtieri, Silvano Panichi, David Riondino).
Dall'album eponimo (il 1° del collettivo).

1974 COLLETTIVO VICTOR JARA (Circolo Ottobre COLP 03)
Brescia '74 / Ballata dei democratici / Per Giovanni Marini / Le Murate / La colpa è del Diavolo / Mi piaci Fanfani / Santa pazienza / La ballata dei militari / 7 colombe bianche (su una 600) / Gli eroi / Il dattilografo


Il Collettivo Víctor Jara, 1974.



Qualche tempo fa lo avevo trovato l'album del Collettivo Víctor Jara, in una vecchia stereocassetta rimasta sepolta nelle cose di una persona che conosco. Fosse mai; il nastro era rotto. Così, da allora, del Collettivo di cui fecero parte i fratelli Riondino e delle loro canzoni cerco le tracce in rete, e sono tracce parecchio difficili da trovare; ci vuole pazienza. Ironia perfetta,... (continuer)
Santa pazienza, sorella dell'ignoranza,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 12/7/2014 - 18:25

Per i trent’anni di Creuza de mä

Antiwar Songs Blog
Per i trent’anni di Creuza de mä
Trent’anni fa, nel 1984, usciva “Creuza de mä”, e si è pensato che un album del genere meritasse una pagina speciale contenente una canzone del tutto speciale che ne fa parte: Jamin-a. Fabrizio De André diceva che era “l’unica canzone erotica del suo repertorio”. Forse non è proprio vero, ripensando magari all’antichissima “Barbara” (ad esempio), […]
Antiwar Songs Staff 2014-07-11 19:39:00
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Fabrizio De André: Jamin-a

Fabrizio De André: Jamin-a
Per i trent'anni di Creuza de mä
[1984]
Testo di Fabrizio De André
Musica di Mauro Pagani e Fabrizio De André
Album: Creuza de mä

Lyrics by Fabrizio De André
Music by Mauro Pagani and Fabrizio De André
Album: Creuza de mä

Paroles de Fabrizio De André
Musique de Mauro Pagani et Fabrizio De André
Album: Creuza de mä



Trent'anni fa, nel 1984, usciva “Creuza de mä”, e si è pensato che un album del genere meritasse una pagina speciale contenente una canzone del tutto speciale che ne fa parte. Fabrizio De André diceva che era “l'unica canzone erotica del suo repertorio”; forse non è vero, ripensando magari all'antichissima “Barbara” (ad esempio), ma resta il fatto che “Jamin-a”, dedicata a un'amica algerina di Faber, è veramente un pozzo di sensualità, di sesso e di vita dal quale non si esce e non si vuole uscire. Di “Creuza de mä” abbiamo quasi tutte le canzoni nel sito, compresa,... (continuer)
Lengua 'nfeugä, Jamin-a
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 11/7/2014 - 19:18
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I padroni de le filande [Coragio ancor, putele]

anonyme
I padroni de le filande [Coragio ancor, putele]
[ca. fine degli anni '20]

Il canto si è formato in una situazione specifica di lotta: alla fine degli anni venti, le operaie della filanda Bonazzi di Arzignano (Vicenza), per ottenere un aumento salariale, entrarono in sciopero. Al canto segue un frammento di “Coragio ancor putele”. La durezza del lavoro in filandera era tale che la cessazione, anche temporanea, dell'attività era attesa con ansia e salutata con gioia dalle lavoratrici, pur sapendo che neanche a casa si sarebbero
riposate. [Rino De Michele]
I padroni de le filande
(continuer)
envoyé par Rino De Michele & RV 11/7/2014 - 17:56
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Sfida

Sfida
[1892]
Versi di Ada Negri, nella raccolta intitolata “Fatalità”, esita a Milano dai F.lli Treves nel 1892.
Musica di Doc Pippus (chi sarà mai costui?)
Una poesia che si trova anche nell’antologia initolata “Canti e inni sociali del primo novecento”, T.E.P. editrice, 1977.

Versi che mi hanno fatto ricordare quelli di Guccini nella sua Cirano
O grasso mondo di borghesi astuti
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/7/2014 - 12:13
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Per le ribelli della libertà

Per le ribelli della libertà
[2010?]
Versi di Matteo Moder, giornalista e scrittore.
Musica di Margot Galante Garrone.
Ribelli per la sbirraglia
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/7/2014 - 11:11
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Potage: BerluscoNO!

Potage: BerluscoNO!
[1990]
Scritta da Angelo Tagliabue, in arte Speedy Angel, e Sandro Bianchi, in arte Sench, del gruppo punk comasco dei Potage.

Singolo profetico del 1990, ben prima della maledetta “discesa in campo” (26 gennaio 1994)…

Per qualche tempo, agli inizi di carriera, nel gruppo suonò anche Davide Bernasconi, ora noto come Davide Van De Sfroos ed all’epoca conosciuto come David Action.
Ma il leader del gruppo, nonché l’autore di quasi tutto il repertorio, era Speedy Angel, Angelo Tagliabue: purtroppo l’anno scorso ci ha lasciato, ed i rimanenti Potage si stanno dando da fare per ricordarlo con varie iniziative; il loro sito ufficiale è http://www.ipotage.org
Qui sul blog noi lo facciamo presentando un 45 giri quasi profetico, visto che venne realizzato dai Potage nel 1990, quindi prima della famosa “discesa in campo” di Berlusconi, ed attacca la figura dell’allora imprenditore milanese, che... (continuer)
B E R L U S C O N O !
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/7/2014 - 09:38
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Venían del desierto

Venían del desierto
[1972]
Parole e musica di Víctor Jara
Singolo poi compreso nella raccolta intitolata “El derecho de vivir en paz” pubblicata nel 2001.

Con A Luis Emilio Recabarren – che secondo me andrebbe spostata dagli Extra – un altro omaggio di Jara al padre del movimento operaio cileno, morto suicida nel 1924.
Venían del desierto,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/7/2014 - 14:23
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Messa di Requiem

Messa di Requiem
per soprano, mezzosoprano, tenore, basso, doppio coro e orchestra

Composta nell'anno 1874 in occasione del primo anniversario della morte di Alessandro Manzoni.
Prima esecuzione nella chiesa di San Marco a Milano il 22 maggio 1874 diretta da Giuseppe Verdi

Il 6 luglio scorso Riccardo Muti ha diretto al Sacrario di Redipuglia il grande concerto per i 100 anni della Grande Guerra con cui si apre il ciclo di commemorazioni italiane per l’anniversario dello scoppio del primo conflitto mondiale.

Il Sacrario di Redipuglia è un (orribile a nostro parere) memoriale, costruito durante il ventennio fascista, dove riposano i resti di oltre centomila soldati italiani (di cui 60mila senza nome) caduti nella Grande Guerra. Tra parentesi "Redipuglia" non ha niente a che vedere con la Puglia ma si trova in provincia di Gorizia. Il perché si chiami così è una storiella illuminante. "Redipuglia" è infatti... (continuer)
Requiem e Kyrie - quattro voci soliste e coro
(continuer)
9/7/2014 - 23:21
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England 1914

England 1914
[1969]
Parole e musica di Ralph McTell.
Nell’album intitolato “Spiral Staircase”.

1914-2014. Cento anni dall’inizio della Grande Guerra, della Grande Mattanza: oltre 17 milioni di morti....
Night stirs her inky finger in the water of the day,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/7/2014 - 22:14
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Streets of London

Streets of London
[1969]
Parole e musica di Ralph McTell
Nell’album intitolato “Spiral Staircase”, la canzone forse più famosa del cantautore e chitarrista inglese.

Una canzone che parla di emarginati, di rifiuti umani, di homeless... Tra di loro anche un vecchio reduce di guerra... Sullo sfondo, una Londra fredda e indifferente...
Have you seen the old man
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/7/2014 - 21:47
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Bentley and Craig

Bentley and Craig
[1982]
Parole e musica di Ralph McTell.
Canzone interpretata anche da June Tabor.

Derek Bentley aveva 20 anni quando il 28 gennaio 1953 fu impiccato nella prigione di Wandsworth a Londra. Derek, che da piccolino aveva contratto l’epilessia in seguito ad una brutta caduta, vide aggravarsi le proprie condizioni di salute quando, durante la seconda guerra, una bomba nazista distrusse la sua casa lasciandolo gravemente ferito. A causa dei danni ricevuti, lo sviluppo mentale di Derek era pari a quello di un bambino di 11 anni. Nel 1952, insieme ad un amico, tentò una maldestra rapina. Scoperti e raggiunti dalla polizia, il complice - tal Christopher Craig di 16 anni – sparò uccidendo un poliziotto. Benchè non fosse nemmeno armato, Derek fu condannato a morte al posto di Christopher, cui non poteva essere inflitta la pena capitale perché minorenne.
Nel 1998, 45 anni dopo, il povero Derek Bentley,... (continuer)
In 1952 in Croydon
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/7/2014 - 21:23
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Mη γράφεις άλλα γράμματα

Mη γράφεις άλλα γράμματα
[1972]
Mi gráfeis álla grámmata
Στίχοι: Μάνος Ελευθερίου
Μουσική: Δήμος Μούτσης
Πρώτη εκτέλεση: Βίκυ Μοσχολιού
Δίσκος: «Συνοικισμός Α'»-

Testo di Manos Eleftheriou
Musica di Dimos Moutsis
Prima interpretazione di Viky Moscholiou
Disco: «Συνοικισμός Α'/Quartiere n. 1» -


Ξενητιά (ksenitià) è una di quelle parole del lessico greco che mettono in difficoltà chi le deve tradurre. Non perché sia difficile intenderne il senso e il sentimento annesso, ma perché noi non abbiamo una parola abbastanza acconcia per esprimerla. Ξενητιά vuol dire terra straniera e insieme lo "straniamento" che vi prova il migrante. "Straniamento", però, non va bene, se non come strumentale ausilio al tentativo di spiegare. E' troppo poco comune e, in più, si propaga da altri campi di riflessione.

Manos Eleftheriou mette il dito sulla più comune e elementare conseguenza della Ξενητιά, il deterioramento... (continuer)
Μη γράφεις άλλα γράμματα
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 9/7/2014 - 18:15

Valdivia egu Lawxaru

Valdivia egu Lawxaru
Poesia di Rayen Kvyeh
Da "Luna dei primi germogli" (We coyvn ñi kvyeh)
Edizioni Gorée, Iesa (SI), 2006
Cura e traduzione di Antonio Melis e Luciano Giannelli

La colonizzazione si vede da migliaia di piccole cose. Ad esempio, al momento di costruire questa pagina cercavo, sull'elenco delle lingue predeterminato del sito, la lingua mapuche, o mapudungun; la avrei cercata invano, se non avessi conosciuto la denominazione coloniale data dai Conquistadores spagnoli a quell'idioma e al popolo che lo parla: araucano. Denominazione evidentemente ancora in uso, nonostante sia pienamente rifiutata dai Mapuche come segno indelebile della colonizzazione: nemmeno il diritto di chiamare la propria lingua col suo nome.

I Mapuche, la “gente della terra” stanziata prevalentemente nell'odierno Cile e, in parte, in Argentina. Sicuramente esisteranno chissà quante canzoni dei Mapuche, ma per parlarne in... (continuer)
Puñma wigu.
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 9/7/2014 - 14:38

Louis Tikas

Louis Tikas
[2002]
Parole e musica di Frank Manning.
Nella colonna sonora del film documentario “Παλληκάρι - Ο Λούης Τίκας και η Σφαγή του Λάντλοου” (“Palikari - Louis Tikas and the Ludlow Massacre”) di Lamprini Thoma / Λαμπρινή Χ. Θωμά e Nickos Ventouras / Νίκος Βεντούρας, Grecia 2014.

Vorrei ricordare che il 20 aprile di quest’anno è stato il centenario dal massacro di Ludlow (20 aprile 1914).

E lo rammento soprattutto all’Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ (il “greek team” delle CCG/AWS) perché quella strage ebbe luogo durante la festa per la Pasqua greco-ortodossa e perché il leader di quello storico sciopero dei minatori di carbone del Colorado, finito nel sangue, fu un immigrato greco, Ηλίας Αναστασίου Σπαντιδάκης, meglio conosciuto come Louis Tikas, nato a Creta nel 1886.

Dirigente dell’United Mine Workers of America, nel 1910 Louis Tikas sfuggì ad un tentativo di assassinio ad opera degli sgherri della... (continuer)
Guns and lives were cheap in Colorado,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/7/2014 - 10:59
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Wreccan wifes ged [The Wife's Lament; The Wife's Complaint]

anonyme
Wreccan wifes ged [The Wife's Lament; The Wife's Complaint]
[960-980]
Versi in inglese antico (anglosassone) di anonimo autore, una delle opere poetiche presenti - insieme a Wulf ond Ēadwacer [Wulf and Eadwacer] - nel manoscritto detto di Exeter (o “Codex Exoniensis”), perchè conservato nella biblioteca della cattedrale di Exeter, nel Devon, uno dei più antichi documenti della produzione poetica in anglosassone. il testo viene qui proposto prima in alcune edizioni critiche a stampa, accompagnato dalla trascrizione così come compare nel manoscritto originale, tratta dalla Wife's Lament Page.

Un lamento che condivide il tema centrale di “Wulf and Eadwacer”, quello della condanna da parte di una donna della società anglosassone, tribale e violenta, dove i più deboli, e tra loro in particolare le donne - serve, madri e spose, merce di scambio per concludere paci ed alleanze, quando andava bene, prede e bottino di guerra, quando andava male - erano in... (continuer)
Ic þis giedd wrece                     bi me ful geomorre
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/7/2014 - 22:51
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Pick Up a Gun

Pick Up a Gun
[1971]
Parole e musica di Ralph McTell
Nel disco intitolato “You Well-Meaning Brought Me Here”

Alla fine degli anni 50, quando aveva solo 15 anni e la scuola gli andava stretta, Ralph McTell si arruolò nell’esercito inglese... Bastarono 6 mesi e tornò di gran corsa agli odiati libri.
Evidentemente l’esperienza sotto le armi gli restò ben impressa, insieme ad un’opinione molto precisa del “God, Country, Family”...
The adverts in the papers solicit soldiers for the army
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/7/2014 - 21:02
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Veličenstvo Kat

Veličenstvo Kat
[1967]
Testo e musica Karel Kryl
Nell'album "Bratříčku, zavírej vrátka" del 1969
Il testo trovato qui
V ponurém osvětlení gotického sálu
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 8/7/2014 - 20:38
Parcours: Le Diable
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They Dropped Like Flakes (the Battle-Field)

They Dropped Like Flakes (the Battle-Field)
[1862]
Versi di Emily Dickinson (1830-1886), nella raccolta “The Complete Poems” la cui prima edizione risale al 1891.
Musica della compositrice (americana di nascita, tedesca di adozione) Gloria Coates (1938-) nella sua opera “15 Songs on Poems by Emily Dickinson, no. 11”.

Una poesia dedicata, con sguardo delicato e pietoso, ai caduti della guerra fratricida che insanguinò gli USA tra il 1861 ed il 1865...
They dropped like Flakes —
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/7/2014 - 19:23
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Old Forgotten Soldier

Old Forgotten Soldier
[1974]
Parole e musica di Harry Nilsson.
Nel disco intitolato “Pussy Cats”, prodotto dall’amico John Lennon (che compare insieme a Nilsson nella divertente copertina)
Reaching for a butterfly
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/7/2014 - 18:44
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Σουρλάντα, νταγιάντα

Σουρλάντα, νταγιάντα
Surlanda dayanda
Στίχοι και μουσική: Γιάννης Μαρκόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Μέμη Σπυράτου
Δίσκος: «Διάλειμμα», 1972

Testo e musica di Yannis Markopoulos
Prima esecuzione di Memi Spiratou
Disco: «Diàlima» (Intervallo), 1972

Mi concedo questo piccolo intervallo, per certificare la mia esistenza in vita e anche per sollevare un po' il capo da un opus magnum cui sto attendendo e che sicuramente mi procurerà, quando tenterò di infilarlo in AWS, un provvedimento sanitario d'urgenza, con l'entusiastico consenso degli admin e dei visitor.
"Intervallo" è anche il titolo del disco di Markopoulos da cui traggo questa, secondo me, bella e suggestiva canzone. Tutto il disco, a dire la verità, è bello, e ne abbiamo già da tempo "spremuto" due fondamentali pezzi: "I nemici (sono entrati in città)" e "1950 - Caffè Grecia", - questo già uscito con lo storico "To Χρονικό (Il Diario)". Ma, appunto, di... (continuer)
Aλαλαγμός κόντρα στα τείχη,
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 8/7/2014 - 17:19
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Wulf ond Ēadwacer [Wulf and Eadwacer]

anonyme
Wulf ond Ēadwacer [Wulf and Eadwacer]
[960-980]
Versi in Ænglisc di anonimo autore, una delle opere poetiche presenti nel manoscritto detto di Exeter, perchè conservato nella biblioteca della cattedrale di Exeter, nel Devon, uno dei più antichi documenti della produzione poetica in anglosassone.
Musica dei “Blood Axis”, trio americano di musica neofolk/post-industrial.



Un testo molto enigmatico, di difficile interpretazione – protagonista una donna tenuta prigioniera su di un’isola da tal Eadwacer, forse anche il suo sposo, ma che lei non ama, essendo invece innamorata di tal altro Wulf, un fuorilegge o un esule, forse cacciato dal clan - ma da molti letto (al pari del “The Wife’s Lament”, presente anch’esso nel codice Exeter) come un’elegia, un lamento di una donna contro la cultura della violenza tipica dei suoi tempi, contro una società rigidamente separata tra i generi, dove i maschi erano considerati solo per il coraggio,... (continuer)
Lēodum is mīnum                     swylce him mon lāc gīfe;
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/7/2014 - 15:39
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Non ti ricordi, mamma, quella notte

Non ti ricordi, mamma, quella notte
[1943]
Canzone dei partigiani garibaldini della brigata “Antonio Gramsci” operante in Valnerina, Umbria, tra il 1943 e il 1944.
Comunemente attribuita a Dante Bartolini, militante comunista, comandante partigiano (fu vice-comandante del battaglione “Guglielmo Morbidoni” col nome di battaglia di “Tito”), poi operaio delle acciaierie di Terni, poeta e cantore nel gruppo de La Valnerina.
Ne “La Valnerina ternana”, raccolta di canti pubblicata da i Dischi del Sole nel 1976, a cura di Valentino Paparelli e Alessandro Portelli, ricerca ripubblicata nel 2011 in formato libro + cd dell’editore Squi[libri].

Nel marzo del 1944 i partigiani della “Antonio Gramsci” riuscirono a creare la prima zona libera d'Italia, nella zona compresa tra la Valnerina e il territorio di Cascia e Leonessa.
Non ti ricordi, mamma, quella notte
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/7/2014 - 13:52
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L'Internationale

L'Internationale
TATARO (DEL VOLGA) [1] / (VOLGA) TATAR [1]

La versione in lingua tatara del Volga nell'alfabeto latino rimasto ufficiale dal 1997 al 2004 (sostituito poi dall'alfabeto tataro-cirillico).

The Internationale's version in the Volga Tatar language according to the Latin script in official use from 1997 up to 2004 (then raplaced by the Tatar Cyrillic alphabet).
INTERNATSIONAL
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 8/7/2014 - 11:17
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Il mercenario di Lucera

Il mercenario di Lucera
La canzone "Il mercenario di Lucera" vecchie rivendicazioni a parte non mi sembra molto politica. Il mercenario è uno che combatte a pagamento senza farsi troppi scrupoli. Ovvio che sia meglio per lui combattere per il più forte e ricco non per dei poveri che vivono nella jungla. Ideali politici? Solo delle donne altrettanto mercenarie e l'esaltazione del suo sacrificio ("Viva la morte mia e la gioventù"). Sembra la ballata di uno che si lascia alle spalle il suo paese dopo guai con la giustizia(di nero c'è solo la sua fedina)facendo il militare di professione anziché il bandito senza farsi troppi rimpianti per una vita qualunque ma più normale della sua.
Carlo 7/7/2014 - 16:12
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Zdravljica

Zdravljica
Nell'originale le strofe hanno la forma di una coppa di vino, cosa che è abbastanza inusuale.
Anonymus 7/7/2014 - 14:35
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A las barricadas

A las barricadas
AUX BARRICADES !
(continuer)
envoyé par Ljotunn 6/7/2014 - 16:28
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Tre colori

Tre colori
[2011]
Testo e musica di Fausto Mesolella
Nell'album "L'imbarazzo"

Tricarico

Testo da YT
Mezza luna cilentana
(continuer)
envoyé par krzyś 6/7/2014 - 11:14
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Vitti na crozza

Vitti na crozza
Un canto popolare non rimane inalterato nel tempo, cambia anche di luogo in luogo. Vitti una crozza potrebbe essere aperto oggi a nuove versioni, secondo la fantasia di chicchessia, magari affrontando dolorose problematiche attuali.
Per quanto riguarda la versione antica, quella che ho sempre conosciuto fin dagli anni '50(fosse o non fosse stata già rimaneggiata) è vicina a quella espressa il 22/1/2013 da Roberto, ma do un altro senso al dialogo tra il vivo e il morto, nel quale mi sembra ci possa essere anche un significato religioso:
(IL VIVO:) Vidi un teschio sopra un cannone,
fui curioso e gli volli domandare,
lui mi rispose con gran dolore:
(IL MORTO:)“Sono morto senza tocco di campane”.

(IL VIVO:)Sono andati, sono andati i miei anni
Sono andati, sono andati … non so dove,
ora che sono arrivato agli 80 anni
chiamo la morte e lei mi risponde:

(IL MORTO:)“Preparatemi, preparatemi... (continuer)
Nicola 5/7/2014 - 19:13
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Joska la Rossa

Joska la Rossa
bombaso è la bambagia cotone
pelle de bombaso è liscia e soffice come la bambagia
ovattata non suona bene
Mauro da Romano d'Ezzelino 5/7/2014 - 17:45

Schlaflied für die Sehnsucht

Schlaflied für die Sehnsucht
Chanson de langue allemande – Schlaflied für die Sehnsucht – Selma Meerbaum-Eisinger – 1942

Poèmes de Selma Meerbaum-Eisinger (Černivci, 1924 – camp de travail nazi de Michajlovka, 1942).

La poétesse elle-même nota sur le manuscrit « à chanter d'après la mélodie « Di zun iz fargangen» de M. Gebirtig ».

Dans sa «Di zun iz fargangen », Gebirtig chante le rêve des années heureuses, d'insouciante jeunesse… Le réveil est amer : le soleil est couché et le poète, est seul, découragé et vieux…
De la même manière, la jeune poète de Černivici rêve de donner du courage à son bien-aimé en le berçant dans ses bras ; mais au réveil, il y a seulement horreur, vide et douleur…

Le vieux Mordechai de Cracovie et la jeune Selma de Cernovici moururent tous les deux en 1942, à peu de mois l'un de l'autre, écrasés par la fureur nazie…

Moi, dit Lucien l'âne, j'aime beaucoup cette jeune personne... Elle est... (continuer)
BERCEUSE NOSTALGIQUE
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 5/7/2014 - 15:52
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Lu pisce spada

Lu pisce spada
.....un pugliese che ama la Sicilia e le storie del Sud.
M E R A V I G L I O S O, come la sua canzone..!
SIMONE 5/7/2014 - 13:07
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Why?‎

Why?‎
PERCHÉ?
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envoyé par ecnirp89 4/7/2014 - 21:07




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