Mundo Roto
(2009)
Album: "Puerto Presente"
"Non lasciare che questo mondo scassato guasti il tuo sorriso". Canzone dedicata ai bambini saharawi che vivono nei campi profughi in Algeria.
Ya han pasado dos días desde nuestro regreso del Sahara y una mezcla de sabores perennes recorre mi cuerpo una y otra vez (risas, emoción, sobremesas sobre tierra y alfombras pero, sobre todo, aprendizaje) componiendo un plato único en el mundo. Aprendizaje, sí, porque como nos recuerda el escritor Eduardo Galeano los miles de personas que se comprometen con este pueblo no le están dando una limosna; simplemente, piden justicia, una justicia clara y transparente. Sin fracturas ni dudas aunque, eso sí, llena de cicatrices, heridas marcadas por el tiempo y la arena. Pero, insisto, sin limosnas, porque la mano que pide siempre está por debajo de la que da y este no es el caso.
Tengo la sensación de que ha sido el concierto... (continuer)
Album: "Puerto Presente"
"Non lasciare che questo mondo scassato guasti il tuo sorriso". Canzone dedicata ai bambini saharawi che vivono nei campi profughi in Algeria.
Ya han pasado dos días desde nuestro regreso del Sahara y una mezcla de sabores perennes recorre mi cuerpo una y otra vez (risas, emoción, sobremesas sobre tierra y alfombras pero, sobre todo, aprendizaje) componiendo un plato único en el mundo. Aprendizaje, sí, porque como nos recuerda el escritor Eduardo Galeano los miles de personas que se comprometen con este pueblo no le están dando una limosna; simplemente, piden justicia, una justicia clara y transparente. Sin fracturas ni dudas aunque, eso sí, llena de cicatrices, heridas marcadas por el tiempo y la arena. Pero, insisto, sin limosnas, porque la mano que pide siempre está por debajo de la que da y este no es el caso.
Tengo la sensación de que ha sido el concierto... (continuer)
No dejes que este mundo roto
(continuer)
(continuer)
12/6/2014 - 21:53
Inno individualista
anonyme
Chanson italienne - Inno individualista – anonimo – vers 1900
« Je vous envoie ce chant anarchiste du début du 20ième siècle ; décidez s'il convient de l'insérer. Ravachol (pseudonyme de François Koenigstein) La Ravachole et Ravachol, fut un anarchiste français né en 1859 et mort guillotiné en 1892 sous l'accusation d'homicide. » [Renato Stecca],
D'auteur anonyme, de date incertaine. Il en existe deux versions avec un texte varié et des musiques différents. Dans une précédente version au lieu de Gaetano Bresci, il est question de Vittorio Pini, anarchiste expropriateur milanais mort à Cayenne. (Pour info : la Cajenna est le nom donné à deux prisons sardes : l'Asinara et San Sebastiano à Sassari ; la Sardaigne était appelée de ce fait « la Cajenna d'Italia »); le texte se trouve dans l'opuscule "Il bosco degli alberi"(« le bois des arbres »), histoire d'Italie de l'unité à aujourd'hui... (continuer)
« Je vous envoie ce chant anarchiste du début du 20ième siècle ; décidez s'il convient de l'insérer. Ravachol (pseudonyme de François Koenigstein) La Ravachole et Ravachol, fut un anarchiste français né en 1859 et mort guillotiné en 1892 sous l'accusation d'homicide. » [Renato Stecca],
D'auteur anonyme, de date incertaine. Il en existe deux versions avec un texte varié et des musiques différents. Dans une précédente version au lieu de Gaetano Bresci, il est question de Vittorio Pini, anarchiste expropriateur milanais mort à Cayenne. (Pour info : la Cajenna est le nom donné à deux prisons sardes : l'Asinara et San Sebastiano à Sassari ; la Sardaigne était appelée de ce fait « la Cajenna d'Italia »); le texte se trouve dans l'opuscule "Il bosco degli alberi"(« le bois des arbres »), histoire d'Italie de l'unité à aujourd'hui... (continuer)
HYMNE INDIVIDUALISTE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 12/6/2014 - 21:40
Cara Casta
(O. Mannarini)
2010
Girano le pale
Con la solita ironia dei Folkabbestia si racconta l'Italia degli ultimi 60 anni
2010
Girano le pale
Con la solita ironia dei Folkabbestia si racconta l'Italia degli ultimi 60 anni
All'occasione giusta a questa situazione dico basta!
(continuer)
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envoyé par DoNQuijote82 12/6/2014 - 19:52
Alle fronde dei salici
Per chi legge questi versi di Salvatore Quasimodo, vorrei ricordare che sono ripresi dal Salmo 137 (136) "Lungo i fiumi di Babilonia", lamentazione degli ebrei esuli lungo i canali di Babilonia, dopo la distruzione di Gerusalemme del 586 a.C. e che sempre ad esso è riferita la canzone di Leonard Cohen "By the rivers dark".
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 12/6/2014 - 16:59
Sinfonia n. 10 in mi minore (Op. 93)
[1953]
L’ “omaggio” del grande compositore a Iosif Vissarionovič Džugašvili, in arte Stalin, il dittatore sovietico appena scomparso che aveva censurato, vessato, spaventato e torturato psicologicamente Šostakovič per due decenni, dalla “Lady Macbeth del distretto di Mcensk” del 1934 (subito censurata e bandita nonostante il grande apprezzamento internazionale), passando per la “Quarta Sinfonia” del 1936 (ritirata prima ancora dell’esordio e rappresentata solo 25 anni dopo), fino al Primo Concerto per Violino del 1947-48 (anch’esso accantonato dopo la nuova caccia alle streghe scatenata contro di lui e molti altri artisti da Andrej Aleksandrovič Ždanov, braccio destro di Stalin).
Con la Decima Sinfonia - composta tra il luglio e l’ottobre del 1953 ed eseguita per la prima volta dall'Orchestra Filarmonica di Leningrado, diretta da Evgenij Mravinskij, il 17 dicembre dello stesso anno - Dmitrij... (continuer)
L’ “omaggio” del grande compositore a Iosif Vissarionovič Džugašvili, in arte Stalin, il dittatore sovietico appena scomparso che aveva censurato, vessato, spaventato e torturato psicologicamente Šostakovič per due decenni, dalla “Lady Macbeth del distretto di Mcensk” del 1934 (subito censurata e bandita nonostante il grande apprezzamento internazionale), passando per la “Quarta Sinfonia” del 1936 (ritirata prima ancora dell’esordio e rappresentata solo 25 anni dopo), fino al Primo Concerto per Violino del 1947-48 (anch’esso accantonato dopo la nuova caccia alle streghe scatenata contro di lui e molti altri artisti da Andrej Aleksandrovič Ždanov, braccio destro di Stalin).
Con la Decima Sinfonia - composta tra il luglio e l’ottobre del 1953 ed eseguita per la prima volta dall'Orchestra Filarmonica di Leningrado, diretta da Evgenij Mravinskij, il 17 dicembre dello stesso anno - Dmitrij... (continuer)
[Strumentale]
envoyé par Bernart Bartleby 12/6/2014 - 15:51
Parcours:
Musique classique contre la guerre
Le tombeau de Couperin
[1914-17]
Una suite per pianoforte che Ravel cominciò a scrivere prima della Grande Guerra per dedicarla al compositore, clavicembalista e organista parigino François Couperin (1668-1733), da lui profondamente ammirato. Ma lo scoppio della guerra – che Ravel fortunatamente visse solo di striscio – indusse il grande compositore a dedicare ognuno dei sei movimenti di cui si compone la suonata ada alcuni degli amici più cari scomparsi nel conflitto: Jacques Charlot (compositore), Jean Cruppi, Gabriel Deluc (pittore basco), Pierre e Pascal Gaudin (fratelli uccisi insime dalla stessa granata), Jean Dreyfus e Joseph de Marliave (musicologo). La prima della suite fu eseguita a Parigi, l'11 aprile 1919, per volere di Marguerite Long, pianista ed insegnante, vedova di de Marliave.
In seguito Ravel ne scrisse anche una versione orchestrata (1920).
"All'inizio del 1915 mi arruolai nell'esercito;... (continuer)
Una suite per pianoforte che Ravel cominciò a scrivere prima della Grande Guerra per dedicarla al compositore, clavicembalista e organista parigino François Couperin (1668-1733), da lui profondamente ammirato. Ma lo scoppio della guerra – che Ravel fortunatamente visse solo di striscio – indusse il grande compositore a dedicare ognuno dei sei movimenti di cui si compone la suonata ada alcuni degli amici più cari scomparsi nel conflitto: Jacques Charlot (compositore), Jean Cruppi, Gabriel Deluc (pittore basco), Pierre e Pascal Gaudin (fratelli uccisi insime dalla stessa granata), Jean Dreyfus e Joseph de Marliave (musicologo). La prima della suite fu eseguita a Parigi, l'11 aprile 1919, per volere di Marguerite Long, pianista ed insegnante, vedova di de Marliave.
In seguito Ravel ne scrisse anche una versione orchestrata (1920).
"All'inizio del 1915 mi arruolai nell'esercito;... (continuer)
[strumentale]
envoyé par Bernart Bartleby 12/6/2014 - 13:53
Parcours:
Musique classique contre la guerre
En berne
Finalement, on s'y retrouve dans ce labyrinthe où l'on se perd et le message d'Alessandro arrive enfin à bon port...
C'est vrai qu'ils sont plaisants ces Cowboys fringants et si Québec n'était si loin, on irait bien les voir et les entendre sur le vif...
Et puis, ils racontent bien aussi la Guerre de Cent Mille Ans que les riches font aux pauvres au Québec comme partout dans l'humaine nation.
Mille mercis et cordial
Marco Valdo M.I.
C'est vrai qu'ils sont plaisants ces Cowboys fringants et si Québec n'était si loin, on irait bien les voir et les entendre sur le vif...
Et puis, ils racontent bien aussi la Guerre de Cent Mille Ans que les riches font aux pauvres au Québec comme partout dans l'humaine nation.
Mille mercis et cordial
Marco Valdo M.I.
Marco Valdo M.I. 12/6/2014 - 12:21
The Wound-Dresser
[1863]
Versi del grande poeta statunitense, composti nel 1863 quando, in seguito al ferimento del fratello George in Virginia nel corso di una delle cruente battaglie della Guerra Civile, Walt Withman divenne per qualche mese infermiere volontario negli ospedali da campo.
Nella raccolta intitolata “Drum-Taps”, poi incorporata in una delle tante edizioni di “Leaves of Grass” (1865).
Musica del compositore statunitense John Coolidge Adams (1949-), nella sua opera per orchestra da camera e baritono composta nel 1988/89.
Versi del grande poeta statunitense, composti nel 1863 quando, in seguito al ferimento del fratello George in Virginia nel corso di una delle cruente battaglie della Guerra Civile, Walt Withman divenne per qualche mese infermiere volontario negli ospedali da campo.
Nella raccolta intitolata “Drum-Taps”, poi incorporata in una delle tante edizioni di “Leaves of Grass” (1865).
Musica del compositore statunitense John Coolidge Adams (1949-), nella sua opera per orchestra da camera e baritono composta nel 1988/89.
An old man bending I come among new faces,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/6/2014 - 12:06
Parcours:
Musique classique contre la guerre
Soldatenschicksal (O wunderbares Glück)
anonyme
[XVIII° sec.]
“Destino di soldati”, canzone di anonimo autore settecentesco. Si trova pubblicata, per esempio, in un’edizione del 1800 per i tipi dell’editore Solbrigsche Buchdruckerey.
Interpretata dal duo folk Zupfgeigenhansel (Erich Schmeckenbecher e Thomas Friz) nel disco intitolato “Volkslieder 2” del 1977.
Anche questo brano – così come il cinquecentesco Ein neu Lied Herr Ulrichs von Hutten - compare ne “Il Gallo Rosso”, l’unico disco di un musicista, etnomusicologo e sociologo tedesco pressochè dimenticato, Uwe Hermann, prematuramente scomparso nel 1980 in uno scontro automobilistico con alcuni soldati americani ubriachi. “Il Gallo Rosso”, del 1979, è stato ripubblicato di recente, nel 2011, dalla Nota, casa editrice e discografica di Udine.
Originariamente pubblicata nel 1979, la raccolta di canti politici, di protesta e popolari raccolti e reinterpretati da Uwe Hermann, costituisce... (continuer)
“Destino di soldati”, canzone di anonimo autore settecentesco. Si trova pubblicata, per esempio, in un’edizione del 1800 per i tipi dell’editore Solbrigsche Buchdruckerey.
Interpretata dal duo folk Zupfgeigenhansel (Erich Schmeckenbecher e Thomas Friz) nel disco intitolato “Volkslieder 2” del 1977.
Anche questo brano – così come il cinquecentesco Ein neu Lied Herr Ulrichs von Hutten - compare ne “Il Gallo Rosso”, l’unico disco di un musicista, etnomusicologo e sociologo tedesco pressochè dimenticato, Uwe Hermann, prematuramente scomparso nel 1980 in uno scontro automobilistico con alcuni soldati americani ubriachi. “Il Gallo Rosso”, del 1979, è stato ripubblicato di recente, nel 2011, dalla Nota, casa editrice e discografica di Udine.
Originariamente pubblicata nel 1979, la raccolta di canti politici, di protesta e popolari raccolti e reinterpretati da Uwe Hermann, costituisce... (continuer)
O wunderbares Glück!
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/6/2014 - 11:33
La Lettre de l'Oncle Hopner
La Lettre de l'Oncle Hopner
Canzone française – La Lettre de l'Oncle Hopner – Marco Valdo M.I. – 2014
Le Livre Blanc 4
Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH » publié en langue allemande – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.
Il faut se ressouvenir, Lucien l'âne mon ami, qu'il s'agit ici d'histoires, de raconter des histoires et que les histoires, toujours, s'insèrent dans l’Histoire.
Quelle histoire ! Que me contes-tu là ? Et de quelle histoire finalement me parles-tu ? C'est à n'y rien comprendre. On était – il y a quelques années, j'en conviens – dans une école du côté de Prague, il y avait un professeur qui marchait au plafond et des autorités en panique... (continuer)
Canzone française – La Lettre de l'Oncle Hopner – Marco Valdo M.I. – 2014
Le Livre Blanc 4
Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH » publié en langue allemande – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.
Il faut se ressouvenir, Lucien l'âne mon ami, qu'il s'agit ici d'histoires, de raconter des histoires et que les histoires, toujours, s'insèrent dans l’Histoire.
Quelle histoire ! Que me contes-tu là ? Et de quelle histoire finalement me parles-tu ? C'est à n'y rien comprendre. On était – il y a quelques années, j'en conviens – dans une école du côté de Prague, il y avait un professeur qui marchait au plafond et des autorités en panique... (continuer)
Une loi transgressée une fois
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 12/6/2014 - 10:42
Copa de Sangue
O GIGANTE voltou, mas não pra manifestação
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 12/6/2014 - 09:37
Evenu Shalom Alehem
anonyme
Non è il saluto dei primi cristiani ma l'antichissimo saluto ebraico "la pace sia con voi", letteralmente "portiamo pace su di voi", in lingua aramaica. L'ultima parola "aleihem, alekhem, alekhe"… è di difficile trascrizione per l'aspirazione alla "calabrese" dopo la prima e molto chiusa: a-lei-kh-m , ed altro non è che il saluto in lingua araba salam aleikhum da cui deriva anche l'espressione figurata "fare un sacco di salamelecchi" ovvero sbracciarsi enormemente per un gran saluto formale anche un po' esagerato.
Davide Giamp 11/6/2014 - 19:20
Sognando
Grazie a tutti, anche ai livornesi (diavoli accesi), che se non ci mettono almeno un tentativo di far ridere, non si sentono tali. Sì, Riccardo, le diatribe regionalistiche lasciano il tempo che trovano e sono - forse - divertenti soltanto al bar con gli amici. Qui parliamo di questa canzone che, pian piano, sta sorgendo dal dimenticatoio dove era stata relegata. Lo dimostra il fatto che nonh ho mai potuto toglierla dal repertorio fin dall'anno in cui l'ho scritta (1971) e vi assicuro che cantarla nei concerti non è stato sempre facile in quegli anni....
Don Backy 11/6/2014 - 18:09
Un giorno di festa
2014
Un giorno di festa
La crisi si sente e colpisce tutti, soprattutto noi gente di strada. Era già difficile poter trovare lavoro per i figli appena usciti dalla loro esperienza scolastica, ma in questo ultimo periodo sono tanti..troppi anche i papà che sono stati licenziati e cercano un'occupazione che in età adulta è ancora più difficile da trovare. Ma le giornate obbligatoriamente "libere" di padri e figli disoccupati hanno l'aspetto positivo di far scoprire aspetti personali gli uni degli altri che mai sarebbero emersi in tempi "occupati". Complicità e solidarietà di padre e figlio possono portare anche speranza e ottimismo, così da vivere un giorno senza occupazione come "un giorno di festa"
Un giorno di festa
La crisi si sente e colpisce tutti, soprattutto noi gente di strada. Era già difficile poter trovare lavoro per i figli appena usciti dalla loro esperienza scolastica, ma in questo ultimo periodo sono tanti..troppi anche i papà che sono stati licenziati e cercano un'occupazione che in età adulta è ancora più difficile da trovare. Ma le giornate obbligatoriamente "libere" di padri e figli disoccupati hanno l'aspetto positivo di far scoprire aspetti personali gli uni degli altri che mai sarebbero emersi in tempi "occupati". Complicità e solidarietà di padre e figlio possono portare anche speranza e ottimismo, così da vivere un giorno senza occupazione come "un giorno di festa"
Dai divertiamoci non disperiamoci adesso
(continuer)
(continuer)
envoyé par Donquijote82 11/6/2014 - 15:35
L'estaca
Affabulando di άμαξα e di αμάξι, mi accorgo solo adesso e per caso di essere finito in un fosso etimologico con tutti questi carri e carretti: altro che parola turca, è greca che di più non si può! Su di una ἄμαξα per es. andò Nausicaa al fiume (Od. VII, 37). Era il carro a quattro ruote. Mi consolo vedendo che il Babiniotis lo descrive con un solo asse, forse confondendo ἄμαξα (o anche ἀμᾶξα) con ἅρμα, il carro da guerra (e ancora oggi il carro armato viene così chiamato ufficialmente, al posto del più familiare τανκ). Ho fatto confusione con αραμπάς (dal turco "araba", a sua volta dal persiano): ma la Repubblica avrebbe il diritto di farsi restituire la mia maturità classica, che mi riconobbe nel lontano 1960.
Gian Piero Testa 10/6/2014 - 09:21
Leaving On A Jet Plane
The song was repurposed with a new meaning that belied the literal lyrics. We looked forward to the "leaving on a jet plane" and the rest of the words were either ignored or reimagined to fit into the "going home" theme. We arrived and departed on civilian chartered commercial airliners flown by the contractor World Airways. The dream was the moment the plane taking us home would lift off the runway, which would be the gateway moment back to reality. Everything was surreal until then. You had to be there.
You Had to Be There to Get It 10/6/2014 - 01:31
Lamentu d’una matri
d'après la version italienne – LAMENTO DI UNA MADRE – Salvatore Quasimodo – 1954
d'une chanson sicilienne - LAMENTU D’UNA MATRI – Ignazio Buttitta - 1947-53
d'une chanson sicilienne - LAMENTU D’UNA MATRI – Ignazio Buttitta - 1947-53
LAMENTATION D'UNE MÈRE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 9/6/2014 - 21:42
Dint' 'o mercato
Si veda la ricca introduzione a 'O cunto 'e Masaniello.
Bernart Bartleby 9/6/2014 - 15:21
Hiroshima
[2008]
Parole e musica di Gianni Lamagna.
Nel disco intitolato “Ninna nanna senza nome”.
Parole e musica di Gianni Lamagna.
Nel disco intitolato “Ninna nanna senza nome”.
Radio Tokyo informa che
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/6/2014 - 14:51
Parcours:
Hiroshima e Nagasaki 広島市 - 長崎市
Ninna nanna senza nome
[2008]
Parole e musica di Gianni Lamagna.
La canzone che dà il titolo al disco.
Parole e musica di Gianni Lamagna.
La canzone che dà il titolo al disco.
‘E criature chiagneno
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/6/2014 - 14:45
Parcours:
Violence sur l'enfance
Sotto il velo del cielo
[1998]
Nel disco intitolato “Pesce d' 'o Mare”.
Nel disco intitolato “Pesce d' 'o Mare”.
La terra gira da una parte e poi dall'altra,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/6/2014 - 14:13
Tzigari
[1996]
Nel disco intitolato “Incanto acustico”
Nel disco intitolato “Incanto acustico”
Tzigari,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/6/2014 - 14:06
Parcours:
Les Roms, le racisme, Porrajmos
Gli occhi di Salgado
[2001]
Nel disco intitolato “La voce del grano”.
Parole di Pasquale Ziccardi
Musica di Corrado Sfogli, Michele Signore e Pasquale Ziccardi.
Nel disco intitolato “La voce del grano”.
Parole di Pasquale Ziccardi
Musica di Corrado Sfogli, Michele Signore e Pasquale Ziccardi.
Senza parla',
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/6/2014 - 12:08
Parcours:
Violence sur l'enfance
Terra bruciata
[1992]
Scritta da Carlo Faiello (Napoli, 10 ottobre 1958), cantautore e compositore italiano, membro della N.C.C.P. negli anni 90.
Nel disco intitolato “Medina”.
Terra bruciata, “terra dei fuochi”…
Scritta da Carlo Faiello (Napoli, 10 ottobre 1958), cantautore e compositore italiano, membro della N.C.C.P. negli anni 90.
Nel disco intitolato “Medina”.
Terra bruciata, “terra dei fuochi”…
Terra bruciata mille culure cunzumate
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/6/2014 - 11:47
Parcours:
Guerre à la Terre, La Mafia et les mafias
Lacreme 'e cundannate
Anche nei dischi “Jesce Sole” di Marina Pagano (1973) e “Noi chiamammo Libertà” realizzato nel 1976 dal Gruppo Sperimentale di Canto Popolare con Margot e Fausto Cigliano, a cura di Anton Virgilio Savona.
Bernart Bartleby 9/6/2014 - 11:06
Animal
[2013]
Album Archer
Album Archer
What kind of animal are you?
(continuer)
(continuer)
envoyé par Daniel(e) BELLUCCI 8/6/2014 - 11:16
Desculpe, Neymar
Il cantautore brasiliano dà voce alla parte critica del Paese, che si oppone alla Coppa del mondo e invita a boicottarla
Articolo
Articolo
Desculpe, Neymar
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 8/6/2014 - 09:33
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Cantata dalla vincitrice dell'edizione spagnola di "Operazione Trionfo" questa rischia di essere una delle canzoni più banali della nostra raccolta...