Canzone francese – IL GRANDE SALTO AL SOFFITTO – Marco Valdo M.I.
IL LIBRO BIANCO 1
Opera-raconto contemporanea in episodi multipli, tratta del romanzo di Pavel KOHOUT “WEISSBUCH„ (Il Libro bianco) pubblicato in lingua tedesca – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – nel 1970 e particolarmente dall'edizione francese « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduzione di Dagmar e Georges Daillant, pubblicata da Juillard a Parigi nel 1972.
Eccomi, Lucien l'asino amico mio, e per contraccolpo anche tu finalmente all'alba di una nuova avventura, di una nuova serie di canzoni scritte specialmente per le Canzoni Contro la Guerra. Non so del resto se quest'attenzione piacerà loro…
E come al solito, dice l'asino Lucien sorridendo, aspetteremo i musicisti… Peraltro, mi chiedo dove si siano nascosti. Forse si sono smarriti nello spazio… Tutto è possibile, se è vero che un uomo può camminare sul... (continuer)
La traduzione di Riccardo non fa una grinza, ma i versi:
"Trzeba jeszcze się dozbroić
Nie pozwolić się przegonić"
sono più ironici e li renderei come:
"Bisogna riarmarsi ancora (armarsi in maniera maggiore)
Non permettere che ci superino (sorpassino)"
Salud!
Non so, se lo sai, caro Bart, ma Żubrówka viene bevuta "alla russa", cioé, si comincia a mangiarci sopra solamente dopo il terzo bicchiere (da noi per i bichieri si intendono questi da 0,25 l). In più, ho cercato sempre di seguire tutti i gradi della classica "borrachera" spagnola presentati da Paolo Rossi nel suo spettacolo su Kowalski...noblesse oblige.
Un saluto posseduto
SVOLGIMENTO: E' un uomo che non ho mai incontrato, ma credo di avere in comune con lui molte se non moltissime passioni musicali. Ho cercato di inviare testi che amavo o che mi sembravano irrinunciabili, ma quasi sempre erano già presenti tradotti da lui; ho frugato alla ricerca di canzoni che non avevo mai affrontato ma che mi attiravano da anni e indovinate chi li aveva già tradotte: sempre lui; con emozione e sorpresa ho conosciuto nuovi testi formidabili che naturalmente aveva inserito lui. Ora su di lui c'è "la vasta ombra di un dilemma" e la risoluzione a cui è arrivato scioglie brillantemente anche i miei problemi, che sono esattamente uguali ai suoi, sottoscrivo pienamente le prime 6 righe che introducono questo ennesimo capolavoro dei Malicorne e per festeggiare invio subito una canzone di Tonino Zurlo e una dei Quilapayun.
FIRMATO: Flavio Poltronieri
Questa canzone è stampata nella mia memoria da tre anni e il mitico Andrea Parodi è più in alto di molti altri cantanti come Domenico Modugno, Max Pezzali e Piero Pelù ma pochi lo ricordano per quello che è;
FORZA ANDREA SOPRAVVIVI NEI RICORDI DI TUTTI E PORTACI CONSIGLIO!
Frammento di versione in onore di Rosa Luxemburg risalente alla fine degli anni 60, come ricordata da Luigi Manconi, all’epoca militante in Lotta Continua.
Testo trovato su “La musica è leggera. Racconto su mezzo secolo di canzoni”, di Luigi Manconi, Il Saggiatore, 2012.
LUXEMBURG ROSA
La chiamavano Luxemburg Rosa metteva le masse
metteva le masse metteva le masse
la chiamavano Luxemburg Rosa metteva le masse sopra a ogni cosa.
Appena giunta alla stazione della città di Berlino
tutti si accorsero al primo sguardo
che era venuta per fare casino.
C’è chi il casino lo fa per gioco
e chi lo fa per professione
Luxemburg Rosa né l’uno né l'altro lei
lo faceva per passione.
Bernart Bartleby 21/5/2014 - 21:13
Questa pagina è un ben garbuglio, però. Forse converrebbe creare anche le pagine autonome per le due canzoni di Fabrizio che seguono. Potrei contribuire allora con la mia versione di "Marinella". Che ne dite?
Su più siti ho trovato questa poesia datata al 1985. Il riferimento a Dayan (che è scomparso nel 1981) fatto da Turoldo nella sua introduzione consentirebbe invece, secondo me, di datarla al periodo della guerra dei Sei Giorni (1967) o del Kippur (1973), quando Dayan era effettivamente un personaggio al centro delle cronache internazionali...