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A Night to Remember

A Night to Remember
Parole e musica di Jeremy Taylor.
Nel suo disco dal vivo “Live in Chicago” del 2005
Testo trovato su 3rd Ear Music

Nei pressi di Grahamstown, Sudafrica, notte del 18 agosto 1977.
Due agenti della South African Police hanno allestito un posto di blocco. Hanno l’ordine di intercettare ed arrestare un “kaffir”, un negro che pare abbia pisciato troppo lungo e deve essere fermato.
Si aspettano anche che il ricercato sia accompagnato da qualcuno di quegli spregevoli bianchi traditori ebrei comunisti che se la fanno coi sovietici...
I due aspettano pazienti, parlando in afrikaans del più e del meno: il dovere, l’ordine, quel che ha detto loro il superiore, che è Dio ad aver creato differenti i bianchi e i neri, come il sole e la luna, che non possono mescolarsi mai, checchè ne dicano gli agitatori, sporchi kaffir o bianchi comunisti...
Poi il rumore di un’auto, fari nel buio...
“Fermate... (continuer)
The night is dark and starry
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/5/2014 - 22:56
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Black-White Calypso

Black-White Calypso
[1961]
Parole e musica di Jeremy Taylor
Canzone inclusa nello spettacolo intitolato “Wait A Minim!”

Un classico di Jeremy Taylor offerto all’interno di uno spettacolo musicale, diretto da Leon Gluckman, che andò in scena a Londra a metà degli anni 60. In Sudafrica, ovviamente, non fu mai rappresentato durante l’epoca dell’Apartheid. E anche in Gran Bretagna l’ultima strofa, quella che parla di coppie miste come soluzione al problema di pelli troppo scure o troppo bianche, fu censurata. (fonte: 3rd Ear Music)
The other day reading Drum magazine
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/5/2014 - 22:07
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Piece of Ground

Piece of Ground
[1964]
Parole e musica di Jeremy Taylor
Canzone inclusa in uno spettacolo intitolato “Wait A Minim!”

Interpretata da Miriam Makeba e da Vusi Mahlasela, tra gli altri.
(Bernart Bartleby)
When the white man first came here from over the sea
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/5/2014 - 21:40
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Huberta (a True Story. Details Culled From the Library of the Johannesburg Sunday Times)

Huberta (a True Story. Details Culled From the Library of the <Em>Johannesburg Sunday Times</Em>)
Parole e musica di Jeremy Taylor (1937-), cantautore folk anglo-sudafricano.
Nel disco live alla Eton Art School, “Sydney Carter & Jeremy Taylor at Eton”, 1967.
Con Sydney Carter.
Testo trovato sul solito magico Mudcat Café

Jeremy Taylor è inglese ma ha vissuto per decenni in Sudafrica. Là si è inventato uno stile del tutto personale fondato su di una solida preparazione musicale folklorica tipicamente britannica ma caratterizzato da performance di sapore cabarettistico, con canzoni piene di umorismo il cui sottotesto è quasi sempre la denuncia politica e sociale, delle contraddizioni e delle idiosincrasie della società moderna. Così, nonostante la sua delicatezza e simpatia, ed il grande apprezzamento del pubblico, le storie solo apparentemente buffe ed innocenti proposte da Jeremy Taylor non furono gradite dalle autorità sudafricane nell’era dell’Apartheid, e l’intera sua produzione... (continuer)
I'll tell you the story of Huberta the Hippopotamus,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/5/2014 - 21:24
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Standing in the Rain

Standing in the Rain
[1965]
Parole e musica di Sydney Carter
Nel disco live alla Eton Art School, “Sydney Carter & Jeremy Taylor at Eton”, 1967.
Con Jeremy Taylor (1937-), cantautore e cantante folk anglo-sudafricano.

Canzone che, sotto le mentite spoglie di una Christmas carol, denuncia con ferocia l’ipocrisia, l’egoismo ed il razzismo dei so-called cristiani... Lo sconosciuto che arriva, forse per cercare un riparo ed un tozzo di pane, forse per annunciare la lieta novella, è lasciato fuori nel gelido inverno...
No use knocking on the window
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/5/2014 - 20:18
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Friday Morning

Friday Morning
[1966]
Parole e musica di Sydney Carter (1915-2004), poeta, cantautore e musicista folk inglese.
Nel suo disco intitolato “Lord of the Dance - Carols & Ballads”, con Martin Carthy, Johnny Scott Trio e Mike Sammes Singers.

Un condannato a morte riflette sull’origine dell’ingiustizia rivolgendosi ad un altro prigioniero, un falegname, destinato come lui ad essere crocifisso...
It was on a Friday morning
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/5/2014 - 14:54
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The Devil Wore a Crucifix

The Devil Wore a Crucifix
[1966]
Parole e musica di Sidney Carter (1915-2004), poeta, cantautore e musicista folk inglese.
Nel suo disco intitolato “Lord of the Dance - Carols & Ballads”, con Martin Carthy, Johnny Scott Trio e Mike Sammes Singers.
The devil wore a crucifix.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/5/2014 - 14:26
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John Ball

John Ball
[1981]
Parole e musica di Sidney Carter (1915-2004), poeta, cantautore e musicista folk inglese.
Nel disco collettivo intitolato “Lovely in the Dances: Songs of Sydney Carter”, con lo stesso autore e molti grandi nomi del folk britannico, a partire da Maddy Prior e John Kirkpatrick.
Testo trovato sul solito ineguagliabile Mudcat Café

Una canzone, quasi infantile, sicuramente cristiana (nel senso profondo dell’aggettivo) che parla di amore, di amicizia, di rispetto reciproco, di uguaglianza...
E’ dedicata a John Ball (1338-1381), un predicatore, un “lollard” (seguace della filosofia egualitarista di John Wycliffe), un prete perseguitato e scomunicato dalla Chiesa inglese. “Lollards” - l’etimologia è incerta: zizzania (da lolium), o “borbottanti” (dal neerlandese lollaerd), o da Lolhard, nome di un francescano convertito al valdismo e poi bruciato come eretico nel 1370... - erano chiamati... (continuer)
Who’ll be the lady, who will be the lord
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/5/2014 - 12:12
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Transgresores de la ley

Transgresores de la ley
[2013]

Album :Transgresores de la ley
Techo, tierra, pan, educaución
(continuer)
envoyé par adriana 17/5/2014 - 11:50

Wat Tyler

Wat Tyler
[1817]
Canzone che apre l’Atto II di quest’opera intitolata dallo scrittore romantico Robert Southey al fabbro ribelle Wat Tyler, ucciso a tradimento dai tirapiedi di re Riccardo II nel 1381.
Il verso introduttivo, ripetuto in chiusura, è attribuito a John Ball (1338-1381), un “lollard”, un prete che predicava la riforma della Chiesa e della società feudale.

John Ball era un prete o, meglio, un predicatore, seguace di John Wycliffe (1320-1384), un filosofo e teologo precursore della Riforma protestante, uno bollato come eretico, che batteva molto sui principi di eguaglianza sociale e che entrò in rotta di collisione sia con la Chiesa che con il re di allora, Edoardo III. E così accadde pure al suo allievo: John Ball fu più volte incarcerato e quindi scomunicato dall’Arcivescovo di Canterbury. Quando nel 1381 Wat Tyler e i suoi contadini si ribellarono in armi contro i nobili feudatari... (continuer)
“When Adam delv'd, and Eve span,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/5/2014 - 07:40
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La complainte du coureur de bois

La complainte du coureur de bois
Tradizionale/Traditionnel
Arrangiamento/Arrangement: Malicorne
Album: L'Extraordinaire Tour de France d'Adélard Rousseau, dit Nivernais la clef des cœurs, Compagnon charpentier du devoir [1978]

Il quinto album dei Malicorne, uscito nel 1978, ha un titolo chilometrico ed è un concept album del tutto sui generis; è infatti formato interamente da canzoni tradizionali riarrangiate dal gruppo. L'idea concettuale fu quella di collegare tutte le canzoni tradizionali (alcune delle quali molto antiche) in modo da presentarle come un viaggio attraverso la Francia intrapreso da Adélard Rousseau, un “compagnon du devoir” immaginato da Gabriel Yacoub.

Nella Francia tradizionale, i “compagnons du devoir” erano gli eredi del Compagnonnage, nato all'epoca dei grandi cantieri medievali sorti per l'edificazione delle cattedrali (quindi nel XII secolo, oppure ancora prima anche se mancano le testimonianze... (continuer)
Écoutez-tous mes bons amis
(continuer)
17/5/2014 - 01:00
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Le Blues de la Porte D'Orléans

Le Blues de la Porte D'Orléans
dall'album "Laisse béton" del 1977

Divertente presa in giro da parte di quel ragazzaccio di Renaud dei vari movimenti indipendentisti e autonomisti, che pure "non hanno mica tutti i torti". Renaud sembra quasi anticipare Fabrizio De André che dichiarava scherzosamente "sono così favorevole al decentramento che darei autonomia anche ai condomini".

Nel blues della Porta d'Orléans Renaud si batte invece per l'indipendenza del XIV arrondissement, il quartiere periferico a sud di Parigi dove è nato e cresciuto. Il finale con gli "sbirri che sono uguali al resto della capitale" sta lì a ricordarci che è inutile battersi per l'indipendenza per poi sostituire la repressione di uno stato centrale con la medesima repressione in scala regionale...
Puisque les Basques et les Bretons
(continuer)
16/5/2014 - 23:11
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Tres veces mojado

Tres veces mojado
[1988]
Trovo la canzone nell’album intitolato “Idolos del pueblo”.

Era anche nella colonna sonora di un film musicale messicano intitolato - per l’appunto - “Tres veces mojado”, diretto nel 1989 da José Luis Urquieta, con Los Tigres del Norte addirittura nel cast.

Storia di un “indocumentado” salvadoregno che attraversa Messico e Guatemala per raggiungere gli Stati Uniti... “Mojado tres veces”, letteralmente “tre volte bagnato”, come chi attraversa tre fiumi (o tre frontiere) a guado...
Cuando me vine de mi tierra El Salvador
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/5/2014 - 23:07

Le grand bond au plafond

Le grand bond au plafond
Le Grand Bond Au Plafond

Canzone française – Le Grand Bond Au Plafond – Marco Valdo M.I. – 2014

Le Livre Blanc 1

Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH »publié en langue allemande - Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.

Me voici, Lucien l'âne mon ami, et par ricochet, toi aussi, finalement à l'aube d'une nouvelle aventure, d'une nouvelle série de chansons écrites spécialement pour les Chansons contre la Guerre. Je ne sais d'ailleurs si cette attention leur plaira...

Et comme à l'ordinaire, dit l'âne Lucien en souriant, nous attendrons les musiciens... Je me demande d'ailleurs où ils restent. Peut-être se sont-ils égarés dans l'espace... Tout est possible à partir... (continuer)
Adam, Adam, mon fils, où es-tu ?
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 16/5/2014 - 22:55
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El Muro (de la Vergüenza)

El Muro (de la Vergüenza)
[2007]
Nell’album dal vivo intitolato “Directo desde el otro lado”

“E il muro della vergogna io lo attraverserò come l’Arco di Trionfo, e quando sarò dall’altra parte sul vostro bel muro io me lo scrollerò, ci piscerò e ci cagherò pure...”

Una canzone giustamente dedicata al Muro della Vergogna, così i messicani chiamano la barriera di separazione tra Stati Uniti d'America e Messico.
Nei primi anni 90 fu eretta una barriera d’acciaio di 30 km tra San Diego e Tijuana... Il confine però è lungo più di 3.000 km, e così nel 2005, su proposta di un parlamentare repubblicano della California, il Senato ha approvato la costruzione di un “Muraglia cinese” lunga 1.123 km, progetto poi ridimensionato nel 2006 a “soli” 595 km, più 800 km di barriere “leggere”... In alcuni ampi tratti desertici, dove le dune sono in movimento, è stata progettata un’impressionante “barriera flottante”...

Il numero... (continuer)
Ora sí ya me voy ahí nos vemos
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/5/2014 - 22:30
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Wat Tyler

Wat Tyler
[1985]
Scritta da Ralph McTell e Simon Nicol
Nell’album intitolato “Gladys' Leap”
Testo trovato sull'imprescindibile Mudcat Café

Letta The Rhythm of Time, la magnifica poesia di Bobby Sands contribuita e tradotta da Riccardo, mi sono subito chiesto chi fosse il citato Wat Tyler...

Risposta: un soldato e poi fabbro inglese del 300 che decise di ribellarsi al re e ai signori feudali che imponevano continue nuove gabelle per finanziare le loro corti e le loro scorribande e scaramucce... Wat Tyler e i suoi contadini dovevano avere ben chiaro chi fossero gli affamatori: infatti decollarono l’arcivescovo di Canterbury e, in rapida successione, il nipote di Riccardo II, all’epoca giovanissimo neocoronato. I consiglieri di quest’ultimo suggerirono al re di incontrare i rivoltosi e di abolire le tasse inique... Così Wat Tyler si recò all’incontro con Riccardo II, da solo, senza scorta, sottovalutando... (continuer)
And on the field at Blackheath
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/5/2014 - 20:55
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Shock

Shock
[2011]
Parole e musica di Ana Tijoux, musicista franco-cilena, figlia di esuli durante la dittatura di Pinochet.
Nell’album intitolato “La bala”

Canzone dedicata alle grandi mobilitazioni che gli studenti cileni organizzarono nel 2011 contro i pesanti tagli alla scuola statale e pubblica e contro la privatizzazione strisciante degli atenei, una tendenza accelerata pesantemente dopo l’avvento al potere della destra guidata dall’impresario e paperone Sebastián Piñera.
Veneno tus monólogos
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/5/2014 - 18:56
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Un riparo per noi

Un riparo per noi
"Un riparo per noi"
La recensione di questo brano, non fa una grinza su quello che è il contenuto del relativo testo italiano,che ben ci sta tra la categoria delle (canzoni contro la guerra).
Ma volevo fare una considerazione e se mi permettete, anche una amichevole critica al sito:-

Come mai si è pensato di ricordare che questa canzone è un adattamento dell'originale "With a girl like you" e non si è invece pensato di ribadire e ricordare una grave omissione peché nel disco vengono dichiarati solamente due autori italiani e no quello della musica che è Reg Presley?
Vedi dati sul disco >http://www.45cat.com/record/scmq7021

Qualsiasi risposta, anche solo in maniera privata è da me gradita.

Distinti saluti
Ignazio Sulis
Ignazio 16/5/2014 - 17:59
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Todos somos ilegales / We Are All Illegals

Todos somos ilegales / We Are All Illegals
[2012]
Una canzone realizzata da Miles Solay e soci, con l’apporto di Tom Morello (Rage Against The Machine), Residente (Calle 13) e Chad Smith (Red Hot Chili Peppers), all’indomani del parere positivo della Corte Suprema sulla durissima legge anti-immigrazione varata dallo Stato dell’Arizona nel 2010, un provvedimento che aveva suscitato fortissime proteste in tutti gli USA per via degli enormi poteri riconosciuti alla polizia nella repressione dell’immigrazione illegale.
[Miles Solay]
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/5/2014 - 16:55
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Ave que emigra

Ave que emigra
[2012]
Parole e musica di Gaby Moreno, nata a Città del Guatemala nel 1981. Oggi vive a Los Angeles.
Vengo desde muy lejos
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/5/2014 - 16:24
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Querido FBI

Querido FBI
[2005]
Scritta da René Pérez Joglar (Residente) ed Eduardo José Cabra (visitante)
La canzone che ha rivelato il gruppo portoricano Calle 13. Prodotta e distribuita gratuitamente in Internet dalla White Lions Records.

Scritta a qualche ora dall’assassinio di Filiberto Ojeda Ríos (1933-2005), leader del gruppo armato indipendentista portoricano Ejército Popular Boricua (Los Macheteros), ucciso il 23 settembre da agenti dell’FBI venuti per arrestarlo nella sua casa di Hormigueros, Porto Rico. Ojeda Ríos fece resistenza all’arresto (cioè non si arrese), i federali americani aprirono il fuoco, lui rimase gravemente ferito e, privo di assistenza medica, morì dissanguato ben prima che la polizia facesse irruzione nell’edificio.

“Querido FBI” contiene anche un riferimento all’attentato dell’11 settembre 2001, per evidenziare che gli statunitensi, vittime del terrorismo, sono a loro volta dei... (continuer)
Esto es un mensaje de parte del residente 'e Calle 13 pa' to' el gobierno y pa' to' los puertorriqueños...
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/5/2014 - 16:04
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La socialdemocrazia

La socialdemocrazia
SOCIAL DEMOCRACY
(continuer)
envoyé par marco 16/5/2014 - 11:41
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Pa'l Norte

Pa'l Norte
[2007]
Parole di Residente
Musica di Visitante (la parte strumentale è mescolata con una melodia tradizionale venezuelana)
Nell’album intitolato “Residente o Visitante”.
Il brano è interpretato con la band cubana degli Orishas.
Introduzione: Cancion mixteca
¡Qué lejos estoy del suelo donde he nacido!
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/5/2014 - 11:03

La chanson des fusillés de Fourmies (La Marseillaise fourmisienne)‎

anonyme
La chanson des fusillés de Fourmies (La Marseillaise fourmisienne)‎
Stamattina su Radio1 hanno detto che è stato ritrovato uno spartito autografo del compositore e violinista piemontese Giovanni Battista Viotti (1755-1824) con la musica de "La Marseillaise". Lo spartito sarebbe datato 1781.

Potrebbe darsi quindi che l'autore della musica del celebre inno rivoluzionario (e poi nazionale) francese sia un italiano e non Rouget de l'Isle, il quale ne scrisse certamente le parole nel 1792.
Fino ad oggi Giovanni Battista Viotti veniva ritenuto soltanto uno dei primi ad aver riutilizzato il tema (nei suoi "Six quatuors d'air connus, dialogués et variés, op. 23, del 1795).
Se così fosse, la musica de "La Marseillaise" non sarebbe nata affatto in ambito rivoluzionario, visto che il Viotti era un musico di corte, nelle grazie addirittura di Maria Antonietta. Infatti nel 1792 Viotti fu costretto a scappare a Londra... e Rouget de l'Isle gli fregò il suo "Tema e variazioni in do maggiore" e ne fece "La Marseillaise".

Trovo ora conferma alla notizia sia su it.wikipedia che su L'Espresso.
Bernart Bartleby 16/5/2014 - 09:31
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Analfabetizzazione

Analfabetizzazione
ANALPHABETIZATION
(continuer)
envoyé par marco 16/5/2014 - 01:13
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El Hielo (ICE)

El Hielo (ICE)
[2013]
Nell’album intitolato “Treinta días”
Ice. Water Frozen Solid.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/5/2014 - 22:25
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Ilegal, ¿Y Qué?

Ilegal, ¿Y Qué?
[1992?]
Nelle compilation “Los Crudos - 1492-1992, 500 años de violación y asesinatos” (1992) e “Los Crudos – 1991-1995. Los primeros gritos” (1997).
Llegamos buscando una vida mejor
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/5/2014 - 21:58
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Anarchista

Anarchista
Version française – ANARCHISTE – Marco Valdo M.I. – 2014
d'après la version italienne de Krzysiek Wrona
d'une
Chanson polonaise – Anarchista – Dezerter – 2001
ANARCHISTE
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 15/5/2014 - 18:07
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Migra

Migra
[1999]
Scritta da Santana, Rachid Taha e Tony Lindsay.
Nell’album intitolato “Supernatural”
Migra Migra
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/5/2014 - 17:55
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Matamoros Banks

Matamoros Banks
[1996-2004]
Parole e musica di Bruce Springsteen.
Nell’album intitolato “Devils & Dust” pubblicato nel 2005.

“Each year many die crossing the deserts, mountains, and rivers of our southern border in search of a better life. Here I follow the journey backwards, from the body at the river bottom, to the man walking across the desert towards the banks of the Rio Grande.”

“Ogni anno molti muoiono attraversando deserti, montagne e fiumi nei pressi del nostro confine meridionale, mentre sono in cerca di una vita migliore. In questa canzone seguo un viaggio a ritroso [dalla morte alla vita, da nord a sud] quello di un corpo sul fondo del fiume, un cadavere che era stato un uomo in cammino nel deserto verso le rive de Rio Grande” (Bruce Springsteen)
For two days the river keeps you down
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/5/2014 - 17:30
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Proud to Be Black

Proud to Be Black
[1985-86]
Scritta da Joseph "Run" Simmons e Darryl "D.M.C." McDaniels.
Nell’album intitolato “Raising Hell” pubblicato nel 1986
[Run]
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/5/2014 - 16:46
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The Blanket of Night

The Blanket of Night
Elbow close their The Take Off and Landing of Everything album with this ballad about the major UK political parties' attitude to immigrants. Guy Garvey told Mojo magazine: "It's about a couple at sea, refugees escaping a bad situation. When even Labour is campaigning on immigration trying to make the country's ills the fault of such people... well, nothing's ever made me so angry. I wrote it in 20 minutes, which tells me it came from the gut."
The song depicts a refugee husband and wife in a boat at night on a rough sea. "That was to illustrate that, while both political parties are blaming the country's problems on immigrants, there are people who are dying to get into the country," Garvey told Uncut magazine. "It's so irresponsible to blame immigrants for our problems, those politicians should be ashamed of themselves."

Gli Elbow chiudono il loro “The Take Off and Landing of Everything... (continuer)
Bernart Bartleby 15/5/2014 - 14:21
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Taliban Fighting Man

Taliban Fighting Man
"I got a pissed off wife but I guess that's life for a Taliban fighting men... Still this ain't no blues it's the life that I choose of a Taliban fighting man..."

Mi sembra proprio una bella celebrazione del coraggio e dell'abnegazione dei Marines, altro che CCG!

D'altra parte, la biografia dell'autore di questa canzone parla chiaro: ministero degli esteri australiano, peacekeeper, coordinatore nelle task force di ricostruzione in Afghanistan, aquartierato in un paio di basi militari, intrattenitore per le truppe... Tutti i link che lo riguardano su en.wikipedia puntano sul ministero della difesa australiano...

Insomma, un "australiano tranquillo"...
Bernart Bartleby 15/5/2014 - 13:13
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Wake Up My Children

Wake Up My Children
1969
Siren

(Kevin Coyne/Dave Clague/NickCudworth)
Wake up my children
(continuer)
envoyé par donquijote82 15/5/2014 - 10:16
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Pane prezidente

Pane prezidente
Panie prezydencie
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 15/5/2014 - 08:08
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Il Diavolo c’è

Il Diavolo c’è
È morto H.R. Giger
krzyś 15/5/2014 - 05:15
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Pane prezidente

Pane prezidente
Ho deciso di proporre la canzone di Nohavica più che l'altro per il suo impatto "antigueresco" presente nella versione polacca, che per quanto satirica, è molto più esplicità.
SIGNOR PRESIDENTE
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 15/5/2014 - 00:09
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Pane prezidente

Pane prezidente
d'après la version italienne de Linda Kohlerova
d'une chanson tchèque – Pane prezidente – Jaromír Nohavica – 2006

Voici donc une chanson tchèque..., dit Lucien l'âne en riant de plaisir. Moi, j'aime les chansons tchèques... une chanson du pays de Chveik, le terroriste malgré lui (La chanson de Chveik le soldat) et d'Adam Juracek, autre grand perturbateur... Le pays aussi de leurs auteurs Jaroslav Hasek et Pavel Kohout... Ce doit être drôle, cette chanson ou en tous cas, assez ironique, j'imagine...

Oui, mon ami Lucien l'âne, une chanson tchèque drôle et de surcroît, à portée universelle. En somme, comme les héros auxquels tu viens de faire allusion. Au passage, tu remarqueras que la chanson commence très exactement comme Le Déserteur de Boris Vian, chanson qui inaugura ce site des Chansons contre la Guerre.

De toute façon, c'est une bonne idée d'écrire au Président, car – en général... (continuer)
MONSIEUR LE PRÉSIDENT
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 14/5/2014 - 22:10
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Tom Paxton: I'm Changing My Name to Chrysler

Tom Paxton: I'm Changing My Name to Chrysler
[1979]
Parole e musica di Tom Paxton.

Una canzone che non starebbe forse male nel percorso sulla Guerra del Lavoro, ma che per pudore - viste le tante tragedie sul lavoro accadute anche in questi giorni, prima fra tutte quella nella miniera di carbone di Soma in Turchia - preferisco proporre come Extra, dato il suo tenore allegro, benchè satirico...

Tom Paxton scrisse “Ho deciso di cambiare il mio nome in Chrysler” nel 1979 quando l’influente businessman Lee Iacocca, entrato l’anno prima in Chrysler dopo essere stato silurato dai vertici Ford, accortosi che stava mandando dal culo l’azienda, chiese ed ottenne dal Congresso (e dal presidente Carter) un prestito da 1 miliardo e mezzo di dollari oltre a lucrose commesse militari. Un sistema mica male per evitare la bancarotta e rilanciare gli affari!

Oggi è il nostro brillante Marchionne ad aver cambiato il nome in Chrysler, e anche lui... (continuer)
Oh the price of gold is rising out of sight,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/5/2014 - 21:21
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Poor Swine

Poor Swine
 ALBUM: Blame It On The Night 
1974

(Kevin Coyne)

( Robert Olver has this "analysis" of the song which I think is really good:"The opening verse describes the funeral procession of 7 miners killed in a mining accident..."pit boots" are the big boots miners wear...members of the procession casting roses while ladies look down from windows and cry...our "poor swine" is the mine owner or boss who is heartsick about what's happened, but is blamed for it. In fact, this is one of my favorite Coyne songs. One of the great things about Kevin is that he often expresses sentiments that no one else does and this is a prime example. We often hear about the discrimination of the upper classes against the lower, but this is the only song I know of that talks about the reverse situation.")
See the red-neck climb the cobbled streets casting roses around
(continuer)
envoyé par Donquijote82 14/5/2014 - 20:23
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The Coal Miner Song

The Coal Miner Song
[2006]
Parole e musica di Jimmy Joe Lee
Nell’album intitolato “Made in America”

Uno struggente lamento del minatore di carbone...
Dedico il brano a tutti i minatori turchi che sono morti, che sono rimasti feriti, che sono sopravvissuti all’immane tragedia verificatasi oggi a Soma in quello che è sicuramente uno dei disastri minerari più gravi di sempre: 250 morti. Tra di loro anche un ragazzino di 15 anni.
Born and raised in a minin' town
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/5/2014 - 19:07
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Canto d'amuri

Canto d'amuri
[2014]

Album :Suttaterra

"CANTU D’AMURI: Un canto d’amore… una serenata ad una donna bellissima, un tempo nobile e ricca, adesso schiava, ridotta in miseria, costretta a mendicare, a dare il suo corpo in pasto a cani e porci… la Sicilia, terra maledettamente bella… un patrimonio artistico e naturale inestimabile, saccheggiato con arroganza e disprezzo dal colonizzatore di turno… abbandonato ed umiliato da un popolo tanto generoso, quanto spesso incapace di recuperare nell’animo un briciolo d’amor proprio… un canto di lotta e di riscatto… dedicato a tutti i siciliani che amano la propria terra… in particolare a chi ha avuto il coraggio di gridare fino alla morte… “la mafia è una montagna di merda!”…
Dal sito ufficiale del gruppo
Dintra un palazzu ci sta 'na signura
(continuer)
envoyé par adriana 14/5/2014 - 10:25
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Scendi giù

Scendi giù
[2014]

Album : Al monte



"È legato alla cronaca perché parla di uno che viene pestato in carcere, ma più in generale vuole essere un brano su un'ideale vendetta nei confronti della giustizia, dai secondini ai giudici. Nel nostro sistema uno va in galera perché ha rubato o si fa le pere: con il temine giustizia si perpetua un sistema che mette in galera le classi subalterne".

Intervista
Il detenuto
(continuer)
envoyé par adriana 13/5/2014 - 18:07
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When I Win the Lottery

When I Win the Lottery
[1989]
Nell’album intitolato “Key Lime Pie”
Well I lost an eye in Mexico
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/5/2014 - 15:55
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Desert!

Desert!
[1987]
Nell’album intitolato “IX”
Anche in “Alive in Poland” (a Katowice nel 1989) pubblicato poco prima dello scioglimento (la band si è poi ricostituita nel 2008).

Una canzone assolutamente antimilitarista e antinazionalista dalla storica band black/speed metal milanese fondata nel 1980 da Andy Panigada e Dario Carria (morto suicida poco dopo l’uscita di questo disco), con Alberto Contini alla voce.
The army always pretended to take
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/5/2014 - 15:26
Parcours: Déserteurs
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Rendition

Rendition
2007
Send Away the Tigers

The song "Rendition" concerns the act of extraordinary rendition, which has been described as a global system of human rights violations. The song is partly inspired by the academy award-winning 1982 film Missing starring Jack Lemmon.

Extraordinary rendition or irregular rendition is the apprehension and extrajudicial transfer of a person from one country to another. During the United States war on terror under the administration of President George W. Bush, the term became associated with US practices of abducting and transferring terrorism suspects to countries known to employ torture for the purpose of interrogation. The process has continued under the Barack Obama administration, though new rules have been put in place that claim to prevent torture of abducted individuals; in August 2009, U.S. Attorney General Eric Holder accepted the results of the Special... (continuer)
Rendition, rendition, blame it on the coalition
(continuer)
envoyé par Donquijote82 13/5/2014 - 13:37
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The Lee Shore

The Lee Shore
come ha scritto Enrico "The Lee Shore" dovrebbe essere un approdo riparato sulla costa "sottovento".
CCG Staff 13/5/2014 - 11:57
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Chain Gang Boun’

Chain Gang Boun’
[1940]
Incisa con il gruppo dei Carolinians in un 78 giri del 1940.
In seguito in alcune collezioni come “Josh White ‎– 1936-1941” (Wolf Records) e “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (Bear Family Records, 1996)
T'was on a Monday
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/5/2014 - 11:01
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(I’m Marching Down) Freedom Road

(I’m Marching Down) Freedom Road
[1942]
Versi del grande poeta afroamericano Langston Hughes.
Musica di Emerson Harper.
Registrata da Josh White (chitarra e voce) nel 1944.
Trovo il brano in un paio di collezioni: “That's Why We're Marching: World War II and the American Folksong Movement” (Smithsonian Folkways Records, 1996) e “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (Bear Family Records, sempre del 1996)

Se per i bianchi di sinistra, come Guthrie e Seeger, la guerra in Europa era una battaglia anti-fascista, una nuova Internazionale e “cantare canzoni di guerra non era poi diverso da cantare canzoni di lavoro”, per gli afroamericani come Josh White (anche lui, non a caso, collaborò strettamente con gli Almanac Singers) la guerra era pure un’occasione per ribadire che se la lotta è comune allora tutti sono uguali, bianchi e neri… “United we stand, divided we fall” sancisce anche la... (continuer)
Hand me my gun, let the bugle blow loud
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/5/2014 - 10:20
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You Better Get Ready

You Better Get Ready
[1942]
Parole e musica di Woody Guthrie.
Conosciuta anche con i titoli alternativi di “Sing On Brother, Sing!” e “The Devil’s Song”.
La canzone fu registrata per la prima volta nel 1944 dagli Union Boys, un “supergruppo” costituito da Burl Ives, Brownie McGhee, Sonny Terry, Tom Glazer e Pete Seeger.
Trovo il brano in un paio di collezioni: “That's Why We're Marching: World War II and the American Folksong Movement” (Smithsonian Folkways Records, 1996) e “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (Bear Family Records, sempre del 1996)

Il nostro menestrello dell’Oklahoma, preoccupato dalla guerra in Europa, incontra in sogno il Diavolo il quale gli dice di non avere indugi, che Hitler ed il nazismo sono peggio assai dell’Inferno e che pure il principe degli Inferi sta dalla parte di chi combatte un simile flagello e, anzi, promette a Guthrie che, una volta... (continuer)
I had a dream the other night.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/5/2014 - 09:39
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Houmani حومانــــــي

Houmani  حومانــــــي
Certo con tutto questo è molto comodo di non parlare della Siria, dove i soldi li fate tutti, Americani, Rusi, Turchi e Israelesiani, con un ampio apoggio della Dolce Vitosa Italia... che bello pantano de merda!
krzyś 13/5/2014 - 01:57
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Les imbéciles

Les imbéciles
Stupidi (o stupiti) navigano verso l'Europa, mamma! Mamma Lampedusa! Ma c'è problema, perché ... ferrovie funzionano male !
krzyś 13/5/2014 - 01:22




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