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Vecchie e nuove pulsioni pro-civili

Antiwar Songs Blog
Vecchie e nuove pulsioni pro-civili
Signor Presidente, ieri in occasione della Festa Nazionale della Liberazione dell’Italia dal Nazifascismo ha avuto modo di dichiarare quanto segue: Dobbiamo procedere – nella piena, consapevole valorizzazione delle Forze Armate che continuano a fare onore all’Italia – in un serio impegno di rinnovamento e di riforma, razionalizzando le nostre strutture e i nostri mezzi, come […]
Antiwar Songs Staff 2014-04-26 18:22:00

25 de abril 1974: O dia das surpresas

Antiwar Songs Blog
25 de abril 1974: O dia das surpresas
Ma quando ci riterranno ben sicuri, circondati da bastoni e da fortezze, crolleranno con fragore gli alti muri e arriverà il giorno delle sorprese. Così scriveva nel 1966 José Saramago in una profetica poesia (poi messa in musica da Manuel Freire) in cui, dopo aver tracciato un desolante ritratto della società portoghese sotto la dittatura, […]
Antiwar Songs Staff 2014-04-25 10:51:00
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The Return

The Return
[1915]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Battle” pubblicata nel 1915.
Musica di Vartan Aghababian (compositore, docente di teoria musicale al Boston University College of Fine Arts) e Ann Moss, soprano, dall’opera “Seven Songs” del 2003.

“Sorridevo al mio ragazzo, mio figlio che partiva per la guerra. Gli sorridevo solo per celare il mio terrore più grande: che, se non fosse morto, la guerra mi avrebbe restituito un estraneo.”
He went, and he was gay to go:
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/4/2014 - 15:23
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Breakfast

Breakfast
[1915]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Battle” pubblicata nel 1915.
Musica di Vartan Aghababian (compositore, docente di teoria musicale al Boston University College of Fine Arts) e Ann Moss, soprano, dall’opera “Seven Songs” del 2003.

Una poesia terribile che mescola quella che potrebbe essere una scena di vita quotidiana (il pasto, le chiacchiere, una scommessa sul calcio…) con la sequenza allucinante di un bombardamento che colpisce i soldati schiacciati in fondo ad una trincea…
We ate our breakfast lying on our backs,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/4/2014 - 15:07

Retreat

Retreat
[1916]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Friends” pubblicata nel 1916.
Musica di Philip Napier Miles (1865-1935), compositore, musicista e filantropo originario di Bristol.
Broken, bewildered by the long retreat
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/4/2014 - 13:19

Stow-on-the-Wold

Stow-on-the-Wold
[1918]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Whin” pubblicata nel 1918.
Musica di John Jeffreys (1927-2010) talentuoso compositore che negli anni 70, purtroppo, distrusse gran parte dei suoi lavori. Solo in parte furono in seguito ricostruiti a partire da alcune registrazioni.

Stow-on-the-Wold è un paese del Gloucestershire inglese.
I met an old man at Stow-on-the-Wold,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/4/2014 - 13:02

Otterburn

Otterburn
[1918]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Whin” pubblicata nel 1918.
Musica di John Jeffreys (1927-2010) talentuoso compositore che negli anni 70, purtroppo, distrusse gran parte dei suoi lavori. Solo in parte furono in seguito ricostruiti a partire da alcune registrazioni.

Una poesia scritta in memoria di un soldatino crepato nelle Fiandre, di certo un amico o conoscente di Gibson, perché il più volte citato Otterburn è un paese del Northumberland non molto lontano da Hexham, città natale del poeta inglese.

Wilfrid Wilson Gibson fu ufficiale di sua maestà, ma non combattè in prima linea e neppure lasciò mai l’Inghilterra. Eppure gran parte delle sue poesie di quel periodo descrivono le atrocità della guerra dal punto di vista del soldato semplice mandato a crepare. Anche dopo la guerra Gibson mantenne nelle sue opere un’attenzione particolare per coloro che, anche in tempo di pace, sono troppo spesso i vinti, i fregati, comunque vada…
The lad who went to Flanders
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/4/2014 - 11:55

Lament

Lament
[1918]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Whin” pubblicata nel 1918.
Poesia messa in musica da diversi compositori tra i quali Gerald Finzi (1924), Benjamin Frankel, Philip Napier Miles, Barbara Pentland (1934).

“Ma noi che siamo vivi, noi che non siamo rimasti annientati dalla guerra, come facciamo noi ancora a guardare il sole, a sentire la pioggia e il canto degli uccelli senza avvertire che si è interrotto il battito del cuore di ogni cosa?”

Wilfrid Wilson Gibson fu ufficiale di sua maestà, ma non combattè in prima linea e neppure lasciò mai l’Inghilterra. Eppure gran parte delle sue poesie di quel periodo descrivono le atrocità della guerra dal punto di vista del soldato semplice mandato a crepare. Anche dopo la guerra Gibson mantenne nelle sue opere un’attenzione particolare per coloro che, anche in tempo di pace, sono troppo spesso i vinti, i fregati, comunque vada…
We who are left, how shall we look again
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/4/2014 - 11:31
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Black Stitchel

Black Stitchel
[1918]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Whin” pubblicata nel 1918.
Poesia messa in musica da Ivor Gurney (1890-1937), poeta e compositore (“A First Volume of Ten Songs, no. 3”, 1938) e poi anche da John Jeffreys (1927-2010) talentuoso compositore che negli anni 70, purtroppo, distrusse gran parte dei suoi lavori. Solo in parte furono in seguito ricostruiti a partire da alcune registrazioni.

Una riflessione sulla bellezza dell’amore e sull’orrore della guerra.

Wilfrid Wilson Gibson fu ufficiale di sua maestà, ma non combattè in prima linea e neppure lasciò mai l’Inghilterra (infatti questa poesia è ambientata nella brughiera del suo Northumberland nativo, in una località chiamata Black Stitchel). Eppure gran parte delle sue poesie di quel periodo descrivono le atrocità della guerra dal punto di vista del soldato semplice mandato a crepare. Anche dopo la guerra... (continuer)
As I was lying on Black Stitchel
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/4/2014 - 11:09

Channel Firing

Channel Firing
[1914]
Versi di Thomas Hardy (1840–1928), grande poeta e scrittore inglese, nella raccolta intitolata “Satires of Circumstance” pubblicata nel 1914.
Poesia messa in musica da diversi compositori: Gerald Finzi (1949), Irwin Heilner (1966), Leo Smit, (1970), John Pickard (2008) e altri.

Thomas Hardy nacque, visse e morì nel Dorset, affacciato sul Channel, il canale della Manica.
Lì scrisse “Jude The Obscure”, storia di un disgraziato stritolato dal fato, dalla miseria umana e dalle convenzioni sociali, un romanzo molto pessimistico e critico verso la società dell’epoca, che il pubblico vittoriano ovviamente disdegnò. Così il vecchio Hardy smise con la prosa e negli ultimi suoi anni si diede alla poesia.

Thomas Hardy scrisse questa “Fuoco nel Canale” nei mesi che precedettero lo scoppio della Grande Guerra (fine luglio 1914), quando anche gli inglesi si stavano preparando alle ostilità... (continuer)
That night your great guns, unawares,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/4/2014 - 09:25
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Окурочек

Окурочек
Okuroček
(1963?)
Testo da bards.ru

Interpretata anche da Dina Vierny
Из колымского белого ада
(continuer)
23/4/2014 - 22:38
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Louvor a Chico Mendes

Louvor a Chico Mendes
1989
Simone

(Almir de Araújo / Marquinhos Lessa)
Chico
(continuer)
envoyé par Donquijote82 23/4/2014 - 17:05
Parcours: Chico Mendes
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In mezzo al mare

In mezzo al mare
(testo di Francesco Tomasso – musica di Claudio Luongo)

E' su iTunes e YouTube ‘In mezzo al mare’, il nuovo singolo di Malì ispirato ai viaggi della speranza verso l’isola di Lampedusa.

La canzone racconta il dramma dei profughi dando voce a un punto di vista spesso trascurato: quello delle donne. Nel brano le motivazioni e lo stato d’animo di una giovane madre costretta a rischiare la vita su un barcone pur di provare a salvare il proprio bambino, e se stessa, da una morte certa in patria. La disperazione dà vita alla speranza. “Se non scappo muoio, se non nuoto affogo” è l’inizio della canzone che non lascia spazio a dubbi. Il testo è “forte” e stimola emozioni e riflessioni in genere non immediate quando si pensa agli sbarchi dei profughi in Sicilia.

Di ‘In mezzo al mare’, scritto per Malì da Claudio Luongo e Francesco Tomasso e prodotto da Tomasso Management, è stato realizzato anche un video dall’esordiente filmmaker Gianluca Oliva, visibile all’indirizzo
Se non scappo muoio
(continuer)
23/4/2014 - 16:50
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L'alet de la terra

L'alet de la terra
 L'array de l'estéle (2013)

Musica & Paraulas : B.Boué
Repic Que volè en purmèr, sonque sauvar la seuva,
(continuer)
envoyé par donquijote82 23/4/2014 - 15:00
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Heißer Herbst

Heißer Herbst
[1968]
Parole e musica di Hanns Dieter Hüsch.
Nell’album intitolato “Typisch Hüsch” del 1970.

Una canzone sull’“Autunno caldo” tedesco scritta dal cantautore, cabarettista ed attore Hanns Dieter Hüsch (1925-2005), all’epoca militante nel movimento studentesco a Berlino. Ma la sua attitudine non violenta non piacque alle frange più radicali, che boicottarono i suoi concerti. Hanns Dieter Hüsch si trasferì in Svizzera e non si esibì in Germania per alcuni anni. Ritornato nel suo paese nel 1972, Hanns Dieter Hüsch non smise mai di scrivere e di esibirsi nei suoi spettacoli di cabaret politico-letterario fino al 2000.
Komm heißer Herbst und mache
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/4/2014 - 11:15
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さとうきび畑 [In a Large Field of Sugarcane]

さとうきび畑 [In a Large Field of Sugarcane]
Satōkibi batake

Parole e musica sono generalmente attribuite entrambe a Terashima Naohiko (寺島尚彦, 1930-2004), compositore, pedagogo e musicologo. Ma in realtà il testo potrebbe essere di Michio Mado (まど・みちお, 1909-2014), poeta giapponese vincitore nel 1994 del Premio Hans Christian Andersen per il suo importante contributo alla letteratura rivolta all’infanzia.
Ignoro l’anno preciso di composizione del brano.
Nella colonna sonora del film “Satokibi Batake no Uta” (さとうきび畑の唄) diretto nel 2003 dal regista Fukuzawa Katsuo (福澤克雄).
Cavallo di battaglia di Ryōko Moriyama (森山 良子), la “Joan Baez” del Sol Levante.
Interpretata anche da Ana Miura, cantante canadese di origine giapponese.
Testo da DramaWiki segnalatomi dall’amica Yuko, direttamente dal Giappone.

Una canzone che ha come sfondo, appena suggerito, uno dei più terrificanti scontri svoltisi nel Pacifico durante la Seconda Guerra Mondiale.... (continuer)
ざわわ ざわわ ざわわ 広い さとうきび畑は
(continuer)
envoyé par Yuko & Chougenbou 22/4/2014 - 22:47
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Animal in Man

Animal in Man
[2000]
Album: Lets Get Free

Canzone liberamente ispirata alla Fattoria degli animali di George Orwell

It's definitely based on Orwell's "Animal Farm." The names are changed: Mr. Jones becomes Old Man Sammy (both are common names), Napoleon becomes Hannibal (both great historical conquerors). I think while the song doesn't echo the anti-communist tones of the book, it highlights the fact that those in power will try to attain more and more power. It's the animal inside of us that wants dominance.
This is the animal in man
(continuer)
envoyé par donquijote82 22/4/2014 - 18:36
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Gesang der Arbeiter

Gesang der Arbeiter
[1920]
Text: Erich Mühsam
Musik: Chorale "Lobe den Herrn"
Testo: Erich Mühsam
Musica: Corale "Lobe den Herrn" ("Loda il Signore")


"Mühsam propone per questo canto la melodia Lodate il Signore: 'È il tentativo di usare questa musica sacra imponente per l'idea della lotta proletaria'. - L.Schäfer, op. cit., p.43
Völker erhebt euch und kämpft für die ewigen Rechte!
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 22/4/2014 - 17:26

Biedny chrześcijanin patrzy na getto

Biedny chrześcijanin patrzy na getto
[1943]
Versi di Czesław Miłosz, nel ciclo “Głosy biednych ludzi” [Voci di povera gente] contenuto nella raccolta “Ocalenie” [Salvezza] pubblicata nel 1945.
Musica di Paweł Mykietyn (1971-), compositore polacco, da “Dwa wiersze Miłosza” [Due poesie di Miłosz], per due attori, cinque musicisti, strumenti elettronici e live video, composizione presentata nel 2011 al Festival di musica contemporanea “Sacrum Profanum” di Cracovia.

Una poesia scritta nell’immediatezza della repressione della rivolta nel ghetto di Varsavia e della sua totale distruzione da parte dei nazisti nell’aprile del 1943.

“[…] Qui non si contemplano da lontano esecuzioni individuali o di massa, non si distoglie lo sguardo dai mattoni del muro né si presta distrattamente orecchio al rotolare di certi vagoni merci... L’io lirico viene catapultato direttamente dentro la scena, non è più solo testimone, ma vittima della guerra... (continuer)
Pszczoły obudowują czerwoną wątrobę,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/4/2014 - 15:34
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Piosenka o końcu świata

Piosenka o końcu świata
[1940]
Versi di Czesław Miłosz, nel ciclo “Głosy biednych ludzi” [Voci di povera gente] contenuto nella raccolta “Ocalenie” [Salvezza] pubblicata nel 1945.
Poesia messa in musica da artisti come Jarek Kordaczuk, Nad Porami Roku, Lawenda e molti altri.

“Benché ispirata dall’improvviso arrivo dei carrarmati sovietici nel centro di Vilna nel 1940, cui l’autore aveva assistito, la poesia non narra alcun evento storico: si tende piuttosto a riflettere più generalmente sulla cieca pulsione vitale della natura e degli uomini, indifferenti alle «fini dei mondi» e alle altrui tragedie. È una sorta di «distillazione» del motivo ispiratore in un «preparato» di immagini in assoluto contrasto con il titolo. Sono scene di maniera di cui si potrebbe agevolmente ricercare l’origine o accostare una specifica iconografia: api su fiori, gai delfini e passeri, serpenti, pescatori, signore a passeggio per... (continuer)
W dzień końca świata
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/4/2014 - 13:56
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Rebellenlied

Rebellenlied
[1920]
Versi di Erich Mühsam, dalla raccolta intitolata “Brennende Erde” pubblicata nel 1920.
Una poesia messa in musica di diversi artisti, tra i quali il gruppo Die Schnitter, nel loro album del 2002 intitolato “Fegefeuer”, e Christoph Holzhöfer.
Sie hatten uns mit Zwang und Lügen
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/4/2014 - 10:57
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Ballade von den Säckeschmeißern

Ballade von den Säckeschmeißern
[1932]
Versi di Julian Arendt
Musica di Hanns Eisler
Interpretata da Ernst Busch e da lui incisa in molti dischi, a cominciare dal 45 giri originale del 1932 (sul lato A, Das Solidaritätslied di Bertolt Brecht).
In seguito riproposta dalla cantante tedesca Dagmar Krause in “Panzerschlacht: Die Lieder von Hanns Eisler” del 1988.

Un altro capitolo della Guerra dei 100.000 anni – come direbbe il nostro Marco Valdo M.I. – che i ricchi fanno da sempre ai poveri…

1932. Siamo nel pieno della più tremenda crisi economica mondiale, quella scatenata dal crollo di Wall Street del 1929. E come sempre accade, sulle disgrazie dell’umanità ridacchiano e speculano i soliti profittatori, gli squali mangia-uomini. E gli scaricatori sono costretti a gettare il caffè in mare, il grano nel fuoco, a distruggere le derrate alimentari perché i prezzi restino alti e i ricchi abbiano il loro profitto, mentre... (continuer)
Oh, mich zieht 's nach einem fernen Lande,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/4/2014 - 09:26
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Abschied von der Front (Abschied der Internationalen Brigaden)

Abschied von der Front (Abschied der Internationalen Brigaden)
[1938]
Versi di Erich Weinert.
Musica di Ernst Busch.
Ritrovo la canzone nei dischi di Busch intitolati “Spanien - Venceremos” del 1967 e “Ernst Busch 2 (Lieder Des Spanischen Bürgerkrieges)” del 1970.

Musicalmente niente di più che una marcetta, ma il testo è bello e racconta di quanto allora fosse sentito l’internazionalismo, il fatto quasi naturale di accorrere in un paese lontano a combattere e morire in soccorso dei propri fratelli minacciati ed aggrediti dai fascisti.

L’ “abschied”, l’addio, è qui quello dei volontari delle Brigate internazionali che tra settembre ed ottobre del 1938, nel pieno della battaglia dell’Ebro e mentre i nazionalisti cominciavano chiaramente a prevalere, furono costretti a rimpatriare per adempiere ad un ipocrita monito della Società delle Nazioni (l’ONU di allora) che caldeggiava la politica di non intervento. Però a fianco dei fascisti rimasero decine di migliaia di italiani e tedeschi...
Wie schön der Tag, als wir mit hartem Schritt,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/4/2014 - 21:59
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Seifenlied

Seifenlied
[1928]
Versi di Julian Arendt (1895-1938), scrittore ebreo tedesco, autore di molti testi per il cabaret durante la Repubblica di Weimar.
Musica di Otto Stransky (1889-1932), compositore austriaco.
Interpretata da Ernst Busch, dal vivo al “Larifari”, un cabaret itinerante a contenuto fortemente politico fondato proprio nel 1928 a Berlino da Rosa Valetti, famosa attrice di cinema e di cabaret e cantante, e da Erich Einegg, pianista e compositore.
Ritrovo la canzone nei dischi di Busch intitolati “Die Goldenen Zwanziger Jahre” del 1964 e “Ernst Busch 1 (Lieder Der Arbeiterklasse 1917-1933)” del 1970.
Testo trovato qui

Una canzoncina da kabarett che prende allegramente per il culo i socialdemocratici tedeschi, i cui candidati, durante la campagna elettorale del 1928, distribuivano ai raduni saponette con su impresso “Vota SPD”. Un’iniziativa davvero “pulita” per una Germania sull’orlo... (continuer)
Wir haben unsre Brüder
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/4/2014 - 21:21
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Malicorne: L'écolier assassin

Malicorne: L'écolier assassin
[Traditionnelle / Tradizionale]
Arrangiamento: Gabriel Yacoub - Marie Yacoub
Album: Malicorne, Almanach [1976]
Canto: Gabriel Yacoub - Marie Yacoub

Arrangement: Gabriel Yacoub - Marie Yacoub
Album: Malicorne, Almanach [1976]
Chant: Gabriel Yacoub - Marie Yacoub




Che al sottoscritto, che “abita” da decenni in mezzo alle antiche balladries di mezza Europa, ogni tanto riprenda la voglia di tornarci, non è un caso stupefacente; se poi c'è da tornarci assieme ai Malicorne (a Gabriel Yacoub, a sua moglie Marie, a tutti gli altri), è del tutto naturale. Come forse soltanto gli Steeleye Span, i Malicorne seppero collegare il “folk revival” degli anni '60 e '70 (che aveva, è bene ricordarlo, una ben precisa connotazione “protest” in opposizione alla musica commerciale e che, in un certo senso, riproponeva una sorta di nuovo romanticismo delle origini) alle nuove tendenze musicali, e in particolare... (continuer)
D´où reviens-tu mon fils Jacques,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 21/4/2014 - 19:40
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Psaume 151

Psaume 151
Chanson française – Léo Ferré – 1971

Après son passage chez les « bons pères », Léo Ferré devait en connaître devait en connaître un bout sur les litanies ecclésiastiques..., dit Lucien l'âne en riant.
Les psaumes sont écrits sur les magnétophones
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 21/4/2014 - 19:04
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Canzone NO MUOS

Canzone NO MUOS
Qualche raro ficodindia sul mio cammino
(continuer)
envoyé par adriana 21/4/2014 - 17:16

Erntelied

Erntelied
[1893?]
Versi di Richard Dehmel (1863-1920), poeta e scrittore tedesco, cantore dei diritti dei lavoratori (ma poi anche entusiasta volontario nella prima guerra mondiale. Morì nel 1920 in seguito alle ferite riportate in battaglia). Nella raccolta intitolata “Aber die Liebe” pubblicata nel 1893.

Musica di Béla Reinitz (1878-1943), compositore ungherese, nella sua opera “Es wird gehn (Ça ira...) - 8 Lieder” per voce e pianoforte, con brani di Richard Dehmel, Erich Mühsam (Lumpenlied, Der Revoluzzer), Josef Luitpold (Krieg, Trotziger Abschied), Georg Herwegh e Klabund.
Es steht ein goldnes Garbenfeld,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/4/2014 - 14:26

Padre Nuestro

Padre Nuestro
Albúm: Cantos Religiosos
Grabado en Español para Multimusic en México.
Grabación por: "La Buena Estrella"
Producido por: Luis Alberto San Martín
Arreglos musicales: May González
Coro: Varios (Nueva Vida)

Multimusic en Español
Año 2008

Canción dedicada a la oración y a la paz. La plegaria que Jesús mismo diseño para unificar a los pueblos en la oración a través de los siglos.

Va dedicada a todos los pueblos del mundo. Dios les bendiga!
(Coro)
(continuer)
envoyé par José Cisneros 21/4/2014 - 10:09
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Canción a la revolución

Canción a la revolución
Ey hola! soy el joven que
(continuer)
envoyé par adriana 20/4/2014 - 10:48
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Jishapuniw Marichiweu

Jishapuniw Marichiweu
Homenaje al pueblo Mapuche
El corazón de los cielos
(continuer)
envoyé par adriana 19/4/2014 - 11:04
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Костюмчик новенький

Костюмчик новенький
L'Unione Sovietica stalinista tra gli anni '20 e gli anni '50: sono i decenni delle grandi "purghe" dove ogni potenziale nemico del regime viene mandato nei gulag, nei campi di lavoro della Siberia.

La Siberia, in mezzo al nulla, nella parte asiatica della Russia, con un clima estremo, pochissimo popolata è tuttavia ricca di risorse minerarie. Lo sfruttamento delle miniere ucciderà 25000 prigionieri condannati per furto, omicidio, omosessualità...

Nei canti del gulag (raccolti negli anni '70 in un raro LP - l'unico pubblicato dalla modella di importanti pittori e scultori e collezionista d'arte Dina Vierny) l'asprezza delle parole evoca a volte le dure condizioni di vita nei campi di lavoro. Ma anche dei ricordi che esprimono la libertà interiore quando fuggire è impossibile. Questa libertà, la libertà interiore, è quella che i russi chiamano "volya" in contrapposizione con la libertà in senso giuridico, "svoboda", cioè quella di cui i prigionieri erano privati.

Traduzione dal libretto del disco di Noemi Wasfield & BLK
Костюмчик новенький, колёсики
(continuer)
18/4/2014 - 23:55

Czesław Miłosz: Przedmowa

Czesław Miłosz: Przedmowa
[1945]

Czesław Miłosz
Dalla raccolta delle poesie ititolata "Ocalenie" (Salvezza)
Dal sito http://poema.pl/publikacja/37381-przedmowa
Ty, którego nie mogłem ocalić,
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 18/4/2014 - 22:14
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Հայ քաջեր

Հայ քաջեր
Hay k’ajer


La canzone è ispirata da alcuni episodi della storia armena del XIX secolo, in particolare dalla ribellione di Sasun del 1892 -in cui la poverissima popolazione stanziale armena insorse contro l'avidità dei capoclan curdi che avevano imposto una tassazione in sovrappiù rispetto a quella già stabilita da Costantinopoli- e le vicende della guerriglia che divampò negli anni seguenti.
Il movimento guerrigliero fu stroncato solo a prezzo di una repressione generalizzata che causò decine di migliaia di morti (i "Massacri hamidiani" del 1895/96) e che costrinse all'esilio i combattenti superstiti. [INSCO]
Սասնա քաջեր վերցրին զենքեր,
(continuer)
envoyé par Io non sto con Oriana 18/4/2014 - 15:41

Krieg

Krieg
[1926]
Versi di Josef Luitpold (1886-1966), poeta e pacifista austriaco, legato al movimento operaio. Finì esule negli USA dopo il 1934.

Musica di Béla Reinitz (1878-1943), compositore ungherese.
Interpretata da Ernst Busch in “Es kommt der Tag”, ottava ‎pubblicazione della serie “Rote Reihe” dell’Aurora-Schallplatten.
Um die Mitternacht
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/4/2014 - 14:00
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Deutsches Miserere

Deutsches Miserere
[1943-44]
Alcuni versi di un più lungo poema di Brecht, in seguito messi in musica da Hanns Eisler.

Interpretata da Ernst Busch nei dischi “Der Heilige Krieg / Frieden Der Welt” e “Ernst Busch Singt Tucholsky Und Brecht ‎– Deutsches Miserere”, entrambi editi dall’Aurora Schallplatten nel 1967.

Credo che il “Deutsches Miserere” brechtiano, nel suo testo completo, sia stato messo in musica soltanto dal compositore tedesco Paul Dessau (1894-1979) nel suo oratorio per coro misto, coro di voci bianche, soprano, contralto, tenore e basso solisti, grande orchestra, organo e Trautonium (strumento elettronico rivoluzionario inventato nel 1929 da Friedrich Trautwein).

Anche Wolf Biermann si cimentò con il “Deutsches Miserere”, presente nel suo disco “Trotz Alledem!” del 1978.
Eines schönen Tages befahlen uns unsre Obern
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/4/2014 - 13:18
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Cannons

Cannons
2014
Education, Education, Education & War
Look alive
(continuer)
envoyé par donquijote82 16/4/2014 - 17:32
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Musi neri

Musi neri
Chanson italienne – Musi neri – Gang – 2014

Après la guerre de 1939-45, il y eut la « Bataille du charbon », on envoya les « gueules noires » sur le front de la mine... On croyait que c'était la paix, mais c'était la continuation de la Guerre de Cent Mille Ans. Les anciens et les nouveaux riches repartaient à l'offensive... Ils en appelaient comme d'ordinaire,à l'union sacrée, au sacrifice... Pour le progrès, cette fois. La patrie avait mis un autre masque. Il s'agissait d'aller au charbon... Quant à la fleur rouge dans la poitrine ou dans le cœur, elle s'appelle silicose... Elle tue juste plus lentement que le grisou, mais elle fait souffrir atrocement ; comme les gaz, elle étouffe.
Il y eut jusqu'à cent mille mineurs dans nos régions... Il n'y en a plus... Les enfants, petits-enfants de ceux qui ont fait la richesse sont chômeurs maintenant... Il y a d'ailleurs plus de chômeurs qu'il... (continuer)
GUEULES NOIRES
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 15/4/2014 - 17:03
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Sei minuti all'alba

Sei minuti all'alba
Forse si potrebbe inserire questa bellissima canzone anche nel percorso sulla pena di morte, in fondo ricorda (cita?) i 25 Minutes to Go di Johnny Cash
Lorenzo Caccianiga 14/4/2014 - 17:35
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Le déserteur

Le déserteur
Lettre au miraculé de la république - La Chorale des Chants de la Rue

Assises locales de soutien aux sans-papiers, à St Martin d'Hères, le 23 janvier (source : Inter-Peuples ; Bulletin du CIIP de Grenoble)
LETTRE AU MIRACULÉ DE LA RÉPUBLIQUE
(continuer)
14/4/2014 - 16:06
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B-Movie

B-Movie
[1981]
Singolo poi compreso nell’album “Reflections”

Un violento attacco all’America di Ronald Reagan, il cowboy col cappello ed il cavallo bianchi subentrato a John Wayne, quello che arrivava sempre sparacchiando sui cattivi e salvando tutti i buoni all’ultimo momento… Un paese nostalgico, incapace di guardare al presente e al futuro, scivolato tragicamente in uno squallido film di serie B…
Well, the first thing I want to say is: mandate my ass!
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/4/2014 - 15:23
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Funeral Pyre

Funeral Pyre
[1981]
Parole di Paul Weller
Musica de The Jam
Singolo poi incluso nell’EP “The Jam”

Sembra quasi di trovarsi in Germania nel 1933, durante uno dei “Bücherverbrennungen”, i roghi dei libri organizzati dai nazisti appena saliti al potere, e invece qui siamo nella Gran Bretagna della “Iron Lady” Margaret Thatcher, dove “il debole viene schiacciato e il forte è sempre più forte…”
Down in amongst the streets tonight
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/4/2014 - 14:47
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Lulù e Marlène

Lulù e Marlène
Chanson italienne – Lulù e Marlene – Litfiba – 1985
LOULOU ET MARLÈNE
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envoyé par Marco Valdo M.I. 14/4/2014 - 14:45
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Talking at the Same Time

Talking at the Same Time
[2011]
Parole e musica di Tom Waits
Nell’album intitolato “Bad As Me”

“C’è sempre qualcuno che fa i soldi quando il sangue scorre per le strade…”
Get a job, save your money, listen to Jane
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/4/2014 - 13:47
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Hang Me, Oh Hang Me

Hang Me, Oh Hang Me
Traditional, arranged by Dave Van Ronk. Recently performed in the movie "inside Llewyn Davis" by Oscar Isacc
Hang me, oh, hang me, I'll be dead and gone
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envoyé par Lorenzo Caccianiga 14/4/2014 - 11:40
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Постой, паровоз

Постой, паровоз
Ciao Krzysiek, alla fine come vedi il percorso lo abbiamo fatto, ora che abbiamo abbastanza canzoni. Pero' mi sembra che molte delle canzoni non si riferiscano specificamente ai gulag, io manterrei le cose separate e non trasformerei il percorso in un generico "crimini dello stalinismo".
CCG Staff 14/4/2014 - 10:43
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Don Chisciotte

Don Chisciotte
14/4/2014 - 02:44
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Я помню тот Ванинский порт

Я помню тот Ванинский порт
Grazie per la tua traduzione, Lorenzo. Le cose stanno nell'aria, non importa Gorizia, Crimea o Weimar...una cosa è certa, Chopin esisteva e scriveva una buona musica :)
krzyś 14/4/2014 - 00:48




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