Guarda te, Riccardo, cos'hai scavato! Me la ricordo questa canzone..! Mia madre ce l'ha in un vecchio 33 giri che raccoglie varie canzoni popolari con la tematica della guerra, se non sbaglio si intitola proprio “Tam u Královýho Hradce” (di sicuro, in quel vecchio LP ci sarebbe tanto materiale per questo sito, la prossima volta che andrò a trovare la mia mamma – che, ohimé, chissà quando sarà – proverò a riascoltarlo e trascrivere qualche canzone).
Ho notato l'altro giorno un po' al volo che avevi inserito questa canzone ma quando ho riacceso il computer per fare la traduzione, ho visto che avevi già provveduto tu. E leggendo la tua traduzione devo solo chinare il capo perché io non avrei mai fatto un capolavoro pari al tuo, te lo dico con tutta sincerità. Chi non conosce il ceco non si può rendere pienamente conto dell'impresa che hai fatto, e quindi lo voglio sottolineare io qui: tradurre... (continuer)
Stanislava 1/4/2014 - 02:47
Fino a ieri ignoravo l'esistenza di questa canzone e anche del romanzo di Hašek. Poi oggi sono capitato da Feltrinelli e altrettanto casualmente mi è capitato tra le mani il libro in questione, e mi sono messo a cercare la canzone. Questa una (pessima) foto della pag. 331 dell'edizione universale economica Feltrinelli:
Ho letto il "Buon soldato Sc'veik" (così veniva scritto...) quando avevo 14 anni, e proprio nell'edizione economica Feltrinelli (in due volumi) riprodotta da DQ82. Beh, si vede che, prima di rincoglionire del tutto, ancora qualche sprazzo di memoria ce l'ho; 'sto cannoniere mi ricordavo di avercelo visto. Epperforza, ci sta benissimo in uno dei più distruttivi libri contro la guerra che sia mai stato scritto! Distruttivo con la forza dell'ironia, oltretutto... Insomma, consiglio davvero a DQ82 (e a chiunque) di leggere il capolavoro di Hašek, è sinceramente uno dei libri più grandi che l'umanità abbia prodotto, a mio parere. Non solo la follia totale della guerra viene demolita, ma anche e soprattutto la stupidità del militarismo mediante l'unica cosa che ai soldati davvero interessava: far di tutto per restare vivi. Non a caso la figura del soldato Švejk venne ripresa poi da Brecht e trasferita nella II guerra mondiale...
Carissima Stanislava, 'sta traduzione è cominciata così: siccome dovevo prendere il dizionario ceco e questo era incastrato sotto una pila di libri, ho tirato e la pila di libri è crollata del tutto. Questo è stato il "benvenuto". Poi mi ci sono addannato per due giorni, letteralmente...in pratica devi sapere che è la cosa che mi piace di più fare, ovvero vedere fino a che punto sono talmente "senza testa" da mettermi a tradurre un testo del genere. Chiaramente, e come sempre, speravo in un tuo intervento; a me, alla fin fine, interessa che nel sito ci siano buone traduzioni, e con le tue osservazioni credo che la traduzione del Cannonier Jabůrek sia diventata quantomeno decente. Osservazioni, le tue, che chiaramente ho riprodotto fedelmente cambiando la traduzione: il mio principio inderogabile è che una madrelingua che, perdipiù, conosce l'italiano come te (meglio del 96% degli italiani,... (continuer)
Beh, lo dovrei leggere per bene anch'io il Buon soldato Švejk, è vero che in Repubblica Ceca la sua vicenda la conoscono praticamente tutti, se ne ripetono le battute, poi c'è il film.. Ma cercherò l'occasione buona per leggermelo tutto intero.
E certo, Riccardo, dopo questa ti puoi "buttare" su tutte le traduzioni dal ceco che tu vuoi :) e se hai qualche dubbio, sai a chi chiedere... :)
Ma io mica mi ero offeso, Krzysiek! :-P
Semplicemente volevo far notare che, anche se in gran parte di origine francese, i termini sono comunque pienamente tedeschi e sono passati in gran numero in ceco (e, vedo, anche in polacco). Come dire: l'influenza militare tedesca si è fatta sentire anche nel linguaggio...ma in fondo è anche quel che dici tu stesso :-P
il "Buon soldato Sc'veik" - tutti i volumi allora pubblicati da Feltrinelli- furono il mio regolamento personale che mi aiutò - divertendomi - a fare il servizio militare.
à partir de la traduction italienne de Riccardo Venturi
d'une chanson tchèque – Kanonýr Jabůrek – Anonyme – 1884
Le Cannonier Jabůrek est une chanson populaire tchèque, mais peut-être ici vaudrait-il mieux utiliser le vieil adjectif « bohême », qui fut écrite et publiée en 1884. Les événements de cette chanson satirique, qui ironise férocement à propos des « incroyables héroïsmes » qui se produisent régulièrement dans les batailles (on pense, chez nous, à la célèbre béquille d'Enrico Toti qui a rempli nos routes et nos places de monuments béquillards…), se placent quelques années aupraravant lors de la célèbre bataille qui pour nous s'appelle « de Sadowa », pour les tchèques « de Hradce Králové » et pour les Allemands « de Königgrätz ». Ce fut la bataille décisive de la guerre austro-prussienne (mais elle vaudrait mieux dire « austro-prusso-italienne » , vu que le nouveau Royaume d'Italie... (continuer)
Quando Un Uomo (La Ballata Di Rosi E Augusto) - Omar Pedrini
2016
Che Ci Vado A Fare A Londra ?
E' una canzone a cui tengo moltissimo. E' dedicata sia al mio migliore amico che è morto che ad Augusto Daolio dei Nomadi, scomparso tra le amorevoli cure della moglie Rosi. E' la storia di un percorso, di un passaggio della malattia ma attraverso il grande amore. La moglie del mio migliore amico gli teneva la mano e così fino al viaggio verso il cielo. L'amore resiste anche oltre la morte e nel presente proprio come ha fatto Rosi che cerca sempre di mantenere viva la memoria del marito Augusto.
Come si può vedere, la traduzione è effettuata sulla base della storica versione russa. In generale, l'Internazionale è da molti percepita come un canto di origine russa. Il traduttore in lingua tongana è l'utente Josh ("native English, fluent Tongan, studied German"), di cui abbiamo un'immagine:
As you can see, the translation is based on the historic Russian version. Generally speaking, the Internationale is seen by many as a song of Russian origin. The Tongan translator is the user Josh ("native English, fluent Tongan, studied German"), with pic available. [CCG/AWS Staff]
Sottoscrivo in pieno quanto detto da B.B. (che non è Brigitte Bardot). Ai tempi della Pissande di Salin ho dovuto ricostruire il testo da solo con l'aiuto di un dizionario friulano. Però, in compenso, della fondamentale Shakira si trova ogni cosa. Consoliamoci, e mi consolerò anche col fatto di aver potuto vedere una volta Lino Straulino dal vivo, a Firenze, con il pubblico che gli chiedeva "Stelutis alpinis" e lui che allargava le braccia...
Non so se qualcuno lo ha già scritto, ma il video di questa canzone è stato parodiato anche dai Ramones nella loro "Something to believe in". Gran pezzo (a mio parere ovviamente) ironico, finto-stupido e sotto sotto cinico nel perfetto stile della band newyorkese.
Al loro video presero parte molti esponenti della scena punk, hip hop, hardcore e ska americana, a fare da contraltare alle star di Live Aid e Usa for Africa.
Chanson italienne – Il re del mondo – Franco Battiato – 1979
Texte et musique de Franco Battiato
De "L'era del cinghiale bianco" (L'ère du sanglier blanc)
Un des textes plus célèbres que Franco Battiato, qu'il a défini lui même comme un de ses préférés (presque passé en proverbe ce double vers « …Et au jour de la fin L'anglais ne servira à rien ».
questo era ivan,in assoluto il numero uno sotto ogni punto di vista,ancora stiamo a parlare di liga e vasco.....tramandate ai vostri figli queste perle,ve ne saranno grati....ciao ivan