Langue   
Liste simple
Afficher les filtres
Langue
Parcour
Date

Avant le 2014-3-24

Supprimer tous les filtres
Downloadable!

Piosenka niezapomniana

Piosenka niezapomniana
Sachsenhausen, 1941.
Lyrics: Aleksander Kulisiewicz
Music: Juliusz Krzemieński (“Piosenka nieaktualna,” 1934)
(Cantata da Mieczysław Fogg)

Sachsenhausen, 1941
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Music: Juliusz Krzemieński (“Piosenka nieaktualna”, 1934)
(Performed by Mieczysław Fogg)

On September 1, 1940, to mark the first anniversary of the outbreak of the war, the prisoners of Cell Block 65 organized an evening’s entertainment during which Kulisiewicz performed the prewar hit “Piosenka nieaktualna” (Old-fashioned Song). Hearing this sentimental ballad about a once-popular song caused some prisoners to be overwhelmed with nostalgia. This prompted Kulisiewicz to write a rather more optimistic text, one proclaiming a message of resistance through song.



Il 1° settembre 1940, per segnare il primo anniversario dello scoppio della guerra, i prigionieri del Blocco 65 organizzarono uno spettacolo... (continuer)
Wiatr za drutami szepce do snu:
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 24/3/2014 - 17:13
Downloadable! Video!

Valery

Valery
[1979]
Testo di Alfredo Cohen
Musica di Franco Battiato e Giusto Pio
(con interventi di Alfredo Cohen)
Pubblicato su 45 giri IT stereo ZBT 7149 (1979)
Poi nella ristampa di "Come barchette dentro un tram"
(Bonus track)

La breve attività cantautorale di Alfredo Cohen terminò nel 1979 con due canzoni scritte assieme a Franco Battiato e Giusto Pio; una delle due è Roma e l'altra è questa stupefacente Valery. Aveva pubblicato due anni prima, sempre con la collaborazione di Battiato che, forse in questo unico caso, si era dato disinteressatamente una connotazione autenticamente “militante”, uno degli album più belli e sotterranei della canzone d'autore italiana, Come barchette dentro un tram; cabarettista e attore, Alfredo Cohen tornò poi alla sua attività originaria. Un personaggio assolutamente unico: gay dichiarato in un'epoca, gli anni '70, in cui neppure con tutte le liberazioni in... (continuer)
Dolce amore, chi ti offende?
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 24/3/2014 - 16:09

Dank dem lieben Cabaret

Dank dem lieben Cabaret
[1943 o 1944]
Testo trovato nel lavoro di Christian Hörburger intitolato “Nihilisten - Pazifisten - Nestbeschmutzer. Gesichtete Zeit im Spiegel des Kabaretts.”, Tübingen, 1993.

Un inno alla vita, all’arte e alla speranza scritto fra le mura del ghetto di Theresienstadt.
Frieda Rosenthal – ebrea polacca ma berlinese di adozione – in questa sua canzone ringraziava Leo Strauss, talentuoso librettista e musicista che fu tra le colonne della vitale produzione artistica nel ghetto, perché attraverso il cabaret lei e tanti altri prigionieri potevano per un momento scordare la fame ed il duro lavoro di tutti i giorni e sopravvivere grazie al ricordo dei bei tempi andati e alla speranza, mai abbandonata nonostante tutto, che quella felicità potesse un giorno ritornare…

Nell’ottobre del 1944 Frieda Rosenthal, Leo Strauss e tantissimi altri vennero caricati sulle tradotte e trasferiti ad Auschwitz, dove vennero uccisi.
Hungrig sitz ich auf der Leiter –
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/3/2014 - 15:04
Downloadable! Video!

Der Emigrantenchoral

Der Emigrantenchoral
[1934]
Versi di Walter Mehring
Musica di Walter Goehr
Testo trovato su Erinnerungsort.de
Interpretata da Ernst Busch ed incisa nel disco “Walter Mehring, Das Lied vom Leben”, nona‎ pubblicazione della serie “Rote Reihe” dell'Aurora-Schallplatten (1974)
Trovo il brano anche in “Entartete Musik - Eine Tondokumentation Zur Düsseldorfer Ausstellung Von 1938” una vasta collezione dedicata alla cosiddetta “Musica degenerata” edita nel 1988 dall’etichetta tedesca Pool.
Lo trovo pure su musica di Lutz Görner nel suo disco intitolato “Texte Und Lieder Verbrannter Dichter” del 1983.

“La terra natìa e giusto un pochino di patria
Questo porta l'emigrante
da uomo a uomo
da luogo a luogo
Sulle suole delle sue scarpe
che ne accompagnano il peregrinare…”

Walter Mehring fu un grande autore satirico, molto odiato dai nazisti e da Goebbels in particolare. Fuggito nel 1933 in Francia (paese... (continuer)
Werft eure Herzen über alle Grenzen!
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/3/2014 - 12:58

Benvenuti nel ghetto

Antiwar Songs Blog
Benvenuti nel ghetto
“Eppure – chissà – là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo.” Yannis Ritsos / Γιάννης Ρίτσος, frammento da “Ελένη”, 1970. Tra l’aprile e il maggio del 1943 gli ebrei del ghetto di Varsavia — uomini e donne, vecchi e bambini — […]
Antiwar Songs Staff 2014-03-24 10:29:00
Video!

Clay

Clay
[2013]
Scritta da Alison Goldfrapp e Will Gregory.
Nel bellissimo album intitolato “Tales of Us”

“Do you know Letters Of Note? It’s a wonderful, fantastic, fascinating website of letters that people have written to each other. I saw this letter on there which was written by one soldier to another soldier on the anniversary of his death. These two soldiers were lovers in the Second World War, and tragically one of them dies. It was such a beautiful letter, so visual, so moving. That’s what inspired Clay.”

“Conosci Letters of Note ? E’ un bellissimo, fantastico, affascinante archivio di lettere che le persone si sono scambiate. Ho letto una lettera nella quale un soldato scriveva ad un altro soldato nell’anniversario della sua morte. Questi due soldati erano stati amanti durante la Seconda guerra mondiale, ed uno vi era tragicamente rimasto ucciso. Era una lettera così bella, così viva,... (continuer)
Words sail
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/3/2014 - 09:16
Downloadable! Video!

Invocazione

Invocazione
[2013]
Scritta da Umberto Fiori e Tommaso Leddi degli Stormy Six
Dallo spettacolo “Benvenuti nel ghetto” realizzato dal gruppo insieme a Moni Ovadia, in occasione dei 70 anni dall’insurrezione del ghetto di Varsavia.



Stormy Six con Moni Ovadia


“Eppure - chissà - là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo.” Yannis Ritsos / Γιάννης Ρίτσος, frammento da “Ελένη”, 1970.

Tra l’aprile e il maggio del 1943 gli ebrei del ghetto di Varsavia — uomini e donne, vecchi e bambini — si ribellavano alla violenza delle SS e tenevano loro testa, armi in pugno, per quasi un mese. Si tratta del primo episodio di resistenza armata contro i nazisti; un episodio tanto più significativo perché a esserne protagonisti — in condizioni di disperata inferiorità militare e di quasi totale isolamento — sono le vittime designate della... (continuer)
Ora, sopra i viali di Varsavia,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/3/2014 - 15:26
Parcours: Ghettos
Downloadable! Video!

Es gibt

Es gibt
[2013]
Scritta da Umberto Fiori e Tommaso Leddi degli Stormy Six
Dallo spettacolo “Benvenuti nel ghetto” realizzato dal gruppo insieme a Moni Ovadia, in occasione dei 70 anni dall’insurrezione del ghetto di Varsavia.



Stormy Six con Moni Ovadia


“Eppure - chissà - là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo.” Yannis Ritsos / Γιάννης Ρίτσος, frammento da “Ελένη”, 1970.

Tra l’aprile e il maggio del 1943 gli ebrei del ghetto di Varsavia — uomini e donne, vecchi e bambini — si ribellavano alla violenza delle SS e tenevano loro testa, armi in pugno, per quasi un mese. Si tratta del primo episodio di resistenza armata contro i nazisti; un episodio tanto più significativo perché a esserne protagonisti — in condizioni di disperata inferiorità militare e di quasi totale isolamento — sono le vittime designate della... (continuer)
Es gibt
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/3/2014 - 14:43
Parcours: Ghettos
Downloadable! Video!

Il sole sottoterra

Il sole sottoterra
[2013]
Scritta da Umberto Fiori e Tommaso Leddi degli Stormy Six
Dallo spettacolo “Benvenuti nel ghetto” realizzato dal gruppo insieme a Moni Ovadia, in occasione dei 70 anni dall’insurrezione del ghetto di Varsavia.



Stormy Six con Moni Ovadia


“Eppure - chissà - là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo.” Yannis Ritsos / Γιάννης Ρίτσος, frammento da “Ελένη”, 1970.

Tra l’aprile e il maggio del 1943 gli ebrei del ghetto di Varsavia — uomini e donne, vecchi e bambini — si ribellavano alla violenza delle SS e tenevano loro testa, armi in pugno, per quasi un mese. Si tratta del primo episodio di resistenza armata contro i nazisti; un episodio tanto più significativo perché a esserne protagonisti — in condizioni di disperata inferiorità militare e di quasi totale isolamento — sono le vittime designate della... (continuer)
E già quasi mezzogiorno, ma
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/3/2014 - 14:13
Parcours: Ghettos
Downloadable! Video!

Viene un giorno (da Malachia)

Viene un giorno (<em>da Malachia</em>)
[2013]
Scritta da Umberto Fiori e Tommaso Leddi degli Stormy Six
Dallo spettacolo “Benvenuti nel ghetto” realizzato dal gruppo insieme a Moni Ovadia, in occasione dei 70 anni dall’insurrezione del ghetto di Varsavia.



Stormy Six con Moni Ovadia


“Eppure - chissà - là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo.” Yannis Ritsos / Γιάννης Ρίτσος, frammento da “Ελένη”, 1970.

Tra l’aprile e il maggio del 1943 gli ebrei del ghetto di Varsavia — uomini e donne, vecchi e bambini — si ribellavano alla violenza delle SS e tenevano loro testa, armi in pugno, per quasi un mese. Si tratta del primo episodio di resistenza armata contro i nazisti; un episodio tanto più significativo perché a esserne protagonisti — in condizioni di disperata inferiorità militare e di quasi totale isolamento — sono le vittime designate della... (continuer)
Udite! Viene un giorno
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/3/2014 - 13:45
Parcours: Ghettos
Downloadable! Video!

Mein name ist Stroop, durch zwei ‘o’

Mein name ist Stroop, durch zwei ‘o’
[2013]
Scritta da Umberto Fiori e Tommaso Leddi degli Stormy Six
Dallo spettacolo “Benvenuti nel ghetto” realizzato dal gruppo insieme a Moni Ovadia, in occasione dei 70 anni dall’insurrezione del ghetto di Varsavia.



Stormy Six con Moni Ovadia


“Eppure - chissà - là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo.” Yannis Ritsos / Γιάννης Ρίτσος, frammento da “Ελένη”, 1970.

Tra l’aprile e il maggio del 1943 gli ebrei del ghetto di Varsavia — uomini e donne, vecchi e bambini — si ribellavano alla violenza delle SS e tenevano loro testa, armi in pugno, per quasi un mese. Si tratta del primo episodio di resistenza armata contro i nazisti; un episodio tanto più significativo perché a esserne protagonisti — in condizioni di disperata inferiorità militare e di quasi totale isolamento — sono le vittime designate della... (continuer)
Mein name ist Stroop, durch zwei ‘o’.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/3/2014 - 12:13
Parcours: Ghettos
Video!

Nuovo Medioevo

Nuovo Medioevo
[1999]
Dall’album doppio intitolato “Doppia dose” (parte prima: “Il solito trionfo”)
Nel brano la “guest star” è Lucio Dalla.

Un brano discontinuo - come molti nella seconda vita degli Skiantos - ma comunque una CCG da mettere in quasi tutti i percorsi presenti sul sito...
(PS. Trascrivendo all’ascolto, non sono riuscito a capire una parola nella terza strofa dopo il primo refrain... chissà se qualcuno è più capace di me a decifrarla...)
Fame, miseria, nuove pesti
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/3/2014 - 10:27

Parmigiano e mafia

Parmigiano e mafia
2012
C'è ancora spazio per amare

La frase conclusiva è di Martin Luther King
ho saputo di una donna che ha deciso di collaborare
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 22/3/2014 - 18:04
Video!

Everything Is Beautiful in Its Own Way

Everything Is Beautiful in Its Own Way
"Everything is Beautiful" is a song by Ray Stevens. It has appeared on many of Stevens's albums, including one named after the song, and has become a pop standard and common in religious performances. The children heard singing the chorus of the song, using the hymn, "Jesus Loves the Little Children", are from the Oak Hill Elementary School in Nashville, Tennessee. This group includes Stevens's two daughters. The singer arranged and tape recorded the impromptu session himself for inclusion in the song
Jesus loves all the children
(continuer)
envoyé par Anonymous 22/3/2014 - 03:37
Downloadable! Video!

The Blanket of Night

The Blanket of Night
2014
The Take Off and Landing of Everything

Guy Garvey spent time in New York recently, but Elbow’s latest album remains anchored in the doughty verities of North-west England, notwithstanding the American influence on the lyrics to “Fly Boy Blue/Lunette” and “New York Morning”. Despite being written by different combinations of the line-up, it’s possibly their most homogenous album, most songs riding gentle pulses of percussion, organ and piano, guitars circling the action. At times, there are echoes of Krautrock and Terry Riley. Garvey remains a master of character, as with the roaring boys in “My Sad Captains”, and while several songs dissect his own relationships, his tribute to asylum-seekers in “The Blanket of Night” displays a noble empathy.
Paper cup of a boat
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 22/3/2014 - 01:11

Gaib do chuil isin charcair

anonyme
Gaib do chuil isin charcair
[secolo IX]
[IX Century]

Si tratta di una breve quartina nello schema metrico detto rannaigecht bec (8/2, 8/2, 8/2, 8/2); uno dei moltissimi metri che un filí, il poeta e cantore abbaziale che aveva tenuto ancorata l'Irlanda già cristiana alle sue antichissime tradizioni pagane, doveva conoscere a memoria. Nessun dubbio né che facesse parte di un componimento più ampio, né che fosse accompagnata dalla musica. Anche l'irlandese antico è una di quelle lingue per cui “declamare” e “cantare” sono espressi con lo stesso verbo.

Siamo, probabilmente, nella seconda metà del IX secolo. La quartina superstite è il terzo insieme di versi che si incontrano annotati sui margini della Grammatica di Prisciano conservata nel monastero di San Gallo (il testo fu edito da W. Stokes e J. Strachan nel celebre Thesaurus Palæohibernicus (thesaurus antico irlandese), II, p. 290. La riprendo dall'Antica lirica... (continuer)
Gaib do chuil isin charcair
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 21/3/2014 - 23:33
Downloadable! Video!

Betonowe pieczęcie

Betonowe pieczęcie
[2014]
Testo rap di Mirosław "Wirus" Bzdyl
Dall'album "60 Kilo Wersów"

Coro: Joyful Voice
Chitarra: Andrzej "Pudel" Bieniasz
Chitarra acustica: Tadeusz Woźniak
Bass: Wojciech "Guma" Gulis
Tastiere: Adam Drzewiecki
Tromba: Dominik "Chet" Mietła
Produzione: Adam Drzewiecki
Mix: Adam Drzewiecki
Mastering: DJ 600V

Il brano esce nella 71 anniversario della liquidazione del ghetto di Cracovia (1943). È una colaborazione fra artisti locali delle diverse generazioni ed estrazioni. Nel pezzo viene utilizzata la canzone di Tadeusz Woźniak (già presente nel sito), "Zegarmistrz światła", con parole scritte a suo tempo da Bogdan Chorążuk (1972). Il titolo tradotto - "Sigilli di cemento".

Testo trascritto all'orecchio da YT
Siedemdziesiąt lat historii
(continuer)
21/3/2014 - 20:59
Parcours: Ghettos
Downloadable!

Repeta!

Repeta!
Sachsenhausen, 1941.
Lyrics: Aleksander Kulisiewicz
Music: Anonymous (“Precz, precz od nas smutek wszelki!” 1824)

Sachsenhausen, 1941
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Musica: Anonimo (“Precz, precz od nas smutek wszelki!”, 1824)

Kulisiewicz recalled that mealtimes at Sachsenhausen offered camp Kapos (inmate overseers) a special opportunity to torment their fellow prisoners. “Second Helping” may present a typical scenario: a starving prisoner’s meager and revolting food ration is served up with beatings by the kitchen steward. Kulisiewicz wrote this while he was quarantined with typhus, remarking how popular it became. Performed with guitar accompaniment, the song would end with a so-called “Parade March”—a burlesque promenade around an imaginary cauldron of rotten-turnip soup.
Kulisiewicz modeled “Repeta” after a Polish students’ song about food, drink, and merriment, “Precz, precz od... (continuer)
Stoi Häftling przy repecie,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 21/3/2014 - 20:31
Downloadable!

Krakowiaczek 1940

Krakowiaczek 1940
Sachsenhausen, 1940
Lyrics: Aleskander Kulisiewicz
Music: Polish Folksong (unidentified)

Sachsenhausen, 1940
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Musica: Canzone popolare polacca (non identificata)


Kulisiewicz generally names the older melodies on which he based his new creations. “Krakowiaczek 1940” is among the exceptions. The melody—introduced in the recording by some virtuoso whistling—is identified only as a folksong. Krakowiaczek literally means little Krakowiak, the emblematic folk song and dance of the Krakow region. But the diminutive form also expresses affection, proclaiming Kulisiewicz’s love for his vanquished native city. The song also honors Dr. Jan Miodoński, a medical professor arrested November 6, 1939, during the Sonderaktion Krakau, the Nazi attempt to crush Polish intellectual life by imprisoning or killing instructors at Krakow’s Jagiellonian University. Deported to... (continuer)
Krakowie, Krakowie,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 21/3/2014 - 19:26
Downloadable! Video!

Mordechai Anielewicz

Mordechai Anielewicz
[2013]
Scritta da Umberto Fiori e Tommaso Leddi degli Stormy Six
Dallo spettacolo “Benvenuti nel ghetto” realizzato dal gruppo insieme a Moni Ovadia, in occasione dei 70 anni dall’insurrezione del ghetto di Varsavia.



Stormy Six con Moni Ovadia


“Eppure - chissà - là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo.” Yannis Ritsos / Γιάννης Ρίτσος, frammento da “Ελένη”, 1970.

Tra l’aprile e il maggio del 1943 gli ebrei del ghetto di Varsavia — uomini e donne, vecchi e bambini — si ribellavano alla violenza delle SS e tenevano loro testa, armi in pugno, per quasi un mese. Si tratta del primo episodio di resistenza armata contro i nazisti; un episodio tanto più significativo perché a esserne protagonisti — in condizioni di disperata inferiorità militare e di quasi totale isolamento — sono le vittime designate della... (continuer)
Se io potessi incontrarti
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/3/2014 - 15:34
Parcours: Ghettos
Downloadable!

Benvenuti nel ghetto (Cocktail Molotov)

Benvenuti nel ghetto (Cocktail Molotov)
[2013]
Scritta da Umberto Fiori e Tommaso Leddi degli Stormy Six
Dallo spettacolo “Benvenuti nel ghetto” realizzato dal gruppo insieme a Moni Ovadia, in occasione dei 70 anni dall’insurrezione del ghetto di Varsavia.



Stormy Six con Moni Ovadia


“Eppure - chissà - là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo.” Yannis Ritsos / Γιάννης Ρίτσος, frammento da “Ελένη”, 1970.

Tra l’aprile e il maggio del 1943 gli ebrei del ghetto di Varsavia — uomini e donne, vecchi e bambini — si ribellavano alla violenza delle SS e tenevano loro testa, armi in pugno, per quasi un mese. Si tratta del primo episodio di resistenza armata contro i nazisti; un episodio tanto più significativo perché a esserne protagonisti — in condizioni di disperata inferiorità militare e di quasi totale isolamento — sono le vittime designate della... (continuer)
Uomini di von Sammern,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/3/2014 - 14:02
Parcours: Ghettos
Downloadable! Video!

Umschlagplatz

Umschlagplatz
[2013]
Scritta da Umberto Fiori e Tommaso Leddi degli Stormy Six
Dallo spettacolo “Benvenuti nel ghetto” realizzato dal gruppo insieme a Moni Ovadia, in occasione dei 70 anni dall’insurrezione del ghetto di Varsavia.



Stormy Six con Moni Ovadia


“Eppure - chissà - là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo.” Yannis Ritsos / Γιάννης Ρίτσος, frammento da “Ελένη”, 1970.

Tra l’aprile e il maggio del 1943 gli ebrei del ghetto di Varsavia — uomini e donne, vecchi e bambini — si ribellavano alla violenza delle SS e tenevano loro testa, armi in pugno, per quasi un mese. Si tratta del primo episodio di resistenza armata contro i nazisti; un episodio tanto più significativo perché a esserne protagonisti — in condizioni di disperata inferiorità militare e di quasi totale isolamento — sono le vittime designate della... (continuer)
Tra le casse, i sospiri e i gusci d'uovo
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/3/2014 - 10:59
Parcours: Ghettos
Video!

Devarìm (dal Deuteronomio)

Devarìm (<em>dal Deuteronomio</em>)
[2013]
Scritta da Umberto Fiori e Tommaso Leddi degli Stormy Six
Dallo spettacolo “Benvenuti nel ghetto” realizzato dal gruppo insieme a Moni Ovadia, in occasione dei 70 anni dall’insurrezione del ghetto di Varsavia.



Stormy Six con Moni Ovadia


“Eppure - chissà - là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo.” Yannis Ritsos / Γιάννης Ρίτσος, frammento da “Ελένη”, 1970.

Tra l’aprile e il maggio del 1943 gli ebrei del ghetto di Varsavia — uomini e donne, vecchi e bambini — si ribellavano alla violenza delle SS e tenevano loro testa, armi in pugno, per quasi un mese. Si tratta del primo episodio di resistenza armata contro i nazisti; un episodio tanto più significativo perché a esserne protagonisti — in condizioni di disperata inferiorità militare e di quasi totale isolamento — sono le vittime designate della... (continuer)
Contro di te
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/3/2014 - 10:24
Parcours: Ghettos
Downloadable! Video!

Canto dei sarti ebrei della Wehrmacht

Canto dei sarti ebrei della Wehrmacht
[2013]
Scritta da Umberto Fiori e Tommaso Leddi degli Stormy Six
Dallo spettacolo “Benvenuti nel ghetto” realizzato dal gruppo insieme a Moni Ovadia, in occasione dei 70 anni dall’insurrezione del ghetto di Varsavia.



Stormy Six con Moni Ovadia


“Eppure - chissà - là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo.” Yannis Ritsos / Γιάννης Ρίτσος, frammento da “Ελένη”, 1970.

Tra l’aprile e il maggio del 1943 gli ebrei del ghetto di Varsavia — uomini e donne, vecchi e bambini — si ribellavano alla violenza delle SS e tenevano loro testa, armi in pugno, per quasi un mese. Si tratta del primo episodio di resistenza armata contro i nazisti; un episodio tanto più significativo perché a esserne protagonisti — in condizioni di disperata inferiorità militare e di quasi totale isolamento — sono le vittime designate della... (continuer)
Certo, l’aria che tira
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/3/2014 - 09:37
Parcours: Ghettos
Video!

L'inno di Papele

L'inno di Papele
[2013]
Testo e musica (?) di Federico Salvatore
sulle note di "Disamistade" di Fabrizio de André
Dall'album "Pulcine'Hell"
Testo da qui,
Me sapite cunta' senza fa chiu' e ruffian,
(continuer)
envoyé par Cristòfer' V(e)rona 'o polacc' 20/3/2014 - 00:21
Video!

Napocalisse

Napocalisse
[2013]
Testo e musica di Federico Salvatore
Dall'album "Pulcin'Hell"
Testo da http://www.angolotesti.it/
Nero comm a na maschera ca nun pòrt chiù nisciùn
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 19/3/2014 - 20:41

Der Bücherkarren

Der Bücherkarren
[1931]
Versi di Hellmuth Kruger (1890-1955), scrittore tedesco, attore e comico molto attivo nel cabaret berlinese negli anni d’oro di Weimar.
Ignoro se la musica sia sua oppure di qualche famoso ovvero ignoto compositore dell’epoca, come ce n’erano tantissimi nella vivissima Berlino prenazista.

“Chiamiamo Adolf ‘Salvatore della Patria’… o non sarà piuttosto il contrario?”

In questa canzone – per quello che sono riuscito a capire - Hellmuth Kruger pone ironicamente i propri dubbi sull’ormai dilagante nazismo e prefigura quasi profticamente quello che sarebbe successo di lì a poco (e che in parte stava già sordidamente succedendo), la campagne di “pulizia” contro cittadini ed intellettuali ebrei (viene citato, per esempio, Emil Ludwig, noto scrittore e giornalista che nel 1932 sarà costretto a fuggire prima in Svizzera e poi negli USA) ed i Bücherverbrennungen, i roghi di libri degli autori vietati che inaugurarono tristemente l’avvento al potere di Hitler nel 1933.
Ich baue meinen Karren um, weil ich so langsam spüre,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/3/2014 - 16:30

Die Nationalstrolchisten

Die Nationalstrolchisten
[1932]
Versi di Eberhard Friedrich Worm, detto Hardy (1896-1973), scrittore e giornalista satirico berlinese che negli ultimi anni dell Repubblica di Weimar si dedicò anche molto alla scrittura per il cabaret (ebbe pure un suo locale, il “Die rote Nachtigall”).
Ignoro se la musica sia sua oppure di qualche famoso ovvero ignoto compositore dell’epoca, come ce n’erano tantissimi nella vivissima Berlino prenazista.

Così come su questo sito compaiono molte canzoni in Yiddish, la lingua degli ebrei d’Europa che i nazisti tentarono di cancellare insieme a coloro che la parlavano, vorrei che comparissero anche tante canzoni in tedesco provenienti dall’epoca in cui il nazismo crebbe e si affermò, piccoli squarci di luce e di resistenza in quegli anni squallidi e bui in cui si preparava l’orrore di un’altra guerra mondiale, dell’Olocausto ebraico e delle stragi di oppositori, zingari, omosessuali... (continuer)
Anjetreten! Held markieren!
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/3/2014 - 12:01
Downloadable! Video!

Silvano Fedi 29/7/1944

Silvano Fedi 29/7/1944
Testo e musica di Luca Vivarelli
arrangiamenti di "di terra in terra"

Tratta dal CD "Danzastorie"

Canzone dedicata al partigiano pistoiese Silvano Fedi e al suo ideale di libertà e di lotta al nazifascismo.

Antonello Minnei, voce
Andrea Geri, organetto, backing vocal
Quirino Trovato, chitarra, irish bouzuki, spoons, backing vocal
Savino Pantone, violino, backing vocal
Gaspare Bartelloni, whistle e flauto
Maurizio Morosi, bodhran
Non pensavo così la mia sorte,
(continuer)
envoyé par Luca Vivarelli 18/3/2014 - 21:59
Video!

Riprendiamoci la Corsica!!!

Riprendiamoci la Corsica!!!
[2005]
Nell’album intitolato “Sogno improbabile”

In questi giorni in cui soffiano nuovi venti secessionisti e di guerra in puro stile balcanico, ma dal Mar Nero (che nero, che nero!), perchè lasciare lo zar Putin e i neonazisti ucraini agire da soli e da soli spartirsi il bottino? Diamoci da fare anche noi! Tiriamo fuori le nostre beneamate palle nazionaliste e... RIPRENDIAMOCI LA CORSICA!!! (se poi va male, possiamo sempre provare con la Svizzera...)
Bonaparte era italiano
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/3/2014 - 21:34
Video!

Una vita spesa a skivar la fresa

Una vita spesa a skivar la fresa
[2008]
Nell’album intitolato “Dio ci deve delle spiegazioni*” del 2009

La canzone si apre con l’etimologia della parola lavoro e si chiude con un motto popolare antichissimo, detto che il verbo manducare per mangiare è già presente nella Divina Commedia (alla fine del canto XXXII dell’Inferno, dove Dante Alighieri introduce l’arcivescovo Ruggieri degli Ubaldini, carnefice di Ugolino della Gherardesca, condannato alla tribolazione di vedersi il cranio manducato dal conte Ugolino che lui aveva catturato a tradimento, rinchiuso e fatto morire di fame insieme ai suoi figli...)
Lavoro è parola che deriva dal latino labor, laboris: fatica, sofferenza, pena.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/3/2014 - 21:10
Video!

Difendiamo i territori

Difendiamo i territori
Inno rugby team NO TAV - NO PONTE - NO MUOS

Parole di Francesco "Kento" Carlo,
Musica di Francesco "Shiva" Creazzo (Kalafro).
Registrato e mixato da Daniele Zazza al Dirty Hubs Studio
Da Niscemi alla Clarea tu scendi in campo che ti aspetto
(continuer)
envoyé par adriana 18/3/2014 - 16:32

Herbst 1932

Herbst 1932
[1932]
Parole di Werner Finck (1902-1978), cabarettista, attore e scrittore.
Ignoro se la musica sia sua, ma comunque è una delle sue canzoncine satiriche per gli spettacoli di cabaret al “Die Katakombe” di Berlino, teatro da lui stesso fondato nel 1927 insieme ad Hans Deppe (1897-1960), regista, attore e produttore cinematografico.

Inizialmente Werner Finck non si interessava di politica, il suo era un talento comico puro. Di sé stesso diceva di essere un “inguaribile individualista”. Ma dalla fine degli anni 20 fu la “politica” ad entrare in rotta di collisione con Finck ed il suo “Die Katakombe”: “Ci sono alcuni oggi che dicono che io ero contro i nazisti. Ma io vorrei che fosse chiaro questo: sono calunnie. La questione era ben diversa: erano i nazisti ad essere contro di me!”

A partire dal 1932 – l’autunno 1932 cui si riferisce questa sarcastica canzoncina – gli spettacoli di Finck... (continuer)
Wie es so regnet heut' nacht,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/3/2014 - 15:51
Downloadable! Video!

Höchste Eisenbahn!

Höchste Eisenbahn!
[1932]
Parole e musica di Friedrich Hollaender.

Questa canzone dava il titolo all’ultima delle riviste di cabaret composte da Hollaender prima di fuggire dalla Germania nazista, quando – come recita il refrain – c’era ormai poco tempo da perdere, poco tempo per fare tutto quello che non si era fatto fino a quel momento… Solo il tempo di fare le valigie e saltare sul primo treno per lasciare quel pestilenziale e tetro paese ostaggio delle camicie brune.

E’ dai cabaret, come il “Tingel-Tangel” fondato dallo stesso Hollaender nel 1931, che arrivò l’ultima e disperata battaglia contro il nazismo che stava per guadagnare il potere. Non è un caso se nell’autunno del 1932 le SA irruppero al Tingel-Tangel distruggendo tutto e picchiando gli attori impegnati proprio in “Höchste Eisenbahn”…

Friedrich Hollaender fuggì da Berlino di gran corsa, poche ore dopo l’incendio del Reichstag (che fu, come... (continuer)
Höchste, höchste, allerhöchste Eisenbahn!
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/3/2014 - 13:23
Downloadable! Video!

Lumpenlied

Lumpenlied
[1909]
Versi di Erich Mühsam, nella raccolta intitolata “Wüste, Krater, Wolken” pubblicata nel 1914.
Musica di Béla Reinitz (1878-1943), compositore, militante della sinistra magiara.
Nella colonna sonora del film “Mephisto” diretto nel 1981 dal regista ungherese István Szabó, interpretato da Klaus Maria Brandauer, da un racconto di Klaus Mann.
Più recentemente messa in musica da Frank Spilker e Knarf Rellöm.

Una canzone in stile cabarettistico che Mühsam scrisse all’epoca del suo soggiorno a Monaco, dove fondò una cellula socialista rivoluzionaria chiamata “Gruppe Tat” con cui si prefiggeva di coscientizzare e coinvolgere nel processo rivoluzionario il cosiddetto “Lumpenproletariat”, il sottoproletariato urbano. L’esperimento fallì, anche perché i “lumpen” non erano tanto interessati alla propaganda socialista quanto al cibo e alle bevande disponibili durante i meeting del Tat…
E infatti... (continuer)
Kein Schlips am Hals, kein Geld im Sack.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/3/2014 - 11:20
Video!

Crimes

Crimes
[1998]
Interprétée avec Khaled
Musique: Alan Stivell
Paroles: Alan Stivell, Khaled
Interpretata assieme a Khaled
Musica: Alan Stivell
Testo: Alan Stivell, Khaled
Album: 1Douar

"1 Douar (One Earth en anglais) est le dix-neuvième album d'Alan Stivell, paru en mars 1998. Le titre signifie indifféremment « une terre » en breton et « un village » en arabe et en kabyle. La musique se joue des frontières pour aller à la rencontre des autres cultures, formant une unité. [...] Ce deuxième duo avec Khaled, en anglais, breton et français, entremêlant lui aussi les deux voix, l'électro et les instruments traditionnels, est un avertissement aux dictateurs et « chiens de guerre », renforcé par le final a cappella d'Alan Stivell : « Dans ce monde ou ailleurs / Vous n'aurez ni repos ni bonheur ». Bien sûr, cette dénonciation s'applique à tous les temps, mais au moment où était enregistré le disque,... (continuer)
Never
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 18/3/2014 - 10:10
Downloadable! Video!

L'estaca

L'estaca
L'estaca inno dell'USAP Rugby di Perpignano



L' Union Sportive des Arlequins Perpignanais (in catalano: Unió Esportiva Arlequins de Perpinyà) è una delle più importanti squadre di rugby francesi: ha il sesto palmarès in Francia, avendo vinto per sette volte il campionato nazionale (l'ultima nel 2009). Squadra fierissima della propria identità catalana, ha come colori sociali il giallo e il rosso della "Senyera", la bandiera catalana.

Non di rado, in occasione di match particolarmente importanti, sceglie di disputarli non nel proprio stadio perpignanese, l' "Aimé Giral" capace di 15.000 spettatori, ma allo Stadio Olimpico della vicina Barcellona. E nel video, infatti, vediamo tutto lo stadio barcellonese (in occasione del match col Tolone) intonare l'inno dell'USAP: L'Estaca. Nella sua versione originale catalana, naturalmente.

Riccardo Venturi 17/3/2014 - 22:47

Das Lied von den zwei Ochsen

Das Lied von den zwei Ochsen
[1944]
Versi di Manfred Greiffenhagen (1896-1945), ebreo tedesco, berlinese, autore di cabaret.
Musica di Martin Roman (1913-1996), anche lui ebreo tedesco, pianista jazz.
Recentemente (2007) riproposta al grande pubblico dal basso baritono tedesco Christian Gerhaher e dalla ‎mezzo-soprano svedese Anne Sofie von Otter nella raccolta intitolata “Terezín/Theresienstadt”, pubblicata nel 2008 dalla Deutsche Grammophon.‎
Testo trovato su “Und Die Musik Spielt Dazu! Kabarett in Theresienstadt”, titolo di un concerto tenutosi nel 2009 presso la sinagoga di Vöhl, nell’Assia.

Internato a Theresienstadt, Manfred Greiffenhagen scrisse molti dei testi delle piéces teatrali e musicali messe in scena nel campo-ghetto. Come molti artisti ebrei lì rinchiusi – tra i quali il noto attore Kurt Gerron – fu costretto dagli aguzzini a prestarsi nel documentario di propaganda “Der Führer schenkt den Juden... (continuer)
Ihr naht Euch wieder, schwankende Gestalten,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/3/2014 - 13:53
Video!

Das Lied von Theresienstadt

Das Lied von Theresienstadt
[1943 o 1944]
Parole di Walter Lindenbaum.
Musica dello stesso Lindenbaum o di ignoto compositore presente a Theresienstadt
Testo trovato qui

Viennese, ebreo, giornalita e scrittore, fondatore dell’associazione degli autori socialisti austriaci, Walter Lindenbaum fu da subito apertamente schierato contro il nazionalsocialismo, ben prima e anche dopo l'annessione (Anschluss) dell'Austria alla Germania nel 1938. Nella primavera del 1943, Walter, la moglie Rachel e la figlia Ruth di soli 5 anni furono arrestati e internati nel campo-ghetto di Theresienstadt, alla cui vita artistica Lindenbaum partecipò attivamente scrivendo canzoni per gli spettacoli di cabaret.

“Qui siamo 40.000 ebrei, credo che di più non potremmo starci. Quelli che non vengono spediti in Polonia, vengono portati via chiusi in una cassa. Quando la notte scende, noi stiamo nei cortili fra le baracche, inquieti. Guardiamo... (continuer)
Wir sind hier 40.000 Juden,
(continuer)
envoyé par Bernart bartleby 17/3/2014 - 09:55
Downloadable!

The Crimean War

anonyme
The Crimean War
The soldier's last letter to his mother

Crimean War, Roud Number: V2994

Imprint: E. Hodges, Printer, (from Pitts') Toy and Marble Warehouse, 26 Grafton Street, Soho; London
Date between 1855 and 1861
- http://ballads.bodleian.ox.ac.uk/searc...

Crimean War - As I roved down through Irish town one evening last July...
Holger Terp 16/3/2014 - 23:47
Downloadable! Video!

Das goldene Herz der Bourgeoisie

Das goldene Herz der Bourgeoisie
Chanson allemande - Das goldene Herz der Bourgeoisie – Robert Gilbert – 1931

Texte de David Weber, pseudonyme de Robert Gilbert (1899-1978), musicien, chanteur et acteur allemand.
Musique de Herbert Breth-Mildner.
Interprétée par Ernst Busch, disque “Es kommt der Tag”, huitième publication de la série Rote Reihe” d'Aurora-Schallplatten (1974).
Plus récemment par Christoph Holzhöfer, chanteur allemand.
De Robert Gilbert alias David Weber voir aussi Ballade Vom Neger Jim.
LE CŒUR DORÉ DE LA BOURGEOISIE
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 16/3/2014 - 21:45
Downloadable! Video!

Między nami

Między nami
Ma che ne so, manco un cortese: "Ma va a cagare" ?
krzyś tripartisan 15/3/2014 - 23:46
Downloadable! Video!

Tränen des Vaterlandes / Anno 1636

Tränen des Vaterlandes / Anno 1636
C'è anche la storia di un Capestrano, abruzzese , ma chissà perché, la Italian Wiki omette il passo sottostante:

John was known as the "Scourge of the Jews" for his fanatical anti-semitism[citation needed]. In 1447 he offered the Pope a small fleet on which to load all the Jews of the papal states in order to ship them to some faraway land[citation needed]. Between 1451 and 1453, his fiery sermons against Jews persuaded[citation needed] many southern German regions to expel their entire Jewish population, and in Silesia, then Kingdom of Bohemia, at Breslau some were burned at the stake.[2][3] http://en.wikipedia.org/wiki/John_of_C...

Ma si sa, non si parla male dei santi (e in più, se so' morti).
Compiaciuto, krzyś
krzyś 15/3/2014 - 23:35
Downloadable! Video!

Anarchista

Anarchista
[2001]
Testo e musica di Dezerter
Dall'album "Decydujące starcie"
Da http://www.tekstowo.pl/
Sito ufficiale http://www.dezerter.art.pl/
Może powinienem zabić prezydenta
(continuer)
envoyé par krzyś 15/3/2014 - 21:26
Downloadable! Video!

Eve Of Destruction

Eve Of Destruction
Un saluto a Gino Santercole che ci scrisse nel lontano 2009.
Comme raccontò lui stesso, "Questo vecchio pazzo mondo" è sua, non di Celentano, e risale alla fine degli anni 60 (Santercole dice 1964, ma in realtà è all'edizione 1967 del Cantagiro che la presentò).

Gino Santercole - Questo Vecchio Pazzo Mondo
Bernart Bartleby 15/3/2014 - 21:01
Downloadable! Video!

Vladimir

Vladimir
marzo 2014
Testo e musica di Maciej Maleńczuk
Sito ufficiale http://www.malenczuk.art.pl/index_2.html

Maleńczuk mówi "NI CHUJA!"
Vladimir
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 15/3/2014 - 20:01
Downloadable! Video!

La città delle vecchie

La città delle vecchie
[2011]
Nell’album significativamente intitolato “Faccie da cazzo”

Oltraggiosi Fucktotum! Pensate che aprendo la loro pagina, per un attimo è comparso un “fuck-simile” degli avvisi di sequestro di polizia, ma era una trovata di questa banda di coprolalici affetti dalla sindrome di Tourette...
Il divertente scambio di cordialità introduttivo è tratto da “Mezzogiorno e mezzo di fuoco” (“Blazing Saddles”), mitico film diretto nel 1974 da Mel Brooks... E’ una delle scene in cui lo sceriffo afroamericano Bart (Cleavon Little), appena assegnato alla cittadina di Rock Ridge, incontra qualche difficoltà a farsi benvolere dalla popolazione locale...
“Ah, buon giorno signora, non trova che è una giornata stupenda?”
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/3/2014 - 18:21
Downloadable! Video!

Se il papa è andato via

anonyme
Se il papa è andato via
Dopo “Il mio cane”...

... e “Il mio gatto”...

... ecco un nuovo, avvincente settimanale:

Il primo settimanale interamente dedicato a Papa Francesco Bergoglio, Mondadori edizioni.

MAI PIU’ SENZA!
Bernart Bartleby 15/3/2014 - 15:27
Downloadable! Video!

Dangerous Night

Dangerous Night
Il grande David Crosby, nonostante gli anni e gli acciacchi (per un cantautore, si intende), continua a scrivere e a cantare benissimo. Ho fatto la traduzione un po' in fretta e mi pare che l'ultimo disco abbia anche altro da pubblicare qui (penso ad esempio a "Time I Have").
NOTTE PERICOLOSA
(continuer)
envoyé par Enrico 15/3/2014 - 14:53
Downloadable! Video!

Crazy Baldheads

Crazy Baldheads
La canzone per "crazy boldheads" intende i coloni bianchi occidentali ed i bianchi di oggi che continuano a colonizzare attraverso il sistema scolastico, impregnato di una visione propria della supremazia bianca ed eurocentrico. Attraverso il mercato, la cultura, il turismo ecc. Identificare di chi si parla precisamente è fondamentale. E' un lamento post coloniale contro la cultura ed il sistema civile occidentale dei bianchi, imposto prima con la schiavitù e la colonizzazione ed adesso con il neocolonialismo culturale, economico e religioso. Sempre attualissimo...in tutto il mondo non occidentale che ha subito colonizzazione da parte dell'uomo occidentale (il riferimento all'uomo occidentale cristiano è chiaro direi nel testo quando dice "Parlandoci del vostro Dio lassù") e continua a farlo.
PAZZE TESTE PELATE
(continuer)
envoyé par Raffaele 15/3/2014 - 12:14
Video!

Pogrom

Pogrom
Chanson allemande – Pogrom – Klabund (Alfred Henschke) – 1927
Texte d'Alfred Henschke, dit Klabund, dans le recueil “Die Harfenjule” publié en 1927.
Musique de Gary Bachlund, compositeur et chanteur d’opéra qui vit entre l'Allemagne et les USA.

Les pogroms antisémites furent très fréquents en Russie entre la fin des 800 et le début du 900, soit pendant l'empire zarista que dans le cours et après la Révolution de 1917…
Une poésie celle tristement prémonitoire de ce qui serait arrivée en suite, lorsque des pogroms (« погром », dévastation) se passa au Shoah (« השואה », la catastrophe, la destruction)…
POGROM
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 15/3/2014 - 12:09




hosted by inventati.org