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Si estirem tots, ella caurà…

Antiwar Songs Blog
Si estirem tots, ella caurà…
Da oggi L’estaca è una delle canzoni fondamentali di questo sito: una canzone che non cessa ancora oggi di essere una delle principali canzoni di libertà del mondo: nata nella Spagna oppressa dal Franchismo, ha attraversato i regimi di qualsiasi (finto) “colore”, dalla Polonia fino alla rivolta tunisina e alla Russia dello “zar” Putin. Composta […]
Antiwar Songs Staff 2014-03-12 11:54:00

Intervista alle CCG

Antiwar Songs Blog
Intervista alle CCG
Nel maggio del 2008 la rivista Musica & Parole pubblicava un’intervista di Antonio Piccolo a due amministratori del sito “Canzoni contro la guerra”. La riproponiamo oggi nella speranza che possa essere ancora interessante, avvertendo che alcuni riferimenti sono per  forza di cose datati Raccontatemi un po’ la storia del vostro sito internet. Come, quando e […]
Antiwar Songs Staff 2014-03-08 21:38:00
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From Her Lips to God's Ears (the Energizer)

From Her Lips to God's Ears (the Energizer)
Album: Searching for a Former Clarity (2005)
Regime change under a Bush doctrine
(continuer)
7/3/2014 - 23:53
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Irgendwo auf der Welt

Irgendwo auf der Welt
[1931]
Parole di Robert Gilbert (1899-1978), musicista, cantante e attore tedesco.
Musica di Werner Richard Heymann (1896-1961), compositore tedesco specializzato in colonne sonore per il cinema.
Nella colonna sonora di “Ein blonder Traum”, film diretto nel 1932 da Paul Martin (1899-1967, regista ungherese), con la sceneggiatura di Walter Reisch e Billie Wilder (proprio lui, il futuro grande regista americano che era però austriaco ed ebreo)
Più recentemente interpretata da Max Raabe & Palast Orchester e da Nina Hagen.

Un film musical, una commedia d’amore, una ragazza che sogna di diventare una star di Hollywood e s’innamora di due lavavetri…

Cosa c’entra con le CCG? Perché la speranza qui cantata di un posto dove vivere in pace ed essere veramente felici stava proprio allora per scontrarsi con il suo opposto, con le funeste tenebre naziste… Di lì ad un paio d’anni anche i... (continuer)
Irgendwo auf der Welt
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/3/2014 - 21:57
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Alles Schwindel

Alles Schwindel
[1931]
Parole di Marcellus Schiffer (1892-1932), autore di canzoni e di interi spettacoli di cabaret, artista grafico e pittore, morto suicida nel 1932 (così come fece Kurt Tucholsky appena qualche anno dopo).
Musica di Mischa Spoliansky (1898-1985), compositore di origine polacca (impero russo), ebreo, trapiantato a Berlino e poi, all’avvento del nazismo, riparato a Londra.
Testo trovato su Berlinica
Canzone recentemente interpretata da Ute Lemper nel suo disco dedicato alle “Berlin Cabaret Songs”, pubblicato nel 1996 dalla Decca Entartete Musik, la sezione della casa discografica britannica dedicata alla musica proibita sotto il Terzo Reich.

Una canzone molto attuale, anche se nacque più di 80 anni fa per descrivere, come in un fermo immagine, la situazione nella Repubblica di Weimar nell’anno in cui più devastanti si stavano facendo gli effetti della crisi finanziaria iniziata a... (continuer)
Papa schwindelt,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/3/2014 - 15:18
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Il tenentino

Il tenentino
[1906]
Parole di Ugo Ricci, detto Mascarillo e anche Tripleplatte (1875-1940), napoletano, giornalista e prolifico scrittore umorista in prosa e in versi.
Musica di Vincenzo Valente (1855-1921), paroliere e compositore di canzoni napoletane e operette.
Nel repertorio di Nicola Maldacea (1870-1945), grande protagonista dei varietà e dei cafè-chantant napoletani e romani nonché caratterista nel cinema degli anni 30.

Beh, non è certo una canzone contro la guerra, eppure anche con una semplice canzoncina d’avanspettacolo ci si può burlare di qualcuno dei capisaldi del militarismo… Nel caso specifico, non “Dio”, non la “Patria” ma la “Bandiera”, anzi, l'asta… Elegante presa in giro del mito della virilità che immancabilmente si ritrova nelle società autoritarie associato, in pace, ai “sani valori tradizionali” (si vedano di recente le esternazioni dello zar Putin sugli omosessuali), mentre in guerra si ritrova nello stupro delle femmine della parte soccombente, in quanto facenti parte del legittimo bottino del vincitore…
Io, francamente, non potrei sortire
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/3/2014 - 09:41
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Franco Battiato e Manlio Sgalambro: La cura

Franco Battiato e Manlio Sgalambro: La cura
[1996]
Testo di Manlio Sgalambro
Musica di Franco Battiato
Album: L'imboscata



Correrò il rischio. Oggi, in morte di un filosofo che è giunto alla fama (diciamolo sinceramente) scrivendo canzoni per un conterraneo, bisognerà fare qualcosa di speciale; ma farlo senza nessun tipo d'incenso (che del resto quel filosofo, Manlio Sgalambro, avrebbe probabilmente detestato). Nel breve commento inserito prima per dare notizia della sua morte, avevo nominato questa canzone; e come non farlo. Si può dire che è nata già famosa; tre minuti dopo che è uscita ha suscitato epidemie di brividi. E' stata costruita, del resto, per questo; poiché, lo confesso senza reticenze, quei brividi li ho provati anch'io. E, quindi, correrò il rischio di essere odiato da chi i brividi li continua tuttora a provare, ora che questa canzone è diventata senz'altro una delle cinque o sei più celebri in lingua italiana,... (continuer)
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 6/3/2014 - 20:46

Oh ! Papa … C'est très beau la liberté

Oh ! Papa … C'est très beau la liberté
Oh ! Papa … C'est très beau la liberté

Chanson française – Oh ! Papa... C'est très beau la liberté – Marco Valdo M.I. – 2014

Oh, Marco Valdo M.I. mon ami, dit Lucien l'âne tout guilleret, regarde ces papillons qui se poursuivent là devant ta fenêtre, ces ailes rousses qui se balancent à l'air libre dans le soleil . On dirait qu'ils font la danse du bonheur...

C'est le printemps, Lucien l'âne mon ami. Enfin, celui de la nature... Mais il y a aussi eu des printemps artificiels, faits de la main de l'homme... Mais généralement, ils tournent mal... Pour ceux-là, l'hiver revient vite sur les ailes du vent du Nord... T'en souvient-en du printemps de Prague ? Eh bien, la canzone raconte précisément l'histoire d'un printemps de ce genre et même, en quelque sorte, de tout printemps généralement quelconque de ce genre, de tout printemps artificiel... Bref, de gens, quelque part, n'importe où, qui... (continuer)
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 6/3/2014 - 19:05
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For the Taking

For the Taking
 Seven Stories Into Eight (1982)

Eddie D. Slovik fu un soldato americano, l'unico condannato a morte ed effettivamente ucciso per diserzione durante la Il guerra mondiale. 21.000 soldati vennero condannati durante la guerra per diserzione, di cui 49 condanne a morte, di cui fu eseguita solo quella di Slovik.
Americano di nascita, ma polacco di origine, con piccoli precedenti penali in adolescenza, alcuni storici osservano come la sua esecuzione abbia anche una qualche connotazione razzistica.
A Slovik, seppure senza essere in alcun modo citato nelle canzoni, è dedicato l'album Balaklava dei Pearls before swine
I still have a dream, a dream that is mine
(continuer)
envoyé par donquijote82 6/3/2014 - 18:53
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Rozmowa ze śledczym o tolerancji

Rozmowa ze śledczym o tolerancji
Semplicemente Alosza
Da http://www.tekstowo.pl/

Come la canzone precedente che ho proposto, anche questa calza perfettamente al percorso sulle galere del mondo.
È cantata in un gergo carcerario varsaviano, il titolo invece si potrebbe tradurre come "La conversazione con il giudice istruttore sulla tolleranza".
[...tak troche nerwowy, taki, początek...]
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 6/3/2014 - 09:08
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Siedem grzechów głównych

Siedem grzechów głównych
[24.12.1991]
Testo di Jacek Kaczmarski
Musica di Przemysław Gintrowski
Dall'album "Wojna Postu z Karnawałem" (1993)
Jacek Kaczmarski chittara
Przemysław Gintrowski chittara
Zbigniew Łapiński piano
Testo da http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Ispirato alla grafica di Albrecht Dürer "Il cavaliere, la morte e il diavolo"
e al quadro di Albrecht Altdorfer "Battaglia di Alessandro e Dario a Isso"
Wielkich upadków więcej widzieliśmy niż wzlotów,
(continuer)
envoyé par Krzysztof Wrona 6/3/2014 - 01:04
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Bush Song

Bush Song
A song from Macklemore's 2005 album "The Language of My World" that Slams then President George W. Bush from a very mocking first person perspective.

See rap genius
[Intro]
(continuer)
envoyé par Michael Taylor 6/3/2014 - 00:33
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Między nami

Między nami
[29.5.1997]
Testo e musica di Jacek Kaczmarski
Dall'album omonimo "Między Nami" (2002)
Da http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Między świtem a mgłą
(continuer)
envoyé par Krzysztof Wrona 6/3/2014 - 00:11
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The War Was in Color

The War Was in Color
Album: Love, Loss, Hope, Repeat (2006)

War: World War II

This song is told from the prospective of a veteran who at the end if the son is revealed to have died in battle.
I see you've found a box of my things -
(continuer)
envoyé par Michael Taylor 6/3/2014 - 00:10
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Fuadach nan Gàidheal

Fuadach nan Gàidheal
[seconda metà 800]
Parole di Henry Whyte, Fionn il suo nome di penna, scrittore scozzese in lingua gaelica, nella raccolta intitolata “The Celtic Garland of Gaelic Songs and Readings: Translation of Gaelic and English Songs” edita a Glasgow nel 1920.
Sulla melodia della tradizionale “Lord Lovat's Lament” (un classico per cornamusa)
Testo trovato qui e confrontato con quello (meno esatto e privo di accenti) presente su Mudcat Café

Tra la seconda metà del 700 e la prima dell’800 le popolazioni rurali delle Highlands scozzesi furono costrette, prima consensualmente poi con la forza, ad abbandonare le loro terre. I grandi proprietari avevano infatti constatato che una pecora forniva più reddito di un contadino e che le Highlands liberate dagli esseri umani che le abitavano avrebbero fornito pascoli sterminati per immense greggi. L’innovazione voluta dai landowners fu sostenuta – com’è ovvio... (continuer)
Gur e mise tha tùrsach,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 5/3/2014 - 14:22
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The Crimean War

anonyme
The Crimean War
Canzone irlandese sulla guerra di Crimea reperita qui. Non sono riuscito a reperire ulteriori notizie.

Riguardo alla presenza Irlandese alla guerra di Crimea si legga qui
As I roved down through Irish town one evening last July,
(continuer)
envoyé par donquijote82 5/3/2014 - 13:32
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Abdul Abulbul Amir

Abdul Abulbul Amir
[1877]
Parole e musica dell’irlandese Percy French (1854-1920), compositore di canzoni comiche e satiriche, entertainer e pittore.

Accogliendo l’invito di Riccardo a cercare canzoni sulla guerra di Crimea del 1853-1856 (qualcuna comunque c’è gia, come The Kerry Recruit (One Morning In March), Glen of Aherlow (Patrick Sheehan) e The Soldier's Prayer), mi sono imbattuto in questa celebre canzone comica di Percy French. Si riferisce invero alla guerra russo-turca del 1877-78, che però della guerra in Crimea di 20 anni prima fu evoluzione e strascico.

Questa allegra canzonetta è solo all’apparenza innocente ma, secondo me, ha un evidente sottotesto parodistico che ne fa a buon diritto una canzone contro la guerra ed i suoi eroi sanguinari, come l’ottomano Abdul Abulbul Amir ed il russo Ivan Skavinsky Skavar, campioni dei rispettivi eserciti, che se le danno di santa ragione fino a restare... (continuer)
The sons of the Prophet are brave men and bold
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 5/3/2014 - 13:08
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Shores of Sutherland

Shores of Sutherland
Parole e musica di Jim McLean, songwriter scozzese (autore anche di Glencoe e di tutte le canzoni dell’album “Ding Dong Dollar: Anti-Polaris and Scottish Republican Songs” dei Glasgow Song Guild).
Ignoro l’anno preciso in cui Jim McLean scrisse questa sua canzone e se l’abbia mai incisa personalmente… La trovo in due dischi, “Borderline” di Nigel Denver (1969, dalla copertina curiosa) e “Scottish Battle Ballads” di Alastair McDonald (1973)

Tra la seconda metà del 700 e la prima dell’800 le popolazioni rurali delle Highlands scozzesi furono costrette, prima consensualmente poi con la forza, ad abbandonare le loro terre. I grandi proprietari avevano infatti constatato che una pecora forniva più reddito di un contadino e che le Highlands liberate dagli esseri umani che le abitavano avrebbero fornito pascoli sterminati per immense greggi. L’innovazione voluta dai landowners fu sostenuta – com’è... (continuer)
Cold is the wind and wet
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 5/3/2014 - 11:09
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Take My Dub

Take My Dub
[1992]
Album "Cosmopolis"
TAKE MY DUB
(continuer)
envoyé par krzyś ³ 5/3/2014 - 02:28
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Jałta

Jałta
[1987]
Testo e musica di Jacek Kaczmarski
Album "Litania" edito dopo un tourné in Australia, con un contributo della diaspora ceca.
Testo da http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Jak nowa rezydencja carów,
(continuer)
envoyé par Krzysztof Wrona 5/3/2014 - 02:05
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Marsylia

Marsylia
Алексей Алексеевич Авдеев (польск. Aleksy „Alosza” Awdiejew)

Dall'album "Alosza w Bagateli"
Testo da http://www.teksciory.pl/ (rielaborato su video YT)
Sito ufficiale http://alosza.gog.pl/
Na rogu sobie stoję, a nuż się zdarzy coś,
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 4/3/2014 - 23:35
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Mαύρα γυαλιά

Mαύρα γυαλιά
Mavra ghialià
Στίχοι : Γιώργος Δουλτσίνος
Μουσική : Θαλής Τριανταφύλλου
Πρώτη εκτέλεση: Παντελής Θαλασσινός
Δίσκος: «δεν έχει...ΜΑ!!», 2014

testo di Yorgos Doultsinos
Musica di Thalìs Triandafillou
Prima esecuzione di Pandelìs Thalassinòs
Disco: «den echi ...MA!!/ non c'è ...MA!!», 2014

Nel testo eponimo del disco Στου αιώνα την παραγκα/Nella rimessa del tempo di Thanos Mikroutsikos, Alkis Alkeos, il poeta scomparso di recente che tanto diede alla migliore canzone greca, scrisse: στα κρυφά και ταπεινά / 
ψάξε τα παντοτινά: nelle cose umili e nascoste / cerca quelle che durano sempre.

Anche questa canzone, che da poco ci hanno regalato Thalìs Triandafillou (il compositore) e Yorgos Dultsinos (il poeta), si misura con l'opposizione effimero-eterno. E sembra farlo in un modo antitetico a quello di Alkeos, perché ciò che regge al tempo, l'unico antidoto al velenoso mare di inutilità,... (continuer)
Χιλιάδες ηχοκύματα
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 4/3/2014 - 18:51
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Окончен путь

Окончен путь
Okončen put'
Una canzone tradizionale romaní, ripresa da Alëša Dimitrievič e da lui stesso in seguito interpretata insieme a Юлий Борисович Бринер, ossia Yul Brynner (1920-1985), il grande attore hollywodiano, nel disco “The Gypsy and I: Yul Brynner Sings Gypsy Songs” del 1967, dove il titolo compare in inglese come “The End of the Road” (nell’edizione francese - intitolata “Le tzigane et moi” – come “La fin de la route”)

Ignoravo completamente che Yul Brynner, oltre che un noto attore americano (del quale adoravo fin da piccolo il lucido cranio e le sue interpretazioni ne “I Magnifici Sette” e, soprattutto, nei fantascientifici “Il mondo dei robot” e “Futureworld”, dove fa l’indistruttibile robot pistolero antesignano di tutti i “Terminator”), ignoravo che Brynner avesse anche un po’ di sangue romaní (la nonna) e che fosse pure un raffinato chitarrista e cantante, tanto da confrontarsi... (continuer)
Окончен путь. Устала грудь
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 4/3/2014 - 14:18
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Эмигрантское танго

Эмигрантское танго
Ėmigrantskoe tango
Parole e musica di Алëша Димитриевич / Alëša Dimitrievič (1913-1986), forse il più grande cantante e performer romaní di origine russa mai esistito.
La sua biografia e la sua opera sono un inno al nomadismo, un romanzo di continua emigrazione e un cantico d’amore alla musica.
Non so esattamente l’anno in cui Aliocha Dimitrievitch compose questa sua canzone-manifesto… Pare che il primo disco da lui inciso fosse addirittura datato 1937, ma è andato perduto… Trovo comunque questo tango in un suo disco del 1976, intitolato semplicemente “Aliocha Dimitrievitch” e poi in una collezione postuma in due CD del 1996 intitolata proprio “Эмигрантское танго / Emigrate Tango”.

Nato nel sud-est russo, quasi al confine con la Cina, Alëša era il quarto figlio di una famiglia zingara di musicisti e danzatori itineranti. Alla fine della guerra civile, sul principio degli anni 20, i Dimitrievič... (continuer)
Куда попали вы в Галицию, в Афинах?
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 4/3/2014 - 10:26
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Blood of the Sun

Blood of the Sun
[1972]
Dall'album live "Twin Peaks" (1974)
Testo trovato qui http://www.nomorelyrics.net/
Standin' on my pillow
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 3/3/2014 - 22:57
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Москва-Одесса

Москва-Одесса
[1968]
В который раз лечу Москва - Одесса, -
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 3/3/2014 - 21:46
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Ermutigung

Ermutigung
[1968]
Versi di Wolf Biermann, pubblicati nella raccolta “Mit Marx- und Engelszungen” curata da Verlag Klaus Wagenbach, che poi ne scrisse la musica e produsse anche l’EP originario dove la canzone si trova.
Nel 1974 Biermann reincise la canzone (non so se su musica propria e su quella originaria di Wagenbach) nell’album intitolato “Aah-ja!”
Interpretata anche da Nina Hagen (figliastra di Biermann) in "Volksbeat"

Una canzone dedicata all’amico Hellmut “Peter” Huchel (1903–1981), poeta e direttore di “Sinn und Form”, una rivista letteraria molto rinomata in entrambe le Germanie ma molto poco “ortodossa” e sempre in rotta di collisione con il regime comunista. Nel 1962 Peter Huchel fu costretto alle dimissioni e per quasi 10 anni fu confinato in casa sua sotto lo strettissimo controllo della Stasi. Solo nel 1971 gli fu consentito di emigrare. A Biermann non andò molto diversamente: dopo... (continuer)
Peter Huchel gewidmet
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/3/2014 - 14:03
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Waiting for the Axe to Fall

Waiting for the Axe to Fall
[1980]
Parole e musica di Gil Scott-Heron
Nell’album intitolato “Real Eyes”

Un uomo nella cella di una prigione, l’unico tetto sulla testa che abbia avuto nella vita; un veterano del Vietnam, ritornato contaminato dall’Agente Arancio (il terribile defoliante usato massicciamente dagli USA in quella guerra tra il 1961 ed il 1971); una donna sola che senza l’aiuto di nessuno deve sopravvivere insieme ai propri figli; una vecchietta alla quale hanno rubato la pensione… Tutte persone in attesa che il colpo d’ascia si abbatta su di loro.
Brother livin' in a cell
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/3/2014 - 11:26
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Canarios y Jilgueros

Canarios y Jilgueros
1988
Donde se habla
Se despierta entre sudores
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 3/3/2014 - 10:28
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Memoria de muerte

Memoria de muerte
1992
Album: La polla records o "negro"
Memoria ven
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 3/3/2014 - 10:23
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Capitalismo

Capitalismo
1992
Album: La polla records o "negro"

un'altra canzone sulla famigerata guerra dei 1000 anni dei ricchi contro i poveri
ste sistema te da
(continuer)
envoyé par DQ82 2/3/2014 - 16:03
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Asì casca la basca

Asì casca la basca
1998
Salve
Nuclear y policial
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 2/3/2014 - 15:56
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La democracia funciona

La democracia funciona
1998
Salve
De que se a muerto este muerto?
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 2/3/2014 - 15:48
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La tortura

La tortura
1985
Revolucion
Te han cogido por la noche indefenso,
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 2/3/2014 - 15:41
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Morireis como imbeciles

Morireis como imbeciles
1985
Revolucion

1994
14 años de la polla
Morireis como imbeciles,
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 2/3/2014 - 15:33
Parcours: Déserteurs, Héros

Prayer Before Birth

Prayer Before Birth
[1944]
Versi di Louis MacNeice (1907-1963), poeta e drammaturgo irlandese.
Musica per coro a cappella di SSAA (soprano e alto) di Elizabeth Maconchy (1907-1994), composta nel 1972.

Benchè fosse diventato padre da meno di un anno - o forse proprio per questo - furono gli orrori della guerra, la brutalità dei regimi che l’avevano scatenata a suggerire al poeta Louis MacNeice questa disperata invocazione di un bambino non ancora nato: “Non lasciare che gelino la mia umanità, non lasciare che mi facciano diventare un automa, non lasciare che mi costringano ad uccidere con le mie mani. Altrimenti, uccidimi.”
I am not yet born; O hear me.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 28/2/2014 - 22:42
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The New Colossus

The New Colossus
[1883]
Versi della poetessa newyorkese Emma Lazarus (1849-1887).
Musica di Irving Berlin, con il titolo “Give Me Your Tired, Your Poor”, interpretata da artisti come Fred Waring ed Allyn McLerie.
Musica del compositore Lee Hoiby (1926-2011) con il titolo di "Lady of the Harbor", nel ciclo “Three Women” del 1985.

La famiglia di Emma Lazarus era di origine portoghese, di religione ebraica sefardita, si era trasferita in America già in epoca coloniale e lì aveva fatto fortuna. Poetessa, innamorata delle letteratura europea, in particolare tedesca e italiana (tradusse molto Goethe, Heine, Dante, Petrarca e Carducci), Emma Lazarus fu anche molto curiosa delle proprie radici ebraiche, tanto da trasporre in poesia “Der Tanz zum Tode”, un racconto del tedesco Richard Reinhard sulla strage di Nordhausen, Turingia, del 1349, quando gli ebrei della città furono arsi vivi perché - ovviamente, a... (continuer)
Not like the brazen giant of Greek fame,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 28/2/2014 - 21:44
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Vedo terra

Vedo terra
2002
da "L'altra faccia dell'impero"
Pubblicità
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 28/2/2014 - 18:41
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Mayapan

Mayapan
2002
da "L'altra faccia dell'impero"

"Quanto vale un'oncia di piombo
Quanto un indio poco di più"

Mayapan (Màayapáan in lingua maya moderna e Mayapán in spagnolo) è un sito archeologico pre-colombiano della civiltà Maya, situato nello Stato messicano dello Yucatan, a circa 40 km sud-est rispetto a Mérida e circa 100 km ovest rispetto a Chichén Itzá. Mayapan fu la capitale politica dei Maya nella penisola dello Yucatan dal 1220 al 1440.

Nel 1221, i Maya si ribellarono contro i signori Maya-Toltechi di Chichén Itzá. Dopo una breve guerra civile, i signori delle città più potenti si incontrarono per ricostruire un governo centrato nella penisola. Decisero di costruire la nuova capitale vicino alla città di Telchaquillo, il luogo di origine di Hunac Ceel, il generale che sconfisse i governatori di Chichén Itzá. La città venne costruita all'interno di mura protettive e venne chiamata "Mayapan",... (continuer)
E' vestito a festa come un pezzente
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 28/2/2014 - 18:37
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Politics

Politics
[1938]
Versi di William Butler Yeats, nella raccolta “Last Poems” pubblicata nel 1939, poco dopo la morte del poeta.
Musica per baritono e pianoforte del compositore John Woods Duke (1899-1984).
Musicata anche dai Waterboys nell'album "An Appointment with Mr Yeats" del 2011

Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive.

Il vecchio Yeats, ormai alla fine della sua vita, riflette sui venti di guerra che impetuosi soffiano sull’Europa: l’aggressività del fascismo italiano (la guerra d’Etiopia), le purghe staliniane e l’imminente spartizione dell’Europa tra nazisti e comunisti, la guerra civile fratricida in Spagna, laboratorio dell’incombente conflitto mondiale… Tutto questo orrore il poeta l’ha ben presente (e ne intuì più volte e chiaramente gli sviluppi, si legga The Second Coming) ma davanti ai suoi occhi stanno soltanto, ancora una volta, la Vita e l’Amore…
How can I, that girl standing there,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 28/2/2014 - 11:52
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Easter, 1916

Easter, 1916
[1916]
Versi di William Butler Yeats, composti tra maggio e settembre del 1916 ma pubblicati solo nel 1921, nella raccolta intitolata “Michael Robartes and the Dancer”.
Messi in musica dal compositore Brian Boydell (1917-2000), nella sua opera per soprano, coro SATB, voce narrante ed orchestra intitolata “A Terrible Beauty is Born”.

Irlanda, 24 aprile 1916, Pasqua. I repubblicani guidati da Pádraig Pearse e James Connoly occuparono Dublino e proclamarono la Repubblica e l’indipendenza dalla Gran Bretagna. La reazione inglese fu durissima. Dopo sei giorni di combattimenti, la rivolta fu schiacciata nel sangue e i suoi principali leader furono catturati, processati sommariamente e giustiziati.

Yeats era un convinto repubblicano ma rifuggeva la violenza come mezzo per ottenere la liberazione del suo paese dalla dominazione britannica. Eppure conobbe molti dei protagonisti della rivolta di... (continuer)
I have met them at close of day
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 28/2/2014 - 10:56

Francesco Di Giacomo

Antiwar Songs Blog
Francesco Di Giacomo
Era la grande voce del progressive italiano, il simbolo di un’epoca aurea del rock italiano. Francesco Di Giacomo, imponente cantante del Banco del Mutuo Soccorso, è morto lo scorso 21 febbraio per le conseguenze di un grave incidente stradale accaduto a Zagarolo, in Via Valle Del Formale, nei pressi del centro sportivo. Lo ricordiamo con […]
Antiwar Songs Staff 2014-02-28 09:15:00
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The Second Coming

The Second Coming
[1920]
Versi di William Butler Yeats, pubblicati prima sulla rivista trascendentalista “The Dial” e poi inclusi nella raccolta intitolata “Michael Robartes and the Dancer” del 1921.
Messi in musica da compositori come Jonathan Harvey (per soprano, baritono, coro SATB e orchestra da camera, 1968) e Gary Bachlund (per baritono e pianoforte, 2005).
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive.

La carneficina della Grande Guerra è appena terminata… Un mondo sull’orlo dell’abisso descritto da Yeats con un pessimismo intriso di toni biblici e mistici che esplode negli ultimi versi: “Quale orrido animale si avvicina a Betlemme per nascere?”. Il Secondo Avvento potrebbe non essere il ritorno trionfante di Cristo ma quello di una nuova e più grande tragedia per l’umanità… Il grande - e profetico - poeta irlandese morirà nel 1939, giusto in tempo per non assistervi…
Turning and turning in the widening gyre
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 28/2/2014 - 09:13
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Il poeta in gabbia

Il poeta in gabbia
Grazie ancora da parte di krzyś
krzyś 27/2/2014 - 01:22
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Bella speranza (ti telefono da una guerra)

Bella speranza (ti telefono da una guerra)
... Nn accenni però ai frammenti delle 'Lettere Portoghesi' al termine de 'L'abito della sposa ' e 'L'orologio Americano'...

un saluto caro

Irene

"Vi voglio scrivere una lettera ancora per farVi sapere che, forse, tra qualche tempo sarò più tranquilla.
Ho dimenticato ogni piacere e dolore e mi ricordo
in fine
di Voi
quando
Voglio
ricordarmene"
micromelia@gmail.com 26/2/2014 - 23:11
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Tulipán

Tulipán
Ahahah Riccardo, questo mi ricorda quando circa due anni fa, a Salonicco, avevo imparato a fare il verso alla vocina del bus urbano che annunciava le fermate, tipo επόμενη στάση Παλιά Λαχαναγορά – parole diventate incubo del mio compagno (che per ora, devo dire, mi sta ancora sopportando..:)
Certo che nelle librerie di Praga a volte si trovano dei veri e propri tesori: non a caso il mio libro di greco l'ho comprato proprio lì (tra l'altro è fatto veramente bene, non ho proprio scuse se il greco non lo so ancora...), in una libreria fuori dai soliti giri, ne era rimasta un'unica copia a super sconto, non sapevano più a chi venderlo finché non son arrivata io e con grande entusiasmo l'ho comprato :)P

Sì, Suchý e Šlitr hanno fatto tante canzoni simpatiche come lo era ed è tutta la produzione del teatro Semafor. Ora però altre loro canzoni che potrebbero essere in tema qui non mi vengono in... (continuer)
Stanislava 26/2/2014 - 23:01
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Adesso tocca a noi

Adesso tocca a noi
Chanson italienne – Adesso tocca a noi – Senza Sicura – 1997
MAINTENANT C'EST À NOUS !
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 26/2/2014 - 21:27
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Li vidi tornare

Li vidi tornare
A me Enrico Ameri ha raccontato diversamente... ;-)
Nicola 26/2/2014 - 16:42

La domenica delle talpe

La domenica delle talpe
Erri do Brazil
(da alessandrorobecchi.it)

A Natal, stato del Rio Grande do Norte, Brasile, un megaprogetto urbanistico doveva ampliare il collegamento tra l’aeroporto e lo stadio, in vista del Mondiali.
Le duecentocinquanta famiglie a rischio sgombero hanno mobilitato molte altre famiglie, coinvolto popolo e intellettuali, boicottato il progetto, presentato un piano alternativo e convinto l’amministrazione a realizzarlo con guadagno di tutti.
Un bel precedente per chiunque voglia costruire infrastrutture contro il parere delle popolazioni locali.
Ora a Natal stadio e aeroporto sono collegati e nessuno ha perso la casa. Bravi.
Fossero anche spiritosi e sapessero dov’è la Val di Susa potrebbero mettere un cartello: “Nessuno scrittore è stato accusato di associazione a delinquere per realizzare quest’opera”.
daniela. -k.d.- 26/2/2014 - 12:59




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